parere CTPA

                               PROVINCIA DI VICENZA
                          AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                                      SETTORE AMBIENTE

                                 Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                       Domicilio Fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contrà Gazzolle, 1 – 36100 Vicenza

                         Indirizzo di posta elettronica certificata: provincia.vicenza@cert.ip-veneto.net



      COMMISSIONE TECNICA PROVINCIALE PER L'AMBIENTE
                   (LEGGE REGIONALE N. 33/85, ART. 14)

                         ZAFFAINA MIRKO GIOVANNI
                           VIA MOLINETTO, 78 – CALDOGNO

                                  PARERE N. 01/0119
La Commissione Tecnica Provinciale per l'Ambiente, riunitasi a seguito di convocazione, il 31
gennaio 2019 presso gli uffici di Contra’ Gazzolle, 1 Vicenza, esamina il progetto presentato per
l’approvazione, in procedura ordinaria, per l’impianto di messa in riserva (R13) di rifiuti metallici
non pericolosi.
                                  Relazione Istruttoria
PROPONENTE:                   ZAFFAINA MIRKO GIOVANNI
SEDE LEGALE:                   Via Molinetto, 80 – Caldogno
SEDE INTERVENTO:                 Via Molinetto, 78 – Caldogno
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:               Impianto di recupero rifiuti
COMUNE INTERESSATO:               Caldogno
DATA DOMANDA:                  30/11/2018 prot.n. 78978
DATA INTEGRAZIONI:                20/12/2018 prot.n. 83960

DOCUMENTAZIONE TECNICA PRESENTATA:
 • Relazione tecnica
 • Inquadramento territoriale
 • Relazione di compatibilità ambientale
 • Piano di Sicurezza
 • Piano di ripristino ambientale
 • Previsione di impatto acustico
 • Attestazione di non necessità della V.Inc.A.
ELABORATI GRAFICI PRESENTATI:
 • Allegato 1 – Inquadramento territoriale;
 • Allegato 2 – Planimetria del sito, pianta/lay-out, prospetti e sezioni;
 • Allegato 3 – Documentazione fotografica.




