Lo propone la Rete delle Biblioteche Vicentine per giovedì 3 marzo alle 17.
L’invito è rivolto a a tutto il personale che lavora all’interno delle biblioteche aderenti alla Rete e a tutti coloro che le frequentano. “Un minuto di silenzio da osservarsi in piedi -spiega il vicepresidente della Provincia con delega alla Cultura Marco Guzzonato- quale occasione per poter riflettere sul valore universale della pace e nella speranza che il silenzio possa contribuire, seppure in minima misura, ad aumentare la consapevolezza che la pace deve essere difesa da tutti e ad ogni costo, nella vita quotidiana di ognuno così come nei rapporti tra le Nazioni.”
Una iniziativa che ribadisce l’impegno preso dalla Rete vicentina con l’adesione al Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, sottoscritto lo scorso anno, e con il progetto “Biblioteche Presìdi di Pace”. Obiettivo è promuovere i valori della pace e del rispetto dei diritti umani.
“Le biblioteche sono luoghi del silenzio per definizione -afferma Guzzonato- in questo silenzio vogliamo far risuonare il grido e l’appello di tutti coloro ai quali la guerra porta, porterà o rischia di portare via tutto: libertà, dignità, casa, vita. Stiamo vivendo una drammatica crisi internazionale che ha visto l’ingiustificata aggressione di un Paese libero e che sta portando l’Europa sull’orlo di un conflitto devastante.”
A fianco di questa iniziativa, proposta nella convinzione che ognuno possa e debba dire di no alla guerra in prima persona, le biblioteche della Rete Provinciale Vicentina hanno realizzato delle bibliografie e delle esposizioni tematiche dedicate a opere letterarie che, in qualunque modo, possono contribuire ad una maggiore consapevolezza sui valori della vita, della pace e della libertà. Vengono inoltre proposte bibliografie dedicate alla letteratura, alla storia e alla geografia di due grandi Paesi, la Russia e l’Ucraina. “Perché la promozione della pace -conclude Guzzonato- non può e non potrà mai prescindere dalla valorizzazione della cultura, dell’arte e delle peculiari tradizioni di ciascun popolo.”
]]>L’annuncio è del presidente della Provincia di Vicenza Francesco Rucco, che con il consigliere provinciale delegato alla viabilità Davide Faccio, che è anche sindaco di Trissino, ha seguito l’opera dalla progettazione alla realizzazione, gestita dal braccio operativo Vi.Abilità. L’importo dei lavori, a carico della Provincia, è di 1,6 milioni di euro.
Il cantiere è stato aperto nel giugno dello scorso anno con le opere preliminari. A fine luglio è stato demolito il vecchio ponte sul fiume Guà lungo la strada Montorsina, in evidente stato di degrado e con pile di sostegno che rappresentavano un vero e proprio ostacolo al deflusso delle piene. A inizio marzo è stato posato il nuovo ponte, a cui mancavano solo le opere complementari per essere aperto, come la costruzione della soletta del ponte, la posa in opera dei guard-rail, l’allargamento delle due rampe di accesso al nuovo ponte.
“Ora l’opera è completa -commenta il presidente Rucco- Abbiamo voluto un ponte moderno e sicuro, che supera i limiti imposti dal precedente, in grado di rispondere al traffico di collegamento tra i Comuni e tra le aree produttive dell’ovest vicentino. La struttura ad arco, senza pile in alveo, dà anche una risposta alle criticità idriche, facilitando il deflusso delle acque. Non per ultimo, affiancata al ponte c’è la pista ciclopedonale, per un attraversamento in sicurezza anche di pedoni e ciclisti.”
Giovedì 12 maggio sono previste le prove di carico, fase finale di controllo prima dell’apertura al traffico. Concretamente, le prove di carico prevedono il posizionamento sul ponte di mezzi pesanti disposti secondo ben precise e progressive configurazioni di carico, in modo da sollecitarlo e analizzarne le reazioni. Ogni dato viene registrato ed elaborato ed è utile per garantire l’apertura in sicurezza.
“E’ un’opera che il territorio aspettava da decenni -sottolinea il consigliere Faccio- siamo riusciti a realizzarla grazie alle risorse messe in campo dalla Provincia e all’impegno costante dei tecnici di Provincia e Vi.Abilità, oltre che delle aziende che hanno lavorato al cantiere. I tempi non sono facili e l’aumento delle materie prime sta bloccando molti cantieri: essere arrivati in fondo è davvero una sfida vinta.”
L’appuntamento è per venerdì 13 maggio, per l’apertura ufficiale.
Il nuovo ponte: dati tecnici
Il nuovo ponte è ad arco con altezza massima di circa 5 metri. E’ in metallo e pesa circa 136 tonnellate. Ha una lunghezza netta di circa 33 metri e larghezza di 13,40 metri. Ospita una carreggiata stradale con due corsie di marcia da 3,25 metri e banchine da un metro, a cui si affiancano una pista ciclabile bidirezionale in sede separata di larghezza pari a 2 metri sul lato di valle e un marciapiede di larghezza 1,5 metri sul lato di monte, separati dalla sede stradale da barriere stradali.
