Determina Dirigenziale
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 248 DEL 04/05/2015
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S.M.E I. -
PROGETTO DI MODIFICA DI UN IMPIANTO DI TRATTAMENTO RIFIUTI SPECIALI
NON PERICOLOSI ABILITATO ALL'ESERCIZIO IN PROCEDURA SEMPLIFICATA..
DITTA: VELLAR CLAUDIO S.R.L. - LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI
ASIAGO, VIA DI VILLA ROSSI N. 65
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata in data 3 febbraio 2015, prot. n. 7362, ed integrata in data 10
febbraio 2015 prot. n. 9048, da parte della ditta VELLAR CLAUDIO S.R.L., con sede legale in via
Don Viero n. 21 in comune di Asiago (VI), relativa al progetto di un “Modifica di un impianto di
trattamento rifiuti speciali non pericolosi abilitato all'esercizio in procedura semplificata.”, nel sito
di via di Villa Rossi n. 65 , in Comune di Asiago;
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti
di infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con
capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da
R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della
parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.;
Tenuto conto che la verifica per tali impianti di recupero rifiuti risulta tra le competenze
inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 10/1999, e sue successive modifiche ed
integrazioni, e che con D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 la Giunta regionale ha fornito e confermato
gli indirizzi applicativi in materia di valutazione d'impatto ambientale e di coordinamento tra le
proprie disposizioni e le normative nazionali emanate successivamente, confermando la suddetta
competenza provinciale anche con riferimento alla tipologia degli interventi, come inpiduati negli
allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
web della Provincia in data 19 febbraio 2015;
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Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Dato atto che la Commissione Provinciale VIA, nella seduta del giorno 29/04/2015 ha disposto
l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
nel tempo la situazione aziendale;
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
l'autorizzazione dell'intervento;
Vista l’istruttoria della Commissione VIA conservata agli atti;
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 259;
Vista la Legge Regionale n. 10/1999 “Disciplina dei contenuti e delle procedure di Valutazione
di Impatto Ambientale” e s.m.i. e la successiva D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 "Adeguamento alla
sopravvenuta normativa nazionale e regionale delle disposizioni applicative concernenti le
procedure di valutazione di impatto ambientale di cui alla Dgr n.1539 del 27 settembre 2011 e sua
contestuale revoca”;
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.10 del 19/02/2015, con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2015 e Pluriennale 2015-2017;
Visto il Decreto Presidenziale n. 33 del 17/03/2015 con il quale è stato approvato il Piano
Esecutivo di Gestione anno 2015;
Visto il Decreto presidenziale n. 6 del 19/01/2015 con cui è stato approvato il P.E.G. Provvisorio
2015 con assegnazione delle risorse finanziarie nei limiti previsti dall'art. 163 c. 2 del D.Lgs.
267/2000;
DETERMINA
1. che il progetto della ditta VELLAR CLAUDIO S.R.L.., con sede legale in via Don Viero n.
21, nel comune di Asiago, relativo all'“Modifica di un impianto di trattamento rifiuti
speciali non pericolosi abilitato all'esercizio in procedura semplificata.” situato in comune
di Asiago, via di Villa Rossi n. 65, è escluso dalla procedura di valutazione di impatto
ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 10/99 e s.m.i. con le prescrizioni riportate
nel parere allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e
sostanziale;
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2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);
3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line;
6. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta VELLAR CLAUDIO S.R.L., al Comune
di Asiago, all'ULSS n.3, alla società ETRA spa, all'ARPAV ed al Settore Ambiente della
Provincia.
INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.
Vicenza, 04/05/2015
Sottoscritta dal Dirigente
(FERRETTI MARIA PIA)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 05/05/2015.
Vicenza, 05/05/2015
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(PADOVAN ALESSANDRA)
con firma digitale
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UFFICIO VIA
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Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
VELLAR CLAUDIO S.R.L.
PARERE N. 09/2015
Oggetto: Domanda di verifica di assoggettabilità ai sensi dell'art. 20 del D.Lgs 152/06.
Progetto di modifica di un impianto di trattamento rifiuti speciali non pericolosi abilitato all'eser-
cizio in procedura semplificata.
Localizzazione - Comune di Asiago.
PROPONENTE: Vellar Claudio srl
SEDE LEGALE: Via Don Viero, 21 – Asiago (VI)
SEDE INTERVENTO: Via Villa Rossi, 45 – Asiago (VI)
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianto di recupero rifiuti
MOTIVAZIONE V.I.A: Modifica sostanziale di un impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti
speciali del settore dei pallets in legno. (Punto 7 – Lettera z.b) - Allegato IV -
Parte II - D.Lgs. n.152/2006 e ss.mm.ii.)
COMUNI INTERESSATI: Asiago.
DATA DOMANDA: 10 febbraio 2015
DATA PUBBLICAZIONE: 19 febbraio 2015
DATA INTEGRAZIONI: \\\
DOCUMENTAZIONE TECNICA PRESENTATA:
• Studio Preliminare Ambientale;
• Screening di Valutazione di Incidenza Ambientale;
• Valutazione di Impatto Acustico;
• Tavola 01 – Lay-out stabilimento;
• Tavola 02 – Planimetria aree esterne;
• Tavola 03 – Lay-ou sottoservizi;
• Tavola 04 – Prospetti.
