determina n.695 del 21/10/2016

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 695 DEL 21/10/2016

                          Servizio VIA VINCA




     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:  PASSMETAL   S.R.L.
     TIPOLOGIA ATTIVITA':IMPIANTO DI STOCCAGGIO E RECUPERO RIFIUTI
     METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI LONIGO



                            IL DIRIGENTE



       Vista la documentazione presentata in data 04/08/2016 prot. 53178 da parte della ditta
     PASSMETAL S.R.L., con sede legale in via Madonna n. 2/G in Comune di LONIGO (VI), relativa
     al progetto di un “Impianto di stoccaggio e recupero rifiuti metallici speciali non pericolosi”, nel
     sito di via Madonna n. 2/G , in Comune di LONIGO;
       Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata nell'Allegato IV
     alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - Punto 7. Progetti di infrastrutture: z.b) Impianti di
     smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno,
     mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del decreto
     legislativo 3 aprile 2006, n. 152.;
       Tenuto conto che la verifica per tali impianti risulta tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, con riferimento alla tipologia degli interventi, come
     inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
       Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
     verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
     web della Provincia in data 22/08/2016 ;
      Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
     28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;




copia informatica per consultazione
       Dato atto che Comitato Tecnico Provinciale, nella seduta del giorno 19/10/2016, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     14/2016 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
       Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale;
       Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
     urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
     rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
     l'autorizzazione dell'intervento;
      Vista l’istruttoria del Comitato tecnico conservata agli atti;
      Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
      Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45);
      Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di
     impatto ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;

        Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;

        Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.27 del 28/07/2016 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2016;

        Visto che con Decreto del Presidente n. 76 del 03/08/2016 è stato approvato il PEG dell'anno
     2016 per la sola parte contabile;




                          DETERMINA



      1. che il progetto della ditta PASSMETAL S.R.L.., con sede legale in via Madonna n. 2/G, nel
        comune di LONIGO, relativo all'“Impianto di stoccaggio e recupero rifiuti metallici speciali
        non pericolosi” situato in comune di LONIGO, via Madonna n. 2/G, è escluso dalla
        procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R.
        4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere n.14/2016 allegato alla presente
        determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;

      2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);

      3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;




copia informatica per consultazione
        5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
         all'albo pretorio on line;

        6. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta ECOSERVICE METALLI S.R.L., al
         Comune di Lonigo, all'ARPAV e all'Ulss n.5;



                              INFORMA


        Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
        Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
        del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
        dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
        Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
        autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.




     Vicenza, 21/10/2016



                                      Sottoscritta dal Dirigente
                                       (MACCHIA ANGELO)
                                        con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 695 DEL 21/10/2016


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:           PASSMETAL        S.R.L.
     TIPOLOGIA ATTIVITA': IMPIANTO DI STOCCAGGIO E RECUPERO RIFIUTI
     METALLICI     SPECIALI    NON      PERICOLOSI
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI LONIGO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 24/10/2016.


     Vicenza, 24/10/2016




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                         PASSMETAL srl
                            PARERE N. 14/2016

     Oggetto: Impianto di stoccaggio e recupero rifiuti metallici speciali non pericolosi.
     PROPONENTE:           Passmetal srl
     SEDE LEGALE:           Via Madonna n. 2/G, Lonigo
     SEDE INTERVENTO:         Via Madonna n. 2/G, Lonigo
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Impianti di recupero rifiuti
     PROCEDIMENTO:          Verifica di assoggettabilità.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        Allegato IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - Punto 7. Progetti
                     di infrastrutture: z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                     pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                     operazioni di cui all'allegato  C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                     decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:       \\\
     DATA DOMANDA:          04 agosto 2016
     DATA PUBBLICAZIONE:       22 agosto 2016
     DATA INTEGRAZIONI:        13 e 14 ottobre 2016

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - Relazione tecnico-descrittiva
      - Procedura gestione rifiuti
      - Estratto mappate
      - Elaborato fotografico
      - Coni visuali
      - Visura camerale
      - Iscrizione n.389 semplificata
      - Certificato UE 333-2011 n.81-2014
      - Certificato UE 715-2013 n.R715-004
      - Documento identità
      - TAV UNICA - Lay-out impianto
      - Valutazione impatto acustico
      - Studio preliminare ambientale
      - Esenzione Vinca
      - Piano di sicurezza
      - Piano di ripristino
      - Agibilità
      - Contratto locazione
      - Canone locazione Giugno 16
      - Nota Comune Lonigo 2008
      - Planimetria acque bianche e nere
      - Corografia.




