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La Provincia di Vicenza pubblica il presente avviso in qualità di capofila anche per il Comune di Vicenza e la Camera di Commercio di Vicenza.
Si precisa che la scelta dei sindaci da eleggere sarà effettuata nel rispetto delle norme di equilibrio di genere, di cui alla Legge 12 luglio 2011 n. 120 e D.P.R. 30 novembre 2012 n. 251.
Eventuali candidature potranno essere recapitate al Servizio Segreteria - Direzione Generale a mezzo Posta Elettronica Certificata, oppure posta raccomandata A/R, oppure posta elettronica (Provincia di Vicenza: Contrà Gazzolle n. 1, 36100 Vicenza – indirizzo PEC: provincia.vicenza@cert.ip-veneto.net - indirizzo mail: info@provincia.vicenza.it) entro il giorno 02 aprile 2024, alle ore 12.00, compilando il modulo allegato.
]]>Il sindaco Giacomo Possamai, il presidente della Provincia Andrea Nardin e il consigliere comunale Giorgio Conte hanno preso brevemente la parola alla presenza di numerosi amministratori ed ex amministratori, tra cui gli ex presidenti Manuela Dal Lago, Achille Variati e Francesco Rucco, ricordando il profondo amore di Assirelli per Vicenza e la rara capacità di ascolto e di confronto.
]]>“Ora si lavora alle opere complementari -spiega il consigliere provinciale e sindaco di Longare Matteo Zennaro, presenti ai lavori- per collegare la passerella agli argini. Una volta che la passerella sarà aperta, potremo chiudere il ponte vecchio e procedere alla sua demolizione, per costruirne uno nuovo.”
“Grazie alle passerella -commenta il presidente della Provincia Andrea Nardin- verrà sempre garantito il transito di pedoni e ciclisti, che era un impegno che Provincia e Comune si erano presi con la comunità. In questo modo assicuriamo il collegamento sia con Vicenza, attraverso la pista ciclabile della Riviera Berica, che con Padova attraverso la ciclovia del Brenta.”
La nuova passerella ciclopedonale
La nuova passerella ciclopedonale è un’opera fortemente voluta dalla Provincia di Vicenza, di concerto con il Comune di Longare, costa 240.000 euro a carico della Provincia.
E’ lunga 49 metri per 2,44 di larghezza. Sulle pareti interne, per motivi di sicurezza, è stata installata a tutta altezza una rete di protezione, per escludere la possibilità di cadute.
E’ posizionata vicina al ponte esistente e funge anche da supporto delle tubazioni dei sottoservizi attualmente posizionati sul ponte stradale della Secula, in modo da togliere qualsiasi interferenza con le lavorazioni per la demolizione e ricostruzione del ponte.
Sarà mantenuta fino alla realizzazione della pista definitiva, che il progetto prevede in affiancamento al nuovo ponte.
Il nuovo ponte di Secula
Il nuovo ponte di Secula sostituisce l’attuale sulla strada provinciale 20 tra Longare e Secula sul fiume Bacchiglione e costa alla Provincia di Vicenza 5,4 milioni di euro.
E’ in metallo, lungo 48 metri e largo 8,50 metri, che diventano 11 se si aggiunge la pista ciclabile che lo affianca in tutta la lunghezza. E’ ad arco, con una struttura a un’unica campata in sostituzione delle tre campate attuali.
Le pile in alveo sono sostituite dalla palificata di sostegno direttamente dalla quota stradale. L’assenza di pile in alveo permette di risolvere anche il problema idraulico, visto che le pile di sostegno rappresentano un vero e proprio ostacolo al deflusso delle piene. Dettaglio non da poco, visto che l’area oggetto di intervento è di golena “esondabile o a ristagno idrico”.
]]>Un viaggio tra donne celebri, artiste, letterate, scienziate, poetesse; donne musiciste, sportive, viaggiatrici; donne trasgressive e donne resistenti, femministe, fuori dagli stereotipi. Ma anche lo sbilanciamento sociale, lavorativo, di potere; le donne non considerate dalla politica, dalla medicina, dalla divisione dei carichi familiari, dall’organizzazione del lavoro, degli orari, delle città pensate sulla misura degli uomini; e donne oggetto di violenza.
