Determina dirigenziale comprensiva parere Commissione VIA
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 727 DEL 30/10/2015
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S.M.E I. -
IMPIANTO DI STOCCAGGIO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI METALLICI –
AMPLIAMENTO ATTIVITA' DI AUTODEMOLIZIONE GIA' APPROVATA IN V.I.A. CON
DELIBERA N.56 DEL 28/02/2012
DITTA: SCAPIN BRUNO - LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MALO,
VIA KEPLERO N. 22
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata in data 31 marzo 2015 (prot. n. 21663), 1 aprile 2015 (prot.
nn. 22436 e 22437) e 17 aprile 2015 (prot. n. 26233), da parte della ditta SCAPIN BRUNO, con
sede legale in via Pisa n. 24 in Comune di MALO (VI), relativa al progetto di un “Impianto di
stoccaggio rifiuti speciali non pericolosi metallici e ampliamento attivita’ di autodemolizione gia’
approvata in V.I.A. con delibera n. 56 del 28/02/2012.”, nel sito di via Keplero n. 22 , in Comune di
Malo;
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti
di infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con
capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da
R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della
parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.;
Tenuto conto che la verifica per tali impianti risulta tra le competenze inpiduate in capo alla
Provincia dalla Legge Regionale n. 10/1999, e sue successive modifiche ed integrazioni, e che con
D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 la Giunta regionale ha fornito e confermato gli indirizzi applicativi
in materia di valutazione d'impatto ambientale e di coordinamento tra le proprie disposizioni e le
normative nazionali emanate successivamente, confermando la suddetta competenza provinciale
anche con riferimento alla tipologia degli interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla
Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
copia informatica per consultazione
Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
web della Provincia in data 21 aprile 2015;
Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Dato atto che la Commissione Provinciale VIA, nella seduta del giorno 28/10/2015, ha disposto
l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
n.23/2015 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
nel tempo la situazione aziendale;
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
l'autorizzazione dell'intervento;
Vista l’istruttoria della Commissione VIA conservata agli atti;
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n.37/2013) che è di giorni 80 (ID PROC. 45);
Vista la Legge Regionale n. 10/1999 “Disciplina dei contenuti e delle procedure di Valutazione
di Impatto Ambientale” e s.m.i. e la successiva D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 "Adeguamento alla
sopravvenuta normativa nazionale e regionale delle disposizioni applicative concernenti le
procedure di valutazione di impatto ambientale di cui alla Dgr n.1539 del 27 settembre 2011 e sua
contestuale revoca”;
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.10 del 19/02/2015, con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2015 e Pluriennale 2015-2017;
Visto il Decreto Presidenziale n. 33 del 17/03/2015 con il quale è stato approvato il Piano
Esecutivo di Gestione anno 2015;
DETERMINA
1. che il progetto della ditta SCAPIN BRUNO., con sede legale in via Pisa n. 24, nel comune
di MALO, relativo all'“Impianto di stoccaggio rifiuti speciali non pericolosi metallici e
ampliamento attivita’ di autodemolizione gia’ approvata in V.I.A. con delibera n. 56 del
28/02/2012.” situato in comune di Malo, via Keplero n. 22, è escluso dalla procedura di
valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 10/99 e s.m.i. con
le prescrizioni riportate nel parere 23/2015 allegato alla presente determinazione per
costituirne parte integrante e sostanziale;
copia informatica per consultazione
2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);
3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
5. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta SCAPIN BRUNO, al comune di Malo,
all'ARPAV ed al Settore Ambiente della Provincia;
6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line.
INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.
Vicenza, 30/10/2015
Sottoscritta dal Dirigente
(FERRETTI MARIA PIA)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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DITTA: SCAPIN BRUNO - LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MALO,
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CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 30/10/2015.
Vicenza, 30/10/2015
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(PADOVAN ALESSANDRA)
con firma digitale
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SCAPIN BRUNO
PARERE N. 23/2015
Oggetto: Impianto di stoccaggio rifiuti speciali non pericolosi metallici – ampliamento attività di autode-
molizione già approvata in V.I.A. con delibera n. 56 del 28/02/2012.
