parere CTPA

                               PROVINCIA DI VICENZA
                          AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                                      SETTORE AMBIENTE

                                 Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                       Domicilio Fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contrà Gazzolle, 1 – 36100 Vicenza

                         Indirizzo di posta elettronica certificata: provincia.vicenza@cert.ip-veneto.net



      COMMISSIONE TECNICA PROVINCIALE PER L'AMBIENTE
                   (LEGGE REGIONALE N. 33/85, ART. 14)

                               MONTALBETTI SPA
                     VIA SERENISSIMA, 16 – GRISIGNANO DI ZOCCO

                                  PARERE N. 02/0119
La Commissione Tecnica Provinciale per l'Ambiente, riunitasi a seguito di convocazione, il 31
gennaio 2019 presso gli uffici di Contra’ Gazzolle, 1 Vicenza, esamina il progetto presentato per
l’approvazione, in procedura ordinaria, della modifica per l’impianto di messa in riserva [R13] con
cernita [R12] e recupero [R4] di rifiuti speciali.
                                  Relazione Istruttoria
PROPONENTE:                   MONTALBETTI SPA
SEDE LEGALE:                   Viale dell’Industria, 62 – Cairate (VA)
SEDE INTERVENTO:                 Via Serenissima, 16 – Grisignano di Zocco
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:               Impianto di recupero rifiuti
COMUNE INTERESSATO:               Grisignano di Zocco
DATA DOMANDA:                  17/12/2018 prot.n. 82834
DATA INTEGRAZIONI:                \\\

DOCUMENTAZIONE TECNICA PRESENTATA:
 • Relazione tecnica
 • Lay-out impianto.

                         PREMESSE
La ditta MONTALBETTI SPA con sede operativa a Grisignano di Zocco in Via Serenissima n.16 è
titolare di un’autorizzazione all’esercizio per un impianto di messa in riserva [R13] con cernita
[R12] e recupero [R4] di rifiuti speciali, con provvedimento provinciale n.070/2014 del 24 aprile
2014.
Ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. 152/2006 e dell’art. 26 della L.R. 3/2000 e loro ss.mm.ii., il
provvedimento costituisce autorizzazione all’esercizio e allo scarico di acque reflue ed ha validità
fino al 06.03.2022; l’attività, per le medesime condizioni gestionali ed operative, è stata oggetto di
giudizio (favorevole) di compatibilità ambientale con D.G.P. n° 61 del 24.02.2009
I quantitativi massimi di rifiuti gestibili dall’impianto sono definiti in:
- rifiuti in ingresso: 5.020 tonnellate;
- rifiuti prodotti dall'attività: 60 tonnellate;
- il quantitativo massimo di rifiuti accettabili all’impianto è definito in 600 t./giorno;
- il quantitativo massimo di rifiuti accettabili all’impianto è definito in 90.800 t./anno.
- il quantitativo massimo di rifiuti sottoposti a trattamento (R12/R4) è definito in 365 t./giorno;
- il quantitativo massimo di rifiuti sottoposti a trattamento (R12/R4) è definito in 83.000 t./anno.
I rifiuti autorizzati in ingresso sono elencati nell’allegato 1 alla suddetta autorizzazione ed i relativi
codici CER e quantitivi in gestione non subiscono variazioni e/o incrementi.
Provincia di Vicenza - Area Servizi al cittadino e al territorio.
Settore Ambiente.
Contrà Gazzolle, 1 – 36100 VICENZA
                 Ubicazione sito di messa in riserva
L’impianto della Ditta MONTALBETTI SPA si colloca in un area inpiduata in Via Serenissima
n.16, in Comune di Grisignano di Zocco, con collocazione urbanistica in parte in zona D1
industriale ed in parte in zona E2 Agricola primaria, sottoposta a rispetto.
L’attività viene svolta sulla sola parte classificata D1.
La gestione è indirizzata nel recupero di rifiuti metallici sia a base ferrosa che non ferrosa.