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                               PREMESSE
     La Ditta Passmetal srl, con sede legale e operativa in Via Madonna 2/G a Lonigo (VI), già iscritta dal 2003 al
     Registro Provinciale delle Imprese in regime semplificato n. 389, intende richiedere alla Provincia di Vicenza
     il rinnovo dell’iscrizione al fine di proseguire l’attività di recupero rifiuti speciali non pericolosi costituiti da
     metalli ferrosi, non ferrosi e cavi di rame.
     In seguito all’entrata in vigore della Legge Regionale n.4 del 18 Febbraio 2016 e successive indicazioni della
     Regione (Protocollo n. 115357 del 23 Marzo 2016), essendo la potenzialità di trattamento autorizzata pari a 8
     ton/h per 8 ore/giorno (64 ton/giorno), al fine di procedere con il rinnovo, l’attività deve essere preliminar-
     mente sottoposta verifica di assoggettabilità a V.I.A. (screening), in quanto riferibile alla tipologia z.b.)
     dell’Allegato IV alla Parte Seconda del D.Lgs. 152/06.
     La ditta intende pertanto procedere con il rinnovo dell’iscrizione in regime semplificato, verrà nel frattempo
     avviata la procedura di screening e presentata la domanda di approvazione progetto per il passaggio
     dell’autorizzazione in regime ordinario ai sensi dell’art. 208 del D.lgs. 152/2006.
     Il progetto di passaggio dell’autorizzazione in regime ordinario non prevede variazioni della potenzialità
     giornaliera di recupero, dei quantitativi annui accettabili dall’impianto e di quelli sottoposti a recupero; non
     vengono modificati i quantitativi complessivi in stoccaggio, né le tipologie di rifiuti accettabili dall’impianto,
     le tipologie di lavorazioni e le operazioni di recupero.
     I rifiuti speciali non pericolosi conferiti all’impianto sono metallici ferrosi e non ferrosi e spezzoni di cavo di
     rame ricoperto.
     Gli spazi utilizzati e la disposizione del lay-out sono gli stessi autorizzati in procedura semplificata.

                              UBICAZIONE
     L’iIl sito in cui la ditta Passmetal srl svolge l’attività di recupero è ubicato in Via Madonna, 2 all’interno
     dell’area ZTO D1 – Artigianale e industriale del comune di Lonigo.
     La ditta è insediata in un fabbricato ad uso artigianale piso in tre subalterni di uguali dimensioni, dei quali
     quello centrale di circa 425 mq è ad uso della ditta Passmetal srl.
     Le attività confinanti svolte negli altri due subalterni sono una carrozzeria ed un gommista.
     La ditta Passmetal srl è insediata nel locale centrale, al mappale 449 del foglio 53 del censuario del Comune
     di Lonigo.
     L’area di pertinenza comune alle tre attività è costituita da un piazzale di circa 400 mq con sola funzione di
     transito dei mezzi, ed in parte di sosta temporanea per gli utenti civili delle attività.
     A Nord, Nord-Ovest ed a Est dell’impianto si estende la zona artigianale- industriale, all’interno della quale,
     a circa 25 m ad Est dell’impianto è ubicato un edificio ad uso abitativo.
     Ad Est dell’impianto è localizzata una ristretta zona a verde privato.
     A Sud dell’impianto, in prossimità della via di transito S.P. Lonigo – S. Bonifacio si trova una zona B2 di cen-
     tro urbano e un’area con destinazione a parcheggio, oltre le quali si estende una vasta area ad uso prevalen -
     temente agricolo.
     La via di accesso all’impianto si immette direttamente sulla Strada Provinciale Lonigo-S. Bonifacio, principa-
     le via di traffico verso Ovest e da questa è vicino il collegamento con la Strada Almisanese che si immette più
     a Nord nell’autostrada A4 con il casello di Montebello Vicentino.




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                 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Lonigo;
     • Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del Comune di Lonigo;
     • Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque;
     • Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
     • Rete Natura 2000.
     I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro generale sufficientemente descritto, per
     il quale si ritengono comunque necessari taluni approfondimenti/analisi, considerato che sia il P.A.T.
     (adeguatezza della pavimentazione in relazione al fatto che quest'area viene classificata come “Idonee a
     condizione – Art. 29 delle NTA”), che il P.R.G. (ammissibilita dell'attività nel'area in questione) rilevano
     specifiche problematiche da chiarire, in merito alla compatibilità urbanistica. Le integrazioni fornite hanno
     soddisfatto quanto richiesto. Il Comune di Lonigo ha espresso in merito parere favorevole.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     L’attività svolta presso l’impianto è la stessa attualmente iscritta al n. 389 del Registro Provinciale delle Im-
     prese che attuano il recupero di rifiuti in procedura semplificata e viene di seguito descritta.
     I rifiuti speciali non pericolosi conferiti all’impianto sono metallici ferrosi e non ferrosi e spezzoni di cavo di
     rame ricoperto. Per i rifiuti ferrosi la ditta svolge attività di:
     - messa in riserva R13 con successivo invio ad altri impianti per singolo codice CER o, nel caso di accorpa-
     mento con codice 191202;
     - trattamento di selezione R4 con produzione di MPS conforme al regolamento UE 333/2011.
     Per i rifiuti non ferrosi la ditta svolge attività di:
     - messa in riserva R13 con successivo invio ad altri impianti per singolo codice CER o, nel caso di accorpa-
     mento con codice 191203;
     - trattamento di selezione R4 con produzione di MPS conforme ai regolamenti UE 333/2013 per alluminio,
     UE 715/2013 per rame e sue leghe o alle specifiche UNI ed EURO secondo il DM 5 Febbraio 98 per altri me -
     talli.
     Dall’attività di recupero R4 possono essere prodotti dei rifiuti identificati come:
     CER 191202 – metalli ferrosi;
     CER 191203 – metalli non ferrosi;
     CER 191212 – rifiuti misti non recuperabili.
     Viene inoltre effettuata anche la sola messa in riserva R13 per spezzoni di cavi di rame ricoperto con allonta-
     namento per singolo codice CER.
     La potenzialità massima di recupero R4 dell’impianto è di 64 ton/giorno, mentre la quantità annua massima
     di rifiuti accettabili all’impianto per operazioni R13/R4 è di 2950 ton/anno; il quantitativo massimo di rifiuti


