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                     PROVINCIA DI VICENZA
                   ASSEMBLEA DEI SINDACI


          ORDINE DEL GIORNO RELATIVO ALL’OGGETTO
          “BANCA POPOLARE DI VICENZA IN LIQUIDAZIONE”
         APPROVATO IL    17/07/2017 ALL'UNANIMITA' DEI PRESENTI


La vicenda delle due banche venete ed in particolare di Banca Popolare di Vicenza poste in
liquidazione coatta amministrativa ha creato una grave situazione dai pesantissimi risvolti
finanziari economici e sociali
Banca Popolare di Vicenza quale banca cooperativa ha rappresentato nel tempo una vicinanza
finanziaria non solo nei confronti delle famiglie ma anche delle imprese spesso piccole e a
bassa capitalizzazione.
Nei lunghi tempi della crisi l’azione bancaria ha spesso rappresentato un sicuro riferimento
senza il quale ancor peggiore sarebbe stata la situazione occupazionale nel territorio.
Per anni la Banca aveva garantito la sua solidità al punto da raccogliere risparmio sotto forma
di azioni che sembravano sicure e indenni dalla turbolenze del mercato borsistico. Ferme le
gravissime responsabilità, in fase di accertamento anche da parte della Procura della
Repubblica, sia relative agli ex amministratori, sia relative alla dirigenza, sia relative a chi
doveva controllare, ad iniziare da Banca d’Italia, ora la liquidazione coatta delle banche
garantisce la continuità dell’attività bancaria, i correntisti, i dipendenti, i possessori di
obbligazioni anche subordinate, ma non considera il grave danno subito dagli azionisti, spesso
piccoli azionisti risparmiatori che si ritrovano ora con un valore azzerato. Ciò comporta un
aumento di povertà nel territorio a cui i Comuni saranno tenuti a sopperire mediante offerta
contributiva e assistenziale.
Non vi è alcuna garanzia che possano essere recuperate risorse per un ristoro degli azionisti
che per ragioni di controversie relative a fatti avvenuti prima della liquidazione delle due
banche dimostrino di essere stati truffati o con evidenti violazioni dei doveri di informazione
del cliente e di corretta esecuzione delle operazioni.
I sindaci rappresentanti dei territori ove questo fenomeno risulta assai diffuso chiedono al
Governo e al Parlamento:
- di prevedere delle norme atte a dare risposte a questi azionisti danneggiati a valere su un
 fondo pubblico di garanzia;
- di salvaguardare la stabilità del sistema produttivo veneto attivando meccanismi di garanzia
 nei confronti dei finanziamenti concessi;
- di salvaguardare le linee di credito concesse anche nei confronti dei privati cittadini;
- nelle prossime leggi di bilancio siano messe a disposizione idonee risorse ai Comuni
 maggiormente interessati dell’impoverimento del tessuto sociale
- di assicurare al territorio il godimento del patrimonio d’arte di proprietà delle ex banche
 popolari




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