Provincia di Vicenza - Area Servizi al cittadino e al territorio.
Settore Ambiente.
Contrà Gazzolle, 1 – 36100 VICENZA
                       PREMESSE
La ZAFFAINA MIRKO GIOVANNI è una ditta inpiduale, con sede a Caldogno in Via Molinetto
n. 80, già attiva nel trasporto (e commercio) di rottami metallici,regolarmente iscritta all’Albo dei
Gestori Ambientali per la raccolta e il trasporto di rifiuti in conto proprio.
La ditta è proprietaria di un lotto di terreno limitrofo alla sede legale, comprendente anche un
annesso rustico non più funzionale alla conduzione del fondo agricolo, che la ditta stessa intende
destinare a deposito di rottami metallici funzionale e complementare all’attività di trasporto già
attualmente svolta. A tal fine, la ditta si è già attivata con il Comune di Caldogno presentando una
pratica edilizia per il cambio di destinazione d’uso del fabbricato e la riqualificazione dell’edificio
medesimo e delle sue pertinenze esterne.
L’attività viene svolta esclusivamente all’interno del fabbricato.
La quantità annua massima di rifiuti accettabili all’impianto per l’operazione R13 sarà di 900
ton/anno, mentre il quantitativo massimo di rifiuti in stoccaggio in ingresso per l’operazione R13 è
pari a 10 ton; sulla base dello spazio tecnico disponibile all’interno del fabbricato, si stima una
capacità massima di messa in riserva di rifiuti (rottami) metallici (ferrosi e non ferrosi)
complessivamente pari a 75 t.
                Ubicazione sito di messa in riserva
L’impianto della Ditta ZAFFAINA MIRKO GIOVANNI si colloca in un area inpiduata al civico
78 di Via Molinetto in Comune di Caldogno, è catastalmente censita al Foglio n. 8 - Mappale n. 609
e ha destinazione urbanistica “B-d/014: zona residenziale di completamento diffusa”.
Il progetto riguarda l’allestimento di un’area di messa in riserva (R13) di rifiuti metallici non
pericolosi all’interno del fabbricato in parola, funzionale all’attività di trasporto e commercio di
rottami metallici della ditta proponente.
Il fabbricato (esistente) ha forma rettangolare e superficie di 190 mq (dimensioni in pianta: 20,40 m
x 9,40 m); l’altezza interna utile (uniforme) del fabbricato è pari a circa 4,50 m. Il fabbricato ha
caratteristiche tipologiche e planivolumetriche tipiche dei piccoli capannoni artigianali con struttura
portante in calcestruzzo armato precompresso (c.a.p.).
I rifiuti da mettere in riserva verranno stoccati esclusivamente all’interno del fabbricato, al riparo
dagli agenti atmosferici, escludendosi pertanto qualsiasi fenomeno di dilavamento ad opera delle
acque meteoriche.
Gli interventi previsti per la riqualificazione del sito di progetto, oggetto della pratica edilizia
comunale attualmente in istruttoria, riguardano la realizzazione di un piccolo ufficio di 12 mq e di
uno spogliatoio con annesso servizio igienico.
Per quanto riguarda l’area di pertinenza esterna sono previste:
• la sistemazione della strada di accesso al fabbricato;
• la realizzazione di aree di parcheggio privato, per una superficie complessiva di
80 mq, che rende ad un totale di n. 5 posti auto;
• la pavimentazione esterna per 620 mq necessaria alla logistica dei trasporti;
• la realizzazione di una barriera perimetrale di mitigazione
ambientale/paesaggistica costituita da una siepe di ligustro sviluppata in altezza.
STATO DI PROGETTO
L’impianto in progetto si caratterizza per l’assenza di qualsivoglia operazione di trattamento rifiuti,
di scarichi idrici e di emissioni aeriformi; l’impianto è una semplice area di stoccaggio di rifiuti,
costituiti da rifiuti metallici non pericolosi, da destinare a definitive operazioni di recupero presso
impianti terzi autorizzati.
TIPOLOGIE E QUANTITÀ DI RIFIUTI DA STOCCARE
Nell’impianto in progetto è prevista unicamente la messa in riserva dei seguenti
rifiuti:
1) Rifiuti di metalli ferrosi / acciaio appartenenti alla Tipologia 3.1
dell’Allegato 1 – Suballegato 1 al D.M. 05/02/98 e ss.mm.ii.:
C.E.R. 12 01 01: limatura e trucioli di metalli ferrosi;
