Determina Dirigenziale - Parere Commissione Via

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 607 DEL 16/09/2015

                          Servizio VIA VINCA




     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S.M.E I. -
     INCREMENTO DELLA CAPACITA' DI TRATTAMENTO DELL'IMPIANTO DI
     RECUPERO RIFIUTI DI MAROSTICA GIUSEPPE ROTTAMI E S.P.A.
     DITTA: MAROSTICA GIUSEPPE ROTTAMI S.P.A.
     LOCALIZZAZIONE  INTERVENTO:  COMUNE    DI  BRESSANVIDO,    VIA
     DELL'ARTIGIANATO N. 45



                            IL DIRIGENTE


      Vista la documentazione presentata in data 20/07/15 , prot. n. 48873, da parte della ditta
     MAROSTICA GIUSEPPE ROTTAMI S.P.A., con sede legale in via dell'Artigianato n. 45 in
     Comune di Bressanvido (VI), relativa all'“Incremento della capacità di trattamento dell'impianto di
     recupero rifiuti”, nel sito di via dell'Artigianato n. 45 , in Comune di Bressanvido;

       Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti
     di infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con
     capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da
     R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della
     parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.;

       Tenuto conto che la verifica per tali impianti recupero rifiuti risulta tra le competenze
     inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 10/1999, e sue successive modifiche ed
     integrazioni, e che con D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 la Giunta regionale ha fornito e confermato
     gli indirizzi applicativi in materia di valutazione d'impatto ambientale e di coordinamento tra le
     proprie disposizioni e le normative nazionali emanate successivamente, confermando la suddetta
     competenza provinciale anche con riferimento alla tipologia degli interventi, come inpiduati negli
     allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;




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       Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
     verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
     web della Provincia in data 24 luglio 2015;

      Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
     28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;

      Dato atto che la Commissione Provinciale VIA, nella seduta del giorno 9 settembre 2015, ha
     disposto l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel
     parere allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;

      Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale;

       Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
     urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
     rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
     l'autorizzazione dell'intervento;

      Vista l’istruttoria della Commissione VIA conservata agli atti;

      Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;

      Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 259);

      Vista la Legge Regionale n. 10/1999 “Disciplina dei contenuti e delle procedure di Valutazione
     di Impatto Ambientale” e s.m.i. e la successiva D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 "Adeguamento alla
     sopravvenuta normativa nazionale e regionale delle disposizioni applicative concernenti le
     procedure di valutazione di impatto ambientale di cui alla Dgr n.1539 del 27 settembre 2011 e sua
     contestuale revoca”;

        Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;


        Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.10 del 19/02/2015, con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2015 e Pluriennale 2015-2017;

        Visto il Decreto Presidenziale n. 33 del 17/03/2015 con il quale è stato approvato il Piano
     Esecutivo di Gestione anno 2015;

        Visto il Decreto presidenziale n. 6 del 19/01/2015 con cui è stato approvato il P.E.G.
     Provvisorio 2015 con assegnazione delle risorse finanziarie nei limiti previsti dall'art. 163 c. 2 del
     D.Lgs. 267/2000;




copia informatica per consultazione
                           DETERMINA


        1. che il progetto della ditta MAROSTICA GIUSEPPE ROTTAMI S.P.A., con sede legale in
         via dell'Artigianato n. 45, nel comune di Bressanvido, relativo all'“Incremento della
         capacità di trattamento dell'impianto di recupero rifiuti” situato in comune di Bressanvido,
         via dell'Artigianato n. 45, è escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale
         di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 10/99 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere
         allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;

        2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
         diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
         sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);

        3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
         provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
         Regione Veneto;

        4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

        5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
         all'albo pretorio on line;

        6. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta MAROSTICA GIUSEPPE ROTTAMI
         S.P.A., al comune e al SUAP di Bressanvido, al comune di Sandrigo, all'Ulss 6, all'ARPAV,
         all'Ing. Rigoni ed al Settore Ambiente della Provincia;



                              INFORMA


        Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
        Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
        del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
        dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
        Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
        autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.

     Vicenza, 16/09/2015



                                      Sottoscritta dal Dirigente
                                      (FERRETTI MARIA PIA)
                                        con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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            MAROSTICA GIUSEPPE ROTTAMI S.P.A.
                             PARERE N. 17/2015

     Oggetto: Incremento della capacità di trattamento dell'impianto di recupero rifiuti.
     PROPONENTE:            Marostica Giuseppe Rottami spa
     SEDE LEGALE:           Via dell’Artigianato n. 45, Bressanvido.
     SEDE INTERVENTO:         Via dell’Artigianato n. 45, Bressanvido.
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianto di recupero rifiuti.
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.20 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                      infrastrutture: z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                      pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                      operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9.
     COMUNE INTERESSATO:        Sandrigo
     DATA DOMANDA:           20 luglio 2015
     DATA PUBBLICAZIONE:        24 luglio 2015
     DATA INTEGRAZIONI:        \\\