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     in stoccaggio in ingresso per operazioni R13/R4 è pari a 160 ton ed i rifiuti prodotti dall’attività di recupero
     sono al massimo 5.3 ton.
     DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO
     Il progetto in esame non prevede realizzazioni di opere edili in quanto verrà utilizzato lo stesso impianto at -
     tualmente autorizzato all’esercizio in procedura semplificata. Gli spazi utilizzati e la disposizione del lay-out
     sono gli stessi autorizzati in procedura semplificata.
     L’impianto è complessivamente costituito da:
     - fabbricato ad uso artigianale composto da tre subalterni di uguali dimensioni, utilizzati da tre attività auto-
     nome. La ditta Passmetal srl è insediata nel subalterno centrale con regolare contratto di locazione rinnovato
     annualmente e la superficie del locale è pari a circa 425 mq, compreso l’ufficio ed i servizi. Il confine dell’atti-
     vità è costituito dai muri perimetrali del locale. All’interno dell’impianto si accede attraverso un passaggio
     carraio di larghezza 4.3 m chiuso da portone. Nella parte posteriore dell’impianto è presente un’altra apertu-
     ra non carrabile chiusa da portone ed inutilizzata. L’area in cui si svolge l’attività è completamente pavimen-
     tata in cemento lisciato;
     - l’area di pertinenza comune alle tre attività è costituita da un piazzale completamente pavimentato in ce-
     mento di circa 400 mq con sola funzione di transito dei mezzi, ed in parte di sosta temporanea per gli utenti
     civili delle attività;
     - all’interno sono presenti tutti gli stoccaggi, il polipo meccanico per la movimentazione dei materiali e la ce-
     soia modello TR 250, oltre all’ufficio per il ricevimento e registrazione della documentazione di trasporto.
     Di seguito si riporta il lay-out dell’impianto in progetto.




     CICLO DI LAVORAZIONE
     Le operazioni svolte nel sito di recupero possono essere così sudpise.
     1) Accettazione e deposito dei rifiuti da trattare: trattasi delle attività amministrative preliminari al conferi-
     mento, della determinazione del peso e dell’attività di controllo dei rifiuti all’arrivo nell’area di conferimen -
     to, del controllo della radioattività, secondo i Regolamenti UE 333/2011 e UE 715/2013, con successivo depo-
     sito presso le aree di stoccaggio dei rifiuti in ingresso, in funzione della loro natura: metalli ferrosi, non fer -
     rosi, o spezzoni di cavo di rame ricoperto.
     In caso di presenza di rifiuti radioattivi oltre i limiti previsti (pari al doppio della radioattività di fondo), ver-
     rà contattato il produttore, il Comune, il settore fisico dell’ARPAV di Vicenza e l’Esperto Qualificato incari -
     cato per la gestione dell’emergenza.


