Determina Dirigenziale

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 247 DEL 04/05/2015

                          Servizio VIA VINCA




     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S.M.E I. -
     PROGETTO – AUMENTO CAPACITA' PRODUTTIVA FONDERIA DI METALLI
     FERROSI.
     DITTA: GDC CAST S.P.A. - LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI
     ARZIGNANO, VIA VICENZA N. 62/BIS



                            IL DIRIGENTE



       Vista la documentazione presentata in data 9 marzo 2015, prot. n. 16065 del 9 marzo 2015, da
     parte della ditta GDC CAST S.P.A., con sede legale in via Vicenza n. 62/bis in comune di
     Arzignano (VI), relativa al progetto di un “aumento capacita' produttiva fonderia di metalli
     ferrosi”, nel sito di via Vicenza n. 62/bis, in Comune di Arzignano;
       Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 3. progetti
     di infrastrutture, lettera d) “fonderie di metalli ferrosi con una capacita' di produzione superiore a
     20 tonnellate al giorno” dell'allegato IV della parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.;
       Tenuto conto che la verifica per tali impianti di fonderia risulta tra le competenze inpiduate in
     capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 10/1999, e sue successive modifiche ed integrazioni, e
     che con D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 la Giunta regionale ha fornito e confermato gli indirizzi
     applicativi in materia di valutazione d'impatto ambientale e di coordinamento tra le proprie
     disposizioni e le normative nazionali emanate successivamente, confermando la suddetta
     competenza provinciale anche con riferimento alla tipologia degli interventi, come inpiduati negli
     allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
       Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
     verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
     web della Provincia in data 13/03/2015 ;
      Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha




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     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
     28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
       Dato atto che la Commissione Provinciale VIA, nella seduta del giorno 29/04/2015, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
       Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale;
       Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
     urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
     rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
     l'autorizzazione dell'intervento;
       Vista l’istruttoria della Commissione VIA conservata agli atti;
      Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
      Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 259);
      Vista la Legge Regionale n. 10/1999 “Disciplina dei contenuti e delle procedure di Valutazione
     di Impatto Ambientale” e s.m.i. e la successiva D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 "Adeguamento alla
     sopravvenuta normativa nazionale e regionale delle disposizioni applicative concernenti le
     procedure di valutazione di impatto ambientale di cui alla Dgr n.1539 del 27 settembre 2011 e sua
     contestuale revoca”;
      Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
      Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.10 del 19/02/2015, con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2015 e Pluriennale 2015-2017;
      Visto il Decreto Presidenziale n. 33 del 17/03/2015 con il quale è stato approvato il Piano
     Esecutivo di Gestione anno 2015;
      Visto il Decreto presidenziale n. 6 del 19/01/2015 con cui è stato approvato il P.E.G. Provvisorio
     2015 con assegnazione delle risorse finanziarie nei limiti previsti dall'art. 163 c. 2 del D.Lgs.
     267/2000;




                          DETERMINA


      1. che il progetto della ditta GDC CAST S.P.A.., con sede legale in via Vicenza n. 62/bis, nel
        comune di Arzignano, relativo all'“aumento capacita' produttiva fonderia di metalli ferrosi”
        situato in comune di Arzignano, via Vicenza n. 62/bis, è escluso dalla procedura di
        valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 10/99 e s.m.i. con
        le prescrizioni riportate nel parere allegato alla presente determinazione per costituirne parte
        integrante e sostanziale;

      2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);




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        3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
         provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
         Regione Veneto;

        4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

        5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
         all'albo pretorio on line;

        6. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta GDC CAST S.P.A., al Comune di
         Arzignano, all'Ulss 5, ad Acque Vicentine spa, all'ARPAV ed al Settore Ambiente della
         Provincia;
                              INFORMA


        Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
        Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
        del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
        dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
        Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
        autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.




     Vicenza, 04/05/2015



                                      Sottoscritta dal Dirigente
                                      (FERRETTI MARIA PIA)
                                        con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S.M.E I. -
     PROGETTO – AUMENTO CAPACITA' PRODUTTIVA FONDERIA DI METALLI
     FERROSI.
     DITTA: GDC CAST S.P.A. - LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI
     ARZIGNANO, VIA VICENZA N. 62/BIS




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 05/05/2015.


