Prime misure anticorruzione

                   PROVINCIA DI VICENZA
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  PRIME MISURE IN MATERIA DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE


INTRODUZIONE
    In attuazione alla legge 6 novembre 2012 n.190 “Disposizioni per la prevenzione e la
repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, alla circolare del
Dipartimento della Funzione Pubblica n. 1 del 25.01.2013, alle linee di indirizzo del Comitato
Interministeriale (d.p.c.m. 16/01/2013) per il Piano Nazionale Anticorruzione, si definiscono in via
provvisoria e, nell'attesa delle intese in sede di Conferenza unificata e del Piano nazionale
anticorruzione, gli interventi organizzativi volti a prevenire il rischio di corruzione e di illegalità
posti in essere all’interno dell’Ente.
    Ci si riferisce, in particolare, alle attività preparatorie e ad iniziative concrete dirette alla
inpiduazione delle attività a rischio finalizzate all’avvio di formazione specifica dei dipendenti
chiamati a operare in settori particolarmente esposti alla corruzione, prevedendo, negli stessi settori,
la rotazione di dirigenti e funzionari.
    Il “salto” di qualità operato dal legislatore deriva dal superamento della mera rilevanza
penale a favore di un profilo culturale e sociale in cui si innesti una politica di prevenzione atta ad
incidere sulle cosiddette “occasioni della corruzione”.
    Tenendo in considerazione le linee di indirizzo del Comitato interministeriale si sono
costruite delle misure non generalizzate, ma adattate alla realtà dell'Ente, attraverso una valutazione
discrezionale dell'Ente rispetto ai principi stabiliti nel documento.
     Trattasi di prime indicazioni, in attuazione dell'art. 1 comma 16 della L.190/12, atte a
monitorare determinati settori inpiduati sulla base di esperienze pregresse ed in relazione alle
criticità emerse nel corso dell'istruttoria per l'apposizione del visto di conformità del Segretario
generale ai provvedimenti dell'Ente.
RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
    Il Responsabile della prevenzione della corruzione, in adempimento al disposto dell'art. 1
comma 7 della L. 190/2012, è stato inpiduato nella persona del segretario Generale dott. Angelo
Macchia con deliberazione n. 5 del 12/02/2013 e il nominativo è stato comunicato alla Civit in data
22/02/2013.


ATTIVITÀ A RISCHIO DI CORRUZIONE INDIVIDUATE A LIVELLO LEGISLATIVO
   Le attività a rischio di corruzione sono state inpiduate dalla Legge 190/2012 all'articolo 1
comma 16 tra i procedimenti di seguito elencati:
•  autorizzazione o concessione;
•  scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla
  modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi
  e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n.163;
•  concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché
  attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati;
•  concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale e progressioni di carriera di cui
  all'articolo 24 del citato decreto legislativo n.150 del 2009.


ATTI NORMATIVI INTERNI A GARANZIA DI LEGALITA' NELL'ATTIVITA'
DELL'ENTE
    Sono state inpiduate le seguenti regole di legalità o integrità, di natura generale emanate e
fatte proprie dall’Ente a garanzia della legalità ed integrità dell'attività dell'Ente:
–  Regolamento per lo svolgimento di incarichi extra-istituzionali conferiti a dipendenti della
  Provincia di Vicenza, adottato con delibera di Giunta Provinciale n. 419 del 24/11/2009;
–  Trasparenza sulle retribuzioni dei dirigenti e sui tassi di assenza e di maggiore presenza del
  personale;
–  Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi approvato con deliberazione di Giunta
  nn. 21764/211 del 20 aprile 2000 e successivamente modificato ed integrato;
–  Regolamento per il conferimento di incarichi di lavoro autonomo, di natura occasionale o
  coordinata e continuativa, ad esperti esterni adottato con delibera di Giunta Provinciale n. 152
  del 14/04/2009;
–  Regolamento per l'utilizzo dei mezzi di trasporto da parte di dipendenti provinciali per missioni
  e trasferte autorizzate, adottato con deliberazione del commissario straordinario n. 29 del
  12/02/2013;
–  Regolamento per la pubblicità della situazione patrimoniale dei Consiglieri Provinciali e dei
  titolari di cariche direttive degli enti sovvenzionati adottato con delibera di Consiglio
  Provinciale nn. 13566/425 del 28/09/1982 in corso di revisione;
–  Regolamento sui procedimenti amministrativi adottato con delibera n. 7 del 01/02/2011 e
  modificato con delibere del Commissario Straordinario n. 72 del 23/10/2012 e n. 80 del
  18/12/2012;
–  Regolamento sul sistema dei controlli interni, adottato con delibera del Commissario
  Straordinario n. 3 del 29/01/2013;
–  Regolamento per l'acquisizione di beni e servizi in economia adottata con delibera di Consiglio
  Provinciale nn. 398192/63 del 24/09/2002;
–  Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni (D.M. 28 novembre
  2000 – G.U. 10 aprile 2001 n. 84);
TRASPARENZA
    La trasparenza è assicurata mediante la pubblicazione ex art. 32 della L. 69/2009 in Albo
Pretorio on line degli atti e provvedimenti amministrativi a cui la legge riconosce l'effetto di
pubblicità legale a far data dal 1° gennaio 2011 e mediante la creazione, all'interno del sito web
dell'Ente di una sezione denominata “Operazione Trasparenza” in cui vengono pubblicate tutte le
informazioni richieste dalla legge, in particolare L. 69/2009, L. 150/2009 e per l'appunto
L.190/2012.
In particolare in sezione “Operazione Trasparenza” sono pubblicati:
– Bilanci e tempestività dei pagamenti
– Codice disciplinare relativo ai Segretari Provinciali
– Compensi amministratori
– Contratti integrativi decentrati
– Curricula dei Dirigenti
– Ciclo delle performances
– Incarichi professionali, consulenze e collaboratori esterni
– Incarichi società partecipate
– Legge n. 190 del 6/11/2012 “Anticorruzione”
– Monitoraggio assenze personale
– Amministrazione aperta “Pubblicazione erogazioni finanziarie (art. 18 del D.L. 83 del
 22.06.2012)
– Regolamento per i procedimenti amministrativi
– Retribuzione dei dirigenti dell'Ente
– Sovvenzioni, Contributi e Benefici di natura economica
– Pubblicazione dei dati relativi alle società partecipate/controllate di cui all'articolo 1 comma 735
L. 296/2006 e art. 8 D.L. 98/2011
L'obiettivo è quello di procedere a una costante integrazione dei dati già pubblicati, raccogliendoli
con criteri di omogeneità nella sezione denominata “Operazione Trasparenza”.