]]>Venerdì 9 settembre 2022 gli uffici della Provincia di Vicenza rimarranno chiusi.
Saranno comunque attivi i servizi legati a reperibilità ed emergenze, come la Polizia Provinciale e la Protezione Civile.
Si ricorda comunque che gli uffici ricevono su appuntamento da fissare contattando i riferimenti indicati nel sito consultando il settore di interesse.
]]>Venerdì 9 dicembre 2022 gli uffici della Provincia di Vicenza rimarranno chiusi.
Saranno comunque attivi i servizi legati a reperibilità ed emergenze, come la Polizia Provinciale e la Protezione Civile.
Si ricorda comunque che gli uffici ricevono su appuntamento da fissare contattando i riferimenti indicati nel sito consultando il settore di interesse.
Saranno comunque attivi i servizi legati a reperibilità ed emergenze, come la Polizia Provinciale e la Protezione Civile.
Si ricorda comunque che gli uffici ricevono su appuntamento da fissare contattando i riferimenti indicati nel sito consultando il settore di interesse.
]]>“Con la riforma delle Province poco più di 1.000 Sindaci e Consiglieri comunali - al posto dei 4.100 ex-amministratori provinciali - governano gratuitamente gli Enti di Area Vasta e le Città metropolitane. Questo ha permesso, per le sole voci dei costi della politica, un risparmio al Paese di oltre 220 milioni per il 2015 e 2016. Questi soldi devono essere destinati ai servizi ai cittadini e alle imprese delle aree vaste: alla messa in sicurezza e gestione delle strade, delle scuole superiori e dell’ambiente”.
Lo dichiara il Presidente dell’Upi Achille Variati, associandosi all’Anci nella richiesta, nella riunione della Conferenza Stato Città di oggi , di immediata sospensione del Decreto del Governo che dispone ogni anno il prelievo di questi fondi dai bilanci di Province e Città metropolitane e la cancellazione della norma nella prossima Legge di bilancio.
“Dal 2014 – ricorda Variati - nei 76 Enti di Area Vasta e nelle 10 Città metropolitane nate dalla cosiddetta riforma Delrio la politica costa zero. I soldi che oggi ci si chiede di restituire al bilancio Stato sono in realtà risorse che le nostre comunità risparmiano perché noi Sindaci abbiamo accettato di amministrare i territori senza ricevere alcun compenso. Considerati i tagli drammatici che gli Enti di Area vasta hanno subito in questi due anni, che hanno messo in forte crisi la finanza degli enti andando ad impattare negativamente sui servizi ai cittadini, chiediamo che questi soldi restino a disposizione dei nostri territori. Useremo anche questi risparmi – conclude il Presidente dell’Upi - per assicurare l’erogazione dei servizi essenziali, garantire l’efficienza e la sicurezza delle strade provinciali e delle scuole superiori e assicurare interventi di manutenzione che consentano di salvaguardare il territorio ed evitare che i disastri ambientali abbiano impatti devastanti”.
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Elenco dei consiglieri con relative deleghe
MARIA CRISTINA FRANCO - Vicepresidente della Provincia di Vicenza
Programmazione provinciale della rete scolastica nel rispetto della programmazione regionale – Pari Opportunità – Settore Sociale compresi i rapporti con la Società Cooperativa Vi.Assiste
VALTER ORSI
Coordinamento di azioni e progetti strategici per lo sviluppo del territorio provinciale nel rispetto delle specificità dei diversi ambiti – Progetti europei - Lavoro – C.P.I. –Progetto “Patto Sociale per il lavoro nel vicentino”
ERNESTO FERRETTO
Programmazione e Bilancio - Patrimonio e Demanio - Controllo finanziario delle società partecipate – Provveditorato
SANTO MONTAGNA
Pianificazione territoriale provinciale di coordinamento (Urbanistica)
RENZO MARANGON
Costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente - Rapporti con la società Vi.Abilità S.p.A. - Difesa del suolo
MATTEO MACILOTTI
Tutela e valorizzazione dell'ambiente (rifiuti, aria, acqua) – AIA – Cave
ENNIO TOSETTO
Edilizia scolastica
MARIO BENVENUTI
Pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale - Autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale
LUCA FERAZZOLI
Assistenza tecnico-amministrativa agli Enti Locali - Raccolta ed elaborazione dati - Stazione Appaltante – Servizio Avvocatura Provinciale – Individuazione aree omogenee per la gestione di servizi comunali in forma associata
GIOVANNI ANTONIO GASPARINI
Agricoltura – Agriturismo – Azienda Agricola – Istituto “N. Strampelli” - Cura delle relazioni istituzionali con gli Enti di confine il cui territorio abbia caratteristiche montane
FRANCESCO ENRICO GONZO
Cultura – Turismo – Rapporto con le O.G.D. “Terre Vicentine” e “Pedemontana Veneta e Colli” – Marketing territoriale - Centro Servizi Provinciale per le Biblioteche
RENZO SEGATO
Risorse idriche – Lago di Fimon – VIA e VINCA – Stazione appaltante gara GAS –ATEM Vicenza – Protezione Civile
]]>Variati conferma di aver rilanciato l'appello al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni affinché comprenda che stiamo parlando di una emergenza nazionale: "Le Province garantiscono servizi da cui dipende la stessa sicurezza dei cittadini. Non aspettiamo tragedie per intervenire".
