determina n.65 del 23/01/2017
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 65 DEL 23/01/2017
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ASSOGGETTAMENTO A PROCEDURA DI VIA ART. 20 D.LGS. 152/2006 E
S.M.E.I.
DITTA: FREALDO ASFALTI SRL
PROGETTO PRELIMINARE DI MODIFICA DELL’IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI
SPECIALI NON PERICOLOSI.
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI SAN GERMANO DEI BERICI
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata in data 24/11/2016 nostro prot. 79071 da parte della ditta
Frealdo Asfalti srl con sede legale in comune di San Germano dei Berici (VI), via Fontana Samoro
n.2, relativa a “Progetto preliminare di modifica dell’impianto di recupero rifiuti speciali non
pericolosi”, nel sito di via casona n.12 in comune di San Germano dei Berici (VI);
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata nell'Allegato IV
alla parte II del D.Lgs. 152/2006 al punto 7. progetti di infrastrutture, lettera z.b) “impianti di
smaltimento e recupero rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno,
mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del D.Lgs. 3 aprile
2006, n.152;
Tenuto conto che la verifica per tali impianti di recupero risulta tra le competenze inpiduate in
capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, come inpiduati negli allegati III e IV alla
Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
web della Provincia in data 05/12/2016 ;
Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Dato atto che il Comitato tecnico Provinciale, nella seduta del giorno 18/01/2017, ha disposto
l'assoggettamento alla procedura di valutazione ambientale per le motivazioni contenute nel parere
02/2017 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale conservata agli atti;
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
copia informatica per consultazione
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45;
Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di
impatto ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;.
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.27 del 28/07/2016 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2016;
Visto che con Decreto del Presidente n. 76 del 03/08/2016 è stato approvato il PEG dell'anno
2016 per la sola parte contabile;
DETERMINA
1. che il progetto della Ditta Frealdo Asfalti srl con sede legale in comune di San Germano dei
Berici (VI), via Fontana Samoro n.2, relativa a “Progetto preliminare di modifica
dell’impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi”, nel sito di via casona n.12 in
comune di San Germano dei Berici (VI), è assoggettata alla procedura di valutazione di
impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e L.R. 4/2016 per le motivazioni riportate
nel parere n.02/2017 allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e
sostanziale;
2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
3. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta Frealdo Asfalti srl , al Comune di San
Germano dei Berici, all'ARPAV, all'Ulss n.8,
4. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12).
5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line.
INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.
copia informatica per consultazione
Vicenza, 23/01/2017
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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SPECIALI NON PERICOLOSI.
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI SAN GERMANO DEI BERICI
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 23/01/2017.
Vicenza, 23/01/2017
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(BERTACCHE CRISTINA)
con firma digitale
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FREALDO ASFALTI S.R.L.
PARERE N. 02/2017
Oggetto: Progetto preliminare di modifica dell’impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi.
PROPONENTE: Frealdo Asfalti srl
SEDE LEGALE: Via Fontana Samoro n. 2 - San Germano dei Berici
SEDE INTERVENTO: Via Casona n. 12 - San Germano dei Berici
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi.
PROCEDIMENTO: Verifica di assoggettabilità ex art.20 del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
infrastrutture: z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152.
COMUNE INTERESSATO: \\\
DATA DOMANDA: 24 novembre 2016
DATA PUBBLICAZIONE: 05 dicembre 2016
DATA INTEGRAZIONI: \\\
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- A Relazione Tecnica Descrittiva;
- B Studio Preliminare Ambientale;
- C Valutazione di Incidenza Ambientale;
- D Documentazione Previsionale di Impatto Acustico;
- E.1 Inquadramento, planimetria e layout generale attuale dell'impianto di recupero;
- E.2 Sezioni dello stato attuale;
- E.3 Planimetria e layout generale impianto di progetto;
- E.4 Sezioni dello stato di progetto;
- E.5 Planimetria reti tecnologiche esistenti;
- E.6 Planimetria reti tecnologiche di progetto;
- F Fascicolo allegati;
- G Documentazione fotografica;
- H Valore complessivo delle opere.