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATIPRESENTATA:
      Progetto Preliminare e Studio Preliminare Ambientale
        Tav.01 – Inquadramento Territoriale
        Tav.02 – Lay-out dell'impianto
        Tav.03 – Planimetria scarichi
                               PREMESSE
     La ditta Marostica Giuseppe Rottami S.p.A. gestisce un impianto di recupero rifiuti speciali sito nella Zona
     Artigianale Industriale “S. Benedetto” in Comune di Bressanvido, attualmente in esercizio provvisorio (in
     attesa di collaudo e successiva “nuova” autorizzazione all’esercizio) conformemente al progetto di
     riorganizzazione e ampliamento approvato (in procedura di V.I.A.) dalla Provincia di Vicenza con
     Deliberazione del Commissario Straordinario N. 256 del 20/11/2013.
     L’impianto è stato autorizzato per una potenzialità giornaliera di trattamento di 90 t/giorno di rifiuti,
     spalmata su 250 giorni/anno di attività e quindi corrispondente ad una quantità pari a 22˙500 t/anno di rifiuti
     in ingresso.
     La capacità massima di stoccaggio/messa in riserva risulta pari a 1˙800 t, così ripartita:
     - 1˙600 t di rifiuti in ingresso/preselezionati;
     - 200 t di rifiuti prodotti, destinati ad altri impianti di recupero autorizzati.
     L’attività dell’impianto prevede operazioni di messa in riserva (R13) di rifiuti speciali (non pericolosi e
     pericolosi) con selezione/cernita (R12) e recupero (R4) di rifiuti non pericolosi.
     L’impianto è autorizzato per la messa in riserva e il recupero di una vasta gamma di tipologie di rifiuti:
     principalmente rifiuti metallici o contenenti metalli ma anche rifiuti di carta e cartone, vetri, plastiche, legno
     Proprio in ragione dell’eterogeneità dei rifiuti autorizzati, persi per caratteristiche e densità, i volumi
     giornalieri in ingresso all’impianto variano sensibilmente a seconda della tipologia di rifiuti conferiti.
     Sul finire del 2014 Marostica Giuseppe Rottami S.p.A. è riuscita a “vincere” due importanti gare d’appalto
     per la gestione complessiva di circa 10˙300 t di rifiuti metallici di origine “ferroviaria”, stipulando altrettanti


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     contratti con la Direzione Territoriale Produzione della R.F.I. (Rete Ferroviaria Italiana) delle Province di
     Venezia e Verona).
     Per far rientrare questi rifiuti nell’ambito del quantitativo annuo massimo autorizzato, di 22˙500 t di rifiuti in
     ingresso, Marostica Giuseppe Rottami S.p.A. dovrebbe “autolimitarsi”, ridimensionando in negativo i
     conferimenti degli altri rifiuti “correnti” in ingresso.
     Per queste ragioni Marostica Giuseppe Rottami S.p.A. rileva la necessità, di richiedere un incremento della
     potenzialità massima di trattamento tale da ricomprendere il maggior quantitativo di rifiuti derivante dai
     contratti stipulati, senza per questo dover rinunciare a quota parte della capacità in essere che comunque
     può continuare ad essere soddisfatta con la dovuta tranquillità; si ritiene in definitiva indispensabile ottenere
     un incremento di capacità massima di recupero fino a 33˙000 t/anno di rifiuti in ingresso che, assumendo di
     spalmare l’attività su 220 giorni/anno, corrisponde un quantitativo giornaliero di 150 t/giorno di rifiuti da
     trattare.
     Non si prevede alcuna variazione delle capacità di messa in riserva rispetto a quanto già approvato con la
     Deliberazione del Commissario Straordinario N. 256 del 20/11/2013; l’unica modifica che si ritiene
     opportuna all’impianto riguarda esclusivamente un marginale riassetto del lay-out dell’impianto, ma non
     tanto per favorire l’aumento di potenzialità richiesto, quanto invece per migliorare le condizioni di
     accessibilità all’area operativa, secondo una prassi che potrebbe peraltro essere semplicemente legittimata in
     sede di collaudo funzionale (non ancora effettuato).
     La “modifica” richiesta, con particolare riferimento al progetto già approvato in procedura di V.I.A. e
     realizzato, NON comporta:
     – alcun ampliamento dell’impianto e neppure variazioni delle strutture e delle apparecchiature di cui è
     dotato,
     – alcuna modifica delle operazioni di recupero già autorizzate,
     – alcuna modifica delle tipologie e codici C.E.R. dei rifiuti già autorizzati.

                              UBICAZIONE
     L’impianto di recupero rifiuti di Marostica Giuseppe Rottami S.p.A. è sito in Comune di Bressanvido in Via
     dell’Artigianato n. 45, a circa 2 Km a nord-est dal centro del paese, a ridosso del confine territoriale col
     Comune di Sandrigo.
     L’impianto di recupero è stato recentemente ampliato a nord e a ovest (su quest’ultimo lato in variante
     urbanistica).
     L’area di pertinenza dell’impianto, avente un’estensione complessivamente pari a 10˙255 mq e confinante:
        - a sud con l’impianto di autodemolizione di MG Marostica Autodemolizione s.r.l., della stessa pro -
        prietà;
        - ad ovest con un’area agricola;
        - a nord con la Roggia Girardina;
        - ad est con un’altra attività industriale.
     La porzione ovest dell’area oggetto del recente ampliamento è delimitata da un filare alberato; oltre il limite
     dell’area di ampliamento a nord, è stata mantenuta una fascia verde di rispetto della Roggia Girardina, lun-
     go il cui tracciato è presente un fitto filare alberato.
     La viabilità di avvicinamento principale al sito è costituita:
        • per le direzioni da sud: dalla S.P.51 (del “Vicerè”) e dalla diramazione denominata “Soella” della
        S.P.53 (“Postumia”), che si incrociano in corrispondenza del cosiddetto “croceron” di Pozzoleone a est
        della zona artigianale “S. Benedetto” in cui si trova il sito;
        • per le direzioni da nord: da Via Bassanese Inferiore - Via Scaldaferro.
     Le strade suddette consentono tutte l’immissione su Via S. Benedetto, da una cui laterale, Via dell’Artigiana-
     to, è possibile accedere al sito di Marostica Giuseppe Rottami S.p.A.
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                              Ortofoto del sito