E la settimana prossima via a due importanti iniziative. "Detto che non si tratta dello sciopero delle Province, ma, come detto, di una mobilitazione per salvaguardare i diritti e la sicurezza stessa delle nostre comunità, mercoledì 22 marzo alle ore 12, a palazzo Nievo, tratteremo il tema della gestione e degli investimenti per le strade provinciali chiamando a raccolta associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, associazioni dei cittadini legati alla viabilità”. Le conferme nei prossimi giorni. Chi invece non ha perso tempo è il Dirigente Scolastico Giorgio Corà che ha convocato, dalle 11 alle 13 di venerdì 24 marzo, nell’aula magna dell’istituto professionale “Montagna” di Vicenza, dirigenti e consigli di istituto.
Sottolinea Variati: “A quindici giorni dalla scadenza del termine per l’approvazione dei Bilanci delle Province, fissata al 31 Marzo dalla Legge di Stabilità, non abbiamo ancora certezze rispetto all’emanazione del decreto Enti Locali, né degli interventi che si intendono mettere in atto per risolvere la grave emergenza che i tagli hanno determinato. La settimana della mobilitazione non vuole essere un braccio di ferro ma una chiamata al nostro Governo affinché comprenda che i territori hanno bisogno di certezze economiche”.
Alternativa che si fa più vicina visto che la Provincia di Vicenza ha messo a disposizione 700.000 euro grazie ai quali sono in gara i progetti di fattibilità tecnica ed economica di due tratti:
•variante SP 46 sud “Costabissara-Calstelnovo” tra Vicenza e Castelnovo;
•variante SP 46 a nord di Malo “Destra Leogra” tra Malo Incrocio SP 122 e Schio.
Ad illustrarli sono stati questa mattina il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin, il consigliere provinciale con delega alle grandi infrastrutture Valter Orsi, che è anche sindaco di Schio, e il Rup dell’opera architetto Laura Pellizzari.
“Per inquadrare l’importanza di questo passo avanti serve farne uno indietro -ha esordito il presidente- ai confronti e agli incontri con i sindaci dei Comuni interessati al tracciato che chiedevano a gran voce di fluidificare il traffico verso l’alto vicentino, in particolare portando i mezzi pesanti fuori dai centri abitati.”
Questo è infatti l’obiettivo del protocollo firmato nel 2016 da Provincia e Comuni di Vicenza, Costabissara, Isola Vicentina, Malo, Schio e la Camera di Commercio di Vicenza per la progettazione della variante alla SP 46 nell’ambito della mobilità complessiva della Superstrada Pedemontana Veneta.
La Provincia, nominata capofila e comunque sempre in accordo con i Comuni interessati, ha quindi commissionato il Documento di fattibilità delle alternative progettuali, costo 300mila euro a carico della Provincia, elaborato dal raggruppamento Tecnic Spa, Abacus Srl e Terre Srl e consegnato nel 2021.
Lo studio ha evidenziato come la pressione veicolare risulti più rilevante a sud, tra Vicenza e il nodo della SP349, e verso nord, tra Malo incrocio SP 122 e Schio.
Nel dettaglio, tra Vicenza e il nodo della SP349 (località Motta) si sono registrate punte su base giornaliera infrasettimanale di oltre 26.000 veicoli al giorno, con una componente di circa il 10% di mezzi pesanti, e valori nell’ora di punta pomeridiana (tra le 17 e le 18) di circa 1.900 veicoli all’ora. Proseguendo verso nord, superato il nodo della SP349, i valori di traffico tra Isola Vicentina e Schio oscillano tra i 14.000 veicoli al giorno in prossimità di Isola Vicentina, mentre salgono ad oltre i 18.000 veicoli al giorni a nord di Malo.
Arriviamo a oggi.
“Alla luce dei nuovi dati – ha spiegato il consigliere Orsi- la Provincia si è interfacciata con i Comuni lungo il percorso e ha messo sul piatto 700mila euro per procedere con un ulteriore grado di progettazione dei due tratti maggiormente trafficati, cioè la parte nord e quella sud della provinciale 46. Su richiesta in particolare di Malo e Costabissara, si procederà contestualmente ad ulteriori approfondimenti per il tratto centrale. Resta inteso che i tratti sono funzionali, quindi saranno in grado di raggiungere l’obiettivo di rendere più fluida e sicura la viabilità anche finchè l’intera variante non sarà completata.”
La prima gara è per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’intervento “Variante alla SP 46 a nord di Malo “Destra Leogra” tra Malo-Incrocio SP 122 e Schio”, vale 442.174,01 euro e scade il prossimo 27 febbraio.
La seconda gara è per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica dell’intervento “Variante alla SP 46 sud “Costabissara-Calstelnovo” tra Vicenza e Castelnovo, vale 229.625,27 euro e scade il prossimo 24 febbraio.
