determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 383 DEL 12/05/2017

                          Servizio VIA VINCA


     OGGETTO: OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N.
     152/2006 E  S.M.EI.
     DITTA:  MAULE   COSTRUZIONI  S.R.L.
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ: VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VIA IN RIFERIMENTO
     ALLA DOMANDA DI RINNOVO AUA ED AGGIORNAMENTO DEL LAYOUT
     IMPIANTO DI RICICLO CON SOSTITUZIONE FRANTOIO E NASTRO
     TRASPORTATORE.
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI GAMBELLARA, VIA CAMILLO
     BENSO CONTE DI CAVOUR N. 16

                            IL DIRIGENTE

     Vista la documentazione presentata in data 23 dicembre 2016 , (prot. n. 94 del 2 gennaio 2017), da
     parte della ditta MAULE COSTRUZIONI S.R.L., con sede legale in via Camillo Benso Conte di
     Cavour n. 16 in Comune di Gambellara (VI), relativa alla “Verifica di assoggettabilità a VIA in
     riferimento alla domanda di rinnovo AUA ed aggiornamento del layout impianto di riciclo con
     sostituzione frantoio e nastro trasportatore.”, nel sito di via Camillo Benso Conte di Cavour n. 16 ,
     in Comune di Gambellara;
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata nell'allegato IV della
     parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i. - Punto 7. Progetti di infrastrutture, lettera z.a)
     “Impianti di recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui all’allegato C, lettere da R2
     a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.”;
     Tenuto conto che la verifica per tali impianti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, con riferimento alla tipologia degli interventi, come
     inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
     Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
     verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
     web della Provincia in data 10/01/17 ;
     Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
     28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;




copia informatica per consultazione
     Dato atto che la Comitato Tecnico Provinciale VIA, nella seduta del giorno 05/05/2017, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere n.
     13/2017 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale;
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
     dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
     pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
     dell'intervento;
     Vista l’istruttoria del Comitato Tecnico Provinciale VIA conservata agli atti;
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45;
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
      Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
      Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.27 del 28/07/2016 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2016;
      Visto che con Decreto del Presidente n.8 del 20/01/2017 è stato approvato il PEG provvisorio
     dell'anno 2017;
                          DETERMINA


      1. che il progetto della ditta MAULE COSTRUZIONI S.R.L., con sede legale in via Camillo
        Benso Conte di Cavour n. 16, nel comune di Gambellara, relativo alla “Verifica di
        assoggettabilità a VIA in riferimento alla domanda di rinnovo AUA ed aggiornamento del
        layout impianto di riciclo con sostituzione frantoio e nastro trasportatore.” situato in
        comune di Gambellara, via Camillo Benso Conte di Cavour n. 16, è escluso dalla
        procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R.
        4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere del Comitato Tecnico Provinciale VIA
        n.13/2017 allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e
        sostanziale;

      2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);

      3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line;




copia informatica per consultazione
        6. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta MAULE COSTRUZIONI S.R.L., al
         Comune di di Gambellara, all'ARPAV ed all'ULSS competente ;


                              INFORMA
        Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
        Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
        del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
        dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
        Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
        autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.

     Vicenza, 12/05/2017



                                      Sottoscritta dal Dirigente
                                       (MACCHIA ANGELO)
                                        con firma digitale




     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                 Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 383 DEL 12/05/2017


     OGGETTO: OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N.
     152/2006    E     S.     M.    E      I..
     DITTA:     MAULE      COSTRUZIONI      S.R.L.
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ: VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VIA IN RIFERIMENTO
     ALLA DOMANDA DI RINNOVO AUA ED AGGIORNAMENTO DEL LAYOUT
     IMPIANTO DI RICICLO CON SOSTITUZIONE FRANTOIO E NASTRO
     TRASPORTATORE.
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI GAMBELLARA, VIA CAMILLO
     BENSO CONTE DI CAVOUR N. 16




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 15/05/2017.


     Vicenza, 15/05/2017




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                 MAULE COSTRUZIONI S.R.L.
                           PARERE N. 13/2017
     Oggetto: Verifica di assoggettabilità a VIA in riferimento alla domanda di rinnovo AUA ed aggiornamen-
     to del layout impianto di riciclo con sostituzione frantoio e nastro trasportatore (art. 13 L.R. 4/2016).
     PROPONENTE:            MAULE COSTRUZIONI S.R.L
     SEDE LEGALE:           Via Cavour n.16 – Gambellara
     SEDE INTERVENTO:         Via Cavour n.16 – Gambellara
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianto recupero rifiuti speciali non pericolosi
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.20 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                      infrastrutture: z.a) Impianti di recupero di rifiuti pericolosi, mediante
                      operazioni di cui all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del
                      decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152e.
     COMUNE INTERESSATO:        \\\
     DATA DOMANDA:           23 dicembre 2016
     DATA PUBBLICAZIONE:        10 gennaio 2017
     DATA INTEGRAZIONI:        29 marzo 2017