La partenza del viaggio è sul sito della Rete Biblioteche Vicentine (https://rbv.biblioteche.it//home/a-proposito-di-donne/?stage=Live) dove si trova un contenitore di percorsi tra i libri, i siti, i materiali disponibili in rete, scritti da donne o sulle donne.
Un progetto frutto della collaborazione tra le competenze specifiche delle bibliotecarie e dei bibliotecari della provincia di Vicenza e di associazioni come Donna chiama Donna e il Centro Capta, che da molti anni sono a fianco delle donne vittime di violenza, l’associazione Presenza Donna con la sua biblioteca specializzata sulle donne e il loro sguardo sul mondo, e infine BILL, Biblioteca della Legalità che vuole promuovere una cittadinanza più attenta ai valori fondamentali della legalità e della giustizia nelle giovani generazioni.
Un percorso non si esaurisce in un giorno. E soprattutto crea consapevolezza, mantenendo acceso il riflettore sulla condizione di molte donne di cui si parla solo in occasione di fatti gravi, mentre tra un femminicidio e l’altro non si fa nulla perché quella condizione cambi.
Per questo RBV propone una serie di percorsi bibliografici che esplorano il mondo delle donne attraverso il catalogo della rete bibliotecaria, ricca di oltre un milione e mezzo di documenti pronti per il prestito gratuito, aggiungendo una sitografia con rimandi ad altri giacimenti specializzati di informazioni e letture e una sezione di materiali che rende disponibili risorse presenti in rete.
“Le biblioteche possono e devono fare la loro parte -commenta il vicepresidente con delega alla Cultura e alla Rete Biblioteche Vicentine Marco Guzzonato- per favorire quel passo culturale che ci porti finalmente ad abbandonare le dinamiche discriminatorie e irrispettose che penalizzano e umiliano le donne, e che troppo spesso assecondiamo o non ostacoliamo. Dobbiamo smantellare pezzo per pezzo le ingiustizie sociali che la logica patriarcale dominante ha radicato nel nostro sistema socio economico e nel mondo del lavoro. Ingiustizia sociale e degrado culturale sono poi l'habitat perfetto per la violenza, verbale e fisica, che abbiamo il dovere di contrastare ed estirpare con un vero rinnovamento culturale e di sistema”.
“La letteratura, i libri, la lettura, le biblioteche – dichiara la Consigliera di Parità della Provincia di Vicenza Francesca Lazzari - danno voce alle donne, le raccontano, trovano le parole per elaborare i lutti, le violenze, le discriminazioni subite, per immaginare alternative al mero conformarsi agli stereotipi dominanti, per mettere in discussione i condizionamenti acquisiti nel tempo, per consolidare e disseminare valori etici e sociali di equità, giustizia e pieno accesso alla cittadinanza e al riconoscimento delle donne nella nostra società. Ringrazio di cuore la Rete Biblioteche Vicentine per il progetto “A proposito di donne”, con l’auspicio che siano le nuove generazioni a trascinare il cambiamento culturale e conseguentemente sociale verso un’autentica e non retorica valorizzazione delle differenze”.
Leggere donna, leggere le donne, leggere di donne: leggere fuori dagli schemi.
]]>Il Consiglio Provinciale di Vicenza ha approvato oggi la concessione di tre immobili del complesso in via Borgo Casale a Vicenza, quelli fronte strada, alla Fondazione ITS Nuove Tecnologie per il Made in Italy – comparto Meccatronico, che li utilizzerà per realizzare un polo di alta formazione che potrà ospitare circa 200 studenti e sarà anche la sede della ITS Academy Meccatronico Veneto.
Una concessione gratuita della durata di 35 anni, per un totale di circa 2000 metri quadrati da adibire ad aule e laboratori. Oltre, naturalmente, ad un’area verde interna con parcheggio. Il costo ipotizzato per i lavori di recupero è di circa 6 milioni di euro, a cui se ne aggiungono 5 di attrezzature, per un totale di 11 milioni di euro a carico della Fondazione ITS, che beneficia di un finanziamento Pnrr. E proprio per i vincoli imposti dal Pnrr, i tempi sono stretti: entro fine aprile devono essere aggiudicati i lavori, che dovrebbero poi essere cantierizzati entro l’estate. La fine dei lavori è ipotizzata per settembre 2025.
