determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINAZIONE N° 1545 DEL 17/12/2018

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: GIUDIZIO DI COMPATIBIITA' AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART.27 BIS
     DEL D.LGS. 152/2006 E S.M.E.I
     DITTA: DALLA RIVA ANTONIO S.R.L.
     PROGETTO: RINNOVO E CONTESTUALE MODIFICA DELL’ISCRIZIONE AL
     REGISTRO PROVINCIALE DELLE IMPRESE CHE EFFETTUANO ATTIVITÀ DI
     RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI.
     LOCALIZZAZIONE: COMUNE DI ZUGLIANO, VIA MASO N.43

                            IL DIRIGENTE
     Vista la documentazione presentata con nota prot. 8999 del 09-02-2018, da parte della ditta DALLA
     RIVA ANTONIO S.R.L, con sede legale e amministrativa in via Maso n.43 in comune di Zugliano ,
     relativa al progetto di “ Rinnovo e contestuale modifica dell’iscrizione al registro provinciale delle
     imprese che effettuano attività di recupero rifiuti non pericolosi.” richiedendo l’attivazione della
     procedura di valutazione impatto ambientale ai sensi dell’art. 23 c.1 del D.Lgs. 152/2006.
     Dato atto che la suddetta istanza è relativa ad una tipologia ricompresa alla parte II del Decreto
     Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 – z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi,
     con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere
     da R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     Tenuto conto che la procedura di valutazione impatto ambientale rientra tra le competenze
     inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A);
     Dato atto che, ai sensi dell’art.27-bis del D.Lgs. 152/2006 :
     - con nota prot. 9485 del 18-02-2018 è stata data comunicazione di avvio procedimento e di
     avvenuta pubblicazione della documentazione sul proprio sito provinciale agli enti interessati per le
     opportune valutazioni di competenza;
     - con nota prot. 35742 del 30-05-2018 è stata data comunicazione agli enti interessati dell’avvenuta
     attivazione della fase di consultazione con la pubblicazione, sul proprio sito web e nella medesima
     data, dell’avviso di cui all’art. 23 c.1 lettera e) del D.Lgs. 152/2006, chiedendo al Comune di
     Zugliano, ai sensi di quanto disposto dall’art. 27.-bis, comma 4, di dare informazione nel proprio
     albo pretorio informatico della pubblicazione del suddetto avviso.
     Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell'art. 27 bis c.4 del D.Lgs. n.
     152/2006,osservazioni.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 07-11-2018, ha disposto
     la compatibilità ambientale del Progetto presentato con le prescrizioni/raccomandazioni contenute
     nel parere 28/2018 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.




copia informatica per consultazione
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che il provvedimento, ai sensi dell'art.26 c.4 del D.Lgs. 152/2006, sostituisce o coordina
     tutte le autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi comunque dominanti
     in materia ambientale, necessari per la realizzazione e l'esercizio dell'opera o dell'impianto.
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n.37/2014) che è di giorni 270 (ID 179).
     Visti:
       • il D.Lgs. n.152/ 2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i.;
       • la D.G.R. n. 1539 del 27/9/2011 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile
         2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18
         giugno 2009, n. 69. Disposizioni applicative”;
       • la L.R. 4/2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale e di
         competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.11 del 29/03/2018 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2018-2020.
     Visto che con Decreto del Presidente n. 41 del 27/04/2018 è stato approvato il Piano Esecutivo di
     Gestione 2018/2020 ed il Piano Performance anni 2018/2019;

                          DETERMINA
     il giudizio favorevole di compatibilità ambientale con contestale autorizzazione e
     approvazione progetto della ditta DALLA RIVA ANTONIO S.R.L, con sede legale e
     amministrativa in via Maso n.43 in comune di Zugliano , di “ Rinnovo e contestuale modifica
     dell’iscrizione al registro provinciale delle imprese che effettuano attività di recupero rifiuti non
     pericolosi.” con le prescrizioni riportate nel parere 28/2018, allegato alla presente determinazione
     per costituirne parte integrante e sostanziale;
     1. Di dare atto che:
     a) la procedura di valutazione dell'impatto ambientale, ai sensi dell'art. 27 bis del D.Lgs. n. 152/06,
     dovrà essere reiterata qualora il progetto non venga realizzato entro cinque anni dalla
     pubblicazione;
     b) il presente provvedimento si riferisce al progetto così come pervenuto, con le successive
     integrazioni presentate; eventuali variazioni progettuali dovranno essere sottoposte a preventiva
     valutazione;
     c) il presente provvedimento sostituisce, ad ogni effetto, visti/pareri/concessioni/autorizzazioni di
     competenza di organi regionali, provinciali e comunali necessari per la realizzazione del progetto,
     ad esclusione del titolo edilizio che la ditta rimane impegnata ad acquisire, nonché eventuali
     ulteriori autorizzazioni previste dall'ordinamento in capo ad autorità perse da quelle richiamate.
     d) l'efficacia del presente provvedimento è subordinata all'avvenuta emissione dei titoli edilizi
     collegati e l'approvazione del progetto costituisce variante allo strumento urbanistico comunale per
     la durata dell’autorizzazione alla gestione rifiuti;
     2. Di prescrivere che :
     e) nella fase realizzazione del progetto dovrà essere sempre garantita la sicurezza per la salute degli
     addetti ai lavori, dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente circostante;
     f) il proponente, per gli adempimenti di cui all'art. 28 del D.Lgs. 152/06, dovrà trasmettere un
     resoconto annuale dei monitoraggi, entro il 30/04 a partire dall’anno successivo avvio dell'impianto,
     redatto secondo modalità da definirsi in sede di rilascio dell’autorizzazione all’esercizio.
     3. Di evidenziare al proponente che ai sensi dell’art. 24, comma 4, della L.R. 3/2000, l’inizio dei
     lavori dovranno iniziare entro 12 mesi e l’impianto dovrà essere messo in esercizio entro 36 mesi



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     dalla data del presente provvedimento, pena la decadenza dello stesso.
     4. Di dare atto che l’avvio dell’impianto ed il suo esercizio provvisorio nella nuova configurazione,
     ai sensi dell’art. 25 della L.R. 3/2000, restano subordinati alla presentazione della dichiarazione
     scritta del direttore lavori attestante la realizzazione delle opere di allestimento del sito in
     conformità al progetto approvato, della comunicazione della data di inizio attività, del nominativo
     del tecnico responsabile dell’impianto e della prestazione delle garanzie finanziarie, secondo quanto
     previsto dalla D.G.R.V. 2721/2014.
     5. Di richiamare l’obbligo di trasmettere alla Provincia il documento di collaudo statico e
     funzionale dell'impianto nella nuova configurazione, nei termini di cui all’art. 25 della L.R. 3/2000
     che dovrà contenere quanto prescritto dal parere della Commissione VIA n. 28/2018, allegato alla
     presente determinazione dirigenziale.
                          INFORMA CHE
     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. (Tribunale
     Amministrativo Regionale) del Veneto entro 60 giorni dal ricevimento, ovvero ricorso straordinario
     al Capo dello Stato entro 120 giorni.
     La documentazione oggetto dell’istruttoria è visionabile presso il Settore Ambiente- Ufficio VIA
     della Provincia di Vicenza, contra' Gazzolle n. 1, Vicenza.
     Di dare altresì atto che:
     - il presente provvedimento sarà pubblicato sul sito web provinciale www.provincia.vicenza.it;
     - la ditta dovrà pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto il presente
     provvedimento concordato preventivamente con gli Uffici provinciali, nel quale sarà indicata
     l’opera, l’esito del provvedimento e i luoghi ove lo stesso può essere consultato nella sua
     interezza;
     - dalla data di pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione decorrono i termini per eventuali
     impugnazioni in sede giurisdizionale da parte di soggetti interessati, nonché per le scadenze di cui al
     precedente punto 1);
     - la presente deliberazione non comporta spese, minori entrate, né riflessi diretti o indiretti sulla
     situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai sensi art 49 del TUEL come
     modificato dal DL 174/12).
     Il presente provvedimento viene trasmesso alla ditta e al consulente, al comune di Zugliano, ad
     ARPAV, all’Ulss 7 Pedemontana, al Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, a Vi.abilità, a
     Vi.acqua.
     Agli Enti si ricorda la rispettiva competenza in materia di vigilanza e controllo ai sensi delle vigenti
     norme, con particolare riferimento alle competenze comunali in materia di edilizia.
     Di dare mandato al Responsabile del procedimento alla pubblicazione nel sito istituzionale ai sensi
     e per gli effetti D.L. 33/2013.
     Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi diretti o
     indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai sensi art 49 del
     TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

