Decreto Presidenziale - Parere Commissione Via
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 314 DEL 01/06/2015
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S.M.E I. -
PROGETTO DI AMPLIAMENTO ATTIVITA' DELL'IMPIANTO DI MESSA IN RISERVA
E RECUPERO DI RIFIUTI INERTI DA SCAVI E DEMOLIZIONE, NON PERICOLOSI.
DITTA: SARTORI S.R.L. - LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI NOVE, VIA
XXV APRILE
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata in data 12/12/14 , prot. n. 87150, da parte della ditta
SARTORI S.R.L., con sede legale in via Primo Maggio n. 10/1 in comune di NOVE (VI), relativa
al progetto di un “Impianto di recupero rifiuti speciali inerti non pericolosi, derivanti dall'attivita'
di C. & D.”, nel sito di via XXV Aprile , in Comune di NOVE;
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7 progetti
di infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con
capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da
R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della
parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.;
Tenuto conto che la verifica per tali messa in riserva e recupero risulta tra le competenze
inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 10/1999, e sue successive modifiche ed
integrazioni, e che con D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 la Giunta regionale ha fornito e confermato
gli indirizzi applicativi in materia di valutazione d'impatto ambientale e di coordinamento tra le
proprie disposizioni e le normative nazionali emanate successivamente, confermando la suddetta
competenza provinciale anche con riferimento alla tipologia degli interventi, come inpiduati negli
allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
web della Provincia in data 22/12/2014 ;
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Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Dato atto che la Commissione Provinciale VIA, nella seduta del giorno 27/05/2015, ha disposto
l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
nel tempo la situazione aziendale;
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
l'autorizzazione dell'intervento;
Vista l’istruttoria della Commissione VIA conservata agli atti;
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 259);
Vista la Legge Regionale n. 10/1999 “Disciplina dei contenuti e delle procedure di Valutazione
di Impatto Ambientale” e s.m.i. e la successiva D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 "Adeguamento alla
sopravvenuta normativa nazionale e regionale delle disposizioni applicative concernenti le
procedure di valutazione di impatto ambientale di cui alla Dgr n.1539 del 27 settembre 2011 e sua
contestuale revoca”;
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.10 del 19/02/2015, con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2015 e Pluriennale 2015-2017;
Visto il Decreto Presidenziale n. 33 del 17/03/2015 con il quale è stato approvato il Piano
Esecutivo di Gestione anno 2015;
Visto il Decreto presidenziale n. 6 del 19/01/2015 con cui è stato approvato il P.E.G. Provvisorio
2015 con assegnazione delle risorse finanziarie nei limiti previsti dall'art. 163 c. 2 del D.Lgs.
267/2000;
DETERMINA
1. che il progetto della ditta SARTORI S.R.L, con sede legale in via Primo Maggio n. 10/1, nel
comune di NOVE, relativo all'“Impianto di recupero rifiuti speciali inerti non pericolosi,
derivanti dall'attivita' di C. & D.” situato in comune di NOVE, via XXV Aprile, è escluso
dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla
L.R. 10/99 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere allegato alla presente
determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;
2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);
copia informatica per consultazione
3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line;
6. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta SARTORI S.R.L., al Comune di NOVE,
all'ARPAV , all'Ulss 3, al SUAP di Nove ed al Settore Ambiente della Provincia;
INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento
Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi diretti
o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai sensi art
49 del TUEL come modificato dal DL 174/12).
Vicenza, 01/06/2015
Sottoscritta dal Dirigente
(FERRETTI MARIA PIA)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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DITTA: SARTORI S.R.L. - LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI NOVE, VIA
XXV APRILE
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 03/06/2015.
Vicenza, 03/06/2015
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(PADOVAN ALESSANDRA)
con firma digitale
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SARTORI S.R.L.
PARERE N. 11/2015
Oggetto: Domanda di verifica di assoggettabilità ai sensi dell'art. 20 del D.Lgs 152/06.
Progetto di ampliamento attività dell’impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti inerti da
scavi e demolizione, non pericolosi.
Localizzazione - Comune di Nove.
PROPONENTE: Sartori s.r.l.