PREMESSE
La società Vellar Claudio s.r.l., con sede legale in Don Viero, 21 in Comune di Asiago ha presentato lo studio
preliminare per il progetto di modifica dell’attività della ditta VELLAR CLAUDIO SRL, attualmente abilitata
all’esercizio con iscrizione n. 244 del Registro Provinciale delle imprese che effettuano attività di recupero di
rifiuti in regime semplificato, attestata dall’Autorizzazione Unica Ambientale n. 248/2014 del 25/08/2014 rila-
sciata dal SUAP della Comunità Montana “Spettabile Reggenza dei Sette Comuni”, con prot. 684 in data
26.09.2014.
La modifica all’attività attualmente svolta, ossia il recupero di carta e cartone da macero, rottami metallici
ferrosi e non ferrosi e il deposito di altre tipologie di rifiuto quali plastica legno e cavi, consiste in:
- introduzione dell’attività di recupero R12 per alcune delle tipologie di rifiuto gestite (a seguito del parere
in merito alla Valutazione di Impatto Ambientale la ditta presenterà domanda di autorizzazione ordinaria ai
sensi dell’art. 208 D.Lgs. 152/06);
- aumento dei quantitativi annui gestiti, sia relativamente alla quantità annua trattabile sia relativamente alla
quantità massima stoccabile in impianto;
- possibilità di ritirare alcune nuove tipologie di rifiuto.
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UBICAZIONE
La ditta Vellar Claudio s.r.l., svolge la sua attività in un sito è ubicato in una delle Zone industriali-artigianali
del Comune di Asiago, classificata dal P.I vigente come Zona D “Aree per attività produttive".
La superficie dell’impianto attuale è catastalmente inpiduata al foglio 64, mappali 741 - 780 - 859 - 924 del
N.C.T.
I confini sono così identificati:
NORD-OVEST : area verde per il tiro a segno;
SUD-EST: autofficina con abitazione annessa;
NORD-EST: viabilità della zona industriale ed altre attività produttive;
SUD-OVEST: altra attività produttiva posta oltre la scarpata.
Con riferimento all’aspetto paesaggistico, il territorio in cui si inserisce l’impianto di interesse è una zona
dell’altopiano fortemente antropizzata, con fitta presenza di insediamenti misti. In particolare l’area è carat-
terizzata dalla presenza dell’aeroporto.
I centri abitati più vicini sono: Asiago che dista circa 1 km in direzione ovest e Gallio a circa 2 km a ovest. Le
prime case sparse si trovano già a qualche centinaio di metri dall’impianto.
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QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano d Area dell’Altopiano dei Sette comuni, dei Costi e delle colline Pedemontane Vicentine;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T);
• Piano degli interventi (P.I.);
•Rete Natura 2000.
Nessun vincolo e/o disposizione derivante dal Piano Territoriale Regionale di Coordinamento incide nel
progetto in esame.
Nessuna disposizione prevista dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale è in contrasto con il
progetto proposto.
Nel Piano d’area non è presento il Sistema del quale farebbe parte l’oggetto del presente studio, ovvero il
sistema produttivo.
Da un’analisi degli elaborati del P.A.T. e del P.I. si può confermare che l’impianto in esame ed il suo
potenziamento è in linea con le previsioni della programmazione degli strumenti analizzati e coerente con la
classificazione urbanistica dei piani.
Dal punto di vista urbanistico l’area interessata dal progetto si inserisce in piena zona territoriale omogenea
D “Aree per attività produttive”, come evidenziato nell’estratto della Tavola dei vincoli del P.I. sotto
riportato; dall’esame della stessa tavola si evidenzia nei pressi dell’area produttiva in cui si inserisce
l’impianto la presenza di un pozzo di prelievo destinato ad uso idropotabile; si rileva che il limite della
fascia di rispetto indicata nel piano lambisce l’estremità nord-ovest dell’impianto, coinvolgendo l’area di
ingresso ed uno spigolo del fabbricato. Visto che l’area dell’impianto toccata dall’ambito della fascia di
rispetto non interessa propriamente l’attività, si ritiene che il progetto non sia soggetto a vincolo.
Considerata, infine, la distanza dai siti inpiduati dalla Rete Natura 2000 e la presenza, ormai consolidata,
dell’impianto nella zona, si esclude che il progetto possa causare incidenza negativa agli habitat e alle specie
dei siti della Rete Natura 2000 inpiduati
In relazione al presente quadro programmatico, si ritiene sia stata svolta un’adeguata analisi degli strumenti
di pianificazione applicabili, inpiduando correttamente le eventuali/possibili criticità/problematiche.
Dall’analisi effettuata sugli strumenti di pianificazione territoriale disponibili si conclude che il progetto in
esame è compatibile con l’utilizzazione attuale del territorio ed è in linea con le previsioni e la
programmazione degli stessi strumenti urbanistici.
VALUTAZIONE
Dall’esame del quadro programmatico non emergono particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e
significativi sull'ambiente conseguenti all’intervento in esame.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE IN SINTESI DELL’ATTIVITA’
Stato di fatto
L’attività svolta dalla ditta è il recupero (R3) di carta e cartone per l’industria cartaria, il recupero (R4) di
rottami ferrosi e non per l’industria metallurgica ed in fine la sola messa in riserva (R13) intesa come
stoccaggio in attesa di conferimento ad altri impianti di recupero per i rifiuti di plastica, legno e cavi.