     Vicenza, 17/12/2018

                                     Sottoscritta dal Dirigente
                                      (MACCHIA ANGELO)
                                       con firma digitale


     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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     OGGETTO: GIUDIZIO DI COMPATIBIITA' AMBIENTALE AI SENSI DELL’ART.27 BIS
     DEL D.LGS. 152/2006 E S.M.E.I
     DITTA: DALLA RIVA ANTONIO S.R.L.
     PROGETTO: RINNOVO E CONTESTUALE MODIFICA DELL’ISCRIZIONE AL
     REGISTRO PROVINCIALE DELLE IMPRESE CHE EFFETTUANO ATTIVITÀ DI
     RECUPERO        RIFIUTI   NON     PERICOLOSI.
     LOCALIZZAZIONE: COMUNE DI ZUGLIANO, VIA MASO N.43




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 17/12/2018.


     Vicenza, 17/12/2018




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                DALLA RIVA ANTONIO S.R.L.
                           PARERE N. 28/2018

     Oggetto: Rinnovo e contestuale modifica dell’iscrizione al registro provinciale delle imprese che effet-
     tuano attività di recupero rifiuti non pericolosi.
     PROPONENTE:           Dalla Riva Antonio srl
     SEDE LEGALE:          Via Maso n. 43 – Zugliano
     SEDE INTERVENTO:        Via Maso n.43 - Zugliano
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Impianto di recupero rifiuti.
     PROCEDIMENTO:          Valutazione di Impatto Ambientale ed approvazione progetto.
     MOTIVAZIONE V.I.A:       ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                     infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                     pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                     operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                     decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:       \\\
     DATA DOMANDA:          09 febbraio 2018
     DATA PUBBLICAZIONE:       30 maggio 2018
     DATA INTEGRAZIONI:       12 ottobre 2018

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - Domanda VIA e rifiuti
      - Studio impatto ambientale
      - Sintesi non tecnica
      - Elenco autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi
       - SCIA Antincendio
       - Autorizz. Impianto Carburante
       - Impianto betonaggio
       - Concessione idraulica
      - Dichiarazione di non necessita della relazione di valutazione di incidenza ambientale
       - Relazione Vinca
       - Allegato E
       - Allegato F
       - Allegato G
      - Dichiarazione attestante il valore delle opere da realizzare
      - Modulistica prevista per l’autorizzazione rifiuti in regime ordinario
      - Relazione tecnico - descrittiva
      - Relazione geologica
      - Valutazione di compatibilità idraulica
      - Piano di sicurezza
      - Specifiche tecniche dei materiali da utilizzare;
      - Piano finanziario
      - Documentazione in materia urbanistico - edilizia
       - Antincendio
       - Emissioni Atmosfera
       - Nulla osta Consorzio
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         - Permesso 2001
         - Permesso 2006
         - Ultimazione lavori
       -  Documentazione fotografica dell’area oggetto di intervento con visioni panoramiche di interesse ed
         indicazione in planimetria dei punti di ripresa;
       -  Documentazione comprovante la proprietà e/o la disponibilita dell'area;
       -  Relazione impatto acustico;
       -  Elaborato grafico - Inquadramento;
       -  Elaborato grafico - Planimetria stato attuale;
       -  Elaborato grafico - Planimetria di progetto;
       -  Elaborato grafico - Planimetria layout impianto recupero rifiuti;
       -  Elaborato grafico - Planimetria layout impianto recupero rifiuti non pericolosi: Inerti da demolizione
         e cemento;
       -  Elaborato grafico - Planimetria recupero e smaltimento acque meteoriche;
       -  Elaborato grafico - Progetto fabbricato per copertura area distribuzione carburante e lavaggio mezzi.

                               PREMESSE
     La Ditta Dalla Riva srl è una società, con sede legale ed operativa in Comune di Zugliano (VI).
     La Ditta gestisce un impianto di recupero rifiuti non pericolosi in procedura semplificata ed iscritta nel regi -
     stro provinciale delle imprese che effettuano operazioni di recupero rifiuti non pericolosi.
     Il progetto presentato prevede il passaggio dal regime semplificato al regime ordinario per l’attività di recu-
     pero dei rifiuti non pericolosi con l’aggiunta dei seguenti codici di rifiuto (oltre all’attuale CER 17 09 04):
     - CER 17 01 01 cemento;
     - CER 17 03 02 miscele bituminose contenenti catrame di carbone;
     - CER 17 05 04 terra e rocce, perse da quelle di cui alla voce 17 05 03.
     Inoltre il progetto prevede un lieve ampliamento dell’area e la realizzazione delle seguenti modifiche:
     - Traslazione e allargamento dell’ingresso dalla strada Provinciale nr. 67 “FARA”;
     - Installazione di una pesa;
     - Realizzazione di un nuovo accesso carraio ingresso zona uffici/alloggio del custode;
     - Allargamento del piazzale sul lato ovest con realizzazione di una nuova recinzione di delimitazione della
     proprietà;
     - Allargamento dell’area adibita ad attività recupero rifiuti ed edile/stradale sul lato sud con spostamento
     della recinzione esistente lungo il confine di proprietà;
     - Costruzione di tratti di recinzione per la delimitazione dell’area adibita a recupero rifiuti non pericolosi;
     - Pavimentazione di alcune aree attualmente inghiaiate;
     - Realizzazione nuova rete per lo smaltimento e trattamento delle acque meteoriche sull’area adibita a recu -
     pero rifiuti non pericolosi;
     - Realizzazione di un bacino di laminazione sul lato sud-est della proprietà;
     - Costruzione di una copertura sulla zona utilizzata per il distributore del carburante e lavaggio con installa -
     zione del relativo impianto di depurazione acque;
     - Realizzazione opere di mitigazione.
                              UBICAZIONE
     La zona interessata dall’impianto è ubicata in comune di Zugliano, nell’ambito dell’alta pianura vicentina,
     lungo Via Maso. L’area in esame è situata ad una quota sul livello del mare di circa 140-147 metri s.l.m., il
     terreno si presenta pianeggiante con pendenza generale verso Sud-Est.



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     Relativamente all’idrografia di superficie, l’elemento di maggior spicco è costituito dal Torrente Igna presen-
     te a circa 400 metri a sud dell’area in esame; corsi d’acqua minori sono costituiti dalla Valle Sant’Andrea che
     scorre a circa 145 metri a sud-est del sito in esame.
     In prossimità, in direzione nord ed est vi sono degli edifici residenziali abitati.
     L’unico punto di accesso è situato lungo la strada Provinciale n. 67 “Fara” posta a nord.
     Dal punto di vista urbanistico l’area ad oggi autorizzata è classificata dal P.I. (a seguito alla Variante n. 6 del
     Piano degli Interventi): ‘“Agricola” e parzialmente all’interno dell’ambito di sportello unico per attività im-
     propria’; non sono presenti vincoli alla pianificazione territoriale.
     L'ampliamento interesserà una superficie di circa 13.407 mq sull’area posta a ridosso dei confini sud ed ovest
     che ha la medesima identificazione urbanistica.




