Determina Dirigenziale

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 372 DEL 24/06/2015

                          Servizio VIA VINCA




     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S.M.E I. -
     IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI PLASTICI IN PROCEDURA SEMPLIFICATA DI
     POTENZIALITA' SUPERIORE A 10 T/G.
     DITTA: SACME S.P.A. - LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MALO, VIA
     DEL LAVORO N.2

                            IL DIRIGENTE


       Vista la documentazione presentata in data 21/04/15, prot. n. 27009, da parte della ditta SACME
     S.P.A., con sede legale in via del Lavoro n.2 in Comune di Malo (VI), relativa al progetto di un
     “Impianto di recupero rifiuti plastici in procedura semplificata di potenzialità superiore a 10 t/g.”,
     nel sito di via del Lavoro n.2 , in Comune di Malo;
       Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti
     di infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con
     capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da
     R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della
     parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.;
       Tenuto conto che la verifica per tali impianti di recupero risulta tra le competenze inpiduate in
     capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 10/1999, e sue successive modifiche ed integrazioni, e
     che con D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 la Giunta regionale ha fornito e confermato gli indirizzi
     applicativi in materia di valutazione d'impatto ambientale e di coordinamento tra le proprie
     disposizioni e le normative nazionali emanate successivamente, confermando la suddetta
     competenza provinciale anche con riferimento alla tipologia degli interventi, come inpiduati negli
     allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
       Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
     verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
     web della Provincia in data 30/04/2015;
      Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha




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     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
     28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
       Dato atto che la Commissione Provinciale VIA, nella seduta del giorno 17/06/2015, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
       Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale;
       Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
     urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
     rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
     l'autorizzazione dell'intervento;
       Vista l’istruttoria della Commissione VIA conservata agli atti;
      Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
      Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 259);
      Vista la Legge Regionale n. 10/1999 “Disciplina dei contenuti e delle procedure di Valutazione
     di Impatto Ambientale” e s.m.i. e la successiva D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 "Adeguamento alla
     sopravvenuta normativa nazionale e regionale delle disposizioni applicative concernenti le
     procedure di valutazione di impatto ambientale di cui alla Dgr n.1539 del 27 settembre 2011 e sua
     contestuale revoca”;
      Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
      Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.10 del 19/02/2015, con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2015 e Pluriennale 2015-2017;
      Visto il Decreto Presidenziale n. 33 del 17/03/2015 con il quale è stato approvato il Piano
     Esecutivo di Gestione anno 2015;

      Visto il Decreto presidenziale n. 6 del 19/01/2015 con cui è stato approvato il P.E.G. Provvisorio
     2015 con assegnazione delle risorse finanziarie nei limiti previsti dall'art. 163 c. 2 del D.Lgs.
     267/2000;
                            DETERMINA

      -  che il progetto della ditta SACME S.P.A., con sede legale in via del Lavoro n. 2, nel comune
        di Malo, relativo all'“Impianto di recupero rifiuti plastici in procedura semplificata di
        potenzialità superiore a 10 t/g.” situato in comune di Malo, via del Lavoro n.2, è escluso
        dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla
        L.R. 10/99 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere allegato alla presente
        determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;

      -  di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);

      -  che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;




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        -  che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

        -  di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
          all'albo pretorio on line;

        -  di trasmettere il presente provvedimento alla ditta SACME S.P.A., al/ai Comune/i di Malo,
          all'ARPAV ed al Settore Ambiente della Provincia;



                             INFORMA


     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
     Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
     presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
     data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
     Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
     autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.




     Vicenza, 24/06/2015



                                      Sottoscritta dal Dirigente
                                     (FERRETTI MARIA PIA)
                                        con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea Baldisseri




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                DETERMINAZIONE N° 372 DEL 24/06/2015


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S.M.E I. -
     IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI PLASTICI IN PROCEDURA SEMPLIFICATA DI
     POTENZIALITA'      SUPERIORE    A    10      T/G.
     DITTA: SACME S.P.A. - LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MALO, VIA
     DEL LAVORO N.2




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 25/06/2015.


