determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 230 DEL 13/03/2017

                          Servizio VIA VINCA


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. 152/2006 E S. M. E I.
     DITTA:  S.N.V.I.  S.R.L
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:   AMPLIAMENTO STOCCAGGI IN IMPIANTO DI
     AUTODEMOLIZIONE CON REALIZZAZIONE NUOVO DEPOSITO DI PARTI DI
     RICAMBIO IN EDIFICIO SEPARATO SENZA MODIFICA DELLA POTENZIALITA’.
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI CARRE', VIA COLOMBARA 2

                            IL DIRIGENTE


       Vista la documentazione presentata in data 07/04/16 , prot. n. 23805, da parte della ditta
     S.N.V.I. S.R.L., con sede legale in via Colombara 2 in Comune di Carrè (VI), relativa al progetto di
     un “Ampliamento stoccaggi in impianto di autodemolizione con realizzazione nuovo deposito di
     parti di ricambio in edificio separato senza modifica della potenzialita’.”, nel sito di via Colombara
     2 – catastalmente inpiduata al foglio 8 mappali 111-615-617-620. , in Comune di Carre';
       Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti
     di infrastrutture, lettera z.a) “Impianti di recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui
     all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.”
     dell'allegato IV della parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.;
     Tenuto conto che la verifica per tali impianti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, con riferimento alla tipologia degli interventi, come
     inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
       Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
     verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
     web della Provincia in data 11/04/16 ;
      Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
     28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
       Dato atto che il Comitato Tecnico Provinciale, nella seduta del giorno 08/03/2017, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     n.07/2017 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;




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      Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale;
       Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
     urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
     rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
     l'autorizzazione dell'intervento;
       Vista l’istruttoria del Comitato Tecnico Provinciale conservata agli atti;
      Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
      Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45;
      Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di
     impatto ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
      Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
        Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.27 del 28/07/2016 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2016;

        Visto che con Decreto del Presidente n.8 del 20/01/2017 è stato approvato il PEG
     provvisorio dell'anno 2017;

                          DETERMINA


      1. che il progetto della ditta S.N.V.I. S.R.L. ., con sede legale in via Colombara 2, nel
        comune di Carrè, relativo all'“Ampliamento stoccaggi in impianto di autodemolizione con
        realizzazione nuovo deposito di parti di ricambio in edificio separato senza modifica della
        potenzialita’.” situato in comune di Carre', via Colombara 2 – catastalmente inpiduata al
        foglio 8 mappali 111-615-617-620., è escluso dalla procedura di valutazione di impatto
        ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate
        nel parere n.07/2017 allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e
        sostanziale;

      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta S.N.V.I. S.R.L. e ai propri consulenti, ai
        Comuni di Carre' e Zanè, all'ARPAV, all'Ulss n.7, al Consorzio di Bonifica Alta Pianura
        Veneta, ad Alto Vicentino Servizi S.p.A
      5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12).

      6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line.




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                            INFORMA


     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
     Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
     presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
     data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
     Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
     autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.




     Vicenza, 13/03/2017



                                    Sottoscritta dal Dirigente
                                     (MACCHIA ANGELO)
                                      con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea Baldisseri




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                DETERMINAZIONE N° 230 DEL 13/03/2017


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S. M. E
     I..
     DITTA:         S.N.V.I.        S.R.L
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:   AMPLIAMENTO STOCCAGGI IN IMPIANTO DI
     AUTODEMOLIZIONE CON REALIZZAZIONE NUOVO DEPOSITO DI PARTI DI
     RICAMBIO IN EDIFICIO SEPARATO SENZA MODIFICA DELLA POTENZIALITA’.
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI CARRE', VIA COLOMBARA 2




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 13/03/2017.


     Vicenza, 13/03/2017




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                          S.N.V.I. S.R.L.
                         PARERE N. 07/2017
     Oggetto: Ampliamento stoccaggi in impianto di autodemolizione con realizzazione nuovo deposito di
     parti di ricambio in edificio separato senza modifica della potenzialita’.
     PROPONENTE:          S.N.V.I. srl
     SEDE LEGALE:          Via Colombara n. 2 – Carrè
     SEDE INTERVENTO:        Via Colombara n. 2 – Carrè
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:      Impianto di autodemolizione.
     PROCEDIMENTO:         Verifica di assoggettabilità ex art.20 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:       ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                    infrastrutture: z.a) Impianti di recupero di rifiuti pericolosi, mediante
                    operazioni di cui all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del
                    decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:      \\\
     DATA DOMANDA:         07 aprile 2016
     DATA PUBBLICAZIONE:      11 aprile 2016
     DATA INTEGRAZIONI:       23 maggio, 5 luglio, 10 e 31 ottobre 2106, 30 gennaio e 28 febbraio 2017

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - Relazione tecnico-descrittiva
      - TAV. 4 rev. 4 - planimetria generale
      - Corografia 1:10000
      - Estratto mappale 1:2000
      - Piano di controllo amianto
      - Visura camerale
      - Documento d'identita
      - Studio Preliminare Ambientale
      - Relazione tecnica scarico acque meteoriche
      - TAV 1- Scarico acque meteoriche in fognatura, planimetria, mappe comune
      - Autorizzazione esecuzione opere per scarico in fognatura
      - Relazione tecnica VlncA
      - Allegato E - Dichiarazione di non necessità di V.Inc.A.
      - Previsione impatto acustico
      - Piano di sicurezza
      - Matrice degli eventi
      - Documentazione urbanistico-edilizia
      - Relazione illustrativa
      - Relazione tecnica asseverazione SCIA
      - Quadro allegati SCIA
      - TAV 1 -Scarico acque meteoriche in fognatura, planimetria, mappe comune
      - Contratto di locazione
      - Agibilità
      - Piano di ripristino del sito.