C.E.R. 12 01 02: polveri e particolato di metalli ferrosi;
C.E.R. 16 01 17: metalli ferrosi;
C.E.R. 17 04 05: ferro e acciaio.
2) Rifiuti di metalli non ferrosi appartenenti alla Tipologia 3.2
dell’Allegato 1 – Suballegato 1 al D.M. 05/02/98 e ss.mm.ii.
C.E.R. 12 01 03: limatura, scaglie e polveri di metalli non ferrosi;
C.E.R. 12 01 04: polveri e particolato di metalli non ferrosi;
C.E.R. 17 04 01: rame, bronzo e ottone;
C.E.R. 17 04 02: alluminio;
C.E.R. 17 04 03: piombo;
C.E.R. 17 04 04: zinco;
C.E.R. 17 04 06: stagno;
C.E.R. 17 04 07: metalli misti.
3) Cavi elettrici in rame e alluminio ricoperti:
C.E.R. 17 04 11: cavi, persi da quelli di cui alla voce 17 04 10.
All’interno del fabbricato saranno predisposti n. 2 box tra loro separati da elementi prefabbricati
accostati tipo jersey per lo stoccaggio distinto dei rifiuti appartenenti alla tipologia 3.1 (rottami
ferrosi) da quelli appartenenti alla tipologia 3.2 (metalli non ferrosi).
I cavi elettrici verranno invece messi in riserva all’interno di un container metallico dedicato,
dislocato all’interno del capannone in area inpiduata.
CAPACITÀ DI STOCCAGGIO DELL’IMPIANTO IN PROGETTO
La capacità massima di messa in riserva dell’impianto in progetto ascende complessivamente a 75 t
di rifiuti metallici non pericolosi.
Sulla base delle modeste dimensioni dell’attività, dei rapporti commerciali in essere e di un
ragionevole auspicabile incremento per gli anni a venire, si ritiene sufficiente prevedere una
potenzialità massima di conferimento pari a 900 t/anno di rifiuti in ingresso (e in uscita).
Tutti i rifiuti raccolti saranno destinati a operazioni di recupero presso ditte autorizzate. Nella
Tabella a) sono riportate, per ogni tipologia di rifiuto da stoccare, le modalità di stoccaggio, le
dimensioni geometriche delle aree di stoccaggio e le capacità massime (in mc e t) di messa in
riserva.
Nell’ultimo anno di attività della ditta Zaffaina Mirko Giovanni ha trasportato complessivamente
circa 550 t di rifiuti metallici, per cui si ritiene sufficientemente prudenziale prevedere una
potenzialità massima di rifiuti complessivamente pari a 900 t/anno, che determina un “tempo di
permanenza” medio dei rifiuti in stoccaggio pari a un mese.
Il conferimento massimo di rifiuti (effettuato con mezzi propri) ascenderà a 20 t/settimana con un
flusso giornaliero massimo di rifiuti in ingresso pari a 10 t/giorno.
Caratteristiche e organizzazione impianto
I rottami metallici, trasportati con vettore di proprietà del proponente, saranno scaricati all’interno
del fabbricato e semplicemente ricaricati (sempre all’interno del fabbricato) per il loro avvio agli
impianti di destinazione finale. Sono quindi previste unicamente operazioni scarico – deposito –
carico dei materiali conferiti; lo scarico avverrà con il caricatore a polipo a bordo vettore, il
deposito avverrà in modo separato per tipologia (di rifiuti conferiti) all’interno del fabbricato, il
carico sul vettore (per l’avvio a destinazione) sarà effettuato, all’occorrenza, con l’ausilio di un
carrello elevatore.
In considerazione della modesta consistenza dell’attività della ditta (svolta autonomamente dal
proponente), si prevede un conferimento di rifiuti al giorno con scarico e movimentazione manuale
e/o con carrello elevatore (all’interno del fabbricato).
I conferimenti di rifiuti saranno effettuati mediante mezzo proprio e saranno accompagnati dal
prescritto formulario di identificazione per il trasporto.
Quantità di rifiuti trattati
Di seguito si riporta la Tabella relativa al progetto di sola messa in riserva R13 con quantitativo in
stoccaggio massimo di 75 t e di rifiuti accettabili dall’impianto massimo pari a 900 t/anno.
L’attività di recupero è la messa in riserva con R13 per i rifiuti raccolti non comporta nessuna
attività operativa tale da ritenere applicabili i criteri di localizzazione degli impianti di recupero e
smaltimento rifiuti all’Allegato A della DCR n.30 del 29 Apr 2015 – Piano di gestione dei rifiuti
urbani e speciali.