     Vicenza, 05/05/2015




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (PADOVAN ALESSANDRA)
                                          con firma digitale




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                         GDC CAST S.P.A.
                             PARERE N. 08/2015

     Oggetto: Domanda di verifica di assoggettabilità ai sensi dell'art. 20 del D.Lgs 152/06.
     Progetto di aumento capacita' produttiva fonderia di metalli.
     Localizzazione - Comune di Arzignano.

     PROPONENTE:            GDC Cast spa
     SEDE LEGALE:            Via Vicenza, n. 62/bis – Arzignano (VI)
     SEDE INTERVENTO:          Via Vicenza, n. 62/bis – Arzignano (VI)
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Fonderia di ghisa di seconda fusione.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        Fonderie di metalli ferrosi con una capacità di produzione superiore a 20
                      tonnellate giorno, di cui all’allegato IV della Parte II del D. Lgs. 152/2006
                      punto 3 lettera d)
     COMUNE INTERESSATO:        Arzignano (VI)
     DATA DOMANDA:           09 marzo 2015
     DATA PUBBLICAZIONE:        13 marzo 2015
     DATA INTEGRAZIONI:        \\\
     DOCUMENTAZIONE TECNICA PRESENTATA:
      - Progetto preliminare - relazione tecnico – descrittiva;
      - Studio Preliminare Ambientale;
      - Studio Viabilità;
      - Copia Autorizzazione Integrata Ambientale;
      - Planimetria aggiornata;
      - Planimetria reti meteoriche;
      - Valutazione previsionale di Impatto Acustico;
      - Schede tecniche filtri;
      - Dichiarazione di Valutazione di Incidenza Ambientale.

                               PREMESSE
     La ditta GDC Cast S.p.A., con sede legale nel Comune di Arzignano, (VI), Via Vicenza, n. 62/bis, è una fon -
     deria che nasce per esigenze di completezza produttiva della I.S.G.E.V. S.p.A., che svolge lavorazioni mecca-
     niche, di Arzignano (VI).
     Nel 2009 la ditta ISGEV S.p.A. presentò una Valutazione di Impatto Ambientale su un nuovo progetto, che si
     configurava nella realizzazione di un’attività di fonderia di ghisa di seconda fusione; con la V.I.A. si presen -
     tò anche richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi dell’art. 11 della L. R. 10/99 e s.m.i.
     Con Delibera Provinciale n. 97 del 09/03/2010, a cui è allegato il parere n. 6/2010 del 22/02/2010, la Commis-
     sione Provinciale V.I.A. esprimeva parere favorevole di compatibilità ambientale con prescrizioni e racco-
     mandazioni; la Commissione Provinciale V.I.A. Integrata esprimeva parere favorevole al rilascio dell’auto -
     rizzazione integrata ambientale. Con protocollo n. 22316/AMB del 29 marzo 2010, la Provincia di Vicenza ri-
     lasciava l’Autorizzazione Integrata Ambientale n. 5 del 25 marzo 2010 alla ditta I.S.G.E.V. S.p.A. per le attivi-
     tà di fonderia e meccanica.
     La proprietà ha scelto di costituire due società, una per la gestione della fonderia, la GDC Cast S.p.A., e la -
     sciare ad I.S.G.E.V. S.p.A. la gestione dell’attività meccanica, come da tradizione.
     La GDC Cast S.p.A. è titolare dell’Autorizzazione Integrata Ambientale n. 6/2012.
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     L’attività è autorizzata a trattare una quantità massima di materiale fuso fissata in 24 tonnellate/giorno, come
     media su base settimanale, calcolata su 6 giorni la settimana per un massimo di 144 tonnellate settimanali.
     La quantità di 24 tonnellate giorno era dovuta alle otto ore di lavoro giorno ed alla fase di colata, che impo -
     neva la capacità massima a tre tonnellate/ora, seppure i forni fusori ad induzione abbiano una capacità di fu-
     sione di 5 tonnellate ora.
     La direzione ha avviato un team di ricerca e collaborazione fra tecnici interni per superare questo collo di
     bottiglia della fase di colata; attraverso lo studio sui formati degli stampi, i tecnici sono riusciti ad occupare
     più spazio per il materiale fuso nella staffa; inoltre, alcune prove empiriche hanno dimostrato che realizzan-
     do gli stampi con disposizione persa, i pezzi fusi non difettano di prestazioni tecniche.
     L’intenzione della proprietà è, avendo superato il problema tecnico della fase di colata, sfruttare la piena ca-
     pacità dei forni fusori, che si attesta a 5 tonnellate/ora, ed attivare i forni, che lavorano in modo alternato, per
     dodici ore giorno e per sei giorni alla settimana.
     La produzione massima si attesterà sulle 60 tonnellate/giorno e 360 tonnellate a settimana.

