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Firmato a Roma il ''Codice Etico per la tutela dei lavoratori affetti da malattie oncologiche''

pubblicato il 16/02/2010, ultima modifica 16/02/2010
La Viceconsigliera vicentina di parità Ester Lovisetto racconta come è nato il Codice Etico voluto dalle Consigliere di Parità e dalla Consulta Nazionale Femminile della Lilt (Lega Italiana Lotta ai Tumori) con l'obiettivo di facilitare le scelte lavorative del le donne affette da tumore al seno e degli uomini con patologie alla prostata.

Trasferta romana per la Viceconsigliera vicentina di parità Ester Lovisetto.
Si è infatti riunito nella Capitale il tavolo tecnico denominato “Salute e Sicurezza”, di cui fa parte la Lovisetto, composto dalla Consigliera Nazionale di Parità, Alessandra Servidori, e dalla Consulta Nazionale Femminile della Lilt (Lega Italiana Lotta ai Tumori) al fine di diffondere e applicare il “Codice Etico per la tutela dei lavoratori affetti da malattie oncologiche”.
“Parità –sottolinea la Viceconsigliera- non significa solamente lottare contro le discriminazioni di genere, tra maschio e femmina, che sono forse le più radicate, ma proprio per questo quelle su cui si pone maggiore attenzione. Significa anche garantire le stesse opportunità a tutte le persone, siano esse disabili o malate. La normativa in merito ha i contorni sfumati, è spesso poco conosciuta e per questo male interpretata e applicata.
Tra tutte, poi, ce n’è una subdola, che colpisce uomini e donne in numero crescente, su cui tanti studi sono stati fatti tanto che non si può più considerare letale, come era fino a pochi anni fa, ma che ha un lungo decorso e lascia ferite, anche e soprattutto a livello psicologico, difficili da rimarginare. E’ la malattia oncologica.”

Il tavolo tecnico ha elaborato un accordo di cooperazione firmato da Alessandra Servidori, Consigliera Nazionale di Parità, e Patrizia Ravaioli, Presidente del Comitato Pari Opportunità della Croce Rossa Italiana: l’impegno è di diffondere sul territorio l’applicazione del Codice Etico, coinvolgendo tutti i soggetti preposti alla tutela della salute e della sicurezza ei lavoratori: Inps, Inail, Asl, Inpdap, Dnl, Associazioni Datoriali, Associazioni di Categoria, Organizzazioni Sindacali.
Il fine è facilitare le persone affette da patologie oncologiche, e in particolare le donne affette da tumore al seno e gli uomini con patologie alla prostata, nella scelta di continuare o riprendere l’attività lavorativa anche attraverso forme di contratto con riduzione di orario, flessibilità o orario modulato in base alle nuove esigenze e la possibilità di avere comunque prospettive di carriera.

“Ci sono specifiche normative –precisa l’Assessore al Lavoro della Provincia di Vicenza Morena Martini- che tutelano i lavoratori malati e i loro famigliari, ma perché il rapporto di lavoro sia sereno e produttivo, non bisogna imporre comportamenti, quanto piuttosto convdincere della loro bontà. In questo senso è fondamentale l’opera di sensibilizzazione delle Consigliere di Parità, ed è importante la sinergia che stanno creando sul territorio con altre organizzazioni con cui condividono valori e obiettivi. Sono certa che il vicentino saprà rispondere con prontezza al loro appello e saprà anche rappresentare un esempio di buone pratiche nell’applicazione del Codice Etico.”


Nel dettaglio, il “Codice Etico per la tutela dei lavoratori affetti da malattie oncologiche” pone l’attenzione sui seguenti elementi:

  • la particolare vulnerabilità di chi è affetto da patologia oncologica, dovuta anche alla necessità di sottoporsi a interventi e terapie con conseguenze rilevanti sulla propria capacità lavorativa a breve o lungo termine
  • l’esigenza di informazione in merito all’esistente normativa che tutela il malato e i suoi famigliari
  • l’ampliamento del periodo di comporto dovuto al prolungamento della malattia e delle cure
  • l’utilizzo di una maggiore flessibilità di orario e dunque anche l’assunzione di una attenzione dell’impresa nella sua organizzazione del lavoro rispetto ad una sua dipendente colpita da malattia oncologica
  • la promozione di iniziative per il reinserimento nel posto di lavoro dopo il periodo di cura
  • il diritto del famigliare di un malato ad assisterlo nel periodo delle cure