Rifiuti prodotti nel processo
Il processo non produce rifiuti, trattandosi di mere operazioni di stoccaggio.
GESTIONE ACQUE
L’impianto non è soggetto alle disposizioni dell’art. 39 delle N.T.A. del Piano di Tutela delle Acque
della Regione Veneto, in quanto i depositi di rifiuti e le operazioni di carico/scarico saranno
effettuati esclusivamente all’interno di un fabbricato, su superficie pavimentata coperta e quindi al
riparo dagli agenti atmosferici, escludendosi pertanto qualsiasi fenomeno di dilavamento meteorico
che possa comportare la contaminazione delle matrici ambientali (suolo, sottosuolo, acque
sotterranee, acque superficiali).
GESTIONE DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA
L’attività svolta presso l’impianto non genera emissioni in atmosfera convogliate e/o diffuse.
GESTIONE DELLE EMISSIONI ACUSTICHE
Dal Piano di Zonizzazione Acustica adottato dal Comune di Caldogno ai sensi del D.P.C.M.
14/11/97 si ricava che l’area risulta inserita in classe III^ “aree di tipo misto”; sono pertanto
applicabili i limiti diurni di emissione di 55 dB(A) e di immissione di 60 dB(A), di cui,
rispettivamente, alle tabelle B e C del D.P.C.M. 14/11/97.
L’attività in progetto riguarda unicamente la messa in riserva (deposito) di rottami
metallici,effettuata esclusivamente all’interno del fabbricato e sono quindi previste operazioni di
solo scarico - deposito - carico dei rottami conferiti; lo scarico avverrà con il caricatore a polipo a
bordo vettore, il deposito avverrà in modo separato per tipologia (di rottame conferito) all’interno
del fabbricato; il carico sul vettore (per l’avvio a destinazione) sarà effettuato all’occorrenza con
l’ausilio di un carrello elevatore. In considerazione della modesta consistenza dell’attività della ditta
(gestita unicamente dal proponente), si prevede:
- n°1 operazione di scarico al giorno e movimentazione manuale e/o con carrello elevatore
(all’interno del fabbricato) della durata complessiva di qualche decina di minuti;
- n°2 operazioni di carico alla settimana (all’interno del fabbricato) della durata di circa mezz’ora
cadauna.
I livelli di rumore all’interno del fabbricato, durante le operazioni di scarico e di carico, si valutano
pari ad 85 dB(A) (realisticamente considerando una potenza acustica “LW” del motore del vettore
pari a 105,0 dB(A)).
Considerando la condizione più conservativa dal punto di vista previsionale, si assume l’attività di
scarico e di carico dei rottami metallici nella stessa giornata con persistenza delle sorgenti acustiche
distribuita in persi momenti comunque con una durata complessiva massima (prudenziale) di 1
ora. Nella tabella che seguono si riportano i livelli di emissione attesi.