PROPONENTE: SCAPIN BRUNO
SEDE LEGALE: Via Pisa n. 24 – Comune di Malo
SEDE INTERVENTO: Via Keplero n. 22 – Comune di Malo
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Attività di recupero rifiuti pericolosi e non pericolosi
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152
COMUNE INTERESSATO: Malo
DATA DOMANDA: 31 marzo - 01 aprile - 17 aprile 2015
DATA PUBBLICAZIONE: 21 aprile 2015
DATA INTEGRAZIONI: 06 ottobre 2015
DOCUMENTAZIONE TECNICA PRESENTATA:
Elaborato A Studio Preliminare Ambientale marzo 2015
Elaborato B Relazione tecnica esplicativa di non necessità della valutazione di incidenza ambientale
marzo 2015
Allegato E Modello per la dichiarazione di non necessità di valutazione di incidenza
Domanda ampliamento autorizzazione del Ottobre 2014
Elaborato 1 Relazione tecnico-descrittiva ottobre 2014
Elaborato 2 Relazione di valutazione impatto acustico
Elaborato 3 Studio di impatto ambientale Dicembre 2009
Elaborato 4 Dichiarazione di esenzione dalla presentazione della valutazione di incidenza
ambientale Dicembre 2009
Elaborato 6 Piano di Sicurezza Dicembre 2009
Elaborato 8 Acque di dilavamento aggiornamento relativo al progetto di impianto recupero metalli
Elaborato 10 Piano di ripristino Dicembre 2009
Elaborato 1 - All. 4 Procedura gestione rfiuti Allegato n. 4 alla Relazione Tecnico - Descrittiva
Elaborato 1 - All. 5 Estratto mappale
Elaborato 1 - All. 6 Documentazione fotografica Allegato 6 all'Elaborato 1 - Relazione tecnico
descrittiva
Elaborato 1 - All. 7 Coni visuali
TAV.1 rev 6 Lay-out impianto - ott14
TAV.2 rev 6 Planimetria scarichi - ott14
Documento d'identità Documento d'identità
Domanda di procedura ordinaria Domanda di procedura ordinaria
Elaborato 8 -Allegato 1 Allegato 1 Schema a blocchi raccolta e trattamento reflui dilavamento
piazzali
Elaborato 8 -Allegato 2 El_ 8-Allegato 2 - Malo CMT Cronologia Giorni
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Elaborato 8 -Allegato 2 El_8 -Allegato 2 -Malo CMT Giorni
Elaborato 8 - Rev. 3 Relazione trattamento acque di dilavamento piazzali Domanda di autorizzazione
allo scarico delle acque meteoriche di dilavamento Settembre 2011
Integrazioni pratica SUAP 14AM202B4 nov. 14
Criteri di gestione RAEE Criteri di gestione e di stoccaggio
Lettera integrazioni Lettera integrazione pratica SUAP 14AM20284
TAV.1 - Lay-out tav. 1 rev 7 nov14 TAV.1 - Rev 7 Lay-out impianto nov. 2014Studio Preliminare
Ambientale.
PREMESSE
La ditta SCAPIN BRUNO con sede legale ed operativa a Malo in Via Pisa, 24 è già iscritta al Registro Provin-
ciale delle ditte che svolgono attività di recupero rifiuti in regime semplificato, per lo stoccaggio e recupero
di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da metalli ferrosi e non ferrosi, spezzoni di cavi elettrici ricoperti ed
apparecchiature fuori uso.
La ditta SCAPIN BRUNO svolge anche l’attività di autodemolizione nella sede operativa di Malo in Via Ke -
plero, 22 e l’impianto è autorizzato all’esercizio in procedura ordinaria.
Il progetto è finalizzato alla richiesta di approvazione al trasferimento dell’attività di recupero metalli, cavi e
apparecchiature attualmente ubicata in Via Pisa 24, in un’area dedicata su superficie pavimentata all’interno
del sito di Via Keplero 22, dove attualmente si svolge la sola attività di autodemolizione.
Al fine di riunire in un unico sito le due attività, il progetto è perciò di integrare l’autorizzazione in ordinaria
dell’impianto di autodemolizione con l’attività di recupero metalli, cavi e apparecchiature.
L’area inpiduata entro cui svolgere l’attività di recupero rifiuti metallici è la parte di piazzale posta ad ovest
nell’impianto di autodemolizione.
L’integrazione dell’attività di autodemolizione con quella di recupero metalli comporterà la gestione di nuo -
ve tipologie di rifiuti con le relative attività che sono schematizzate di seguito:
La capacità di trattamento autorizzata dell’impianto di autodemolizione, relativamente alle operazioni di re-
cupero R3, R4 è di 18 ton/giorno.
Relativamente all’attività di recupero metalli, si prevede che il quantitativo di rifiuti speciali non pericolosi
costituiti da metalli ferrosi, non ferrosi, cavi e apparecchiature gestibile dall’impianto riferito ad operazioni
R13, R12 sarà al massimo di 30 ton/giorno.
Il progetto, relativamente all’attività di autodemolizione (R13, R12, R3, R4), prevede il mantenimento dei
quantitativi attualmente autorizzati di 42.9 ton in stoccaggio R13 e di 2700 ton/anno (18 ton/giorno).