                              UBICAZIONE
     La localizzazione del progetto è in comune di Arzignano (VI) in via Vicenza 62/bis, al margine orientale della
     zona industriale; l'accesso all'area avviene attraverso via Vicenza, che si collega a est a Montecchio Maggiore
     e al relativo casello autostradale, mentre verso sud si collega prima alla SP1 e poi alla SP31 fino a Montebello
     e al relativo casello sull'autostrada A4.
     Di seguito si inserisce la panoramica della localizzazione del progetto e il dettaglio.




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     Nella figura successiva sono invece delimitate, in modo grossolano, le aree di pertinenza della proprietà :
     — Area di proprietà immobiliare.
     — Area di pertinenza delle attività.
     — Area di pertinenza I.S.G.E.V S.p.A.
     — Area di pertinenza GDC Cast S.p.A.
     L’area di pertinenza della GDC Cast S.p.A. è pisa in due capannoni : il capannone più a
     Nord è quello dove si svolge l’attività di fonderia, mentre il capannone a Sud ha la funzione di
     Magazzino; catastalmente la GDC Cast rientra nel Foglio 13, mappali 982 – 934.




                      Ortofoto del sito con indicazione attività

                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Arzignano;
     •Rete Natura 2000.
     Il quadro programmatico di riferimento non risulta variato rispetto a quanto valutato nel corso del
     precedente procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale e del conseguente giudizio di compatibilità




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     Il quadro programmatico proposto non presenta variazioni rispetto a quanto già esaminato in relazione alla
     precedente procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ed al giudizio di compatibilità successivamente
     rilasciato dalla Commissione V.I.A..