Le progettazioni dei due tratti sono in gara e prevedono approfondimenti di dettaglio, tra cui indagini geologiche e idrogeologiche.
Difficile, per ora, fare una stima dei costi di realizzazione dell’opera, su cui il prossimo grado di progettazione potrà essere più preciso. Per ora l’ipotesi dei due tratti in gara è complessivamente di circa 61milioni di euro.
“Una volta che avremo il progetto di fattibilità potremo intercettare bandi nazionali o europei -conclude Orsi- Siamo comunque già al lavoro con gli enti superiori, Ministero e Anas in particolare, per dar seguito alle carte e vedere i cantieri, verosimilmente, nel 2025.”
Variante alla SP46 del Pasubio
Il progetto prevede di realizzare una nuova asta viaria in variante all’attuale SP 46, che colleghi le località di Vicenza con Schio, percorrendo da sud a nord la valle del Pasubio, al fine di potenziare la connessione viaria con i due poli urbani principali, alleggerendo gli attraversamenti dei centri urbani minori soprattutto dalla componente pesante, e contestualmente realizzare un’asta di connessione veloce con la Superstrada Pedemontana Veneta.
I Comuni attraversati dalla variante sono Vicenza, Costabissara, Isola Vicentina, Malo, San Vito di Leguzzano, Schio, Torrebelvicino.
Gli obiettivi che la Provincia intende perseguire con la realizzazione della variante sono:
l’incremento del livello di sicurezza, con nuovi tratti e con interventi sugli esistenti, ampliamento della sezione stradale dove possibile, limitazione di accessi ed eliminazione delle manovre di immissione che richiedono la svolta a sinistra;
la riduzione dei tempi di percorrenza sia per il traffico di attraversamento sia per quello di tipo locale;
il decongestionamento dei traffici nei centri abitati;
l’allontanamento dai centri abitati del traffico di mezzi pesanti;
Naturalmente la variante dovrà integrarsi con il territorio nel rispetto del contesto ambientale attraversato.
Nel dettaglio, per i due tratti interessati il documento delle alternative prevede i seguenti tracciati:
Tratto sud: “Costabissara-Castelnovo” tra Vicenza e Castelnovo
Il tracciato ha origine in comune di Vicenza in corrispondenza della rotatoria di arrivo della variante SP 46 1° stralcio, realizzata di recente. Il primo segmento è costituito da un rettifilo lungo 525 metri che consiste nella trasformazione della sezione stradale, in modo tale da incrementare il livello di servizio dell’infrastruttura senza creare un nuovo ramo di by-pass rispetto alla SP46 esistente.
Visti i volumi di traffico che lo caratterizzano, il progetto prevede 2 corsie per senso di marcia e spartitraffico centrale. Il tratto termina su una nuova rotatoria di 40m di diametro che consente il collegamento di Via A. Volta nel Comune di Costabissara.
Dopo la rotatoria la strada riduce la sua sezione ad una corsia per senso di marcia, per una larghezza complessiva da 10,5 m. Con una curva in sinistra il tracciato si colloca più ad ovest rispetto alla SP46 esistente, per poi procedere in direzione nord con un lungo rettifilo di 1.450 m in una porzione di territorio meno antropizzato.
Una galleria artificiale consente dunque di bypassare via Monte Grappa, sempre nel Comune di Costabissara.
Successivamente, Il fiume Orolo viene superato con un ponte di 35 m. Alla fine del rettifilo è prevista una nuova rotatoria con diametro di 40 metri di collegamento con via Oberdan e l’area commerciale ad essa adiacente nel comune di Costabissara.
Superata la rotatoria, il tracciato prosegue in direzione nord-ovest fino a riconnettersi con una nuova rotatoria di 40m di diametro alla SP46 esistente in località Castelnovo di Isola Vicentina.
Tratto nord: “Destra Leogra” tra Malo-incrocio SP 122 e Schio
L’intervento inizia con modifiche della sezione stradale della attuale SP46 e si sviluppa in gran parte su sede esistente in Comune di San Vito di Leguzzano, per circa 4,6 km, con la previsione di adeguamenti di barriere e segnaletica, inserimento di nuove rotatorie e rifacimento del manto stradale. È prevista la realizzazione di una contro-strada di servizio all’area industriale posta nella zona di confine tra il comune di San Vito di Leguzzano e Malo.
A seguire inizia il tracciato in sede separata a partire dalla rotatoria tra viale Europa Unita e via Jean Monnet in comune di Schio, pensato per essere un’arteria principale passante rispetto al centro abitato di Schio, evitando intersezioni intermedie con la viabilità esistente, per una lunghezza di circa 3 km. L’assenza di intersezioni con la viabilità esistente è resa possibile grazie all’ausilio di una galleria in parte naturale lunga 600 m ed in parte artificiale lunga 96 m, mentre il collegamento con la rotatoria di via Lioy viene garantito mediante l’ausilio di un ponte per il superamento del fiume Leogra di luce pari a 100m. Il tracciato termina in corrispondenza della rotatoria esistente di via Lioy, a Pievebelvicino.