SEDE LEGALE: Via I° Maggio, 10/1 – Nove (VI)
SEDE INTERVENTO: Via XXV Aprile – Nove (VI)
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti inerti da scavi e
demolizioni non pericolosi
MOTIVAZIONE V.I.A: Impianto di recupero di rifiuti non pericolosi di cui all’allegato IV della
Parte II del D. Lgs. 152/2006 punto 7 lettera z.b)
COMUNE INTERESSATO: Isola Vicentina (VI)
DATA DOMANDA: 12 dicembre 2014
DATA PUBBLICAZIONE: 22 dicembre 2014
DATA INTEGRAZIONI: 28 aprile 2015
DOCUMENTAZIONE TECNICA PRESENTATA:
- Progetto preliminare - relazione tecnico – descrittiva;
- Studio Preliminare Ambientale;
- Dichiarazione professionista screening;
- Valutazione previsionale di Impatto Acustico;
- Dichiarazione di Valutazione di Incidenza Ambientale.
ELABORATI GRAFICI PRESENTATI:
- Tavola 1 – Corografia;
- Tavola 2 – Estratto C.T.R.;
- Tavola 3 – Carta dei Vincoli;
- Tavola 4 – Estratto P.R.G.;
- Tavola 5 – Estratto di mappa N.C.T.;
- Tavola 6 – Planimetria d’insieme;
- Tavola 7 – Lay-out;
- Tavola 8 – Viabilità.
PREMESSE
Il progetto in esame riguarda l’attività di recupero di rifiuti speciali inerti non pericolosi, che la ditta Sartori
s.r.l. ha intenzione di effettuare, per il recupero dei materiali inerti provenienti da scavi e lavorazioni edili
(demolizioni), consistente essenzialmente nella lavorazione di materiali inerti con frantumazione dei rifiuti
in varie pezzature e la vagliatura finale per ottenere materiale riciclato con caratteristiche pari a quelle delle
materie vergini da cava.
Nel caso in esame la società Sartori intende ottenere un’autorizzazione al recupero di rifiuti di cui sopra; il
lay-out dell’impianto sarà relativamente semplice e le poche attrezzature disposte in cantiere saranno siste-
mate in funzione dei persi cumuli di materiale che saranno recuperati.
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UBICAZIONE
L’impianto in oggetto sarà realizzato nel Comune di Nove (Vicenza) e più precisamente in Via XXV Aprile.
Il sito che sarà utilizzato per la realizzazione dell’impianto, attualmente di proprietà della committenza, è
identificato catastalmente al Fg. 1 mappali 1321-1322-1143 del Comune di Nove (VI),
Dall’analisi del territorio si evince che attorno all’area entro cui sorgerà l’impianto, sono presenti essenzial -
mente terreni agricoli.
La proprietà confina a sud con l’abitazione del proprietario del sito in oggetto, a ovest con strada asfaltata
che serve poche e comunque lontane abitazioni, a nord con terreno di altra proprietà usato attualmente come
deposito di materiali e ad est con terreni agricoli.
L’area in oggetto non presenta particolari elementi di carattere conservativo, paesaggistico, storico, culturale
da salvaguardare o per le quali risultano esserci vincoli di tutela in atto.
Ortofoto del sito
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano Regolatore Generale (P.R.G.);
• Piano Regionale e Provinciale per la Gestione dei Rifiuti;
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (PRTRA)
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (PTA);
•Rete Natura 2000.
In relazione al presente quadro programmatico, si ritiene sia stata svolta un’adeguata analisi degli strumenti
di pianificazione applicabili, inpiduando correttamente le eventuali/possibili criticità/problematiche.
Dall’analisi effettuata sugli strumenti di pianificazione territoriale disponibili si conclude che il progetto in
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esame è compatibile con l’utilizzazione attuale del territorio ed è in linea con le previsioni e la
programmazione degli stessi strumenti urbanistici.