Relativamente all’attività di recupero metalli ferrosi, non ferrosi, cavi e apparecchiature si propone un au-
mento dei quantitativi in stoccaggio (R13-R12) a 76 ton rispetto a quelli attualmente autorizzati in semplifica-
ta di 41.5 ton (R13-R4) con un quantitativo massimo annuo di 1720 ton.
Si prevede che il quantitativo di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da metalli ferrosi, non ferrosi, cavi e
apparecchiature gestibile dall’impianto riferito ad operazioni R13, R12 sarà al massimo di 30 ton/giorno.
L’impianto di recupero metalli sarà ubicato nella porzione di piazzale pavimentato posto ad ovest in prossi-
mità della siepe di recinzione, ed attualmente destinato allo stoccaggio di veicoli bonificati.
Il nuovo stoccaggio dei veicoli bonificati avverrà nell’area scoperta settore N situata ad est, adiacente allo sta-
bile. L’area è attualmente non pavimentata e sarà perciò oggetto di pavimentazione in calcestruzzo.
Data la prevista opera di pavimentazione dell’area di circa 350 mq, la procedura autorizzativa dal punto di
vista edile (permesso di costruire ecc.) verrà gestito direttamente col Comune di Malo.
Il presente progetto non comporta comunque alcuna variante allo strumento urbanistico.
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UBICAZIONE
Il progetto proposto è localizzato in una porzione del piazzale dell’impianto esistente di autodemolizione di
Via Keplero 22 nel comune di Malo, nel lotto di proprietà della ditta.
L’area è classificata dal PGR vigente come Z.T.O. D1.1 – Zona per attività produttive.
La zona circostante il lotto in direzione Nord, Est, Ovest è classificata come Zona agricola.
Non sono presenti insediamenti abitativi nel raggio di 100 m.
L’area è facilmente accessibile anche tramite mezzi pesanti perché all’interno della zona industriale di Malo.
L’intero lotto risulta recintato, parzialmente perimetrato da una fitta siepe arbustiva sempreverde ed in pros -
simità dei lati confinanti con l’area classificata come Zona agricola, è stato eretto un perimetro di muratura
alto tre metri pe garantire la mitigazione acustica.
Il lotto ha dimensioni di circa 3200 mq, di cui 360 mq coperti destinati all’attività di bonifica delle autovetture
e magazzino.
Per quanto riguarda la viabilità, l’impianto si trova nella Zona Industriale di Malo, ben collegata attraverso la
Strada Provinciale 46, mediante la quale si po’ accedere in direzione Nord-Est alla vicina autostrada A31 Vi-
cenza – Piovene Rocchette ed in direzione Sud direttamente con l’area industriale di Vicenza.
Ortofoto del sito
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano di Assetto del Territorio del Comune di Malo (P.A.T.);
• Piano degli Interventi del Comune di Malo (P.I.);
• Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti urbani e Speciali;
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell'Atmosfera.
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In relazione al presente quadro programmatico, si ritiene sia stata svolta un’adeguata analisi degli strumenti
di pianificazione applicabili, inpiduando correttamente le eventuali/possibili criticità/problematiche, con
l’unica eccezione della valutazione della variante parziale al P.T.R.C. con attribuzione della valenza paesaggi-
stica (adottata con deliberazione di Giunta Regionale n. 427 del 10/04/13); tale aspetto è stato poi riscontrato
con successive integrazioni.
La conformità dell’impianto rispetto alle norme urbanistiche, sia in relazione agli standard inpiduati nel
progetto edilizio che ad alcune specifiche opere è stata oggetto di confronto con il Comune di Malo.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Descrizione del sito
Il progetto proposto è localizzato in una porzione del piazzale dell’impianto esistente di autodemolizione
della medesima ditta SCAPIN BRUNO , in Via Keplero 22 nel Comune di Malo, nel lotto di proprietà della
ditta, catastalmente inpiduato al foglio 10, mappali 415, 436 (vedi immagine a fianco, area tratteggiata in
giallo).
L’area è classificata dal PGR vigente
come Z.T.O. D1.1 – Zona per attività
produttive. La zona circostante il lot-
to in direzione Nord, Est, Ovest è
classificata come Zona agricola. Non
sono presenti insediamenti abitativi
nel raggio di 100 m. L’area è facil-
mente accessibile anche tramite mez-
zi pesanti perché all’interno della
zona industriale di Malo.
L’intero lotto (vedi immagine sotto)
risulta recintato, parzialmente peri-
metrato da una fitta siepe arbustiva
sempreverde. In prossimità dei lati
confinanti con l’area classificata come
zona agricola è stato eretto un perimetro di muratura alto tre metri pe garantire la mitigazione acustica. Il
lotto ha dimensioni di circa 3.200 mq, di cui 360 mq coperti destinati all’attività di bonifica delle autovetture
e magazzino.