]]>Il punto, in sintesi, è questo: ci sono circa 5 mesi di ritardo dei lavori sul cronoprogramma originario, causati dal ritrovamento di 27 siti archeologici. Siti che, ad oggi, sono quasi tutti chiusi, pertanto si può procedere speditamente per arrivare a conclusione dell’opera senza ulteriori ritardi.
Da Anas sono arrivate due rassicurazioni. La prima riguarda i pagamenti alle ditte, che risultano essere regolari e puntuali in funzione della maturazione dei saldi. La seconda è la verifica costante sul cantiere e l’impegno a sollecitare le ditte perché i lavori vengano accelerati.
“Abbiamo stabilito di vederci una volta al mese -sottolinea la Franco- in modo da poter essere costantemente informati sull’andamento dei lavori e poter intervenire immediatamente in caso di necessità.”
“E’ un’opera strategica per il vicentino per cui abbiamo aspettato tanti, troppi anni -conclude Rucco- Ora bisogna accelerare.”
]]>Marginale il passaggio di questo tratto sul Comune di Vicenza, che sta invece seguendo con attenzione i lavori del primo tratto, la cosiddetta tangenziale ovest. “A variante completa ultimata -commenta il presidente della Provincia e sindaco di Vicenza Francesco Rucco- ci sarà un collegamento diretto dal casello autostradale di Vicenza ovest all’alto vicentino, con evidente beneficio non solo per le zone residenziali oggi attraversate dalla SP46, che torneranno a respirare, ma anche per il traffico, in particolare pesante, che serve le aree industriali, che comincerà finalmente a scorrere.”
“Un’infrastruttura di cui si parla da decenni -spiegano Franco e Orsi- e che diventa ancor più strategica alla luce degli studi sull’impatto che la Pedemontana avrà sulla viabilità ordinaria. La SP46, che già oggi è satura, sarà messa a dura prova dalla Pedemontana. Entro un anno, poi, sarà pronta anche la tangenziale ovest di Vicenza, per questo è necessario darsi una mossa.”
E la mossa è arrivata dalla Provincia di Vicenza, che non solo ha creato sistema con i Comuni interessati mettendosi a capo del tavolo tecnico, ma ha anche messo sul piatto 300mila euro che andranno a finanziare lo studio di fattibilità tecnico-economico che è la base della progettazione perché svolge le analisi urbanistiche, ambientali e paesaggistiche necessarie all’individuazione della soluzione progettuale migliore e definisce il costo dell’opera.
“Questa mattina -sottolinea Orsi- i Comuni hanno evidenziato i punti sensibili che il progetto dovrà risolvere, l’interferenza con la viabilità esistente, l’esigenza di sottopassi o sovrappassi e di rotatorie. Spunti che i nostri tecnici utilizzeranno per redigere il bando di gara che individuerà i progettisti dello studio tecnico-economico. Valutiamo entro l’anno di avere espletato la gara e di avere a disposizione lo studio entro l’estate dell’anno prossimo. Con lo studio in mano ci potremo confrontare sui tavoli di Governo, Regione e Anas per proseguire assieme verso la realizzazione dell’arteria. Ciò che conta, adesso, è di avere avviato un percorso che non si potrà più fermare.”
Un percorso che, spiega la vicepresidente Franco, ha subito una svolta significativa nel 2014, quando la legge Delrio ha riformato le Province lasciando loro solamente poche ma significative funzioni fondamentali che vanno dalle strade alle scuole passando per l’ambiente. “Abbiamo fatto di necessità virtù -spiega la Franco- chiedendo la cessione della competenza della Sp46 all’Anas e obbligando in questo modo gli enti superiori a collaborare alla soluzione di un problema viabilistico che non poteva essere solo nostro. Da allora la Provincia non ha mai perso di mira l’obiettivo di realizzare una variante che possa sgravare dal traffico la viabilità ordinaria che attraversa numerosi centri abitati. E oggi abbiamo messo un tassello importante.”
I tecnici della Provincia sono già al lavoro per elaborare il bando di gara.
]]>In questo momento si stanno eseguendo lavori di finitura e dettaglio, dopo che lo scorso 28 febbraio sono stati formalmente chiusi i lavori. Si tratta, ad esempio, di trattamenti di pavimentazione, una seconda mano di tinteggiatura, profili, segnaletica. Le finiture saranno concluse entro aprile. Nel frattempo si procede anche ai collaudi e agli arredi.
“ Un orgoglio portare a compimento il polo universitario di Vicenza - commenta Rucco- questo secondo edificio, grande il doppio del primo, offrirà opportunità di crescita all’università, non solo nei numeri, ma anche nella qualità. La Provincia di Vicenza ha lavorato a stretto contatto con la Fondazione Studi Universitari e con l’Università di Padova e con loro abbiamo scelto i materiali, gli impianti, la dotazione tecnologica migliori. Perchè vogliamo offrire il meglio ai nostri studenti e perché solo così possiamo essere hub tecnologico dove fare ricerca avanzata.”