                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     La compatibilità dell’impianto rispetto ai piani di programmazione territoriale è già stata valutata
     positivamente nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del 2013, conclusasi
     positivamente con la Deliberazione del Commissario Straordinario della Provincia di Vicenza N. 256/2013.
     In particolare, l’inquadramento del progetto di ampliamento dell’impianto di recupero è stato valutato
     rispetto ai seguenti piani:
        Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Speciali (P.R.G.R.S.) della Regione Veneto;
        Piano Regolatore Generale (P.R.G.) e il Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (P.A.T.I.) dei
         Comuni di Bressanvido e Pozzoleone;
        Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) vigente, adottato con D.C.P. Vicenza n.
         40 del 20/05/2010, approvato (con prescrizioni) dalla Giunta Regionale del Veneto con D.G.R.V. n.
         708 del 02/05/2012;
        Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) vigente;
        Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) adottato con D.G.R.V. n. 327 del 17/02/09;
        Piano di Tutela delle Acque (P.T.A.) della Regione Veneto.
     Rispetto alla vigenza dei Piani al 2013, si evidenzia unicamente l’approvazione del “Piano Regionale per la
     Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali”, avvenuta con la Deliberazione del Consiglio Regionale della Regione
     Veneto N. 30 del 29/04/15 pubblicata sul B.U.R. Veneto N. 55 del 01/06/15, per il quale non sussistono aspetti
     di difformità
     Il Piano degli Interventi del Comune di Bressanvido, dopo una prima approvazione per gli aspetti
     “pubblici”, è attualmente in fase di revisione finale, in vista di un prossimo recepimento definitivo da parte
     del Consiglio Comunale.
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     In ogni caso, poiché la modifica richiesta riguarda esclusivamente l’aumento della capacità massima di
     trattamento di un impianto esistente autorizzato, senza modifiche strutturali e senza ulteriori
     implementazioni impiantistiche, non può ravvisarsi alcun elemento di contrasto con la pianificazione
     territoriale comunale.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     Stato di fatto
     L’impianto di recupero in parola (attualmente in esercizio provvisorio) è stato autorizzato per operazioni di
     “messa in riserva (R13) di rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi) con selezione/cernita (R12) e recupero
     (R4) di rifiuti non pericolosi”. Per i persi rifiuti “autorizzati” le operazioni di trattamento consistono, oltre -
     ché nella messa in riserva differenziata per tipologia di rifiuto, nella cernita preliminare, nella selezione (al
     fine di rimuovere eventuali materiali e sostanze indesiderati), nelle eventuali operazioni di smontaggio e
     tranciatura e nelle operazioni di pressatura/cesoiatura e di riduzione volumetrica (macinazione) con selezio-
     ne (separazione magnetica e cernita) dei metalli. È comunque fatta salva la facoltà del Gestore di effettuare,
     per tutti i rifiuti conferibili in impianto, l’operazione di sola messa in riserva (R13), senza alcun successivo
     trattamento.
     Le operazioni di pressatura/cesoiatura, macinazione e separazione magnetica vengono effettuate con apposi-
     ti macchinari mentre le varie altre operazioni di cernita-selezione-smontaggio-tranciatura vengono effettuate
     manualmente e con l’ausilio di caricatore a polipo, “in cumulo”, nelle apposite aree di selezione oppure nel -
     le stesse aree di messa in riserva, all’interno del capannone.
     Per la riduzione volumetrica delle frazioni metalliche selezionate recuperate dai rifiuti, viene utilizzata una
     pressa-cesoia (alimentata con caricatore a polipo), che trovasi dislocata sul lato ovest, sotto la nuova campata
     realizzata col recente ampliamento strutturale. In area esterna non vengono effettuate operazioni di tratta-
     mento rifiuti; l’area esterna è prevalentemente utilizzata per la manovra dei vettori e per il deposito di mate-
     rie prime seconde/“non rifiuti” ed è solo marginalmente interessata dallo stoccaggio di rifiuti, in particolare
     quelli prodotti, stoccati entro container dotati di copertura.
     Sul piazzale pavimentato viene anche effettuato il deposito di materiali metallici e manufatti da riutilizzo
     (profilati, tubi, lamiere, strutture metalliche); l’area di deposito di materiali metallici e manufatti da riutilizzo
     “commercializzabili” è separata, delimitata con una transenna sorretta da apposite piantane e contrassegnata
     da opportuna cartellonistica.
     All’interno del capannone i rifiuti vengono messi in riserva sudpisi per tipologia, in cumulo, in apposite
     aree e in box delimitati con elementi prefabbricati in c.a.v. tipo “Jersey” oppure con pannelli metallici; ogni
     area è opportunamente identificata con idonea segnaletica recante informazioni quali la codifica C.E.R. e la
     descrizione del rifiuto. Le M.P.S. / “non rifiuti” vengono depositati entro box, casse metalliche e/o aree speci-
     ficatamente a ciò destinate.
     La messa in riserva di trucioli metallici, che possono percolare colaticci oleosi, avviene in due aree specifica-
     tamente allestite, presidiate da canalette grigliate di captazione degli eventuali colaticci oleosi collegate ad
     appositi pozzetti di raccolta, a tenuta, in c.a.v..; approssimativamente al centro del capannone originario tro-
     vasi una linea di macinazione e selezione di alcune tipologie di rifiuti metallici; la linea è costituita da un in-
     sieme di apparecchiature che consentono di recuperare metalli ferrosi e metalli non ferrosi residuando un ri -
     fiuto (prodotto) di materiali misti da destinare ad ulteriori operazioni di recupero presso altri impianti auto -
     rizzati.