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Si riportano nello specifico le tipologie di rifiuti attualmente gestiti (classificati in base ai paragrafi
dell’allegato 1 al D.M. 05/02/98) e le relative operazioni di recupero svolte sugli stessi:
• Carta e cartone (tipologia 1.1 – rifiuti di carta e cartone): messa in riserva e recupero [R13-R3]
mediante selezione, cernita con eliminazione delle impurezze e compattamento con pressa per la
produzione di materie prime secondaria per l’industria cartaria rispondenti alle specifiche delle
norme UNI-EN 643;
• Rottami ferrosi (tipologia 3.1 - rifiuti di ferro, acciaio e ghisa): messa in riserva e recupero [R13-R4]
mediante selezione, cernita e riduzione volumetrica con trancia-cesoia, per la produzione di metalli
ferrosi per l’industria metallurgica conformi alle specifiche CECA, AISI, CAEF e UNI;
• Rottami metallici (tipologia 3.2 – rifiuti di metalli non ferrosi o loro leghe): messa in riserva e
recupero [R13-R4] mediante selezione, cernita e riduzione volumetrica con trancia-cesoia, per la
produzione di metalli non ferrosi per l’industria metallurgica conformi alle specifiche UNI ed
EURO;
• Cavi (tipologia 5.8 – spezzoni di cavo ricoperto): sola messa in riserva [R13] intesa come deposito dei
rifiuti in attesa del conferimento ad altri impianti di recupero;
• Plastica (tipologia 6.1 – rifiuti di plastica): sola messa in riserva [R13] intesa come deposito dei rifiuti
in attesa del conferimento ad altri impianti di recupero;
• Legno (tipologia 9.1 – rifiuti di legno): sola messa in riserva [R13] intesa come deposito dei rifiuti in
attesa del conferimento ad altri impianti di recupero.
Le quantità per le quali l’azienda è abilitata all’esercizio sono di 8.950 ton/anno come quantità massima
annua di rifiuti trattati e di 185 ton, di cui 55 ton oggetto di sola messa in riserva, come capacità massima di
rifiuti stoccabili nell’impianto prima del trattamento.
L’ambito dell’impianto ricopre una superficie di circa 5200 mq, così ripartiti: capannone 1480 mq, piazzale
scoperto di circa 3000 mq e circa 700 mq a verde.
La superficie coperta del capannone, pavimentata in calcestruzzo, è utilizzata in parte per lo stoccaggio dei
cavi (tipologia 5.8) e dei rifiuti di plastica (tipologia 6.1) ed in parte per il deposito e successivo recupero dei
rifiuti di carta e cartone (tipologia 1.1) e rottami metallici (tipologia 3.2).
Il piazzale esterno adibito al transito e movimentazione dei mezzi, allo stoccaggio dei rifiuti in legno
(tipologia 9.1) ed al deposito per il successivo trattamento dei rottami ferrosi (tipologia 3.1) è pavimentato in
cls; in particolare la porzione di piazzale dedicato alle attività di recupero dei rifiuti è dotato di rete di
raccolta delle acque meteoriche di dilavamento (rif. Tav. 5 Tavola degli scarichi) e sistema di trattamento in
continuo, prima dello scarico nella pubblica fognatura. Lo scarico è autorizzato dall’ente gestore della
pubblica fognatura, ETRA Spa.
Stato di progetto e confronto con lo stato di fatto
La modifica all’attività attualmente svolta, ossia il recupero di carta e cartone da macero, rottami metallici
ferrosi e non ferrosi e il deposito di altre tipologie di rifiuto quali plastica legno e cavi, consiste
sostanzialmente in:
- inserimento dell’attività di recupero R12 per alcune delle tipologie di rifiuto gestite;
- aumento dei quantitativi annui gestiti;
- inserimento di nuove tipologie di rifiuto.
Operazioni di recupero
In riferimento all’allegato C della parte quarta del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., le operazioni di recupero che
descrivono l’attività sono:
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STATO DI FATTO STATO DI PROGETTO
R13 “Messa in riserva di rifiuti per sottoporli ad una delle opera- R13 “Messa in riserva di rifiuti per sottoporli ad una delle opera-
zioni indicate nei punti da R1 a R12” zioni indicate nei punti da R1 a R12”
R3 “Riciclaggio/recupero delle sostanze organiche non utilizzate R3 “Riciclaggio/recupero delle sostanze organiche non utilizzate
come solventi” come solventi”
R4 “Riciclaggio/recupero di metalli e di componenti metallici” R4 “Riciclaggio/recupero di metalli e di componenti metallici”
R12 “Scambio di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni in-
dicate da R1 a R11”
In particolare:
R3: inteso come trattamento dei rifiuti costituiti da carta e cartone per l’ottenimento di materiali che anno
perso la qualifica di rifiuto per l’industria cartaria;
R4: inteso come trattamento di rifiuti ferrosi e non ferrosi con ottenimento di rottami che hanno perso la
qualifica di rifiuto;
R12: intesa come pretrattamento dei rifiuti per l’ottenimento di frazioni omogenee di rifiuto da conferire ad
impianti autorizzati al trattamento;
R13: intesa come deposito presso l’impianto dei rifiuti in attesa di essere sottoposti alle relative operazioni di
trattamento presso lo stesso o presso altri impianti autorizzati;
Fasi del processo produttivo
Le fasi del processo produttivo e la gestione delle perse tipologie di rifiuto è di seguito descritta,
comparando lo stato attuale con le previsioni di progetto.
