determina 637 del 28/09/2016
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 637 DEL 28/09/2016
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I.
DITTA: F.B.P. DI TURCATO FRANCESCO & FIGLI S.N.C.
TIPOLOGIA ATTIVITA': CAMPAGNA MOBILE DI TRATTAMENTO DI RECUPERO
RIFIUTI MEDIANTE IMPIANTO MOBILE DI RECUPERO INERTI CON
POTENZIALITA' DI 150 TON/H DA ATTUARE PRESSO IL CANTIERE DENOMINATO
“LAGO DI QUARGNENTA”
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI BROGLIANO
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata in data 16/06/2016 prot.41385 - 41386 da parte della ditta
F.B.P. di Turcato Francesco & Figli snc con sede legale in comune di Trissino, via Vicenza n.28,
relativa al progetto di un “campagna mobile di trattamento di recupero rifiuti mediante impianto
mobile di recupero inerti con potenzialità di 150ton/h da attuare presso il cantiere denominato
“Lago di Quargnenta” ”, nel sito di via Menon n.31, in Comune di Brogliano (VI);
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata nell'Allegato IV
alla parte II del D.Lgs 152/2006 e smi - al punto 7. Progetti di infrastrutture, lettera z.b) “Impianti
di smaltimento e recupero rifiuti non pericolodi , con capacità complessiva superiore a 10
T/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C. lettere da R1 a R9, della parte quarta del
D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152”;
Tenuto conto che la verifica per tali impianti di demolizione risulta tra le competenze
inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 10/1999, e sue successive modifiche ed
integrazioni, e che con D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 la Giunta regionale ha fornito e confermato
gli indirizzi applicativi in materia di valutazione d'impatto ambientale e di coordinamento tra le
proprie disposizioni e le normative nazionali emanate successivamente, confermando la suddetta
competenza provinciale anche con riferimento alla tipologia degli interventi, come inpiduati negli
allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
web della Provincia in data 05/07/2016 ;
copia informatica per consultazione
Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Dato atto che la Commissione Provinciale VIA, nella seduta del giorno 14/09/2016, ha disposto
l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
10/2016 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
nel tempo la situazione aziendale;
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
l'autorizzazione dell'intervento;
Vista l’istruttoria della Commissione VIA conservata agli atti;
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45);
Vista la Legge Regionale n. 10/1999 “Disciplina dei contenuti e delle procedure di Valutazione
di Impatto Ambientale” e s.m.i. e la successiva D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 "Adeguamento alla
sopravvenuta normativa nazionale e regionale delle disposizioni applicative concernenti le
procedure di valutazione di impatto ambientale di cui alla Dgr n.1539 del 27 settembre 2011 e sua
contestuale revoca”;
Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di
impatto ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.10 del 19/02/2015, con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2015 e Pluriennale 2015-2017;
Dato atto che risulta rispettata la limitazione di cui al comma 3, art.163, del D.Lgs. n. 267/2000
e successive modifiche, coordinato con quanto disposto dalla legge di stabilità 2016;
DETERMINA
1. che il progetto della ditta ditta F.B.P. di Turcato Francesco & Figli snc con sede legale in
comune di Trissino, via Vicenza n.28, relativa al progetto di un “campagna mobile di
trattamento di recupero rifiuti mediante impianto mobile di recupero inerti con potenzialità
di 150ton/h da attuare presso il cantiere denominato “Lago di Quargnenta” ”, nel sito di
via Menon n.31, in Comune di Brogliano (VI), è escluso dalla procedura di valutazione di
impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 10/99 e s.m.i. con le prescrizioni
riportate nel parere n.10/2016 allegato alla presente determinazione per costituirne parte
integrante e sostanziale;
copia informatica per consultazione
2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);
3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line;
6. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta F.B.P. di Turcato Francesco & Figli snc ,
alla ditta Cracco srl, al Comune di Brogliano, all'ARPAV, ed all'Ulss n.5;
INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.
Vicenza, 28/09/2016
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
DITTA: F.B.P. DI TURCATO FRANCESCO & FIGLI S.N.C.
TIPOLOGIA ATTIVITA': CAMPAGNA MOBILE DI TRATTAMENTO DI RECUPERO
RIFIUTI MEDIANTE IMPIANTO MOBILE DI RECUPERO INERTI CON
POTENZIALITA' DI 150 TON/H DA ATTUARE PRESSO IL CANTIERE DENOMINATO
“LAGO DI QUARGNENTA”
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI BROGLIANO
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 28/09/2016.
Vicenza, 28/09/2016
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(POLO PAOLA)
con firma digitale
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F.B.P. di Turcato Francesco & Figli S.N.C.
PARERE N. 10/2016
Oggetto: Campagna mobile di trattamento di recupero rifiuti mediante impianto mobile di recupero iner-
ti con potenzialita' di 150 ton/h da attuare presso il cantiere denominato “Lago di Quargnenta”.
PROPONENTE: F.B.P. di Turcato Francesco & Figli snc
SEDE LEGALE: Via Vicenza n.28 – Trissino
SEDE INTERVENTO: Via Menon n.31 – Brogliano
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi.
PROCEDIMENTO: Verifica di assoggettabilità ex art.20 del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
infrastrutture: z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152.
COMUNE INTERESSATO: \\\
DATA DOMANDA: 16 giugno 2016
DATA PUBBLICAZIONE: 05 luglio 2016
DATA INTEGRAZIONI: \\\
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- - Relazione di progetto
- - Allegati alla relazione di progetto
- - Autorizzazione impianto mobile ditta F.B.P. di Turcato Francesco & Figli s.n.c con nr di registro
18/SuoloRifiuti/2012 del 8 febbraio 2012
- - Parere VAS emesso dalla Regione Veneto - nota nr 118 del 9 settembre 2015
- - Relazione illustrativa del piano di recupero
- - Atto di compravendita del sito alla Ditta Cracco s.r.l.
- - Planimetria con indicazioni degli stoccaggi durante la campagna di demolizione e recupero inerti
- - Documentazione fotografica
- - Studio preliminare di impatto ambientale
- - Studio di impatto acustico.
PREMESSE
La Ditta “F.B.P. di Turcato Francesco & Figli s.n.c.” intende realizzare una campagna mobile di recupero ri -
fiuti inerti non pericolosi, da effettuare in Via Menon, nr 31 nel complesso immobiliare denominato “Chalet
da Nico" nell'ambito di un Piano Attuativo di iniziativa privata denominato “Piano di Recupero di Iniziativa
Privata Lago di Quargnenta".