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     2) Messa in riserva (R13): Messa in riserva (R13): I rifiuti costituiti da metalli ferrosi con contenuto d’olio >
     0.1% e non ferrosi con contenuto d’olio >2% (dichiarazione di avvenuto contatto con olio da scheda descritti-
     va o analisi o analisi) per cui viene effettuata la sola messa in riserva (R13) e destinati ad altri impianti di re-
     cupero sono stoccati nelle apposite aree in contenitori a tenuta se necessario (in funzione delle analisi del
     contenuto d’olio). L’allontanamento dall’impianto può avvenire per singolo codice CER o con il CER 191203
     per i non ferrosi e con il CER 191202 per i ferrosi nel caso di accorpamento.
     La messa in riserva di rifiuti ferrosi e non, destinati a selezione e recupero R4, avviene in altre aree dedicate.
     Data la tipologia di rifiuti conferiti, il criterio sopradescritto risulta in particolare applicabile per la tornitura
     di metalli ferrosi (CER 120101) con contenuto d’olio > 0.1% (dichiarazione di avvenuto contatto con olio da
     scheda descrittiva o analisi) si effettua la sola messa in riserva (R13), se trattasi di tornitura secca (solido non
     gocciolante) lo stoccaggio può avvenire in cumulo, altrimenti in contenitori dedicati a tenuta (in funzione del
     risultato delle analisi del contenuto d’olio). Per la tornitura di metalli non ferrosi (CER 120103) con contenu -
     to d’olio > 2% (dichiarazione di avvenuto contatto con olio da scheda descrittiva o analisi) si effettua la sola
     messa in riserva (R13), se trattasi di tornitura secca (solido non gocciolante) lo stoccaggio può avvenire in cu -
     mulo, altrimenti in contenitori dedicati a tenuta (in funzione del risultato delle analisi del contenuto d’olio).
     Dopo lo stoccaggio R13, l’allontanamento dall’impianto delle torniture avviene per codice CER di ingresso.
     La tornitura di metalli ferrosi (CER 120101) con contenuto d’olio < 0.1% e per la tornitura di metalli non fer-
     rosi (CER 120103) con contenuto d’olio < 2% (dichiarazione di non avvenuto contatto con olio da scheda de-
     scrittiva) può essere sottoposta a selezione e recupero (R4) in apposita area. Viene effettuata anche la messa
     in riserva (R13) dei cavi elettrici ricoperti in area dedicata con possibile allontanamento dall’impianto per
     singolo codice CER oppure con il codice CER 191203 nel caso di accorpamento.
     3) Operazioni di recupero Metalli ferrosi e non ferrosi (R4): Il recupero dei rifiuti costituiti da metalli ferrosi
     e non ferrosi è distinto nelle seguenti fasi:
     - selezione dei rifiuti ferrosi con contenuto d’olio <0.1% e di quelli non ferrosi con contenuto d’olio <2% (di -
     chiarazione di non avvenuto contatto con olio da scheda descrittiva) per la produzione di “materiale che ha
     cessato la qualifica di rifiuto” secondo i Regolamenti UE 333/2011 e UE 715/2013;
     - eventuale riduzione volumetrica mediante cesoia mobile TR 240 in area dedicata distinta da quella di sele-
     zione, per la produzione di MPS;
     - eventuale selezione con smontaggio di strutture metalliche nell’area di selezione per la separazione di ma-
     teriali imbullonati di persa natura. Allo scopo si usano solo utensili manuali senza l’ausilio di fiamme ace -
     tileniche o mola a disco. Il materiale ottenuto dalla selezione è depositato in stoccaggio nelle apposite aree,
     box o contenitori fuori terra come “materiale che ha cessato la qualifica di rifiuto (End of Waste)” secondo i
     Regolamenti UE 333/2011 e UE 715/2013, o di MPS conformi alle specifiche UNI e EURO, sudpise per na-
     tura del materiale.
     4) Stoccaggio MPS: Le MPS sono prodotte secondo le procedure di cui agli allegati I e II al Regolamento UE
     333/2011 per i rifiuti ferrosi e alluminio e sue leghe; secondo l’allegato I al Regolamento UE 715/2013 per i ri-
     fiuti di rame e sue leghe. Le MPS prodotte sono sudpise per natura merceologica dei materiali e lo stoccag -
     gio avviene in cassoni di ferro oppure in cumulo in aree dedicate o box.




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     Modalità e criteri di deposito e stoccaggio dei rifiuti
     Il deposito dei rifiuti in ingresso da sottoporre a selezione R4 avverrà in cumuli, distinti per tipologia di ri -
     fiuto da trattare.
     I rifiuti misti non recuperabili CER 191212, i rifiuti ferrosi CER 191202 e non ferrosi CER 191203 prodotti dal -
     la selezione vengono stoccati in casse idonee.
     I quantitativi in stoccaggio per tipologia di rifiuti in ingresso istantanei e annui sono riportati in Tabella 2 e
     sono i medesimi già ora autorizzati.