Le lavorazioni consistono in: selezione, cernita, cesoiatura, pressatura. La cernita dei cumuli esterni
di materiale, al fine di preparare i materiali ferrosi in gruppi omogenei prima del trattamento, viene
effettuata con benna a polipo meccanica e semovente dotata di braccio meccanico telescopico. Il
materiale cernito viene depositato all’interno del capannone dove n. 2 carri ponte e/o macchine
operatrici dell’impianto consentono una sua movimentazione all’interno, al fine di alimentare le
differenti aree e macchinari per le successive lavorazioni. In particolare le lavorazioni, come già
anticipato, consistono in:
- cesoiatura: taglio a misura pronto forno del materiale a mezzo di macchine a cesoia idraulica;
- pressatura: preparazione pronto forno di materiale ferroso in pacchi di varie misure.
Tutte le lavorazioni sono effettuate a secco ovvero senza l’aggiunta di acqua o liquidi.
Vengono effettuate le verifiche sui rifiuti in ingresso secondo quanto previsto dal D.M. 05.02.1998
e ss.mm.ii. (PCB, PCT < 25 ppb; inerti, metalli non ferrosi, plastiche < 5% in peso; oli < 10% in
peso; non radioattivo ai sensi del D.Lgs. n. 230 del 17.03.1995).
Per i rifiuti costituiti da parti di mezzi mobili (solo R13) viene altresì verificata l’assenza di
componenti in amianto. Per i rifiuti costituiti da apparecchiature (solo R13), vengono accettati solo
se non contenenti sostanze lesive dell’ozono stratosferico di cui alla legge 549/93 o HFC.
Non vengono ritirati i rifiuti rientranti nel campo di applicazione del D.Lgs. 151/2005 in materia di
RAEE
STATO DI PROGETTO
La ditta Montalbetti Spa è un fornitore strategico di RFI – Rete Ferroviaria Italiana e delle varie
Società di scopo della galassia FS – Ferrovie dello Stato, per le quali la qualità del lavoro svolto e
specificità del sito di Grisignano di Zocco, ovvero la presenza di un raccordo ferroviario autorizzato
e pienamente operativo, sono due elementi rilevanti. Il programma di rinnovo del parco mezzi
rotabili di RFI/FS e la conseguente uscita di specifiche gare per la demolizione di perse fattispecie
di rotabili, oltre ai carri ferroviari con pianale già trattati con successo dalla Montalbetti presso lo
stabilimento di Grisignano di Zocco, rendono necessario un adeguamento dell’impianto e
dell’autorizzazione al fine di fare fronte a queste nuove esigenze.
In articolare si richiede di gestire il:
- CER 16.01.04*, non limitatamente, come ora prescritto e autorizzato, a carri ferroviari aventi ralle
e pattini (punti di contatto tra carrello e chassis) contenenti amianto compatto, con le relative
operazioni R13 e R4, ma anche alle altre fattispecie di rotabili contenenti sostanze pericolose (come
locomotive, carri speciali, carrozze ferroviarie);
- CER 160215* (Componenti pericolosi rimossi da apparecchiature fuori uso) con riferimento ad
apparecchi e attrezzature contenenti sostanze pericolose che l’azienda rinviene presso i cantieri di
bonifica e demolizione presso cui opera.
A tal fine l’azienda intente proporre una parziale riorganizzazione degli spazi interni al capannone
principale al fine di istallare una struttura permanente ove si possano realizzare le operazioni di
bonifica delle componenti pericolose dei rotabili in parola all’interno di un ambiente confinato che
rispetti tutti i vincoli e prescrizioni di legge in ambito di ambiente e sicurezza dei lavoratori.
Non si preveda alcuna modifica strutturale dell'impianto, nessuna modifica al ciclo delle acque, alle
quantità complessive di rifiuti, delle operazioni di recupero, delle aree funzionali.