                              Ortofoto del sito


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                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.I.) del Comune di Zugliano;
     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Zugliano;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque;
     • Piano di Assetto Idroeologico (P.A.I.)
     • Rete Natura 2000.
     I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro generale sufficientemente descritto, ad
     eccezione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali, che non viene analizzato.
     Risulta necessario prescrivere i seguenti approfondimenti.
     Piano Territoriale Regionale di Coordinamento
     Si indica il fatto che, nella TAV. 1 Difesa del suolo e degli insediamenti, l’area interessata ricade all’interno
     della “Fascia di ricarica degli acquiferi” ma non si mette in relazione la siffatta sensibilità territoriale con
     l’impianto in questione.
     Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.)
     Si indica il fatto che, nella Tavola 2.1.A Carta delle Fragilità, l’area interessata ricade all’interno dell’”Area di
     soggetta a rischio idraulico (Piano Provinciale di Emergenza) – R1” ma non si mette in relazione la siffatta
     sensibilità territoriale con l’impianto in questione.
     Relativamente alla tavola in questione non viene segnalato il fatto che l’area è interessata dal passaggio di
     una Linea elettrica (art. 10) da 50 a 133 Kw.
     Non vengono analizzate le Tav.le:
     2.2 Carta geolitologica – l’area è interessata completamente da “DEPOSITI ALLUVIONALI – Materiali
     alluvionali, fluviogliaciali, morenici o lacustri a tessitura prevalentemente limo-argillosa”
     2.5 Carta del rischio idraulico - l’area è interessata completamente da RISCHIO IDRAULICO PIANO
     PROVINCIALE DI EMERGENZA (Art.10) R1.
     Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (PATI)
     Si indica il fatto che, nella Tavola n. 1 - Carta dei Vincoli e della pianificazione territoriale, l’area interessata
     ricade all’interno di “Eletrodotti / Fasce di rispetto”, ma non si mette in relazione la siffatta sensibilità
     territoriale con l’impianto in questione.
     Per quanto riguarda la Tavola n. 2 Carta delle invarianti, lo S.I.A. lo S.I.A. non evidenzia il fatto che l’area è
     interessata, in parte, da un cono visuale (art. 26) ed è ai margini di una viabilità panoramica (art. 8).
     Per quanto riguarda la Tavola n. 4.2 “Carta della trasformabilità” lo S.I.A. non evidenzia il fatto che l’area è
     interessata,, in parte, da un cono visuale (art. 26).
     Piano degli Interventi del Comune di Zugliano
     Si indica il fatto che, nella tavola 2.1, l’area interessata ricade all’interno di “Area Agricola sottoposta ad
     ambito di sportello unico” ma non si mette in relazione la siffatta problematica con l’impianto in questione.;
     Lo S.I.A non segala il fatto che,nella Tav. 1b – Vincoli, l’area interessata è, in parte, all’interno di:
     - “Linea elettrodotto a 132 kV a terna singola e relativa fascia di rispetto ai sensi della L.R. 27/93 e successive
     modifiche ed integrazioni”.
     - “Linea elettrodotto a 132 kV a doppia terna non ottimizzata singola e relativa fascia di rispetto ai sensi della
     L.R. 27/93 e successive modifiche ed integrazioni”;
     è ai margini di “viabilità panoramica (art. 7)”;
     è nelle vicinanze di un “cono visuale (art. 26)”.


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     Piano Tutela Acque
     Lo S.I.A. non indica il fatto che, l’area interessata dall’intervento:
     Nella Fig. 2.2 - Carta della Vulnerabilità intrinseca della falda freatica della Pianura Veneta - è indicata con il
     Grado di vulnerabilità A - alto – Valore sintacs 50-70.
     Nella Tav. 36 – Zone omogenee di protezione dall’inquinamento – è all’interno delle Zone omogenee di
     protezione come Zona della ricarica.
     Occorre, inoltre, che venga precisato se l’intervento è in variante:
     - al PATI (indicare con chiarezza le incompatibilità);
     - al PI (indicare con chiarezza le incompatibilità);
     - ad entrambi (PATI e PI) (indicare con chiarezza le incompatibilità).
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                   QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     Stato di Fatto
     Allo stato attuale, nell’insediamento è operativo un impianto di recupero rifiuti non pericolosi in procedura
     semplificata per il recupero dei rifiuti inpiduati dal codice CER 17 09 04: rifiuti misti dell’attività di costru-
     zione e demolizione persi da quelli di cui alle voci 17 09 01* 17 09 02* 17 09 03*.
     L’insediamento è sinteticamente definito dai seguenti elementi significativi:
                     Rifiuti costituiti da: laterizi, intonaci e conglomerati di cemento armato e non, comprese le
        Ricevimento rifiuti
                     traverse e traversoni ferroviari e i pali in calcestruzzo armato provenienti da linee ferrovia-
          CER 17 09 04
     1               rie telematiche ed elettriche e frammenti di rivestimenti stradali purché privi di amianto.
        e Messa in Riserva
                     Messa in riserva in cumuli su basamenti pavimentati separati tramite muri (il tutto realiz-
                     zato in calcestruzzo)
                     Macinazione e vagliatura mediante impianto denominato “REV” costituito da “frantoio
        Processo di Tratta-
     2               primario di macinazione e vagliatura - “vaglio vibrante” e ”frantoio secondario” ausiliari
         mento Rifiuti
                     al primario.
                     Materiale Riciclato destinato all’edilizia con caratteristiche conformi all’allegato C della
        Materiale recuperato
                     Circolare del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio 15 luglio 2005, n.
     3  da avviare alla ven-
                     UL/2005/5205. In attesa di essere venduto, il materiale riciclato viene depositato in cumuli
            dita
                     nell’area cortiliva scoperta adibita al deposito degli stessi.
                     Tutti i seguenti rifiuti, prodotti durante le attività dell’insediamento, vengono inseriti in
                     cassoni mobili fuori terra collocati in area apposita adibita a “deposito temporaneo” e con-
                     feriti a ditte autorizzate ai sensi Parte IV del d.lgs.152/2006:
                     Metalli ferrosi-CER 19 12 02: tale rifiuto è presente nel materiale in ingresso sotto varie for -
                     me (spezzoni di barre di acciaio, sfridi , trucioli..) spesso inglobati nei blocchi di calcestruz-
        Rifiuti prodotti da
                     zo.
     4  avviare a smaltimen-
                     Legno-CER 19 12 07 perso da quello di cui alla voce CER 19 12 06*: tale rifiuto è presente
             to
                     nel materiale in ingresso sotto varie forme (travi, murali, tavolato..) spesso inglobati nei
                     blocchi di calcestruzzo.
                     Altri rifiuti-CER 19 12 12 (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico
                     dei rifiuti oggetto di recupero: tali rifiuti sono presenti nel materiale in ingresso sotto for-
                     ma di pezzi, sfridi e frammenti di varia dimensione principalmente in plastica.




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     Stato di Progetto
     Sulla base della documentazione presentata si evince che l’installazione, che comprende due attività:
              Attività di recupero rifiuti non pericolosi - Attività dell’impresa edile-stradale
     verrà modificata per il recupero anche dei rifiuti non pericolosi quali: Cemento, miscele bituminose conte-
     nenti catrame di carbone nonchè terre e rocce da scavo.
     Pertanto, il progetto presentato prevede il passaggio dal regime semplificato al regime ordinario per l’attivi-
     tà di recupero dei rifiuti non pericolosi con l’aggiunta dei seguenti codici di rifiuto all’attuale CER 17 09 04:
     - CER 17 01 01 cemento;
     - CER 17 03 02 miscele bituminose contenenti catrame di carbone;
     - CER 17 05 04 terra e rocce, perse da quelle di cui alla voce 17 05 03*.
     Le attività di progetto non prevedono significative modifiche dell’impianto tecnologico esistente (macchina
     per separazione/macinazione materiali provenienti da costruzione e demolizioni) ma esclusivamente l’ade-
     guamento dell’attuale area interessata dall’attività con ampliamento della stessa per una superficie pari a cir-
     ca 13.407 mq. L’adeguamento/ampliamento dell’area contempla la realizzazione di: pavimentazioni - struttu-
     re in cls per la strutturazione/separazione delle aree di lavorazione/gestione/deposito materiali - rete di rac -
     colta/collettamento acque meteoriche dilavamento piazzali/aree di lavorazione e relativi impianti di tratta-
     mento acque per lo scarico in acque superficiali.
     DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
     L’elemento principale del circuito di produzione dell’impianto è la macchina di frantumazione, il cui ciclo
     produttivo inizia dall’alimentatore a piastre, nella cui tramoggia, si deve caricare il materiale da frantumare
     per mezzo di escavatore. L’alimentatore a piastre scarica gradualmente il materiale sul vaglio vibrante che
     esegue una prima selezione: il materiale fine che passa al di sotto del piano a barrotti, può essere convogliato
     o sul nastro laterale (per formare un cumulo) o su quello principale con il materiale frantumato proveniente
     dal frantoio. Il frantoio viene alimentato con il materiale di pezzatura maggiore che avanza sopra il piano a
     barrotti dell’alimentatore. Il frantoio è la parte più importante della macchina nella quale i massi vengono
     frantumati pressandoli fra una mascella fissa e una mobile. Il materiale non può uscire finchè non ha rag-
     giunto la dimensione di regolazione della bocca in uscita. Il materiale frantumato, trasportato dal nastro
     principale passa sotto al nastro deferizzatore (se montato) che separa il ferro contenuto nella demolizione del
     calcestruzzo. Il materiale uscente dal nastro principale può andare direttamente a cumulo oppure alimentare
     un gruppo di vagliatura a servizio della macchina.
     La Proponente dichiara che il dispositivo di nebulizzazione ad acqua con gli appositi nebulizzatori posizio -
     nati nei punti di maggior produzione di polvere, abbatte quasi totalmente la polvere prodotta.
     Stato di progetto
     Come anticipato le attività di progetto non prevedono significative modifiche all’impianto di frantumazione
     ma l’adeguamento nel complesso dell’area dell’insediamento con opere strutturali e l’installazione di im -
     pianti di trattamento acque da avviare allo scarico.
     I.D.       Opere di Progetto                         Descrizione
                                Ampliamento mediante allargamento dell'attuale strada di accesso
        Traslazione/Allargamento ingresso strada    con realizzazione di sottofondo stradale/asfaltatura, nuovo tratto di
     1                          tubazione per raccolta acque meteoriche e predisposizione di
            provinciale nr. 67 “FARA”
                                ingressi separati per le due attività.

