Aggiornamento prime misure anticorruzione

                   PROVINCIA DI VICENZA
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    AGGIORNAMENTO DELLE PRIME MISURE IN MATERIA DI
     PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE ADOTTATE CON
        DELIBERAZIONE N. 64 DEL 27/03/2013


PREMESSA
La legge 6 novembre 2012 n. 190 rubricata “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della
corruzione e dell'illegalita' nella pubblica amministrazione” sancisce l'obbligo per le
amministrazioni pubbliche di dotarsi di un piano triennale di prevenzione della corruzione. Tale
piano deve essere approvato dall'organo di governo su proposta del responsabile della prevenzione
della corruzione (art. 1 comma 8 L. 190/2012).
Per gli Enti locali il comma 60 del citato art. 1 della L. 190/2012 stabilisce che, attraverso intese in
sede di Conferenza Unificata di cui all'art. 8 comma 1 del Decreto Legislativo 28 agosto 1987 n.
281 si definiscono gli adempimenti in materia.
Il Dipartimento della Funzione Pubblica con circolare n. 2 del 19/07/ 2013 ha stabilito che il Piano
triennale per la prevenzione della corruzione (PTPC) debba essere adottato insieme al Programma
triennale per la trasparenza e l'integrità (PTTI) entro il 31/01/2014.
L'Amministrazione provinciale di Vicenza, in considerazione dell'efficacia generale del
provvedimento normativo dalla sua entrata in vigore, si è procurata di adottare con la deliberazione
n. 64/2013 le prime, rudimentali, provvisorie misure in materia di prevenzione della corruzione
inpiduando:
  –  gli atti normativi interni a garanzia di legalità dell'attività dell'Ente,
  –  taluni adempimenti in materia di trasparenza
  –  alcune attività a rischio di corruzione ai sensi e per gli effetti dell'art. 1 comma 16 della
    L.190/2012.
Sono state mappate, sempre in via assolutamente provvisoria e come attività propedeutica alla
costruzione del PTPC e con riserva di aggiornamento, anche a seguito dell'attività di controllo nel
primo semestre 2013, le seguenti materie:
    - autorizzazioni e controlli in materia ambientale, di cave e di agriturismi
    - area lavori pubblici con riguardo alle perizie di varianti di cui al d.lgs 163/2006, che
    comportino un aumento del quadro economico iniziale
    - contributi in materia di cultura e sport
    - per quanto attiene alla materia delle forniture e dei servizi si rimandava alla
    somministrazione di questionari oggetto di elaborazione a cura del responsabile della
    prevenzione della corruzione
    - con riferimento alla materia riferita a concorsi e prove selettive poiché l'ultimo concorso si
    è svolto nel 2008 e l'ultima selezione nel 2003, le attività di monitoraggio si attiveranno in
    occasione dell'eventuale prossima attivazione di selezioni o prove concorsuali.
Per quanto riguarda gli Enti locali lo scorso 3 luglio sono stati avviati i lavori in sede di Conferenza
Unificata per il raggiungimento delle intese, ferma restando l'efficacia generale del provvedimento
dalla sua entrata in vigore. In data 24 luglio 2013 in sede di Conferenza Unificata è stata sancita
l'intesa ai sensi dell'art. 1 comma 60 e 61 della L. 190/2013, codice sito 4.1/2013/7, per gli
adempimenti di competenza di Regioni, Province, Comuni e comunità montane con particolare
attenzione a:
  –  nomina e comunicazione del responsabile della prevenzione della corruzione e della
    trasparenza
  –  adozione entro il 31/01/2014 e contestuale pubblicazione sul sito istituzionale del Piano
    Triennale di Prevenzione della Corruzione di seguito nominato come P.T.P.C. E del
    Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità, di seguito nominato come P.T.T.I.
  –  rotazione dei dirigenti e funzionari addetti alle aree a più elevato rischio di corruzione
  –  codice di comportamento
  –  incarichi vietati ai dipendenti
  –  trasparenza ex D.lgs 33/2013
  –  inconferibilità e incompatibilità ex Dlgs n. 39/2013


TRASPARENZA
Il decreto legislativo n. 33/2013 ha in parte modificato la disciplina sulla trasparenza e l'integrità di
cui all'art. 11 del D.lgs n. 150/2009, confermando l'obbligo di adozione del programma da aperte
delle Amministrazioni destinatarie dell'adempimento (art. 10). Con Delibera n. 50 del 4 luglio 2013
la Civit ha approvato le Linee guida per l'aggiornamento del programma triennale per la trasparenza
e l'integrità 2014/2016. Il Piano triennale per la trasparenza e l'integrità costituisce una sezione del
piano triennale di prevenzione della corruzione al punto che la citata circolare n. 2 del 2013 prevede
che entrambi i piani debbano essere adottati entro il 31.01.2014 ed aggiornati annualmente entro il
31 gennaio. Si precisa che gli obiettivi del piano della trasparenza devono essere coordinati con la
valutazione delle performances. Poiché il D.Lgs. 33/2013 è entrato in vigore il 20 aprile 2013,
questa amministrazione si è procurata di adottare in data 4 giugno 2013 con deliberazione del
Commissario Straordinario n.114 il Piano Triennale per la Trasparenza e l'Integrità 2013-2015 con
cui si è avviato il processo di pubblicazione dei dati richiesti dal decreto medesimo.