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE PROGETTUALI
     La fusione di getti in ghisa avviene mediante l’utilizzo di due forni fusori ad induzione e di un impianto di
     formatura Disamatic di ultima generazione; i due forni funzionano in modo alternato, la loro massima
     potenzialità è 5 tonnellate/ora. Attualmente il collo di bottiglia del ciclo produttivo è dovuto alla fase di
     colata, che si attesta sulle 3 tonnellate/ora.
     In termini produttivi, come meglio specificato nel provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale n.
     6/2012, si ha questa situazione :
     �� la potenzialità dell’impianto fusorio: 5 ton/h;
     �� nella fase di formatura, la macchina formatrice produce al massimo 320 motte/ora.
     Si è calcolato che per ogni motta venissero colati circa 9,5 kg di ghisa liquida; moltiplicando il numero di
     motte/ora per i kg di ghisa colati si ottiene una produzione di circa 3.000 kg/h, pari a 3/5 della potenzialità
     dell’impianto, di 5 ton/h. Ora, pur operando in una nicchia di mercato assai complesso e difficile, le
     aspettative di produzione dei clienti sono aumentate alla condizione, però, che l’azienda sia maggiormente
     competitiva in tema di gestione dei costi di processo, elemento peraltro indispensabile per continuare la
     produzione in Italia. Seguendo questa direzione, i tecnici di GDC Cast hanno elaborato una soluzione che ha
     permesso di ottimizzare la resa delle placche, aumentando il numero di figure/modelli in placca. In sostanza,
     da una stima iniziale di circa 9,5 kg di ghisa liquida colata per motta si è passati ad una media di circa 15,6
     kg. Con questa nuova soluzione, senza alcuna modifica all’impianto e senza variare la proporzione di
     utilizzo dei vari prodotti, si arriva a sfruttare la massima potenzialità dell’impianto (5 t/h).
     Il ciclo produttivo di seguito descritto è del tutto simile a quello descritto per ottenere l’autorizzazione
     integrata ambientale del 2010
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                            Fase Fusoria (Fase 1)
     La fusione delle materie prime avviene grazie a due forni elettrici ad induzione a media frequenza che sono i
     forni “più ecologici” attualmente in commercio.
     La fase fusoria si pide in:
     � Stoccaggio materie prime (fase 1.1);
     � Caricamento (fase 1.2);
     � Fusione (fase 1.3);
     � Colata e inoculazione (fase 1.4);
     � Raffreddamento (fase 1.5).
     Stoccaggio
     Le materie prime sono stoccate all’interno del capannone dedicato alla fonderia, negli spazi adibiti.
     Caricamento
     Il caricamento dei forni fusori avviene esclusivamente tramite magnete (per dettagli vedere il Progetto
     Preliminare) e questo fa sì che nel forno non possa essere mai caricato materiale non ferroso.
     Durante tutta l’operazione di carico delle materie prime, il coperchio del forno è aspirato tramite punti di
     aspirazione posti sui coperchi e collegati all’impianto di filtrazione-
     Fusione
     La fusione della ghisa avviene grazie a due forni elettrici ad induzione a media frequenza. Il materiale fuso
     poi viene trasportato con un impianto semi-automatico per il trasporto del metallo tramite un sistema
     carroponte-siviera al forno di colata.
     Colata e inoculazione
     Il riempimento delle motte con il metallo liquido viene effettuato dal forno di colata che è elettrico ad
     induzione completamente automatico e chiuso.
     Raffreddamento
     Dopo la fase di colata nella motta, il metallo fuso inizia una prima fase di raffreddamento, consistente nel far
     transitare la motta in un tunnel coibentato lungo circa 50 metri
                          Preparazione terre (Fase 2)
     Il metodo di preparazione delle terre, adottato nel progetto, è la formatura a verde in forma transitoria,
     caratterizzato dal fatto che ogni motta può essere utilizzata per una sola colata e viene distrutta al momento
     di estrazione del getto, per poi essere recuperata in una formatura successiva.
     Il termine “a verde” sta ad indicare l’impiego di leganti inorganici argillosi. Le fase di preparazione terre si
     pide in :
     � Stoccaggio terre (fase 2.1);
     � Preparazione terre per formatura (fase 2.2);
     � Formatura (fase 2.3);
     � Ramolaggio (fase 2.4);
     � Carico Modelli (fase 2.5);
     � Stoccaggio Modelli (fase 2.6).
     Stoccaggio terre
     Le materie prime sono stoccate all’interno del capannone dedicato alla fonderia, negli appositi silos.
     Preparazione terre per formatura
     L’impianto terre rigenera la terra di ritorno dalla fase di disterratura, la percentuale di recupero
     raggiungibile è del 98%.
     La preparazione della terra consiste nell’integrare, attraverso miscelazione, la terra di recupero con la sabbia
     nuova, additivi e leganti in un apposito mescolatore.
     Formatura
     La formatura è il procedimento che consiste nel preparare una cavità, detta forma, che è il negativo del pezzo
     che si vuole ottenere, nella quale poi colare il metallo per la realizzazione del pezzo.
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     Il progetto prevede che la formatura avvenga con un impianto a motta verticale completamente
     automatizzato.
     Collegata alla macchina formatrice vi è la linea di colata-raffreddamento, rappresentata da un complesso
     sistema automatico di trasporto delle motte che procedono in avanti secondo il ritmo produttivo scandito
     dalla macchina formatrice stessa. La zona di raffreddamento motte e fusioni è cofanata e segregata tramite
     una cappa posta lungo tutta la linea e collegata all’impianto di filtrazione.
     Ramolaggio
     Per la realizzazione di specifici getti è richiesto l’utilizzo delle cosiddette “anime”, che sono forme di sabbia
     con leganti organici. Una volta formata la motta, prima della sua chiusura, un sistema di posizionamento
     automatico inserisce le anime all’interno della cavità della motta. Le anime vengono prodotte da aziende
     esterne di formatura anime.
     Carico modelli
     Associati ad ogni getto, ci sono ben precisi modelli, realizzati in alluminio e prodotti in conto terzi. I modelli
     vengono scrupolosamente verificati prima dell’utilizzo.
     Stoccaggio modelli
     I modelli vengono utilizzati per dare la forma ai getti. E’ installato un magazzino automatico per lo
     stoccaggio dei vari modelli.
                           Lavorazione getti (Fase 3)
     La fase di Lavorazione Getti si pide in :
     � disterratura, raffreddamento e smaterozzatura;
     � granigliatura.
     Disterratura, Raffreddamento e Smaterozzatura
     Dopo un primo raffreddamento le motte, con il pezzo fuso al loro interno, vengono avviate ad una ulteriore
     fase di raffreddamento, alla fase di disterratura e smaterozzatura.
     Al termine della linea di raffreddamento il processo presenta un bivio perché, a seconda della tipologia dei
     getti, l’azienda ha previsto due possibilità:
     � Separazione terra-getto tramite tamburo rotante.
     � Separazione terra-getto tramite distaffatori.
     Separazione terra-getto tramite tamburo rotante