Si rileva tuttavia come per quanto l’attività sia esistente, l’area si trova parzialmente sovrapposta ad un
corridoio ecologico inpiduato da PTRC PTCP e PAT.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento; si prescrive tuttavia che in fase di progettazione definitiva vengano esaminate e mitigate, le possibili
interferenze con il corridoio ecologico.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE PROGETTUALI
L’impianto sarà organizzato in aree distinte ed opportunamente separate di stoccaggio dei rifiuti in relazione
alla varie tipologie inpiduate dallo specifico punto dell’allegato 1, sub allegato 1 al DM 5/2/1998.
Le aree di stoccaggio delle materie prime sono separate dalle aree di stoccaggio dei rifiuti.
La zona di conferimento sarà distinta dalla zona di messa in riserva. La superficie del settore di conferimento
sarà pavimentata, del tipo impermeabile e dotata di sistema di raccolta reflui che accidentalmente
potrebbero fuoriuscire dagli automezzi e/o dai serbatoi degli stessi; in particolare si è previsto un sistema di
disoleazione.
La superficie complessiva è tale da garantire un’agevole movimentazione dei mezzi e delle attrezzature in
ingresso e uscita dall’impianto. Le aree per la messa in riserva dei rifiuti saranno distinte in relazione ai
singoli CER e separate le une dalle altre.
Stoccaggio
Per i rifiuti stoccati in cumuli, in attesa di essere avviati alle operazioni di recupero, saranno realizzate aree
di deposito con basamenti pavimentati in cemento; tali basamenti permetteranno la separazione dei rifiuti
dal suolo sottostante.
Le aree avranno una pendenza
tale da convogliare le acque
meteoriche dilavanti in
apposite canalette di raccolta,
il cui contenuto sarà avviato
all’impianto di depurazione.
I rifiuti stoccati in cumuli non
daranno luogo a formazioni di
polveri e non sarà effettuato lo
stoccaggio in contenitori o
serbatoi fuori terra ne’ in
vasche.
I rifiuti da recuperare saranno
stoccati separatamente dai
rifiuti derivanti dalle operazioni di recupero e destinati a smaltimento, da quelli destinati ad ulteriori
operazioni di recupero.
Tutte le operazioni di movimentazione, lavorazione o stoccaggio del materiale in ingresso e di quello in
uscita o comunque già lavorato saranno effettuate in modo tale da evitare ogni contaminazione del suolo e
dei corpi idrici ricettori superficiali e/o profondi.
I rifiuti trattati non daranno luogo ad odori, possibili polveri e neppure a formazione di emissioni gassose.
Tipologia dei rifiuti trattati
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I rifiuti che saranno conferiti all’impianto, e quindi sottoposti ai procedimenti e ai metodi di recupero, sono
elencati di seguito con i loro corrispondenti codici CER nonché quantitativi, e sono disciplinati nell’allegato
D alla Parte IV del D.Lgs. 152/2006.
Descrizione delle attrezzature e dell’attività
Le attrezzatura utilizzate dalla ditta Sartori srl per l’attività di recupero dei rifiuti inerti di cui ai codici CER
succitati, per quanto riguarda la frantumazione, sono del tipo mobile e collegate a escavatori cingolati
attraverso degli attacchi rapidi e tubazioni idrauliche che ne permettono il movimento. Trattasi di una benna
frantumatrice a ganasce che ingoiando il materiale inerte lo riduce volumetricamente fino alla pezzatura
desiderata. Tale attività può essere preceduta da
quella di frantumazione grossolana eseguita a
mezzo di una pinza idraulica (sempre mossa da un
escavatore). Con il sistema testè descritto l’operatore
posto alla guida della benna frantumatrice può
attingere dai persi cumuli di rifiuti accatastati
onde formare una miscela composta da varie
tipologie di materiale per la produzione del mistone
riciclato a norma UNI 13242.
Per quanto riguarda invece la fase di selezione e
vagliatura, quest’ultima è dedicata soprattutto alla
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lavorazione delle terre da scavo con due persi valori di Concentrazione Soglia di Contaminazione (CSC).