INDIVIDUAZIONE DELLE AREE A RISCHIO
    La predisposizione del Piano Anticorruzione, oltre agli aspetti sopra esposti, ha come fine
ultimo l'inpiduazione di aree maggiormente esposte al rischio corruzione su cui sarà necessario
intervenire attraverso adeguati protocolli o direttive, con la formazione del personale, con indirizzi
volti ad evitare rischiose posizioni di privilegio nella gestione diretta di certe attività correlate alla
circostanza che lo stesso funzionario si occupi personalmente, e per lungo tempo, dello stesso
procedimento e si relazioni sempre con gli stessi utenti .
    Oggi, pur nell'assoluta provvisorietà delle Prime misure propedeutiche alla stesura del Piano
anticorruzione che si sta delineando e che per sua natura avrà il carattere della duttilità, della
mutevolezza, del continuo aggiustamento, della costante implementazione si potrebbero inpiduare
determinate aree sensibili.
    Ciò sulla base di esperienze pregresse che ha visto l'ente coinvolto in vicende penali e sulla
scorta dei rilievi emersi in sede di apposizione del Visto di conformità preventivo del Segretario
Generale sugli atti deliberativi e successivo sulle determinazioni dirigenziali.
Le aree inpiduate, in via preventiva secondo l'art. 1 comma 16 della L. 190/12, sono:
1) autorizzazioni e controlli in materia ambientale, di cave e di agriturismi;
2) area lavori pubblici con riguardo alle perizie di varianti di cui al D.Lgs 163/2006, che
  comportano un aumento del quadro economico iniziale.
3) Contributi in materia di cultura e sport.
4) Per quanto riguarda la materia delle forniture e servizi, in assenza di un ufficio unico si rende
  necessaria l'analisi del contesto in un momento successivo, che si concreterà non solo attraverso
  il sistema dei controlli, ma anche mediante la predisposizione di altri strumenti di analisi (es.
  questionari) che saranno oggetto di elaborazione del Responsabile della prevenzione della
  corruzione.
  Con riferimento alla materia relativa ai concorsi e alle prove selettive, considerato che l'ultimo
  concorso si è svolto nel 2008 e l'ultima selezione interna per progressioni verticali si è svolta
  nell'anno 2003, e che per ora non ne sono previste ulteriori, le attività di monitoraggio si
  attiveranno in occasione dell'eventuale prossima attivazione di selezioni o prove concorsuali.
    L'attività relativa all' Anticorruzione, nelle modalità e con i tempi che saranno inpiduati dal
Responsabile dell' Anticorruzione, sarà svolta dall'Ufficio di staff al Responsabile della prevenzione
della corruzione con la collaborazione, ove richiesta, del Servizio Avvocatura nel rispetto di quanto
previsto dall'art. 2 della L. 190/2012 “Clausola di invarianza”.
Sulla base dei controlli congiunti si potranno predisporre misure speciali attraverso:
– indicazioni particolari nello sviluppo dei procedimenti decisionali e di controllo;
– rilevazione di situazioni che possono facilitare la commissione di reati c/ la P.A.;
– adozione di misure per prevenire comportamenti di illegalità o illiceità;
– rotazione del personale
     Si ribadisce la necessaria provvisorietà dell'inpiduazione delle aree dovuta, in primis,
all'attesa delle intese in sede di Conferenza Unificata e del Piano nazionale anticorruzione, ma
soprattutto al coordinamento con il sistema dei controlli. In particolare attraverso il sistema dei
controlli a campione, effettuato in base ad una selezione operata secondo criteri casuali che
comunque garantisca la copertura dell'intera attività dell'Ente, si rileveranno le aree in cui si
riscontrano le maggiori criticità tali da indurre a ritenerle oggetto di mappatura dei rischi in sede di
Piano Anticorruzione.
    Esiste infatti un rapporto dinamico e di stretta complementarietà tra la funzione di presidio
della legittimità dell'azione amministrativa e quella di prevenzione del fenomeno della corruzione e
in genere dell'illegalità: il rispetto delle regole, il monitoraggio dei termini di conclusione del
procedimento,costituiscono in sé strumento di contrasto alla formazione di un humus favorevole al
verificarsi di fatti corruttivi o comunque illeciti.
    Nel corso dell'anno 2013 sono previsti controlli a campione per procedimenti persi
spezzati in due semestri ( giugno-dicembre 2013) che saranno oggetto di report ad hoc e su cui si
perfezioneranno, data la flessibilità - come già detto - per sua natura del Piano, le linee operative del
Piano medesimo.


