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Prima pietra del nuovo ospedale dell'Ovest Vicentino

pubblicato il 28/01/2016, ultima modifica 09/02/2016
Variati: "Una conquista degli amministratori e la conferma che i sindaci vicentini sanno fare programmazione".

“La nascita di un nuovo polo sanitario è un segnale importante, di grande vitalità del territorio. Certamente è una conquista degli amministratori di quell'Area, ma altrettanto sicuramente è la conferma che i Sindaci vicentini sanno fare programmazione ed ancor di più squadra. In un'ottica di proficua e costante collaborazione attraverso la Casa di Vetro comune rappresentata dall'Ente Provincia”.

Doverosamente presente alla posa della prima pietra del nuovo ospedale di Montecchio Maggiore, Achille Variati, Sindaco di Vicenza e Presidente della Provincia, ne approfitta per sottolineare la qualità del “Sistema Veneto”.

“Dal punto dell'offerta sanitaria, non bisogna mai dimenticare l'importanza di avere da una parte strutture e macchinari all'avanguardia, e dall'altra di poter contare sulla professionalità, sul senso di responsabilità e sullo spirito di sacrificio del nostro personale, medico e paramedico - dagli infermieri al personale dell'emergenza ai primari – ma anche burocratico-amministrativo. E' fondamentale che ognuno faccia la sua parte, nel supremo interesse dei cittadini, cui è doveroso fornire sempre risposte competenti e puntuali. Per questo anche noi che facciamo amministrazione pubblica dobbiamo saper ascoltare, perché una domanda alla fine presuppone sempre una risposta”.

Mantenere costante il dialogo. “La malasanità è qualcosa che non appartiene al Veneto, ma l'imponderabile, e talvolta l'errore, sono dietro l'angolo. Dobbiamo essere bravi a prevenirli, se si può, trasformare i dubbi in operatività concreta, ascoltare non solo i suggerimenti ma anche le perplessità e perché no i timori che possono sorgere nell'esercizio della propria professione con la consapevolezza che chi opera sul campo può diventare un prezioso alleato. E la sinergia amministrativo-sanitaria può dare buoni frutti di cui sarà la nostra gente a godere”.