“Un’operazione di cui sono particolarmente orgoglioso -ha commentato il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin a nome di tutto il Consiglio- perché recuperiamo un complesso abbandonato, alle porte del centro storico, e lo restituiamo alla comunità rendendolo un luogo di istruzione e formazione. Un luogo strategico, vicino all’università e ad altri istituti superiori con cui condivide l’indirizzo tecnico, cioè il Rossi e il Lampertico, con cui potrà dialogare e interagire per una crescita reciproca. Significa che l’ex caserma Borghesi diventa un’area viva della città, frequentata da ragazzi, con ciò che ne consegue di positivo anche a livello di sicurezza urbana e coesione sociale.”
Presente in Consiglio, ad illustrare il progetto, il direttore generale di ITS Academy Meccatronico Veneto Giorgio Spanevello. “E' un momento di grande soddisfazione per Its Academy Meccatronico Veneto -le sue parole - perché con la firma della concessione degli stabili della ex caserma Borghesi si concretizza la futura sede dell'ITS. Abbiamo già un progetto di fattibilità tecnico- economica che prevede che gli stabili siano ristrutturati con una unione di antico e moderno. Gli edifici vincolati saranno affiancati da laboratori con strumentazioni all'avanguardia in un complesso autonomo dal punto di vista energetico. Il tutto permetterà interazione con i ragazzi ai quali è destinato questo investimento che per le opere edilizie ammonta a sei milioni di euro e complessivamente tra servizi e macchinari arriva a 11 milioni di euro in parte finanziati dal PNRR e in parte da fondi della Fondazione. Per un risultato che ha anche una valenza sociale di recupero di un'area nel cuore di Vicenza destinata alla formazione dei giovani.”
Il progetto
L’ex caserma Borghesi sarà una grande fabbrica 4.0, dotata di laboratori per la didattica tradizionale e dotazioni interattive all’avanguardia. Da un punto di vista architettonico, rappresenterà un connubio di antico e moderno. L’antico che si traduce nel rispetto di una struttura vincolata dalla Soprintendenza per i suoi aspetti di maggior pregio storico e artistico. Il moderno necessario per rispondere alle esigenze formative di giovani che saranno chiamati a contribuire alla crescita del Paese e devono avere le conoscenze per farlo.
Servono quindi ambienti ampi, con possibilità di installare anche macchinari specifici, e ambienti più ridotti per lavori in piccoli gruppi. A completamento, servono ambienti di servizio come la biblioteca, la segreteria, gli uffici amministrativi.
Si prevede quindi di concentrare nel corpo centrale le funzioni principali e organizzative della scuola, riservando i corpi laterali per i laboratori più grandi con accesso esterno indipendente. Per tutti e tre i fabbricati sono previsti interventi di efficientamento energetico ed è prevista l’indipendenza energetica grazie a pannelli fotovoltaici.
L’edificio centrale, il più grande, ospiterà 6 laboratori e 5 spazi a servizio dei laboratori.
Al piano terra, oltre a 3 laboratori e 3 spazi a servizio, ci saranno la portineria, la segreteria degli studenti e l’aula docenti.
Al piano primo, oltre a 3 laboratori e 2 spazi a servizio, sono previsti un bar, un’area relax e la biblioteca.
Al piano secondo è previsto l’utilizzo , oltre che degli ambienti esistenti, del sottotetto delle due ali laterali per riunioni, ripostigli e archivi.
Nelle facciate è previsto il consolidamento degli elementi lapidei in pietra di Nanto e pietra di Vicenza, con ripristino degli intonaci. Verranno inserite rampe per accesso dei disabili rivestite in marmo “Biancone di Asiago”.
Nei due edifici laterali verranno demolite le pareti divisorie per fare spazio a due grandi laboratori, uno per edificio, dove poter collocare i macchinari più pesanti in dotazione all’ITS Academy Meccatronico. In particolare, due centri di lavoro CNC e un tornio a controllo numerico, un taglio laser, tre stampanti 3D , di cui una per i metalli, con tecnologia particolarmente avanzata.
]]>Ospiti del presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin, hanno partecipato al Direttivo Stefano Marcon, presidente UPI Veneto e presidente della Provincia di Treviso, Roberto Padrin, vicepresidente UPI Veneto e presidente della Provincia di Belluno, Carlo Rapicavoli, direttore generale UPI Veneto, Enrico Ferrarese, presidente della Provincia di Rovigo, Daniele Canella, vicepresidente della Provincia di Padova, Flavio Pasini, presidente della Provincia di Verona, e il segretario generale della Città Metropolitana di Venezia, Michele Fratino.