FORMAZIONE E ROTAZIONE DEL PERSONALE
    Il Segretario Generale, in qualità di responsabile dell'Anticorruzione , sulla base di quanto
emergerà dal programma delle attività di controllo da coordinarsi al Piano Anticorruzione, come
previsto dall'art. 3, comma 3, del Regolamento dei controlli, inpiduerà le procedure appropriate
per selezionare e formare i dipendenti destinati a operare in settori particolarmente esposti al
rischio corruzione (attività di formazione che avverrà in collegamento con il Piano della
Formazione dell'Ente anche attraverso la Fondazione Studi Amministrativi). Procederà inoltre, ai
sensi dell'art. 1 comma 10 lett. C, ad inpiduare il personale da inserire nei programmi di
formazione della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione.
    Oltre alla predetta attività formativa, il Segretario Generale provvederà alla formazione
continua per aggiornamenti, attraverso riunioni periodiche con tutti i Dirigenti. Tramite i report
prodotti dall'Ufficio controlli, il Segretario Generale acquisirà informazioni a carattere generale
per costruire casi da sottoporre alla conferenza dei Dirigenti .
    Oltre a ciò dovrà considerare come parte integrante della formazione il continuo
aggiornamento del personale dedicato all'Ufficio Controlli
    Sulla base della mappatura dei rischi, si prevederà un'ipotesi di rotazione di Dirigenti e di
Funzionari nei settori particolarmente esposti alla corruzione per evitare sovrapposizioni di funzioni
e cumuli di incarichi nominativi, secondo un intervallo compreso tra i tre ed i cinque anni, fermo
restando l'efficienza degli Uffici e salvaguardando le professionalità acquisite, quindi con
l'accortezza di mantenere continuità e coerenza degli indirizzi e necessarie competenze degli Uffici.

ATTUAZIONE
    L'attuazione degli obiettivi previsti per il triennio si svolgerà per gli anni 2013, 2014, 2015
con le seguenti scadenze:
  1. entro il 31/03/2013 Prime misure in materia di Anticorruzione, in attesa delle intese, per gli
    enti locali, in sede di Conferenza unificata, ex art. 1, comma 60 Legge n. 190 del 06/11/2012
  2. entro luglio 2013 mappatura delle aree a rischio sulla base dei controlli effettuati nel primo
    semestre 2013 e definizione e aggiornamento del Piano Anticorruzione;
  3. entro ottobre 2013 inpiduazione del personale da inserire nei piani di formazione;
  4. entro dicembre 2013 ipotesi di rotazione di dirigenti e dipendenti salvaguardando le
    professionalità acquisite quindi con l'accortezza di mantenere continuità e coerenza degli
    indirizzi e necessarie competenze degli Uffici;
  5. Anno 2014 – Aggiornamento del piano Anticorruzione entro il 31/01/2014;
  6. Anno 2015 – Aggiornamento del piano Anticorruzione entro il 31/01/2015.


L'aggiornamento del Piano Anticorruzione avverrà a scorrimento, sulla base dei risultati rilevati
nell'anno precedente.



Responsabile della prevenzione della corruzione: dott. Angelo Macchia Segretario Direttore Generale