L'impianto mobile è autorizzato dalla Provincia di Vicenza con nr di registro 18/SuoloRifiutil2012 del 8 feb-
braio 2012
Gli edifici versano in stato di abbandono da circa una decina di anni ed alcune loro parti risultano non con -
formi alla normativa urbanistica; il volume complessivo attuale risulta di circa 4700 mc per l`'edificio princi-
pale con l'aggiunta di altri 1600 mc di volumi accessori esterni.
L`'area nella quale verrà installato l'impianto mobile è oggetto di un intervento edilizio destinato alla realiz-
zazione di edifici residenziali e turistici.
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ll P. di R. attuativo è denominato “Piano di Recupero di Iniziativa Privata Lago di Quargnenta", ossia preve-
de la riqualificazione del vecchio complesso immobiliare denominato “Chalet da Nico" sito in via Menon
n.31.
ll riutilizzo del materiale uscente dall'impianto mobile opportunamente frantumato, selezionato volumetri-
camente e pulito dalle frazioni estranee si attuerà tramite realizzazione dei sottofondi per le opere di urba-
nizzazione e realizzazione viabilità e parcheggi nell'area; per evitare il trasporto su strada - dal momento che
la situazione viabilistica oltre che essere caratterizzata da percorsi lunghi è anche pregiudicata da dissesti del
piano viabile - il progetto prevede che parte del materiale, opportunamente selezionato, venga impiegato per
la formazione di rimodellamenti planoaltimetrici come indicati nel medesimo PUA.
L'esercizio complessivo dell'impianto è stimato per 8 ore/giorno, che potrà essere distribuito in due giorni
all'interno della fascia oraria dalle 8,00 alle 12,00 e dalle 13,00 alle 19,00.
In relazione alla potenzialità dell'impianto sono sufficienti 8 ore di attività e complessivamente le giornate di
lavoro potranno essere concentrate in nr 2/3 giorni.
UBICAZIONE
L'area oggetto del Piano di Recupero è situata nella zona “montana” del Comune di Brogliano, inserita
all'interno di una zona in parte a bosco “costruito” è composta da una serie di edifici e n. 2 piazzali in asfalto
che collegano le varie volumetrie edificate in più fasi a partire dall'anno 1968.
La proprietà ha una superficie totale di circa 10.576 mq e ricade in parte in Zona D3.01 Turistico Ricettiva.
Gli edifici che compongono il complesso sono prevalentemente ad uso turistico ricettivo; sono composti da
sala bar, sala ristorante al piano terra, sala da ballo al piano seminterrato e parte ad abitazione al piano pri -
mo.
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Ortofoto del sito
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.);
• Piano degli Interventi (P.I.);
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque.
I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro sufficientemente sviluppato ed
esauriente.
L’aspetto della compatibilità del progetto di riqualificazione è stato analizzato con procedura di verifica
assoggettabilità a V.A.S. conclusa con esito favorevole, come dal Parere Motivato della regione Veneto n. 118
del 9//9/2015.
Per l’aspetto relativo al progetto di recupero dei rifiuti da demolizione con l’ausilio di un impianto mobile,
come già visto precedentemente, anche dalla TAV.A del P.I. l’area in esame è esterna ad ambiti agricoli di
tutela, ed in particolare non ricade in ambiti agricoli di interesse paesaggistico-ambientale ed in aree boscate;
non vi sono pertanto preclusioni o vincoli alla realizzazione del progetto.
Non si ravvisano quindi particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente
determinati dall’intervento; si ritiene comunque opportuno fare proprie le prescrizioni, relative all'attività di
recupero in questione ed alla V.Inc.A., indicate nel parere motivato n. 118 del 9 settembre 2015 della
commissione regionale VAS.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Stato di fatto
L’area oggetto del presente Piano di Recupero è situata nella zona “montana” del Comune di Brogliano, in-
serita all’interno di una zona in parte a bosco “costruito” è composta da una serie di edifici e n. 2 piazzali in
asfalto che collegano le varie volumetrie edificate in più fasi a partire dall’anno 1968. Gli edifici versano in
stato di abbandono da circa una decina di anni ed alcune loro parti risultano non conformi alla normativa ur-
banistica; negli anni sono stati aggiunti volumi e superfetazioni varie che sono andate a formare un comples -
so edilizio privo di omogeneità o di un disegno globale ma bensì un’accozzaglia di elementi e volumi senza
uniformità.
Il volume complessivo attuale risulta di circa 4700 mc per il principale con l’aggiunta di altri 1600 mc di vo -
lumi accessori esterni.
Attorno al volume edificato sono state piantate negli anni varie alberature che sono andate a creare una pine-
ta “artificiale”. Il Piano degli Interventi ha disegnato in cartografia un bordo ad area boscata che sarà oggetto
di riperimetrazione. Tale segno va a sovrapporsi con gli edifici esistenti risultando appunto incongruo e sarà
oggetto di analisi agronomica forestale specifica al fine di ridefinire tale area boscata.
L’area in cui verrà installato l’impianto mobile è oggetto di un intervento edilizio destinato alla realizzazione
di edifici residenziali e turistici.
Il riutilizzo del materiale uscente dall’impianto
mobile opportunamente frantumato, selezionato
volumetricamente e pulito dalle frazioni estra-
nee si attuerà tramite realizzazione dei sottofon-
di per le opere di urbanizzazione e realizzazione
viabilità e parcheggi nell’area.
Si riporta una piantina contenente la sovrappo-
sizione delle due situazioni (di fatto e di proget-
to)
L’intervento proposto dalla ditta Turcato e Figli
snc rappresenta un fenomeno circoscritto
all’interno del sito in esame e limitato temporal-
mente, inoltre non sono presenti in zona altri
impianti della medesima natura (recupero di ri-
fiuti speciali non pericolosi costituiti da inerti da
demolizione).
Venendo i rifiuti lavorati e riutilizzati sul posto,
il progetto in esame eviterà la generazione di
traffico veicolare pesante indotto sulle strade lo-
cali, pertanto si può affermare che gli effetti cumulativi, i conflitti o le perturbazioni con la realtà circostante
ed il progetto futuro di recupero sono assenti; inoltre non sono previsti utilizzi contemporanei dell’area in
oggetto.