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                               PREMESSE
     La La ditta S.N.V.I. srl (nel seguito SNVI), con sede in Comune di Carrè (VI), in via Colombara 2, opera nel
     settore della commercializzazione e noleggio di veicoli industriali svolgendo nel contempo anche l’attività di
     autodemolizione di mezzi pesanti, sulla base dell’autorizzazione all’esercizio n. 53 del 25 marzo 2014 emessa
     dall’Amministrazione Provinciale di Vicenza.
     La ditta intende ora differenziare la tipologia di veicoli fuori uso in trattamento, introducendo anche un
     quantitativo di autoveicoli da affiancare ai mezzi pesanti autorizzati, ampliando altresì gli spazi dedicati dal
     deposito dei pezzi di ricambio mediante acquisizione un’area confinante a nord, posta in continuità con
     l’attuale lotto aziendale.
     L’iniziativa aziendale così descritta comporterà un aumento complessivo della superficie destinata
     all’impianto da circa 3.800 mq attuali a circa 7.200 mq di progetto, comprensiva di aree coperte e piazzali
     esterni.
     L'attività si svolge all’interno di un settore di capannone industriale, occupando una porzione di circa 2.500
     mq; la rimanente porzione di capannone è attualmente utilizzata dalla medesima ditta per attività di vendita
     e noleggio di veicoli industriali usati. Il piazzale esterno è destinato ad esclusivo transito e parcheggio di au -
     tomezzi commerciali.
     In sintesi, la proposta progettuale in esame prevede:
       • l’ampliamento delle superfici per gli stoccaggi delle componenti derivanti dalle operazioni di autode-
       molizione (c.d. beni prodotti);
       • la possibilità di recuperare anche autovetture fuori uso, in quanto l’autorizzazione vigente consente il
       recupero dei soli mezzi pesanti fuori uso;
       • un aumento dei quantitativi relativi allo stoccaggio dei rifiuti in ingresso (veicoli fuori uso), dalle at-
       tuali 45 ton alle 50 ton;
       • un aumento dei rifiuti prodotti pari a circa +25% rispetto all’attuale.
     Il deposito delle parti di ricambio si svilupperà all’interno del capannone recentemente acquisito (settore
     C1), sfruttando una superficie coperta di circa 740 mq. Il piazzale esterno sarà adibito allo stoccaggio delle
     cabine riutilizzabili (settore M1); la nuova area in ampliamento comprende il capannone ed il piazzale, en-
     trambi identificati al mappale 217; l’area, interamente recintata, presenta il lato sud in comune con l’attività
     esistente; parte della recinzione sarà interrotta per consentire la comunicazione tra attività esistente e il nuo -
     vo deposito.
     L’accesso al nuovo deposito avverrà, pertanto, a partire dall’attività esistente, transitando sull’area pavimen-
     tata del piazzale annesso allo stabile destinato al nuovo deposito di parti di ricambio.

                              UBICAZIONE
     Il sito aziendale della SNVI è ubicato nella zona produttiva (Z.T.O. D1/4) del Comune di Carrè, all’interno di
     un lotto composto da un capannone e dalle pertinenze esterne.
     La zona industriale, all’interno della quale sorge il capannone aziendale, si trova nella porzione pianeggiante
     del territorio comunale del settore meridionale del territorio amministrativo, in prossimità della Strada Pro-
     vinciale n. 116 (via San Lorenzo) che collega Carrè con il Comune di Thiene; la quota media della porzione
     pianeggiante risulta variabile tra i 190 e i 210 m s.l.m.
     Il sito destinato ad attività di stoccaggio e recupero di veicoli fuori uso è recintato e separata da muro peri -
     metrale dalla SP 116 (via San Lorenzo) posta ad Est, a Nord e Sud confina con aree utilizzate per l’attività di
     vendita e noleggio della ditta SNVI, mentre ad Ovest confina con la zona agricola.




                                                             Pag. 2 di 15


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     Le attività produttive contigue e limitrofe al sito aziendale sono nell’ordine:
     • attività di autofficina ed elettrauto, collocata a circa 70 m in direzione Nord-Est.
     • attività di distribuzione bevande, collocata a circa 80 m in direzione Nord.
     Il contesto territoriale circostante il sito aziendale, presenta lineamenti urbanistici complessi, in linea con i
     connotati del territorio dell’Alto vicentino: le zone edificate consolidate dei centri municipali si alternano
     alle zone industriali più o meno estese, relegando a lembi ormai frammentati di territorio le zone agricole. A
     questi elementi areali si associano le importanti reti infrastrutturali di comunicazione (Strada Provinciale n.
     116 e n. 349), e gli agglomerati abitativi di campagna (edificazione diffusa).




                              Ortofoto del sito

                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
     • Pianori Gestione dei Rischi Alluvionali;
     • Piano di Assetto del Territorio del Comune di Carrè (P.A.T.);
     • Piano degli Interventi del Comune di Carrè (P.I.);
     • Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti urbani e Speciali;
     • Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera;
     • Rete Natura 2000.
     Il quadro programmatico esaminato risulta sufficientemente esaustivo per quanto riguarda le tipologie di
     piani considerati; si rileva, tuttavia, come in relazione all'area interessata non vengano adeguatamente ap-
     profondite le tematiche, trasversali ai vari piani, relative al rapporto con la fascia di ricarica degli acquiferi.
     Inoltre, non viene di fatto affrontata la compatibilità del progetto con le destinazioni d'uso del Pat, PRG/PI,
     PI adottato) e viene tralasciata l'analisi della nuova viabilità provinciale di progetto.
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     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                                 VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                      QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     La ditta SNVI opera nel settore della commercializzazione, noleggio e autodemolizione di veicoli industriali,
     presso la sede di via Colombara 2 in Comune di Carrè (VI). L’attività di autodemolizione è stata autorizzata
     all’esercizio con provvedimento n. 53/2014 della Provincia di Vicenza.
     In sintesi, la proposta progettuale in esame prevede:
     • l’ampliamento delle superfici per gli stoccaggi delle componenti derivanti dalle operazioni di autodemoli -
     zione (c.d.beni prodotti);
     • la possibilità di recuperare anche autovetture fuori uso, in quanto l’autorizzazione vigente consente il recu-
     pero dei soli mezzi pesanti fuori uso;
     • un aumento dei quantitativi relativi allo stoccaggio dei rifiuti in ingresso (veicoli fuori uso), dalle attuali 45
     ton alle 50 ton ;
     • un aumento dei rifiuti prodotti pari a circa +25% rispetto all’attuale.
                                 Stato di fatto
     L’attività della ditta consiste nella raccolta di veicoli fuori uso (principalmente autocarri, trattori stradali, au-
     totreni ed autoarticolati) non bonificati e bonificati, il trattamento di bonifica dei mezzi ed eventuale succes-
     siva separazione delle parti recuperabili per la rivendita di pezzi di ricambio e il recupero dei materiali.
     L’impianto è collocato all’interno di un capannone produttivo esistente, senza interessare pertinenze esterne
     ad esso. Tutte le attività, comprese le operazioni di stoccaggio dei rifiuti ottenuti, si svolgono all’interno del -
     lo stabile aziendale; la pavimentazione è in cemento impermeabile.
     Nell’impianto in oggetto, l’autorizzazione vigente, consente il conferimento dei seguenti rifiuti (veicoli fuori
     uso):
     1 - Rifiuti accettabili dall'impianto
     CER     Descrizione CER     Q.tà max    Q.tà max (t)  Q.tà max n°  Sigla R   Descrizione tratta-  Caratteristiche
                       conferibili                           mento       delle materie
                                                                prime ottenute

