Determina e parere

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 939 DEL 28/11/2014

                          Servizio VIA VINCA



     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S.M.I. -
     IMPIANTO DI RECUPERO DI UNA LEGA DI CUPRO-NICHEL MEDIANTE PROCESSO
     DI RAFFINAZIONE TERMICA DA 50 KG/H DI METALLO DA INSERIRE IN UN
     IMPIANTO DI TRATTAMENTO PER IL RECUPERO DI RIFIUTI PLASTICI.
     DITTA: LA PRIMA PLASTICS S.R.L. - LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: VIALE
     EUROPA, N. 46 - COMUNE DI ISOLA VICENTINA

                            IL DIRIGENTE


       Vista la documentazione presentata in data 25/09/2014, prot. n. 66131, da parte della ditta
     LaPrima Plastics s.r.l., con sede legale e stabilimento produttivo in viale Europa, n. 46 in comune di
     Isola Vicentina, relativa al progetto di “Impianto di recupero di una lega di cupro-nichel mediante
     processo di raffinazione termica da 50 kg/h di metallo da inserire in un impianto di trattamento per
     il recupero di rifiuti plastici” nel sito produttivo di Isola Vicentina;
       Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti
     di infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con
     capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da
     R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della
     parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
       Tenuto conto che la verifica per tali progetti risulta tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 10/1999, e sue successive modifiche ed integrazioni, e che con
     D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 la Giunta regionale ha fornito e confermato gli indirizzi applicativi
     in materia di valutazione d'impatto ambientale e di coordinamento tra le proprie disposizioni e le
     normative nazionali emanate successivamente, confermando la suddetta competenza provinciale
     anche con riferimento alla tipologia degli interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla
     Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
       Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
     verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. della quale, secondo quanto disposto dalla
     legge n. 116 del 11/08/2014 di conversione del D.L. n. 91 del 24/06/2014, è stato dato Avviso di
     avvenuto deposito degli elaborati sul sito della Provincia di Vicenza in data 02/10/2014;
      Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di



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     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
     28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
       Dato atto che la Commissione Provinciale VIA, nella seduta del giorno 26/11/2014, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
       Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale;
       Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
     urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
     rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
     l'autorizzazione dell'intervento;
       Vista l’istruttoria della Commissione VIA conservata agli atti;
      Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
      Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2014) che è di giorni 80 8ID PROC. n. 279);
      Vista la Legge Regionale n. 10/1999 “Disciplina dei contenuti e delle procedure di Valutazione
     di Impatto Ambientale” e s.m.i. e la successiva D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 "Adeguamento alla
     sopravvenuta normativa nazionale e regionale delle disposizioni applicative concernenti le
     procedure di valutazione di impatto ambientale di cui alla Dgr n.1539 del 27 settembre 2011 e sua
     contestuale revoca”;
      Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;

                           DETERMINA
     1. che il progetto della ditta LaPrima Plastics s.r.l., con sede legale e stabilimento produttivo in
      viale Europa, n. 46, nel comune di Isola Vicentina, relativo alla realizzazione di un “Impianto di
      recupero di una lega di cupro-nichel mediante processo di raffinazione termica da 50 kg/h di
      metallo da inserire in un impianto di trattamento per il recupero di rifiuti plastici”, presso il
      citato stabilimento produttivo di IsolaVicentina, è escluso dalla procedura di valutazione di
      impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 10/99 e s.m.i. con le prescrizioni
      riportate nel parere allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e
      sostanziale;

     2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi diretti
      o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai sensi art
      49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);

     3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione in modo sintetico del
      presente provvedimento sul bollettino Ufficiale della Regione Veneto e sul sito di questa
      Provincia;

     4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013.

     5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
      all'albo pretorio on line.




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     6. Di trasmettere il presente provvedimento alla ditta LaPrima Plastics s.r.l., al Comune di Isola
      Vicentina, all'ARPAV, all'ULSS n. 6, allo sportello Unico del comune di Isola Vicentina, e al
      Settore Ambiente della Provincia.
                          INFORMA
     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
     Regionale per il Veneto, nel termine di sessanta giorni dalla data di ricevimento della
     comunicazione del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato
     entro 120 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
     Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
     autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.

     Vicenza, 28/11/2014



                                    Sottoscritta dal Dirigente
                                   (FERRETTI MARIA PIA)
                                      con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Baldisseri Andrea




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     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S.M.I. -
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                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 01/12/2014.


     Vicenza, 01/12/2014




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (PADOVAN ALESSANDRA)
                                          con firma digitale




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                      LAPRIMA PLASTICS S.R.L.
                             PARERE N. 12/2014

     Oggetto: Domanda di verifica di assoggettabilità ai sensi dell'art. 20 del D.Lgs 152/06.
     Progetto di “impianto di recupero di una lega di cupro-nichel mediante processo di raffinazione
     termica da 50 kg/h di metallo da inserire in un impianto di trattamento per il recupero di rifiuti
     plastici”.
     Localizzazione - Comune di Isola Vicentina.