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - 1 VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA' VIA IN RIFERIMENTO ALLA DOMANDA DI RINNOVO
       AUA DELLA DITTA MAULE COSTRUZIONI SRL E DELL'AGGIORNAMENTO DEL LAYOUT
       IMPIANTO DI RICICLO CON SOSTITUZIONE FRANTOIO E NASTRO TRASPORTATORE IN
       COMUNE DI GAMBELLARA (VI) (Relazione)
      - 2 AGGIORNAMENTO LAYOUT IMPIANTO DI RICICLO CON SOSTITUZIONE FRANTOIO E
       NASTRO TRASPORTATORE
      - 3 VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO;
      - 4 SINTESI DELLA RELAZIONE GEOLOGICA ED IDROGEOLOGICA;
      - 5 SCHEDA TECNICA DELLA BENNA E MANUALE D'USO DEL FRANTOIO ELETTRICO;
      - 6 DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DI PROCEDERE A VALUTAZIONE DI INCIDENZA
       AMBIENTALE CON LA RELATIVA RELAZIONE TECNICA (PROCEDURA VINCA);
      - 7 - I MONITORAGGI DELLA QUALITÀ DELL'ARIA NELL'AREA DELLA CONCIA.

                          PREMESSE ED UBICAZIONE
     L’attività oggetto di studio è localizzata nel territorio comunale di Gambellara, Via Cavour n.16, in provincia
     di Vicenza ed è relativa al recupero dei rifiuti; viene attualmente condotta su una porzione di area classifica-
     ta come zona D1 artigianale di completamento.
     L’intervento previsto, consiste in un rinnovo dell’AUA e di un aggiornamento del layout produttivo di un
     impianto di riciclaggio inerti non pericolosi.
     Il frantoio con nastro trasportatore preesistente aveva una capacità massima di 190 t/ora, la nuova benna
     frantumatrice ha un capacità massima di 44,2 t/ora ed il nastro trasportatore è elettrico.
     Nell’area dell’impianto vengono anche stoccate, in una apposita zona, materie prime da cava, necessarie allo
     svolgimento dell’attività aziendale.



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     Il materiale depositato ai fini del riciclo è materiale proveniente da cantieri edili, dove è possibile attivare
     una preventiva separazione di materiali in modo da avviare a recupero del materiale già selezionato a mon-
     te.

     L’impianto non ha un utilizzo continuo, infatti, costituendo attività parziale rispetto all’attività aziendale,
     viene sfruttato solo in base alle necessità che si presentano in ambito di cantiere.
     L’ambito oggetto di intervento è inserito in ambito urbano consolidato dal PATI dei Comuni di Gambellara,
     Montebello, Montorso e Zermeghedo ed è stato poi recepito nel PI come ambito produttivo esistente. Il PATI
     è stato sottoposto sia a VAS che VIncA prima di essere approvato.




                              Ortofoto del sito



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                         ESAME ISTRUTTORIO

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
     Da un analisi delle tavole del PAT si possono inpiduare delle “sensibilità” del territorio circostante che
     dovrebbero essere analizzate per inpiduare se sia o meno opportuno prevedere delle opere di mitigazione
     specifiche.
     A titolo esemplificativo:
     - nella tavola 3 (carta delle fragilità) l'intera zona in questione è indicata come area idonea a condizione;
     - una parte dell'area è inserita all'interno dell'area inpiduata come “contesti figurativi dei complessi
     monumentali” e che comprende i contesti figurativi;
     - per l'ATO 2 “ … il PATI conferma la vocazione residenziale di questi luoghi e pone l’attenzione sul
     miglioramento della qualità abitativa degli insediamenti. … Il tema del miglioramento della qualità degli
     insediamenti impone l’inpiduazione di azioni e di riqualificazione del tessuto insediativo soprattutto con il
     trasferimento delle attività produttive incompatibili con il carattere prevalentemente residenziale del
     sistema.
     Si evidenzia, inoltre, come la Carta delle Fragilità (TAV 2.1.B) del PTCP Vicenza indica che l'area interessata
     “Confina con area R1”
     Si rileva inoltre la necessità di una verifica di conformità in relazione agli aspetti urbanistici, considerando
     che:
     - nel PI l'area è in parte inpiduata come zona D1/3 e parte come zona agricola;
     - il confine dell'area industriale così come rappresentato nella cosidetta “tavola unica” sembrerebbe non
     corretta (la zona D1/3 interesserebbe una parte più limitata rispetto a quella rappresentata).
     Occorre verificare se, nel quadro ambientale, viene affrontato in maniera adeguata il rapporto con le norme
     del Piano di Tutela delle acque.