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Stato di progetto
Complessivamente sono presenti 5 blocchi riportati nella figura sottostante con caratteristiche omo-
genee che si possono così sintetizzare:
N Descrizione Copertura Pareti Pavimentazione Materiale da demolire
inerti legno metalli
1 ristorante pavimento abitazio- laterizi e intona- cemento x
ne co
1 abitazione struttura metallica e laterizi e intona- cemento x x
lamiera co
2 bar e cucina struttura cementizia laterizi e intona- cemento x
co
3 sala bar struttura in legno e laterizi e intona- cemento x x x
copertura in legno e co
lamiera
4 campo boccie struttura in ferro e cemento e ferro cemento x x
copertura in lamiera
5 legnaia lamiera legno/lamiera assente x x
varie edifici box gruppo elet- cemento cemento cemento x
trogeno e cabi-
na elettrica
varie piazza- piazzale ingres- cemento con inerti (sassi) e parti in asfalto x
li e muretti so, muratura re-
cinzione e di in-
gresso da abbat-
tere (ingresso e
interne), aiuole
L’edificio nr 5 (legnaia) è una baracca ed costituita unicamente da struttura in legno e tamponature e coper-
ture in legno e metallo. Non è quindi interessato all’attività di recupero inerti ma unicamente alla demolizio -
ne.
Tipologia e descrizione dei rifiuti prodotti
I rifiuti prodotti durante la demolizione possono essere cosi sintetizzati
Cod CER descrizione provenienza Q unità di
misura
170904 4Rifiuti misti dall’attività di costruzione e demolizione, Demolizione fabbricati, e strutture e 750 mc
persi da quelli di cui alla voce 170901, 170902 e 170903. accessori
170405 ferro e acciaio Separazione prima della demolizione 20 ton
170402 alluminio Separazione prima della demolizione 1 ton
170201 legno Separazione prima della demolizione 10 ton
170203 plastica Separazione prima della demolizione 1 ton
191202 metalli ferrosi Deferrizzazione durante il trattamen- 20 ton
to di recupero inerti
Dalle operazioni di selezione mediante l’impianto mobile è inoltre prevista la possibilità di produrre rifiuti
misti CER 191212, al momento non quantificabili.
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La quantità di inerti (750 mc) è stata stimata calcolando il volume da demolire ed attribuendo un coefficiente
di pieno su vuoto del 15 % su un cubaggio complessivo di circa 5000 mc (6300 – 1300 che rimarranno non de-
moliti – edificio 1). Il parametro (15 %) risulta cautelativo e considera anche gli apporti delle murature ester -
ne da abbattere, le pavimentazioni parte in asfalto e parte in cemento oggetto di demolizione.
Per quanto riguarda la struttura in ferro e di legno (in particolare i travi dell’edificio nr 3) sarà valutata la
possibilità del riutilizzo in cantiere (come elemento strutturale) o venduto come manufatto. Il rimanente sarà
gestito come rifiuto. Allo stato attuale non è previsto alcun riutilizzo interno ma questa possibilità verrà stu-
diata dopo la demolizione verificando quanto effettivamente prodotto e le qualità strutturali e dimensionali
dei manufatti.
La plastica e l’alluminio saranno ottenuti dalla separazione prima della demolizione.
Qualora, durante la demolizione, si evidenziassero rifiuti potenzialmente pericolosi (serbatoi, batterie, conte-
nitori di prodotti etichettati, olii, ecc) , gli stessi saranno isolati , confezionati e gestiti per la loro caratterizza-
zione e conferimento.
Preparazione cantiere e demolizione
Come da planimetria allegata al progetto, vengono stabilite le aree di stoccaggio dei rifiuti prodotti ed in
particolare dell’area di deposito del materiale di demolizione (170904) oggetto dell’intervento di recupero.
L’area è stata inpiduata ha una superficie di circa 250 mq ed è già pavimentata.
La demolizione avverrà dall’alto con asportazione delle coperture (in ferro, in legno e di inerti) per poi pro-
seguire verso il basso avendo cura di separare all’origine eventuali frazioni presenti.
Il materiale inerte ottenuto sarà poi oggetto di copertura in attesa del trattamento.
Dopo la demolizione, previo avviso ai vicini ed al comune, verrà effettuata la campagna di trattamento pre-
vista per un massimo di tre giorni con per 8 ore/giorno comprese nella fascia oraria 8,00 alle 12,00 e dalle
13,00 alle 19,00.
Durante il trattamento verrà prodotto dal deferrizzatore il rifiuto di ferro con codice 191202. A seguito della
demolizione iniziale per i materiali persi da inerti, non si prevede la produzione di altra tipologia di rifiuto
(191212). Qualora prodotto, sarà oggetto di stoccaggio, classificazione e smaltimento.
A seguito del trattamento, si prevede anche una riduzione volumetrica con una stima di produzione di inerti
di max 700 mc. Il materiale ottenuto sarà posto su cumulo, protetto con telo di nylon e quindi campionato
per le analisi di verifica; dopo l’esito delle analisi verrà classificato MPS oppure manterrà la qualifica di rifiu-
to con lo stesso codice e sarà attivata la procedura per lo smaltimento.
Gli altri rifiuti prodotti, saranno smaltiti al raggiungimento di quantitativi atti al trasporto.
L’intervento prevede l’utilizzo di un impianto mobile semovente per la frantumazione e recupero di rifiuti
inerti non pericolosi (R5) per una capacità superiore a 10 t/giorno, debitamente autorizzato dalla Provincia di
Vicenza con Determina n.18/Suolo Rifiuti/2012 del 08/02/2012.
L’impianto mobile è stato autorizzato dal Settore Suolo Rifiuti della Provincia di Vicenza per trattare e quin-
di recuperare i seguenti codici CER:, 170904.
Per la campagna oggetto del presente studio saranno recuperati i seguenti rifiuti:
- 170904 Rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione, persi da quelli di cui alle voci 170901,
170902 e 170903.
L’operazione di recupero con impianto mobile è così definita: ”trattasi di recupero R5-riciclo/recupero di al-
tre sostanze inorganiche (rifiuti speciali non pericolosi da svolgersi con impianto mobile) ai sensi dell’allega-
to C al Decreto Lgs. 3/4/2006 n° 152(Testo Unico Ambientale) e successive modifiche e integrazioni”
L’impianto mobile, modello OM Crusher Argo matricola 99104700T della capacità di trattamento di 150
ton/h pari a 100 mc/h
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Quantità riutilizzabili
Gli inerti prodotti saranno utilizzati per la predisposizione di una collinetta posta all’ingresso e come sotto-
fondo per la realizzazione dei viali di accesso alle singole unità progettate.