     Il tamburo rotante consente quindi di:
     • Raffreddare la terra
     • Sterrare i getti
     • Raffreddare ulteriormente i getti
     • Separare i getti da canali di colata e materozze
     • Frammentare i grumi di terra.
     • Pre-omogeneizzare la terra preparandola per il ciclo successivo
     Separazione terra-getto tramite distaffatori
     Alcune tipologie di getti che presentano degli spessori molto sottili, ad esempio superfici alettate, non
     possono essere sterrati dal tamburo; pertanto, alla fine della linea di raffreddamento, l’impianto prevede la

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     possibilità di poter selezionare o l’ingresso delle motte nel tamburo o in una linea ad esso parallela formata
     da distaffatori, che hanno la funzione di separare le terre dal getto.
     Il getto, esente da terra, viene poi movimentato per mezzo di trasportatori e riposto in apposite casse, in
     attesa di essere sottoposto alla successiva fase di granigliatura. Le terre cadono sul vaglio del distaffatore e
     da qui vengono convogliate all’impianto di recupero terre. L’azienda ha ritenuto di dover segregare
     completamente questa area con cabine insonorizzate, aspirate e collegate all’impianto di filtrazione.
     Per evitare problemi di condensa nei filtri, è inserito un bruciatore a metano che, all’occorrenza modula la
     sua potenzialità termica e ne controlla la temperatura al fine di evitare che l’umidità condensi nella
     tubazione e nelle maniche dei filtri.
     Granigliatura
     I getti, dopo essere stati separati dalla terra, procedono alla successiva fase del processo: la finitura
     superficiale.
     I getti fragili, che non potevano essere sterrati tramite tamburo, dopo i distaffatori vengono raccolti in
     apposite casse e condotti ad una granigliatrice a grappolo, mentre quelli che possono passare attraverso il
     tamburo, sempre in ambiente segregato e in maniera automatica, procedono verso una granigliatura
     automatica a passaggio.
     Finitura pezzi e Formatura Anime
     Le fasi di finitura pezzi e formatura anime sono eseguite presso terzi.
                             Recupero (fase 4)
     L’attività di fonderia prevede il recupero di buona parte del materiale utilizzato, in particolare
     sono recuperate :
     1. le terre;
     2. le materozze e i rami di colata;
     3. le polveri provenienti dagli impianti di filtraggio;
     Recupero Terre
     Come già descritto nella fase 2 (preparazione delle terre) e nella fase 3 (lavorazioni dei getti), dopo il
     processo di sterratura nel tamburo rotante, le terre risultanti, vengono riavviate all’impianto di formatura.
     La terra esausta, che non si può più recuperare nel ciclo produttivo, si inpidua a causa della difficoltà di
     aggregazione e viene avviata a ditte specializzate nel recupero di terre da fonderia.
     Recupero Materozze
     Le materozze provenienti dalla fase di smaterozzatura sono pulite dalla terra e vengono riavviate alla
     fusione. Infatti, l’azienda ha fortemente voluto l’installazione di un nastro che automaticamente trasporti i
     rami di colata e le materozze nella zona delle cariche in maniera da renderli immediatamente disponibili ad
     una rifusione.
     Recupero polveri provenienti dagli impianti di filtraggio
     L’impianto di filtraggio è predisposto per il recupero della polvere più grossolana (circa il 40% della polvere
     totale) che verrà riavviata all’impianto terre per essere riutilizzata nella formazione delle motte.
     Il quadro progettuale proposto non presenta variazioni rispetto a quanto già esaminato in relazione alla
     precedente procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ed al giudizio di compatibilità successivamente
     rilasciato dalla Commissione V.I.A..

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

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                   QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     La caratterizzazione della presente matrice non presenta variazioni rispetto a quanto già esaminato in
     relazione alla precedente procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ed al giudizio di compatibilità
     successivamente rilasciato dalla Commissione V.I.A..

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     La caratterizzazione della presente matrice non presenta variazioni rispetto a quanto già esaminato in
     relazione alla precedente procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ed al giudizio di compatibilità
     successivamente rilasciato dalla Commissione V.I.A..

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     La caratterizzazione della presente matrice non presenta variazioni rispetto a quanto già esaminato in
     relazione alla precedente procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ed al giudizio di compatibilità
     successivamente rilasciato dalla Commissione V.I.A..