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     L’attività di recupero tramite impianto è finalizzata all’ottenimento di Materie Prime Secondarie con le
     caratteristiche espresse al punto 7.1.4 nell’allegato 1 – sub-allegato 1 del D.M. 05.02.1998 e ss.mm.
     Le verifiche di idoneità dei materiali prodotti sono attuate attraverso l’esecuzione del test di cessione e da
     verifiche di conformità alle caratteristiche tecniche degli aggregati riciclati.
     L’attività di recupero/trattamento dei rifiuti viene condotta secondo le seguenti fasi:
     1) ritiro rifiuti: i rifiuti vengono conferiti all’impianto mediante automezzi della ditta o conferiti da ditte
     terze. I rifiuti raccolti derivano dall’attività di demolizione di edifici (rifiuti inerti) e sono già per quanto
     possibile depurati all’origine di materiali persi dall’inerte da avviare a riciclaggio per i quali, come
     indicato nella relazione del progettista, si esclude a priori la presenza di sostanze oleose;
     2) messa in riserva: i rifiuti vengono messi in riserva in apposita area delimitata, le cui acque vengono
     raccolte e inviate in una vasca a tenuta. Le acque raccolte vengono riutilizzate per l’abbattimento delle
     polveri durante le fasi di movimentazione e trattamento;
     3) recupero: i rifiuti, qualora necessario, vengono preparati tramite una pinza a mascelle per ridurne il
     volume per poi essere caricati e trattati nel gruppo di frantumazione. La macchina è dotata di un vaglio che
     seleziona il materiale in base alla pezzatura. Durante l’attività di trattamento viene effettuata la selezione
     delle eventuali parti estranee residue presenti che vengono depositate in apposito cassone a tenuta per il
     successivo conferimento a impianti di recupero;
     4) stoccaggio MPS: la Materia Prima Secondaria prodotta dall’attività viene stoccata in apposite aree in attesa
     del loro riutilizzo (previa verifica analitica test di cessione ai sensi dell’allegato 3 DM 05/02/1998).



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     Rispetto alla conformazione impiantistica esistente, la nuova configurazione prevede una migliore
     disposizione dei materiali e una nuova soluzione per la frantumazione al posto del vecchio frantoio e nastro
     fissi preesistente, ovvero:
     - utilizzo della benna frantumatrice per l’esercizio dell’attività per il recupero dei rifiuti (il frantoio
     precedente, a gasolio, aveva una capacità di 190t/ora, la nuova benna frantumatrice di 44,2 t/ora);
     - utilizzo di un nastro trasportatore elettrico, dotato di sistema di separatore magnetico per la raccolta di
     eventuali detriti metallici che vengono raccolti e stoccati in un apposito cassone. Il nastro è dotato di spruzzi
     per bagnare il materiale movimentato in maniera tale da non provocare l’innalzamento di polveri.
     Un caterpiller gommato dotato di benna e pinze mordenti frantumatrici sarà utilizzato per la fase di
     movimentazione.




     Per quanto riguarda la gestione dell’impianto, i rifiuti in ingresso sono accompagnati dal formulario di
     trasporto, e gestiti secondo quanto previsto dalla DGRV n° 1773 del 28 agosto 2012.
     Relativamente alle acque di dilavamento, i reflui di scarico sono derivanti esclusivamente dalle acque
     meteoriche di dilavamento sui cumuli di rifiuti in attesa di trattamento e sui cumuli di materiale trattato in
     attesa di verifica analitica.
     La messa in riserva dei rifiuti in attesa di trattamento viene effettuata in un apposita area delimitata dotata di
     cordolo e sistema di raccolta delle acque, che vengono successivamente riutilizzate per l’abbattimento delle
     polveri.
     La messa in riserva delle MPS in attesa di verifica analitica avviene in un area su basamento di tout venant
     con sottostante strato naturale di argilla impermeabile.
     Il deposito materie prime (successivamente alla verifica), avviene in un’area su basamento di tout venant con
     sottostante strato naturale di argilla impermeabile.
     Il quantitativo complessivo di materiale trattato è pari a 5.950 t/anno. Come riportato nella
     tabella, i prodotti trattati sono:
     - codice CER 170101: cemento;
     - codice CER 170102: mattoni;
     - codice CER 170103: mattonelle e ceramiche;
     - codice CER 170104: metalli;
     - codice CER 170107: miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche perse da quelle di cui
     alla voce 170106;
     - codice CER 010413: rifiuti dalla lavorazione della pietra, persi da quelli di cui alle voci 010407 e 010411.
     Nell’area dell’impianto vengono anche stoccate, in una apposita zona, materie prime da cava, necessarie allo
     svolgimento dell’attività aziendale.