L’impianto di recupero metalli sarà ubicato nella porzione di piazzale pavimentato di 366 m 2 posto ad ovest
in prossimità della siepe di recinzione, ed attualmente destinato allo stoccaggio di veicoli bonificati (zona
identificata in rosso nell’immagine sotto). Il nuovo stoccaggio dei veicoli bonificati avverrà in un’area scoper-
ta situata ad est, adiacente allo stabile (zona identificata in blu nell’immagine sotto). L’area è attualmente non
pavimentata e sarà perciò predisposta con pavimentazione in calcestruzzo.
Per quanto riguarda la viabilità, l’impianto si trova nella Zona Industriale di Malo, ben collegata attraverso la
Strada Provinciale 46, mediante la quale si po’ accedere in direzione Nord-Est alla vicina autostrada A31 Vi-
cenza – Piovene Rocchette ed in direzione Sud direttamente con l’area industriale di Vicenza.
Di fatto il progetto costituisce lo spostamento dell’attività di recupero metalli in Via Keplero, che è ubicata a
circa 400 m in direzione Nord-Ovest dall’attuale sede legale ed operativa di Via Pisa 24 (vedi immagine se -
guente)
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Descrizione di strutture e opere dell’impianto – Stato di fatto
Lo stato di fatto dell’impianto consiste nelle seguenti opere:
- piazzali pavimentati in cls per lo stoccaggio dei veicoli da bonificare e bonificati, dei rifiuti recuperabili e
dei rifiuti pericolosi (all’interno di cassone mobile chiuso);
- piazzali asfaltati per la viabilità interna;
- sistema di raccolta e trattamento delle acque meteoriche di dilavamento;
- muro perimetrale (barriera fonoisolante) di altezza pari a 3 metri per 220 metri circa di lunghezza.
Il cassone mobile utilizzato per lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi consiste in un container di circa 2,5 x 6,0
metri in pianta e 2,5 metri di altezza, posizionato in modo fisso nel piazzale. I rifiuti pericolosi sono stoccati e
smaltiti in colli.
Descrizione di strutture e opere dell’impianto – Stato di progetto
Le nuove attività di progetto saranno condotte in una porzione del piazzale pavimentato esistente, di 366 m 2,
attualmente in uso per lo stoccaggio dei veicoli bonificati (disposti su 18 postazioni e accatastatati in tre per
postazione). Quest’ultimo sarà quindi spostato in un’area scoperta adiacente all’edificio aziendale,
attualmente non pavimentata e non
utilizzata: a tal fine l’area, per una superficie
in pianta di circa 350 m2, sarà dotata di
pavimentazione in calcestruzzo e sarà
organizzata con due file di 9 postazioni
ciascuna, mantenendo l’accatastamento di
tre veicoli per postazione.
DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ
L’integrazione dell’attività esistente (autode-
molizione) con quella di progetto (recupero
di rifiuti metallici non pericolosi) comporte-
rà la gestione di nuove tipologie di rifiuti
con le relative attività che sono schematizza-
te di seguito:
1. R13/R12 messa in riserva, selezione con
eliminazione impurezze e possibile accorpa-
mento di rifiuti speciali non pericolosi costi-
tuiti da rifiuti ferrosi e non ferrosi;
2. R13 messa in riserva e possibile accorpa-
mento di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da spezzoni di cavi elettrici ricoperti;
3. R13 messa in riserva di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da apparecchiature elettriche ed elettroniche
fuori uso.
Si riporta l’elenco completo dei codici CER dei rifiuti in trattamento secondo la configurazione di progetto:
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Le attività di progetto vengono descritte di seguito, sudpise per tipologia di rifiuti in in -
gresso all’impianto:
1) Metalli ferrosi e non ferrosi: I
metalli ferrosi e non ferrosi verran-
no stoccati in cumulo negli appositi
spazi sul piazzale, su superficie pa-
vimentata ed in seguito ad attività
di selezione manuale, eventuale ri-
duzione volumetrica con polipo
meccanico R12 ed accorpamento,
verranno ottenuti rifiuti con codice
191202 (ferro, ghisa, acciaio) e
191203 (rame, ottone, alluminio) che
saranno stoccati in cassoni chiusi
dedicati in area scoperta. Per la tor-
nitura di metalli ferrosi (CER
120101) si effettuerà la sola messa in
riserva R13 in cassone dedicato a te-
nuta se il contenuto d’olio >0.1% con
allontanamento con stesso CER, se
l’olio <0.1% si potrà effettuare anche
l’accorpamento con altri rifiuti ferro-
si e l’allontanamento con CER
191202 Sui rifiuti di metalli ferrosi e
non ferrosi in ingresso sarà effettua-
to il controllo radiometrico secondo
quanto previsto dal D.Lgs n.
100/2011.