           Installazione di una nuova pesa      Montaggio di una pesa avente dimensioni di 2,80 x 18,00 mt lungo
     2                          nuovo accesso attività di recupero rifiuti non pericolosi.

                                Realizzazione di: Pavimentazione dell’area di ampliamento e
         Allargamento piazzale lato ovest con
                                recinzione costituita da manufatti in cls di altezza media mt. 3,00
     3     realizzazione nuova recinzione
                                (impiegati sia per delimitare l’area sia per gestire lo stoccaggio del
             delimitazione proprietà
                                materiale).

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         Allargamento area adibita ad attività     Realizzazione di: Pavimentazione area di ampliamento e recinzione
       recupero rifiuti ed edile/stradale sul lato sud  costituita da manufatti in cls di altezza media mt. 3,00 (impiegati sia
     4
        con spostamento della recinzione esistente    per delimitare l’area sia per gestire lo stoccaggio del materiale).
            lungo il confine di proprietà
         Costruzione di tratti di recinzione per    Realizzazione di recinzione costituita da plinti manufatti in cls con
     5  delimitazione area adibita a recupero rifiuti  predisposizione di: sbarre lungo gli accessi interni tra attività
               non pericolosi          edile/stradale e recupero rifiuti e cancelli ai confini perimetrali
                                Completamento della pavimentazione sull’intera area adibita a
        Pavimentazione di alcune aree attualmente
     6                           recupero rifiuti non pericolosi e su parte dell’area utilizzata per il
               inghiaiate
                                deposito di materiali e attrezzature dell’attività edile stradale.
                                Realizzazione    di:   pavimentazione   dell’area  adibita   allo
            Realizzazione ulteriore rete       stoccaggio/messa in riserva e lavorazione dei rifiuti (calcestruzzo
        regimazione/trattamento acque meteoriche     armato) con relativa rete raccolta acque dilavamento, impianto di
     7
         dell’area adibita a recupero rifiuti non    trattamento acque dilavamento (sedimentazione/separazione oli con
                pericolosi           filtro a coalescenza) progettato per la conformità dello scarico in
                                acque superficiali (limiti Tabella 3 del D.Lgs. 152/06)
                                Realizzazione di bacino di laminazione a servizio: impianto
                                trattamento acque dilavamento area impianto di recupero dei rifiuti
                                non pericolosi e attività dell’impresa edile-stradale. Ubicazione del
                                bacino nell’area sud-est della proprietà a monte punto immissione
       Realizzazione Bacino di laminazione sul lato
     8                           “fosso esistente” che confluisce nella “Valle Sant’Andrea”. Il bacino
             sud-est della proprietà
                                di laminazione è già stato autorizzato dal Consorzio di Bonifica Alta
                                Pianura Veneta, con prot. 9755 del 27 giugno 2011 per un volume
                                d’invaso totale di 2.029,00 mc. Lo scarico deve rispettare i limiti di
                                Tabella 4 dell’allegato 5 (parte terza) del Dlgs. 152/2006.
                                Predisposizione di pavimentazione e manufatti in cls di altezza
                                media mt. 3,00 per l’adeguata gestione dei rifiuti di cui ai codici: CER
                                170904 - CER 170101 – CER 170302 – CER 170504, dei materiali in
                                lavorazione, dei materiali e rifiuti prodotti.
                                Le aree per la Messa in Riserva (R13) dei rifiuti saranno complessiva-
                                mente 4 così sudpise:
                                1. Area in cui saranno accumulati i rifiuti costituiti da laterizi, intona-
                                  ci e conglomerati di cemento armato e non, comprese le traverse e
                                  traversoni ferroviari e i pali in calcestruzzo armato provenienti da
          Realizzazione di apposite aree per:       linee ferroviarie, telematiche ed elettriche e frammenti di rivesti-
       - messa in riserva rifiuti in ingresso;       menti stradali, purché privi di amianto (CER 170904);
       - deposito   lavorato   in  attesa
                           di     2. Area in cui saranno accumulati i rifiuti costituiti da cemento (CER
     9
        caratterizzazione;                 170101);
       - deposito delle materie prime recuperate     3. Area in cui sarà accumulato il conglomerato bituminoso, frammen-
        per le singole tipologie.             ti di piattelli per il tiro al volo (CER 170302);
                                4. Area in cui saranno accumulate le terre e rocce di scavo (CER
                                  170504).
                                Successivamente, a seguito dell’attività di recupero (R5), il materiale
                                viene stoccato su appositi cumuli.
                                Per ogni tipo di rifiuto recuperato, verrà predisposta un’area
                                sudpisa in due parti distinte mediante manufatti in cls; tale
                                sudpisione è finalizzata all’esecuzione per lotti del test di cessione
                                conclusivo (lotto in caratterizzazione per verifica conformità – lotto
                                in attesa di vendita/riutilizzo)




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                                Realizzazione di pavimentazione e copertura area del Distributore.
                                Installazione di impianto disoleazione (separazione oli con filtro a
                                coalescenza dimensionato per scarico in conformità ai limiti di cui
          Realizzazione copertura della zona      Tabella 3 del D.Lgs. 152/06) da collegarsi alla rete di convogliamento
        “Distributore carburante e lavaggio mezzi di   Bacino di laminazione. Installazione impianto di depurazione per
     10
         proprietà” con installazione di relativo    trattamento acque lavaggio automezzi di proprietà della ditta
           impianto di depurazione acque       (decantazione/filtri/carboni attivi dimensionato per scarico in
                                conformità ai limiti di cui Tabella 3 del D.Lgs. 152/06) da collegarsi
                                alla rete di convogliamento Bacino di laminazione.

                                Sistemazione del verde dell’area con messa a dimora di cipressi di
     11    Realizzazione Opere di mitigazione
                                Leyland.