PREMESSE
L’attività di recupero rifiuti speciali non pericolosi costituiti da materiali da demolizione e terre viene attual-
mente svolta in regime ordinario presso l’impianto della stessa ditta sito in via Casona n° 12 in Comune di
San Germano dei Berici, con l’autorizzazione della Provincia n°45/Suolo Rifiuti/2012 , cui è seguita l’Autoriz-
zazione Integrata Ambientale n°10/2015.
L’impianto di recupero attuale risulta strutturato in n.6 distinte linee di trattamento dei rifiuti ed il progetto
in esame prevede la realizzazione di un sistema di ulteriore trattamento (affinamento) della MPS graniglia di
vetro ottenuta con il proprio impianto fisso di frantumazione e vagliatura, al fine di ottenere del materiale di
elevata qualità.
La procedura di affinamento prevista pertanto verrà eseguita sul materiale già classificabile come MPS, con
installazione di un nuovo sistema impiantistico, di seguito denominato “Impianto di affinamento vetro”che
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costituirà una nuova linea di trattamento, denominata linea 7; ulteriori modifiche riguarderanno la realizza -
zione di nuove aree coperte di accumulo rifiuto in attesa di essere trattato e di rifiuto trattato e del layout
dell’impianto di recupero complessivo; è prevista inoltre la realizzazione di una nuova rete di raccolta e trat-
tamento delle acque meteoriche del piazzale scoperto di accumulo della MPS prodotta.
La richiesta non prevede la modifica del quantitativo massimo trattabile giornaliero ed annuo attualmente
autorizzati; della superficie complessiva dell’impianto di recupero, pari a circa 13.225mq, 2.587mq circa sono
occupati dal capannone produttivo, 48mq circa dai monoblocchi ad uso uffici , spogliatoi e servizi, 8.864mq
circa dalla viabilità di transito e dai piazzali di accumulo MPS e 1.924 mq circa da aree a verde e argini in ter-
ra.
UBICAZIONE
L’area in oggetto è identificabile lungo il tracciato della Val Liona, una delle valli che incide il sistema collina -
re dei Colli Berici, e che prende il nome dallo scolo Liona che la percorre con direzione Nord Ovest- Sud Est.
L’impianto di recupero della ditta Frealdo Asfalti è situato nel territorio del Comune di San Germano dei Be-
rici, in località Carbonarola, circa 1km a sud ovest del centro municipale.
Esso ricade interamente all’interno di un’area classificata con Z.T.O. D1 “produttiva” dal P.R.G. vigente del
Comune di San Germano dei Berici.
Morfologicamente il sito è ubicato in un’area pianeggiante ad una quota altimetrica di circa 20 m slm situata
tra la base del versante nord orientale del Monte Crearo ed il tracciato della Strada Provinciale denominata
“Bocca d’Ascesa” che collega l’ovest vicentino con i Comuni del sud vicentino verso la Provincia di Padova.
L’area dall’impianto autorizzato della ditta Frealdo Asfalti è delimitata ad est da via Casona (ex via Carbona-
rola), a sud-est da un insediamento artigianale (ditta di realizzazione pozzi per acqua), a sud-ovest dal piaz -
zale di deposito di un insediamento artigianale (falegnameria), ad ovest da una strada vicinale (ramo di via
Casona) ed a nord da un’area coltivata a vigneto.
Il lotto occupato dall’impianto di recupero in oggetto risulta interno al perimetro del Sito di Importanza Co-
munitaria classificato con codice IT3220037 e denominato “Colli Berici”.
Il lotto non risulta interessato da vincolo Paesaggistico ai sensi del D.Lgs 42/2004. In particolare si evidenzia
che il tracciato dello Scolo Liona scorre circa 590m a est del confine dell’impianto.