     PROPONENTE:            La PrimaPlastics S.r.L.
     SEDE LEGALE:           Viale Europa n° 46 – Isola Vicentina (Vi)
     SEDE INTERVENTO:         Viale Europa n° 46 – Isola Vicentina (Vi)
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianto di recupero rifiuti
     MOTIVAZIONE V.I.A:        Modifica sostanziale di un impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti
                      speciali del settore della plastica. (Punto 7 – Lettera z.b) - Allegato IV - Parte
                      II - D.Lgs. n.152/2006 e ss.mm.ii.)
     COMUNI INTERESSATI:        Isola Vicentina.
     DATA DOMANDA:           25 Settembre 2014
     DATA PUBBLICAZIONE:        02 ottobre 2014
     DATA INTEGRAZIONI:        20 novembre 2014

     DOCUMENTAZIONE TECNICA PRESENTATA:
       • Relazione Tecnico Descrittiva;
       • Valutazione di Impatto Acustico;
       • Domanda di Emissioni in Atmosfera;
       • Domanda di Autorizzazione allo Scarico Acque di Seconda Pioggia;
       • Piano di Sicurezza;
       • Studio Preliminare Ambientale;
       • Dichiarazione di non necessità della procedura di V.Inc.A.;
       • Lettera Integrazioni Gennaio 14;
       • Lettera Integrazioni Luglio 14;
       • Perizia Tenuta Idraulica;
       • Delibera di approvazione progetto n.147 del 19.08.2014;
      •  Domanda di Verifica di Assoggettabilità.

                               PREMESSE
     La società LaPrima Plastics Srl, con sede in Viale Europa 46 ad Isola Vicentina (VI), è autorizzata all’esercizio
     di recupero di rifiuti non pericolosi (plastica) con provvedimento n. 177 del 06.12.2011, successivamente mo-
     dificato con provvedimenti n. 158 del 24.12.2012 e n. 150 del 23.09.2013.
     In data 02.01.2014, la società LaPrima Plastics srl ha presentato domanda per la realizzazione di un impianto
     di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali, non pericolosi (plastica), ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs.
     152/2006 e ss.mm.ii (atti della Provincia di Vicenza prot. 198 e 199 e succ. integrazioni in data 27.02.2014 e
     06.03.2014).
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     La ditta è attualmente iscritta al Registro Provinciale delle Imprese che effettuano attività di recupero rifiuti
     in regime semplificato al numero 21/2011, per il recupero con attività R13-R3 di rifiuti plastici di tipologie 6.1
     e 6.2.
     Con la presente, la ditta intende inoltrare domanda di approvazione del progetto con passaggio da
     procedura semplificata ad ordinaria per i seguenti motivi:
     a) necessità di sudpidere i rifiuti plastici in ingresso non in base alla provenienza, ma alla composizione
     (es. ABS, SAN, polistirene, polipropilene, ecc.);
     b) inserimento del codice CER 110199 non previsto in procedura semplificata, relativamente ai rifiuti
     costituiti da scarti di produzione di plastica con trattamento galvanico superficiale;
     c) dalla linea di trattamento denominata “metalli” (più sotto specificata) si producono due MPS
     rispettivamente di plastica e di metallo (lega cupro nichel). Questo materiale, ai sensi del D.M. 5 Febbraio
     1998 punto 3.2.3 lett. c), è già MPS (cupro nichel – all. 9) ma attualmente viene attribuito il codice di rifiuto
     191203 in quanto il processo di separazione metallo-plastica, autorizzato in procedura semplificata per
     l’attività 6.2 su indicata, prevede la produzione di MPS costituita appunto da plastica;
     d) previsione di inserimento nel processo di un impianto di trattamento di raffinazione mediante pirolisi-
     combustione del materiale prodotto dalla linea metalli di separazione metallo – plastica e costituito dalla
     lega cupro-nichel con contenuto del 3% di plastica (all. 8).
     A seguito dell’utilizzo del processo di combustione previsto, si intendono eliminare le impurezze residue al
     fine di ottenere una lega cupro-nichel ad elevata purezza e quindi con un maggior valore economico.
     La proposta è stata approvata dalla CTPA, con Delibera n° 147 del 19/08/2014.

                              UBICAZIONE
     La ditta La PrimaPlastics SrL svolge la sua attività in un edificio industriale nella zona Industriale di Isola Vi-
     centina (Vi) in v. le Europa n° 46. Catastalmente l’area è inpiduabile al Foglio 14, mappale 493, sub 10; dal
     punto di vista urbanistico, l’area è classificata come D – “Zona Industriale”.
     Si rimanda alla seguente ripresa aerea/satellitare acquisita tramite Google Earth TM.