Si prevede il seguente fabbisogno:
a) la collinetta da realizzare è di ca. mq. 270, per un volume massimo (escluso riporto di terra) di mc. 400 ca.;
b) strade interne sono per mq. 330 ca., con recupero di mc. 200 ca. di m.p.s. di sottofondo;
c) parcheggi interni per mq. 264, comportano mc. 130 ca. di riporti di m.p.s. per sottofondo.
Per un totale di 730 mc.
Dalla valutazione risulta un fabbisogno di 30 mc che sarà recepito all’esterno.
Caratteristiche dell’impianto e lay-out
L’impianto mobile, modello OM Crusher Argo matricola 99104700T della capacità di trattamento di 150
ton/h pari a 100 mc/h è costituito da un gruppo semovente di frantumazione su carro cingolato di larghezza
pari a 2500 mm dotato di motore con potenza pari a 168 KW/210 HP, posizionato all’interno di una cofanatu-
ra fono isolante che riduce le emissioni acustiche e composto:
- tramoggia di carico
- alimentatore vibrante
- quadro comandi
- gruppo potenza
- cingoli
- frantoio a mascelle
- nastro trasportatore principale
- separatore magnetico
Funzionamento impianto mobile
Il materiale da trattare va caricato nella tramoggia di carico dove, ad opera dell’alimentatore vibrante, ali -
menta il frantoio.
All’interno del frantoio il materiale viene frantumato nella pezzatura desiderata. La frantumazione avviene
per l’azione meccanica di compressione esercitata dalle mascelle, che hanno una distanza regolabile per con-
sentire la produzione di varie pezzature di aggregato riciclato.
Una volta frantumato il materiale viene scaricato sul nastro principale, passa quindi sotto il separatore ma-
gnetico che asporta gli eventuali detriti metallici presenti. Terminato l’intero processo il materiale frantuma-
to viene scaricato dal nastro trasportatore principale.
Durante l’intero processo di trattamento, l’inerte viene bagnato con acqua, in modo da impedire la dispersio -
ne di polveri nell’aria. Il posizionamento dei idroeiettori avviene sulla tramoggia, sul nastro trasportatore
principale e allo scarico.
Modalità di svolgimento dell’attività di recupero
L’operazione di recupero R5 (All. C al D. Lgs. n° 152/2006) di rifiuti inerti non pericolosi, indicata nello Sche-
ma di Flusso riportato di seguito, consiste in una serie di operazioni la cui sequenza viene così sintetizzata:
Produzione rifiuti inerti (170904), Stoccaggio dei rifiuti, Selezione Rifiuti selezionati (Metalli, legno, plastica,
misti se presenti), Trattamento di frantumazione, Cumulo per stoccaggio MPS.
Le fasi sono:
- Separazione e rimozione preventiva del materiale estraneo (ad es.: ferro, plastica, legno, ecc);
- Trattamento dei rifiuti inerti con riduzione meccanica della pezzatura dei materiali inerti con deferizzazio -
ne;
Il processo di frantumazione e selezione mediante impianto mobile consente l’ottenimento di un materiale
(aggregato riciclato) le cui caratteristiche chimico fisiche sono tali da renderlo riutilizzabile per la realizza -
zione di opere nel settore edile-stradale e ambientale, previa valutazione di idoneità e conformità.
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Prima di iniziare il processo di trattamento il rifiuto viene preventivamente privato delle parti indesiderate
più grossolane, tramite macchinari di movimentazione terra o manualmente. Questa operazione serve a to-
gliere le parti più voluminose che si possono distinguere in due categorie:
- Conglomerati di rifiuti inerti di grosse dimensioni, non direttamente trattabili nell’impianto. Questo rifiuto
dovrà essere preventivamente ridotto di dimensioni, per mezzo di pinze o martelli idraulici, prima di essere
reimmesso nel ciclo di trattamento;
- Rifiuti di grosse dimensioni costituiti principalmente da legno, ferro, plastica e carta. Questi rifiuti verran -
no separati, stoccati e poi avviati direttamente con formulario ad impianti di recupero o smaltimento auto-
rizzati (CER 191212).
Saranno inoltre presenti normali macchine operatrici per movimento terra (escavatore, pala meccanica).
Da un punto di vista operativo, i cumuli derivanti dalla demolizione saranno depositati nei pressi
dell’impianto su di una superficie impermeabilizzata. Prima del trattamento, verrà effettuata l’analisi di ca-
ratterizzazione come previsto dall’autorizzazione.
Dopo il trattamento, il materiale ottenuto sarà posizionato sulla platea antistante il fabbricato non demolito e
coperto con telo. Prima di procedere all’utilizzo del materiale uscente dall’impianto mobile la ditta provve-
derà alla caratterizzazione chimico-fisica al fine di verificarne l’accettabilità secondo la Circ. 5205/2005 ri -
spondenti alla tipologia C1 e C2 (formazione rilevati – formazione di sottofondi stradali ) rilavati.
I rifiuti ottenuti dalla selezione saranno stoccati a parte in cumuli in attesa del conferimento. Si prevede di
produrre sicuramente metalli ferrosi (191202) e forse rifiuti misti (191212).
L’operazione di recupero eseguita con l’impianto mobile di cui all’oggetto è così definita: trattasi di recupero
R5 – Riciclo/recupero di altre sostanze inorganiche (rifiuti speciali non pericolosi da svolgersi con impianto
mobile), ai sensi dell’Allegato C del D. Lgs. 152/06 e successive modifiche e integrazioni.
Capacità produttiva
L’impianto mobile, modello OM Crusher Argo matricola 99104700T della capacità di trattamento di 150
ton/h pari a 100 mc/h.
La potenzialità operativa dell’impianto comunque è condizionata da alcuni fattori relativi alle caratteristiche
del rifiuto (cemento o laterizi) alla presenza di elementi da separare al momento del caricamento legname,
infissi, plastiche) e dalla pezzatura presente.