     Vicenza, 25/06/2015




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (PADOVAN ALESSANDRA)
                                          con firma digitale




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                             SACME S.P.A
                              PARERE N. 14/2015

     Oggetto: Impianto di recupero rifiuti plastici in procedura semplificata di potenzialità superiore a 10 t/g.
     PROPONENTE:             SACME S.P.A.
     SEDE LEGALE:            Via del Lavoro n. 2 - Malo
     SEDE INTERVENTO:          Via del Lavoro n. 2 - Malo
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:         Attività di recupero rifiuti pericolosi e non pericolosi
     MOTIVAZIONE V.I.A:         ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                       infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non perico-
                       losi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni
                       di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,della parte quarta del decreto legislati-
                       vo 3 aprile 2006, n. 152
     COMUNE INTERESSATO:         Malo
     DATA DOMANDA:            21 aprile 2015
     DATA PUBBLICAZIONE:         30 aprile 2015
     DATA INTEGRAZIONI:         16 giugno 2015

     DOCUMENTAZIONE TECNICA PRESENTATA:
       •  Relazione illustrativa;
       •  Tavola unica – lay-out;
       •  Studio preliminare ambientale;
       •  Dichiarazione di non necessita' della procedura di valutazione di incidenza ambientale;
       •  Relazione allegata alla dichiarazione di non necessita' della procedura di valutazione di incidenza
         ambientale.

                                PREMESSE
     La Sacme Spa opera nel settore della produzione di film - shopper e granuli in materiale plastico. I film-
     schopper vengono ottenuti partendo dalla lavorazione del polietilene in granuli proveniente sia da materia
     prima vergine che da MPS ottenute da una specifica attività di recupero rifiuti plastici.
     Il quantitativo massimo di rifiuti autorizzato è pari a 8,4 t/g. La scadenza dell'iscrizione è stabilita al
     25/04/2016.
     La Ditta intende modificare la propria attività sostituendo l'attuale estrusore con uno di potenzialità superio-
     re alle 10 t/g.
     L’attività di recupero viene svolta interamente all’interno del capannone, compresi gli stoccaggi, in modo che
     i rifiuti non possano venire dilavati dalle acque meteoriche. Nel piazzale esterno avverranno il transito ed il
     parcheggio dei veicoli.
     L'attività di recupero riguarda principalmente gli scarti di lavorazione generati nel corso delle lavorazioni
     svolte dalla Sacme spa; a questi si aggiungono i rifiuti prodotti presso aziende esterne che vengono conse-
     gnati da ditte specializzate ed autorizzate al trasporto di rifiuti oltre che da soggetti autorizzati al trasporto
     in conto proprio di rifiuti non pericolosi ai sensi dell’art. 212 comma 8 del D.Lgs.152/2006 e succ. mod. e int,.
     Impianto di recupero rifiuti.
     I materiali ottenuti dall’attività di recupero saranno costituiti da materiali plastici conformi alle specifiche
     UNIPLAST-UNI 10667 e per la produzione di prodotti in plastica nelle forme usualmente commercializzate.

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                               UBICAZIONE
     L’impianto della Ditta SACME S.p.A. - Via del Lavoro, 2 - 36034 Malo (VI) ha la propria sede nella zona
     industriale di Molina di Malo, situata tra Thiene, Malo e Villaverla, non lontano dal casello autostradale di
     Thiene-Schio dell’autostrada A31.
     La superficie topografica dell’area appare uniforme e non sono presenti rilievi e/o avvallamenti. La quota
     assoluta del piano campagna è pari a circa 108 m s.l.m. L’area è catastalmente inpiduabile al Foglio 23,
     mappale n.1 del censuario di Malo.
     Nella tavola 01 del PAT “Carta dei Vincoli e della pianificazione territoriale” per la zona in oggetto si
     evidenzia la presenza di una fascia di rispetto fluviale e del vincolo paesaggistico connesso alla presenza del
     Torrente Rostone.
     L’area è classificata dal Piano degli Interventi del Comune di Malo come zona “artigianale ed industriale di
     completamento”, D1-6.
     L'area è parzialmente soggetta a vincolo paesaggistico connesso con la presenza del Torrente Rostone ed è
     considerata dal Piano di Classificazione Acustica in classe V, area prevalentemente industriale. Impianto di
     recupero rifiuti
     L’impianto è situato in zona industriale, in un’area interamente recintata e pavimentata, in cui si trovano un
     capannone e dei piazzali esterni.