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                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piani d’Area;
     • Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T);
     • Piano degli interventi (P.I.);
     • Piano Regionale per la Tutela e il Risanamento dell’Atmosfera (P.R.T.R.A.).
     Le valutazioni conseguenti evidenziano:
       • rispetto al PTRC vigente si segnalano eventuali criticità relative alle Tavole n.1 (Difesa del suolo e
         degli insediamenti Fascia di ricarica degli acquiferi Art. 12), n.3 (Integrità del territorio agricolo
         Ambiti con buona integrità Art. 23) e n.4 (Sistema insediativo ed infrastrutturale storico ed
         archeologico Viabilità statale);
       • rispetto al PTRC adottato si segnalano eventuali criticità relative alle Tavole n.1b (Uso del Suolo
         Acqua, Area di primaria tutela quantitativa acquiferi Art. 16) n.3 (Energia e ambiente, Area con
         possibili livelli eccedenti di radon, Inquinamento da NOx: tra 10 e 20 ug/m3 - etc.) e si riporta l'art.
         33 delle N.T.A.;
       • rispetto al PTCP si segnalano eventuali criticità relativamente alla Carta dei vincoli e della
         pianificazione territoriale, al Sistema ambientale, al Sistema insediativi/infrastrutturale ed al Sistema
         del paesaggio;
       • rispetto al PAT si segnalano eventuali criticità relative alla Carta dei vincoli e della pianificazione
         territoriale, alla Carta delle fragilità ed alla Carta della trasformabilità.
     In relazione al presente quadro programmatico, si ritiene sia stata svolta un’adeguata analisi degli strumenti
     di pianificazione applicabili, inpiduando correttamente le eventuali/possibili criticità/problematiche, poi
     ulteriormente esaminate e valutate nell’ambito delle integrazioni prodotte.
     Si ritiene pertanto di sospendere l’esame del presente paragrafo chiedendo una specifica integrazione
     valutativa.

                               VALUTAZIONE
     Dall’esame del quadro programmatico non emergono particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e
     significativi sull'ambiente conseguenti all’intervento in esame.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE IN SINTESI DELL’ATTIVITA’
     Laprima Plastics srl è una ditta operante nel settore delle materie plastiche, specializzata nella selezione e
     trattamento di specifiche tipologie di plastica con impianti di piccola dimensione. Tali impianti sono proget-
     tati per trattare alcune specifiche tipologie di plastiche (ad es. plastiche con metalli) al fine di permettere il
     recupero anche dei metalli.
     La ditta promuove la valorizzazione delle materie prime seconde - MPS di plastica attraverso il trattamento
     selettivo con processi dedicati (sia chimico che fisico/meccanico) e con macchine appositamente progettate