     La potenzialità massima di trattamento R4 dell’impianto è di 64 ton/giorno



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     Al termine dell’esame istruttorio del progetto, considerato che:
     - nella relazione tecnico - descrittiva (elaborato 1) si evidenzia, nella tabella 4, l'effettuazione delle operazioni
     R13/R12/R4, mentre dappertutto si citano l'operazione R4 e R13 tra loro separate; sarebbe da chiarire le ope-
     razioni svolte che dovrebbero essere R13 / R4 ed R13;
     - l'allegato 1 - elenco rifiuti per tipologia - risulta contraddittorio con quanto riportato nell'allegato 2 - elenco
     rifiuti per cer – sul trattamento dei rifiuti contaminati da olio; l'allegato 2 risulta congruente con la relazione
     (solo stoccaggio per contaminati da olio solo recupero per quelli non contaminati) mentre l'allegato 1 risulta
     contraddittorio con la relazione;
     - non è chiaro se la ditta fà l'operazione R13 -> R4 per recuperare i rottami ferrosi e non, oppure il rifiuto ar-
     riva ed effettua direttamente l'operazione R4; sarebbe da esplicitare meglio (da come risulta scritto) che la
     ditta effettua direttamente l'operazione R4 e non effettua la messa in riserva preliminare probabilmente per
     mancanza di spazio.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     Data la tipologia di rifiuti metallici non polverulenti, cavi elettrici non sono generate emissioni in atmosfera
     di tipo diffuso, né dalle operazioni di movimentazione dei rifiuti, né delle materie prime
     secondarie.
     Anche dall’attività di selezione e recupero non sono prodotte emissioni in atmosfera puntuali in quanto le
     operazioni sono svolte manualmente con attrezzi manuali (avvitatori, cacciaviti, ecc.) o con l’utilizzo della
     cesoia in dotazione alla ditta, senza l’utilizzo di fiamme ossiacetileniche o simili o mole abrasive.
     L’unica fonte di emissione di gas è il motore a scoppio del polipo meccanico (utilizzo stimato di 1 ora/gior -
     no), oltre al mezzo utilizzato per il trasporto, che è soggetto a specifica normativa che prevede la revisione
     ed il controllo periodico dei gas prodotti.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     L’attività presso l’impianto in progetto è svolta totalmente all’interno dello stabile su superficie pavimentata
     in cemento lisciato. Nel processo di recupero non è previsto l’utilizzo di acqua e la produzione di acque re -
     flue e, data la localizzazione dell’attività all’interno, non sono prodotte acque di dilavamento.
     Dalla tipologia di rifiuti conferiti, spanti e colaticci possono essere generati solo occasionalmente e comun -
     que contenuti dalla superficie adeguatamente pavimentata in cemento lisciato e dal cordolo di contenimento
     posto agli ingressi.
     La movimentazione dei rifiuti, il processo di recupero ed i depositi di materiali avvengono all’interno dello
     stabile, su superfici pavimentate in cemento lisciato, pertanto sono escluse interferenze con gli strati superfi-
     ciali e/o profondi del suolo, anche generate da occasionali eventi di sversamento, spanti o colaticci; è perciò
     esclusa la possibile cessione al suolo di sostanze pregiudizievoli per l’ambiente.
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     Gli unici scarichi sono quindi assimilabili a quelli di tipo civile.
     Il piazzale esterno in leggera pendenza verso la strada di accesso è totalmente pavimentato in cemento ed ha
     dimensioni di circa 420 mq, non fa parte dell’attività, e costituisce l’area di pertinenza comune alle tre attività
     commerciali indipendenti svolte nei tre subalterni costituenti l’unità immobiliare. Il piazzale ha funzione di
     transito dei mezzi e di sosta temporanea degli utenti civili delle tre attività.
     Come riportato nella planimetria allegata di seguito e nell’Elab. 7_ Documentazione urbanisticoedilizia
     in cui sono riportati i due subalterni presenti al mappale 449 (il terzo è inquadrato al mappale 448), nell’edi-
     ficio è prevista la raccolta delle acque meteoriche dai pluviali con scarico in fognatura comunale delle acque
     bianche. Nella medesima fognatura confluiscono anche le acque meteoriche dal piazzale raccolte mediante
     tre caditoie (nella planimetria sono indicate due caditoie e la terza è al mappale 448). Prima della confluenza
     della linea di raccolta delle acque delle acque bianche nella fognatura comunale delle acque bianche è posi-
     zionato un pozzetto d’ispezione. Gli scarichi delle acque provenienti dai servizi sono raccolti mediante linea
     separata che confluisce nella fognatura comunale delle acque nere.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     Nel Comune di Lonigo sono distinguibili, per la parte di pianura, due principali sottosistemi di terre; il pri-
     mo è ascrivibili alla bassa pianura veneta, ovvero alla pianura alluvionale recente, interessando la parte set-
     tentrionale e quella occidentale del territorio; il secondo è ascrivibile alla pianura fluvioglaciale ed alluviona-
     le, interessando la parte centrale e meridionale. Essa è costituita da un potente materasso alluvionale, com-
     posto prevalentemente da ghiaie e sabbie ed attraversato da corsi d’acqua a carattere torrentizio che concor-
     rono ad alimentare il sottostante acquifero freatico indifferenziato.
     La parte orientale è occupata dai rilievi dei Colli Berici che sorgono nella pianura a sud , sud – ovest di Vi-
     cenza lungo la direttrice che congiunge le ultime propaggini dei Pre – Lessini ai Colli Euganei.
     Due corridoi di campagna larghi qualche chilometro separano i Berici dai Monti Lessini e dai Colli Euganei.
     Il rilievo è costituito principalmente da calcari e marne, con inclusioni di vulcaniti basiche .
     La movimentazione dei rifiuti, il processo di recupero ed i depositi di materiali avvengono all’interno dello
     stabile, su superfici pavimentate in cemento lisciato, pertanto sono escluse interferenze con gli strati superfi-
     ciali e/o profondi del suolo, anche generate da occasionali eventi di sversamento, spanti o colaticci; è perciò
     esclusa la possibile cessione al suolo di sostanze pregiudizievoli per l’ambiente.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     Dallo studio di valutazione impatto acustico, si evidenzia che, considerando i valori rilevati, la tipologia e le
     modalità delle lavorazioni svolte, le caratteristiche strutturali del capannone in oggetto, il posizionamento
     delle sorgenti di rumore, i confini di proprietà, le distanze con gli altri insediamenti ed il tipo di zona in cui è
     inpiduata la ditta, vengono rispettati i limiti di immissione ed emissione previsti nel periodo diurno per
     tali aree dalla zonizzazione acustica approvata dal Comune di Lonigo (Classi IV e V)
     La documentazione d’Impatto Acustico redatta, tuttavia non risponde alle richieste normative circa la
     caratterizzazione acustica dell’area di analisi, così come invece chiesto dalla normativa di settore (ai sensi
     dell’art. 8 della Legge Quadro n.447 del 26.10.1995 e successive norme attuative compresa DDG ARPAV n. 3
     del 29/01/2008).