PIANO DI SICUREZZA DELL’IMPIANTO
Il Piano di Sicurezza dispone le procedure da adottarsi in caso d’incidente grave che possa
estendersi oltre il perimetro dell’impianto.
Considerato che:
  • i rifiuti trattati nell’impianto sono costituiti da rottami metallici e pertanto sono solidi,
    stabili, non sono soggetti ad alcun fenomeno di degradazione spontanea men che meno con
    produzione di gas/odori, non possono dar luogo a formazione di gas per contatto con l’acqua
    o altri materiali, non presentano alcuna incompatibilità chimica, non contengono composti
    odorigeni, non vengono sottoposti ad alcun trattamento termico, chimico e/o biologico, non
    sono combustibili e non vi sono emissioni in atmosfera di tipo convogliato (camini);
  • non viene esercitata alcuna “pressione” sugli acquiferi sotterranei in quanto i rifiuti vengono
    semplicemente messi in riserva all’interno di un fabbricato (esistente), su superficie
    pavimentata coperta (al riparo dagli agenti atmosferici);
  •  l’attività non produce alcuno scarico di acque reflue industriali (di
    processo/lavaggio/raffreddamento) e nemmeno di acque meteoriche “di dilavamento” (dato
    che non vi sono operazioni, né depositi in area scoperta);
  • l’attività non è soggetta a controllo di prevenzione incendi e non si ravvisa nemmeno un
    concreto rischio di incendio;
  • l’attività concerne la semplice messa in riserva (R13) di rifiuti costituiti da rottami metallici,
    per la quale fattispecie sono previste esclusivamente operazioni di carico/scarico e deposito
    su superficie pavimentata coperta, senza manipolazioni di alcun genere;
  • l’attività lavorativa viene svolta direttamente dal Titolare della ditta proponente (Zaffaina
    Mirko Giovanni), senza avvalersi di dipendenti o collaboratori;
non è ipotizzabile alcun rischio significativo che possa essere causa di un “incidente grave” in grado
di coinvolgere l’area oltre il perimetro dell’impianto.
Le uniche “anomalie” dell’attività lavorativa in grado di comportare potenzialmente un rischio per
l’ambiente circostante possono derivare esclusivamente da incidenti durante il trasporto dei rifiuti
con dispersione dei rifiuti trasportati sulle vie di comunicazione o sull’area di pertinenza esterna
della ditta; il Titolare della ditta, in quanto unica persona impegnata nell’attività lavorativa, dovrà
valutare le conseguenze dell’incidente e provvedere prontamente al recupero dei rifiuti
accidentalmente dispersi e alla corretta pulizia dell’area interessata.
Qualora dovesse verificarsi un’anomalia, la cui gravità debba ritenersi elevata, il Titolare dovrà
valutare le modalità di contenimento immediato dei danni, richiedendo, a seconda dei casi,
l’intervento di tecnici professionisti esterni e/o squadre specializzate di Enti pubblici o privati.
PIANO DI RIPRISTINO DELL’AREA
A seguito della dismissione dell’impianto e dell’attività, non risulta necessaria alcuna attività di
demolizione di strutture edilizie, in quanto il fabbricato esistente ha caratteristiche tecnico-
dimensionali tali da poter “sopravvivere” all’attività di messa in riserva di rifiuti metallici e poter
essere facilmente convertito ad altri usi consentiti. Alla chiusura dell’attività si dovrà pertanto
unicamente provvedere ad un’adeguata verifica necessaria per escludere o accertare la presenza di
eventuali contaminazioni nell’area e, in quest’ultima evenienza, per avviare una procedura di
bonifica, secondo le modalità indicate dal Titolo V della Parte Quarta del D.Lgs. N.152/06 e
ss.mm.ii. Si dovrà quindi eventualmente eseguire un “piano di caratterizzazione” a seguito della
chiusura dell’attività.
Il sito è da considerarsi vulnerabile in relazione al livello di protezione naturale dell’acquifero
sotterraneo; per questa ragione l’area di deposito dei rifiuti in progetto viene collocata all’interno di
un fabbricato (esistente) e quindi su superficie pavimentata coperta (al riparo dagli agenti
atmosferici). In area esterna non verrà effettuata nessuna operazione di carico/scarico, deposito o
manipolazione dei rifiuti conferiti.
In caso di necessità il Piano di caratterizzazione prevederà l’identificazione delle problematiche e
l’elaborazione del modello concettuale preliminare, cui seguirà la pianificazione delle indagini
analitiche per la definizione della qualità di suolo, sottosuolo e falda sotterranea.
Sulla scorta dei risultati dell’investigazione analitica, saranno definiti eventuali interventi e
procedure per la bonifica del sito in relazione ai target qualitativi previsti dalle norme vigenti.
ASPETTI URBANISTICI
La struttura è collocata in un’area con destinazione urbanistica “B-d/014: zona residenziale di
completamento diffusa”; risulta pertanto necessario procedere con una variante urbanistica, al fine
di consentire l’esercizio dell’attività; tale variante non è stata richiesta nell’ambito della presente
fase di approvazione progetto.
   Tutto ciò premesso e considerato, la Commissione Tecnica Provinciale per l’Ambiente