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Ortofoto del sito
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Provincia di Vicenza;
• Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano Regolatore Generale del Comune di San Germano dei Berici (P.R.G.);
• Piano di Assetto del Territorio del Comune di San Germano dei Berici (P.A.T.);
• Piano degli Interventi del Comune di San Germano dei Berici (P.I.);
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti urbani e Speciali;
• Piano di Tutela delle Acque;
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera;
•Piani d’Area Regionali;
•Piano Faunistico Venatorio Regionale;
• Rete Natura 2000.
L’esame del Quadro Programmatico ha interessato un numero elevato di strumenti e norme, da cui
emergono una serie di criticità che debbono essere considerate, tra cui:
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- l’impianto di recupero ricade all’interno di ambiti naturalistici di livello regionale, di tutela paesaggistica e
di zone sottoposte a vincolo idrogeologico;
- l’intera area dell’impianto di recupero è ubicata all’interno del Sito di Importanza Comunitaria denominato
“Colli Berici”, IT3220037;
- il sito del’impianto di recupero in oggetto ricade in un‘”area produttiva non ampliabile (PTCP);
- l’attività non risulta conforme alle N.T.A. del P.I. relativamente al pieto di insediamento di talune
tipologie prevista dalla normativa in tema di classificazione di industria insalubre (art.216 TT.UU.LL.SS.);
- andrebbero inoltre chiariti gli aspetti rappresentati dal rispetto del limite dei 10 metri dal punto di testa
della sorgente presente in prossimità dell’impianto, dall’inpiduazione dei limiti delle zone D1./4 D1.1/1 del
P.I., ivi compreso il perimetro dell'area a verde privato, nonché l’approfondimento del rapporto tra quanto
realizzato/proposto con il Piano di Lottizzazione produttiva “Carbonarola di Sopra”.
La Verifica di Assogettabilità, e la allegata Valutazione di Incidenza, non approfondiscono in modo
sufficiente il rapporto tra il progetto di variante e le valutazioni di carattere ambientale contenute negli
strumenti di pianificazione a scala territoriale vigenti; a prescindere, comunque, dal grado di
approfondimento che lo studio riserva alle indicazioni/prescrizioni contenute negli strumenti di
pianificazione a scala territoriale, considerata la vicinanza alla sorgente e l’appartenenza all’ambito della
zona Sic IT3220037, nonché le specifiche prescrizione del Piano Regionale di Gestione Rifiuti e le norme del
P.A.T. citate nell’osservazione del Comune di San Germano dei Berici, si ritiene di rinviare il progetto di
variante ad uno studio di Valutazione di Impatto Ambientale.
VALUTAZIONE
Si ravvisano aspetti di marcata criticità e quindi si propone di sottoporre il progetto a Valutazione di Impatto
Ambientale.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
L’area dell’impianto è dotata di una viabilità interna di transito per l’accesso e le operazioni di carico e scari-
co interamente pavimentata in asfalto. Lungo la viabilità interna all’area è installato un impianto di spruzza-
tura d’acqua per l’abbattimento delle polveri sollevate dai transiti. Al centro dell’area è attualmente presente
il capannone prefabbricato in c.a. (2.587 mq di superficie) chiuso su tre lati (nord, est e sud). Il lato ovest è
aperto per consentire il conferimento e la messa in riserva dei rifiuti. Internamente il capannone è piso in
due parti (porzione ovest e porzione est) da un muro continuo. Nella porzione ovest sono collocate le aree di
messa in riserva di tutti i rifiuti inerti in ingresso, il frantoio OM-Ulisse e il frantoio secondario mod. MG48.