L’esercizio complessivo dell’impianto è stimato per 8 ore/giorno, che potrà essere distribuito in due giorni
all’interno della fascia oraria dalle 8,00 alle 12,00 e dalle 13,00 alle 19,00.
In relazione alla potenzialità dell’impianto sono sufficienti 8 ore di attività. Complessivamente le giornate di
lavoro potranno essere concentrate in nr due giorni o al massimo in tre.
Materie prime secondarie ottenute e loro utilizzo
L’attività di recupero tramite impianto mobile garantisce, quindi, l’ottenimento di Materie Prime Secondarie
con le caratteristiche espresse al punto 7.1.4 nell’allegato 1 – sub-allegato 1 del D.M. 05.02.1998 e ss.mm.
Le verifiche di idoneità dei materiali prodotti sono attuate attraverso l’esecuzione del test di cessione di cui
all’Allegato 3 del D.M. 5 febbraio 1998 e sm.i. e da verifiche di conformità alle caratteristiche tecniche degli
aggregati riciclati descritti nella Circolare Ministeriale (Ministero dell’Ambiente) n.5205 del 15.07.2005.
Il materiale uscente dall’impianto mobile verrà riutilizzato completamente in sito per la realizzazione di rile-
vati (la collinetta prevista nella parte frontale) e di sottofondi per realizzazione della viabilità e parcheggi
nell’area
Si ipotizza che tutto il materiale prodotto (stimati 700 mc di riciclato) sia utilizzato all’interno del sito; even-
tuali ammanchi saranno reperiti fuori del sito.
Pertanto all’esterno del sito in esame non ci sarà alcuna movimentazione di mezzi di trasporto dei materiali
da demolizione limitando notevolmente la viabilità pesante sulle strade di accesso. La stima dei trasporti
senza utilizzo del riciclato all’interno (comprensivo di trasporto verso un centro di riciclaggio e ritorno con
materiale idoneo), in relazione anche alla tipologia della strada che non permette carichi particolarmente pe-
santi viene stimata in 120 viaggi.
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Il progetto in esame (di demolizione e riutilizzo) non andrà ad interessare in modo significativo la viabilità
esterna se non per l’arrivo e partenza dell’impianto mobile.
La convenienza dell’attività, rispetto al conferimento del rifiuto inerte e dell’acquisizione del materiale inerte
necessario all’interno, riguarda l’aspetto viabilità in relazione sia alla lontananza del sito rispetto a punti di
ricezione dei rifiuti e sia per la tipologia delle strade di accesso al sito che non sono idonee ad eccessivo traf-
fico pesante anche per la presenza di unità abitative.
Cronoprogramma
Si riporta in tabella la tempistica prevista per l’attività.
Per quanto riguarda il punto 2 (trattamento) verrà richiesta un deroga sul rispetto dell’impatto acustico mo-
tivata dalla mancanza nelle immediate vicinanze di ricettori sensibili. Nell’area sono presenti insediamenti
utilizzati principalmente nel periodo estivo e con destinazione ricreativa ma non abitativa stabile. Prima del-
la campagna, in accordo con il comune, verranno affissi degli avvisi presso le costruzioni nel raggio di 100
mt al fine di avvisare gli avventori e, nel caso di prevista presenza, spostare i giorni/gli orari di attività al fine
di non recare alcun disturbo.
Fase Descrizione Tempistica in gg note
1 demolizione 15
2 trattamento inerti 8 comprensiva di nr 3 gg di attività, 2 gg per il trasporto e nr 3 gg di modifica
dei gg di lavoro
3 campionamento ed analisi 20
totale 43
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
111
QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Nel caso in esame, la componente atmosfera non subirà incidenze significative in quanto la campagna di
trattamento prevista verrà effettuata per un massimo di tre giorni con orari 8,30 alle 12 e dalle 13 alle 17,30.
I cumuli di rifiuti da demolizione e di materiale in attesa di analisi saranno inoltre oggetto di copertura per
eliminare la possibilità di sollevamento superficiale di polvere per azione eolica.
Si può ritenere che le emissioni di natura polverulenta prodotte dall’attività di riduzione volumetrica dei ri -
fiuti CER 170904 siano trascurabili, in quanto è previsto l’utilizzo di acqua per alimentare l’impianto di ab-
battimento delle polveri prodotte, costituito da idroeiettori posizionati sulla tramoggia, sul nastro trasporta-
tore principale e allo scarico.
Le uniche fonti di emissioni di gas sono i motori a scoppio delle macchine operatrici, le quali sono soggette a
specifica normativa che prevede la revisione ed il controllo periodico dei gas prodotti.
Essendo l’attività di riduzione volumetrica dei rifiuti CER 170904 svolta sul posto, come anche il riutilizzo
del materiale triturato classificato MPS per la realizzazione di sottofondi, il progetto in esame eviterà la ge -
nerazione di traffico veicolare pesante indotto; non sarà infatti necessario il trasporto dei rifiuti presso i cen -
tri di smaltimento.
Da queste considerazioni si deduce che la localizzazione attuale risulta congrua rispetto alla viabilità ed il
progetto presentato, oltre che non prevedere un maggior carico sulla rete esistente, non avrà alcun effetto si -
gnificativo rispetto al sistema della mobilità (congestionamento del traffico, rumori, emissioni ecc..).
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Il prelievo di acqua potabile la struttura turistico ricettiva è dotata di un acquedotto privato che partendo dai
boschi ad ovest scende verso valle e rifornisce lo “Chalet da Nico” senza attingere in alcun modo all’acque -
dotto consortile.
L’impianto mobile di triturazione è dotato di sistema di abbattimento delle polveri prodotte, costituito da
idroeiettori posizionati sulla tramoggia, sul nastro trasportatore principale e allo scarico.
L’acqua utilizzata per i suddetti idroeiettori è in quantità modesta e non in grado di generare lo scarico dei
reflui; data la prevista copertura dei cumuli di rifiuti, non si prevede nemmeno la presenza di scarichi deri-
vanti dal dilavamento meteorico dei rifiuti.
L’alimentazione degli idroeiettori potrà essere effettuata mediante collegamento all’acquedotto privato, inol-
tre l’impiego sarà limitato ai tre giorni di utilizzo previsti per la fase di triturazione dei rifiuti.