SISTEMA DEI CONTROLLI
Con Deliberazione n. 30 del 31.07.2013 sono state approvate delle modifiche al Regolamento sul
sistema dei controlli interni al fine, non solo di adeguarlo al nuovo Regolamento di contabilità
approvato con Deliberazione n. 26 del 02/07/2013, ma, stante la stretta complementarietà tra
funzione di presidio della legittimità dell'azione amministrativa e di prevenzione del fenomeno della
corruzione, si è adeguato tale controllo alle disposizioni in materia di anticorruzione prevedendo in
particolare che il controllo a campione privilegi le materie rientranti nella mappatura delle aree a
rischio secondo quanto stabilito dall'anticorruzione (art. 10-13 del Regolamento sul sistema dei
controlli interni).
Con tale spirito è stato approvato il piano dei controlli a campione previsti per il secondo semestre
2013 e sono stati effettuati, in data 26 luglio 2013, i sorteggi per l'inpiduazione dei procedimenti
da sottoporre a controllo come da verbale prot.54965 che forma parte integrante e sostanziale del
presente documento. (all.1)
Si precisa inoltre che, poiché il controllo degli atti prevede in primo luogo il rispetto del termine per
la conclusione del procedimento di cui al regolamento sui procedimenti amministrativi adottato con
deliberazione n. 80 del 18/12/2012, al fine di avere un regolamento sui procedimenti rispondente
alla reale attività dell'ente, d'ufficio, con cadenza annuale ,il Servizio Segreteria Direzione generale,
procederà all'aggiornamento del Regolamento sui procedimenti amministrativi entro il 31.12.2013.


MAPPATURA DELLE AREE A RISCHIO
Rispetto alle aree inpiduate con deliberazione n. 64 del 2013, attraverso i controlli sugli atti
effettuati nel primo semestre 2013, (sia controllo ex artt. 7-8 sia controllo a campione ex art. 10 del
Regolamento sul sistema dei controlli interni), si confermano nella sostanza, con qualche
precisazione ed aggiornamento, le aree inpiduate con la stessa deliberazione in adempimento al
disposto di cui all'art. 1 comma 16 L. 190/2012.
In particolare le attività a rischio corruzione attengono alle seguenti materie:
  –  Autorizzazioni e controlli in materia ambientale e di cave, sia in ragione della materia
    medesima, sia per esperienze pregresse, sia perché questi atti non sono sottoposti al visto di
    conformità del Segretario generale ex artt 7 e 8 del regolamento del sistema dei controlli
    interni.
  –  Autorizzazioni e controlli in materia di agriturismo, anche per le intervenute recenti
    modifiche sia normative che organizzative che richiedono un particolare monitoraggio di
    tale attività.
  –  Area lavori pubblici in relazione a:
    a. modalità di scelta del contraente per l'affidamento di lavori, con particolare riguardo al
    rispetto del principio di rotazione e libera concorrenza, parità di trattamento e trasparenza;
    b. procedimenti per l'approvazione di perizie di varanti di cui al d.lgs 163/2006;
  –  Contributi in materia di sport e cultura, in assenza di un atto generale è necessaria la
    predeterminazione dei criteri ai fini della concessione di benefici ed il loro rispetto quale
    principio generale integrato dal principio che sia data la massima pubblicità ai criteri
    medesimi.
A tal fine, nel rispetto dei suesposti principi, in osservanza al regolamento dei controlli che deve
essere necessariamente integrato al piano anticorruzione, nel secondo semestre 2013 sono stati
sorteggiati, in seduta pubblica in data 26/07/2013 (si veda l'allegato verbale prot. 54965),
procedimenti relativi a :
  –  erogazione di un contributo in materia di caccia;
  –  autorizzazione in materia di Agriturismi;
  –  approvazione di un'ordine di servizio in materia di cave;
  –  un affidamento diretto nell'ambito di un lavoro di recupero statico e restauro conservativo di
    gruppi scultorei
  –  un contratto.
Entro ottobre/novembre 2013, al fine di predisporre un PTPC sufficientemente esaustivo alla
scadenza del 31 gennaio 2014, il responsabile per l'anticorruzione somministrerà agli uffici
interessati alle “aree sensibili” come sopra inpiduate e che potrebbero investire anche altre
materie, questionari che ad oggi sono in corso di elaborazione.
La finalità del questionario è di effettuare un controllo sul fronte dell'anticorruzione che non si
limiti solo agli atti ma che si estenda anche ai comportamenti.
A tal fine il questionario sarà, in via esemplificativa, così costruito:
  –  in materia di autorizzazioni e concessioni si interrogheranno i servizi sul personale
    impiegato per i controlli, sull'esistenza di preventiva programmazione dei controlli stessi e
    sulla presenza di adeguati mezzi per il corretto svolgimento dei controlli.
  –  in materia di lavori forniture e servizi, si interrogheranno i servizi interessati in ordine
    all'osservanza del D.lgs 163/2006 e successive modifiche ed integrazioni, del D.P.R.
    207/2010, e, per le forniture, dell'osservanza anche della normativa sulla spending review
    D.L. 6 luglio 2012 n. 95 che impone di rivolgersi agli strumenti di acquisto messi a
    disposizione da Consip pena la nullità dei contratti stipulati.