Una struttura performante, con dotazioni multimediali all’avanguardia.
Al piano terra ci sono 4 aule da oltre 200 posti l’una, dotate di connessione ultra veloce. Al secondo piano aule più piccole e laboratori, mentre all’ultimo piano uffici, sale meeting e una grande aula seminari.
Tutto il complesso sarà dotato di impianto di riscaldamento collegato alla rete di teleriscaldamento, impianto di raffrescamento garantito da un gruppo frigorifero, e un importante impianto di trattamento aria, collegato a 4 unità poste nei vani tecnici in copertura. I corpi illuminanti saranno tutti a LED, molto più performanti e durevoli. Ma c’è anche tanta luce naturale, grazie a grandi vetrate e spazi di ampio respiro. L’utilizzo del vetro e del legno alleggerisce la struttura, che pure infonde solidità e robustezza.
“Qua si respira futuro -afferma il presidente Rucco- La consegna della struttura non sarà certo un punto di arrivo, ma l’inizio di una sfida forse ancor più grande: rendere l’università parte integrante di Vicenza. La posizione è strategica: a due passi dal centro storico, dalla stazione, a ridosso dello stadio e del tribunale. Un angolo di città particolarmente vivace, che deve rappresentare un’opportunità di crescita e di sviluppo per l’intera città. Servono servizi, serve pensare alla mensa e a tutte le esigenze della popolazione universitaria in aumento. Dobbiamo avere lo stesso coraggio che vent’anni fa ha spinto gli amministratori al progetto del polo universitario. Dobbiamo fare squadra tra enti pubblici e aziende private e investire nel futuro dell’università, nella consapevolezza che da quello dipenda anche il futuro di Vicenza.”
]]>Una storia lunga più di vent’anni, i cui protagonisti si sono ritrovati stamattina per aprire assieme le porte dell’edificio agli studenti. Presenti Francesco Rucco, presidente della Provincia di Vicenza e sindaco del Comune di Vicenza, Mario Roberto Carraro, presidente della Fondazione Studi Universitari, Giorgio Xoccato, presidente della Camera di Commercio, Alessandro Mazzucco presidente della Fondazione Cariverona, e il prof. Marino Quaresimin, direttore del Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali (DTG) dell’Università di Padova. E poi la presidente di Confindustria Vicenza Laura Dalla Vecchia, l'assessore regionale all'istruzione Elena Donazzan, il presidente Apindustria Mariano Rigotto, il presidente Confartigianato Gianluca Cavion, il vicepresidente Confcommercio Nicola Piccolo, amministratori provinciali e comunali.
Il secondo e terzo stralcio del polo universitario triplicano gli spazi a disposizione, visto che il secondo edificio si sviluppa in continuità strutturale ed estetica al primo, ma è lungo il doppio. Il primo edificio - già utilizzato per i corsi di laurea in Economia dell’Università di Verona e per quelli di Ingegneria e di Sicurezza e Igiene Alimentare dell’Università di Padova - ha infatti una capienza massima di 1.200 persone, mentre il secondo arriva a contenerne 2.500, per un totale quindi di 3.700 posti suddivisi tra aule, sale riunioni, reading room e uffici.
L’investimento economico per il nuovo edificio è importante, ammonta a 12 milioni di euro a carico della Provincia di Vicenza ma con il fondamentale contributo di Fondazione Cariverona e Camera di Commercio e ulteriori 3 milioni di euro investiti dall’Università degli Studi di Padova per gli arredi, i sistemi di rete e le dotazioni informatiche e audiovideo.
L’investimento totale per la realizzazione del complesso universitario ammonta a quasi 28milioni di euro, comprensivi di acquisizione dell’area, bonifiche, progettazioni e lavori.
“La Provincia di Vicenza ha creduto da subito nella necessità di un polo universitario a Vicenza - afferma il presidente e sindaco Francesco Rucco - ci ha investito risorse ed energie, attraversando non poche difficoltà, e possiamo orgogliosamente dire che il lavoro di squadra ha funzionato. Il complesso universitario di viale Margherita è l’opera più importante costruita a Vicenza negli ultimi decenni, strategica non solo per la città, ma per l’intero territorio provinciale, perché elegge Vicenza città universitaria e fissa un punto attorno al quale deve svilupparsi una più ampia idea di cittadella degli studi, fatta non solo di spazi didattici, ma anche di servizi. Parte da questa struttura la riqualificazione di un’area della città che ora rappresenta un luogo di formazione di alto livello, a cui guardano con interesse giovani destinati ad essere la linfa vitale delle nostre imprese e, più in generale, dell’economia del nostro Paese. La strada è tracciata, percorrerla significa investire nel futuro.”