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     Le fasi (sequenziali) della linea di trattamento sono le seguenti:
     1. preriduzione volumetrica (dei rifiuti più “grossolani”) mediante trituratore lento birotore;
     2. macinazione (mediante mulino a martelli) dei rifiuti (eventualmente) preridotti;
     3. separazione magnetica (mediante separatore magnetico a nastro) dei metalli ferrosi dai rifiuti macinati;
     4. cernita manuale (dei metalli non ferrosi).
     Per prevenire la dispersione di frazioni leggere e polveri nell’ambiente di lavoro, la linea di trattamento è
     stata prudenzialmente presidiata con cappe aspiranti posizionate in corrispondenza di tutti i punti in cui
     può formarsi particolato aerodisperso (tramoggia di carico, scarico del macinato, salti nastro). L’aria captata
     dai dispositivi aspiranti viene trattata, prima della sua espulsione all’atmosfera, mediante un impianto di ab-
     battimento costituito da un ciclone (preseparatore della frazione più grossolana e pesante) e da un idrofiltro
     (scrubber ad acqua), composto da una coppia di Venturi (in parallelo) e da una colonna di lavaggio finale
     con demister (fermagocce). L’aspirazione è garantita da un elettroventilatore centrifugo, installato a valle
     dell’impianto di abbattimento, con mandata al camino di espulsione. Il materiale solido separato dal ciclone
     viene raccolto in big-bag per essere conferito ad impianti di recupero autorizzati mentre l’acqua utilizzata
     nell’idrofiltro viene filtrata con appositi sacchi drenanti e ricircolata all’impianto di lavaggio; periodicamente
     si provvede all’espurgo dell’acqua torbida dalla vasca di fondo dell’idrofiltro ed al suo reintegro con acqua
     pulita (di rete); l’acqua residua (torbida concentrata) viene stoccata in bonzette per il successivo conferimen-
     to a impianti di trattamento autorizzati. Lo scorso anno, previa comunicazione
     riscontrata dalla Provincia di Vicenza, si è provveduto ad implementare, nell’impianto di abbattimento, an-
     che un filtro a maniche autopulente con aria compressa (tipo “pulse-jet”) a valle del ciclone, da utilizzare in
     opzione allo scrubber a umido durante il trattamento di rifiuti privi di componenti liquide/oleose.
     Il flusso d’aria depolverato, con caratteristiche ampiamente conformi ai limiti prescritti (concentrazione resi-
     dua massima di polveri al camino pari a 20 mg/Nmc), viene espulso all’atmosfera attraverso un camino
     avente sbocco verticale e altezza di oltre un metro superiore all’estradosso della copertura.
     L’emissione in parola risulta essere l’unico effluente aeriforme convogliato dell’impianto. L’unica altra emis-
     sione, allo stato non convogliata, deriva dalle saltuarie operazioni di taglio con cannello ossiacetilenico; al
     fine di un miglioramento delle condizioni ambientali (in particolare dell’ambiente di lavoro), col presente
     progetto, si prevede l’allestimento di una postazione fissa (di riduzione volumetrica con fiamma ossiacetile -
     nica) presidiata da aspirazione localizzata collettata, tramite apposita calata, all’impianto di abbattimento esi-
     stente, in origine sovradimensionato e quindi ampiamente in grado di trattare l’ulteriore flusso d’aria aspira -
     to.
     La potenzialità di trattamento rifiuti dell’impianto di recupero attuale, è pari a 22˙500 t/anno (corrispondente
     a 90 t/giorno), mentre la massima capacità di stoccaggio è di 1˙800 t di rifiuti, di cui 200 t prodotti dall’attivi-
     tà.
     Stato di progetto
     Lo scopo dell’iniziativa, cui si riferisce il presente progetto, è l’incremento della potenzialità massima di trat-
     tamento dell’impianto di recupero rifiuti deriva dall’esigenza contingente di disporre di una soglia di tratta-
     mento maggiore di quella autorizzata, vista la necessità di gestire il quantitativo di rifiuti metallici di origine
     ferroviaria.
     L’impianto è già autorizzato alla gestione dei rifiuti in parola (C.E.R. 17 04 02, 17 04 05 e 17 04 07), per i quali
     sono previste operazioni di messa in riserva, cernita e riduzione volumetrica (cesoiatura) tramite mezzo
     meccanico (caricatore) attrezzato con pinza oleodinamica. I contratti stipulati riguardano una quantità di ri-
     fiuti ferroviari complessivamente pari a circa 10˙300 t., in ragione dell’elevata densità dei rifiuti suddetti e
     della relativa modesta consistenza e quindi velocità delle operazioni di recupero Incremento capacità di trat -
     tamento necessarie (cernita e cesoiatura con mezzo meccanico), risultano sufficienti alcuni carichi in ingresso
     e alcune ore di lavoro per saturare la potenzialità giornaliera complessiva massima autorizzata (90 t/giorno),
     con il risultato di disporre di un surplus di manodopera (autisti e operai) e tempo che non potrebbero essere