STATO DI FATTO STATO DI PROGETTO
Rifiuti di carta e cartone: messa in riserva, pretrattamento e recu-
Rifiuti di carta e cartone (tip. 1.1): operazioni di messa in riserva
pero R13 - R12 - R3.
e recupero R13 - R3.
L’attività svolta per questi rifiuti rimane la medesima attualmente
svolta: messa in riserva in cumuli del materiale conferito e tratta-
L’attività svolta per questi rifiuti consiste nella messa in riserva
mento mediante attività di selezione, cernita manuale ed imballo
all’interno del capannone del materiale conferito, e trattamento
con pressa, per la produzione di materiale conforme alle norme
mediante attività di selezione, cernita manuale e imballaggio con
Uni-En 643 che ha perso la qualifica di rifiuto per l’industria car-
pressa, per la produzione di materiale conforme alle norme Uni-
taria.
En 643che ha perso la qualifica di rifiuto per l’industria cartaria.
Sono inoltre previste operazioni di pretrattamento, codificata con
R12, mediante fasi di selezione e cernita manuali per la predispo-
sizione dei rifiuti al recupero presso altri impianti autorizzati. Ed
è prevista anche la sola messa in riserva R13.
Rottami ferrosi (tip. 3.1): operazioni di messa in riserva e recupero Rottami ferrosi: messa in riserva, pretrattamento e recupero R13 -
R13 - R4. R12 - R4.
L’attività di recupero per questi rifiuti è svolta all’aperto e consiste L’attività svolta per questi rifiuti rimane la medesima attualmente
nella messa in riserva del materiale conferito e trattamento me- svolta e continuerà ad essere svolta all’aperto: messa in riserva in
diante attività di selezione, cernita manuale ed eventuale riduzio- cumuli del materiale conferito e trattamento mediante attività di
ne volumetrica con trancia-cesoia, per la produzione di rottame selezione, cernita manuale ed eventuale riduzione volumetrica
per l’industria metallurgica conforme alle specifiche CECA AISI con trancia-cesoia, per la produzione di rottame che ha perso la
CAEF e UNI, che ha perso la qualifica di rifiuto. qualifica di rifiuto. Come previsto dall’art. 184-ter, comma 2,
l’operazione di recupero può consistere semplicemente nel con-
trollare i rifiuti, per verificare se soddisfano i criteri per essere
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classificati come non rifiuti.
Sono inoltre previste operazioni di pretrattamento, codificata con
R12, mediante fasi di selezione e cernita manuali per la predispo-
sizione dei rifiuti al recupero presso altri impianti autorizzati. Ed
è prevista anche la sola messa in riserva R13.
Rottami non ferrosi (tip. 3.2): operazioni di messa in riserva e re- Rottami non ferrosi: messa in riserva, pretrattamento e recupero
cupero R13 - R4. R13 - R12 - R4.
L’attività di recupero per questi rifiuti è svolta al coperto sotto la L’attività di recupero per questi rifiuti rimane la medesima attual-
tettoia che costituisce il capannone e consiste nella messa in riserva mente svolta e continuerà ad essere svolta al coperto sotto la tetto-
in cumuli del materiale conferito, e trattamento mediante attività ia che costituisce il capannone: messa in riserva in cumuli del ma-
di selezione, cernita manuale ed eventuale riduzione volumetrica teriale conferito, e trattamento mediante attività di selezione, cer-
con trancia, per la produzione di rottame per l’industria metallur- nita manuale ed eventuale riduzione volumetrica con trancia, per
gica conforme alle specifiche UNI ed EURO, che ha perso la quali- la produzione di rottame che ha perso la qualifica di rifiuto. Come
fica di rifiuto. previsto dall’art. 184-ter, comma 2, l’operazione di recupero può
consistere semplicemente nel controllare i rifiuti, per verificare se
soddisfano i criteri per essere classificati come non rifiuti.
Sono inoltre previste operazioni di pretrattamento, codificata con
R12, mediante fasi di selezione e cernita manuali per la predispo-
sizione dei rifiuti al recupero presso altri impianti autorizzati. Ed
è prevista anche la sola messa in riserva R13.
Cavi (tip. 5.8): operazione di messa in riserva R13. Cavi: operazioni di messa in riserva e pretrattamento R13 - R12
L’attività svolta per questi rifiuti consiste nella sola messa in riser- L’attività svolta per questi rifiuti continua ad essere la sola messa
va intesa come stoccaggio realizzato su cassone, per il successivo in riserva intesa come stoccaggio realizzato su cassone, per il suc-
conferimento ad impianti di recupero autorizzati. cessivo conferimento ad impianti di recupero autorizzati.
Si prevede inoltre la possibilità di effettuare un pretrattamento di
selezione e cernita volto alla separazione delle impurezze ed alla
creazione di partite omogenee di rifiuti selezionati.