     16.01.04   Veicoli fuori uso                      2          Messa in sicurezza
                          30
                                        (giorno)          e smontaggio
                         (t/die)

     16 01 06  Veicoli fuori uso, non                     5          Veicoli già bonifi-
                          75       45                              Parti di ricam-
           contenenti liquidi né                  (settimana)  R13/R4      cati prima
                       (t/settimana)  (15x3mezzi)                            bio di veicoli
          altre componenti peri-                                 dell'ingresso
           colose (già bonificati                   250          all'impianto per cui
                         3.000
           prima dell'ingresso                   (anno)          viene effettuato
                        (t/anno)
             nell'impianto)                                solo lo smontaggio


     La quantità massima giornaliera di rifiuti conferibili è pari a: 30 tonnellate/giorno.
     La quantità massima annua di rifiuti conferibili è pari a: 3.000 tonnellate/anno.




                                                               Pag. 4 di 15


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     2 - Veicoli esitanti dalla messa in sicurezza e destinati alla fase di smontaggio presso l'impianto
      CER         Descrizione CER        Q.tà max (t)  Q.tà max n°        Descrizione trattamento

     16.01.06  Veicoli fuori uso, non contenenti li-    45       3     Veicoli esitanti dalla messa in sicurezza e desti-
           quidi né altre componenti pericolose                  nati alla fase di smontaggio presso l'impianto
           (già bonificati prima dell'ingresso
           nell'impianto)


     Nello specifico i quantitativi massimi di rifiuti accettabili e trattabili presso l’impianto sono:
     • il limite massimo di rifiuti conferibili all’impianto è pari a 30 ton/giorno pari a 3.000 ton/anno;
     • il quantitativo massimo di rifiuti in stoccaggio (R13) è pari a 45 ton.
     L’accesso all’impianto di autodemolizione avviene tramite un piazzale comune all’attività di commercializ-
     zazione svolta dalla medesime ditta presso il locale adiacente. L’accesso dei veicoli fuori uso avviene tramite
     un portone laterale antistante il piazzale esterno.
     Descrizione dei macchinari utilizzati
     Per le operazioni di movimentazione dei veicoli fuori uso, dei componenti e dei rifiuti ottenuti l’azienda fa
     uso dei seguenti macchinari:
     • N. 2 carrelli elevatori per la movimentazione interna dei carichi.
     Per le operazioni di trattamento di bonifica e recupero si utilizzano:
     • utensili manuali, ad aria compressa o a batteria in genere;
     • N. 1 carrello porta bombole a miscela ossi-
     acetilenica per modesti interventi di taglio la-
     miere e cesoiatura–recupero rifiuti metallici
     recuperabili;
     • N. 1 pompa per estrazione fluidi condizio-
     namento;
     • N. 1 macchina di lavaggio a ciclo chiuso
     con riciclo del solvente per sgrassaggio pezzi;
     • N. 1 attrezzatura rimozione air-bag.
     Il quantitativo massimo di rifiuti in stoccag-
     gio prodotti dall’attività di autodemolizione
     (con esclusione degli eventuali veicoli bonifi-
     cati e messi in sicurezza) è pari a 49,34 ton di
     cui 2,32 ton di rifiuti pericolosi.
     La ditta svolge l’attività esclusivamente du-
     rante il periodo diurno, con orario di lavoro
     variabile a seconda delle necessità e comun-
     que compreso nel periodo dalle ore 07:00 alle
     ore 19:00 circa.
                               Stato di progetto
     In sintesi, la proposta progettuale in esame prevede:
     • l’ampliamento delle superfici per gli stoccaggi dei beni prodotti dalle operazioni di recupero dei veicoli
     fuori uso (parti di ricambio);
     • la possibilità di recuperare anche autovetture fuori uso, in quanto l’autorizzazione vigente consente il recu-
     pero dei soli mezzi pesanti fuori uso;
     • un aumento dei quantitativi relativi allo stoccaggio dei rifiuti in ingresso, dalle attuali 45 ton alle 50 ton;

                                                              Pag. 5 di 15


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     • un aumento dei rifiuti prodotti pari a circa +25% rispetto all’attuale.
     DATI TECNICI DIMENSIONALI DELL’IMPIANTO DI PROGETTO
     La configurazione di progetto prevede l’occupazione di un nuovo piazzale esterno di 2.200 mq (lato sud del
     capannone aziendale) per lo stoccaggio delle cabine riutilizzabili degli automezzi pesanti (classificate come
     parti di ricambio) e l’utilizzo di una porzione (145 ma) di piazzale adiacente all’ingresso del capannone (lato
     nord) per lo stoccaggio su cassoni coperti di rifiuti prodotti, riferibili alle sole tipologie di ferro ed alluminio.
      Operazione      CER       Classificazione                 Descrizione