Descrizione delle fasi previste
All’interno della gamma di materiali rotabili facenti parte del processo di dismissione progressivo
in attuazione da parte dei principali operatori ferroviari (Trenitalia, Trenord etc.), tra i più
rappresentativi sia per complessità costruttiva, sia per le dimensioni che per le attività di bonifica
necessarie alla loro demolizione, si possono inpiduare due tipologie di veicoli rotabili:
- Locomotive elettriche;
- Automotore Diesel da manovra.
Le caratteristiche tecniche di tali veicoli rotabili e le tipologie di bonifica necessarie alla loro
completa dismissione verranno descritte in seguito.
Caratteristiche ed organizzazione impianto
                     Locomotive elettriche
Trattasi di locomotive elettriche articolate in servizio nel 1975 per treni viaggiatori o merci
progettate, sia per la parte meccanica che per quella elettrica, dall'Ufficio Studi Locomotive del
Servizio Materiale e Trazione delle Ferrovie dello Stato e sono composte da due semicasse
accoppiate con 3 carrelli a 2 assili, mossi da 12 motori in corrente continua (6 motori doppi tipo 82-
400) da 400 kW ognuno. A seconda delle versioni sono presenti due motoalternatori oppure uno o
due convertitori statici.
Sostanzialmente la locomotiva elettrica è costituita per la parte meccanica dalla cassa, dal carrello,
dalla cabina, dal telaio e dagli impianti meccanici e, per la parte elettrica, dai motori, alternatori,
convertitori, sistemi di comunicazione di bordo, impianti elettrici in BT, MT e AT; a questi si
aggiungono l’impianto pneumatico e quello idraulico relativo all’acqua/olio.
Le prime macchine E655 entrarono in servizio tra la fine del 1975 e il 1976 ed portarono, nel
tempo, ad un totale di 459 mezzi circolanti a 459 mezzi; durante gli anni si sono susseguite varie
evoluzioni fino ad arrivare alla sesta serie, conclusa nel 1989.
Nel 2009 sono iniziati gli accantonamenti delle E.655 ed E.656 della pisione cargo oggetto di
gravi guasti che non fossero riparabili oppure prossimi a scadenza di chilometraggio disponibile,
arrivando a distogliere dal servizio quasi 120 unità, nel corso degli anni successivi la dismissione è
proseguita fino ad arrivare, novembre 2017, ad un numero di esemplari ridotto a sole 29 unità, ora
da dismettere
Mappature amianto e FAV locomotive elettriche
Le FAV vengono adoperate per le loro capacità di isolamento termico ed acustico, spesso in
sostituzione dell’amianto. Esse comprendono un ampio sottogruppo di fibre inorganiche artificiali,
quali le lane di roccia, le lane di vetro, le lane di scoria, le fibre ceramiche refrattarie (FCR) e le
lane di nuova generazione. Risulta importante evidenziare come a seconda della composizione delle
suddette FAV, vi siano dei potenziali impatti biologici differenti sulla salute umana.
I criteri di classificazione delle fibre artificiali vetrose tengono conto del diametro medio
geometrico basato sulla lunghezza delle fibre e del contenuto degli ossidi alcalini e alcalino-terrosi.
L’attribuzione della classificazione “cancerogeno” è strettamente collegata al diametro medio
geometrico della fibra e alla presenza degli ossidi alcalini e alcalino-terrosi.
Le FAV con diametro medio
geometrico pesato sulla lunghezza >
6 μm caratterizzate dalla proprietà di
mantenere costante il diametro in
caso di frammentazione sono
esentate dalla classificazione come
cancerogene poiché soddisfano i
requisiti della nota R ed hanno CER
1706 4.
Le fibre che presentano un diametro
medio geometrico pesato sulla
lunghezza ≤ 6 μm sono da
considerarsi cancerogene di classe
1B se il contenuto di ossidi alcalini e
alcalino-terrosi risulta essere ≤ 18% e
di classe 2 se il contenuto di ossidi
alcalini e alcalino-terrosi risulta
essere > 18%. Per entrambe il codice
CER da assegnarsi è il 17 06 03*.