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     impiegati per altre operazioni di trasporto e di recupero dei rifiuti correntemente conferiti dal bacino di
     utenza della ditta.
     I contratti appena stipulati con R.F.I. hanno messo in evidenza come l’attuale potenzialità massima autoriz -
     zata si rilevi insufficiente alla gestione di ordinativi di rilievo di rifiuti più pesanti (segnatamente quelli me-
     tallici) e questo a prescindere dal fatto contingente e quindi da un punto di vista più generale (di mercato).
     Questa limitatezza non è peraltro giustificata sul piano tecnico e ambientale, data la relativa modesta consi-
     stenza delle operazioni di recupero (che vengono regolarmente già svolte) necessarie per trattare queste tipo -
     logie di rifiuti (“ferro pesante”).
     Per quanto sopra, la ditta si trova nella necessità di ottenere un incremento della potenzialità di trattamento
     del proprio impianto (attualmente autorizzato per una capacità di 22˙500 t/anno) fino a 33˙000 t/anno di ri-
     fiuti in ingresso che, assumendo di spalmare l’attività su 220 giorni/anno, corrisponde ad un quantitativo
     giornaliero di 150 t/giorno di rifiuti trattati. Questa capacità produttiva si reputa indispensabile per poter ri -
     comprendere il quantitativo di rifiuti previsti dai contratti stipulati con R.F.I., senza per questo dover rinun-
     ciare a quota parte del proprio bacino d’utenza consolidato, e anche in funzione di possibili ulteriori sviluppi
     della richiesta di recupero dei rifiuti metallici più pesanti.
     L’incremento richiesto (che si riferisce a tipologie di rifiuti già recuperati nell’impianto) non richiede alcuna
     dotazione impiantistica aggiuntiva né alcuna modifica di capacità delle aree di stoccaggio rispetto alla situa -
     zione autorizzata, confermandosi quindi le dotazioni e l’organizzazione di cui alla Delibera di approvazione
     del progetto del 2013; si è provveduto unicamente ad una marginale revisione del lay-out dell’impianto al
     fine di migliorare ulteriormente l’accessibilità e la movimentazione interna, con lievi modifiche ritenute co-
     munque opportune (a prescindere dalla richiesta di incremento in questione) e che potrebbero del resto esse-
     re legittimate anche in sede di collaudo funzionale.
     Viene confermata la capacità massima di stoccaggio/messa in riserva pari a:
     - 1˙600 t di rifiuti in ingresso/preselezionati;
     - 200 t di rifiuti prodotti, destinati ad altri impianti di recupero autorizzati;
     per una capacità complessiva massima di stoccaggio pari a 1˙800 t.
     In definitiva, l’impianto risulta dotato di tutti gli apprestamenti e delle attrezzature necessari a garantire il
     conseguimento delle specifiche richieste per le M.P.S./“non rifiuti” e per operare con cautele tali da preveni-
     re scarichi idrici incontrollati, inquinamento di suolo, sottosuolo e acque superficiali, emissioni inquinanti in
     atmosfera ed emissioni acustiche oltre i limiti consentiti ed altri rischi per l’ambiente. L’incremento di poten -
     zialità di trattamento richiesto non comporta la necessità di prevedere operazioni perse da quelle già effet -
     tuate nell’impianto, che vengono confermate e che non produrranno impatti sostanzialmente persi, ovvero
     maggiori, rispetto a quelli già valutati e giudicati accettabili per la potenzialità attuale autorizzata.
     Non essendo previste opere di costruzione o modifiche impiantistiche, la valutazione degli impatti ambien -
     tali ha riguardato esclusivamente la “fase di esercizio” nella configurazione di progetto, che di fatto non è
     sostanzialmente persa da quella approvata.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.
                                111
                  QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     Si ritiene di poter trascurare una specifica valutazione dell’impatto per la componente atmosfera in quanto il
     progetto in discussione non prevede l’introduzione di nuovi (ulteriori) trattamenti e/o operazioni
     caratterizzate da processi emissivi (processi chimici e/o chimico-fisici, processi biologici, processi termici,
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     processi meccanici di frantumazione/macinazione,...) e non comporta alcuna modifica delle emissioni in
     atmosfera già prodotte dall’impianto esistente/autorizzato, se non migliorativa per l’eliminazione dell’unica,
     pure residuale, emissione diffusa. In particolare, con riferimento alla situazione autorizzata, l’unica
     emissione convogliata in atmosfera deriva dall’aspirazione che presidia, in più punti, la linea di macinazione
     e selezione metalli; il flusso d’aria aspirato viene trattato con un impianto pluristadio ed espulso
     all’atmosfera con concentrazione e flusso di massa inferiori, di un ordine di grandezza, ai limiti prescritti in
     autorizzazione. La potenzialità di questa linea rimarrà invariata anche a seguito dell’incremento richiesto
     (che non riguarda l’utilizzo della linea in parola) e pertanto non si avrà alcuna variazione quali-quantitativa
     della relativa emissione rispetto a quanto già autorizzato.
     Al fine di migliorare le condizioni ambientali (in particolare dell’ambiente di lavoro), col presente progetto,
     si prevede l’allestimento di una postazione fissa (di riduzione volumetrica con cannello ossiacetilenico)
     presidiata da aspirazione localizzata collettata all’impianto di abbattimento asservito alla linea di
     macinazione e selezione metalli, in origine sovradimensionato. Questa modifica non ha quindi alcuna
     incidenza sotto il profilo ambientale, se non migliorativa per il fatto che l’obiettivo è quello di prevenire
     l’emissione diffusa e quindi preservare la qualità dell’ambiente di lavoro e, in ultima analisi, anche
     dell’ambiente esterno.
     In ogni caso, poiché la modifica richiesta riguarda esclusivamente l’aumento della capacità massima di trat-
     tamento di un impianto esistente autorizzato, senza modifiche strutturali e senza ulteriori implementazioni
     impiantistiche, non può ravvisarsi alcun impatto aggiuntivo e significativo sull’ambeinte.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO, SUOLO E SOTTOSUOLO
     Tutta la superficie di pertinenza dell’impianto è impermeabilizzata con massetto di calcestruzzo armato e
     presidiata da un sistema di raccolta e trattamento delle acque meteoriche che vengono infine scaricate nel
     collettore acque bianche della fognatura pubblica, con recapito finale in corso d’acqua superficiale.
     Poiché in area esterna non vengono effettuate operazioni di trattamento rifiuti, essendo prevalentemente uti-
     lizzata per la manovra dei vettori e per il deposito di materie prime seconde/“non rifiuti” e solo marginal -
     mente interessata dallo stoccaggio di rifiuti, in particolare quelli prodotti, stoccati entro container con coper-
     tura, e poiché il progetto non prevede alcun nuovo scarico in qualsivoglia recettore, né alcuna modifica
     dell’estensione delle superfici impermeabilizzate soggette a possibile dilavamento meteorico, non si prefigu -
     ra alcuna variazione degli scarichi idrici rispetto a quanto già autorizzato; rispetto al progetto del 2013, ap-
     provato in procedura di V.I.A., si evidenzia altresì l’implementazione di una ulteriore sezione depurativa
     terminale costituita da ulteriori vasche di accumulo delle acque trattate (con processi di decantazione e diso-
     leazione, come da progetto approvato) e da una coppia di filtri rapidi a pressione contenenti, il primo, un
     letto di quarzite selezionata e, il secondo, un letto di carbone attivo ad alto potere adsorbente, per la rimozio -
     ne, nell’ordine, di eventuali solidi non sedimentabili (solidi sospesi) e di eventuali sostanze organiche di-
     sciolte (come gli idrocarburi), il tutto finalizzato a garantire ulteriormente con affidabilità la sicurezza di con-
     seguimento dei limiti tabellari prescritti.
     È parimenti da escludersi qualsivoglia impatto aggiuntivo sul suolo-sottosuolo dovuto ad eventuali deposi-
     zioni di polveri e altre sostanze all’esterno del sito, stante l’invarianza delle emissioni (e quindi delle possibi -
     li ricadute) rispetto alla situazione autorizzata.
     Per quanto sopra si afferma che l’esercizio dell’impianto con l’incremento proposto non può produrre alcun
     effetto aggiuntivo sulla qualità delle componenti ambientali suolo - sottosuolo - acque sotterranee -acque su-
     perficiali, considerato che . la modifica richiesta riguarda esclusivamente l’aumento della capacità massima