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     (talvolta dalla ditta stessa), volte al recupero quasi totale delle leghe di metallo quale rivestimento superficia-
     le di alcune plastiche (molto utilizzate, ad esempio, nel settore dell’automobile).
     Per attuare tale possibilità si rende necessario l’inserimento di un impianto che permette le pirolisi della pla-
     stica pre-lavorata.
     Più in dettaglio la ditta intende effettuare l’attività sviluppandola nelle seguenti fasi:
       a) selezione per composizione, messa in riserva (R13) e triturazione (R3) delle tipologie di rifiuti indica-
          te nella categoria di cui al punto 6.1 e 6.2 del D.M. 05.02.1998 All.1/sub all. 1., meglio descritte come:
          sfridi, scarti, polveri e rifiuti di materie plastiche e fibre sintetiche da industria, impianti di recupero, attività di
          autodemolizione autorizzata e attività di costruzione e demolizione; di rifiuti di plastica, imballaggi usati in
          plastica da raccolte differenziate, selezione da R.S.U. o R.A., attività industriali, artigianali, commerciali e
          agricole e attività di costruzione e demolizione per ottenere MPS conformi alle specifiche UNI 10667 e
          produzione di MPS di lega Cupronichel provenienti dal trattamento dei rifiuti di plastica con rico-
          primento metallico di rame e nichel con separazione e produzione di rifiuti di materiali plastici
          191204 (non lavorabili internamente), di metalli ferrosi 191202 e misti 191212 non recuperabili.
       b) raffinazione della MPS metallica mediante pirolisi-combustione della frazione residua di materiale
          plastico del 3% attualmente presente nella lega cupro-nichel (MPS secondo il punto 3.2.3 c del D.M.
          5 Febbraio 1998) al fine di ottenere un materiale ad elevato grado di purezza con incremento del va-
          lore commerciale.
     Il processo di raffinazione di MPS costituita da lega cupro-nichel viene considerato un trattamento su una
     MPS e non su rifiuto in quanto il materiale ottenuto dal trattamento nella linea “metalli” è una lega di rame e
     nichel (c.d. cupro-nichel) con caratteristiche che rientrano nei limiti previsti dal D.M. 5 Febbraio 1998 al pun-
     to 3.2.3 lett. c) dell’all. 1/sub 1. (plastica inferiore al 5% - dal processo di provenienza e trattamento si esclude
     la presenza di olii e grassi, PCB-PCT, solventi organici, polveri di dimensione < a 10 micron non superiori al
     10 % e radioattività).
     Stato attuale impiantistico autorizzato
     L’attività comprende le seguenti operazioni in tema di recupero/smaltimento:
     - conferimento rifiuti;
     - messa in riserva dei rifiuti (R13), separata per composizione (all’interno del capannone), funzionale all’atti-
     vità di recupero (R3);
     - recupero di materia plastica (R3) tramite macinazione e rigranulazione (produzione di materia plastica da
     riciclo in granulo);
     - triturazione della plastica con trattamento galvanico superficiale e separazione meccanica della frazione
     metallica (R3) per l’ottenimento di plastica e lega cupro-nichel;
     - raffinazione della lega cupro-nichel mediante pirolisi-combustione.
     L’impianto comprende tanto la “messa in riserva” dei rifiuti in entrata (da recuperare) quanto il deposito
     delle M.P.S. ottenute e lo stoccaggio dei rifiuti prodotti dalle operazioni di recupero; con il parziale potenzia-
     mento della capacità giornaliera dei mulini (già previsto in sede di screening), la potenzialità massima, come
     somma delle singole macchine, è attualmente di 2250 kg/h, con una potenzialità massima giornaliera di 20
     t/giorno e con una potenzialità massima di 6.000 t/anno (su 300 giorni/anno di funzionamento); attualmente
     avviene il trattamento di 1500 ton/anno (pag. 12/24 del SPA).
     Durante l’attività di recupero vengono prodotte anche alcune tipologie di rifiuti legate agli imballaggi e altre
     “impurità” contenute nei rifiuti da lavorare




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     Modalità delle operazioni di recupero/smaltimento
     L’impianto è interamente recintato e pavimentato, sia piazzali interni che esterni. L’attività viene svolta
     all’interno del capannone, su aree pavimentate, e quindi i rifiuti non sono soggetti a dilavamento. Le aree di
     deposito rifiuti sono all’interno, anch’esse su aree pavimentate in cemento, oppure all’ingresso dell’impianto
     su area coperta da tettoia. Le lavorazioni sono effettuate all’interno su area pavimentata in cemento ed il de-
     posito delle MPS prodotte avviene su aree pavimentate in asfalto.
     All’esterno, nel piazzale di entrata, saranno presenti, oltre al transito dei mezzi in accesso, le zone a parcheg-
     gio, lo stoccaggio di MPS in big-bags ed il conferimento in colli dei rifiuti in attesa di selezione, in caso di in-
     gombro dei box di conferimento e deposito coperti da tettoia.
     I rifiuti in ingresso (in colli o con scarico da cassoni scarrabili sulla platea) con trattamento galvanico superficiale
     possono essere inviati direttamente al reparto produttivo con scarico nell’apposita platea coperta e comparti-
     mentata con cordoli, oppure con le stesse modalità nei box coperti da tettoia e inviati alla selezione per com-
     posizione, con successivo stoccaggio all’interno di una delle due cupole.
     La movimentazione dei rifiuti prodotti in uscita avviene dall’area esterna appositamente dedicata e coperta
     con tettoia; le MPS vengono movimentate dalle aree di stoccaggio posizionate sui piazzali esterni o dalle cu-
     pole 1 e 2.
     Il settore per il conferimento dei rifiuti e selezione per composizione è distinto da quello di messa in riserva
     e recupero ed è posizionato all’esterno con copertura mediante tettoia.
     La superficie adibita al conferimento e selezione per composizione ha dimensioni tali da consentire un’age-
     vole movimentazione dei mezzi e delle attrezzature in ingresso ed in uscita.
     Qualora l’area di conferimento e deposito in box coperti da tettoia sia occupata, è previsto l’utilizzo di
     un’altra area pavimentata per il conferimento e deposito dei rifiuti in colli, in attesa del trasferimento all’area
     di selezione; tale area sarà situata allo scoperto, sul piazzale di accesso all’impianto di lavorazione e potrà es-
     sere utilizzata alternativamente per il conferimento in colli dei rifiuti o per lo stoccaggio di MPS in big-bags.
     Il settore della messa in riserva, costituito dalla cupola 1, è organizzato in aree distinte e separate per ciascu-
     na tipologia, gli stoccaggi avvengono in contenitori fuori terra o su palletizzato e la separazione è effettuata
     tramite posizionamento delle ceste/gabbie/pallets nelle corsie disegnate a terra con apposita segnaletica iden-
     tificativa, con cui si effettua la distinzione per composizione dei rifiuti in ingresso.