                  Locomotive da manovra diesel
Tra i modelli di locomotive a trazione Diesel, sia per la rappresentatività che per la strategia di
dismissione in atto da parte di RFI si è scelto in questo paragrafo di descrivere gli automotori da
manovra Diesel 214 della serie 4000. Le locomotive della serie 4000 vennero costruite in numero di
319 unità tra il 1979 e il 1986, dagli stabilimenti di produzione SOCIMI di Milano, Antonio Badoni
Lecco e Officine Greco. La dimensione compatta di tale locomotiva, circa 7,2 m di lunghezza e 2,5
m di passo, garantiva versatilità e, unitamente alla spinta ricevuta da un motore diesel a 4 tempi a
iniezione diretta a 8 cilindri disposti a "V" raffreddato ad aria da 175 kW, tale veicolo assicurava
durata ed affidabilità. La trasmissione del moto avviene tramite il convertitore idraulico di coppia
Voith del tipo L33U, costruito dalla Breda su licenza, con tre marce selezionabili che permettono di
raggiungere le velocità di 11, 21 e 35 km/h. La trasmissione è seguita da un riduttore-invertitore
Breda che infine trasmette il moto alle ruote per mezzo di due catene tipo duplex. Nella
progettazione della struttura sono state tenute in conto l'insonorizzazione della cabina di guida e la
sicurezza prevedendo corrimani all'intorno sui praticabili e accesso alla cabina centrale posteriore
mediante un terrazzino di accesso. La locomotiva è dotata di impianto frenante ad aria compressa
con freno Westinghouse. Anche le sabbiere sono azionate ad aria compressa. Il peso complessivo
della locomotiva è compreso tra e 20 e le 22 Ton.
Mappature amianto e FAV l locomotive da manovra diesel
A titolo di approfondimento non esaustivo, si includono nella presente relazione le mappature
fornite da Trenitalia per quanto concerne l’identificazione degli elementi per i quali è possibile
riscontrare la presenza di materiali contenenti amianto, limitatamente all’automotore Diesel
214.4005. Si precisa che la quantità, la tipologia e la posizione di tali elementi presenti nel
locomotore in dismissione, potranno variare da veicolo a veicolo e in funzione del modello, in
quanto prodotto in serie ed in anni differenti. Tuttavia, lo schema operativo di bonifica che seguirà
al paragrafo 4.1 è rappresentativo di quanto necessario ad ottenere il completo recupero del
materiale rotabile eseguendo le lavorazioni a regola d’arte.
Modifica per la gestione di rotabili ferroviari (locomotori, carrozze, carri speciali) contenenti
componenti pericolosi quali amianto friabile e fibre artificiali vetrose
Differentemente dai carri ferroviari gestiti in precedenza, carri ferroviari aventi ralle e pattini (punti
di contatto tra carrello e chassis) contenenti amianto compatto, i veicoli rotabili come i locomotori
ferroviari (trazione elettrica e diesel) possono presentare degli elementi in amianto in matrice
friabile oltre che compatta. Inoltre, è possibile riscontrare la presenza di fibre artificiali vetrose
(FAV) pericolose di Cat.2 (lane minerali pericolose) Cat.1B (fibre ceramiche refrattarie), utilizzate
come materiale coibente. Il potenziale riscontro di tali materiali all’interno del veicolo rotabile
rende necessaria l’introduzione di una struttura adeguatamente dimensionata per effettuare in
completa sicurezza le operazioni di bonifica: una capannina confinata staticamente e
dinamicamente, come descritto nel paragrafo 4.2 della relazione tecnica.