                                Ortofoto del sito

                 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE (Pellizzer)
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio del Comune di Malo (P.A.T.);
     • Piano degli Interventi del Comune di Malo (P.I.);
     • Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti urbani e Speciali;

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     • Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell'Atmosfera;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque.
     In relazione al presente quadro di riferimento, si rileva come non siano stati esaminati né il Piano Territoriale
     Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto, né il Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.); per
     quanto riguarda invece il Piano Regionale di Gestione dei Rifiutii Urbani e Speciali ed il Piano di Tutela delle
     Acque non li si rapporta con l'area interessata; sarebbe inoltro opportuno che vengano analizzate le restanti
     tavole dal PAT e che lo S.P.A. si rapporti con il Rapporto Ambientale del PAT stesso. Si ritiene tuttavia, visto
     il contesto produttivo consolidato e le modalità dell’intervento, non necessario richiedere specifiche
     integrazioni in merito.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                   QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     La SACME SPA opera nel settore della produzione di
     film - shopper e granuli in materiale plastico. I film-
     schopper vengono ottenuti partendo dalla lavorazione
     del polietilene in granuli proveniente sia da materia pri-
     ma vergine che da MPS ottenute da una specifica attività
     di recupero rifiuti plastici.
     A tal fine la Ditta è già iscritta nel Registro Provinciale
     per l'attività di recupero rifiuti non pericolosi in regime
     semplificato al n. 6/2011; il quantitativo massimo di rifiu-
     ti autorizzato è pari a 8,4 t/g e la scadenza dell'iscrizione
     è stabilita al 25/04/2016.
     La Ditta intende modificare la propria attività sostituen-
     do l'attuale estrusore con uno di potenzialità superiore
     alle 10 t/g. Per tale motivo è stata attivata la procedura di
     verifica di assoggettabilità a VIA della nuova attività.
     Attività di recupero in essere nel sito
     L’attività di recupero riguarda esclusivamente i seguenti materiali: polietilene e Mater-Bi (famiglia di biopla-
     stiche che utilizza componenti vegetali, come l’amido di mais, e polimeri biodegradabili ottenuti sia da mate-
                           rie prime di origine rinnovabile, sia da materie prime di origine
                           fossile).
                           I rifiuti oggetto dell’attività di recupero in regime semplificato
                           appartengono alle tipologie 6.1 e 6.2 di cui all’allegato 1 Suballe-
                           gato      1      del     DM       05/02/1998:

                              • rifiuti plastici, imballaggi usati in plastica compresi i conteni-
                                tori per liquidi, con esclusione dei contenitori per fitofarmaci
                                e per presidi medico-chirurgici (tipologia 6.1);
                              • sfridi, scarti, polveri e rifiuti di materie plastiche e fibre sinte-
                                tiche (tipologia 6.2).
                              I codici CER oggetto dell'attività di recupero sono i seguenti:

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     In particolare, l'attività di recupero riguarda:




     Tali rifiuti classificati come non pericolosi si trovano allo stato solido, non emanano vapori, non rilasciano li-
     quidi e non reagiscono con altri materiali presenti sul sito.
     L'attività di recupero riguarda principalmente gli scarti di lavorazione generati nel corso delle lavorazioni
     svolte dalla Sacme spa; a questi si aggiungono i rifiuti prodotti presso aziende esterne che vengono conse-
     gnati da ditte specializzate e autorizzate al trasporto di rifiuti conto terzi oltre che da soggetti autorizzati al
     trasporto in conto proprio di rifiuti non pericolosi ai sensi dell’art. 212 comma 8 del D.Lgs.152/2006 e succ.
     mod. e int,.
     La potenzialità attuale dell'impianto è la seguente:
     • quantità annua di rifiuti recuperati: 2000 ton
     • quantità giornaliera di rifiuti recuperati: 8,4 ton/g
     • quantità massima di rifiuti messi in riserva: 143 ton
     In particolare la potenzialità dell'impianto per ciascuna tipologia di attività di recupero è la seguente:



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     Sono previste analisi chimiche dei rifiuti destinati a recupero nei seguenti casi:
     • per i rifiuti della tipologia 6.2, in quanto sono inpiduati i seguenti parametri chimico-fisici da rispettare:
       Pb<3%, KOH<0,3%, Cd<0,3%;
     • per i rifiuti con codice CER “a specchio, quali:
        - 160216 - componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, persi da quelli di cui alla voce 160215;
        - 160306 - rifiuti organici persi da quelli di cui alla voce 160305
     L’attività di recupero rifiuti viene svolta all’interno dello stabilimento Sacme nel quale trovano collocazione
     anche gli impianti e i processi di produzione di film - shopper e granuli in materiale plastico. Le aree desti-
     nate al deposito ed alla lavorazione dei rifiuti sono delimitate da elementi fisici o da segnaletica che le distin-
     guono dai rimanenti spazi adibiti alla produzione di articoli plastici ed allo stoccaggio delle materie prime. I
     rifiuti plastici vengono temporaneamente deposti nel settore di conferimento dove si procede con la verifica di
     conformità alle disposizioni contenute nel D.M. 5 febbraio 1998 e smi.
     I rifiuti conformi vengono quindi trasferiti nell’area destinata alla messa in riserva.
                         Sia il settore di conferimento che l’area destinata alla messa in riserva
                         vengono ricavate all’interno dello stabilimento produttivo. I rifiuti per-
                         tanto non sono soggetti a fenomeni di dilavamento meteorico. Conse-
                         guentemente non sono previste modalità di raccolta e trattamento di
                         reflui in quanto assenti.
                         Il rifiuto plastico viene quindi prelevato dall’area di messa in riserva e
                         inserito all’interno di un mulino macinatore che provvede a ridurre le
                         dimensione del materiale. Il mulino (immagine a fianco), collocato nel
                         reparto miscelazione, è composto da 4 gruppi meccanici principali, co-
                         stituiti da basamento e motorizzazione, dal gruppo di caricamento, dal
                         rotore e dalla camera di taglio, dal gruppo di raccolta e prelievo del
                         materiale. Il mulino macinatore è dotato di 2 filtri a maniche per la se-
                         parazione dell'eventuale materiale di scarto presente nel rifiuto plasti-
                         co introdotto nel mulino macinatore.
                         Il macinato ottenuto viene convogliato automaticamente, tramite una
                         tubazione in depressione, alla macchina di estrusione collocata nel re-
     parto estrusioni compounds.
     Il materiale viene quindi introdotto gradualmente all’interno della macchina di estrusione e riscaldato sia
     per attrito sia dal calore prodotto da resistenze elettriche. Una vite senza fine forza per compressione il mate-
     riale allo stato pastoso a passare attraverso una filiera di forma e larghezza predefinita. Il semilavorato otte-
     nuto dalla trafilazione è costituito da “spaghetti” in materiale plastico che vengono tagliati a intervalli di lun-
     ghezza predefiniti per l’ottenimento di granuli. Quest’ultimi vengono convogliati all’interno di big-bag che
     una volta riempiti vengono immagazzinati in prossimità del reparto di confezionamento.
     I materiali ottenuti dall’attività di recupero sono costituiti da materiali plastici conformi alle specifiche UNI-
     PLAST-UNI 10667 e per la produzione di prodotti in plastica nelle forme usualmente commercializzate.



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     A riguardo il 20/05/2010 l’IPPR (Istituto per la promozione delle plastiche da riciclo) ha rilasciato alla Sacme
     il certificato di conformità per la produzione di sacchi in LPDE riciclato ottenuti mediante (estrusione in con-
     tinuo) l’impiego di materie plastiche da riciclo da scarto industriale nella quantità minima del 60%.
     I rifiuti ottenuti dal processo di recupero sono rappresentati essenzialmente dalla pulizia dei filtri presenti
     nell’estrusore e dalla loro periodica sostituzione. La frequenza delle operazioni di manutenzione e pulizia
     dei filtri è necessariamente legata alle ore di funzionamento dell’estrusore e al materiale trattato.
     I rifiuti provenienti dalla pulizia dei filtri sono rappresentati da scarti in plastica (CER 191204) e il quantitati-
     vo annuo prodotto è stimato in circa 10.000 kg/ anno. I rifiuti prodotti vengono collocati all'interno di big-
     bags in un'apposita area in attesa di essere prelevati da ditte specializzate.
     Le modalità di stoccaggio dei rifiuti in ingresso sono le seguenti:




     Le modalità di stoccaggio dei rifiuti prodotti sono le seguenti:




     Le modalità di stoccaggio delle MPS prodotte sono le seguenti:




     La gestione dell’impianto avviene nel rispetto di quanto stabilito dalla normativa vigente in materia di rifiu-
     ti.




                                                       Pag. 6 di 12


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     Lo schema di flusso dell'impianto risulta essere il seguente:




     Attività di recupero di progetto
     L'azienda intende modificare l'attività di recupero già autorizzata andando a sostituire l'attuale estrusore con
     uno di capacità leggermente superiore. Il resto del processo e delle condizioni d’impianto e di esercizio
     dell’attività di recupero rimangono invariate rispetto alla situazione in essere, sopra descritta.
     Il nuovo estrusore, rappresentato nell’immagine sotto, presenta una potenzialità oraria massima di 580 kg/h
     che, su 24 ore di funzionamento, corrispondono a 13,92 t/g.
     La capacità massima produttiva del nuovo estrusore è di 580 Kg/ora. Considerando un ciclo di lavorazione
     di 24 ore/g, la quantità massima giornaliera di rifiuti plastici recuperati è pari a 13.920 Kg.
     La quantità annua di rifiuti recuperati è pari a 4.000 ton.