Inoltre è ivi previsto il posizionamento in fase di operatività del vaglio Terex per la vagliatura delle terre. In
prossimità del lato aperto è dedicata una superficie complessiva di 547mq, dedicata ad accogliere le piazzole
(A1-A2-A3-A4-A5-C-E-N-O-B1-B2), separate tramite diaframmi mobili in calcestruzzo, per la Messa in riser-
va. La pavimentazione interna è dotata di pendenze e caditoie adeguate a captare eventuali rilasci di acqua
dal rifiuto in deposito, i quali vengono poi raccolti in due pozzettoni interrati a tenuta stagna di circa 1mc ca -
dauno di volume. Nell’area est del capannone è installata la porzione prevalente dell’impianto fisso di tratta-
mento Continental Nord, costituito da deferrizzatori, da un vaglio vibrante dotato di ecocleaner per la sepa-
razione delle impurità leggere presenti nel rifiuto trattato, un frantoio giratorio conico (secondario) e relativi
nastri trasportatori di collegamento tra i singoli elementi. In tale porzione è presente l’area di accumulo del
gesso lavorato (MPS-gesso da recupero) ed inoltre le piazzole e cassoni destinati all’accumulo dei rifiuti pro -
dotti dal trattamento (e.g. carta, plastica, ferro e rifiuto indifferenziato CER 191212).
Tutta l’area interna al capannone risulta pavimentata con getto di calcestruzzo armato e dotata di caditoie
con griglia per la raccolta di eventuali spandimenti e rilasci di acqua dai cumuli. I portoni sul lato nord e
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sud del capannone sono dotati di sistema automatico di apertura e chiusura, gli altri sono invece apribili ma -
nualmente.
Stato di fatto
L’impianto autorizzato è strutturato in sei linee di trattamento secondo le specifiche riportate in tabella, eser -
citando le sotto elencate operazioni:
- messa in Riserva (R13),
- selezione (R12)
- recupero (R5)
ai sensi dell’All. C alla parte Quarta del D.Lgs. 152/2006, di inerti da demolizione per la produzione di rici -
clato di qualità (MPS), finalizzato all’impiego nella realizzazione di sottofondi, rilevati stradali, riempimenti
e sotto- pavimentazioni nell’edilizia.
Le caratteristiche della materia prima secondaria ottenuta dai processi di recupero sono verificate mediante
analisi chimiche al fine di garantire la corrispondenza con i requisiti richiesti dal disposto normativo vigente.
Orari delle attività
L’impianto di recupero rifiuti è operativo durante il solo periodo diurno, dal lunedì al venerdì per circa 8 ore
al giorno, ricomprese indicativamente all’interno della seguente fascia oraria: 07,00-18,00.
Durante il periodo di apertura dell’impianto può risultare attiva una qualsiasi delle 6 linee di trattamento
autorizzate. Con l’istanza di variante non è prevista variazione dell’orario di apertura dell’impianto di recu -
pero rispetto alle condizioni attuali autorizzate.
Codici CER autorizzati
Si riportano qui di seguito i codici CER dei rifiuti per il cui ritiro l’impianto risulta autorizzato e per i quali
sia presente una rispettiva voce a specchio.