                 16 01 04*      Pericoloso                 Veicoli fuori uso
         R4
       trattamento     16 01 06     Non pericoloso     Veicoli fuori uso, non contenenti né liquidi né altri componenti
                                                   pericolose

                 16 01 04*      Pericoloso        Veicoli fuori uso, stoccaggio preliminare al trattamento
        R13
       stoccaggio     16 01 06     Non pericoloso     Veicoli fuori uso, non contenenti né liquidi né altri componenti
                                                   pericolose

     I quantitativi di rifiuti previsti sono i seguenti:
     Descrizione Quantità massime previste nel nuovo progetto
     Rifiuti in ingresso all’impianto 30 t/giorno 3.000 t/anno
     Rifiuti in stoccaggio (CER 160104*-160106) 50 t
     Rifiuti in stoccaggio prodotti dall’attività (operazione R13) 69,12 t
     Rifiuti in stoccaggio totali 119,12 t
     Rifiuti sottoposti a recupero (operazione R4) 30 t/giorno 3.000 t/anno
     Ampliamento delle superfici per gli stoccaggi
     La ditta intende ampliare le aree da dedicare allo stoccaggio delle cabine riutilizzabili degli automezzi pe-
     santi (classificate come parti di ricambio) utilizzando una porzione di piazzale posto a sud rispetto al fabbri-
     cato aziendale e direttamente comunicante con i locali interni tramite un accesso dedicato.
     Il nuovo settore di deposito delle cabine sarà in comunicazione con l’impianto approvato, mediante un ac-
     cesso esistente, giudicato idoneo per il vettoriamento dei prodotti. In particolare, l’attività di deposito delle
     cabine si svolgerà su un piazzale esterno reso impermeabile da idonea pavimentazione in cls e dotato di un
     sistema di raccolta e invio delle acque all’impianto di trattamento delle acque di prima pioggia aziendale.
     L’area sarà inoltre delimitata da recinzione metallica, in modo da separare fisicamente l’attività di stoccaggio
     dal resto del piazzale esterno. Parte della recinzione sarà interrotta per consentire il vettoriamento delle cabi-
     ne riutilizzabili.
     All’esterno, in prossimità del lato nord dell’attuale fabbricato in cui si svolge l’attività di stoccaggio e recupe -
     ro veicoli fuori uso (R13 e R4), su area da pavimentare di 145 mq, si prevede il posizionamento di cassoni
     chiusi a tenuta stagna, dotati di copertura, per la raccolta di alcune tipologie di rifiuti solidi prodotti (ferro
     ed alluminio). Quest’ultima area sarà dotata di tettoia.
     Nuova attività di recupero autovetture
     Il progetto in parola prevede, in affiancamento allo stoccaggio e al recupero di automezzi pesanti fuori uso,
     l’inserimento delle autovetture, classificate con lo stesso CER (CER 16 01 04* e 16 01 06) da sottoporre, quin -
     di, alle medesime attività autorizzate di recupero (R13 e R4) e con le stesse modalità.
     Le autovetture saranno conferite all’interno del capannone attualmente autorizzato per l’attività di recupero
     di automezzi pesanti fuori uso (R4), più precisamente nel settore di conferimento e stoccaggio dei veicoli
     fuori uso.
     La stessa area verrà utilizzata per lo stoccaggio dei veicoli bonificati con la condizione che le due tipologie di
     veicoli (mezzi pesanti ad autovetture) siano stoccate in zone separate, identificate con cartelli con indicata la
     provenienza (rifiuti in ingresso o prodotti) ed il relativo codice CER.

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     Attività di recupero autovetture
     Il progetto in parola prevede, in affiancamento allo stoccaggio e al recupero di automezzi pesanti fuori uso,
     l’inserimento delle autovetture, classificate con lo stesso CER (CER 16 01 04* e 16 01 06) da sottoporre, quin -
     di, alle medesime attività autorizzate di recupero (R13 e R4) e con le stesse modalità.
     Le autovetture saranno conferite all’interno del capannone attualmente autorizzato per l’attività di recupero
     di automezzi pesanti fuori uso (R4), più precisamente nel settore di conferimento e stoccaggio dei veicoli
     fuori uso.
     La stessa area verrà utilizzata per lo stoccaggio dei veicoli bonificati con la condizione che le due tipologie di
     veicoli (mezzi pesanti ad autovetture) siano stoccate in zone separate, identificate con cartelli con indicata la
     provenienza (rifiuti in ingresso o prodotti) ed il relativo codice CER.
     Le cabine non recuperabili o le carcasse trattate saranno successivamente inviate presso impianti di terzi per
     la pressatura. Le cabine recuperabili (non a contatto con parti meccaniche contenenti olio) saranno stoccate
     sul nuovo piazzale esterno pavimentato in attesa di essere vendute.
     Le parti di ricambio, destinate alla commercializzazione, saranno stoccate utilizzando un settore dedicato
     all’interno del capannone autorizzato.

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                        Prospetto comparativo di sintesi
     Nel seguito si riporta il prospetto comparativo tra l’impianto di recupero veicoli fuori uso autorizzato
     all’esercizio e la configurazione di progetto (ampliamento dei settori dedicati allo stoccaggio dei beni pro-
     dotti e introduzione del recupero delle autovetture fuori uso).
      DESCRIZIONE    IMPIANTO AUTORIZ-       IMPIANTO DI PRO-                 RAFFRONTO
                  ZATO             GETTO

                                             Il progetto prevede l’ampliamento degli spazi per lo
                                             stoccaggio dei beni prodotti dall’attività di recupero
                                             dei veicoli fuori uso (pezzi di ricambio e cabine riuti-
                                             lizzabili). A tal scopo, si prevede di utilizzare un fab-
      SUPERFICIE IM-
                   3.800 mq           7.200 mq       bricato limitrofo all’azienda e i piazzali esterni di
     PIANTO AZIENDALE
                                             pertinenza. Si precisa che le operazioni di raccolta
                                             preliminare (R13) e recupero (R4) dei veicoli fuori
                                             uso saranno condotte all’interno dell’attuale stabile
                                             aziendale secondo le modalità già autorizzate.