Il confinamento di tipo statico dinamico permetterà lo svolgimento di tutte le operazioni di
rimozione di tali materiali, nel totale rispetto delle normative vigenti, in particolare del D.lgs 81/08
”Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro”, il D.M. 06/09/1994 “Normative e metodologie
tecniche di applicazione dell’art.6, comma 3, e dell’art.12, comma 2, della legge 27 marzo 1992,
n.257, relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto”, delle Linee guida delle fibre artificiali
vetrose della conferenza Stato-Regioni n.211 del 10/11/2016”. Durante tutte le operazioni di
demolizione e bonifica verranno altresì ovviamente osservate le prescrizioni relative al T.U.A., testo
unico ambientale del D.lgs 152/06, così come le aree di deposito temporaneo dei rifiuti saranno
conformi all’art. 183 dello stesso decreto legge.
Durante le lavorazioni ed al termine della commessa verranno eseguite delle analisi di monitoraggio
delle fibre aerodisperse a tutela del personale e dell’ambiente (MOCF se presenti solo FAV, in SEM
qualora si riscontrasse anche amianto) con modalità e tempistiche da concordarsi con gli enti
preposti.
Il dettaglio delle operazioni indentificate nello schema di flusso saranno oggetto di
approfondimento nel piano di lavoro e nel DVR specifico che verranno redatti per ogni commessa
in essere, in accordo con gli enti preposti (ASL, SPISAL).
Confinamento statico-dinamico per la bonifica di Amianto e FAV Cat.1B
                   CONFINAMENTO STATICO
Il confinamento statico verrà eseguito mediante una composizione modulare di pannelli metallici
coibentati in schiuma poliuretanica (densità 40 kg/m3) tipo sandwich aventi spessore di cm. 5,
fissati ad un'intelaiatura in acciaio al carbonio e sigillati. Una volta realizzata la struttura sarà
verificata la sua tenuta statica attraverso una prova fumo. La pavimentazione sarà realizzata
effettuando un trattamento sulla superficie del pavimento esistente, con vernici epossidiche che lo
renderanno impermeabile e resistente agli agenti fisici.
Tenuto conto della dimensioni dei locomotori (circa m. 18 x 3 x 4) il confinamento sarà realizzato
con le seguenti caratteristiche e dimensioni:
- una zona di lavoro (cosidetta rossa) di circa m. 10 di larghezza per m. 21 di lunghezza e m. 5 di
altezza;
- una precamera, anteposta all'ingresso, che fungerà da chiusa d'aria, di circa m. 10 di larghezza, m.
3 di lunghezza e m. 5 di altezza.
I due varchi d'ingresso al confinamento statico, per l'ingresso dei locomotori, saranno realizzati
mediante la predisposizione di due pannelli sandwich scorrevoli lateralmente, e dimensionati in
modo tale da lasciare liberi almenno cm. 50 di luce sottostante, che verrà tamponata con dei flap in
gomma semirigida che si piegheranno verso l'interno. Questo al fine di consentire, dopo
l'accensione dei depressori, l'ingresso di aria falsa all'interno del confinamento e garantire, quindi, i
ricambi d'aria senza il rischio dell'implosione della struttura. A depressori spenti i fllp scenderanno
e chiuderanno il pertugio sotto le porte scorrevoli. A completamento della zona confinata, sarà
predisposto un box container prefabbricato che servirà come Unità per la Decontaminazione del
Personale (UDP).
L’ingresso e l’uscita dall’area di lavoro del personale avverrà esclusivamente attraverso l’unità di
decontaminazione del personale allo scopo di decontaminare adeguatamente gli addetti e limitare al
massimo l’eventuale dispersione di amianto all’esterno del cantiere. L’unità di decontaminazione
sarà costituita da un box container, raccordato direttamente con la struttura (vedi planimetria in
allegato), composto da 5 zone distinte, poste in successione in modo da costituire un percorso
obbligato.
                  CONFINAMENTO DINAMICO
Per realizzare un efficace isolamento dell’area di lavoro verrà predisposto un sistema di estrazione
dell’aria che metta in depressione il cantiere di bonifica rispetto l’esterno (confinamento dinamico).