Sul significato del traguardo raggiunto e sulle nuove prospettive che si aprono ora per l’ulteriore crescita della presenza universitaria a Vicenza richiama l’attenzione Mario Roberto Carraro: “Con il completamento del II e III stralcio del polo didattico di viale Margherita, la presenza universitaria in Vicenza acquisisce un simbolo che la identifica. L'edificio disegnato dall'architetto Natalini da oggi sarà non solo presente nella vita degli studenti universitari che lo animeranno ogni giorno, ma rappresenta un visibile e tangibile segno di come tutto il territorio abbia creduto e sostenuto nell'investimento necessario per sviluppare l'attività accademica in Vicenza. Un investimento molto importante, che apre la strada ad un ritorno altrettanto importante: in competenze, in ricerca, in idee e in competitività dell'intero territorio, partendo dai giovani. Il segno di come, quando sono importanti, le cose si possono fare in questo magnifico spigolo d'Italia, dove tutti hanno contribuito per questo risultato. Un progetto nel quale anche l'Università di Padova ha fortemente creduto, integrando e finanziando parte di questa avventura. È giunto quindi il momento per immaginare il passo successivo: Vicenza ha l'obiettivo di diventare una piccola città universitaria, con i suoi 5.000 studenti che cresceranno nel prossimo futuro, mantenendo le caratteristiche che hanno sempre animato il suo sviluppo universitario. Eccellenza, strutture di qualità, forte integrazione con l'economia del territorio."
Un traguardo raggiunto anche grazie al pieno sostegno della Camera di Commercio di Vicenza. La collaborazione con la Provincia di Vicenza, diretta alla riqualificazione del complesso di Viale Margherita da adibire al polo universitario, risale al 2010: l'allora Presidente Mincato volle costruire un’operazione strategica che avrebbe impegnato la CCIAA di Vicenza per più esercizi con un finanziamento complessivo di 4 milioni di euro a fronte del quale la CCIAA acquisisce oggi una importante quota di proprietà dell'intero complesso immobiliare universitario.
Non solo, la Camera di Commercio di Vicenza ha garantito - e continua a garantire - un contributo annuo di 300 mila euro alla Fondazione Studi Universitari per le sue attività a supporto dei percorsi universitari a Vicenza.
«Investire nella crescita del polo universitario significa investire nella cultura di impresa e quindi nello sviluppo economico e produttivo di tutto il territorio - sottolinea il presidente Giorgio Xoccato -. Per questo, lo sviluppo del polo universitario è sempre stato una priorità strategica per la Camera di Commercio che non è venuta meno al proprio impegno nemmeno quando ha dovuto far fronte, dal 2014, alla riduzione del 50% del diritto annuale. Per il corrente anno 2021, il nostro bilancio prevede un nuovo importante investimento di 1,5 milioni di euro da destinare all’ampliamento dell’area universitaria. Resta inoltre confermato il contributo annuo di 300 mila euro (anche per gli anni 2022 e 2023)».
Fondamentale, nella nascita del complesso universitario, l’apporto della Fondazione Cariverona. “Fondazione Cariverona - spiega il presidente Alessandro Mazzucco - ha identificato nella programmazione istituzionale per il triennio 2020-2022 gli obiettivi a cui orientare la propria azione. Tra questi l’azione dedicata all’innovazione educativa e formativa per mezzo della valorizzazione del capitale umano e promozione di opportunità a favore dei giovani. Su queste azioni stiamo focalizzando il nostro impegno, considerando che negli ultimi 10 anni abbiamo complessivamente investito 19 milioni di euro per la finalizzazione di questo polo di alta formazione. Un investimento che deve portare frutto alle giovani generazioni nella costruzione di competenze che li rendano protagonisti del proprio futuro, valorizzandone le potenzialità e le eccellenze. A tutti noi il compito di indirizzare il sistema formativo su percorsi che sappiano raccordarsi alle esigenze produttive del territorio, assicurando così la realizzazione dei percorsi professionali immaginati dai nostri studenti e l’adeguata competitività del nostro sistema Paese.”
“Il completamento del complesso di viale Margherita - ricorda il prof. Marino Quaresimin, direttore del Dipartimento di Tecnica e Gestione dei sistemi industriali dell’Università di Padova - consentirà sicuramente, come primo effetto, l’erogazione di una didattica di qualità in virtù delle dotazioni tecnologiche di ultima generazione con le quali sono state allestite le aule e della disponibilità di spazi adeguati per i 3000 studenti che frequentano i corsi di Ingegneria della sede di Vicenza, che anche quest’anno hanno attirato la scelta di più di 700 nuove matricole! I nuovi spazi unitamente all’assegnazione ministeriale di oltre 8 milioni di euro per nuove risorse e attrezzature come riconoscimento dell’eccellenza delle attività di ricerca del Dipartimento, permetterà inoltre di estendere e potenziare, come mai avvenuto in passato, i laboratori della sede, con importanti ed immediate ricadute sulla ricerca, sulla didattica e sul trasferimento tecnologico al territorio. Il rilevante contributo finanziario alla nuova sede di Viale Margherita per quasi 3 milioni di euro conferma la fiducia e l’impegno dell’Ateneo patavino nella sua sede di Vicenza, ormai vicina alle 90 unità tra personale docente, tecnico ed amministrativo”.
Il complesso universitario di viale Margherita
Il complesso universitario è stato progettato dall’architetto Adolfo Natalini e contiene aspetti di notevole pregio architettonico.
