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Torna Forti in Scena nell'anno del Centenario

pubblicato il 24/07/2015, ultima modifica 28/07/2015
Sette spettacoli da sabato 25 luglio a domenica 23 agosto.

Vicenza, 23 luglio 2015 - Torna dopo 3 anni “Forti in Scena” e mai tempismo fu più azzeccato. Fermatasi nel 2012 per l'incertezza economica, dopo quasi due lustri di spettacoli bellissimi nei luoghi della Grande Guerra, la rassegna culturale ideata e realizzata da Luciano Padovani si riprende i riflettori proprio nell'anno del Centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.

Sette date, sette spettacoli fortemente voluti dall'Unione Montana, che raggruppa i comuni di Asiago, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana e Rotzo, e dalla Provincia di Vicenza, che ridaranno voce alle pietre dei Forti Corbin, Interrotto e Coldarco, alla gradinata della chiesa di Gallio, sopravvissuta alle distruzioni, al Rifugio Campomuletto. Chiara Luisetto, consigliere provinciale delegata alla cultura, ne va orgogliosa: “Nonostante tutte le difficoltà, non abbiamo voluto far mancare il nostro sostegno. E' una iniziativa in cui crediamo, un vero e proprio progetto dove musica, parole e danza si intrecciano e raccontano piccole storie di una grande Storia”.

Un collage che da sabato 25 luglio a domenica 23 agosto parlerà di soldati, prima ancora uomini, di donne in attesa, di trincee con il loro carico umano. Da non perdere. “Per noi – sottolinea Aldo Pellizzari, responsabile del Comitato per il Centenario dell'Unione Montana – era importante presentare in Regione un'opera composita, un progetto appunto, che raggruppasse anche le amministrazioni. Nei 63mila euro di contributo ci sono anche lo start del 24 maggio a Forte Verena e le iniziative nelle scuole per far vedere agli studenti come il conflitto ha cambiato i nostri luoghi”.

Perché la Guerra è scontro e rovina, altro che la “bella morte del soldato”. E Pellizzari aggiunge un altro appuntamento, quello dell'11 settembre ad Asiago, dove i 100 studiosi più importanti del mondo di questo evento bellico si ritroveranno – prima e dopo pure a Trento e Padova – per una lectio imperdibile. Come questi spettacoli, il cui marchio di fabbrica, genialmente firmato da Luciano Padovani, ha accompagnato dal 2004 tantissimi vicentini verso la ricorrenza. “Ci sarà sempre la danza, una novità che è stata sempre apprezzata proprio perché il linguaggio del corpo e dei movimenti spesso diventa più efficace delle parole”.

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