                CER 16 01 04* : veicoli    CER 16 01 04* : veicoli   L’iniziativa in esame non prevede la modifica della
               fuori uso non bonificati   fuori uso non bonificati   tipologia di rifiuti trattati rispetto a quanto autorizza-
                                             to (veicoli fuori uso).
     TIPOLOGIA DI RI-   CER 16 01 06 : veicoli    CER 16 01 06 : veicoli
      FIUTI TRATTATI    fuori uso bonificati     fuori uso bonificati    Si prevede, tuttavia, la persificazione della tipolo-
                                             gia di veicoli da recuperare inserendo, oltre agli auto-
               Tipo veicoli: automezzi    Tipo veicoli: automezzi   mezzi pesanti già autorizzati, anche una quota parte
                   pesanti        pesanti e autovetture    di autovetture.

               R4: recupero di compo-    R4: recupero di compo-
               nenti   principalmente   nenti   principalmente
               metallici (parti di ricam-  metallici (parti di ricam-
               bio-motori).         bio-motori).

               R13: Messa in riserva di   R13: Messa in riserva di   L’iniziativa in esame non prevede la modifica della
     OPERAZIONI DI RE-  rifiuti per sottoporli ad   rifiuti per sottoporli ad  tipologia delle operazioni per il recupero dei veicoli
       CUPERO
               una delle operazioni in-   una delle operazioni in-   fuori uso rispetto a quanto autorizzato.
               dicate nei punti da R1 a   dicate nei punti da R1 a
               R12 (escluso il deposito   R12 (escluso il deposito
               temporaneo prima della    temporaneo prima della
               raccolta, nel luogo in cui  raccolta, nel luogo in cui
               sono prodotti).        sono prodotti).

                  3.000 ton/anno        3.000 ton/anno     Il progetto di ampliamento in esame non prevede
     MAX. RIFIUTI IN
                                             l’aumento dei quantitativi di rifiuti (veicoli fuori uso)
     TRATTAMENTO (R4)     30 ton/giorno         30 ton/giorno      in trattamento presso l’impianto.
     MAX. RIFIUTI STOC-      45 ton            50 ton       A seguito dell’introduzione delle autovetture fuori
     CABILI IN INGRES-  (pari a 3 automezzi pe-    (pari a 3 automezzi pe-   uso, il progetto in esame prevede una aumento (+5
       SO (R13)         santi)        santi e 5 autovetture)   ton) degli stoccaggi dei rifiuti in ingresso (R13).
     MAX. RIFIUTI STOC-      49,34 ton           69,12 ton      L’iniziativa progettuale prevede un aumento dei
     CABILI PRODOTTI   (di cui 2,32 ton di rifiuti                quantitativi di rifiuti prodotti dall’attività di recupe-
                   pericolosi)                     ro veicoli fuori uso.

     Aumento dei quantitativi relativi allo stoccaggio dei rifiuti in ingresso
     L’inserimento delle autovetture comporta un aumento degli stoccaggi relativo ai rifiuti in ingresso (CER 16
     01 04* e 16 01 06) dalle attuali 45 ton alle 50 ton di progetto.
     I rifiuti in ingresso (veicoli fuori uso) saranno stoccati all’interno nel settore attualmente autorizzato per
     l’attività di messa in riserva di veicoli fuori uso (R13), all’interno del capannone, su are coperta ed imper -


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     meabilizzata, dotata di idonei presidi atti a scongiurare possibili interferenze ambientali, dovute a sversa-
     menti accidentali di liquidi o dalle acque di spegnimento incendi.
     Gestione delle acque
     L’attività di recupero dei veicoli fuori uso (R4), di stoccaggio dei rifiuti (R13) e di carico/scarico si svolgono
     all’interno del fabbricato aziendale, su superfici coperte senza la produzione di reflui di processo.
     L’attività di stoccaggio delle parti di ricambio, ottenute dal processo di trattamento dei veicoli fuori uso, sarà
     condotta all’interno del medesimo fabbricato aziendale, su superfici coperte, senza la produzione di reflui di
     processo o di acque di dilavamento meteorico.
     Le uniche attività svolte all’esterno del fabbricato, su piazzali impermeabilizzati, riguardano:
     - lo stoccaggio delle cabine riutilizzabili;
     - lo stoccaggio, all’interno di cassoni coperti, di alcune tipologie di rifiuti prodotti (ferro e alluminio).
     Le acque di prima pioggia di dilavamento dei piazzali esterni verranno raccolte, trattate ed inviate alla fo -
     gnatura delle acque nere (AVS); le acque di seconda pioggia, dei medesimi piazzali, saranno raccolte e invia-
     te in acque superficiali (torrente Rozzola) come da prescrizioni del Consorzio di Bonifica Alta Pianura Vene-
     ta.
     Le acque pluviali derivanti dalla copertura dei fabbricati saranno disperse direttamente nel suolo.
     Il quadro progettuale originario riportava una descrizione generale sufficientemente chiara, che abbisognava
     tuttavia di alcune specifiche integrazioni/chiarimenti:
        il progetto, dal punto di vista della mappa catastale, esclude il fg .8 mapp.le 616 mentre il progetto
         presentato vi installa sia il sistema di trattamento di acque di I° pioggia e la trincea di laminazione
         per il successivo scarico nel fosso afferente al Torrente Rozzola;
        chiarire l’incongruenza tra tav. 1 relativa a Elab. 8 - documentazione edilizia e tav. 4 relativa a Elab. 1
         - planimetria generale;
        rivedere il progetto in configurazione di ampliamento dell’attività di recupero, considerata l’incon -
         gruenza tra la potenzialità di trattamento e l’aumento dei quantitativi in stoccaggio/quantità di rifiu-
         ti prodotti; in tal senso andrà poi verificata la congruità con il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti
         Speciali.
     Le integrazioni fornite hanno portato ad un quadro progettuale perso da quello originario, soprattutto per
     quanto riguarda la gestione delle aree e delle acque meteoriche di dilavamento
     Le integrazioni relative alla gestione delle acque di dilavamento sono state trattate all’interno dello specifico
     paragrafo nel Quadro Ambientale.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento. Si reputa tuttavia necessario procedere con specifiche prescrizioni, sia nell’ambito della perimetrazione
     dell’area d’uso dell’attività, così come all’interno delle perse matrici ambientali.
                                    111
                   QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     L’ampliamento del deposito parti di ricambio non prevede la realizzazione di nuovi punti di emissione in at -
     mosfera oltre a quelli già autorizzati. Non è previsto il riscaldamento dei nuovi locali, pertanto non sono pre-
     senti caldaie a combustibile. Si confermano, pertanto, le sorgenti, le tipologie e i quantitativi di emissioni at-
     tuali di pulizia pezzi, prova motori e l’ossitaglio e si precisa che nei settori in ampliamento si svolgerà la sola
     attività di deposito.