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     Sull’accesso al reparto di produzione, a delimitare la platea di conferimento (area coperta) è posizionato un
     cordolo di contenimento per evitare la fuoriuscita verso l’area esterna delle acque di spegnimento in caso di
     incendio.
     Considerato che oltre allo stoccaggio esterno di MPS in big-bags, è previsto anche il conferimento di rifiuti in
     colli e la successiva movimentazione all’area coperta di selezione di rifiuti in ingresso è stata presentata ri-
     chiesta di autorizzazione allo scarico delle acque meteoriche di seconda pioggia, in quanto trattasi di attività
     della tipologia di cui al comma 1 dell’art. 39 del PTA.
     La dispersione di polveri derivanti dalla macinazione delle plastiche nei tre mulini è contenuta grazie
     all’aspirazione e convogliamento al filtro a maniche e poi al camino n°1.
     Il previsto inserimento del combustore a pirolisi con temperature di esercizio tra 400 e 600 °C, secondo il tec-
     nico proponente, non sarà fonte di emissioni significative grazie al trattamento dei fumi all’interno del com-
     bustore ed al convogliamento alle due torri di lavaggio dei fumi, in uscita dal combustore, con successivo in-
     vio al camino n° 4.
     L’attività di trattamento R3 è svolta interamente all’interno in modo da evitare possibili emissioni sonore,
     pertanto, i limiti di riferimento imposti dalla zonizzazione acustica approvata dal Comune di Isola Vicentina
     (vedi Elaborato 2– Studio valutazione impatto acustico) vengono rispettati a confine e presso i ricettori.
     La movimentazione dei rifiuti per lo stoccaggio avviene con muletto. I macchinari attualmente presenti ed in
     previsione per il processo di trattamento e recupero sono:




     La variazione progettuale prevede l’inserimento di un raffinatore a pirolisi-combustore per il miglioramento
     della lega cupronichel, MPS prodotta dalla “linea metalli”; l’impianto ha una potenzialità di 50 kg/h, con uti-
     lizzo previsto per una capacità di 40 kg/h, pari al 20% della capacità di trattamento (200 kg/h) della linea me-
     talli dopo la separazione metallo-plastica.
     L’impianto di progetto sarà riscaldato elettricamente ad una temperatura di esercizio di 300 – 500 °C ed i
     fumi prodotti saranno convogliati all’interno di un combustore alla temperatura di esercizio di 850 °C ali-
     mentato a metano, con successiva fase di abbattimento ad acqua per l’eliminazione delle polveri residue e
     quindi convogliate nel camino n. 4; è inoltre presente un separatore delle plastiche prodotte per flottazione.
     Gli stoccaggi avvengono in cumuli all’interno dei box, e/o in contenitori fuori terra, in appoggio sempre su
     pavimentazioni in cemento o in asfalto.
     In merito alla impermeabilizzazione e tenuta idraulica delle pavimentazioni - prescrizione n° 1 lett. c) conte-
     nuta nel provvedimento di cui alla determina della provincia n° 988 del 20/10/2011(di esclusione dalla proce-