L’attività si svolgerà a mezzo di una pala gommata utilizzata per il convogliamento del rifiuto verso una
griglia inclinata (piano inclinato a barre). Da tale processo si ricaveranno due frazioni: un materiale di
sottovaglio che sarà accatastato e sudpiso per persa CSC ed un materiale di sopravaglio che sarà
considerato un rifiuto dell’attività di recupero al quale sarà attribuito il CER 191209 e reintrodotto nel ciclo
di recupero dei rifiuti inerti non terrigeni.
Le procedure di caratterizzazione, omologazione, accettazione, documentazione di conferimento,stoccaggio
dei rifiuti in arrivo, verifiche sui rifiuti, lavorazione del materiale, accumulo del materiale lavorato, verifiche
sulle MPS, conferimento dei materiali in uscita dall’impianto derivanti dalle operazioni di recupero e
controllo di processo saranno puntualmente definiti in fase di autorizzazione all’esercizio; sono stati inoltre
previsti specifici presidi ambientali per il contenimento degli impatti su aria, suolo ed acque.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
111QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
L’attività di recupero non produce significative emissioni in atmosfera. Le emissioni che possono originarsi
dal processo sono prevalentemente costituite da formazione e diffusione di polveri, determinata dalle
operazioni di frantumazione e movimentazione dei materiali inerti e terrigeni.
Al fine di limitare tali fonti di polverosità, i cumuli saranno accuratamente bagnati dal sistema di ugelli
spruzzatori posti lungo il muro perimetrale, a nord ed a est del sito, in modo da mantenere coese le
particelle tra loro, impedendo l’erosione eolica e la loro dispersione in atmosfera.
Considerando invece le emissioni in atmosfera prodotte dal parco macchine in transito nell’impianto, si
ritiene poco significativo il flusso di agenti inquinanti destinati all’atmosfera generato dalle apparecchiature
coinvolte nell’attività di trattamento e recupero di materiali non pericolosi.
Si ritiene pertanto che l’esercizio dell’impianto di progetto non comporti la generazione di livelli di
polverosità tali da modificare in modo significativo la qualità dell’aria locale, non ravvisando quindi la
presenza di impatti aggiuntivi e significativi sull’ambiente; si ritiene tuttavia necessario, al fine di mantenere
tale valutazione, che sia sempre mantenuto un adeguato livello di efficienza e di operatività del sistema di
contenimento delle polveri. Si ritiene inoltre che l'esercizio dell'impianto in progetto variazioni alle attuali
emissioni di gas combustibili.
VALUTAZIONE
Si ritiene che l’impatto sia da considerarsi non significativo per quanto riguarda la componente inquinamento
atmosferico, prescrivendo tuttavia di gestire correttamente l’impianto di aspersione per il contenimento delle polveri.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Considerate le tipologie di lavorazioni che saranno eseguite all’interno dell’area, gli scarichi idrici sono
progettati tenendo conto delle basse portate generate delle operazioni di umidificazione per l’abbattimento
delle polveri; complessivamente quindi, gli scarichi liquidi che derivano dall’impianto saranno trattati per il
recupero di particolato e i volumi di acqua saranno comunque esigui anche in considerazione del fatto che
nessun trattamento sarà eseguito sui materiali allo stato fangoso.
Il progetto non comporta modifica del reticolo di drenaggio, né la rettificazione o l’inserzione di corsi
d’acqua, né da luogo a scarichi idrici di sostanze organiche o inorganiche, incluse sostanze tossiche in corsi
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d’acqua. Le acque di lavaggio e di dilavamento meteorico vengono infatti raccolte, trattate e riutilizzate per il
circuito di bagnatura dei cumuli e di abbattimento della polverosità, citato nel paragrafo precedente.
Infine non si evincono perturbazioni delle condizioni idrografiche, idrologiche ed idrauliche del sito che,
comunque, non presenta fragilità ambientali o particolari ambiti di tutela come già lungamente discusso
precedentemente.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Nel considerare le componenti ambientali che costituiscono l’area oggetto d’intervento, risulta evidente che
il substrato su cui poggerà l’intero impianto sarà soggetto a pressioni continue. La natura del suolo e del
sottosuolo, così come la natura delle sollecitazioni a cui queste due componenti saranno esposte, determina
l’entità degli impatti che il presente screening ha lo scopo di determinare.