Plastica (tip. 6.1): operazione di messa in riserva R13. Plastica: operazioni di messa in riserva e pretrattamento R13 -
L’attività svolta per questi rifiuti consiste nella sola messa in riser- R12.
va intesa come stoccaggio in cumulo realizzato su superficie coper- L’attività svolta per questi rifiuti consiste nella sola messa in riser-
ta, per il successivo conferimento ad impianti di recupero autoriz- va intesa come stoccaggio in cumulo realizzato su superficie co-
zati. perta, per il successivo conferimento ad impianti di recupero au-
torizzati.
Si prevede inoltre la possibilità di effettuare un pretrattamento co-
stituito da selezione e cernita per la separazione delle impurezze
ed alla creazione di partite omogenee di rifiuti.
Legno (tip. 9.1): operazione di messa in riserva R13. Legno: operazioni di messa in riserva e pretrattamento R13 - R12.
L’attività svolta per questi rifiuti consiste nella sola messa in riser- L’attività svolta per questi rifiuti consiste nella sola messa in riser-
va intesa come stoccaggio realizzato al coperto in contenitori me- va intesa come stoccaggio realizzato in cumulo sul piazzale pavi-
tallici, per il successivo conferimento ad impianti di recupero auto- mentato, per il successivo conferimento ad impianti di recupero
rizzati. autorizzati.
Si prevede inoltre la possibilità di effettuare un pretrattamento co-
stituito da selezione e cernita volto alla separazione delle impu-
rezze ed alla creazione di partite omogenee di rifiuti.
RAEE non pericolosi: operazioni di messa in riserva e pretratta-
Tipologia non prevista allo stato attuale mento R13 - R12.
L’attività svolta per questi rifiuti consiste nella sola messa in riser-
va intesa come stoccaggio realizzato su appositi contenitori posti
all’interno del capannone, per il successivo conferimento ad im-
pianti di recupero autorizzati.
Si prevede inoltre la possibilità di effettuare un pretrattamento co-
stituito da smontaggio delle componenti per la creazione di parti-
te omogenee di rifiuti.
Rifiuti da demolizione non pericolosi: operazioni di messa in ri-
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Tipologia non prevista allo stato attuale serva R13.
L’attività svolta per questi rifiuti consiste nella sola messa in riser-
va intesa come stoccaggio, realizzato in cassoni chiusi nel piazza-
le esterno, per il successivo conferimento ad impianti di recupero
autorizzati.
Rifiuti costituiti da pneumatici fuori uso: operazioni di messa in
Tipologia non prevista allo stato attuale riserva R13.
L’attività svolta per questi rifiuti consiste nella sola messa in riser-
va intesa come stoccaggio, realizzato in cassoni nel piazzale ester-
no, per il successivo conferimento ad impianti di recupero auto-
rizzati.
Ingombranti: operazioni di messa in riserva e pretrattamento R13
Tipologia non prevista allo stato attuale - R12.
L’attività svolta per questi rifiuti consiste nella sola messa in riser-
va intesa come , realizzato in cassoni nel piazzale esterno, per il
successivo conferimento ad impianti di recupero autorizzati.
Si prevede inoltre la possibilità di effettuare un pretrattamento co-
stituito da selezione e cernita per la separazione delle impurezze
ed alla creazione di partite omogenee di rifiuti.
Rifiuti da imballaggio: operazioni di messa in riserva e pretratta-
Tipologia non prevista allo stato attuale mento R13 - R12.
L’attività svolta per questi rifiuti consiste nella sola messa in riser-
va intesa come stoccaggio in cumulo realizzato su superficie co-
perta, per il successivo conferimento ad impianti di recupero au-
torizzati.
Si prevede inoltre la possibilità di effettuare un pretrattamento co-
stituito da selezione e cernita per la separazione delle inpurezze
ed alla creazione di partite omogenee di rifiuti.
Verde e ramaglie: operazioni di messa in riserva R13.
Tipologia non prevista allo stato attuale L’attività svolta per questi rifiuti consiste nella sola messa in riser-
va intesa come stoccaggio, realizzato in cassoni nel piazzale ester-
no, per il successivo conferimento ad impianti di recupero auto-
rizzati.
Attrezzatura per lo svolgimento dell’attività
Le attrezzature nonostante l’incremento dei quantitativi e l’introduzione di nuove tipologie di rifiuti riman-
gono invariate, ossia:
• Pressa per carta alimentata ad elettricità di rete;
• Trancia per rottami con motore a scoppio alimentato a gasolio;
• n. 2 muletti;
• n. 2 caricatori semoventi con polipo.
Rifiuti Gestiti
I rifiuti attualmente trattati presso l’impianto comprendono carta e cartone, metalli ferrosi e non ferrosi, indi -
viduati ai punti 1.1, 3.1 e 3.2 del D.M. 05/02/98 e, in sola messa in riserva, rifiuti di plastica, legno e cavi ri -
spondenti alle tipologie 6.1, 9.1 e 5.8 del D.M. 05/02/98.
Le modifiche progettuali prevedono l’inserimento di nuovi codici fra i conferibili all’impianto, nonché nuo-
ve tipologie costituite da RAEE non pericolosi, rifiuti da demolizione, pneumatici fuori uso, ingombranti, ri -
fiuti da imballaggio ed infine verde e ramaglie. Nella tabella seguente si riportano i nuovi rifiuti che la ditta
intende gestire.