Sostanzialmente nessun nuovo consumo graverà sull’acquedotto consortile ed il progetto di recupero rifiuti
risulterà autonomo dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico; le quantità utilizzate non sono elevate
considerata la durata limitata dell’attività prevista per un massimo di tre giorni per 8 ore al giorno.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Il comune di Brogliano presenta superficie urbanizzata e con infrastrutture presso l'ambito pianeggiante
dove si concentra il tessuto insediativo, residenziale e produttivo.
In ambito collinare e pedemontano si rileva la presenza di edilizia sparsa, sorta tra i nuclei di matrice storica
e diffusa lungo la rete viaria.
L’uso del suolo collinare mostra abbondanza di prati stabili, fasce boscate e veri e propri boschi. La criticità
che maggiormente segna il territorio di Brogliano è rappresentata dal dissesto idrogeologico. Nel territorio
risultano molto estese e diffuse aree di rischio per la presenza di frane, fenomeni di erosione o smottamento.
In alcuni casi tali ambiti si pongono in stretta relazione con elementi di natura antropica.
Non è questo il caso dell’area di Piano di recupero in oggetto che prevede di privilegiare il recupero e il con -
solidamento dell’esistente, operando attraverso un intervento di riqualificazione e trasformazione del patri-
monio edilizio esistente.
La Relazione Geologica riporta che in questa zona la situazione Geolitologica è contraddistinta dalla presen-
za di rocce superficialmente alterate e con substrato compatto quali: basalti, tufi e ialoclastiti, legate all’attivi-
tà vulcanica sia sottomarina che subaerea dell’Eocene medio. Si tratta di rocce che si alterano e degradano fa -
cilmente a contatto con gli agenti atmosferici e che pertanto tendono a dare origine ad estese coperture di al-
terazione che ricoprono il sottostante substrato compatto. A queste rocce è quindi associata presenza di coltri
di alterazione prevalentemente argillose con spessori variabili, inglobanti elementi litoidi da medio-fini a
grossolani in percentuale variabile.
Nel dettaglio, la successione stratigrafica può essere schematicamente riassunta con la presenza di una co-
pertura colluviale, il cui spessore sarà determinato in fase di indagine geologica definitiva, e costituita preva-
lentemente da argille limose con sabbia.
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Dal punto di vista geotecnico le caratteristiche generali del substrato sono state ottenute dai dati ricavati dal -
la relazione geologica del PAT ed in particolare dal punto d’indagine n. 13, ubicato in prossimità dell’area
d’interesse ed effettuato nelle medesime condizioni litostratigrafiche
Relativamente ai lavori di progetto, le MPS prodotte dai rifiuti triturati e deferrizzati (classificate come tali in
seguito ad esecuzione del test di cessione e del controllo della granulometria idonea secondo l’allegato C del-
la circ. n. UL/2005/5205 del 15 luglio 2005) saranno impiegate per la predisposizione di una collinetta posta
all’ingresso e come sottofondo per la realizzazione dei viali di accesso alle singole unità progettate.
L’impianto mobile di recupero verrà posizionato in area idonea, tenuto conto che in sito non sono presenti
elementi geomorfologici ostativi: la zona può essere ritenuta stabile ed il progetto non ricade in aree a rischio
idraulico e sismico.
Non sono contemplati interventi tali da causare variazioni delle condizioni pedologiche, geologiche e geotec-
niche, né trattamenti o stoccaggio di rifiuti pericolosi.
La stessa natura di tipo solido dei rifiuti inerti da demolizione oggetto di trattamento non consente possibili
fenomeni di sversamento, spanti o colaticci in grado di interferire con gli strati superficiali e /o profondi del
suolo.
La movimentazione dei rifiuti, il processo di recupero (riduzione volumetrica e deferrizzazione) ed i deposi-
ti di materiali avvengono su superfici pavimentate. I cumuli di rifiuti non pericolosi, come quelli di materia-
le trattato in attesa di analisi sono inoltre dotati di idonea copertura è esclusa la possibile cessione al suolo di
sostanze pregiudizievoli per l’ambiente.
L’impatto si può perciò considerare nullo.
In aggiunta si consideri che:
- non sono presenti coperture in cemento amianto ma solo una piccola porzione di copertura in cemento
ecologico che sarà demolita e trattata;
- non vi è la evidenza oggettiva di presenza di serbatoi interrati (il riscaldamento avveniva parzialmente a
legna ed era assicurato da una caldaia a gasolio con un serbatoio mobile presente in un vano esterno). Il ser -
batoio non è presente nell'area;
- è presente una cabina elettrica di trasformazione vuota e priva di impianti;
- nonostante presso la proprietà fosse stato presente un gruppo elettrogeno di emergenza, nell'ambito delle
verifiche espletate non sono emersi segni di contaminazione (perdita d’olio e gasolio) che ipotizzino una pos-
sibile contaminazione del terreno. Ad ogni buon conto su questa area è previsto un controllo analitico del
terreno a conferma dell’ipotesi descritta.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Come riportato nell’allegata Relazione di Valutazione Previsionale di Impatto Acustico, il Comune di Bro-
gliano ha adottato una classificazione acustica del territorio inserendo l’area interessata dall’intervento in
classe III^ (aree di tipo misto); pertanto risultano applicabili i limiti acustici di cui all’Allegato A al DPCM
14/11/97 con valori di emissione di 55 dBA diurni e 45 dBA notturni (Tabella B) e valori di immissione di 60
dBA diurni e 50 dBA notturni (Tabella C).
L’attività prevede il posizionamento e l’utilizzo di un impianto mobile per la frantumazione e la vagliatura
di materiale inerte derivante dalla demolizione delle strutture edilizie dell’area di progetto. Sono presenti ri -
cettori residenziali in prossimità dell’area a una distanza di 80 mt., 105 mt. e 240 mt, posti sempre in III classe
nel Piano di Zonizzazione Acustica Comunale; inoltre in prossimità dell’area di intervento è presente una
zona particolarmente tutelata inserita in classe I, con limiti di immissione di 50 dBA per il periodo diurno e
40 dBA per il periodo notturno.
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Dall’allegata Relazione Tecnica a firma dell’Ing. Soprana Massimiliano (elaborato 3), si rileva che presso i ri-
cettori sensibili, durante le lavorazioni di triturazione, si avrà un potenziale superamento dei limiti di immis-
sione (differenziale ed assoluto) ed emissione previsti per il periodo diurno.