Dal momento che i materiali trattati all’interno dell’area non sono pericolosi dal punto di vista igienico-
sanitario nè ambientale, non contenendo sostanze tossiche o inquinanti, l’unica fonte di contaminazione
rilevante per il suolo è rappresentata dal verificarsi di sversamenti accidentali di sostanze pericolose a
seguito, ad esempio, di guasti di macchinari o rotture di automezzi. L’eventuale presentarsi di queste
situazioni sarà risolta con la bonifica della zona interessata con idoneo materiale assorbente cui farà seguito
il corretto smaltimento secondo quanto disposto dalla normativa vigente. Tutte le lavorazioni avverranno su
un basamento in calcestruzzo debitamente impermeabilizzato e dotato di caditoie con pozzetti trappola.
Il presente aspetto risulta adeguatamente delineato nelle sue componenti generali.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Le sorgenti rumorose in capo all'attuale esercizio di recupero inerti sono rappresentate dalle operazioni di
frantumazione dei materiali, oltre che dagli altri macchinari/mezzi legati alla movimentazione
L’impianto in oggetto sarà realizzato in un’area periferica rispetto al centro della città di Nove, nelle
immediate vicinanze della zona industriale-produttiva del Comune e comunque distante dalle zone
densamente abitate.
A questo proposito, tutte le lavorazioni che saranno eseguite all’interno dell’impianto saranno conformi alle
leggi nazionali di settore per quanto concerne la potenza sonora e alle stesse sarà prevista una manutenzione
periodica settimanale; è stata redatta una valutazione fonometrica allegata allo Studio Preliminare, per
verificare il clima acustico esistente con attività in marcia e situazione di attività assente in prossimità del
confine della proprietà; tutti i calcoli e le ipotesi utilizzati per la stesura di tale valutazione previsionale sono
stati condotti secondo le modalità previste dal D.P.C.M. 01.03.1991 e dal D.M. 16.03.1998.
La limitazione delle emissioni alla fonte, ottenuta con adeguati silenziatori, limiterà la produzione sonora sia
verso i recettori sensibili esterni al cantiere, sia verso quelli interni al cantiere, in modo da salvaguardare le
condizioni di sicurezza dei lavoratori presenti; misure di mitigazione quali ad esempio, la realizzazione di
barriere fonoassorbenti, assolverà la medesima funzione, in modo da garantire un adeguato abbattimento
del livello sonoro in prossimità dei recettori.
L'attività dovrà comunque essere monitorata al momento del collaudo, per eventualmente inpiduare
modalità operative o interventi strutturali finalizzati all’effettivo rispetto dei limiti (in particolare il
differenziale).
La Valutazione Previsionale presentata è stata quindi oggetto di una specifica richiesta di integrazioni, cui è
seguito adeguato riscontro dalla ditta.
VALUTAZIONE
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Si ritiene che l’impatto sia da considerarsi non significativo per quanto riguarda la componente inquinamento acustico,
prescrivendo tuttavia un monitoraggio post operam.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Il presente impatto non è stato oggetto di una specifica valutazione, in quanto non risultava trattato
all’interno dello Studio, non ritenendolo significativo, considerato il tipo di attività svolta.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
E’ stata valutata la portata dell’impatto potenziale derivato dal traffico veicolare, da e per l’impianto di
recupero rifiuti, che si verrà ad implementare in ragione della viabilità interessata. Da una valutazione dei
quantitativi di rifiuti di cui si richiede l’autorizzazione al recupero è stato calcolato che i mezzi in transito
per l’impianto avranno una portata di circa 20-22 tonnellate e che effettueranno nell’arco delle otto ore di
lavoro solo quattro viaggi a pieno carico (90 Ton /giorno richieste). Se si spalmano i quattro viaggi nell’arco
delle otto ore, potrà transitare per l’impianto e sulla viabilità esistente almeno un autocarro ogni 2 ore
ovvero un autocarro che entrerà in impianto carico di rifiuti e che uscirà poi carico di materiale lavorato.
I mezzi utilizzati saranno essenzialmente quelli della società Sartori srl.