     .




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     Il quantitativo istantaneo massimo di rifiuti in attesa di recupero messi in riserva (R13) all’interno dell’inse-
     diamento e funzionale all’attività di recupero condotta nello stesso impianto sarà il seguente:




     Le tabelle che seguono riportano la capacità dell’impianto.




                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.
                                    111
                   QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     Sulla base della documentazione di progetto gli interventi previsti, ed in particolare la modifica dell’estruso-
     re con aumento di capacità di recupero rifiuti non pericolosi, non comporta significativi aumenti dell’inqui-
     namento dell’aria.
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     Sia nella situazione in essere sia nella situazione di progetto le emissioni prodotte nel corso della fase di
     estrusione vengono convogliate all’esterno dell’edificio con apposito camino. Si tratta di emissioni dovute
     alla pulizia ed alla sostituzione del filtro metallico presente in prossimità dell’estrusore e necessario per la se-
     parazione di eventuale materiale di scarto presente nel rifiuto trattato. L’Amministrazione Provinciale di Vi-
     cenza, Settore Aria, ha rilasciato l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell’art.269 del
     d.lgs.152/2006 Parte Quinta, n.196/ARIA del 1 agosto 2011; la scadenza è l'1 agosto 2026. I parametri ed i rela-
     tivi limiti da rispettare sono quelli previsti nell'Allegato I, Tabella D della Parte II del D.Lgs 152/2006 e succ.
     mod. e int. Considerato che i fumi prodotti per analogia con gli impianti similari già in essere sono caratte-
     rizzati dalla presenza di composti volatili in concentrazione inferiore ai limiti di legge, non sono previsti si-
     stemi di abbattimento.
     Sono presenti emissioni diffuse dall’impianto di macinazione dei materiali da recuperare e dal sistema di
     trasporto pneumatico. Considerato il potenziale aumento delle quantità giornaliera di rifiuti in trattamento
     (da 8,4 a 13,92 tonnellate/giorno) e dell’orario di lavoro (24 ore su 24), la maggior incidenza delle operazioni
     con emissioni diffuse può comportare aumenti di aerodispersione di inquinati negli ambienti di lavoro, da
     monitorare mediante indagini sull’aria interna.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento. Tuttavia il potenziale aumento quantitativo delle emissioni diffuse rende opportuno stabilire
     tempistiche e modalità di monitoraggio sulla qualità dell’aria in ambiente di lavoro (in particolare polveri respirabili)

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     Sulla base della documentazione di progetto tutte le attività di recupero rifiuti, ivi comprese le connesse ope-
     razioni di deposito, saranno svolte in zone interne all’edificio industriale o comunque in aree coperte e pavi-
     mentate. Non risulta alcuna idroesigenza di processo per quanto riguarda l’attività di recupero (in particola-
     re non sono citate esigenze di raffreddamento ad acqua dell’estrusore).
     Nel complesso si ritiene che, ai fini della presente sezione, gli interventi di progetto non comportino
     variazioni sostanziali rispetto a quanto già autorizzato.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     Sulla base della documentazione di progetto, tenuto conto della tipologia dell’intervento, delle caratteristiche
     dell’ambiente in cui esso si inserisce, dei requisiti di impianti e attrezzature e delle modalità di gestione pro-
     poste, risulta non significativa l’interazione locale con le matrici suolo e sottosuolo.
     Nel complesso si ritiene che, ai fini della presente sezione, gli interventi di progetto non comportino
     variazioni sostanziali rispetto a quanto già autorizzato.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     Come evidenziato nei paragrafi precedenti, la nuova attività riguarda la sostituzione dell'estrusore esistente
     con uno di potenzialità superiore. L'estrusore è posizionato all'interno del capannone esistente e risulta sepa-
     rato dalle aree esterne da un locale deposito e dalla zona di estrusione compound.