Sul tavolo, le prossime elezioni di secondo livello per il rinnovo dei Consigli provinciali, fissate a sabato 16 marzo per le Province di Belluno, Padova e Verona (i sindaci delle tre Province sono chiamati a votare per rinnovare i propri Consigli entro i 90 giorni successivi alla data del 18 novembre 2023, naturale termine di scadenza biennale dall'ultimo rinnovo del 2021) e a domenica 29 settembre, invece, per le Province di Treviso, Rovigo e Vicenza.
Tra i punti all’ordine del giorno anche i pesanti tagli previsti dalla Legge di Bilancio, che graveranno sui bilanci delle Province per 100 milioni nel prossimi biennio.
Per la Provincia di Vicenza si potrebbe parlare di circa 1 milione di euro. “Una cifra -spiega il presidente Nardin-a cui si aggiungono le maggiori spese dovute ai rincari energetici, quindi bollette più pesanti negli istituti superiori a carico della Provincia, e all’aumento del costo delle materie prime, con maggiori spese per garantire l’operatività dei cantieri. Con il risultato di mettere a dura prova servizi fondamentali di cui si occupano le Province, scuole e strade in primis. Sempre a proposito di edilizia scolastica, abbiamo concordato di chiedere al Governo di poter utilizzare le economie di gara per gli interventi in corso del Pnrr. A Vicenza abbiamo 12 interventi per 30 milioni di euro. Siamo stati virtuosi nel rispetto dei termini, abbiamo anche sostenuto con finanze nostre gli aumenti dei costi, ora riteniamo giusto che i risparmi siano utilizzabili per l’edilizia scolastica.”
All’ordine del giorno anche la riforma delle Province, a 10 anni dalla legge che le ha trasformate in enti di secondo livello. “In questi anni abbiamo dimostrato l’importanza di un livello di governo intermedio tra Regione e Comuni -afferma Nardin- Siamo diventati punti di riferimento per i Comuni, offrendo loro assistenza e mettendo a disposizione professionalità e competenza: penso alla Stazione Unica Appaltante che gestisce le procedure di gara per appalti pubblici di Comuni e altri Entri, all’Avvocatura Unica che supporta i Comuni, all’ufficio Espropri, all’ufficio Disciplina, ma anche alla gestione di temi di area vasta, le grandi infrastrutture, l’alta velocità, i temi ambientali, le bonifiche. La Provincia di Vicenza, come le Province venete, ha saputo riorganizzarsi e ripensarsi, sempre garantendo le funzioni fondamentali di propria competenza e diventando esempio di “buona amministrazione”.”
La riforma prevede una revisione della legge Delrio e il ritorno al voto di primo livello, quindi direttamente dei cittadini, pur con un assetto governativo più snello, quindi un minor numero di consiglieri e una Giunta di poche unità. “Una riforma di buon senso -commenta Nardin- che restituisce il voto ai cittadini, come è giusto che sia in democrazia, ma permette all’ente di essere celere nelle decisioni e operativo. L’augurio -conclude il presidente Nardin- è che la riforma non si areni nella burocrazia romana.”
]]>Il bollettino del Centro Funzionale Decentrato della Regione Veneto conferma l’allerta rossa per rischio idraulico per il bacino Basso Brenta-Bacchiglione, mentre derubrica a gialla l’allerta per quello Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone. Per entrambi, criticità idrogeologica di livello arancione.
Gradi di allerta che hanno spinto gli 80 Comuni a mantenere aperto il Centro Operativo Comunale, in modo da mantenere un punto di riferimento sicuro per i cittadini che necessitino di un aiuto.
Anche l’ufficio provinciale di Protezione Civile continua a garantire operatività e reperibilità h24, per gestire in collaborazione con la Regione Veneto le richieste di supporto che arrivano dai Comuni vicentini.
Aumentano i volontari di protezione civile impegnati sul territorio, ad oggi sono più di 700, appartenenti a oltre 70 organizzazioni di protezione civile. Ora che le strade sono perlopiù sgombre, sono impegnati a portare un po’ di normalità nei luoghi allagati. Il lavoro da fare è tanto, tra scantinati da liberare e interrati da pulire. Idrovore e motopompe sono in azione senza sosta.