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     Il




     materiale depositato ai fini del riciclo è materiale proveniente da cantieri edili, dove è possibile attivare una
     preventiva separazione di materiali in modo da avviare a recupero del materiale già selezionato a
     monte.L’impianto non ha un utilizzo continuo, infatti, costituendo attività parziale rispetto all’attività
     aziendale, viene sfruttato solo in base alle necessità che si presentano in ambito di cantiere.
     Il progetto prevede anche dalla proposta di intervento per il futuro adeguamento al Piano Regionale di
     Tutela delle Acque, cosa già in essere per l’area di messa in riserva dei rifiuti in ingresso, mentre da
     realizzare per l’area di messa in riserva delle MPS in attesa di verifica analitica; considerato che le sostanze
     pericolose prodotte dal dilavamento dei piazzali sono costituite dai solidi sospesi, la ditta al fine di adeguare
     tale area al PTA intende, mantenendo inalterato lo strato di tout venant in essere (in quanto a bassa
     permeabilità/impermeabile), creare delle idonee pendenze nel piazzale tali da convogliare le acque di
     dilavamento in un apposito sistema di raccolta costituito da una serie di vasche atte a sedimentare le acque
     raccolte. Le acque trattate saranno poi scaricate lungo fossato che delimita l’area in oggetto.

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     Descrizione pendenze e vasche
     Assecondando la pendenza naturale del terreno da nord vero sud, viene creato un colmo (displuvio) in
     modo da separare le acque di dilavamento del piazzale relativo all’area delle materie prime di cava e MPS
     dell’area di accesso e materie prime secondarie in attesa di caratterizzazione.
     Le acque di dilavamento della prima zona andranno a confluire nell’angolo sud ovest del lotto dove c’è un
     bacino di decantazione, mentre le acque di dilavamento delle MPS in attesa di caratterizzazione
     confluiranno, attraverso una cunetta di captazione in calcestruzzo, al sistema di decantazione e trattamento
     acque di prima pioggia.
     La superficie di questa parte di piazzale è di mq 2.540 comprensiva di area di accesso e manovra.
     L’ acqua di dilavamento passerà attraverso un pozzetto con valvola di chiusura automatica che permetterà il
     trattamento delle acque di prima pioggia, le quali, attraverso il passaggio in quattro vasche separate in
     calcestruzzo subiranno un processo di decantazione dei sedimenti e dopo aver attraversato un disoleatore ed
     un pozzetto di ispezione finale (fiscale) andranno ad allacciarsi alla fognatura delle acque nere pubbliche
     presente su via Pozzo Roin.
     Le acque bianche successive alla prima pioggia andranno ad allacciarsi alla rete di scolo esistente ai margini
     della strada comunale previo passaggio da un pozzetto di ispezione fiscale.
     Il volume dell’acqua di prima pioggia risulta il seguente (art.39 Piano tutela delle acque) mq 2.540 x 0,90
     (coeff. di afflusso) x 0,005 = mc 11,40
     Tale quantità di stoccaggio sarà garantita da 4 vasche in calcestruzzo delle dimensioni di m 1,50x1,50x1,50
     dotate di bypass in modo da far confluire l’acqua progressivamente dalla prima all’ultima riducendo la
     velocità di deflusso e garantendo il deposito delle particelle sospese che verranno smaltite periodicamente;
     risulta in corso la preparazione delle pratiche di richiesta di allaccio delle acque di prima pioggia alla rete
     fognaria del gestore del ciclo idrico integrato Medio Chiampo spa.

     QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     Aria
     In merito alla stima delle emissioni di inquinanti atmosferici prese in considerazione per sono da considera-
     re quelle relative alle emissioni prodotte dai flussi di traffico veicolare (automezzi/addetti) ed alle emissioni
     degli impianti e attività di frantumazione/riciclo; circa i flussi di traffico, trattandosi di attività secondaria ri-
     spetto all’attività aziendale principale, gli stessi sono generati solo quando vi è attività di demolizione presso
     i cantieri o con conferimento di materiale di recupero da terzi; con l’attuazione del progetto di aggiornamen -
     to non vi sarà un incremento rispetto alla situazione esistente, che vede un traffico variabile dai 10- 20 mezzi
     pesanti (12 mc)/giorno e dai 5-10 mezzi tra dipendenti e titolari. In ogni caso si tratta di valori che non posso -
     no influire significativamente sui parametri di qualità dell’aria.
     Circa le emissioni derivanti dagli impianti e dalle attività, si rileva che si passa da una situazione ante pro-
     getto con l’utilizzo di una frantumatore e nastro trasportatore a gasolio ad una post che prevede l’uso di una
     benna frantumatrice se macchina operatrice semovente ed un nastro trasportatore elettrico, con ridotta capa-
     cità e quindi migliorativa. In merito alle polveri funzionerà un apposito impianto a getti d’acqua per il loro
     contenimento i fase di esercizio.
     Si dovranno richiedere integrazioni in merito alle misure per limitare il sollevamento delle polveri dai
     piazzali dovuto al passaggio degli automezzi.
     Acque
     In merito alla stima degli impatti presi in considerazione per l’intervento oggetto di verifica, sono da
     considerare quelli relativi agli scarichi prodotti dall’attività di riciclaggio ed a quelli delle acque da
     dilavamento delle aree che ospitano l’attività.
     L’acqua di dilavamento dalle piazzole ove sosta il materiale da riciclare viene recuperata per essere utilizzata
     per mantenere l’umidità del materiale al fine di evitare il sollevamento di polveri, anche durante le fasi di

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     lavorazione; riguardo le acque di dilavamento, nel progetto vi è la previsione di adeguamento al piano tutela
     delle acque con convogliamento e trattamento delle acque di prima pioggia.
     La ditta dichiara di essersi attivata per presentare la pratica di autorizzazione allo scarico con l’ente gestore
     del ciclo idrico integrato Medio Chiampo spa.
     Il proponente approfondisca il progetto relativo alle acque meteoriche avvalorando la tesi che le acque
     meteoriche relative al lotto sud-ovest previa mero trattamento di decantazione e che le acque di seconda
     pioggia provenienti da captazione del restante lotto interessato alla presenza di rifiuti non comportino
     compromissione dei corpi idrici ricettori, cioè rispettino i limiti di emissione definibili dalla natura del corpo
     ricettore.
     Suolo e sottosuolo
     Dalle indagini eseguite in sito (trincee e sondaggi) è emerso che i terreni sono costituiti da riporti ghiaiosi
     (tout venant) in matrice argillosa (Livello A) con spessore compreso fra 0.30 m e 0.75 m, cui seguono argille
     bruno rossastre compatte (Livello B) fino alla profondità compresa fra 1.10 m e 1.80 m da p.c..
     All’interno del livello B argilloso sono stati prelevati dei campioni di terreno, dalla cui analisi è emerso che
     le argille presentano tutte un elevato indice plastico (Ip) da 34 a 47 (valore medio sui tre campioni pari a 42),
     e dal diagramma di plasticità di Casagrande vengono classificate come appartenenti al gruppo MH ( S1C1-
     S3C1) e CH (CA).
     Oltre il Livello B, si inpidua un livello (C) di argilla ghiaiosa, localmente debolmente ghiaiosa con spessore
     medio di circa 1.40 m. La frazione argillosa implica un basso grado di permeabilità anche in presenza di
     ghiaia; segue un livello D di argilla grigia debolmente sabbiosa che si estende su tutta l’area e che separa
     idraulicamente il sottostante livello di argilla ghiaiosa ( LivelloE).”
     Riguardo alla falda, a seguito di analisi dei dati ricavati dai sondaggi, si è rilevato:
     - una quota di falda compresa fra -1.434 m in Pz3 e -1.846 m in Pz1 da riferimento;
     - una profondità della falda da p.c. mediamente compresa da 0.85 m a 1.48 m;
     - una direzione del deflusso idrico sotterraneo circa Nord –Nord Ovest, Sud – Sud Est con azimut Nord
     162°Est;
     - un gradiente idraulico i = 0,7 %.
     Sono state eseguite anche prove di permeabilità sia in laboratorio (sui campioni argillosi) che in sito (tipo
     Boutwell) che hanno dato come risultato una conducibilità idraulica variabile da 1.01×10-10 m/s a 5.45×10-11
     m/s; pertanto, visti gli esiti delle prove di permeabilità in laboratorio e in sito, si evince per i terreni argillosi
     del Livello B (secondo Casagrande- Fadum) un grado di permeabilità praticamente nullo (da molto basso a
     impermeabile) ed un drenaggio superficiale “praticamente assente”.
     Sulla base della relazione geologica ed idrogeologica presentata come allegato 3, si può ragionevolmente
     affermare che l’impianto di riciclo non genera incidenze significative sulla specifica componente, risultando
     la superficie con un grado di permeabilità da molto basso a impermeabile.
     All'esito delle prospezioni esperite il proponente afferma che la falda semifreatica non andrà a lambire
     fisicamente il piano di appoggio del materiale inerte e del riciclato ( in caso di massima piena ), solo nel caso
     in cui venga garantita la continuità del livello argilloso B che funge da barriera di confinamento; è pertanto è
     importante che tale integrità del sottosuolo sia garantita nel corso della gestione di impianto.
     Si ritiene debba essere approfondita la relazione idrogeologica dimostrando che la struttura geologica del
     sito permette una captazione delle acque meteoriche nei punti progettualmente destinati allo scopo efficace
     e senza dispersioni in altre direzioni in un quadro equivalente a quello ottenibile da una
     impermeabilizzazione superficiale.
     Rumore
     Il Comune di Gambellara è dotato di Piano di Classificazione Acustica del territorio, elaborato rivisto per
     l’aggiornamento nel 2012. L’ambito ove è ubicato l’impianto è stato classificato in classe V “aree
     prevalentemente industriali” con limite dBA notturno 60 e diurno 70.