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                                VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     L’attuale gestione delle acque di dilavamento, considerato che l’attività di recupero dei veicoli fuori uso, di
     stoccaggio dei rifiuti e di carico/scarico si svolgono all’interno del fabbricato aziendale, su superfici coperte
     senza la produzione di reflui di processo, prevede che:
       -  le acque di prima pioggia di dilavamento dei piazzali esterni adibiti al transito dei vettori conferenti
         i rifiuti, sono raccolte, trattate e inviate in acque superficiali (torrente Rozzola);
       -  le acque di seconda pioggia, dei medesimi piazzali, sono raccolte e inviate in acque superficiali (tor-
         rente Rozzola);
       -   le acque pluviali derivanti dalla copertura del fabbricato sono disperse direttamente nel suolo.
     Nella configurazione di progetto si prevede invece che le acque di prima pioggia di dilavamento dei piazzali
     esterni adibiti allo stoccaggio delle cabine riutilizzabili (settore M1), saranno raccolte, trattate e inviate alla
     fognatura delle acque nere (AVS), mentre le acque di seconda pioggia, dei medesimi piazzali, saranno rac-
     colte e inviate in acque superficiali (torrente Rozzola).
     In relazione alla criticità legata allo scarico della acque in una zona di tutela delle falde sotterranee, risulta
     necessario approfondire talune tematiche:
       -  verificare, attraverso il confronto con il competente consorzio di bonifica, che lo scarico nel torrente
         Rozzola non si configuri come scarico sul suolo;
       -  esporre specifiche considerazioni, supportate dalle necessarie evidenze analitiche, che portino a rite-
         nere sufficiente il trattamento attuale di “prima pioggia” in relazione al rispetto dei limiti dello scari -
         co finale;
       -  in relazione a quanto richiesto nel successivo paragrafo “Suolo e Sottosuolo”, eventualmente ricali-
         brare e ridimensionare il sistema di trattamento e le relative modalità di convogliamento.
         Le integrazioni fornite e le modifiche progettuali intercorse, hanno parzialmente soddisfatto quanto
         richiesto, si ritiene pertanto di intervenire con specifica prescrizioni in merito, sia rispetto al piano di
         adeguamento al PTA, che ai limiti da imporre allo scarico.

                                VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento. Si reputa tuttavia necessario procedere con specifiche prescrizioni da recepire all’interno del progetto de -
     finitivo.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     L’area di progetto ricade in un ambito territoriale originatosi dal conoide fluvioglaciale pedemontano del
     paleo-corso del Torrente Astico: si tratta di un’estesa struttura a ventaglio depositata quando il regime del
     corso d’acqua era perso da quello attuale e caratterizzato da portate molto maggiori, conseguenti allo scio-
     glimento dei ghiacciai.
     Questa conformazione a materasso indifferenziato è limitata ad una fascia di ampiezza variabile dai 5 ai 20
     chilometri a partire dal piede dei rilievi montuosi. La tipologia e la pezzatura dei depositi alluvionali sono
     evidentemente da correlare col carattere del corso d'acqua: in genere le porzioni più antiche di tali strutture
     deposizionali, più profonde, sono quelle che hanno invaso aree maggiori.
     Il territorio in esame è classificato nella “Carta Geologica del Veneto” come:


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     • 4a: depositi alluvionali e fluvioglaciali distinti sino a 30 m di profondità sulla base di stratigrafie di pozzi:
     ghiaie e sabbie prevalenti;
     • 4a: area di massima alimentazione delle falde freatiche;
     • l’isofreatica fondamentale è posta ad un’altezza di circa 95 m s.l.m.
     La cartografia presentata mostra la permeabilità dei suoli del territorio del Comune di Carrè.
     La permeabilità risulta alta in corrispondenza suolo caratterizzati da di ghiaie e sabbie, che nel caso specifico
     si rinvengono nel settore di pianura interessato da depositi detritici. L’impianto aziendale ricade su suoli a
     permeabilità medio-alta.
     In relazione alla criticità legata allo scarico della acque in una zona di tutela delle falde sotterranee, risulta
     necessario approfondire talune tematiche:
     - verificare il livello di impermeabilizzazione del “bacino di raccolta” prima dello scarico finale, prevedendo
     eventuali specifici interventi in merito ed azioni di monitoraggio volte ad assicurare la corretta gestione delle
     iniziative nel tempo;
     - prevedere l’impermeabilizzazione delle aree non pavimentate oggetto di stoccaggio/deposito mezzi e/o ri-
     fiuti, ovvero lo spostamento di tali depositi, ove necessario producendo documentazione progettuale inte -
     grativa;
     - caratterizzare lo stato attuale delle superfici non pavimentate in relazione a possibili spanti/contaminazioni
     derivanti dagli attuali stoccaggi/depositi.
     - dettagliare in modo puntuale altre procedure e/o accorgimenti gestionali mirati a minimizzare gli impatti
     associati alla struttura geologica del sottosuolo (causa predisponente) ed alle possibilità che l'attività produt -
     tiva inneschi fenomeni di contaminazione del sottosuolo e della falda in area vulnerabile (causa determinan -
     te).
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto, compreso quanto previsto dal Consorzio di Boni-
     fica Alta Pianura Veneta, ma si ritiene necessario intervenire con specifica prescrizione in merito, considerato
     il contesto territoriale che impone una tutela particolare per la risorsa idrica sotterranea.