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     La caratterizzazione della presente matrice non presenta variazioni rispetto a quanto già esaminato in
     relazione alla precedente procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ed al giudizio di compatibilità
     successivamente rilasciato dalla Commissione V.I.A..

                             VALUTAZIONE
     Si ritiene che l’impatto sia da considerarsi non significativo per quanto riguarda la componente inquinamento
     atmosferico, prescrivendo tuttavia un monitoraggio post operam.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     La caratterizzazione della presente matrice non presenta variazioni rispetto a quanto già esaminato in
     relazione alla precedente procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ed al giudizio di compatibilità
     successivamente rilasciato dalla Commissione V.I.A..

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




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     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     La caratterizzazione della presente matrice non presenta variazioni rispetto a quanto già esaminato in
     relazione alla precedente procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ed al giudizio di compatibilità
     successivamente rilasciato dalla Commissione V.I.A.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     Nel febbraio del 2010 era stato condotto uno studio viabile allegato allo S.I.A. presentato dalla ditta ISGEV
     S.r.l., per l’ottenimento dell’autorizzazione all’aumento di capacità produttiva della stessa. In quella
     occasione, il rilievo di traffico condotto, aveva evidenziato il picco dei flussi transitati in totale
     all’intersezione, tra le 7.30 e le 8.30 del mattino con circa 2.352 veicoli; questi valori sono del tutto in linea
     con i più recenti e disponibili dati raccolti dallo studio Area Engineering S.r.l. di S. Donà di Piave (VE)
     durante un giorno infrasettimanale, che nello specifico hanno registrato un flusso medio diurno (6.00-22.00)
     di 2.085 veicoli totali.
     Nello specifico i rilievi di Area Engineering hanno
     interessato cinque sezioni stradali di cui si riporta uno
     schema
     I dati di traffico sopra riportati, hanno permesso
     all’amministrazione comunale, di studiare la soluzione più
     adatta a smaltire il traffico attestante l’intersezione. Infatti,
     tale soluzione ha minimizzato i tempi medi di
     attraversamento dell’incrocio configurato come una doppia
     rotatoria. Inoltre, una importante soluzione progettuale è
     stata la realizzazione nella rotatoria denominata “B”, di
     una corsia dedicata per la svolta a destra per i veicoli
     provenienti dalla Strada Provinciale “Tezze” e diretti verso
     il centro di Arzignano, così da evitare possibili interferenze
     con i veicoli transitanti in rotatoria. Nella figura seguente è riportata l’intera intersezione a doppia rotatoria e
     l’ubicazione del sito oggetto di studio.




     Il numero dei mezzi pesanti indotti dalla I.S.G.E.V. rimane invariato, mentre le automobili risultano, allo
     stato attuale, inferiori di 20 unità; in merito alla GDC Cast, invece, si prevede un aumento massimo di 3
     mezzi pesanti/giorno, n. 1 furgone/giorno e n. 2 auto/giorno. Tali veicoli andranno ad aggiungersi ai flussi di
     traffico attuali in modo da ottenere i dati complessivi allo stato futuro.
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     Il rapporto tra aumento di produttività e traffico indotto dalla GDC Cast ha fatto stimare un aumento
     massimo di 3 mezzi pesanti/giorno, n. 1 furgone/giorno e n. 2 auto/giorno.
     Tale incremento è stato sommato ai flussi di traffico attuali in modo da ottenere i dati complessivi allo stato
     futuro. In conclusione l’incidenza dell’indotto sui rami dell’intersezione va da un valore di circa 0,4% su via
     dell’Industria e via Madonna dei Prati, sulla SP 93 si attesta sullo 0,9%, mentre su via Della Tecnica, accesso
     alla GDC, è stata quantificata un’incidenza del 10% circa..

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     La caratterizzazione della presente matrice non presenta variazioni rispetto a quanto già esaminato in
     relazione alla precedente procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ed al giudizio di compatibilità
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                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE
     PERSONE
     La caratterizzazione della presente matrice non presenta variazioni rispetto a quanto già esaminato in
     relazione alla precedente procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ed al giudizio di compatibilità
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                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                    VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO

                              CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

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                           Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
               al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1.  L’azienda è impegnata ad acquisire l’aggiornamento delll’Autorizzazione Integrata Ambientale,
       necessario per l’esercizio della modifica richiesta.

     Vicenza, 29 aprile 2015
       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
       Andrea Baldisseri                                    Ing. Maria Pia Ferretti




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