Pertanto, visto che per le modalità di lavorazione l’attività è da considerarsi temporanea (durata massima
prevista 3 giorni per 8ore/giorno), e non essendo possibile adottare misure di mitigazione per l’impianto in
oggetto, si indica, così come scritto anche nel documento di Valutazione Previsionale di Impatto Acustico,
che la ditta proponente chieda deroga ai limiti di norma all’Amministrazione Comunale
VALUTAZIONE
Si ravvisano aspetti di criticità e quindi si passa a proporre le raccomandazioni che si ritengono utili e necessarie per
una corretta gestione della problematica emersa.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Il territorio di Brogliano è infatti attraversato da due linee ad alta tensione, una delle quali collocata a valle
della frazione di Quargnenta, ma nessuna nelle vicinanze dell’area oggetto di Piano di Recupero. Sono
queste linee di elettrodotti a rappresentare una potenziale fonte di inquinamento, proprio a fronte della
prossimità con centri abitati di modeste dimensioni. La campagna di recupero rifiuti non prevede l’uso di
derivazioni di alta tensione e non costituirà alcuna modifica alla condizione esistente.
Per quanto riguarda l'inquinamento luminoso, il comune di Brogliano ricade nella fascia di rispetto di 10 km
agli osservatori di Crespadoro, San Giovanni Ilarione ed Arzignano.
La campagna di recupero rifiuti non creerà impatti riguardo l’inquinamento luminoso in quanto sia l’attività
di recupero che di movimentazione verrà svolta durante il periodo diurno
Si esclude la presenza nella struttura dell’immobile oggetto di demolizione di componenti metalliche
potenzialmente fonte di emissione di radiazioni ionizzanti. A titolo cautelativo sarà effettuato un controllo
radiometrico con idoneo strumento sui rifiuti CER 170405 – Ferro e acciaio e CER 170402 – Alluminio
separati dalla struttura prima della demolizione e sul rifiuto CER 191202..
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
La valutazione della matrice Paesaggio si è basata sui seguenti indicatori: la presenza di ambiti di particolare
valenza, la presenza di risorse sociali e simboliche e l’estensione dei sentieri di fruizione del territorio.
L’analisi dello stato attuale evidenzia la presenza di ambiti con elevato valore paesaggistico, soprattutto in
ambito collinare e montano dove le valenze paesaggistiche sono costituite dalla compresenza e complessità
determinata dai prati, dalle siepi campestri, dai castagneti, dagli orno ostrieti, dalle antiche contrade. In
quest’ottica di un migliore inserimento nel paesaggio va il disegno di Piano che cerca di demolire il contra-
sto creato dal volume esistente attraverso la sua riduzione e scomposizione.
Il progetto risulta sicuramente migliorativo del contesto paesaggistico attuale dell’area oggetto di riqualifica -
zione.
La campagna di recupero rifiuti si inserisce nel contesto del progetto di riqualificazione e, come già descritto
al punto 5.6 avrà una durata molto limitata e sarà del tutto ininfluente sugli obiettivi previsti dal piano di ri -
qualificazione dell’area.
Il Rapporto Ambientale riporta che il patrimonio culturale, architettonico e archeologico è stato letto attra -
verso indicatori diretti a identificarne la consistenza, nonché le azioni o i processi in corso diretti alla sua tu -
tela, riqualificazione e valorizzazione. Il comune di Brogliano appare un territorio ricco di risorse, in partico -
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lare di natura culturale e architettonica. Si tratta di un patrimonio sparso dotato di una grande carica in ter -
mini identitari.
In seguito all’analisi le criticità risultano limitate al territorio collinare dove la trama fatta di piccole contrade
e nuclei storici rischia l’abbandono e il conseguente degrado. Si tratta di una dinamica attuale, che rischia di
peggiorare nel futuro. La stessa dinamica ha riguardato l’area in oggetto, infatti dopo lo “splendore” degli
anni 70’ – 80’ l’attività turistico ricettiva ha avuto un lento declino sino al completo abbandono.
Proprio a fronte delle previsioni del PAT dirette al recupero e riqualificazione di questi nuclei appare impor -
tante sottolineare l’idea di progetto che fa del recupero fisico e/o funzionale del tessuto e degli edifici esi -
stenti un suo valore. Va sottolineato che la popolazione locale da sempre risulta “legata” da un sentimento
storico e testimoniale al vecchio simbolo rappresentato dallo “Chalet da Nico” e la sua futura riapertura sarà
una reale occasione di riscatto per queste importanti risorse territoriali.
La campagna di recupero rifiuti si inserisce nel contesto del progetto di riqualificazione e costituirà un esem-
pio di ottimizzazione delle risorse.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Essendo l’attività di riduzione volumetrica dei rifiuti CER 170904 svolta sul posto, come anche il riutilizzo
del materiale triturato classificato MPS per la realizzazione di sottofondi, il progetto in esame eviterà la
generazione di traffico veicolare pesante indotto; non sarà infatti necessario il trasporto dei rifiuti presso i
centri di smaltimento.; tutto il materiale prodotto dalla riduzione volumetrica sarà riutilizzato sul posto.
In fase di sopralluogo è stata inoltre verificata, con i tecnici comunali, l’accessibilità all’area da parte dei
mezzi utilizzati in fase di cantiere data la conformazione delle vie di accesso.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
Flora e Fauna
La valutazione della matrice in questione è stata effettuata attraverso l’analisi dell’estensione delle aree
caratterizzate da un elevato valore vegetazionale e dall’idoneità faunistica dimostrata dal territorio.
Per quanto riguarda la flora appare necessario evidenziare la grande valenza del territorio collinare e
montano dove abbondano aree boscate e prati stabili che consentono la presenza di habitat di rifugio o di
stazionamento della fauna selvatica.
Nell’ambito in oggetto la situazione è in parte persa in quanto risulta una vera e propria eccezione la
presenza di una “pineta costruita” che nulla ha a che vedere con l’intorno caratterizzato da boschi di
latifoglie ed in particolare di castagno e faggio. L’area di Piano risulta caratterizzata da un imponente
volume costruito con ampi piazzali asfaltati che confina con una pineta artificiale realizzata nel 1972.
Conseguentemente a ciò, l’ambito in questione assume anche una bassa vocazione faunistica al contrario dei
boschi e dei prati dei dintorni che caratterizzano l’ambito collinare del comune di Brogliano.