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     Si indica inoltre che dati, valutazioni e verifiche in campo ambientale devono essere, in campo ambientale
     per norma di legge, aggiornati e riferibili al periodo attuale.
     Manca nella valutazione un’analisi del contesto urbano prossimo all’azienda Passmetal che possa rendere
     riferibile la conformità ai limiti di legge delle verifiche fonometriche effettuate esclusivamente solo
     nell’ambito della pertinenza esterna dell’azienda. Il confronto dei livelli di rumore prodotti dall’azienda con
     i limiti di legge deve essere effettuato presso i ricettori più prossimi, così come definiti dalle norme di
     settore; manca nel caso specifico, una verifica dei limiti di immissione, emissione e differenziale presso i
     suddetti ricettori (aree residenziali – anche di perse classi - e aree aperte con particolari vincoli di tutela
     acustica).
     Si chiede di indicare inoltre l’eventuale contributo sonoro dell’emissione relativa al traffico indotto
     dall’attività sui ricettori e sulle strade afferenti al lotto aziendale.
     La documentazione deve essere correlata di report di misura con le storie temporali e l’analisi del dato,
     tramite percentili, dei monitoraggi condotti presso i ricettori più impattati dalle emissioni sonore dell’attività
     in analisi affinchè il livello di rumore prodotto dalla specifiche sorgenti possa avere carattere di riferibilità.
     E’ opportuno verificare i livelli di rumore residuo, anche scorporati dalle emissione delle infrastrutture dei
     trasporti, presso i ricettori indagati, nonché i valori LeqA e L95 orari più bassi riscontrati dal monitoraggio,
     che saranno usati per la verifica del livello differenziale presso i suddetti ricettori . Le integrazioni fornite
     hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto e si ritiene pertanto necessario adottare specifiche prescri-
     zioni sul monitoraggio.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento; si ritiene tuttavia necessario intervenire con specifiche prescrizioni in tema di monitoraggio.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Inquinamento luminoso
     L’inquinamento luminoso è causato soprattutto da una eccessiva dispersione dell’illuminazione artificiale
     che altera la visione notturna del cielo, arrivando anche ad impedirne l’osservazione e a causare una modifi-
     cazione degli equilibri ecosistemici.
     La Regione Veneto con la L.R. 22/1997, successivamente ridefinita con il DGR 02/2005, inpidua specifici
     strumenti che limitino efficacemente l’inquinamento luminoso sul territorio regionale. Nel territorio vicenti -
     no esistono tre osservatori astronomici: l’osservatorio del Monte Novegno, l’osservatorio di Asiago e l’osser -
     vatorio di Cima Ekar. Nel territorio del PAT non sono state inpiduate zone di maggior tutela definite dalla
     Regione Veneto per la protezione di osservatori astronomici esistenti (pubblici o privati).
     In riferimento all’impianto in esame, come già detto l’attività viene svolta in periodo diurno, all’interno, per-
     tanto si ritiene che non possa incidere sull’inquinamento luminoso.
     Radiazioni ionizzanti
     Non si hanno a disposizione dati sulle sorgenti radioattive artificiali presenti sul territorio in esame.
     L’unico dato a disposizione è la Percentuale di abitazioni attese superare un determinato livello di riferimen-
     to di concentrazione media annua di radon. Il radon è un gas radioattivo naturale incolore e inodore prodot-
     to dal decadimento di radio e uranio, elementi presenti in quantità variabile nella crosta terrestre. Il radon
     fuoriesce dal terreno dai materiali da costruzione (tufo) e dall’acqua, disperdendosi nell’atmosfera, ma accu-
     mulandosi negli ambienti chiusi. Il radon determina rischio sanitario di contrarre tumore qualora inalato; il
     rischio aumenta in proporzione all’esposizione al gas.
     Le concentrazioni di radon per il comune in esame sono inferiori al dato medio provinciale e regionale (Ar-
     pav 2006). Come noto, gli accumuli di gas radon sono prevalentemente rilevati in locali interrati o semiinter -