Rilevato che risultano assenti i rappresentanti del Comune, Ulss n.8, Vigili del Fuoco e Genio
Civile;
Ritenuto di procedere all’espressione del parere in merito al progetto in discussione;
                    ESPRIME PARERE
Favorevole all’approvazione del progetto presentato dalla ditta ZAFFAINA MIRKO GIOVANNI
per la messa in riserva (R13) di rifiuti metallici non pericolosi, in Via Molinetto 78, in Comune di
Caldogno, con le seguenti prescrizioni:
  1. Rifiuti
I rifiuti conferibili presso il sito, con le relative prescrizioni ed operazioni, sono indicati in
premessa.
  a) quantità massima di rifiuti in stoccaggio (in ingresso): 75 Tonn.
  b) quantità massima di rifiuti in trattamento: 900 Tonn./anno sottoposte a operazione R13.
  2. Avvio impianto:
    La comunicazione di inizio lavori è subordinato alla presentazione di:
    - provvedimento favorevole del Comune di Caldogno a seguito dell’espletamento della
    procedura SUAP in istruttoria presso lo stesso Comune in tema di variante
    urbanistico-edilizia;
    L’inizio dell’attività ed il suo esercizio provvisorio sono subordinati alla presentazione di:
    - comunicazione di inizio lavori per l'allestimento del sito, nella configurazione approvata;
    - comunicazione di fine dei lavori, con riscontro dell'avvenuta esecuzione degli interventi
    previsti, che dovranno essere documentati da apposita tavola grafica;
    - comunicazione di inizio attività con contestuale nomina del tecnico responsabile
    dell’impianto (in possesso delle “idonee conoscenze tecniche” di cui all’art. 28, comma 1,
    della L.R. 3/2000, che dovranno essere documentate mediante autocertificazione resa ai
    sensi dell’art. 47 del DPR 445/2000) e presentazione delle garanzie finanziarie, adeguate
    secondo quanto previsto dalla D.G.R.V. n° 2721/2014 del 29.12.2014.
    Le garanzie finanziarie dovranno essere conformi alla proposta presentata ed agli atti con
    prot.n.83960 del 20.12.2108.
    Ogni eventuale modifica al progetto approvato che dovesse rendersi necessaria od opportuna
    durante la fase di esercizio provvisorio, dovrà essere preventivamente comunicata alla
    Provincia di Vicenza, al Comune di Caldogno e all’A.R.P.A.V. di Vicenza.
  3. Esercizio provvisorio:
    a) La Società dovrà rispettare l’organizzazione complessiva dell’impianto e le condizioni
    organizzative di stoccaggio dei rifiuti e i processi di trattamento, esclusivamente nelle aree
    indicate, come richiamato negli elaborati tecnici presentati.
    b) La Società dovrà comunicare preventivamente a questo Servizio le variazioni che si
    intendono apportare alla gestione dell’impianto e informare tempestivamente la Provincia, il
    Comune di Caldogno e l’A.R.P.A.V. di Vicenza di eventuali anomalie e/o incidenti che
    dovessero verificarsi nell’esercizio corrente dell’attività.
    c) La Società dovrà assicurare che la gestione dell’impianto e la manipolazione dei rifiuti
    rispettino le norme vigenti in materia di tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente,
    nonché di sicurezza e igiene sul lavoro, emissioni in atmosfera e prevenzione incendio.
    d) La Società dovrà mantenere un’adeguata impermeabilizzazione delle pavimentazioni, in
    modo da evitare possibili inquinamenti al terreno sottostante.
    e) La Società dovrà mantenere le superfici costantemente pulite e in buono stato d’uso,
    rimuovendo tutti gli spanti in genere, occorsi durante l’attività.
    f) La superficie dedicata al conferimento deve avere dimensioni tali da consentire
    un'agevole movimentazione dei mezzi e delle attrezzature in ingresso ed in uscita.
    g) Dovranno essere inoltre identificate in modo univoco mediante idonea cartellonistica
    indicante il codice C.E.R..
    h) Il monitoraggio dell’impatto acustico dovrà avvenire nella nuova configurazione
    proposta, gestionale ed impiantistica, e nel caso di non conformità dei valori riscontrati ai
    limiti dettati dalla normativa in materia di inquinamento acustico dovrà essere comunicato,
  oltre che all’Amministrazione Comunale e ad Arpav, anche al Settore Ambiente della
  Provincia i valori riscontrati e le azioni correttive da adottare per garantire il rispetto dei
  limiti previsti dalla normativa in materia di inquinamento acustico.
4. Collaudo:
  a) Il documento di collaudo dovrà essere redatto entro i termini e con i contenuti previsti
  dall’art. 25, comma 8, della L.R. 3/2000 e ss.mm.ii.
  b) Contestualmente al collaudo, dovrà essere, eventualmente, presentato un nuovo lay-out
  che tenga conto di tutte le eventuali variazioni inpiduate dalla Ditta durante la fase di
  collaudo ed esplicitamente ritenute dal collaudatore di carattere gestionale e non sostanziale.
  c) Il collaudo dovrà dare evidenzia di una procedura gestionale per il mantenimento nel
  tempo dello stato di integrità delle pavimentazioni.

   Il Segretario della Commissione          Il Presidente della Commissione
    f. to dott.ssa Cristina Del Sal           f.to ing. Filippo Squarcina