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TIPOLOGIE DA INSERIRE EX NOVO (STATO DI PROGETTO)
Carta e cartone 191201 Carta e cartone
160122 Componenti non specificati altrimenti
160214 Apparecchiature fuori uso, perse da quelle di cui alle voci da 160209 a 160213
RAEE non pericolosi 160216 Componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, persi da quelli di cui alle
voci da 160215
200136 Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, perse da quelle di cui
alle voci 200121, 200123 e 200135
170107 Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, perse da quel-
le di cui alla voce 170106
170201 Legno
Rifiuti da demolizione
170202 Vetro
170904 Rifiuti misti dall’attività di costruzione e demolizione, persi da quelli di cui
alle voci 170901, 170902 e 170903
Pneumatici fuori uso 160103 Pneumatici fuori uso
Ingombranti 200307 Rifiuti ingombranti
150101 Imballaggi in carta e cartone
150102 Imballaggi in plastica
150103 Imballaggi in legno
150104 Imballaggi metallici
Rifiuti da imballaggio
150105 Imballaggi in materiali compositi
150106 Imballaggi in materiali misti
150107 Imballaggi in vetro
150109 Imballaggi in materiale tessile
Verde e ramaglie 200201 Rifiuti biodegradabili
Quantitativi gestiti
In relazione alle modifiche previste il proponente intende richiedere l’aumento sia del quantitativo annuo
trattato presso l’impianto, sia del quantitativo massimo in stoccaggio.
Nella tabella seguente è riportato in dettaglio il confronto tra lo stato di fatto e lo stato di progetto dei quan-
titativi in relazione alle tipologie di rifiuti gestiti.
Tipologia di rifiuto gestito Quantitativo annuo trattato ton/anno Quantitativo massimo in deposito ton
ST. DI FATTO ST. DI PROGETTO ST. DI FATTO ST. DI PROGETTO
Carta e cartone 6.000 8.000 50 50
Rottami ferrosi 2.500 2.500 50 50
Rottami non ferrosi 30 100 30 30
Cavi 20 50 10 10
Plastica 200 500 30 30
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Legno 200 550 15 30
RAEE non pericolosi X 100 X 10
Rifiuti da demolizione X 2.000 X 40
Pneumatici fuori uso X 200 X 10
Ingombranti X 700 X 15
Rifiuti da imballaggio X 150 X 10
Verde e ramaglie X 150 X 15
Totale 8.950 ton/anno 15.000 ton/anno 185 ton 300 ton
Prodotti dell’attività di recupero
I prodotti derivanti dalle attività di recupero sopra descritte, che resteranno gli stessi anche a seguito delle
modifiche richieste, sono:
• Carta e cartone: materie prime secondarie per l’industria cartaria rispondenti alle specifiche delle
norme Uni-En 643.
• Rottami ferrosi: materiali che hanno perso la qualifica di rifiuto (EoW), ossia il rottame NON RIFIU-
TO certificato mediante l’applicazione del sistema di gestione previsto dal regolamento 333 del
31/03/2011 le cui caratteristiche sono conformi ai criteri degli allegati 1 e 2 del medesimo regolamen -
to secondo quanto stabilito dalla nuova Legge 116/2014 del 11/08/2014.
• Rottami non ferrosi: materiali che hanno perso la qualifica di rifiuto (EoW), ossia il rottame NON
RIFIUTO certificato mediante l’applicazione del sistema di gestione previsto dal regolamento 715
del 25/06/2013 le cui caratteristiche sono conformi ai criteri dell’allegato 1 del medesimo regolamen-
to secondo quanto stabilito dalla nuova Legge 116/2014 del 11/08/2014.
• Rifiuti prodotti dall’attività svolta: rifiuti prodotti nelle fasi di trattamento presso l’impianto (R3 -
R4 - R12) che saranno codificati con i Codici CER 19 12 xx.
Potenzialità dell’impianto
L’attuale quantità massima di trattamento annuo comunicata ossia 8950 ton/anno è fortemente sottostimata
rispetto alla potenzialità massima di trattamento giornaliera stimata sul campo, quantificata in circa 50
ton/giorno (55 se includiamo l’R12): pertanto la quantità di rifiuti ritirabili presso l’impianto per i quali si ri-
chiederà autorizzazione è pari a 15.000 ton/anno
La quantificazione della capacità massima di deposito si basa sulla superficie dell’impianto dedicata al depo-
sito dei rifiuti. L’area dell’impianto destinata al deposito è di circa 4500 mq: ad oggi la capacità massima in
stoccaggio comunicata, ossia 185 ton, è sottostimata e per tale motivo il quantitativo in stoccaggio per il qua -
le si richiede l’autorizzazione è pari a 300 ton.
Organizzazione dell’impianto
Nell’impianto in oggetto non vi è alcuna modifica dal punto di vista edilizio-strutturale, ma soltanto una
riorganizzazione ed aggiornamento delle aree di stoccaggio, dovuto all’ introduzione dell’operazione di re -
cupero R12 e dall’inserimento di nuove tipologie di rifiuto. Per i dettagli si veda la Tav_3 Planimetria gene-
rale – Stato di progetto allegata.