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     La Valutazione di Impatto Acustico (Legge 447/95 e D.P.C.M. 14/11/1997 e ss.mm.ii.) redatta dall’Ing. Luca
     Dal Cengio, che si allega integralmente al presente Rapporto, che ha effettuato delle puntuali verifiche circa
     l’impatto acustico generato dall’impianto e gli elementi ricettori potenzialmente interessati.
     Si osservano le seguenti conclusioni:
     - per quanto concerne la verifica del valore assoluto di immissione e del valore di emissione, vi è il rispetto
     dei valori limite presso tutti i ricettori sensibili inpiduati;
     - per quanto concerne la verifica del valore differenziale di immissione, vi è il rispetto presso il ricettore R1 a
     finestre aperte e chiuse con la presenza del traffico veicolare di Via Pozzo Rion.
     Nei restanti casi e ricettori si identifica la NON applicabilità del criterio differenziale in quanto il livello di
     rumore ambientale è ritenuto trascurabile (inferiore a 50 dB(A) a finestre aperte e inferiore a 35 dB(A) a
     finestre chiuse).
     Si chiedono delle indicazione riferibili sulle emissioni di traffico indotto prodotte dall’attività sulle strade
     afferenti l’area in esame allo scopo di valutare l’effettiva incidenza dei livelli incrementali prodotti dai mezzi
     – soprattutto pesanti – dell’attività.
     Si chiede la verifica di eventuali componenti impulsive, per le emissioni di rumore prodotte dalla sorgente
     frantoio.
     Si riscontrano anomalie – e di conseguenza potenziali criticità - nella verifica dei valori usati per
     caratterizzare il criterio differenziale, presso i ricettori R1 e R2 - non si ritiene opportuno nel calcolo del
     livello differenziale applicare una penalizzazione di -5 dB nella valutazione dei livelli di rumore da ambiente
     esterno ad ambiente interno.
     Date le dichiarazioni di conformità dei valori di emissione acustica prodotti dalle macchine, impianti e
     attività dell’azienda, ai limiti di legge del tecnico competente in acustica redattore della documentazione di
     impatto acustico, si considera che l’impatto possa non essere significativo per quanto riguarda la
     componente inquinamento acustico, prescrivendo tuttavia un monitoraggio post operam atto alla
     valutazione dei livelli di rumore in ambiente esterno (per la verifica dei limiti di emissione ed immissione)
     ed in ambiente interno per la verifica del criterio differenziale presso i ricettori più impattati delle emissioni
     di rumore prodotte dall’attività in analisi
     Paesaggio
     L’impianto produttivo esistente si inserisce in un contesto urbano già indicato negli strumenti di pianifica-
     zione come ambito produttivo, confinando con un ambito di interesse monumentale legato alla presenza di
     Villa Sorio. Nell’area sulla quale insiste l’impianto, verso questo ambito, sono ad oggi presenti delle albera-
     ture di mascheramento e mitigazione dell’impatto paesaggistico.
     Viabilità
     L’impianto è ubicato vicino al centro di Gambellara, in ambito urbano, in area classificata come area
     produttiva; allo stato di fatto esistono due accessi, uno da Via Cavour e uno da Via Pozzo Roin.
     L’ingresso da Via Cavour è relativo all’attività dell’impresa edile e non è direttamente connesso con l’attività
     di riciclo, attività per la quale l’entrata e l’uscita degli automezzi avviene esclusivamente su Via Pozzo Roin
     ed è quantificabile in massimo 10-20 automezzi al giorno. In occasione della valutazione dell’impatto
     acustico si è rilevato che l’infrastruttura stradale di Via Pozzo Roin risulta poco trafficata durante il periodo
     di riferimento diurno, quantificabile in circa 60 passaggi veicolari all’ora.
     Il traffico generato dall’impianto è mediamente così definito:
     - dai 5 ai 10 mezzi pesanti giorno in ingresso e altrettanti in uscita (va rilevato però che ‘attività non funziona
     tutto il periodo dell’anno, ma è legata alle dinamiche del mercato e delle commesse acquisite). Si tratta di
     mezzi che possono avere capacità di trasporto fino a 12 mc;
     - da 7 a 10 mezzi (autoveicoli) tra titolari, dipendenti e qualche ingresso di eventuali terzi impiegati/connessi
     all’attività.