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     In ogni caso, secondo quanto dichiarato dall'azienda costruttrice, il livello di rumorosità è pressochè nullo
     durante il funzionamento dell'estrusore, mentre durante le operazioni di cambio filtro le stesse rimangono
     inferiori a 80 dB(A).
     Da quanto sopra detto si può ritenere che l'incremento di impatto acustico prodotto dal nuovo estrusore sia
     pressochè nullo rispetto alla situazione esistente e nel rispetto dei limiti delle classificazione acustica
     comunale; si ritiene tuttavia necessario un monitoraggio post-operam al fine di verificare il rispetto dei
     limiti.

                                VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Sulla base della documentazione di progetto, tenuto conto della tipologia dell’intervento, delle caratteristiche
     dell’ambiente in cui esso si inserisce, dei requisiti di impianti e attrezzature e delle modalità di gestione pro-
     poste, non risultano significative condizioni di impatto correlate con agenti fisici.
     Nel complesso si ritiene che, ai fini della presente sezione, gli interventi di progetto non comportino
     variazioni sostanziali rispetto a quanto già autorizzato.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     Sulla base della documentazione di progetto, tenuto conto della tipologia dell’intervento, delle caratteristiche
     dell’ambiente in cui esso si inserisce, dei requisiti di impianti e attrezzature e delle modalità di gestione pro-
     poste, non risultano significative condizioni di impatto paesaggistico.
     Nel complesso si ritiene che, ai fini della presente sezione, gli interventi di progetto non comportino
     variazioni sostanziali rispetto a quanto già autorizzato.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     Nello Studio Preliminare Ambientale si afferma che “Attualmente, la quantità di rifiuti conferiti da aziende
     esterne è estremamente ridotta; si tratta, mediamente, di circa 1 automezzo ogni 15 giorni lavorativi. Anche a
     seguito della messa a regime del nuovo impianto di estrusione (che comporta un aumento di capacità
     produttiva dell'ordine del 20%) si ritiene che l'impatto sulla viabilità della zona sia estremamente modesto
     non arrivando a 1 automezzo alla settimana.”
     Si concorda, anche alla luce delle ulteriori integrazioni fornite, che il progetto non comporti un incremento
     significativo del flusso veicolare.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




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     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     Sulla base della documentazione di progetto, tenuto conto della tipologia dell’intervento, delle caratteristiche
     dell’ambiente in cui esso si inserisce, dei requisiti di impianti e attrezzature e delle modalità di gestione pro-
     poste, non risultano significative condizioni di impatto su risorse naturali, flora e fauna.
     Nel complesso si ritiene che, ai fini della presente sezione, gli interventi di progetto non comportino
     variazioni sostanziali rispetto a quanto già autorizzato.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Sulla base della documentazione di progetto, tenuto conto della tipologia dell’intervento, delle caratteristiche
     dell’ambiente in cui esso si inserisce, dei requisiti di impianti e attrezzature e delle modalità di gestione pro-
     poste, non risultano significative condizioni di impatto su sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori e delle
     persone in generale.
     Nel complesso si ritiene che, ai fini della presente sezione, gli interventi di progetto non comportino
     variazioni sostanziali rispetto a quanto già autorizzato, ad eccezione dell’aumento del possibile incremento
     delle emissioni diffuse (già trattate nella sezione relativa alla qualità dell’aria).

                                VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sulle persone determinati
     dall’intervento, fatto salvo il rispetto della vigente normativa a tutela dei lavoratori.


                      VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                                CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
     concernenti l’inquinamento acustico e lo scarico sul suolo delle acque di seconda pioggia.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
     rischi ambientali, sanitari ed ecologici.




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                            Tutto ciò premesso si esprime
                             PARERE FAVOREVOLE
              Alla esclusione dalla procedura V.I.A., subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.

     1. L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
      dell’attività; in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti e le emissioni in
      atmosfera.
     2. In sede di collaudo dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
      verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza
      triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto.:
      - le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei
      punti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno
      concordate con Arpav;
      - nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, concordati
      con Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i risultati
      delle analisi.
     3. In fase di presentazione del progetto per l’autorizzazione alla gestione dei rifiuti, dovranno essere
      stabilite, alla luce del potenziale aumento quantitativo delle emissioni diffuse, tempistiche e modalità di
      monitoraggio sulla qualità dell’aria in ambiente di lavoro (in particolare polveri respirabili).
     4. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
      addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
      sicurezza/rischio segnalati; di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della
      presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.
     Vicenza, 17 giugno 2015
        F.to Il Segretario                                     F.to Il Presidente
       Dott.ssa Ingrid Bianchi                                  Ing. Maria Pia Ferretti




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