Il sistema di estrazione garantirà un grado di depressione tale che, attraverso i percorsi di accesso al
cantiere, si verifichi un flusso d'aria dall'esterno verso l'interno in modo da evitare qualsiasi
fuoriuscita di fibre. Nello stesso tempo questo sistema garantirà il rinnovamento dell'aria riducendo
la concentrazione delle fibre di amianto eventualmente aerodisperse all'interno dell'area di lavoro.
La capacità estrattiva da realizzare, nelle aree di bonifica, sarà pari a 5 ricambi ora, calcolati sulla
somma delle capacità estrattive delle macchine installate rispetto al volume geometrico dell’area di
lavoro. Gli estrattori saranno avviati prima dell’inizio delle operazioni di disturbo dell’amianto e
funzioneranno 24/24 ore senza interruzioni, fino all’avvenuta bonifica del lotto di locomotori.
All’interno dell’area di cantiere verrà mantenuto un estrattore di riserva, nel caso di avaria di una
macchina in funzione. Sarà predisposto, inoltre, un gruppo elettrogeno, per intervenire
automaticamente in caso di interruzione dell'energia elettrica di rete. Gli estrattori d’aria saranno
installati all’esterno, nella posizione più lontana rispetto all’ingresso dell’aria che dovrà avvenire
solamente attraverso l’unità di decontaminazione personale e i varchi d’ingresso ed uscita dei
locomotori. L’aria filtrata con filtro assoluto sarà espulsa all’esterno del fabbricato attraverso
tubazioni flessibili che fuoriusciranno dalla copertura del capannone.
Gli estrattori d’aria sono dotati di sistema di allarme che consente l’immediata verifica dello stato
del filtro assoluto; il sistema è provvisto di blocchi per eccesso o difetto di pressione determinati da
un intasamento del filtro o rottura meccanica dello stesso. Gli allarmi sono di tipo acustico e
luminoso. Nel locale confinato sarà sempre presente un aspiratore portatile con filtro HEPA che
verrà utilizzato anche per l'aspirazione di elementi interni alla massa del locomotore. I filtri dopo
l'uso verranno smaltiti come gli elementi contenenti amianto.
Demolizione di componenti pericolosi rimossi da apparecchiature fuori uso presso i cantieri
aventi CER 16 02 15*
Nell’ambito dei cantieri di dismissione e/o bonifica di centrali termoelettriche, raffinerie, industrie
chimiche ed impianti di produzione industriali di varia natura è consuetudine riscontrare la presenza
di macchinari, apparecchiature fuori uso, porzioni di linee di impianti termici ed elettrici che
presentano delle componenti metalliche contaminate da amianto (friabile o compatto) per le quali,
per le difficoltà operative proprie delle attività di cantiere, risulta di difficile attuazione una
completa bonifica on site.
Pertanto, usualmente, si procede al sezionamento in sicurezza di queste componenti, per poi
avviarle ad operazioni di recupero/smaltimento presso centri autorizzati attribuendo codice CER 16
02 15*. L’amianto viene solitamente riscontrato negli elementi di giunzione o di raccordo, quali
flange, guarnizioni, accoppiamenti di tali apparecchiature.
Intenzione di Montalbetti S.p.A. è quella di completare l’iter di bonifica di tali componenti presso
l’impianto di Grisignano di Zocco, utilizzando la struttura confinata staticamente e dinamicamente
sopra descritta, in modo tale da poter recuperare il materiale ferroso ed evitando contestualmente un
possibile invio a discarica dello stesso.
Ai fine dello stoccaggio preliminare viene introdotto un nuovo cassone scarrabile 25 per la messa in
riserva del materiale.
Le modalità di gestione e recupero saranno le medesime descritte per la rimozione dei componenti
pericolosi dai locomotori.
GESTIONE ACQUE
Non vi è alcuna variazione rispetto alla gestione autorizzata delle acque.