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CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO IN PROGETTO
Il progetto di variante prevede le seguenti modifiche da apportare all’impianto di recupero:
1) Definizione della nuova linea (ID= 7) per il trattamento/affinamento del vetro (MPS) con installazione di
nuovo sistema impiantistico dedicato all’affinamento della graniglia di vetro ottenuta dal trattamento del
CER 191205 mediante l’impianto Continental Nord di cui la ditta è già dotata. Il nuovo impianto prevede an -
che un sistema di trattamento dell’aria utilizzata, costituito da un ciclone, un filtro a maniche ed un camino
di emissione (camino n°2);
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2) installazione di un separatore densimetrico prodotto dalla ditta Ghirarduzzi srl. Il nuovo impianto preve-
de anche un sistema di trattamento dell’aria utilizzata, costituito da un ciclone, un filtro a maniche ed un ca -
mino di emissione (camino n°3);
3) impiego presso l’impianto di un nuovo frantumatore denominato OMSIET Sandmaker 66 utilizzato nel
processo di trattamento del conglomerato bituminoso e del gesso. Il nuovo frantumatore andrà a sostituire il
frantumatore MG48;
4) realizzazione di una nuova ulteriore Area di Messa in Riserva denominata “Area di Messa in Riserva n°2”,
costituita da n°5 silos orizzontali (piazzole) coperti e contigui di dimensioni 6m x 10m cadauno, delimitati
perimetralmente da elementi prefabbricati modulari in cls (tipo new jersey) di altezza 3,85m fuori terra. Le
nuove piazzole saranno destinate alla messa in riserva di alcuni rifiuti in ingresso già autorizzati;
5) copertura e confinamento delle piazzole S12-S13-S14 di accumulo temporaneo della MPS-vetro prodotta,
mediante edificazione di una tettoia (vano tecnico1) in aderenza alla facciata est del capannone realizzata in
prefabbricata in c.a. e dotata su due lati frontali di telo scorrevole tipo apri/chiudi;
6) edificazione di una tettoia (vano tecnico n°2) in aderenza alla facciata sud del capannone realizzata con pa-
reti in cls, copertura in struttura metallica e dotata frontalmente di telo tipo apri/chiudi, finalizzata alla co-
pertura e confinamento della piazzola S16 di accumulo temporaneo del rifiuto prodotto dall’affinamento
della MPS-vetro.
7) installazione sia presso l’area di Messa in Riserva n°1 (già autorizzata) interna al capannone esistente, sia
all’interno del vano tecnico 1 che del vano tecnico 2 di progetto di un impianto di abbattimento polveri ed
odori costituito da nebulizzatori (spray) ad acqua e prodotti specifici;
8) chiusura della facciata ovest del capannone mediante installazione di un tendaggio scorrevole ad apertura
manuale (tipo apri/chiudi). Realizzazione di un cordolo in cls di separazione idraulica sulla pavimentazione
esistente in corrispondenza della facciata ovest del capannone;
9) ampliamento dell’area scoperta (piazzale) di accumulo della MPS prodotta con accorpamento, all’area
dell’impianto di recupero, del mappale 440 del Foglio 6 del Comune di San Germano dei Berici;
10) realizzazione di una rete di raccolta e trattamento delle acque meteoriche provenienti dai piazzali di ac-
cumulo della MPS ottenuta dal processo di recupero;
11) modifica/aggiornamento del layout e del processo di trattamento dei rifiuti attuato in alcune linee di trat-
tamento dell’impianto di recupero a seguito dell’adozione dei nuovi macchinari;
12) modifica del layout generale dell’impianto di recupero.
Al termine dell’esame istruttorio si reputa necessario richiedere alcune specifiche integrazioni:
- chiarire l’aspetto gestionale determinato dall’utilizzo della linea n.1 sia come produttore di “MPS riciclato”
che come sezione di “pretrattamento” e produttrice di rifiuto per la nuova “MPS vetro”, prodotta a seguito
dell’attività della nuova linea n.7;
- motivare il ricorso al riferimento del DM 05.02.98 per la nuova MPS, anziché al Regolamento UE 1179/2012
(end of waste);
- approfondire le motivazioni per cui i due pozzettoni usati per la sedimentazione primaria nella nuova linea
di trattamento acque siano collegati in serie e non in parallelo, permettendo così di usare ambedue i pozzetti
in maniera ottimale; si chiede altresì di indicare la portata oraria di pioggia a cui si attiverebbe il by pass del -
le vasche di trattamento di prima e seconda pioggia;
- esporre le valutazioni fatte circa la possibilità di spargimento accidentale di rifiuti nei piazzali a causa della
loro movimentazione relativamente alla conseguente necessità di impermeabilizzazione con captazione delle
acque meteoriche, considerato che il progetto prevede la realizzazione di nuove zone di messa in riserva di
rifiuti in zone esterne al capannone dove avvengono le operazioni di trattamento e recupero;
- esporre le valutazioni fatte relativamente allo studio di contenimento della dispersione di polveri dai cu-
muli di ciascun tipo di MPS in funzione dei parametri: quantitativo in deposito, altezza dei cumuli e presen -
za di sistemi di abbattimento a nebulizzazione;
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- dettagliare il progetto di contenimento di odori mediante abbattimento con nebulizzatori (spray) ad acqua
e prodotti specifici, identificandone il dimensionamento, nonché la possibili scelta gestionale di attivazione
costante, le modalità di captazione e gestione del liquido nebulizzato non assorbito dal materiale vetroso (ri -
fiuto e MPS), nonché quali siano le strategie ed i progetti previsti per verificare l'efficacia e monitorarne la
costanza nel tempo dei sistemi di abbattimento previsti (barriera osmogenica) e quali i criteri di accettabilità
inpiduati;
- raffrontare la situazione risultante dal progetto presentato con le mitigazioni previste dalla tabella del para -
grafo 12.5 dell'Allegato A alla DGRV n.1773 del 28 agosto 2012 fornendo ragguagli circa le eventuali diffor -
mità ed analogie.
