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Assessore Martini: "Bene il crocifisso nelle aule"

pubblicato il 15/03/2011, ultima modifica 15/03/2011

Lunedì 14 marzo 2011

“La sentenza della Cassazione a proposito della presenza del Crocifisso nelle aule giudiziarie mi trova più che favorevole. Anzi mi ha aperto il cuore alla speranza”. Morena Martini, Assessore Provinciale alla Scuola e all'Istruzione, commenta con grande soddisfazione la sentenza che l'Alta Corte ha emesso in data odierna confermando la rimozione dall'ordine giudiziario del giudice di pace del tribunale di Camerino Luigi Tosti e con essa l'importanza in aula del sacro simbolo, senza il quale non si può svolgere la propria opera di giudice.

“Altro che soprammobile come qualcuno si ostina a definirlo. La croce è il simbolo della nostra Storia e della nostra Civiltà, difenderlo significa rafforzare le radici di una Società come la nostra pesantemente corrosa dalla perdita dei Valori su cui si fonda la vita di ognuno di noi e civile e dal pensiero debole, di cui il relativismo rappresenta la struttura portante. Se va rispettata la laicità lo stesso deve vale per la Religione e la Fede, soprattutto in un momento in cui è necessario dare un segnale a tutto il mondo cristiano e cattolico vittima di una nuova ondata di persecuzioni come l'uccisione del ministro pakistano ed i fatti di dicembre di Alessandria d'Egitto testimoniano”.

Insomma, per l'Assessore Martini è tempo di reciprocità e non di rese in nome di un laicismo miope. “Qui non si tratta di fare guerre di religione, anzi il dialogo con le altre Fedi deve essere costantemente perseguito per il bene dell'Umanità. Bene fa la Chiesa Cattolica ad insistere su questa strada e sulle nostre coscienze, ma allo stesso tempo come cristiana e amministratrice pubblica stigmatizzo la guerra al contrario che qualcuno, apparentemente nel nome della sua di fede ma in realtà in contraddizione con la stessa, ha deciso di portare all'interno delle nostre Comunità in odio ed in spregio – perché tale sono – del valore portante del Cattolicesimo. Un attacco che riguarda anche la Scuola e che talora è arrivato a colpire persino il più bel simbolo di Pace creato dall'uomo da S.Francesco in poi e che ogni bambino sente dentro: il presepe. Basta con l'ipocrisia di chi, nascondendosi dietro una falsa tolleranza, si dimostra intollerante al pari di quegli integralisti di tutte le fedi per cui le persone non sono l'espressione ed il mezzo della volontà di Dio ma semplicemente strumenti acritici per affermare una cultura di morte che non appartiene a nessuna Religione”.