     rati,di cui l’impianto non è dotato essendone l’edificio ad uso artigianale privo. Inoltre il comune di Lonigo,
     come sopra riportato, non rientra tra quelli a rischio radon.
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     L’impianto in progetto svolge l’attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi metallici ed a tal scopo la
     ditta si è conformata a quanto previsto dai regolamenti UE n.333/2011 e relativamente alla gestione dei rotta -
     mi di ferro acciaio e alluminio e UE n.715/2013 per rame e sue leghe.
     Come previsto da tali regolamenti, vengono effettuati i controlli radiometrici necessari a rilevare l’eventuale
     presenza di sorgenti radioattive “orfane” all’interno dei rifiuti metallici, che una volta inseriti nel ciclo pro -
     duttivo successivo al processo di recupero (ad es. fonderie) possono portare a contaminazioni dell'ambiente,
     oltre che dei prodotti finiti e del luogo di lavoro. L’eventualità di rilevamento di una sorgente radioattiva
     “orfana” rappresenta comunque un’anomalia e non è in alcun modo riferibile alle normali condizioni di
     esercizio dell’impianto.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento; si ritiene tuttavia necessario ricordare l’ottemperanza alle specifiche prescrizioni di legge in tema di
     controllo radiometrico.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     Il Comune di Lonigo non è interessato da aree di vincolo paesaggistico ai sensi della Legge 1497 del 1939
     (oggi Parte Terza, articolo 136, del decreto legislativo numero 42 del 22 gennaio 2004), né da aree di notevole
     interesse pubblico. Sono previste invece aree di rispetto ai sensi del D.Lgs n.42/2004 (ex. L. 431/85) lungo il
     corso d’acqua del Fiume Guà, Togna, Rio Acquetta e Fosso Sule; è inoltre segnalata la presenza di formazioni
     boschive vincolate ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004 (ex.L. 431/85).
     Il territorio è ricco di aree paesaggistiche di pregio, vista la sua posizione a ridosso del sistema collinare dei
     Berici e che è l’attività agricola, soprattutto la coltivazione della vite, a contribuire all’immagine del territo -
     rio. La presenza degli agricoltori e delle loro attività, se condotte in forma equilibrata e in rispetto
     dell’ambiente, è utile a preservare il paesaggio locale. Anche la salvaguardia dell’ambiente boschivo e delle
     caratteristiche del territorio collinare risulta di primaria importanza.
     Il progetto in esame è localizzato in ZTO D1 – Artigianale-industriale, si tratta di un’attività già esistente
     svolta all’interno di un edificio ad uso artigianale, che non rappresenta alcuna interferenza con il paesaggio
     agricolo circostante l’area urbanizzata. Tale situazione rimane invariata, in quanto nel progetto non è inoltre
     prevista alcuna modifica di tipo edilizio. Inoltre, come si osserva dalla Carta delle Valenze storico-ambientali
     – Piano dei Monti Berici, l’impianto della ditta Passmetal srl non è ubicato nelle vicinanze di monumenti,
     parchi o valenze architettoniche o storiche (ville, castelli..) pertanto non costituisce alcun impatto sotto que-
     sto aspetto.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     Nell’impianto in esame verrà condotta la medesima attività di recupero rifiuti speciali non pericolosi, attuata
     nello stesso sito già autorizzato in semplificata.
     Il progetto in esame non prevede aumento della potenzialità di trattamento, della quantità annua di rifiuti in
     ingresso all’impianto e di rifiuti in stoccaggio.
     L’impianto in esame è decentrato rispetto al centro abitato di Lonigo, in prossimità della strada provinciale
     Lonigo-San Bonifacio che si immette nella sopra descritta SP Almisanese di raccordo con il casello
     autostradale di Montebello e l’autostrada A4. Pertanto l’impianto può garantire il servizio al territorio,
     usufruendo delle maggiori vie di transito per mezzi pesanti nelle direzioni delle principali aree
     industrializzate, senza intersecare i centri abitati.