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Il quadro progettuale risulta esaustivo e non sembrano emergere particolari criticità che evidenzino la pre-
senza di impatti negativi e significativi sull’ambiente.
VALUTAZIONE
Dall’esame degli elementi progettuali non emergono particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e
significativi sull'ambiente conseguenti all’intervento in esame.
QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ATMOSFERA E DEL CLIMA
In considerazione della tipologia di attività e delle modalità di recupero, fra le emissioni derivanti dall’attivi-
tà si inpiduano unicamente le emissioni diffuse provenienti dalla combustione dei mezzi d’opera in fun-
zione nell’impianto e dei mezzi di trasporto in ingresso all’impianto per il carico e scarico dei rifiuti.
Il progetto prevede l’inserimento di un deposito di materiale pulverulento quale i rifiuti inerti, che saranno
stoccati in cassoni chiusi, pertanto non si prevede alcun effetto sulla componente emissioni; per il seguente
aspetto non sono pertanto attesi ulteriori impatti negativi o significativi per l’ambiente.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
La risorsa suolo è già interessata dalla presenza dell’impianto che, dal punto di vista dell’utilizzazione nel
territorio, si inserisce in ambito idoneo per il quale è previsto un utilizzo per attività produttive da tutti gli
strumenti urbanistici consultati, sia a livello comunale sia sovra comunale.
Dal punto di vista della protezione della qualità dei suoli e del sottosuolo si specifica che tutte le superfici
dell’impianto interessate dall’attività e dal transito degli automezzi sono pavimentate in calcestruzzo,
materiale che, in considerazione della natura dell’attività svolta, garantisce adeguate caratteristiche di
resistenza e protezione, escludendo la possibilità di contaminazione del suolo sottostante da eventuali
spandimenti o perdite accidentali che si possono verificare nelle aree in questione.
In fine l’impianto è dotato di sostanze adsorbenti da utilizzare in caso di perdite accidentali di liquidi
all’interno dell’area aziendale.
Le modifiche richieste non comportano variazioni sostanziali rispetto a quanto già autorizzato; l’impatto sul
suolo e sottosuolo risulta non significativo.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’attività svolta presso l’impianto non utilizza acqua nel ciclo produttivo, pertanto gli scarichi generati
dall’attività derivano unicamente dalle acque di dilavamento dei piazzali, raccolte nel corso di eventi
meteorici ed eventuali lavaggi del piazzale, dai servizi igienici e dai pluviali.
Il piazzale è dotato di rete di raccolta e trattamento delle acque meteoriche di dilavamento, con scarico in
continuo nella fognatura delle acque nere, autorizzazione allo scarico Prot. n° 49068 del 08/07/2014 rilasciata
dall’ente gestore Etra Spa ricompresa nell’Autorizzazione Unica Ambientale n° 248/2014 del 25/08/2014,
adottata dalla Provincia di Vicenza e rilasciata dal SUAP della Comunità Montana “Spettabile Reggenza dei
Sette Comuni” in data 26.09.2014.
Le modifiche richieste non comportano variazioni sostanziali rispetto a quanto già autorizzato.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Le sorgenti di rumore che generano impatto acustico ambientale verso l’esterno sono le attività che si
svolgono sul piazzale: passaggio dei mezzi in entrata ed uscita dall’impianto, carico scarico dei rifiuti,
movimentazione dei rifiuti con mezzi meccanici, pressatura e cesoiatura.
Con lo scopo di verificare il rumore prodotto dall’attività è stata eseguita una valutazione di impatto
acustico nell’attuale gestione dell’impianto, che ha evidenziato che i limiti di imissione assoluti previsti per
la classe di zonizzazione acustica della zona in oggetto sono rispettati in tutte le posizioni considerate e
risulta che la rumorosità proveniente dall’attività non costituisce fattore significativo di disturbo.
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VALUTAZIONE
Si prende atto che l’impatto è dichiarato come non significativo, prescrivendo tuttavia uno specifico monitoraggio per la
misura dell’effettivo impatto post operam ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO-ECOSISTEMICO
Considerata la sua posizione in ambiente montano e prealpino il Comune di Asiago è caratterizzato da un
paesaggio ricco di numerosi elementi di rilievo naturalistico – paesaggistico che necessitano una continua
tutela e conservazione.
L’impianto è inserito in un area di urbanizzazione consolidata e più nello specifico nell’area per attività
produttive del Comune di Asiago (parti di territorio già occupate da attività produttive e aree per nuovi
insediamenti), posizionata a circa 2 km a Nord-Est del centro storico cittadino.
Nei pressi dell’impianto non vi è la presenza di biotopi caratteristici ai quali l’attività svolta possa arrecare
impatti negativi, sia in termini di componente paesaggistica, sia in relazione alle altri componenti ambientali
correlate (vegetazione, fauna, atmosfera, rumore).
Il progetto proposto non muta l’effetto percettivo e paesaggistico dell’insieme in quanto non prevede
modifiche edilizie ed impiantistiche e inoltre l’impianto si inserisce in una zona a vocazione produttiva.