     Il quadro progettuale risulta sufficientemente esaustivo nelle sue definizioni generali.
     In considerazione della recente nota della Regione sulle possibilità di autorizzare i nuovi EoW, si chiede di
     riesaminare tale aspetto, considerato che quanto concedibile in tema di recupero risulta limitato alle MPS di
     cui al Dm 05.02.98 (es. se terre e rocce entrano come Tabella A o Tabella B, la provenienza del rifiuto
     “miscele bituminose” e se riguarda sia conglomerato bituminoso che frammenti di piattelli per tiro, etc.);
     Inoltre, risulta necessario acquisire le seguenti ulteriori informazioni/chiarimenti/evidenze:
     - dimostrazione della sussistenza dei requisiti soggettivi
     - verifica sulla distanza dei 100 metri dalle abitazioni stabilmente occupate (vedi Quadro Programmatico per
     il Piano Rifiuti);
     - fornire il dettaglio degli impianti utilizzati, con le relative schede tecniche;
     - dovrà essere dimostrata la netta separazione delle aree destinate all’attività di recupero rifiuto da quella di
     deposito materiale da cantiere, verificando altresì l’area di manovra identificata nel lay out di progetto
     “recupero terre e rocce da scavo” in quanto è inserita tra altre due aree di "recupero";
     - in planimetria sono indicate due tipologie di aree, quelle identificate come “Recupero xx” e quelle "in
     attesa di caratterizzazione". Specificare il significato di “Recupero xx” ovvero, se si stratta delle aree di
     stoccaggio dei rifiuti in ingresso impianto o dei rifiuti lavorati e in uscita;
     - integrare il lay out con l'identificazione dell’area mancante dato che negli impianti di recupero rifiuti
     devono ci devono essere almeno tre tipologie di aree: quelle destinate alla messa in riserva dei rifiuti (R13),
     quelle di stoccaggio del materiale lavorato in attesa di caratterizzazione e quelle di stoccaggio del materiale
     lavorato dopo la caratterizzazione;
     - identificazione delle modalità e tipologia di analisi previste per i rifiuti sia in ingresso che in uscita;
     - verificare la correttezza dei CER proposti ( es. in corrispondenza del CER 170302, la denominazione
     "Miscele bituminose contenenti catrame di carbone", mentre tale codice corrisponde a "miscele bituminose
     perse da quelle di cui alla voce 170301";
     - descrivere la rete idrica destinata ad alimentare i nebulizzatori per abbattere la polverosità, specificando
     quali sono i cumuli o le aree interessati alla nebulizzazione, valutando il rischio di trascinamento di polveri e
     rifiuti in zone non impermeabilizzate a seguito della movimentazione interna;
     - esaminare la coerenza di quanto presentato con i requisiti previsti dalla DGRV.1773 del 28 agosto 2012;
     - il proponente riporti le verifiche effettuate sui serbatoi interrati e proponga il programma delle prossime
     verifiche rispetto all’autorizzazione rilasciata dal Comune di Zugliano per l'esercizio di un impianto di
     distribuzione di gasolio ad uso privato (vedi documento "04 - elenco autorizzazioni.pdf" ) con previsti due
     serbatoi per trazione e un serbatoio per olio esausto, che prevede anche verifiche di tenuta sui serbatoi
     interrati a distanza non maggiore di 15 anni.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.



                                                             Pag. 8 di 17


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                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                                  111
                  QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     Nell’insediamento non sono presenti camini di emissioni in atmosfera soggetti ad autorizzazione ed a
     seguito della realizzazione del progetto non ne risulta necessaria alcuna installazione. Considerando la
     possibilità di emissioni diffuse, le fasi durante le quali si può originare la dispersione ad opera del vento di
     polveri e frazioni sottili e leggere sono le operazioni di carico e scarico dei camion e quelle di carico del
     frantoio e di successiva frantumazione degli inerti. Al fine di ridurre il più possibile tali dispersioni, allo
     stato attuale la Proponente dichiara di provvedere nel primo caso ad irrorare periodicamente tramite
     nebulizzatori fissi (in particolare nei periodi asciutti) i cumuli di inerti prima della loro movimentazione. Per
     quanto riguarda il secondo caso, la Stessa dichiara che l’impianto di frantumazione risulta dotato di un
     sistema di nebulizzazione d’acqua per l’adeguato abbattimento delle polveri generate dalla lavorazione.
     Stato di progetto
     Le fonti di possibile emissione in atmosfera, derivanti dall’esercizio dell’impianto a seguito dell’ampliamen-
     to di progetto, risultano così inpiduate:
          - diffusione di polveri dalla movimentazione e dal trattamento dei rifiuti CER 17 09 04 (Rifiuti misti
          dell'attività di costruzione e demolizione); CER 17 01 01 (cemento); CER 17 03 02 (miscele bitumino-
          se contenenti catrame di carbone); CER 17.05.04 (terree rocce, perse da quelle di cui alla voce
          17.05.03*);
          - emissione di gas combusti delle macchine operatrici (generatore per vaglio, escavatore e pala gom-
          mata per il carico del materiale).
     Relativamente alle emissioni di polveri la Proponente dichiara che, considerata la natura grossolana del ma -
     teriale, la realizzazione delle nuove pavimentazioni e l’impianto dotato di sistema di irrorazione per limitare
     la formazione/sollevamento delle polveri, verrà impedito a gran parte delle polveri di diffondersi nella zona
     esterna e la residuale dispersione di polveri potrà determinare solo occasionali effetti di sedimentazione sul -
     la vegetazione immediatamente a confine con l’impianto di progetto. Relativamente al sollevamento di pol -
     veri a seguito del passaggio dei mezzi pesanti lungo le piste di accesso, la Proponente rileva che all’interno
     dell’impianto attuale è già presente un sistema di bagnatura con irrigatori dinamici e che l’accesso attraverso
     la nuova superficie pavimentata in cls e/o asfalto ridurrà ulteriormente la diffusione di polveri aerodisprse.
     Per quanto riguarda la viabilità comunale e sovraordinata la Proponente, atteso che prevede di interessare la
     medesima viabilità attualmente utilizzata, segnala che con riferimento alla tipologia di materiale trasportato
     (materiale misto da demolizione, cemento, conglomerato bituminoso, terre e rocce da scavo) e al sistema di
     trasporto (cassoni coperti), non si causeranno livelli di polverosità significativi e/o sollevamento di polveri.
     In merito alle emissioni di gas combusti dalla documentazione presentata si evince che il processo di lavora-
     zione resterà inalterato rispetto all’esistente; pertanto, la Proponente non prevede variazioni alle attuali
     emissioni di gas combusti in quanto rimarrà invariato, in termini di tipologia di mezzi/attrezzature e modali-
     tà operative, quanto già presente/attuato nel ciclo produttivo.
     Quanto sopra considerato, si ritiene ragionevole che in relazione al progetto presentato non emergano im -
     patti aggiuntivi significativi sulla presente componente.


                                                             Pag. 9 di 17


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                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     Dagli elaborati presentati si evince che la zona interessata dal progetto ricade in aree a rischio idraulico basso
     R1 delimitate dal Piano della Protezione civile di Vicenza.
     L’adeguamento/ampliamento dell’area dell’insediamento contempla la realizzazione di: pavimentazioni -
     strutture in cls per la strutturazione/separazione delle aree di lavorazione/gestione/deposito materiali - rete
     di raccolta/collettamento acque meteoriche dilavamento piazzali/aree di lavorazione e relativi impianti di
     trattamento acque per lo scarico in acque superficiali nonché la realizzazione di un bacino di laminazione.
     La Proponente possiede nulla osta idraulico allo scarico in fosso non demaniale con recapito nella Valle
     Sant’Andrea rilasciato dal Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta (prot. 9755 del 27/06/2011). Tale nulla
     osta prevedeva la creazione di un bacino di laminazione per la salvaguardia idraulica della zona in esame.
     Considerato quanto sopra, si ritiene ragionevole che in relazione al progetto presentato non emergano im-
     patti aggiuntivi significativi sulla presente componente.
     Ad ogni buon conto si suggerisce di dedicare particolare attenzione alle modalità di messa in riserva, stoc -
     caggio provvisorio e movimentazione dei materiali e rifiuti nelle aree pavimentate, al fine di impedire poten-
     ziali contaminazioni delle acque meteoriche di dilavamento o eventuali dispersioni incontrollate delle stessa.
     A pagina 52 dello SIA il proponente cita che, relativamente all'art.39 delle NTA del PTA, la Ditta ha provve -
     duto a "predisporre ed inviare agli enti il Piano di Adeguamento, nelle tempistiche previste".
     Il proponente dovrebbe illustrare nel dettaglio anche in sede di richiesta VIA quanto presentato esplicitando
     la coerenza con la Norma ed eventualmente il senso ed il valore dei miglioramenti proposti rispetto ai requi -
     siti cogenti.
     Il documento "TAV 30 - planimetria rec. e smalt. acque meteor..pdf" riporta la rete di captazione delle acque
     meteoriche:
     - si richiede di completare la tavola riportando le zone destinate ad ospitare i persi CER, le MPS in attesa di
     analisi, le MPS verificate conformi al DM 5 febbraio 1998, i trattamenti;
     - si richiede di completare la tavola riportando il tipo di pavimentazione delle perse zone in modo che ri -
     sulti evidenza del destino delle acque meteoriche;
     - la planimetria riporta in colore rosso "scoli fossi esistenti" tracciando così una rete di deflusso non convo-
     gliata verso il trattamento; viene richiesto di descrivere la relazione tra le due reti di captazione descritte (in
     blu e rosso) e di esprimere, nel caso, la valutazione del rischio che acque non trattate defluiscano dal sito;
     - si richiede di descrivere le soluzioni tecniche utilizzate per prevenire il ruscellamento e trascinamento delle
     acque meteoriche provenienti da zone in cui i rifiuti sono deposti e trattati verso zone non impermeabilizza -
     te.
     L'acqua in uscita dal bacino di laminazione, secondo quanto proposto [vedi pagina 22 del documento "15-Re-
     lazione tecnico descrittiva.pdf"], deve rispettare i limiti tabella 4 (scarico su suolo); dovrebbe essere descritta
     l'analisi fatta dal proponente circa la possibilità di recapito in acque superficiali e deve essere prevista auto -
     rizzazione allo scarico ed analisi di autocontrollo; in tale senso deve essere descritta la presenza di pozzetto
     di campionamento; dovrà essere identificata compiutamente la destinazione del troppo pieno della acque
     delle bacino di laminazione e prevedere almeno un'analisi annuale delle acque in ingresso al bacino di lami-
     nazione, considerato che nello stesso vengono convogliate anche le acque del distributore carburanti.
     Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto, si ritiene pertanto necessario che
     contestualmente alla comunicazione di inizio lavori venga definito un lay-out definitivo della rete degli
     scarichi, che tenga conto dei persi flussi interni, anche se non determinati dalla gestione dei rifiuti, che
     convogliano gli scarichi al bacino di laminazione.