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     L’intensità del traffico veicolare di progetto interesserà la stessa rete viaria attuale con accesso all’area
     dell’impianto praticamente immediata da Via S. Giovanni e non subirà variazioni di rilievo rispetto alla
     situazione attuale, non essendo modificata la potenzialità ed i quantitativi in stoccaggio. Via S. Giovanni è
     sulla Strada Provinciale Lonigo – S.Bonifacio, principale via di traffico e pertanto dimensionata per sostenere
     il traffico veicolare commerciale indotto dagli impianti produttivi che insistono nell’ambito territoriale.
     Il progetto non comporterà inoltre un aumento del traffico pesante indotto, non venendo modificata la
     potenzialità di trattamento e la capacità di stoccaggio annua e istantanea.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     La superficie totale del territorio risulta pari a circa 4931 ha. Le formazioni boschive ricoprono 214 ha, loca -
     lizzandosi unicamente all’interno del contesto dei Colli Berici; dunque il resto del territorio, ovvero quello di
     pianura, risulta fortemente antropizzato. L’estrema semplificazione che contraddistingue l’intera pianura ve-
     neta, causata dalle attività umane, e in particolare dalle attività agricole, ha portato alla perdita non solo di
     paesaggi persificati, ma anche alla perdita di specie e di persità genetica e di ecosistemi.
     La frammentazione del paesaggio dovuta all’espansione residenziale e alle aree industriali, ha drasticamente
     ridotto le potenzialità faunistiche e floristiche della maggior parte dei territori. In questo contesto si inserisce
     il sistema della Rete Natura 2000 e il sistema delle aree protette.
     Nel territorio di Lonigo non sono localizzate né riserve né parchi naturali, mentre il comune è direttamente
     interessato dal SIC IT3220037 “Colli Berici”.
     Il progetto in esame ricade all’interno di un’area urbanizzata e non si riscontrano impatti sul quadro genera-
     le, trattandosi di un impianto già esistente, al quale non vengono apportate modifiche.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Considerata la tipologia del progetto, del ciclo di lavorazione e dei rifiuti trattati, non si ritiene che l’attività
     potrà influire negativamente sull’ambiente di lavoro e nell’ambiente circostante, vista anche l’analisi delle
     matrici ambientali sopra riportate.
     L’impianto è da anni inserito in questo contesto dinamico e, data la prossimità al centro urbano ed alle aree
     di attività produttiva, con il passaggio dell’autorizzazione in regime ordinario si ritiene possa contribuire ad
     una integrazione dei servizi presenti sul territorio, ad uso delle attività produttive e della comunità.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.
                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
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     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
     concernenti l’inquinamento acustico e la gestione dei rifiuti.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                          Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
               al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1. L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
      dell’attività; in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti.
     2. Preliminarmente al rilascio dell’autorizzazione all’esercizio, la ditta dovrà dare conto delle procedure
      intraprese per il rinnovo dei certificati per le E.o.W. che risultano essere in scadenza nel 2017.
     3. In sede di collaudo dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
      verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza
      triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto.:
      - le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei
      punti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno
      comunicate con congruo preavviso ad Arpav;
      - nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante
      una specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel
      frattempo, saranno stati comunicati i risultati delle analisi;
      - si prescrive, altresì, di mantenere di tenere le porte, i portoni e le finestre del capannone sede
      dell’attività sempre ben chiusi;
      - l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
      Previsionale di Impatto Acustico.
      La relazione di collaudo dovrà altresì contenere:
      - la verifica dei livelli di rumore di fondo in prossimità dei ricettori considerati nella documentazione;
      - per la verifica del traffico indotto, relative al posizionamento del punto di misura/taratura C1, si
      chiede conferma della corretta taratura del modello usato per il calcolo dei livelli sonori del traffico;
      - la verifica dei livelli di rumore residuo, anche scorporati dalle emissione delle infrastrutture dei
      trasporti, presso i ricettori indagati, nonché i valori LeqA e L95 orari più bassi riscontrati dal
      monitoraggio, che saranno usati per la verifica del livello differenziale presso i suddetti ricettori
     4. Preliminarmente al rilascio dell’autorizzazione alla gestione dei rifiuti la ditta, ai fini di un adeguato
      controllo radiometrico, dovrà ottemperare, dando necessario riscontro, a quanto segue:

                                                             Pag. 14 di 15


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      - dotarsi di strumentazione per la rilevazione della radioattività con sensibilità maggiore o uguale a 600
      cps/microSv/ora (UNI 10897:2016);
      - conferire un incarico scritto ad un esperto qualificato di II o III grado dal parte della ditta per tutto il
      periodo di attività;
      - l’esperto qualificato deve redarre una procedura che descriva la gestione e le modalità con cui
      vengono effettuati i controlli radiometrici in situazioni routinarie, nei casi in cui venga rilevata la
      presenza di una anomalia radiometrica (falso allarme) e nei casi in cui tale anomalia venga confermata;
      - prevedere l’attestazione periodica dell’avvenuta sorveglianza radiometrica da parte dell’esperto
      qualificato; la periodicità di tale attestazione deve essere dichiarata nella procedura.
     5. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
      addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
      sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in
      occasione della presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione
      all’esercizio .

     Vicenza, 19 ottobre 2016


       F.to Il Segretario                                     F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Andrea Baldisseri




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