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     di trattamento di un impianto esistente autorizzato, senza modifiche strutturali e senza ulteriori implementa-
     zioni impiantistiche

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     Le sorgenti acustiche fisse dell’impianto di recupero sono rappresentate dalla pressa-cesoia, dalla linea di
     macinazione e selezione metalli e dall’annesso impianto di aspirazione e abbattimento, mentre le sorgenti
     acustiche mobili significative dell’impianto sono rappresentate da tre caricatori a polipo che vengono utiliz -
     zati (quasi mai contemporaneamente) per la movimentazione dei rottami, per la cernita e anche per la ridu-
     zione volumetrica utilizzando, per questa operazione, un’apposita pinza oleodinamica montata al posto del
     polipo.
     L’incremento richiesto non comporta l’utilizzo di macchinari e/o apparecchiature né fissi né mobili persi o
     ulteriori rispetto a quelli attualmente utilizzati. Secondo il tecnico competente redattore del Documento di
     Impatto Acustico, in particolare, l’unica operazione “rumorosa” che viene effettuata sui rottami di “ferro pe-
     sante” (come profilati, tubi, lamiere) e quindi anche sui rottami “ferroviari” (come le rotaie) è la cesoiatura
     con pinza oleodinamica montata sul terminale del braccio del caricatore. Durante l’esercizio provvisorio,
     proprio al fine di limitare la propagazione acustica dei livelli di rumore prodotti da queste operazioni di ce -
     soiatura (effettuate comunque a livello del pavimento del capannone), l’azienda ha studiato e messo a punto
     un idoneo sistema di mitigazione ed adottato un’apposita procedura operativa. La procedura operativa in
     parola prevede che, preliminarmente a qualsiasi operazione di cesoiatura di rottami pesanti (come le rotaie)
     con pinza oleodinamica, l’area di “pinzatura” venga delimitata, almeno sui “fronti di propagazione aperti”,
     con barriere fonoisolanti mobili (dotate di appositi basamenti) appoggiate al pavimento, in modo da com-
     partimentare acusticamente l’area di “pinzatura” stessa. Le barriere in parola, realizzate con pannelli sand-
     wich fonoisolanti, hanno dimensioni di 4 m x H 3 m cadauna e sono strutturate in modo da poter essere age -
     volmente movimentate e posizionate, come richiesto, semplicemente con l’ausilio di un carrello elevatore. La
     “pinzatura” delle rotaie viene effettuata in corrispondenza dell’area identificata con la sigla “R7” nel lay-out
     argomento della Tav. 02, sul lato ovest dell’impianto; pertanto, per limitare la propagazione dei livelli di ru -
     more verso l’aperta campagna, prima di iniziare qualsiasi operazione di “pinzatura”, vengono posizionate
     (attorno all’area di lavoro) n°3 barriere fonoisolanti come schematicamente rappresentato nella tavola di lay-
     out.
     Con riferimento allo specifico documento di Verifica dell’Impatto Acustico si indica la necessità di prevede -
     re che nel documento di collaudo informazioni riferibili alle emissioni di traffico indotto dall’attività, con
     una caratterizzazione specifica delle particolari sorgenti e attività, con tempi di misura adeguati alla caratte-
     rizzazione dei livelli di rumore prodotti da queste.
     Si ritiene pertanto di prescrivere quanto segue:
     - la valutazione dei livelli di emissione sonora prodotti dal traffico indotto di progetto riferiti a valutazioni
     sui flussi di traffico attuali;
     - la verifica con rilievo fonometrico in periodo diurno, dei livelli di rumore residuo scorporati dalle emissio-
     ne stradali e non, presso il ricettore più impattato dalle emissioni di rumore dell’attività, nonché i valori
     LeqA e L95 orari più bassi riscontrati dal monitoraggio, che saranno usati per la verifica del livello differen -
     ziale presso il suddetto ricettore;
     - la definizione delle sorgenti di rumore presenti nell’area di indagine deve avvenire attraverso scorpori e
     analisi del dato fonometrico (livelli percentili e valutazione delle componenti impulsive e/o tonali) affinchè il
     livello di rumore prodotto dalla specifica sorgente possa avere carattere di riferibilità.