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                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     L’area d’intervento è ubicata in zona pianeggiante situata nella sella che separa colline delle Bregonze e le
     colline della zona di Sarcedo in un contesto pedemontano con quote dei terreni di circa 140-144 m s.l.m
     Dal punto di vista geologico si osserva superficialmente la presenza di terreni alluvionali-colluviali tipici
     dell’alta pianura vicentina.
     L’indagine geognostica eseguita dalla Proponente ha inpiduato: “la presenza di terreni argillosi di modeste
     caratteristiche meccaniche fino a profondità variabile tra 2,20 e 3,80 metri. A seguire i terreni assumono carat-
     teristiche maggiormente granulari, ma sempre con matrice argillosa abbondante almeno fino alla profondità
     di 10 metri. Nei fori di prova è stata rilevata circolazione idrica, misurata, nel giorno di prova ad una profon -
     dità dell’ordine di 2 metri dal piano campagna locale. Si tratta di una falda risalente, contenuta nel livello
     ghiaioso il cui tetto è situato ad una profondità variabile tra 2,20 e 3,80 metri dal piano campagna locale.
     La conducibilità idraulica dei terreni superficiali è modesta, dell’ordine di 9×10-7 m/s”.
     A seguito dell’assetto definitivo dell’Insediamento la Proponente prevede il seguente impiego della superfi-
     cie disponibile:
     1.   mq. 3.937,20 adibiti a capannoni utilizzati per il ricovero dei mezzi ed attrezzature impiegati nelle va -
     rie attività, uffici, alloggio del custode e abitazioni;
     2.   mq. 1.795,31 area adibita al nuovo accesso alle due attività;
     3.   mq. 7.359,46 area adibita ad attività di recupero in regime ordinario;
     4.    mq. 23.483,03 di superficie scoperta, comprensiva di aree di manovra, di deposito dei materiali, di
     svolgimento delle attività e area a verde.
     L’indagine sperimentale eseguita non ha rilevato motivi di ordine geologico, geomorfologico o idrogeologi -
     co sfavorevoli alla realizzazione delle opere di progetto.
     In quest'ottica la realizzazione delle opere di progetto non rappresenta, a sua volta, un potenziale pericolo di
     instabilità geologica, geomorfologica od idrogeologica dell' area.
     Unica raccomandazione riportata negli elaborati tematici che corredano il Progetto è riferita al rischio sismi -
     co, relativamente al quale si prescrive che gli eventuali manufatti siano progettati in chiave antisismica te-
     nendo in considerazione le norme vigenti.
     Ancora dal punto di vista strutturale ed in ordine alle problematiche ambientali la pavimentazione (imper -
     meabilizzazione) del settore di accumulo e trattamento del materiale è e sarà realizzata in calcestruzzo, ciò
     impedisce qualsiasi contatto con il suolo sottostante e non permette la percolazione di acque meteoriche che
     possano venire a contatto con i cumuli. I rifiuti in uscita dall’impianto vengono stoccati, a seconda della ti-
     pologia di appartenenza, in cassoni posti su aree pavimentate. La contaminazione del suolo potrà essere cau-
     sata dunque solo da eventi accidentali legati al transito di veicoli nell’impianto.
     Considerato dunque che l’impianto è già esistente ed operativo con relative autorizzazioni, atteso che la rea-
     lizzazione delle nove strutture/pavimentazioni è da ritenersi anche misura di precauzione al fine di evitare
     fenomeni di inquinamento del suolo, è ragionevole ritenere che la realizzazione del progetto non produca
     impatti aggiuntivi sostanziali sulla componente ambientale suolo-sottosuolo ed acque sotterranee.
     In ragione di quanto sopra, in ordine al poter confermare definitivamente il giudizio preliminare (i.e. non si
     ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento), considerata l'ubicazione in area di ricarica ed anche il valore del grado di vulnerabilità SIN -
     TACS citato negli elaborati, si richiede al Proponente di integrare la documentazione geologico-ambientale
     con maggiori dettagli (anche acquisiti su base bibliografica o comunque sulla scorta di informazioni esisten-
     ti) su quanto segue:

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     - struttura litostratigrafica ed idrogeologica del sottosuolo, fino a profondità rappresentative per l'inpi-
     duazione di idrostrutture di rilievo per quanto attiene le risorse idriche sotterranee
     - presenza dei pozzi idropotabili pubblici in un ragionevole intorno del sito (identificazione, distanze dal
     sito, livelli captati, portate - volumi di esercizio)
     - sempre a fronte della collocazione del sito si chiede infine di esplicitare fin d'ora in apposito documento
     (una sorta di piano di ripristino sintetico) una procedura operativa di tipo ambientale ai sensi del DLgs.
     152/06, che possa rappresentare una sorta di protocollo minimo di caratterizzazione ambientale del sito, da
     attuarsi nel momento in cui cessasse la produzione industriale;
     - il documento "04 - elenco autorizzazioni.pdf" riporta la concessione di emungimento di falda sotterranea
     da parte del Genio Civile di Vicenza. Ritengo sia opportuno spiegare qual è l'utilizzo di tale acqua, cioè se
     sono previsti impieghi persi da quello igienico; qualora il pozzo sia localizzato all'interno della zona di at -
     tività aziendale il proponente dovrebbe spiegare le modalità di protezione della testa.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     L’area oggetto di indagine, in cui è dislocata l’attività di trattamento rifiuti è sita in prossimità della S.P. 67 e
     servita da questa. La ditta svolge attività di recupero rifiuti e impresa edile-stradale con deposito, all’interno
     dell’area oggetto d’indagine. Il lotto che comprende le due attività confina con aree agricole verso sud, est e
     ovest; verso nord il lotto aziendale confina con pochi edifici di carattere residenziale e commerciale di cui in
     parte in disuso.
     L’area è posta, secondo il Piano di Classificazione Acustica Comunale, in classe III (con limiti di 60 dBA e 50
     dba per il periodo diurno e notturno) così come i ricettori residenziali più vicini, circa 170 mt. in prossimità
     del lotto, ad est a circa 200 mt. si trova un’area in classe I (con limiti di 50 dBa e 40 dBA per il periodo
     diurno e notturno) che ospita edifici con funzioni di servizio (centro sportivo/palazzetto dello sport,
     spogliatoi). A confine con il lotto sul fronte nord – est sono presenti degli edifici di carattere residenziale.
     L’azienda opera nel settore del recupero inerti e materiale di cantiere. Gli impianti e le attrezzature usate
     sono: un frantoio primario, un frantoio secondario o granulatore, un vaglio, il motore di alimentazione
     macchinari e la pala per la movimentazione meccanica del materiale. Il materiale viene composto in cumuli
     lungo il perimetro est dell’attività che viene condotta prevalentemente in un’area con un dislivello inferiore
     rispetto la quota stradale. Verso il fronte est e ovest oltre ai cumuli di materiale sono presenti delle murature
     in cemento. Sul fronte sud si ha campo libero verso i lotti agricoli e verso i ricettori a sud e a sud-est distanti
     circa 400 mt. i ricettori posti a nord- est, nord –ovest e verso est sono schermati in parte dal deposito e
     capannone delle ditta e dalla residenza di proprietà aziendale.
     In seguito ad analisi della documentazione di impatto acustico si ritiene che il grado di approfondimento del
     documento di valutazione non sia sufficiente viste le finalità emerse; l’argomento non è stato trattato
     relativamente agli impatti acustici determinati dalle attività e dagli impianti dell’azienda, così come richiesto
     dalla normativa di settore (ai sensi dell’art. 8 della Legge Quadro n.447 del 26.10.1995 e successive norme
     attuative nonchè DDG ARPAV n. 3 del 29/01/2008).
     Si chiede di definire le eventuali modifiche gestionali del layout aziendale, cioè se la ricollocazione dei
     cumuli di materiale, possa provocare variazioni delle ricadute acustiche nei confronti dei ricettori prossimi
     all’attività.
     Manca la verifica del traffico indotto dall’attività sulle strade afferenti l’area in esame. Si chiedono quindi,
     delle indicazione riferibili sul numero dei mezzi di trasporto dell’attività e sulle emissioni di traffico indotto
     (leggero e pesante) prodotte dall’attività allo scopo di valutare l’effettiva incidenza dei livelli incrementali