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     Non è possibile tracciare un percorso puntuale dei mezzi in entrata e uscita in quanto i cantieri ove reperire
     la materia prima sono diretta conseguenze delle commesse acquisite sul territorio, pertanto l’immagine che
     segue indica esclusivamente la viabilità di accesso.
     Per quanto riguarda la componente traffico e viabilità, non si prevede traffico aggiuntivo rispetto a quanto in
     essere attualmente nell’ambito del volume di materiale da trattare già autorizzato; pur non ravvisando
     particolari elementi che possano determinare impatti significativi sull'ambiente circostante si ritiene utile
     indicare i percorsi in terni al lotto con le relative fasce di ingombro al fine di inpiduare eventuali punti di
     conflitto.
     Risorse naturali, Flora, Fauna
     Il territorio comunale di Gambellara, così come i comuni vicini, è caratterizzato da elevata antropizzazione
     ed è inevitabile constatare come le attività umane presenti nelle aree di pianura di questo territorio, con il
     loro ingente carico urbanistico e ambientale legato ad attività industriali ed agricole intensive, al traffico
     delle importanti vie di comunicazione e ad una urbanizzazione diffusa, abbiano intaccato ed eroso in modo
     irreversibile il patrimonio naturale di un’area dotata in passato di una notevole persità ambientale.
     Nel territorio comunale di Gambellara non sono presenti ambiti naturalistici della Rete Natura 2000, ovvero
     siti di importanza comunitaria o zone a protezione speciale.
     In occasione della stesura del Rapporto Ambientale ai fini della VAS, è stata effettuata una approfondita
     analisi ambientale circa le componenti biotiche al fine di determinare i valori di idoneità ambientale del
     territorio. Lo studio si basava sulla presenza di specie vegetali e animali e sulle destinazioni d’uso territoriale
     per inpiduare l’idoneità ambientale; risulta inoltre allegata anche la dichiarazione di non necessità di
     valutazione di incidenza ambientale corredata di relazione tecnica.
     Un aspetto migliorativo, verificato anche in sede di sopralluogo, riguarda la continuazione della siepe
     arbustiva posta lungo il lato Sud-Ovest fino all’ingresso privato posto a Nord-Est, in modo da mitigare
     l’impatto visivo e di polveri rispetto agli edifici posti a Nord. La continuazione della formazione arbustiva
     dovrebbe avvenire utilizzando la medesima specie del tratto esistente (Cupressocyparis leylandii ) e
     rispettando l’albero presente.
     Salute dei Lavoratori e delle persone
     I livelli di salute e igiene pubblica in relazione alle tipologia di richiesta in oggetto, riguardano
     essenzialmente la componente rumori ed emissioni. Relativamente ad altre componenti chegeneralmente si
     considerano quali indicatori di stato che possono essere riferiti ad altri elementi quali presenza di
     elettrodotti, impianti di telefonia, piuttosto che a specifiche situazioni ambientali, non sono riconducibili al
     caso in esame in quanto non presenti e/o segnalati nella documentazione consultata (banche dati regionali e
     Arpav). Sui due aspetti rumore ed emissioni si conclude che:
     - rumore: la relazione di valutazione di impatto acustico dimostra la compatibilità rispetto al piano acustico
     comunale anche con riferimento ai corpi ricettori. In questa fase non sono pertanto necessarie ulteriori
     misure di mitigazione e/o la richiesta di deroghe per il superamento dei limiti di zona;
     - emissioni in atmosfera: rispetto alla precedente versione dell’impianto, l’attuale configurazione prevede
     l’uso di un nastro trasportatore elettrico e di un frantoio su benna più piccolo, fatto che complessivamente
     riduce le emissioni rispetto all’uso di macchinari a gasolio. Inoltre, la normale gestione dell’attività prevede
     che i cumuli di materiale depositato siano bagnati al fine di evitare il sollevamento di polveri ed i macchinari
     impiegati sono dotati di getti d’acqua atti a mantenere l’umidità del materiale nelle fasi di lavorazione. Verso
     Via Pozzo Roin e nell’ingresso all’impianto è presente una fitta siepe che svolge senz’altro un’ulteriore
     buona azione mitigativa.
                             Esame integrazioni
     In relazione alle integrazioni richieste per le specifiche matrici ambientali, il proponente ha dato adeguato
     riscontro.