INDIVIDUAZIONE DI REFERENTI
Avvalendosi di quanto già previsto dalla Circolare n. 1 del 2013 del Dipartimento della Funzione
Pubblica e confermato dalla citata Intesa in sede di Conferenza Unificata 4.1/2013/7, il
Responsabile per la prevenzione della corruzione provvederà a designare dei “referenti” per la
prevenzione della corruzione e per la trasparenza all'interno dei vari uffici che sia tenuto:
  1. a dare immediata informazione al responsabile della prevenzione della corruzione della
    conoscenza di fatti, attività o atti che si pongano in contrasto con le direttive fornite dal
    Responsabile della prevenzione della corruzione anche con il presente atto;
  2. a vigilare sulla corretta e puntuale applicazione delle direttive fornite dal Responsabile della
    prevenzione della corruzione anche con il presente atto, da parte di tutti i dipendenti
    assegnati alla propria struttura;
  3. a fornire ogni tempestiva informazione e/o relazione richiesta dal Responsabile per la
    prevenzione della corruzione, entro e non oltre 5 giorni dalla richiesta, salvo in caso di
    urgenza. In quest'ultimo caso l'informazione deve essere resa immediatamente;
  4. proporre eventuali azioni e/o attività migliorative ai fini del raggiungimento degli obiettivi
    previsti dalla normativa anticorruzione.


FORMAZIONE E ROTAZIONE DEL PERSONALE
Stante la nuova circolare n. 2 del 2013 che prevede come termine per l'adozione del PTPC il 31
gennaio 2014, si ritengono superati i termini di cui alla Deliberazione n. 64/2013. Infatti sarà solo in
solo in sede di adozione del PTPC che si sceglierà il percorso formativo per il personale oltre che
l'eventuale rotazione dei dirigenti e dei funzionari addetti alle aree a più elevato rischio di
corruzione. A tal fine l'Ente, previa informativa sindacale, adotta dei criteri generali ed oggettivi.
Sulla base della succitata Intesa in sede di conferenza Unificata 4.1/2013/7 , l'attuazione della
misura della rotazione deve avvenire in modo da tenere conto delle specificità professionali in
riferimento alle funzioni ed in modo da salvaguardare la continuità della gestione normativa.
Ove le condizioni organizzative dell'Ente non consentano l'applicazione della misura, l'Ente ne deve
dar conto nel PTPC con adeguata motivazione.


ATTUAZIONE
Stante tutte le premesse normative sopra indicate, precisando che le misure previste nel presente
atto sono provvisorie e preparatorie alla costruzione del PTPC da approvarsi entro il 31 gennaio
2014 si prevedono le seguenti scadenze di massima:
  –  entro 31.01.2014: approvazione del P.T.P.C. comprensivo del Piano per la trasparenza salvo
    eventuale adeguamento del termine laddove non fosse approvato il Piano Nazionale
    anticorruzione come stabilito dal punto 3 dell'Intesa in sede di Conferenza Unificata
    4.1/2013/7
  –  entro il 31.01.2015: aggiornamento del P.T.P.C. e P.T.T.I.
  –  entro il 31.01.2016: aggiornamento del P.T.P.C. e P.T.T.I.
In via generale si precisa che, poiché tutta questa materia è subordinata all'adozione di atti a livello
nazionale che comportano, come già avvenuto, continui adeguamenti dei termini, i termini sopra
indicati potrebbero essere modificati, non per cause imputabili all'ente, ma per ragioni normative
superiori.




Responsabile della prevenzione della corruzione: dott. Angelo Macchia Segretario Direttore Generale