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                               VALUTAZIONE
     Si ravvisano aspetti di criticità e quindi si passa a proporre le prescrizioni/raccomandazioni che si ritengono utili o
     necessari per una corretta gestione della problematica emersa.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Poiché la modifica richiesta riguarda esclusivamente l’aumento della capacità massima di trattamento di un
     impianto esistente autorizzato, senza modifiche strutturali e senza ulteriori implementazioni impiantistiche,
     non può ravvisarsi alcun impatto aggiuntivo e significativo sull’ambiente.
                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     Poiché la modifica richiesta riguarda esclusivamente l’aumento della capacità massima di trattamento di un
     impianto esistente autorizzato, senza modifiche strutturali e senza ulteriori implementazioni impiantistiche,
     non può ravvisarsi alcun impatto aggiuntivo e significativo sull’ambiente.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     La viabilità di avvicinamento principale al sito è costituita:
     • per le direzioni da sud: dalla S.P.51 (del “Vicerè”) e dalla diramazione denominata “Soella” della S.P.53
     (“Postumia”), che si incrociano in corrispondenza del cosiddetto “croceron” di Pozzoleone a est della zona
     artigianale “S. Benedetto” in cui si trova il sito;
     • per le direzioni da nord: da Via Bassanese Inferiore – Via Scaldaferro.
     Le strade suddette consentono tutte l’immissione su Via S. Benedetto (S.P. n. 51 del Vicerè), da una laterale
     della quale, Via dell’Artigianato, è possibile accedere alla Z.A.I. “San Benedetto” ed al sito di Marostica
     Giuseppe Rottami S.p.A.. Queste strade sono percorse dalla totalità dei vettori in avvicinamento ed in
     allontanamento dall’impianto di Marostica Giuseppe Rottami S.p.A..
     La viabilità interna della Z.A.I., costituita principalmente da Via dell’Artigianato, è stata realizzata per poter
     sopportare il traffico veicolare pesante determinato dall’esercizio delle attività presenti nella Z.A.I. stessa ed
     è oggettivamente poco trafficata essendo interessata dal passaggio di un centinaio di mezzi pesanti al giorno.
     Per la caratterizzazione e la quantificazione del volume di traffico insistente su Via San Benedetto – S.P. n. 51
     “del Vicerè”, in mancanza di rilievi ufficiali nel tratto prossimo alla Z.A.I., si fa riferimento ai flussi veicolari
     equivalenti riportati nell’Allegato F – Rapporto Ambientale – del P.T.C.P. della Provincia di Vicenza (matrici
     stimate all’anno 2006) ed ai dati relativi ai monitoraggi effettuati nell’ambito del progetto regionale SIRSE
     (Sistema Informativo per la Rete Stradale Extraurbana – anni 2000 ÷ 2007) , che consentono di desumere, nel
     tratto di interesse della strada in esame, i seguenti parametri caratteristici, già considerati nello S.I.A.
     presentato nel 2013:
     • flusso veicolare diurno compreso fra i 4˙000 e gli 8˙000 passaggi nel periodo compreso fra le 07:00 del
     mattino e le 19:00 della sera; si stima quindi un flusso medio pari a 6˙000 passaggi nell’arco temporale
     suddetto (12 ore);
     • percentuale di saturazione ≤ 25 %;
     • composizione veicolare:
     − veicoli di lunghezza inferiore ai 5 m (autovetture): 81 %;