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     MISURE MITIGATIVE PROPOSTE
     Gli apprestamenti implementati dalla ditta fin dal suo insediamento si rilevano indubbiamente a tutt’oggi
     efficaci sotto il profilo ambientale e, data l’assenza di criticità e anche considerata la concreta modesta
     consistenza dell’impianto in questione, non risulterebbe necessaria l’implementazione di ulteriori interventi
     di mitigazione.
     In relazione alle possibili misure mitigative richieste dalla nuova procedura di verifica introdotta dall’art.13
     della L.R. n.04/2016, tuttavia, la ditta ha proposto le seguenti specifiche iniziative, indirizzate sul profilo
     paesaggistico e sul contenimento del sollevamento delle polveri:
     - la posa di una doppia rete antipolvere lungo il confine sud-ovest/nord-est, posata su stanti in ferro verde di
     m 2 sopra al muretto esistente di m 1,5-2, per un’altezza totale pari a 3,5-4 m; questa soluzione in
     luogo della prosecuzione con siepe naturale, è proposta in quanto quest’ultima risulta di difficile
     attuazione. Infatti, è posta a confine con proprietà di terzi, di cui sarebbe necessario acquisire l’assenso sia
     per la realizzazione che per ogni operazione manutentiva che richiede l’ingresso in proprietà di terzi. Inoltre,
     la realizzazione della siepe comporterebbe lo spostamento di tutti i materiali stoccati sul lato nord
     ovest e la realizzazione di ulteriori opere, dal nuovo muro di contenimento, all’impianto di
     irrigazione. Oltre a questo, considerato che in caso di mancato assenso del confinante sarebbe necessario
     rispettare le distanze dal confine come da codice civile e prevedere spazi utili per il passaggio di mezzi per la
     manutenzione, vi sarebbe una significativa riduzione dello spazio utile per l’attività;
     - con l’occasione è stata pure verificata l’incidenza delle polveri dell’impianto sui fabbricati e terreni
     posti a nord nord -ovest dell’impianto. In tal senso è risultato alquanto improbabile che le eventuali
     polveri dell’impianto possano dirigersi verso tali fabbricati, sia data la prevalenza dei venti da nord nord-est,
     sia data la presenza di strade bianche e piazzali non pavimentati propri della zona ove sono ubicati tali
     fabbricati. La barriera che si propone di porre in opera sul lato nord ovest risulta comunque essere
     mitigativa rispetto alla situazione attuale e consente di intercettare eventuali polveri ed un
     mascheramento visivo;
     - precisa inpiduazione di punti di presa d’acqua da aggiungere al sistema di bagnamento esistente
     costituito dagli ugelli presenti sull’impianto e dagli spruzzi d’acqua che vengono azionati
     periodicamente manualmente, come da tavola unica di progetto allegata.



                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     La presente procedura riguarda un’attività esistente in fase di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio,
     secondo quanto introdotto dall’art.13 della L.R. n.04/2016.
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
     riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire e conformi a
     quanto previsto dalla DGRV 1020/2016.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
     dell’impianto ovvero la possibilità di interventi mitigativi particolari rispetto alla realtà esistente consolidata.
     Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.

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     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                           Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
               al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1.  L’azienda è comunque impegnata ad acquisire dalla Provincia di Vicenza il rinnovo dell’autorizzazione
       all’esercizio dell’attività di recupero rifiuto e di scarico reflui; quest’ultimi in adeguamento al P.T.A..
     2.  La realizzazione delle opere mitigative proposte dovrà avvenire entro 180 giorni dalla notifica del
       presente parere, dandone idoneo riscontro fotografico.
     3.  La ditta dovrà altresì realizzare idonei pozzetti di campionamento per la verifica dello scarico delle acque
       meteoriche di dilavamento.
     4.  Nel corso della gestione di impianto dovrà sempre essere garantita la continuità del livello argilloso B
       che funge da barriera di confinamento.
     5.  Ad avvenuta realizzazione delle opere di mitigazione dovrà essere realizzato un monitoraggio atto alla
       valutazione dei livelli di rumore in ambiente esterno (per la verifica dei limiti di emissione ed
       immissione) ed in ambiente interno per la verifica del criterio differenziale presso i ricettori più
       impattati delle emissioni di rumore prodotte dall’attività in analisi.

     Vicenza, 05 maggio 2017

       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Andrea Baldisseri




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