La zona circostante al futuro impianto presenta insediamenti produttivi, terreni agricoli e abitazioni, nonché
un apparato stradale idoneo a supportare l’aumento del traffico.
Come richiesto è stata valutata la portata dell’impatto potenziale derivato dal traffico veicolare da e per
l’impianto di recupero rifiuti. Sulla base del quantitativo di rifiuti di cui si chiede l’autorizzazione al
recupero (90 tonnellate/giorno richieste) è stato calcolato che i mezzi in transito per l’impianto avranno una
portata di circa 20-22 tonnellate e che effettueranno nell’arco delle otto ore di lavoro solo quattro viaggi a
pieno carico. Di conseguenza si stima il transito di un autocarro ogni due ore che entrerà in impianto carico
di rifiuti e che uscirà carico di materiale lavorato.
Pur non avendo presentato dati sui flussi relativi alle strade afferenti all’area in esame alla luce dei dati
esposti si ritiene fondata l’ipotesi di non considerare alcuna modifica alla viabilità esistente e pertanto non si
ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull’ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL TERRITORIO, PAESAGGIO, DELLE RISORSE NATURALI, FLORA,
FAUNA
Il territorio in esame è caratterizzato da un’importante presenza antropica, che nel tempo ha sfruttato e
modificato profondamente la stessa area di pianura a fini abitativi e industriali.
Tali profonde modifiche hanno comportato il depauperamento degli ambiti territoriali e l’alterazione della
vegetazione presente.
L’analisi dell’ecotessuto indica pertanto una netta dominanza di elementi di origine artificiale a scapito di
componenti naturali la cui superficie risulta alquanto ridotta.
Ne consegue che il contesto territoriale di appartenenza risulta interessato da evidenti azioni di natura
antropica che nel tempo hanno alterato in modo irreversibili gli originari livelli di naturalità. L’attività
antropica legata allo sviluppo urbano, allo sfruttamento delle campagne e all’espansione delle reti
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infrastrutturali di trasporto, ha portato ad una riduzione degli habitat naturali ed al loro progressivo
isolamento con negative influenze sulla biopersità e sui processi di successione ecologica.
Dall’analisi del territorio si evince che attorno all’area entro cui sorgerà l’impianto, sono presenti
essenzialmente terreni agricoli.
La proprietà confina a sud con l’abitazione del proprietario del sito in oggetto, a ovest con strada asfaltata
che serve poche e comunque lontane abitazioni, a nord con terreno di altra proprietà usato attualmente come
deposito di materiali e ad est con terreni agricoli.
L’area in oggetto, come si desume dall’analisi delle componenti ambientali del territorio circostante fin qui
proposta, non presenta particolari elementi di carattere conservativo, paesaggistico, storico, culturale da
salvaguardare o per le quali risultano esserci vincoli di tutela in atto
Si ritiene, in conclusione, visto che l’attività in oggetto è esistente da tempo e che l’oggetto della presente
analisi è una integrazione di attività che non modifica sostanzialmente l'assetto territoriale, che non vi siano
particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE
PERSONE
Il presente impatto non è stato oggetto di una specifica valutazione, in quanto non risultava trattato
all’interno dello Studio, non ritenendolo significativo, considerato il tipo di attività svolta
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
concernenti l’inquinamento acustico.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
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Tutto ciò premesso si esprime
PARERE FAVOREVOLE
al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1. L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
dell’attività; in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti.
2. In occasione della presentazione del progetto definitivo per l’autorizzazione in tema di gestione rifiuti,
dovranno essere esaminate e mitigate, le possibili interferenze con il corridoio ecologico previsto dal
PTRC.
3. L’impianti di trattamento chimico-fisico e di contenimento delle emissioni di polveri in atmosfera
dovranno essere costantemente gestiti in modo tale da garantire nel tempo l’efficienza di trattamento
prevista in progetto e i relativi limiti normativi.
4. In sede di collaudo dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza
triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto.:
- le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei
punti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno
concordate con Arpav;
- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, concordati
con Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i risultati
delle analisi.
5. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in
occasione della presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione
all’esercizio.
Vicenza, 27 maggio 2015
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Ing. Maria Pia Ferretti
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