Le criticità maggiori si registrano a Vicenza e Montegalda, dove sono confluiti la gran parte dei volontari. Nella sola Montegalda sono in funzione da ieri 10 tra idrovore e motopompe.
A Creazzo e ad Altavilla la conta dei danni è pesante, a causa della piena del Retrone e della rete idrografica minore.
Massima è l’attenzione alle frane di Marostica e Pianezze, con un sopralluogo dell'ufficio geologico della Regione.
Per quanto riguarda le strade provinciali, Vi.Abilità comunica che
- la SP Grimana tra Montegalda e Montegaldella ha riaperto già da questa mattina
- aperto anche il sottopasso di Olmo di Creazzo
- aperta la strada provinciale 148 Cadorna, che era stata chiusa nel tratto da Forcelletto (Cismon del Grappa) al bivio che porta all’ossario del Grappa.
- rimane chiusa, causa neve, la strada provinciale 99 Campogrosso a Recoaro Terme, nel tratto che conduce al rifugio Campogrosso
- rimane chiusa la strada provinciale 64 dei Fiorentini, dopo Tonezza del Cimone (in alternativa è percorribile la strada provinciale 136 della Vena).
- rimane chiusa anche la SP 7 Liona ad Agugliaro, a causa della chiusura nel tratto padovano a Vò Vecchio.
A proposito di frane, i distacchi maggiori si sono verificati lungo la strada della Fratellanza e lungo la Pilla ad Arcugnano.
Attenzione anche ad un cedimento di argine lungo la Riviera Berica, ad Agugliaro.
“Il personale di Vi.Abilità è costantemente impegnato a garantire la fruibilità delle strade -commenta il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin- Da tre giorni 40 tra tecnici e operatori stanno lavorando sull’intera rete stradale provinciale, che conta circa 1300 km, per liberare le strade dai detriti, chiudere le buche create da pioggia e allagamenti, posizionare transenne e segnaletica. Un lavoro enorme, coordinato dal direttore Fabio Zeni, che hanno svolto giorno e notte per mantenere la percorribilità delle strade e di cui ringrazio ognuno di loro.”
]]>L’ufficio provinciale di Protezione Civile è al lavoro incessantemente da ieri per gestire in collaborazione con la Regione Veneto le richieste di supporto che arrivano dai Comuni vicentini.
Le organizzazioni di protezione civile vicentine finora attivate sono 70 per un totale di oltre 650 volontari, operativi a turni già da ieri mattina, notte compresa.
L’intero vicentino sta mettendo a disposizione la propria dotazione per far fronte ad allagamenti sia in aree pubbliche che in abitazioni private. Idrovore e motopompe in grande quantità sono in funzione senza sosta. Opera a pieno ritmo anche l’insacchettatrice di sacchi di sabbia, aiuto prezioso per proteggersi dall’acqua. Ne stanno chiedendo in grande quantità da tanti Comuni, primi fra tutti Altavilla, Monteviale, Grisignano di Zocco. Fondamentali, durante la notte, le torri faro, che hanno permesso di lavorare anche nelle zone buie.
Le maggiori criticità si registrano a Vicenza, a Torri di Quartesolo, a Montegalda, a Creazzo.
Frane e smottamenti sono stati segnalati a Marostica, Pianezze, Trissino. A Recoaro Terme torna a far parlare di sé la storica frana del Rotolon.
“Ringrazio ogni singolo volontario di protezione civile che si sta mettendo a disposizione del nostro territorio -afferma il presidente della Provincia Andrea Nardin- Quando si verificano questi episodi di maltempo, con il livello di fiumi e corsi d’acqua che si alza a vista d’occhio, con versanti che si sbriciolano dimostrando tutta la loro fragilità, l’intervento immediato è fondamentale. Così come è fondamentale poter contare su volontari preparati e attrezzati, che sanno di cosa c’è bisogno e si mettono subito in azione. Grazie naturalmente ai Vigili del Fuoco, che da ieri non si sono mai fermati, alle Forze dell’Ordine, a tutti i sindaci, gli amministratori e gli uffici tecnici di Comuni, Provincia e Regione che stanno monitorando il territorio.”