2) Apparecchiature elettriche ed
elettroniche fuori uso non pericolo-
se: Per questa tipologia di rifiuti
verrà attuata la sola messa in riserva
R13 in colli con allontanamento per
singolo codice CER ed i
codici in ingresso saranno quelli
previsti dal D.M. 5 febbraio 98.
Anche su questa tipologia di rifiuti è
previsto il controllo radiometrico ai
sensi del D.Lgs n. 100/2011
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3) Spezzoni di cavi elettrici ricoper-
ti: Si prevede di attuare la messa in
riserva R13 in colli con
allontanamento per singoli codici
CER di ingresso oppure con accor-
pamento nel codice.
La capacità di trattamento autorizzata dell’impianto di autodemolizione, relativamente alle operazioni di re-
cupero R3- R4 è di 18 ton/giorno.
Relativamente all’attività di recupero metalli, si prevede che il quantitativo di rifiuti speciali non pericolosi
costituiti da metalli ferrosi, non ferrosi, cavi e apparecchiature gestibile dall’impianto riferito ad operazioni
R13- R12 sarà al massimo di 30 ton/giorno e sarà organizzato nella porzione di sito evidenziata nell’immagi-
ne sottostante.
L’impianto sarà interamente recintato ed i piazzali esterni saranno pavimentati. L’attività di conferimento,
stoccaggio e selezione verrà svolta sulla porzione di piazzale pavimentato di circa 366 mq posta ad Ovest..
Dal cancello di entrata si accede alla pesa per la verifica dei quantitativi di rifiuti in conferimento e per il con -
trollo radiometrico.
L’intera attività verrà svolta allo scoperto su piazzale pavimentato, le aree di conferimento e selezione saran -
no distinte da quelle di messa in riserva. Il settore destinato all’attività di recupero metalli è costituito da una
fascia di piazzale di larghezza 10 m e lunghezza circa 27. Il massimo ingombro previsto, dovuto ai cassoni di
stoccaggio è di circa 3 m, per cui restano a disposizione altri 7 m per la movimentazione sia dei mezzi ed at -
trezzature impiegati per il conferimento, che di quelli per la movimentazione. L’area di 7 m servirà anche alla
movimentazione dei veicoli bonificati provenienti dall’attività di autodemolizione.
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La movimentazione dei mezzi risulterà agevole grazie alla possibilità di effettuare un percorso ad anello con
ingresso ed uscita distinti, senza necessità di effettuare manovre. Il settore della messa in riserva sarà orga -
nizzato in aree distinte e separate per ciascuna tipologia. Gli stoccaggi saranno previsti in cumulo per i rifiuti
ferrosi, oppure in box o contenitori costituiti da casse e cassoni. La separazione verrà perciò effettuata dalle
casse e cassoni stessi. Le aree di stoccaggio saranno contrassegnate da cartellonistica riportante la tipologia e
i codici CER. La pavimentazione in calcestruzzo sarà realizzata in modo tale che sia evitata ogni contamina-
zione del suolo.
Il conferimento avverrà nelle apposite aree previo controllo visivo e radiometrico e quantitativo del carico.
La movimentazione dei rifiuti potrà avvenire mediante carrelli elevatori o polipo meccanico. Le attività di se-
lezione ed eliminazione impurezze verranno svolte manualmente o con l’ausilio del polipo meccanico.
La messa in riserva R13 per i metalli ferrosi e non ferrosi avverrà in cumulo, in aree distinte (rispettivamente
3M e 4M) per l’operazione di selezione ed eliminazione impurezze ed eventuale riduzione volumetrica con
polipo meccanico R12. È previsto il solo stoccaggio R13 in cumulo di rifiuti ferrosi (Area 1M) con allontana-
mento per singolo codice CER o 191202 in seguito ad accorpamento. Nel cassone chiuso a tenuta (2M) è pre -
visto lo stoccaggio R13 di tornitura ferrosa CER 120101, o in alternativa di ferro o acciaio CER 191202 deri -
vanti da operazione R12 o accorpamento. Per lo stoccaggio dei rifiuti ferrosi CER 191202 prodotti da attività
R12 o accorpamento sono previsti altri due cassoni chiusi (7M e 8M). Nel cassone (9M) si effettuerà lo stoc -
caggio di alluminio CER 191203 derivante da attività R12 o accorpamento. Lo stoccaggio di rame e ottone
CER 191203 derivante da operazione R12 verrà effettuato in colli (casse, ceste) nell’area (10M, 11M) e potrà
essere effettuato anche lo stoccaggio R13 in colli a tenuta della tornitura non ferrosa CER 120103.
È previsto anche lo stoccaggio R13 di spezzoni di cavo di rame ricoperto, che si effettuerà in colli (casse, ce-
ste) (5M) con allontanamento per singolo codice CER o con il codice CER 191203 in seguito ad accorpamento.