VALUTAZIONE
Il progetto abbisogna delle integrazioni sopra esposte, che dovranno essere opportunamente considerate nel progetto
definitivo da sottoporre a procedura di valutazione di Impatto Ambientale.
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QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
L’inserimento della nuova linea di lavorazione comporta la produzione di ulteriori emissioni in atmosfera
che subiranno un contenimento attraverso nuovi impianti di abbattimento, n.2 cicloni separatori e n.2 filtri a
maniche autopulenti, dotati dei relativi camini di emissione finale; il filtro a maniche della linea di affina-
mento vetro verrà installato in area esterna al capannone. Tutti gli altri elementi saranno installati interna-
mente, riducendo notevolmente in tal modo anche gli impatti sia di tipo visivo, sia dovuti alle emissioni di
rumore. L’installazione di nuovo impianto di abbattimento odori e polveri nell’area di Messa in Riserva 1,
nell’area di trattamento dei rifiuti e nelle aree di accumulo del vetro e del rifiuto prodotto, dovrebbe consen-
tire di ridurre efficacemente le emissioni di polveri e le eventuali emissioni di odori; in fase di sopralluogo è
stato accertato un effettivo impatto odorigeno e si ritiene pertanto necessario un esame di raffronto in ordine
al rispetto delle prescrizioni a suo tempo impartite, anche al fine di verificare l’efficacia della nuova tecnolo-
gia di abbattimento.
VALUTAZIONE
Il progetto abbisogna delle integrazioni sopra esposte, che dovranno essere opportunamente considerate nel progetto de-
finitivo da sottoporre a procedura di valutazione di Impatto Ambientale.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Le aree scoperte possono essere sudpise in due tipologie:
1- quelle dedicate a transito o movimentazione rifiuto e presidiate da caditoie;
2- quelle dedicate ad accumulo MPS (materia prima ottenuta dal recupero dei rifiuti).
Nelle aree scoperte è presente un sistema di caditoie attorno al capannone, dedicato alla raccolta delle acque
nelle aree esterne di transito. La linea di raccolta è dotata al suo punto terminale di un pozzetto separatore
della prima pioggia. Le acque di prima pioggia vengono accumulate temporaneamente in due vasche
interrate in cls di circa 40 mc di volume cadauna dove avviene anche la loro sedimentazione/dissabbiatura.
Tali acque vengono poi trattate tramite un disoleatore gravitativo e quindi scaricate nel fossato tombato
presente a margine della proprietà.
La portata di seconda pioggia viene avviata direttamente nel fossato tombato.
Sono presenti due pozzetti fiscali (PF1 e PF2), uno nel tratto di scarico delle acque di prima pioggia e uno nel
tratto di scarico delle acque seconda pioggia, per il campionamento ed analisi.