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Rimangono chiuse alcune strade provinciali a causa della neve:
- strada provinciale 64 dei Fiorentini, dopo Tonezza del Cimone (in alternativa è percorribile la strada provinciale 136 della Vena)
- strada provinciale 99 Campogrosso a Recoaro Terme, nel tratto che conduce al rifugio Campogrosso
- strada provinciale 148 Cadorna, chiusa nel tratto da Forcelletto (Cismon del Grappa) al bivio che porta all’ossario del Grappa
E’ critica la situazione della rotatoria sotto il viadotto della bretella dell’Albera, dove ci sono 20/25 cm d’acqua. I veicoli procedono a passo lento ma per ora l’arteria rimane aperta.
Tanti gli allagamenti a sfioro, in particolare le situazioni più critiche sono lungo la strada provinciale 3 Colognese a Pojana e lungo la SP 36 a Gambugliano. La SP 7 Liona ad Agugliaro è chiusa nel tratto al confine con Padova, visto che a Vò Vecchio (PD) la strada è stata chiusa per rischio esondazione del canale del Bisatto.
Numerosi anche gli smottamenti con detriti in strada: anche in questo caso tecnici al lavoro, ma strade percorribili. In particolare l’attenzione è alta sulla SP Fratellanza a Bassano del Grappa.
Al momento ci sono 78 COC aperti.
L’ufficio provinciale di Protezione Civile e quello della Regione Veneto stanno coordinando i volontari di Protezione Civile in modo da impiegarli laddove c’è maggiore necessità, rispondendo alle esigenze che arrivano dal territorio. Al momento le situazioni più critiche riguardano Vicenza e Montegalda.
]]>La Protezione Civile è al lavoro su tutto il territorio vicentino, dove la pioggia intensa non si arresta da ieri. Sono oltre 70 i Centri Operativi Comunali vicentini attivi, ma aumentano con il passare delle ore. Amministratori e tecnici stanno monitorando in particolare i corsi d’acqua e i versanti montani. La situazione è complessa e in continua evoluzione.
Il Comune di Vicenza ha comunicato la chiusura per domani, mercoledì 28 febbraio, di tutte le scuole di ogni ordine e grado , compresi asili nido e università. L'ordinanza è valida solo nel Comune di Vicenza.
Per il Vicentino sono stati aperti finora il bacino dell'Orolo e quello di Montebello Vicentino, ma non quello di Caldogno. Stamattina è stato comunicato lo stato di preallerta per la diga di Leda (Piovene Rocchette), con conseguente avviso a tutti i Comuni che insistono a valle della diga e del relativo corso d'acqua.
Vi.Abilità Srl comunica la chiusura di alcune strade provinciali a causa della neve:
- strada provinciale 64 dei Fiorentini, dopo Tonezza del Cimone (in alternativa è percorribile la strada provinciale 136 della Vena)
- strada provinciale 99 Campogrosso a Recoaro Terme, nel tratto che conduce al rifugio Campogrosso
- strada provinciale 148 Cadorna, chiusa nel tratto da Forcelletto (Cismon del Grappa) al bivio che porta all’ossario del Grappa
Le situazioni di maggiori criticità:
- Comune di Vicenza: da stamattina si sono avute criticità con la rete idrografica minore, ma adesso è il Retrone che desta preoccupazione; nella zona S. Agostino verso Nogarazza sono state inviate le auto della Polizia Locale ad avvisare i residenti di porre in sicurezza le auto e i beni a rischio;
- Comune di Dueville sono molto alti i livelli del torrente Igna alla confluenza con il Timonchio, ma per fortuna trattasi di zona golenale, quindi naturalmente allagabile;
- criticità nella rete idrografica minore si riscontrano anche lungo l'asta del Bacchiglione (Longare, Montegalda, Montegaldella)
La finalità della pubblicazione è quella di consentire ai cittadini la consultazione del documento, per la durata di 45 giorni, e l’eventuale predisposizione di osservazioni, pareri e memorie in forma scritta, che saranno tenuti in debita considerazione prima della trasmissione del documento agli Enti competenti.
Eventuali osservazioni devono essere inviate alla pec della Provincia: provincia.vicenza@cert.ip-veneto.net o alla mail ambienteterritorio@provincia.vicenza.it
]]>Il bilancio dell’attività 2023 è stato presentato questa mattina da Marco Guzzonato, vicepresidente della Provincia con delega alla Cultura, e da Lidia Zocche, responsabile della Rete Biblioteche Vicentine.