GESTIONE DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA
Il calcolo della capacità estrattiva da predisporsi fa riferimento al volume dell’area confinata ed alla
portata d’aria delle unità di estrazione indicata dal costruttore (ovviamente provviste di tutti i mezzi
filtranti previsti per il normale esercizio); all’interno della zona confinata verranno garantiti almeno
5 ricambi/h. Dunque, avendo la zona confinata un volume di circa (24 m x 10 m x 5 m = 1.200 m3 e
dovendo garantire 5 ricambi d’ora, dunque 6.000 m3 di aria da trattare, sarà necessario installare
due estrattori da 3.600 m3/h (che rimarranno in funzione per tutta la durata dell’intervento, senza
mai essere spenti a fine turno e/o durante eventuali pause) più un terzo di uguale potenza in
assistenza ai due.
Gli estrattori saranno equipaggiati di conta ore al fine di controllarne le ore di funzionalità. Sarà
installato un impianto di alimentazione elettrica, al di fuori della zona rossa, munito di interruttore
differenziale Idn < 30mA, collegato a terra. L’impianto elettrico sarà realizzato in modo tale da
soddisfare tutte le esigenze del cantiere (boiler UdP, pompa dell’acqua, aspiratori, ecc.) e i cavi
elettrici saranno posizionati in modo da non recare intralcio alle attività e non essere danneggiati
accidentalmente. Infine, gli estrattori saranno collegati ad un gruppo elettrogeno ad accensione
automatica, che alimenterà gli stessi in caso di mancata erogazione dell’energia elettrica, da parte
dell’ente fornitore.
GESTIONE DELLE EMISSIONI ACUSTICHE
Non vi è alcuna variazione sostanziale rispetto all’impatto acustico.
PIANO DI SICUREZZA DELL’IMPIANTO
Non vi è alcuna variazione sostanziale rispetto al piano approvato..
PIANO DI RIPRISTINO DELL’AREA
Non vi è alcuna variazione sostanziale rispetto al piano approvato.
  Tutto ciò premesso e considerato, la Commissione Tecnica Provinciale per l’Ambiente
Rilevato che risultano assenti i rappresentanti dell’Ulss n.8, Vigili del Fuoco e Genio Civile;
Ritenuto di procedere all’espressione del parere in merito al progetto in discussione;
                    ESPRIME PARERE
Favorevole all’approvazione del progetto presentato dalla ditta MONTALBETTI SPA, per la
modifica dell’impianto di messa in riserva [R13] con cernita [R12] e recupero [R4] di rifiuti
speciali, in Via Serenissima, 16 in Comune di Grisignano di Zocco, con le seguenti prescrizioni:
  1. Avvio impianto:
    L’inizio dell’attività ed il suo esercizio provvisorio sono subordinati alla presentazione di:
    - comunicazione di inizio lavori per l'allestimento del progetto, nella configurazione
    approvata;
    - comunicazione di fine dei lavori, con riscontro dell'avvenuta esecuzione degli interventi
    previsti, che dovranno essere documentati da apposita tavola grafica;
    - comunicazione di inizio attività con contestuale nomina del tecnico responsabile
    dell’impianto (in possesso delle “idonee conoscenze tecniche” di cui all’art. 28, comma 1,
    della L.R. 3/2000, che dovranno essere documentate mediante autocertificazione resa ai
    sensi dell’art. 47 del DPR 445/2000) e presentazione delle garanzie finanziarie, adeguate
    secondo quanto previsto dalla D.G.R.V. n° 2721/2014 del 29.12.2014.
    Ogni eventuale modifica al progetto approvato che dovesse rendersi necessaria od opportuna
    durante la fase di esercizio provvisorio, dovrà essere preventivamente comunicata alla
    Provincia di Vicenza, al Comune di Grisignano di Zocco e all’A.R.P.A.V. di Vicenza.