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Le acque meteoriche provenienti dalla copertura del capannone vengono scaricate direttamente nel fossato
tombato mentre le acque meteoriche di dilavamento di competenza dell’area pavimentata in terra e dedicata
all’accumulo della MPS vengono smaltite in parte per infiltrazione naturale nel suolo e in parte per deflusso
verso l’area del fossato precitato.
Le acque nere provenienti dai servizi igienici del locale ad uso archivio situato nell’area di accettazione posta
all’ingresso dell’impianto di recupero sono trattate in un vasca imhoff e smaltite in vassoio assorbente.
La nuova rete di raccolta e trattamento delle acque meteoriche provenienti dai piazzali scoperti di accumulo
della MPS prodotta consentiranno di ottemperare a quanto previsto dal Piano di Tutela delle Acque della Re-
gione Veneto e di garantire elevati livelli di sicurezza ambientale per il sito. Le opere previste garantiranno
che l’attività dell’impianto non incida negativamente sulla qualità dei recettori idrici di superficie nemmeno
a seguito della variante in argomento.
Le integrazioni da richiedere sono già ricomprese in quanto riportato nel Quadro di Riferimento Progettuale.
VALUTAZIONE
Il progetto abbisogna delle integrazioni sopra esposte, che dovranno essere opportunamente considerate nel progetto de-
finitivo da sottoporre a procedura di valutazione di Impatto Ambientale.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Il sito si pone nella fascia di transizione tra i rilievi1 collinari ed il settore vallivo di pianura. Il sottosuolo è
costituito prevalentemente da intercalazioni discontinue di depositi prevalentemente fini. Si tratta di
sedimenti alluvionali fini, appartenenti alle classi granulometriche delle sabbie fini , dei limi e delle argille
oltre a depositi torbosi.
I terreni presenti nell’area sono costituiti superficialmente da un’alternanza di depositi limosi argillosi e
argilloso limosi. Tali materiali sulla base anche delle prove di permeabilità effettuate in corrispondenza di
terreni del tutto analoghi a quelli in esame possiedono valori del coefficiente di permeabilità k compresi tra
10-6 e 10-7 cm/s. Ne risulta un grado di permeabilità dei terreni da molto basso ad impermeabile.
Dall’analisi degli elementi riportati nello SPA risulta che il sito di interesse è caratterizzato dalla presenza di
depositi limo-argillosi praticamente impermeabili. Più a monte sono presenti rocce calcare-dolomitiche ed
arenaceo marnose, mediamente permeabili. La ridotta permeabilità dei terreni presenti impedisce
l’infiltrazione delle acque meteoriche in profondità, attraverso gli strati orizzontali del suolo, e favorisce
l’insorgere di deflussi orizzontali che alimentano i fossati presenti nell’area, ed inoltre il maggiore Scolo
Liona.
Durante una campagna di indagini geognostiche del 2008 sono state effettuate delle misurazioni
freatimetriche all’interno dei fori di prova, le quali hanno permesso di determinare la presenza della falda ad
una profondità di circa 2,0 m rispetto al p.c. attuale.
Nel corso della fase di cantiere non è previsto l’impiego e l’accumulo in area scoperta e non pavimentata
di rifiuti o sostanze potenzialmente pericolose, capaci di inquinare il suolo. Si esclude pertanto tale rischio.
Non sono peraltro previsti interventi di mitigazione specifici.
Nella configurazione attuale l’accumulo dei rifiuti (area di Messa in Riserva 1) e la fase di trattamento
vengono eseguite su aree interne al capannone pavimentate in calcestruzzo che garantiscono un’adeguata
separazione tra il rifiuto ed il suolo sottostante. Inoltre tali aree sono dotate di pozzettoni a tenuta stagna per
la raccolta di eventuali accidentali spandimenti o colaticci.