Si ritiene che l’impatto sul paesaggio dovuto alla presenza dell’impianto sia significativo ma non negativo:
infatti, in relazione al suo posizionamento, ossia in zona produttiva consolidata, la presenza di questo o di
un altro stabilimento produttivo non muterebbe l’assetto territoriale complessivo.
La trattazione dei suddetti sistemi, in considerazione della tipologia ed entità dell’intervento, evidenzia
come non vi siano elementi che portino a ritenere possibili/probabili impatti aggiuntivi significativi
sull’ambiente derivanti dall’intervento in progetto. Si ritiene tuttavia necessario prescrivere uno specifico
progetto di sistemazione a verde che, tenendo conto delle caratteristiche paesaggistiche del sito e
dell'altopiano nel complesso, indichi gli elementi di una corretta sistemazione a verde.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Per l’accesso ed egresso all’impianto avviene esclusivamente da Via Villa Rossi (strada di lottizzazione della
Zona Produttiva) unico collegamento con la Strada Provinciale 76. La SP 76 è un importante via di comuni -
cazione che collega la zona Nord-Ovest dell’Altopiano con la zona sud, pentando SP 349 nell’attraversa-
mento del centro storico di Asiago in direzione dell’A31 Valdastico, casello Piovene Rocchette.
Il traffico attualmente indotto dall’impianto è di circa n.7/8 automezzi al giorno. Si stima che l’aumento dei
quantitativi previsto porterà ad un proporzionale aumento del traffico veicolare di mezzi pesanti indotto, sti-
mabile a circa n. 10/11 mezzi al giorno. in particolare un aumento della quantità annuale dei rifiuti trattati, il
flusso futuro dei mezzi è stimato in 4 – 5 mezzi al giorno.
Si ritiene pertanto che, tenendo in considerazioni l’afflusso limitato, poiché la movimentazione in entrata e
uscita avviene per carichi completi e generalmente tramite veicoli della ditta, che non è previsto conferimen -
to diretto di rifiuti da parte dei singoli produttori, che la localizzazione dell’impianto è all’interno di una
zona produttiva e la tipologia delle arterie stradali interessate, che permettono il transito dei mezzi pesanti,
si possa giudicare del tutto trascurabile la capacità di questa attività di incrementare i problemi sulla viabilità
e relative problematiche connesse, a seguito delle modifiche richieste; l’impatto sulla viabilità risulta non si -
gnificativo.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE
PERSONE
L’impianto non comporta rischi stimabili per la salute pubblica, né per gli addetti, né tanto meno per la po-
polazione che vive e lavora nei dintorni dell’impianto di recupero; inoltre, le tecnologie impiantistiche pre-
scelte, di carattere moderno ed innovativo, propongono un ciclo di processo perfettamente rispondente alle
norme tecniche vigenti in materia.
In riferimento al fatto che l’impianto è attualmente esistente, funzionante e considerando che ad oggi non
sono state rilevate particolari segnalazioni di criticità ambientali da parte degli abitanti presenti nell’area si
determina che le modifiche richieste non comportano variazioni sostanziali rispetto a quanto già autorizzato
e l’impatto sulla salute pubblica risulta non significativo.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI DA AGENTI FISICI
Considerata la tipologia dell’intervento e le caratteristiche dell’ambiente in cui esso si inserisce, non è stata
effettuata la caratterizzazione della qualità ambientale in relazione alle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
concernenti l’inquinamento acustico e lo scarico delle acque meteoriche.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
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Tutto ciò premesso si esprime
PARERE FAVOREVOLE
al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1. L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
dell’attività; in particolare per quanto riguarda lo scarico dei reflui e la gestione/recupero dei rifiuti.
2. Lo scarico in fognatura dovrà rispettare i limiti e prescrizioni stabilite dal gestore e l ’impianto di
depurazione chimico-fisico, dovrà essere costantemente gestito in modo tale da garantire nel tempo
l’efficienza di trattamento prevista in progetto e i relativi limiti normativi.
3. Contestualmente alla richiesta di autorizzazione in tema di gestione rifiuti, si dovrà presentare una
relazione contenente specifiche valutazioni in ordine alla presenza, in prossimità dell’impianto, di due
sorgenti di acque destinate all’uso umano, nonché del livello di conformità (stato di fatto e stato di
progetto) alle valutazioni di rischio incendi di competenza dei VV.FF..
4. In sede di collaudo dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza
triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto:
- le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei
punti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno
concordate con Arpav;
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
Previsionale di Impatto Acustico;
- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, concordati
con Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i risultati
delle analisi.
5. Per quanto riguarda la gestione dei rottami metallici la ditta dovrà ottemperare a quanto richiesto
dall’art. 157 del DLGS 230/95 modificato dal DL 100/2011.
6. Contestualmente a quanto previsto al punto 3, dovrà essere presentato un progetto di sistemazione a
verde che, tenendo conto delle caratteristiche paesaggistiche del sito e dell'altopiano nel complesso,
indichi gli elementi di una corretta sistemazione a verde: morfologia, viabilità interna, opere a verde
(alberature, arbusti, prati: specie, dimensioni, caratteristiche, modalità di impiego), opere di mitigazione
paesaggistica, piano di manutenzione.
7. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in
occasione della presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione
all’esercizio.
Vicenza, 29 aprile 2015
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Andrea Baldisseri Ing. Maria Pia Ferretti
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