Si effettuerà anche lo stoccaggio R13 di apparecchiature fuori uso non pericolose in colli (casse, ceste) (6M)
con allontanamento per singolo codice CER.
La tipologia di rifiuti trattati non necessita di particolari attenzioni rivolte a non modificare le caratteristiche
del rifiuto compromettendone il successivo recupero. La movimentazione dei rifiuti avverrà su area pavi-
mentata con idoneo sistema di canalizzazione e trattamento delle acque meteoriche di dilavamento già pre -
sente ed autorizzato ai sensi del comma 1 dell’art.39 del PTA; sarà perciò evitata ogni contaminazione del
suolo e dei corpi ricettori superficiali e/o profondi. Lo stoccaggio dei rifiuti avverrà totalmente all’esterno. La
dispersione di polveri risulta, per il tipo di rifiuti trattati, trascurabile.
L’eventuale stoccaggio di tornitura di metalli ferrosi con contenuto d’olio >0.1% avverrà in dedicato cassone
chiuso a tenuta. Il conferimento della tornitura avverrà mediante polipo meccanico e, nel caso di contenuto
d’olio > 0.1%, si effettuerà affiancando il cassone del mezzo di trasporto a quello di stoccaggio per ridurre al
minimo eventuali spanti di olio. Lo stoccaggio di tornitura non ferrosa si effettuerà sempre in colli a tenuta.
L’attività di stoccaggio e selezione metalli si svolgerà solo in orario diurno.
Come riportato nella tabella seguente, il progetto, relativamente all’attività di autodemolizione (R13, R12, R3,
R4), prevede il mantenimento dei quantitativi attualmente autorizzati di 42.9 ton in stoccaggio R13 e di 2700
ton/anno (18 ton/giorno).
Relativamente all’attività di recupero metalli ferrosi, non ferrosi, cavi e apparecchiature si propone un au-
mento dei quantitativi in stoccaggio (R13-R12) a 76 ton rispetto a quelli attualmente autorizzati in semplifica-
ta nell’impianto di Via Pisa di 41.5 ton (R13-R4), con un quantitativo massimo annuo di 1720 ton.
Si prevede che il quantitativo di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da metalli ferrosi, non ferrosi, cavi e
apparecchiature gestibile dall’impianto riferito ad operazioni R13, R12 sarà al massimo di 30 ton/giorno.
Seguono due prospetti di raffronto tra stato di fatto e stato di progetto, uno sinottico generale sull’impianto
ed uno specifico sui quantitativi di rifiuti:
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La descrizione del quadro progettuale appare esaustiva per ciò che concerne la descrizione delle tipologie di
rifiuti e della loro gestione; a seguito delle integrazioni prodotte dopo un confronto con l’Ufficio Rifiuti, sono
state sufficientemente motivate e descritte le modalità attraverso cui si riescano ad inserire nel lay-out esi -
stente le nuove tipologie di rifiuti, rivalutando dislocazioni, quantità e tipologie di rifiuti richiesti, in un qua-
dro di congruità con le superfici effettivamente a disposizione.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
111
QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Sulla base della documentazione di progetto gli interventi previsti, ed in particolare l’introduzione nel sito
dell’attività di recupero rifiuti non pericolosi, non comporta la formazione di effluenti gassosi diffusi o con-
vogliati. Ciò sia per lo stato fisico dei rifiuti (non polverulenti) sia per l’assenza di trattamenti meccanici con
rilasci di fumi/polveri. Per analoghe ragioni si prevedono trascurabili le dispersioni per effetto eolico.
La lista di codici CER proposta nello Studio Preliminare Ambientale, e sopra riportata, presenta tuttavia al-
cune fattispecie potenzialmente polverulente (tra cui i CER 100212, 120102, 190118120104).
Sono inoltre mantenute le emissioni in atmosfera derivanti dalle attività già svolte e autorizzate presso
l’impianto, tra cui operazioni di taglio con cannello, operazioni di pulizia con solvente, operazioni di bonifi-
ca bombole GPL, impianti termici di riscaldamento palazzina, gas di combustione da mezzi/veicoli; risulta
pertanto non significativa l’interazione locale con le matrici aria e clima, rispetto alla precedente valutazione
di impatto ambientale
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Sulla base della documentazione di progetto le operazioni gestione, stoccaggio e selezione dei rifiuti saranno
svolte tutte all’esterno sul piazzale pavimentato in calcestruzzo. L’attività non richiede l’utilizzo di acqua nel
ciclo produttivo, tuttavia lo stoccaggio esterno di rifiuti prevede la gestione delle acque di prima e seconda
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pioggia secondo il comma 1 dell’art.39 del PTA. Lo scarico in fognatura industriale delle acque di prima
pioggia è autorizzato da AVS con Autorizzazione Prot. N. 1217 del 12/03/14 e lo scarico delle acque di secon -
da pioggia in fognatura bianca con recapito nel Torrente Livergon è autorizzato ai sensi dell’art. 208 del
D.Lgs. 152/2006 con Provvedimento n. 074/2014.