“La Rete delle Biblioteche Vicentine è viva e vivace -afferma Guzzonato- e conferma la bontà del lavoro di squadra tra Comuni e con la Provincia di Vicenza, che ne è capofila. Sono in aumento sia gli iscritti che i prestiti ed è evidente la voglia dei vicentini di partecipare e di essere protagonisti della vita culturale del proprio territorio. Ne sono prova il gran numero di iniziative che vengono organizzate dalle biblioteche, oltre 2.500, e gli oltre 700 incontri dei gruppi di lettura. Gruppi che nascono spontanei per confrontarsi ogni mese su un libro diverso, per scambiarsi impressioni, per dialogare, esigenza che dopo il covid è forte e che non trova risposte in altri contesti. I Comuni che aderiscono alla Rete sono 92, per 106 biblioteche. Puntiamo a fare entrare anche Comuni che non hanno una biblioteca, ma che vogliono aumentare l’offerta culturale nel proprio territorio, questo è il nostro prossimo obiettivo, nella consapevolezza che se vogliamo migliorare la qualità della vita, dobbiamo lavorare sulla cultura.”
Ad illustrare i dati del bilancio 2023 della Rete è stata Lidia Zocche.
La Rete delle Biblioteche Vicentine raggruppa 106 biblioteche di 92 Comuni vicentini: ultimo ingresso, in ordine di tempo, è il Comune di Schiavon, che fa parte della Rete dal primo gennaio. Conta 342.476 iscritti ed è in costante aumento: nel 2023 ci sono stati 14.861 nuovi iscritti. Circa 83.500 utenti hanno preso a prestito almeno un libro. “Almeno” è, in questo caso, d’obbligo, visto che i prestiti totali sono stati 1.765.842, quindi una media di 21 libri a testa. Rispetto al 2022, nel 2023 sono stati presi a prestito 209mila libri in più, pari al 13%.
I prestiti interbibliotecari sono stati oltre 433mila, l’11% in più rispetto all’anno precedente. Tradotto in euro, significa per i Comuni un risparmio di circa 6,5 milioni di euro.
In continuo aumento anche i prestiti extrasistema, passati da 2832 a 3750, la maggior parte dei quali provenienti dalle province di Padova e Verona. Con le reti bibliotecarie di Padova e Verona è stato infatti siglato un accordo nel 2021 di cui hanno approfittato lo scorso anno 3064 utenti vicentini.
Tra maschi e femmine non c’è dubbio: le grandi lettrici sono le donne, che rappresentano il 74% (74,2% per la precisione) dei lettori. Quanto all’età, in vetta ci sono gli adulti tra i 36 e i 60 anni (39,5%), mentre al secondo posto ci sono gli over 60 (23%). Seguono a ruota gli under 18, con il 22,8% , in leggero ma costante aumento di anno in anno grazie alle intense attività di promozione della lettura per i più giovani ad opera dei bibliotecari.
Una buona percentuale dei libri, circa 423.339, sono stati prenotati tramite Opac, cioè catalogo informatizzato. La versione “digitale” della biblioteca piace, tanto è vero che sono in aumento i prestiti di e-book (+10%), gli audiolibri (+3%), l’edicola digitale (+2%). I followers su facebook sono passati da 4.201 a 5.406 (+29%), merito di un profilo costantemente aggiornato con consigli di lettura, roulette dei libri, letture con testimonials, confidenze sui libri. E poi, ogni settimana, vengono raccolti gli eventi e le iniziative proposti da tutte le biblioteche del territorio.
Il libro più letto nel 2023 è “Fabbricante di lacrime” di Erin Doom, mentre scende di uno scalino “Cambiare l’acqua ai fiori” di Valérie Perrin, in testa alla classifica per due anni consecutivi. Terzo posto per “Come vento cucito alla terra” di Ilaria Tuti.
Quanto ai periodici, non c’è storia: Topolino resta saldo allo scalino più alto del podio. Secondo posto per Internazionale e, a seguire, Panorama.
]]>L’immediato intervento dei tecnici di Vi.Abilità, società che per conto della Provincia di Vicenza gestisce le strade di competenza, ha permesso di individuare già ieri la causa della colata detritica, dovuta ad una vena d’acqua naturale.
Il versante è stato sistemato con il disgaggio dei massi instabili in modo da evitare ulteriori distacchi. La strada è stata ripulita e già nel pomeriggio è stata posizionata la segnaletica che l’indica l’apertura a senso unico alternato.