                                VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento. Si reputa tuttavia necessario procedere con specifiche prescrizioni da recepire all’interno del progetto de -
     finitivo.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     Al fine di caratterizzare il clima acustico nella configurazione aziendale di progetto, è stata predisposta una
     specifica previsione di impatto acustico (Elaborato 5), allegata alla presente istanza.
     Per caratterizzare la zona da un punto di vista acustico sono state effettuate, a partire dal 8 giugno 2015 al 12
     giugno 2015 in prossimità dei ricettori sensibili maggiormente esposti, delle misurazioni fonometriche al fine
     di valutare il rumore residuo della zona.
     Secondo la zonizzazione acustica comunale, l’area aziendale rientra nella “Classe V – Aree prevalentemente
     industriali” che prevede un Valore limite assoluto di immissione di Leq(A) pari a 70 dB(A) per il periodo
     diurno, un Valore limite assoluto di emissione di Leq(A) pari a 65 dB(A) per il periodo diurno ed un limite
     differenziale di immissione pari a 5 dB(A) per il periodo diurno.
     Si deve inoltre considerare che l’impianto di recupero è ubicato a circa 120 m dal Comune di Zanè; la classe
     di zonizzazione acustica del Comune di Zanè più prossima rispetto al sito aziendale è definita come “Classe
     III – Aree di tipo misto” che prevede un Valore limite assoluto di immissione di Leq(A) pari a 60 dB(A) per il
     periodo diurno, un Valore limite assoluto di emissione di Leq(A) pari a 55 dB(A) per il periodo diurno, ed
     un limite differenziale di immissione pari a 5 dB(A) per il periodo diurno.



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     I ricettori sensibili, identificati nella previsione di impatto acustico, sono rappresentati dalle abitazioni civili (
     Figura 10 ) più prossime all’area aziendale; le abitazioni così inpiduate, con riferimento al sito aziendale, si
     collocano:
     • a 100 metri in direzione sud-est (R2), abitazione interna alla zona industriale;
     • a 150 metri in direzione sud (R1);
     • a 60 metri in direzione nord dello stabile (R3), abitazione interna alla zona industriale;
     • a 70 metri in direzione nord-est dello stabile (R4), abitazione interna alla zona industriale.
     Nel seguito si riportano i macchinari e le attrezzature considerate per l’indagine acustica:
     • carrelli elevatori;
     • fiamma ossiacetilenica;
     • avvitatore elettrico;
     • automezzi pesanti per il conferimento dei veicoli fuori uso e per il trasporto in uscita dei rifiuti prodotti.
     I valori di potenza acustica, utilizzati per la stima dei livelli di pressione indotti dall’attività, sono stati i se -
     guenti:
     Operazione/attività/macchina Potenza Sonora (PWL) in dB
     Smontaggio veicoli          97,0
     Attività di stoccaggio        97,0
     Autocarro              107,1
     Per la verifica del rispetto dei limiti, nel documento di previsione di impatto acustico, si è fatto riferimento,
     cautelativamente, ad un tempo di funzionamento simultaneo degli impianti (smontaggio, stoccaggio, movi-
     mentazione materiale tramite carrello elevatore e transito di autocarri nell’ area aziendale) pari a 10 ore nel
     periodo di riferimento diurno.
     Il valore limite differenziale è stato calcolato a partire dalla stima dei massimi futuri livelli di pressione acu -
     stica presso i ricettori e dal livello di rumore residuo misurato.
     In conclusione, si prevede che, a seguito dell’attivazione delle iniziative di progetto, saranno rispettati, pres-
     so i ricettori sensibili inpiduati, i limiti di immissione (differenziale ed assoluto) ed emissione previsti nel
     periodo diurno per tali aree dalle zonizzazioni acustiche dei comuni di Carrè e Zanè.
     Nella documentazione non si riscontrano potenziali o manifeste criticità relative al superamento dei limiti di
     norma, verificati presso i ricettori più esposti alle emissioni dell’attività.
     Il grado di approfondimento del documento di Valutazione Previsionale di Impatto Acustico è sufficiente
     viste le finalità e le problematiche emerse; l’argomento e’stato trattato relativamente agli impatti acustici
     determinati dalle attività e dagli impianti dell’azienda per il periodo diurno così come richiesto, dalla
     normativa di settore (ai sensi dell’art. 8 della Legge Quadro n.447 del 26.10.1995 e successive norme attuative
     nonché DDG ARPAV n. 3 del 29/01/2008).
     Si ritiene comunque opportuno prescrivere fin d’ora un monitoraggio - con gli impianti e le attività
     funzionanti a pieno regime presso i ricettori verificati in fase di progetto - per evidenziare la bontà della
     stima previsionale ed eventualmente per inpiduare modalità operative o interventi strutturali finalizzati
     alla limitazione delle criticità.
     Si chiede inoltre di considerare l’indicazione di tenere le porte, i portoni e le finestre dei capannoni dell’atti -
     vità sempre ben chiusi.