Il linguaggio architettonico, memore della lezione del miglior post modernismo, si caratterizza per un composizione di matrice classica che unisce la semplicità e chiarezza dell’impianto alla precisione dei dettagli costruttivi. La linea estetica delle coperture a botte dell’ultimo livello degli edifici è un voluto richiamo ad alcuni straordinari modelli delle architetture più significative venete. Longitudinalmente la struttura è suddivisa in tre grandi aree: le due esterne per la didattica e un corpo centrale che serve da atrio e spazio di relazione su più livelli, con grandi ballatoi. Lo spazio di relazione è illuminato dalla luce naturale attraverso le ampie vetrate poste alle estremità e in alto. Grazie a quest’area centrale, l’edificio ha una tipologia ad atrio passante con evidenti vantaggi bioclimatici. Degne di nota anche le balaustre interne e i parapetti delle due grandi scalinate in lastre di vetro trasparenti, che danno agli spazi interni caratteristiche di leggerezza e grande profondità.
L’accesso all’edificio avviene attraverso un’area soprelevata che si configura come piazza centrale dell’intero complesso.
La facciata è realizzata con parete ventilata con inserimento di nuovo rivestimento in Gres di tipo Laminam, che oltre alle qualità di leggerezza, stabilità cromatica e dimensionale, presenta una superficie antigraffito con tecnologia a ossigeno attivo che consente la neutralizzazione delle sostanze inquinanti. Il confort acustico all'interno delle aule è garantito dai controsoffittti acustici di alta qualità.
Il complesso è dotato di impianto di riscaldamento collegato alla rete di teleriscalamento, impianto di raffrescamento garantito da un gruppo frigorifero, e un importante impianto di trattamento aria, collegato a 4 unità poste nei vani tecnici in copertura.
I corpi illuminanti sono tutti a LED, molto più performanti e durevoli.
Il sistema di evacuazione EVAC controlla in continuo le prestazioni e l'efficienza dei sistemi di allarme e inoltra in automatico messaggi finalizzati alle informazioni di emergenza incendio.
Il sistema audiovideo per la didattica è all’avanguardia. In particolare sono state implementate delle dotazioni multimediali di ultima generazione in tutte le aule previste per la didattica. La dotazione prevede la presenza di un sistema di tipo domotico per il controllo di casse audio, monitor multimediali e sistemi di proiezione, oltre a telecamere predisposte per erogare le lezioni anche a distanza attraverso il web.
Lo stabile è dotato di una rete dati di ultima generazione ad alta velocità, completata da una rete wireless ad alta capacità, in grado di fornire connettività a oltre 1000 utenti in contemporanea.
Le aule e i laboratori informatici sono tutti dotati di un sistema audio e video digitale di alta qualità, basato su una rete LAN dedicata, che permetterà anche di collegare tra loro aule, per creare “spazi virtuali condivisi”, anche tra edifici diversi.
Più in dettaglio, al livello I l’aula più grande del complesso con circa 320 posti è stata completamente cablata e ogni seduta presenta l’alimentazione elettrica per il collegamento di device. Al livello II tre aule sono state completamente cablate con alimentazione elettrica e prese dati, per un totale di circa 300 postazioni, e permetteranno il collegamento di PC e tablet e anche lo svolgimento di prove ed esami di stato. Nelle aule più grandi in posizione intermedia sono stati installati dei monitor di dimensioni 65 pollici per replicare il video della lezione anche per gli utenti più distanti dalla cattedra.
Inoltre i nuovi laboratori informatici (150 postazioni in 3 laboratori) possono operare sia locale sia in remoto sfruttando le risorse del cluster del Progetto Virtual Laboratories dell’Università di Padova
Dotazione spazi
Il nuovo edificio si estende su 10.480 metri quadrati. Aggiunti ai 8.670 già esistenti, offre una superficie totale di 19.150 metri quadrati, che comprendono 5.120 metri quadrati destinati ad autorimessa.
Il nuovo edificio permette un massimo di 2.510 presenze. Al piano terra ci sono 4 aule da oltre 300 posti l’una, dotate di connessione ultra veloce. Al secondo piano 10 aule, all’ultimo piano uffici, sale meeting, tre sale riunioni da 30 posti e una da 240 posti.
Il primo stralcio può ospitare fino a 1.197 persone. Al piano terra c’è la segreteria, due aule e una reading room, a cui si aggiungono l’auditorium da 300 posti e la caffetteria. Al secondo piano ci sono 3 aule e un laboratorio. Il terzo livello conta la biblioteca, la sala riunioni e aule studio.
In totale il complesso universitario ospita circa 3.700 persone.
Scheda tecnica
Rup: arch. Giacomo Oliviero, Provincia di Vicenza
Direttore lavori: ing. Andrea Leonardi, Vi.Abilità Srl
Collaudatore: ing. Matteo Calabrese, Provincia di Vicenza
Dirigente Lavori Pubblici: ing. Filippo Squarcina, Provincia di Vicenza
Progettazione: Studio Architetti Natalini
Esecuzione lavori: ATI Guerrato Spa
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