L’attività di recupero metalli sarà svolta in un area che era già destinata al deposito veicoli bonificati
nell’ambito dell’attività di autodemolizione, attualmente svolta presso l’impianto. Su tutta l’area
dell’impianto è perciò già attuata la raccolta delle acque di dilavamento di prima pioggia in una vasca
dedicata (volume 185 m3, tali da garantire la raccolta dei 70 mm di pioggia, equivalenti a 77 mm di effettiva
piovosità secondo coefficiente di afflusso), con successivo trattamento in apposito impianto per
sedimentazione e disoleazione preliminare allo scarico in fognatura consortile, previo passaggio in pozzetto
di campionamento. Si effettua inoltre la raccolta di quelle di seconda pioggia in una seconda vasca dedicata
(volume di 210 m3, per tempi di ritorno di 50 e 100 anni) con scarico in fognatura bianca previo passaggio in
pozzetto di campionamento e portata laminata a 20 m 3/h per ragioni idrauliche del ricettore, ad eccezione dei
piccoli eventi meteorici inferiori ai 10 mm/h per i quali è ammesso lo scarico direttamente.
L’impianto di trattamento è dimensionato per la raccolta totale acque industriali sulla superficie dell’impian -
to, comprensiva del settore finora inutilizzato e che sarà pavimentato e adibito a deposito di veicoli bonificati
(attualmente depositati nell’area destinata a stoccaggio rifiuti metallici)
I locali interni adibiti a officina e magazzino sono dotati di sistemi di raccolta a tenuta costituiti da canalette,
tali da contenere eventuali spanti che saranno gestiti come rifiuti e non congiunti allo scarico idrico.
Dall’esame della situazione erano stati ravvisati alcuni aspetti di criticità, con richiesta di integrazioni, in
relazione all’effettivo esaurimento della contaminazione dell’acqua di dilavamento di seconda pioggia nelle
normali condizioni di esercizio, nonché la dotazione presso l’impianto di presidi e procedure di
contenimento e assorbimento di eventuali spandimenti significativi di contaminanti liquidi e/o polverulenti.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Sulla base della documentazione di progetto, tenuto conto della tipologia dell’intervento, delle caratteristiche
dell’ambiente in cui esso si inserisce, dei requisiti di impianti e attrezzature e delle modalità di gestione
proposte, risulta non significativa l’interazione locale con le matrici suolo e sottosuolo, rispetto alla
precedente valutazione di impatto ambientale.
Non vengono considerate in questa sede le interazioni con suolo e sottosuolo in relazione al regime idrico
del corpo ricettore finale delle acque bianche, il Torrente Livergon, in quanto oggetto di specifiche
valutazioni qualitative e quantitative da parte degli Enti competenti.
Nel complesso si ritiene che, ai fini della presente sezione, gli interventi di progetto non comportino
variazioni sostanziali rispetto a quanto già autorizzato.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Sulla base della documentazione di progetto, l’intervento viene considerato conforme e compatibile con la
normativa sull’inquinamento acustico e con la zonizzazione acustica comunale. In particolare tali conclusioni
risultano dal rimando alla Valutazione di Impatto Acustico eseguita nel 2009 per lo stato di fatto (impianto
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esistente) e dall’assunzione che gli interventi di progetto mantengano invariata la situazione delle sorgenti di
rumore.
Dall’esame della situazione erano stati ravvisati taluni aspetti di criticità per i quali sono state richieste
specifiche integrazioni, con particolare riferimento alla nuova situazione logistica (depositi, viabilità
movimentazioni) e produttiva (movimentazioni rifiuti metallici), allo scopo di verificare la compatibilità
delle emissioni prodotte dagli impianti e attività di progetto con il contesto ambientale in cui l’opera andrà a
collocarsi.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Sulla base della documentazione di progetto, tenuto conto della tipologia dell’intervento, delle caratteristiche
dell’ambiente in cui esso si inserisce, dei requisiti di impianti e attrezzature e delle modalità di gestione
proposte, non risultano significative condizioni di impatto correlate con agenti fisici (ad eccezione del
rumore, per il quale si rimanda alla sezione dedicata) rispetto alla precedente valutazione di impatto
ambientale.