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     prodotti dai mezzi – soprattutto pesanti – dell’attività. Tali livelli, anche come sommatoria degli effetti del
     traffico esterno all’attività saranno confrontati con i limiti delle infrastrutture stradali percorse dai mezzi di
     trasporto di cui sopra, di cui si dovrà fornire indicazioni circa la classificazione ai sensi del DPR n. 142 del
     2004.
     Si ritiene opportuno verificare con rilievo fonometrico, i livelli di rumore residuo scorporati anche dalle
     emissione stradali, presso i ricettori siti in prossimità dell’area indagata, nonché i valori LeqA e L95 orari più
     bassi (essendo in fascia di pertinenza stradale) riscontrati dal monitoraggio, che saranno usati per la verifica
     del livello differenziale presso i suddetti ricettori.
     Si riscontra la mancanza della verifica dei livelli di immissione, emissione e differenziale verso i ricettori
     posti a nord e a nord-est (classe I) prossimi all’area di indagine; si chiede la verifica come sopra indicato.
     Da normative vigenti, dati/valori con più di tre anni sono da considerarsi non attendibili a causa del
     carattere di vetustà che essi assumono. Quindi la verifica sarà effettuata con rilievo fonometrico indirizzato a
     definire i livelli di rumore prodotti, scorporati (eventualmente anche dalle emissioni stradali) da eventi
     anomali o non attribuibili alle emissioni sonore delle attività e macchine/impianti dell’azienda indagata,
     anche con verifica tramite LeqA orari minimi e livelli percentili - L95.
     I dati di cui sopra inoltre devono avere carattere di riferibilità, a riguardo si chiede di integrare – laddove
     non è possibile è opportuno produrre una verifica fonometrica atta alla caratterizzazione delle emissioni
     della specifica sorgente - le informazioni con schede tecniche e certificazioni. Si fa presente che il documento
     di valutazione di impatto acustico deve sempre riportare adeguate storie temporali con i tracciati
     fonometrici dei rilievi effettuati (di durata adeguata alla effettiva identificazione dei livelli sonori
     caratteristici di tutti gli impianti, le macchine, le attrezzature e le attività anche fossero manuali) e con le
     analisi del dato più opportune. Mancano inoltre indicazioni sulle emissioni sonore dell’attività di
     movimentazione materiale.
     Dall’analisi si riscontrano manifeste criticità, relative ad errori formali, nella verifica del valore limite diffe-
     renziale, e potenziali criticità nei confronti dell’area posta in classe I verso il confine est, circa il limite diffe -
     renziale. A riguardo in seguito a verifica anche con monitoraggio come sopra indicato, se di fronte alla pre -
     senza di criticità si indica fin d’ora di predisporre un piano di mitigazione che riporti indicazioni chiare e ri-
     feribili sui meccanismi che saranno messi in opera e sulle ricadute acustiche attese.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     In relazione alla tipologia delle lavorazioni dell’insediamento la valutazione per la componente in esame in
     termini di emissione di “radiazioni ionizzanti e non ionizzanti” e/o rischio Radon “non è applicabile”.
     Considerato quanto sopra riportato per l’intervento di progetto si ritiene non significativo l’impatto da
     agenti fisici.
     La carta dei vincoli riferisce che la zona di pertinenza della Ditta è "zona vincolo elettrodotto".
     Il proponente descriva la situazione ed il tipo di elettrodotto. Presenti inoltre delle valutazioni che prendano
     in considerazione la valutazione dei rischi da campi elettromagnetici degli operatori descrivendo come le va-
     riazioni autorizzative richieste possano incidere su tale rischio.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