Nel frattempo, nei prossimi giorni, si continuerà comunque a lavorare sul versante per approfondimenti che permetteranno di eseguire gli interventi per il ripristino della regolarità del versante.
“Ringrazio Vi.Abilità per la celerità dell’intervento -commenta il consigliere provinciale con delega alla viabilità Giancarlo Acerbi- I lavori non si esauriscono qui, è necessario mettere in sicurezza il versante per aprire regolarmente la strada, ma è fondamentale avere reso la strada percorribile almeno a senso unico alternato, vista l’importanza di questa arteria come collegamento tra Recoaro e Valli del Pasubio”.
Ci vorrà almeno un mese, invece, per la riapertura della SP350 a Lastebasse, l’arteria di collegamento con Folgaria chiusa da lunedì mattina (12 febbraio) a causa di una frana che ha interessato località Busatti, nel territorio trentino. Il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha effettuato oggi un sopralluogo con i tecnici: “Nei prossimi dieci giorni la demolizione del masso, poi i disgaggi e la sistemazione della strada” le sue parole.
Già da domani saranno in parete i rocciatori per cominciare il lavoro di disgaggio e demolizione delle rocce instabili che sovrastano la SS350 di Folgaria e Valdastico, così da consentire la successiva messa in sicurezza, sistemazione e quindi riapertura della sede stradale.
La frana è avvenuta nella notte fra domenica 11 e lunedì 12 febbraio , dopo l’episodio del 4 novembre che aveva reso necessario un primo intervento di messa in sicurezza. “Occorre demolire un masso di circa 380 metri cubi e poi intervenire nella zona interessata, un’attività che richiederà circa una decina di giorni - così il presidente Fugatti nel sopralluogo-. Fatto questo primo passo, potremo capire meglio i tempi che serviranno per mettere in sicurezza il versante, riutilizzando o meno - questo lo accerteranno gli approfondimenti tecnici - parte dei lavori effettuati per le barriere di protezione realizzate per la frana precedente e che sono state danneggiate dal nuovo crollo”.
]]>Già questa mattina è stata individuata la causa: una vena d’acqua naturale che ha creato un ruscellamento a monte, portando in strada una notevole quantità di terra e fango.
La vena, spiega Stefano Mottin dirigente di Vi.Abilità che sta seguendo i lavori, si trova in un punto di passaggio geologico tra uno strato di arenarie e fillade quarzifera.
Sarà necessario regimentarla, intervenire con lavori di disgaggio e mettere in sicurezza la strada prima di riaprire al traffico. E’ in corso anche una verifica sulla proprietà dei fondi su cui si sta operando.
Difficile, per ora, fare previsioni sulla riapertura della strada. Verosimilmente verrà aperta tra qualche giorno a senso unico alternato.
“Le condizioni meteorologiche sono buone e ci permettono di essere operativi -commenta il presidente di Vi.Abilità Enzo Urbani- Ringrazio i tecnici di Vi.Abilità, che già nella notte tra sabato e domenica erano sul luogo e oggi stanno lavorando calandosi con le corde dal costone a monte della strada. Il tratto interessato alla frana collega Recoaro Terme a Valli del Pasubio, frequentato da lavoratori oltre che da turisti, per questo stiamo dando priorità all’intervento, ipotizzando anche un’apertura a senso unico alternato mentre proseguiremo con la messa in sicurezza del versante.”
“Siamo consapevoli che il nostro territorio è fragile ed è soggetto a dissesti, in particolare in seguito a piogge -afferma il consigliere provinciale con delega alla viabilità Giancarlo Acerbi- Attraverso Vi.Abilità monitoriamo i tratti più a rischio e investiamo cifre ingenti per reti paramassi e sistemi di protezione. Nel solo 2023 è stato speso più di un milione di euro per 14 interventi di consolidamento di frane e dissesti.”
Questa mattina è stata nuovamente chiusa al traffico anche la SP350 che collega Lastebasse a Folgaria, a causa di una frana che nella notte fra l’11 e il 12 febbraio ha interessato la località trentina Busatti (strada statale 350) portando sulla carreggiata una notevole quantità di materiale roccioso.
Si tratta della stessa area in cui era avvenuta una frana lo scorso novembre. Vi.Abilità ha già provveduto a posizionare idonea segnaletica stradale per indicare la chiusura e le deviazioni necessarie per raggiungere il trentino.
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