La ditta dichiara (pag. 18 dello studio preliminare ambientale del marzo 2015) che sui rifiuti ferrosi e non
ferrosi in ingresso sarà effettuato il controllo radiometrico previsto dal D.Lgs. 100/2012 ma nulla è riportato
al riguardo nella tabella conclusiva 18- matrice agenti fisici- pag. 124 ove viene solo esclusa la presenza del
radon; si ritiene pertanto necessario integrare la tabella 18 con la parte riguardante il controllo radiometrico
ed integrare la relazione con le modalità con cui si intende effettuare tale controllo. Le integrazioni ricevute
non risultano completamente esaustive ed il presente aspetto sarà pertanto oggetto di una specifica
prescrizione.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Sulla base della documentazione di progetto, tenuto conto della tipologia dell’intervento, delle caratteristiche
dell’ambiente in cui esso si inserisce, dei requisiti di impianti e attrezzature e delle modalità di gestione
proposte, non risultano significative condizioni di impatto paesaggistico rispetto alla precedente valutazione
di impatto ambientale.
Nel complesso si ritiene che, ai fini della presente sezione, gli interventi di progetto non comportino
variazioni sostanziali rispetto a quanto già autorizzato.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Nello Studio Preliminare Ambientale vengono presentate alcune considerazioni circa il regime veicolare
complessivo medio giornaliero (TDM) e quello medio giornaliero di veicoli commerciali pesanti lungo la
principale arteria viaria circostante l’impianto di progetto, ossia la SP n°46 “Pasubio”. Tali dati danno una
rappresentazione della situazione media dei flussi veicolari (progetto SIRSE - dati riferiti al monitoraggio
anno 2008).
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Si afferma che: “La configurazione aziendale di progetto prevede l’attivazione presso il sito si Keplero
dell’attività di trattamento/recupero rifiuti speciali attualmente svolta dalla ditta proponente presso il sito di
via Pisa, mantenendo inalterato il valore dei quantitativi di rifiuto annualmente trattabili. Ne deriva
un’invarianza del numero di automezzi commerciali indotti dall’attività aziendale (10 transiti/giorno di
automezzi commerciali pesanti per l’attività di trattamento rifiuti speciali non pericolosi e 10 transiti/giorno
di automezzi commerciali per l’attività di autodemolizione.
Si prevede, inoltre, l’utilizzo della medesima viabilità, attualmente interessata dai flussi veicolari indotti
dall’attività di autodemolizione, afferente la zona industriale di appartenenza e successivamente la SP 46”
Alla luce dei dati esposti si ritiene fondata l’ipotesi di non considerare alcuna modifica alla viabilità esistente
e pertanto non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi
sull’ambiente determinati dall’intervento.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
Sulla base della documentazione di progetto, tenuto conto della tipologia dell’intervento, delle caratteristiche
dell’ambiente in cui esso si inserisce, dei requisiti di impianti e attrezzature e delle modalità di gestione
proposte, non risultano significative condizioni di impatto su risorse naturali, flora e fauna, rispetto alla
precedente valutazione di impatto ambientale.
Nel complesso si ritiene che, ai fini della presente sezione, gli interventi di progetto non comportino
variazioni sostanziali rispetto a quanto già autorizzato.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Sulla base della documentazione di progetto, tenuto conto della tipologia dell’intervento, dei requisiti di
impianti e attrezzature e delle modalità di gestione proposte, le condizioni di rischio per la salute e per la
sicurezza dei lavoratori e delle persone in generale risultano adeguatamente controllabili con la corretta e
scrupolosa applicazione della vigente normativa in materia, con particolare riferimento alla definizione di
criteri e regole per la logistica, la viabilità, la movimentazione e l’immagazzinamento (compreso
impilamento) ed alla conseguente formazione/informazione del personale.
Nel complesso si ritiene che, ai fini della presente sezione, gli interventi di progetto non comportino
variazioni sostanziali rispetto a quanto già autorizzato, ad eccezione dell’aumento di rischio correlato con la
persificazione dei rifiuti in ingresso e quindi con la varietà di operazioni (manuali e meccaniche) per il
trattamento degli stessi.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sulle persone determinati
dall’intervento, fatto salvo il rispetto della vigente normativa a tutela dei lavoratori.
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VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
concernenti l’inquinamento acustico e la gestione dei rifiuti.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
Tutto ciò premesso si esprime
PARERE FAVOREVOLE
al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1. L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
dell’attività; in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti.
2. In fase di presentazione del progetto per il rilascio dell’autorizzazione per la gestione dei rifiuti dovrà
essere presentata una procedura finalizzata al controllo radiometrico (ex D.Lgs. 230/95), concordata con
Arpav.
3. In sede di collaudo dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza
triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto.:
- le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei
punti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno
concordate con Arpav;
- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, concordati
con Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i risultati
delle analisi.
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4. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione
della presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.
Vicenza, 28 ottobre 2015
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Ing. Maria Pia Ferretti
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