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     dura di V.I.A.) - il tecnico ha effettuato una perizia giurata che fa parte della documentazione consegnata, in
     cui attesta la perfetta tenuta. Si rimanda pertanto all’elaborato 9.
     Gestione delle acque meteoriche di dilavamento
     Lo studio afferma che vista la tipologia di rifiuti plastici conferiti, si ritiene non sussistere il rischio di dilava-
     mento di sostanze pericolose provenienti dall’attività di stoccaggio di rifiuti non pericolosi oggetto del pro-
     getto.
     In considerazione della presenza di MPS sui piazzali esterni pavimentati e la previsione di utilizzarne una
     porzione anche per il conferimento di rifiuti in colli, viene presentata richiesta di autorizzazione allo scarico
     delle acque meteoriche di seconda pioggia, in quanto trattasi di attività della tipologia di cui al comma 1
     dell’art. 39 del PTA. Per i dettagli sulle caratteristiche tecniche e dimensionali del sistema di raccolta e smal-
     timento delle acque di 1° e 2° pioggia si rimanda alla documentazione allegata alla richiesta di autorizzazio-
     ne allo scarico delle acque meteoriche di seconda pioggia (elaborato 4).
     Per le acque di prima pioggia è stata rilasciata l’autorizzazione allo scarico in fognatura nera da AVS in data
     22/11/2013 con Prot. 5265.
     Piano di Gestione operativa
     “Come previsto dal punto 7 della dell’all. A della Dgr nr 2966 del 26 settembre 2006 la gestione operativa
     dell’impianto verrà organizzata nel seguente modo:
     a) modalità di conferimento dei rifiuti all’impianto: trattasi di rifiuti solidi non polverulenti conferiti me-
     diante cassoni scarrabili, cassoni ribaltabili o ceste. I rifiuti da selezionare sono scaricati nella area di arrivo e
     successivamente collocati nelle perse aree di stoccaggio;
     b) tipologia degli automezzi utilizzati: i mezzi utilizzati per il trasporto sono autocarri con cassone fisso o
     scarrabile in conto terzi. Trattando rifiuti solidi non sono richieste specifiche tipologie di mezzi;
     c) sistemi utilizzati per assicurare il contenimento delle emissioni originate dalla dispersione eolica: per il
     tipo di rifiuti, la modalità di conferimento e la modalità di stoccaggio all’interno dello stabile non sono possi-
     bili fonti di dispersioni eoliche;
     d) perdite provenienti da eventuali spanti e colaticci nel corso del conferimento: tutta l’area interna risulta
     pavimentata con pendenze e pozzetti ermetici per la raccolta di eventuali spanti;
     e) procedure di accettazione, pesatura e caratterizzazione dei rifiuti in ingresso: procedura di gestione dei ri-
     fiuti in ingresso: allegato 4 alla presente;
     f) controllo del formulario: all’arrivo dei rifiuti verrà eseguito un controllo per verificare se quanto consegna-
     to corrisponde con le caratteristiche oggetto di attività e quindi verranno firmate le copie di accettazione con
     consegna delle copie dovute al trasportatore (se perso dallo scrivente) o con invio della quarta copia (con
     trasportatore lo scrivente);
     g) prelievi di campioni e relative modalità di analisi: procedura di gestione dei rifiuti in ingresso: allegato 4
     alla presente;
     h) modalità e criteri di deposito e stoccaggio dei rifiuti, anche derivanti dal processo di trattamento: lo stoc-
     caggio dei rifiuti avviene in box, casse o cassoni come descritto in paragrafo 1.13 del presente documento”.
     Si ricorda infine che l’attività rientra nell’elenco delle industrie insalubri di prima classe (B 100) e richiede
     quindi la specifica attivazione da parte del Comune e dell’ULLS. Il progetto prevede la pratica relativa ai vi-
     gili del fuoco, che verrà perfezionata a parte.
     Per una migliore e completa comprensione viene pubblicato di seguito lo schema a blocchi del ciclo produtti-
     vo.




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     Il quadro progettuale risulta esaustivo e non sembrano emergere particolari criticità che evidenzino la pre-
     senza di impatti negativi e significativi sull’ambiente.

                              VALUTAZIONE

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     Dall’esame degli elementi progettuali non emergono particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e
     significativi sull'ambiente conseguenti all’intervento in esame.

                   QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ATMOSFERA E DEL CLIMA
     Le emissioni esistenti relative all’attività in essere sono derivanti dalle aspirazioni sui macchinari di lavora-
     zione già autorizzati:
       a) triturazione e macinazione, con convogliamento al camino n.1 previo abbattimento con filtro a mani-
         che;
       b) raffinazione della plastica, con convogliamento al camino n.2;
       c) estrusione, con convogliamento al camino n.3;
       d) (Prevista): è previsto l’inserimento di un nuovo macinatore in grado di ottenere
     A tale situazione impiantistica, l’azienda intende introdurre un raffinatore a pirolisi-combustore alimentato
     tramite coclea per il trattamento della lega cupro-nichel già prodotta come MPS, al fine di eliminare la plasti-
     ca residua ed ottenere un MPS con un maggiore grado di purezza.
     La temperatura di esercizio del pirolizzatore è di 300 - 500°C, con riscaldamento elettrico; la MPS cu-
     pro-nichel pura in uscita dalla pirolisi verrà raffreddata con uno scambiatore di calore aria-acqua e raccolta
     in un contenitore, cui seguirà l’imballaggio, lo stoccaggio e la vendita. La potenzialità massima prevista è di
     50 Kg/h di, cui corrisponde un trattamento massimo di 2,5 Kg di plastica oggetto di combustione.
     In condizioni normali la capacità prevista è di 40 Kg/h di metallo, pari ad un quantitativo di plastica di 2
     Kg/h.
     I fumi prodotti dalla pirolisi saranno convogliati per tiraggio naturale in un combustore alimentato a gas me-
     tano alla temperatura di 850°C, per ossidazione della frazione combustibile, e successivamente in un abbatti-
     tore ad acqua per l’eliminazione delle polveri residue e quindi convogliati al camino n.4).
     L’impianto è dotato di un’apparecchiatura di controllo completa di PLC, di sonda di misurazione della % di
     ossigeno presente (min. 6% all’uscita del camino) e registrazione dei dati per il controllo di % di ossigeno,
     temperatura di lavoro nel combustore ed andamento della temperatura di lavoro nella camera di combustio -
     ne. L’abbattitore a liquido è costituito da due torri di lavaggio ad acqua, la prima in equi- e la seconda in
     contro-corrente, con spruzzatore su piatto di nebulizzazione. Le colonne hanno un diametro di 300 mm,
     un’altezza di 1500 mm e sono alimentate da una vasca di 600 lt tramite pompa con portata di 4 mc/h. L’acqua
     dal processo di abbattimento verrà raccolta in cisternette e periodicamente smaltita.
     Lo studio del presente aspetto risulta adeguatamente impostato nella sua proposta impiantistica, ed è stato
     successivamente integrato con la caratterizzazione/quantificazione dei carichi inquinanti in ingresso al siste-
     ma di abbattimento, al fine di verificare compiutamente il dimensionamento e l’efficienza di tale sistema; si
     reputa comunque necessario prescrivere una specifica e puntuale fase di controllo analitico in fase di collau-
     do dell’impianto.