                               VALUTAZIONE
     Si ritiene sia da considerarsi non significativo per quanto riguarda la componente inquinamento acustico, prescrivendo
     tuttavia un monitoraggio post operam.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Considerata la tipologia dell’intervento, che non prevede variazioni rispetto alla valutazione oggetto di
     precedente parere V.I.A., non sono state prodotte relazione e/o informazioni sul presente aspetto ambientale.
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                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     Considerata la tipologia dell’intervento, che non prevede variazioni rispetto alla valutazione oggetto di pre -
     cedente parere V.I.A., non sono state prodotte relazione e/o informazioni sul presente aspetto ambientale.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     L’ampliamento di progetto non comporta l’aumento dei quantitativi annui di rifiuti in trattamento. Le
     iniziative di progetto non comporteranno, pertanto, variazioni dei flussi veicolari in entrata ed uscita
     dall’impianto di recupero, né si prevedono variazioni dei percorsi sia interni al lotto produttivo aziendale,
     sia per quanto riguarda l’accesso e la distribuzione dei flussi lungo la SP 116 (Via San Lorenzo).
     Relativamente al traffico veicolare, indotto nella configurazione di progetto, risulta quanto segue:
     • un flusso medio di circa 4 passaggio al giorno di automezzi pesanti in entrata ed uscita dal sito aziendale;
     • occasionalmente, con frequenza di circa 2 volte al mese, un flusso di circa 10 passaggi giorno di mezzi
     pesanti in entrata ed uscita dal sito aziendale;
     • il traffico veicolare interessa esclusivamente le pertinenze aziendali, immettendosi direttamente su Via
     San Lorenzo (SP 116);
     • il traffico veicolare indotto non interessa zone residenziali o abitazioni residenziali isolate.
     Il Rapporto Ambientale relativo alla VAS, indica come un elemento di criticità la presenza di traffico in Via
     Monte Summano (SP 349).
     L’impianto di progetto risulta direttamente servito dalla SP 116; quest’ultima, relativamente al traffico
     veicolare, non rappresenta un elemento di criticità secondo quanto riportato nel Rapporto Ambientale della
     VAS.
     In riferimento alla domanda in oggetto, relativamente all’analisi del sistema viario si osserva quanto segue:
     • appare utile fornire specifici dati dei volumi di traffico relativi alle arterie principali afferenti all’area in
     esame;
     • si afferma che “l’ampliamento di progetto non comporta l’aumento dei quantitativi annui di rifiuti in
     trattamento pertanto le iniziative di progetto non comporteranno variazioni dei flussi veicolari in entrata e in
     uscita dall’impianto di recupero, ”tuttavia viene previsto un aumento dei rifiuti in ingresso in stoccaggio e
     un aumento dei rifiuti prodotti del 25%. Si chiede di chiarire tale aspetto e di dettagliare il calcolo dei mezzi
     in ingresso e in uscita sulla base delle perse funzioni e dei quantitativi di rifiuti in ingresso, trattati e in
     uscita;
     • sarebbe utile tracciare l’ingombro dei mezzi pesanti in manovra per evidenziare eventuali punti di
     conflitto, sia per le manovre di ingresso e di uscita dall’impianto che per quelle all’interno del comparto.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




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     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     Considerata la tipologia dell’intervento, che non prevede variazioni rispetto alla valutazione oggetto di
     precedente parere V.I.A., non sono state prodotte relazione e/o informazioni sul presente aspetto ambientale,
     tenuto altresì conto che l’intervento di progetto si pone all’esterno degli elementi della rete ecologica, così
     come inpiduati dagli strumenti di pianificazione e regolamentari (Rete Natura 2000).

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Per quanto riguarda la salute e la tutela dei lavoratori, si valuta come l’estensione del deposito di parti di
     ricambio non comporterà per i lavoratori addetti rischi infortunistici aggiuntivi, oltre a quelli già valutati per
     l’attività di recupero veicoli fuori uso autorizzata.
     In data 1/03/2014, è stato redatto il documento di valutazione dei rischi ai sensi dell’art. 29 comma 5 del
     D.Lgs.81/08 e successivamente all’approvazione del nuovo progetto, con insediamento del nuovo deposito
     verrà redatto l’aggiornamento del DVR.
     Per ciò che concerne invece la tutela delle persone, si sospende il giudizio in attesa delle integrazioni
     richieste nel paragrafo riguardante l’ambiente idrico, in tema di tutela delle falde sotterranee idropotabili.
     Le integrazioni fornite e le modifiche progettuali intercorse hanno soddisfatto quanto richiesto.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


                   VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
     concernenti l’inquinamento acustico ed allo scarico dei reflui.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.




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                           Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
              al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
     dell’attività, in particolare per quanto riguarda lo scarico dei reflui e la gestione/recupero dei rifiuti,
     provvedendo ad implementare nel progetto definitivo le prescrizioni di cui ai punti 2, 3, 4 e 5.
     2) Lo scarico è da intendersi “sul Suolo” e dovrà quindi essere garantito il rispetto dei limiti corrispondenti
     previsti dal D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.; l’impianto di depurazione chimico-fisico, dovrà essere
     costantemente gestito in modo tale da garantire nel tempo l’efficienza di trattamento prevista in progetto e i
     relativi limiti normativi.
     3) Il progetto di adeguamento per la gestione delle acque meteoriche dovrà comunque essere realizzato entro
     il 31.12.2018.
     4) I bacini di accumulo/laminazione dovranno essere adeguatamente impermeabilizzati, al fine di garantire
     la tutela della falda sotterranea.
     5) Dovranno essere integralmente rispettate le prescrizioni del Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta e
     dovrà essere realizzata una barriera definitiva di confine con l’area a nord, identificabile al mappale 217
     foglio 8.
     6) In sede di collaudo dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
     verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza
     triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto:
     - le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti
     di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate
     con congruo preavviso ad Arpav;
     - nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una
     specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo,
     saranno stati comunicati i risultati delle analisi;
     - si prescrive, altresì, di mantenere di tenere le porte, i portoni e le finestre del capannone sede dell’attività
     sempre ben chiusi;
     - l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
     Previsionale di Impatto Acustico.
     7) L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
     addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
     sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione
     della presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.

     Vicenza, 08 marzo 2017

       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                 Andrea Baldisseri


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