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     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     L’area di progetto si colloca all’interno di un ambito territoriale intensamente modificato nelle forme di
     utilizzo del territorio dallo sviluppo delle attività produttive che ha caratterizzato sia Zugliano, sia i comuni
     limitrofi, di pianura, negli ultimi decenni.
     Il territorio di Zugliano si colloca in zona pedemontana e si caratterizza per la presenza, principalmente, di
     tre ambiti paesaggistici: le colline delle “Bregonze”, il territorio agricolo pianeggiante e l’ambito fluviale
     nella parte est, in corrispondenza del Torrente Astico. L’area in questione rientra nel territorio agricolo
     pianeggiante. Nell’intorno sono presenti delle colture agrarie a mais e in misura minore a orzo, frumento e
     soia, salvo le aree occupate da centri urbani. La zona è identificata nel P.I. come Area agricola sottoposta ad
     ambito di sportello unico per attività produttiva impropria. Altre zone industriali/artigianali si trovano ad
     est dell’area in esame. Nello specifico, l’area di progetto non ricade all’interno di zone gravate da vincolo
     paesaggistico ed in particolare dalla documentazione presentata non si evidenzia la presenza di:
     - immobili o aree dichiarate di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art. 136 del DLgs 42/04;
     - aree tutelate per legge ai sensi dell’art. 142 del DLgs 42/04, (territori costieri; territori contermini ai laghi;
       fumi, torrenti, corsi d'acqua; montagne sup. 1600 m; ghiacciai e circhi glaciali; parchi e riserve; territori
       coperti da foreste e boschi; università agrarie e usi civici; zone umide; zone di interesse archeologico)
     - beni culturali tutelati ai sensi della parte seconda del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
     La verifica delle possibili incidenze significative nei confronti dei dinamismi spontanei di caratterizzazione
     del paesaggio condotta dalla Proponente tramite una matrice di valutazione basata sui seguenti tre elementi:
     tipi di alterazione - Indicatori di importanza - Giudizio di impatto.
     Gli esiti della matrice di valutazione non evidenziano alterazioni dei dinamismi spontanei di caratterizzazio -
     ne del paesaggio sia dal punto di vista visivo, sia con riferimento agli aspetti storico-monumentali e naturali -
     stico-ambientali, in relazione allo sviluppo del progetto. Quanto sopra considerato si ritiene ragionevole la
     non sussistenza di influenze significativa sul paesaggio.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     Le opere prevedono l’allargamento della strada sul lato ovest e la modifica dell’ingresso dalla strada
     Provinciale n. 67 “Fara”. A seguito dell’ampliamento di progetto, pertanto, l’ingresso verrà traslato e
     allargato con realizzazione di due ingressi distinti in relazione alle due attività dell’Azienda. Relativamente
     alla generazione di volumi di traffico, allo stato attuale la Ditta è autorizzata al trattamento massimo di
     59.999 ton/anno e di 92 ton/giorno. Il progetto di ampliamento non prevede di modificare tali valori che
     vengono confermati.
     La Proponente dichiara, pertanto, che le modifiche di progetto non vanno comunque ad alterare gli elementi
     viari già utilizzati attualmente dai mezzi in ingresso e uscita dall’insediamento.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     La Proponente, per la descrizione degli aspetti relativi alla biopersità ha fatto riferimento ai documenti
     allegati al PATI del Comune di Zugliano. L’area oggetto di intervento è localizzata in corrispondenza della
     frazione di Grumolo Pedemonte nel comune di Zugliano ed il territorio presenta la tipica conformazione
     degli ambiti pedemontani della provincia di Vicenza. La matrice territoriale è prevalentemente di tipo
     rurale.
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     Lo sviluppo dell’attività agricola ed industriale ha portato alla scomparsa delle associazioni fitosociologiche
     autoctone e caratteristiche della porzione di territorio considerata.
     Come riportato nell’estratto della carta del “Sistema del territorio rurale e della rete ecologica” del PTRC
     della Regione del Veneto, l’area di progetto si trova all’interno della zona omogenea definita “area
     agropolitana in pianura”, all’esterno quindi di elementi riferibili alla rete ecologica regionale.
     L’impianto di progetto insiste su una superficie interessata da pregressa attività agricola all’interno della
     quale non sono presenti altre singole specie o associazioni degne di nota (singoli soggetti arborei, siepi, filari
     alberati). Relativamente alla componente ambientale flora e vegetazione, all’interno od in prossimità
     dell’area di intervento dal punto di vista floristico non sono presenti specie di pregio a rischio di
     riduzione/estinzione. All’interno dell’area di progetto non sono presenti zone umide, sorgenti d’acqua o
     pozze di abbeveraggio. La maggior parte delle specie faunistiche presenti nel comprensorio risultano
     comuni e di medio pregio conservazionistico.
     Per quanto descritto la Proponente non ritiene possibile un’interazione significativa con l’ecosistema
     circostante e nell’intorno del sito di progetto ritiene praticamente nulla l’ipotesi che si verifichi una
     diminuzione significativa delle popolazioni faunistiche.
     Dalla documentazione presentata non risultano criticità significative in relazione allo sviluppo del progetto e
     non si ritiene ipotizzabile ne prevedibile alcuna variazione degli impatti sulla componente in esame.
     Dal punto di vista delle opere di mitigazione il progetto prevede di utilizzare la barriera vegetale esistente e
     di integrarla con la “messa a dimora di cipressi di Leyland idonea a mascherare l’area destinata all’attività
     stessa”.
     Si ritiene che l’intervento di sistemazione a verde debba prevedere un approccio più approfondito che svi-
     luppi le seguenti linee-guida:
     - integrazione della vegetazione sul lato Est, utilizzando specie perse dell’esistente cipresso di Leyland lato
     Sud e lato Ovest: utilizzando opportunamente anche lo spazio in proprietà esistente verso l’esterno è oppor-
     tuno procedere alla creazione di fasce arboreo-arbustive di mitigazione ed inserimento paesaggistico-
     ambientale, utilizzando specie autoctone caducifoglie e/o a foglia persistente, come Acer campestre (acero
     comune), Carpinus betulus (carpino bianco), Viburnum tinus (laurotino), Corylus avellana (nocciolo), Quer-
     cus ilex (leccio), Ligustrum ovalifolium (ligustrello) ed altri;
     - l’elaborato progettuale dovrà essere corredato da un computo metrico estimativo reale che comprenda, ol -
     tre ai costi di realizzazione della sistemazione, anche quelli di gestione per i primi tre anni.
     Questo intervento di inserimento paesaggistico-ambientale produrrà un importante effetto, oltre che sulle
     componenti paesaggistica e delle risorse naturali, anche nel contenimento della dispersione delle polveri e
     nella mitigazione del rumore.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Per quanto riguarda la Salute Pubblica i possibili impatti sono riconducibili in generale alla presenza di
     rumore, sostanze tossiche, radiazioni(ionizzanti e non) e agenti patogeni.
     L’attività di trattamento rifiuti inerti di progetto comporta per i lavoratori addetti un rischio di esposizione a
     polveri aerodisperse di inerti. La Proponente segnala che:
     - l’esposizione a polveri prevista durante la fase funzionamento dei macchinari (vaglio) sarà occasionale ed
      effettuata con idonei DPI.



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     -  Il personale addetto verrà formato ed informato sui rischi legati alle attività svolte e sul corretto utilizzo
       dei dispositivi di protezione inpiduale messi a loro disposizione; la ditta opererà le valutazioni previste
       nell’ambito del D.Lgs 81/2008 ss.mm.ii. al momento della effettiva messa in esercizio dell’impianto.
     In merito al rumore si rimanda allo specifico paragrafo; considerato che rispetto a quanto già autorizzato gli
     ulteriori codici C.E.R. richiesti per i rifiuti in ingresso, non comportano sostanziali modifiche in termini di
     presenza di sostanze tossiche, radiazioni ed agenti patogeni si ritiene ragionevole escludere l’instaurarsi di
     condizioni tali da costituire rischi aggiuntivi significativi sulla Salute Pubblica e sui lavoratori rispetto
     all’attuale già autorizzato.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


                   VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
     concernenti l’inquinamento acustico e degli scarichi idrici.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici
     Il parere espresso dalla Commissione è relativo sia alla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale che
     a quella di approvazione progetto per l’attività di gestione rifiuti, il cui elenco è riportato in allegato al
     presente parere, ivi compresa la variante urbanistica puntuale prevista dalla L.R. n.03/2000.

                           Tutto ciò premesso si esprime
                            PARERE FAVOREVOLE
                 all’intervento, subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.
     1.Preliminarmente alla comunicazione di avvio dei lavori dovranno essere conseguiti i necessari titoli edilizia parte del
     Comune di Zugliano.
     2. Contestualmente alla comunicazione di avvio dei lavori dovrà essere presentato il lay-out aggiornato della rete degli
     scarichi idrici, comprendendo comunque le aree non interessate dalla gestione rifiuti, anche al fine di determinare i di-
     versi flussi convogliati al bacino di laminazione; dovranno essere inoltre identificati i pozzetto di ispezione/campiona-


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     mento, atti a caratterizzare la qualità dei reflui. I limiti allo scarico saranno riferiti alla Tabella 4 -Allegato 5 alla Parte
     III del D.Lgs. n.152/2006.
     3. In sede di collaudo dovrà essere verificata:
     a) la funzionalità del sistema di trattamento delle acque meteoriche di dilavamento;
     b) il set analitico comprenda dovrà comprendere, oltre i parametri indicatori (per mobilità) e tipici delle cessioni dei ma -
     teriali MPS prodotti (materiali riconducibili alle caratteristiche del "allegato C della circolare del Min. dell’Ambiente e
     della Tutela del Territorio 15/07/2005"), anche i parametri delle tabelle 1/A e 1/B Allegato 1 parte III DLgs 152 con
     particolare riguardo alle sostanze ed ai composti sicuramente contenuti o costituenti i CER oggetto di richiesta (Esempi:
     170302->IPA, 170403->Piombo, ecc);
     c) la compatibilità acustica mediante indagine di verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione,
     da ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto:
     - le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di misura),
     sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate con congruo preavviso
     ad Arpav;
     - nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica pro -
     gettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i ri -
     sultati delle analisi;
     - l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di Im-
     patto Acustico.
     4.In relazione al progetto di mitigazione dell’impatto paesaggistico, la ditta dovrà effettuare un costante monitoraggio
     del progetto del verde e con frequenza almeno annuale vengano redatte delle relazioni allo scopo. Si dovrà prevedere di
     sostituire tutte quelle piante che non hanno attecchito o che risultino malate
     5. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale addetto al rice-
     vimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio segnalati (chimi -
     co e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del certificato di collaudo fi-
     nalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.


     Vicenza, 07 novembre 2018

       F.to Il Segretario                                     F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                   Andrea Baldisseri




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