                               VALUTAZIONE
     Si prende atto che l’impatto è dichiarato come non significativo, prescrivendo tuttavia uno specifico monitoraggio delle
     emissioni in atmosfera nella fase di avvio dell’impianto, cui far seguire un controllo periodico.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO


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     Il modello geologico del sottosuolo deriva unicamente da conoscenze di tipo bibliografico: l’autore propone
     un estratto del quadro conoscitivo del PAT. Non vi sono informazioni di dettaglio riguardanti il sito in
     esame, né vengono proposti dati provenienti da indagini in situ, anche di epoca precedente.
     L’impianto e l’edificio industriale è già esistente ed autorizzato.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     Acque superficiali
     Il comune di Isola Vicentina è interessato da un sistema idrografico costituito da torrenti che attraversano il
     territorio in direzione nord sud e da una rete minore di canali irrigui di collegamento.
     Il corso d’acqua principale, lungo cui si è sviluppato il paese e la viabilità, è il torrente Giara-Orolo, con
     orientamento NNO-SSE. In esso confluisce la maggior parte della rete idrica minore dell’area collinare e
     buona parte del drenaggio superficiale della pianura anche tramite i suoi affluenti principali: la Roggia
     Pozzolo (o Roggia Rosa) ed il T. Leogretta.
     Si tratta di un corso d’acqua dal regime tipicamente torrentizio caratterizzato da fasi di magra pressoché
     totale ed altre di piena considerevole.
     L’area di progetto ricade in prossimità del torrente Giara-Orolo dal quale è separata tramite il sistema argi-
     ne/rilevato su cui è stata realizzata la strada SP 46 “del Pasubio”.
     Acque sotterranee
     L’argomento non viene affrontato.
     Acque di dilavamento
     Le acque di dilavamento di prima pioggia vengono scaricate in fognatura, regolarmente autorizzate
     dall’Ente Gestore, mentre le acque di seconda pioggia vengono scaricate in condotta acque bianche previa
     autorizzazione rilasciata dal Comune di Isola vicentina; entrambe con prescrizioni.
     Le acque meteoriche provenienti dai tetti della palazzina uffici e dello stabilimento finiscono rispettivamente
     in una linea di subirrigazione a dispersione nel terreno, mentre quelle provenienti dalle cupole vanno a
     dispersione direttamente nel terreno. Gli autori indicano che “vista la tipologia di attività, le acque dei tetti
     non sono contaminate da emissioni in atmosfera originate dall’attività stessa, pertanto non necessitano di
     autorizzazione ai sensi dell’art. 39, c. 5 del P.T.A.”.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     L’orario di lavoro della ditta è compreso nel tempo di riferimento diurno (dalle ore 6.00 alle ore 22.00).
     Il Comune di Isola Vicentina si è dotato del Piano di zonizzazione acustica secondo quanto disposto dall’art.
     6 della Legge Quadro 447 del 26 Ottobre 1995 e relativo D.P.C.M. del 14 Novembre 1997.
     La nuova sede operativa rientra in un’area di “Classe V - Aree prevalentemente industriali”; stessa
     classificazione acustica è attribuita alla zona su cui insiste il ricettore denominato "Casa 1".
     Il ricettore prossimo/più esposto alla rumorosità prodotta dalla Ditta è stato identificato dagli estensori dello
     studio con la citata abitazione "Casa 1", sita a Nord Est, a circa 50 m dal confine dell'area aziendale.