  2. Esercizio provvisorio:
    a) La Società dovrà rispettare l’organizzazione complessiva dell’impianto e le condizioni
    organizzative di stoccaggio dei rifiuti e i processi di trattamento, esclusivamente nelle aree
    indicate, come richiamato negli elaborati tecnici presentati.
    b) La Società dovrà comunicare preventivamente a questo Servizio le variazioni che si
    intendono apportare alla gestione dell’impianto e informare tempestivamente la Provincia, il
    Comune di Grisignano di Zocco e l’A.R.P.A.V. di Vicenza di eventuali anomalie e/o
    incidenti che dovessero verificarsi nell’esercizio corrente dell’attività.
    c) La Società dovrà assicurare che la gestione dell’impianto e la manipolazione dei rifiuti
    rispettino le norme vigenti in materia di tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente,
    nonché di sicurezza e igiene sul lavoro, emissioni in atmosfera e prevenzione incendio.
    d) La Società dovrà mantenere un’adeguata impermeabilizzazione delle pavimentazioni, in
    modo da evitare possibili inquinamenti al terreno sottostante.
    e) La Società dovrà mantenere le superfici costantemente pulite e in buono stato d’uso,
    rimuovendo tutti gli spanti in genere, occorsi durante l’attività.
    f) La superficie dedicata al conferimento deve avere dimensioni tali da consentire
    un'agevole movimentazione dei mezzi e delle attrezzature in ingresso ed in uscita.
    g) Dovranno essere inoltre identificate in modo univoco mediante idonea cartellonistica
    indicante il codice C.E.R..
    h) Il camino di espulsione ed il relativo punto di campionamento dovranno essere realizzati
    in conformità a:
    - la sezione di campionamento dovrà rispettare quanto previsto al punto 3.5 dell’allegato 6
    alla parte 5 del D.Lgs.152/06 (in particolare per quanto riguarda la norma UNI EN 15259);
    per ogni punto di controllo e prelievo dovrà essere garantita la presenza, in alternativa, o di
    una bocchetta di prelievo dotata di tronchetto filettato, munito di tappo e saldato al camino,
    o di flangia universale di dimensioni unificate dotata di fori passanti e di controflangia cieca
    per la chiusura; in caso di impossibilità tecnica l’azienda dovrà procedere a formulare una
    proposta alternativa secondo i criteri espressi Delibera di Giunta Provinciale n.173 del
    22/05/2012 e riportati nel sito specifico www.provincia.vicenza.it/ente/la-struttura-della-
    provincia/servizi/ambiente-1/emissioni-in-atmosfera-controlli-analitici-1. I punti di prelievo
    devono sempre essere accessibili in sicurezza da parte delle autorità competenti al controllo.
    - le quote dei camini devono risultare più alte di almeno un metro rispetto al colmo dei tetti,
    ai parapetti e a qualunque altro ostacolo o struttura distante meno di 10 metri. Le bocche dei
  camini situati a distanza compresa fra 10 e 50 metri da aperture di locali abitati devono
  essere a quota non inferiore a quella del filo superiore dell'apertura più alta.
  i) le analisi di controllo delle emissioni dovranno evidenziare il parametro Amianto come
  valore non rilevabile.
3. Collaudo:
  a) Il documento di collaudo dovrà essere redatto entro i termini e con i contenuti previsti
  dall’art. 25, comma 8, della L.R. 3/2000 e ss.mm.ii.
  b) Contestualmente al collaudo, dovrà essere, eventualmente, presentato un nuovo lay-out
  che tenga conto di tutte le eventuali variazioni inpiduate dalla Ditta durante la fase di
  collaudo ed esplicitamente ritenute dal collaudatore di carattere gestionale e non sostanziale.
  c) Il collaudo dovrà dare evidenzia di una procedura gestionale per il mantenimento nel
  tempo dello stato di integrità delle pavimentazioni.

   Il Segretario della Commissione          Il Presidente della Commissione
    f. to dott.ssa Cristina Del Sal           f.to ing. Filippo Squarcina