In quest’ambito, si ritiene pertanto che l’attività di recupero dei rifiuti da demolizione, costituita
sostanzialmente dall’impiego previsto per tre giorni dell’impianto mobile di triturazione ed il deposito
coperto di materiale triturato in attesa di analisi (durata prevista 20 giorni) per la qualifica di MPS, non
costituisca in alcun modo un elemento di disturbo o perturbazione della flora e fauna esistente.
Biopersità
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La valutazione della matrice Biopersità si è basa sull’analisi di indicatori quali la presenza di habitat
naturali, la persità vegetazionale e faunistica e la connettività ecologica.
Anche in questo, come nel caso della matrice precedente, l’analisi del territorio comunale consente di
identificare una netta dualità tra ambito collinare ed ambito pianeggiante. L’ambito di fondo valle risulta
caratterizzato da elevati livelli di artificializzazione e da un elevato grado di frammentazione ambientale.
Quello collinare appare invece qualificato dalla grande presenza di boschi, siepi e prati stabili e da una
relativamente bassa presenza insediativa. In entrambi i casi è possibile però rilevare situazioni di criticità più
o meno gravi.
Il territorio collinare e montano vede un rischio connesso all’utilizzo di conifere nei rimboschimenti, che
degradano la qualità ambientale ed ecologica dei boschi, nonché dell’avanzata del bosco spontaneo a scapito
di colture agrarie quali i prati stabili. Ciò porta a considerare necessari, in aggiunta alle indicazione del PAT,
anche l’attuazione di interventi quali quelli prospettati per la matrice precedente, capaci quindi di migliorare
la biopersità vegetazionale e faunistica sia in ambito pianeggiante che in ambito collinare. Il rapporto
ambientale ritiene indispensabile prospettare forme di valorizzazione dei prati stabili anche attraverso la
creazione di opportunità in campo fruitivo e ricreativo. In quest’ottica va ad inserirsi il Piano Attuativo in
oggetto, il quale si prefigge di recuperare un’area importante che rappresenta una delle “porte di accesso”
all’area collinare dei boschi e dei prati del comune di Brogliano. Nel tempo la località Lago di Quargnenta ha
perso la connotazione di struttura turistico ricettiva in quanto il vecchio ristorante è stato chiuso per lungo
tempo.
L’area ha mantenuto però la funzione di punto di partenza, per le escursioni a piedi, in bicicletta, a cavallo o
altro nella zona collinare, grazie al grande piazzale utilizzato a parcheggio per le auto, è stata prodotta una
“Integrazione VIncA” così come richiesto dalla Commissione Regionale VAS, valutata positivamente dalla
medesima Commissione, con l’indicazione di alcune prescrizioni - parere motivato della Commissione
Regionale VAS n. 118 del 9/9/2015.
Il Piano di Recupero prevede la realizzazione di un parcheggio pubblico a servizio della popolazione che già
utilizza l’area in analisi come punto di partenza per le escursioni. Per quanto concerne la “pineta” interna al
piano sarà oggetto di ricomposizione forestale per inserire nuove specie vegetali autoctone come il castagno
(non oggetto della presente richiesta).
L’attività di recupero rifiuti da demolizione, come già detto, avrà una durata molto limitata (tre giorni), le
aree di deposito dei rifiuti e dei materiali in attesa di analisi (entrambi dotati di idonea copertura) saranno
quindi rese disponibili in tempi molto brevi (previsti 43 giorni come riportato nel Capitolo III – Quadro
Progettuale) per il proseguo del Piano di recupero come sopra descritto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Per quanto riguarda la Salute Pubblica i possibili impatti sono riconducibili in generale alla presenza di
rumore, sostanze tossiche, radiazioni(ionizzanti e non) e agenti patogeni. In merito al rumore si rimanda allo
specifico paragrafo; considerato che rispetto all’impianto attualmente esistente e funzionante non sono
previste modifiche ai codici C.E.R. per i rifiuti in ingresso già autorizzati, si può ragionevolmente escludere
la presenza di sostanze tossiche, radiazioni ed agenti patogeni tali da costituire rischi aggiuntivi significativi
sulla Salute Pubblica e sui lavoratori rispetto all’attuale già autorizzato.
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Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguata
verifica in corso d’opera finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di contenimento
dell’impatto acustico.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
di rischi ambientali, sanitari ed ecologici
Tutto ciò premesso si esprime
PARERE FAVOREVOLE
Alla esclusione dalla procedura V.I.A., subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.
1. L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
dell’attività; in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti; preliminarmente
all’avvio dei lavori la ditta dovrà relazionarsi con l'Amministrazione Comunale per eventuali
autorizzazioni in deroga ai limiti di rumore.
2. I sistemi di contenimento delle emissioni di polveri in atmosfera dovranno essere costantemente gestiti
in modo tale da garantire nel tempo l’efficienza prevista in progetto; al fine di limitare l'emissione di
polveri sarà necessario prevedere azioni di umidificazione delle strade di cantiere nelle giornate secche
e/o ventose.
3. La gestione della campagna di recupero dovrà essere conforme a quanto previsto dalla DGRV
1773/2012./
4. Si dovrà provvedere costantemente alla prevista azione di ricopertura dei cumuli di rifiuti e/o MPS, che
dovranno essere effettuata con idonei teli di contenimento.
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PROVINCIA DI VICENZA
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5. La gestione dell’impatto acustico dovrà avvenire nel pieno rispetto delle condizioni stabilite dal Comune
nell’ambito dell’autorizzazione per l’attività di cantiere. Nel caso i valori progettuali non siano
rispettati, così come le condizioni stabilite dal Comune, dovranno essere messi in opera i correttivi
necessari, concordati con Amministrazione comunale ed ARPAV.
6. La ditta dovrà rispettare le prescrizioni, relative all'attività di recupero in questione ed alla V.Inc.A.,
indicate nel parere motivato n. 118 del 9 settembre 2015 della commissione regionale VAS.
7. Nel caso di ritrovamenti occasionali di rifiuti o serbatoi interrati contenenti idrocarburi (o altre
sostanze chimiche) e nel caso di trasformatori elettrici se esistenti e si mettano in atto tutti i presidi
ambientali atti a scongiurare ogni possibile contaminazione del suolo e dell’immediato sottosuolo,
dandone tempestiva comunicazione ad ARPAV ed al Comune.
8. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
addetto alla selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
sicurezza/rischio segnalati; di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della
presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.
Vicenza, 14 settembre 2016
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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