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     In data 13 Dicembre 2013, sono state effettuate misure acustiche in corrispondenza della sede operativa dello
     stabilimento e del ricettore prossimo sopra richiamato.
     Le misurazioni sono state asseritamente condotte con tutte le sorgenti rumorose attive; ciascuna misura si è
     protratta per 15 minuti circa.
     Gli estensori dello studio previsionale concludono che l’attività rispetta il limite assoluto di immissione, il
     limite di emissione e il criterio differenziale di immissione previsti per il periodo diurno e sono quindi
     coerenti con i pertinenti limiti di legge.
     Lo studio prodotto non valuta, peraltro, l'impatto acustico attuale e futuro dello stabilimento in
     corrispondenza di ricettori presenti a Sud-Ovest, in Classe III. Non è trattato, nemmeno in maniera
     qualitativa, il traffico indotto
     Il sito appare idoneo all'intervento di progetto; manca, tuttavia, adeguata documentazione del Clima
     Acustico attuale e dell'Impatto Acustico previsto in corrispondenza di ricettori in Classe III presenti a Sud-
     Ovest dello stabilimento; ad opera realizzata si dovrà procedere, in accordo con il Comune e l’Arpav,
     all'identificazione del ricettore più idoneo per la verifica dell'Impatto Acustico; presso il ricettore concordato
     dovrà essere eseguito un monitoraggio in continuo della durata di almeno 2-4 giorni.

                               VALUTAZIONE
     Si prende atto che l’impatto è dichiarato come non significativo, prescrivendo tuttavia uno specifico monitoraggio per la
     misura dell’effettivo impatto post operam ai ricettori in classe III, presenti immediatamente a Sud Ovest dell’impianto.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO-ECOSISTEMICO
     La trattazione dei suddetti sistemi, in considerazione della tipologia ed entità dell’intervento, nonché dello
     screening precedentemente effettuato, evidenzia come non vi siano elementi che portino a ritenere
     possibili/probabili impatti aggiuntivi significativi sull’ambiente derivanti dall’intervento in progetto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     Nello Studio Preliminare Ambientale vengono presentate alcune considerazioni circa il regime veicolare pre-
     sente sulla S.P. 46, direttamente afferente all’area in esame, sulla base dei dati presenti nella V.A.S. del P.A.T.
     del Comune di Isola Vicentina e nel Progetto Sirse (2000-2007).
     Si afferma che l’inserimento nel ciclo produttivo aziendale dell’impianto di trattamento termico non com -
     porta significative variazioni del volume di traffico indotto dall’attività aziendale, in quanto trattasi di una
     lavorazione supplementare nei confronti di un materiale già presente nell’attuale ciclo di trattamento azien -
     dale.
     Si è ritenuto utile, a tal proposito, richiedere un’integrazione atta a dettagliare il calcolo degli automezzi in
     arrivo e in partenza sulla base del quantitativo di prodotti in entrata e in uscita dall’impianto ponendo in
     luce le differenze tra stato attuale e stato di progetto; alla luce di quanto pervenuto non si evidenziano ele -
     menti che portino a ritenere possibili/probabili impatti aggiuntivi significativi sull’ambiente derivanti
     dall’intervento in progetto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

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     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE
     PERSONE
     In relazione alla tipologia dell’intervento non sono previsti né attesi impatti aggiuntivi significativi e capaci
     di generare alterazioni significative o alcun elemento negativo per quanto concerne la salute dei lavoratori e
     delle persone.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI DA AGENTI FISICI
     Considerata la tipologia dell’intervento e le caratteristiche dell’ambiente in cui esso si inserisce, non è stata
     effettuata la caratterizzazione della qualità ambientale in relazione alle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                      VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                              CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
     concernenti l’inquinamento atmosferico ed acustico.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                          Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
               al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.




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     1. L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
      dell’attività; in particolare per quanto riguarda le emissioni in atmosfera e la gestione/recupero dei
      rifiuti.
     2. Nella fase di avvio dell’impianto dovrà essere effettuato uno specifico monitoraggio delle emissioni
      gassose, con almeno tre perse campagne di misura, dando contro, attraverso idonei campionamenti,
      delle specifiche efficienze delle perse sezioni di abbattimento.
     3. In sede di collaudo dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
      verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza
      triennale, e mirata ai ricettori in classe III, presenti immediatamente a Sud Ovest dell’impianto.:
      - le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei
      punti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno
      concordate con Arpav;
      - l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
      Previsionale di Impatto Acustico;
      - nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, concordati
      con Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i risultati
      delle analisi.
     4. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
      addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
      sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in
      occasione della presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione
      all’esercizio.
     Vicenza, 26 novembre 2014


       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
     dott.ssa Silvia Chierchia                            Ing.Ferretti Maria Pia




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