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     − veicoli di lunghezza compresa fra 5,00 e 7,50 m (veicoli commerciali leggeri generalmente con massa a
     pieno carico inferiore a 35 q.li): 11 %;
     − veicoli di lunghezza superiore a 7,50 m (veicoli pesanti con massa;
     a pieno carico superiore a 35 q.li): 8 %;
     Sulla base di questi dati, per Via Benedetto (S.P. n. 51 “del Vicerè”), si può stimare che:
     • l’attuale flusso orario diurno (dalle 07:00 alle 19:00) di mezzi pesanti corrisponda a circa 6˙000 x 8% = 480
     passaggi/giorno e quindi, mediamente, a circa 40 passaggi/ora (480 passaggi/giorno /12 h di riferimento);
     • il flusso critico, ipotizzato pari all’80% del livello di saturazione, ascenda a circa 1˙500 passaggi di mezzi
     pesanti/giorno [(480 / 25%) x 80%] ovvero ad una media di circa 125 passaggi/ora (1˙500/12), nella fascia
     diurna (dalle 7:00 alle 19:00).
     Il flusso giornaliero attuale di vettori in ingresso ed in uscita dall’ impianto può essere determinato in base
     alla potenzialità giornaliera autorizzata, pari a 90 t/giorno, assumendo che:
     • i vettori viaggino con carichi variabili (in ragione delle perse densità dei materiali trasportati) da 10 t fino
     ad un massimo di 25 t e quindi con una media di 18 t/carico;
     • soltanto 1 vettore al giorno possa essere utilizzato per effettuare operazioni di conferimento (rifiuti) e
     anche di allontanamento (M.P.S.) (vettore che entra ed esce carico).
     Con queste ipotesi, in un giorno, mediamente si hanno:
     • n° 5 vettori di conferimento rifiuti (ENTRANTI) in impianto, di cui n° 4 escono vuoti mentre 1 viene
     utilizzato per l’allontanamento di M.P.S. / “non rifiuti”;
     • ulteriori n° 4 vettori impiegati per l’allontanamento di M.P.S./”non rifiuti” che ritornano vuoti.
     In totale, si ha quindi una media di una ventina di passaggi/giorno; con l’incremento richiesto si prevede una
     potenzialità di 150 t/giorno, per cui (nelle stesse condizioni di cui sopra) risulterebbero necessari:
     • n° 8 vettori di conferimento rifiuti (ENTRANTI) in impianto, di cui n° 7 escono vuoti mentre 1 può essere
     ancora utilizzato per l’allontanamento di M.P.S./”non rifiuti”;
     • ulteriori n° 7 vettori impiegati per l’allontanamento di M.P.S. / “non rifiuti” che ritornano vuoti.
     In totale si avrebbe quindi una media di una trentina di passaggi/giorno, considerando però la medesima
     composizione tipologica dei rifiuti e delle M.P.S. / non rifiuti trasportati. In definitiva, all’incremento di
     potenzialità richiesto corrisponderebbe un aumento del flusso veicolare pesante di una decina di
     passaggi/giorno, più o meno uniformemente distribuita nell’arco dell’orario di apertura dell’impianto.
     In realtà, l’incremento di potenzialità viene richiesto per trattare (e quindi trasportare) un maggior
     quantitativo di rifiuti “pesanti” i cui carichi unitari sono molto maggiori di quelli di altri rifiuti e materiali
     (più leggeri) quali carta, cartone e plastica; per questa ragione la stima del flusso veicolare nella nuova
     situazione (di progetto) è sicuramente prudenziale, perché effettuata con carichi medi di trasporto inferiori a
     quelli concretamente realizzabili. Per i trasporti dei rifiuti “ferroviari” e, più in generale, di “ferro pesante”,
     infatti, i vettori di conferimento viaggiano sicuramente a pieno carico, fino a 25÷30 t/carico (in base alla
     portata massima del mezzo di trasporto). In queste condizioni il numero di passaggi calcolato nella
     situazione di progetto è sicuramente sovrastimato e quindi prudenziale. In ogni caso non si prevede alcun
     potenziamento del parco vettori della ditta. Ribadendo che l’aumento di potenzialità massima richiesto è
     motivato dalla necessità di gestire agevolmente i flussi dei rifiuti “pesanti”, relativamente ai quali la
     potenzialità dell’impianto tende a saturarsi rapidamente, poiché il limite autorizzato è tarato su base
     ponderale, e comunque in ragione dell’esiguo contributo aggiuntivo al traffico veicolare determinato
     dall’incremento richiesto, nella più cautelativa delle ipotesi risultante pari ad una decina di passaggi/giorno,
     si ritiene che la rete viaria interessata non possa risentire in alcun modo degli effetti dell’incremento
     prospettato.
     L’analisi del traffico appare circostanziata; si ritiene fondata l’ipotesi di non considerare particolarmente
     impattante l’aumento di mezzi commerciali al giorno che interesseranno la viabilità della zona industriale e
     la S.P. 51, anche in ragione del fatto che la viabilità di accesso all’impianto risulta dimensionata per
     sopportare un traffico veicolare pesante. Si concorda con l’assunzione che il progetto non comporti un
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     incremento significativo del flusso veicolare soprattutto alla luce del fatto che l’aumento di potenzialità
     massima richiesto è motivato dalla necessità di gestire i flussi dei rifiuti “pesanti”, i cui carichi unitari sono
     molto maggiori di quelli di altri rifiuti e materiali più leggeri, quindi il contributo aggiuntivo di traffico
     pesante sarà più esiguo rispetto all’incremento prudenzialmente stimato in 10 passaggi/giorno

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     Poiché la modifica richiesta riguarda esclusivamente l’aumento della capacità massima di trattamento di un
     impianto esistente autorizzato, senza modifiche strutturali e senza ulteriori implementazioni impiantistiche,
     non può ravvisarsi alcun impatto aggiuntivo e significativo sull’ambiente.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Poiché la modifica richiesta riguarda esclusivamente l’aumento della capacità massima di trattamento di un
     impianto esistente autorizzato, senza modifiche strutturali e senza ulteriori implementazioni impiantistiche,
     non può ravvisarsi alcun impatto aggiuntivo e significativo sull’ambiente.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.



                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                              CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
     riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di integrare quanto già espresso
     nel precedente parere di V.I.A., in tema di rispetto dei limiti concernenti l’inquinamento acustico.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici




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                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
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                             Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                  Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                           Tutto ciò premesso si esprime
                            PARERE FAVOREVOLE
            alla esclusione dalla procedura V.I.A., subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.

     1. In sede di collaudo dell’impianto, quanto già prescritto in tema di verifiche acustiche, dovrà essere
      integrato con:
      - la valutazione dei livelli di emissione sonora prodotti dal traffico indotto di progetto riferiti a
      valutazioni sui flussi di traffico attuali;
      - la verifica con rilievo fonometrico in periodo diurno, dei livelli di rumore residuo scorporati dalle
      emissione stradali e non, presso il ricettore più impattato dalle emissioni di rumore dell’attività, nonché
      i valori LeqA e L95 orari più bassi riscontrati dal monitoraggio, che saranno usati per la verifica del
      livello differenziale presso il suddetto ricettore;
      - la definizione delle sorgenti di rumore presenti nell’area di indagine deve avvenire attraverso scorpori
      e analisi del dato fonometrico (livelli percentili e valutazione delle componenti impulsive e/o tonali)
      affinchè il livello di rumore prodotto dalla specifica sorgente possa avere carattere di riferibilità).

     Vicenza, 09 settembre 2015


       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                Ing. Maria Pia Ferretti




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