Nella configurazione di progetto è prevista la realizzazione di una nuova area di Messa in Riserva
(area di Messa in Riserva 2) e la realizzazione di nuove piazzole di accumulo sia di rifiuto che di materiale
trattato (piazzole S12-S13-S14-S16) nell’area esterna al capannone esistente.
I materiali accumulati in area scoperta e non impermeabilizzata (area ovest) sono costituiti da Materie Prime
Secondarie sulle quali sono già state seguite le verifiche di compatibilità ambientale previste dalla normativa
vigente (Test di Cessione).
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La nuova area di Messa in Riserva (Messa in Riserva 2) verrà pavimentata e dotata di un sistema di copertura
movibile (tipo copri/scopri). È inoltre prevista la gestione di eventuali rilasci di liquido/acqua da parte del
rifiuto (in caso di rifiuto particolarmente bagnato da acqua meteorica) con raccolta entro un pozzettone
interrato a tenuta stagna di volume utile di 4mc posizionato a margine del silos orizzontale (periodicamente
svuotato da ditta specializzata).
Anche presso le nuove piazzole di accumulo materiale trattato S12, S13, S14 e presso la piazzola di accumulo
rifiuto esitato (S16) sono previsti presidi a garanzia della qualità del sottosuolo.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
L’area di progetto ricade nella zona produttiva del Comune di San Germano dei Berici ed è collegata alla
Strada Provinciale 12 tramite una via secondaria Carbonarola.
L’area in analisi è delimitata ad est da via Carbonarola, a sud dalle pertinenze esterne di un’altra azienda, ad
ovest da una strada vicinale ed a nord da un’area coltivata a vigneto. Le abitazioni più vicine si trovano sul
fronte est oltre via Carbonarola, sono presenti inoltre altri fabbricati residenziali sui fronti nord, ovest e sud.
Il lotto in analisi ricade per il Piano di Zonizzazione Acustica Comunale in classe V, i fabbricati residenziali-
ricettori sono in classe acustica V e III.
L’attività di recupero attuata attualmente presso l’impianto della ditta Frealdo è strutturata per linee di
trattamento. Le linee di trattamento allo stato di fatto sono sei ( a riguardo il tecnico redattore scrive che le
sei linee non funzionano mai contemporaneamente), il progetto prevede di avere un ulteriore linea di
trattamento per il vetro. Agli attuali impianti e macchinari si aggiungeranno ulteriori impianti e macchinari
utili alla nuova linea, inoltre ci saranno delle variazioni nell’attuale disposizione dei cumuli di materiale
nell’area di deposito esterna.
Attualmente i mezzi meccanici impiegati per il trattamento dei rifiuti sono i seguenti:
-Frantoio OM Ulisse TK 096 F
-Vaglio Terex Finlay 663
-Frantoio secondario Continentale Nord MG48
-Impianto fisso di frantumazione e vagliatura Continental Nord dotato di ecocleaner e collegato ad un
impianto di trattamento aria costituito da un ciclone, un filtro a maniche e un camino di emissione.
Nel piazzale esterno situato a ovest del capannone sono invece normalmente funzionanti:
- una pala gommata Komatsu WA 320-5 utilizzata per la movimentazione del materiale nel piazzale e nel
capannone
un escavatore cingolato Fiat Kobelco EX215 ET
L’accesso dell’impianto è situato a nord est del lotto su via Carbonarola. Il traffico indotto dall’attività
prevede al presenza di una trentina di camion al giorno, con più ingressi e uscite per il conferimento del
rifiuto o per l’allontanamento della Materia Prima Secondaria (MPS) prodotta, questi percorrono la viabilità
a nord del capannone e accedono all’area di scarico situata ad ovest del capannone stesso. Qui scaricano i
rifiuti trasportati nell’area di Messa in Riserva 1 interna al capannone oppure caricano MPS dal rispettivo
cumulo presente nel piazzale ovest.
Nella Documentazione Previsionale di Impatto Acustico si riscontrano delle potenziali criticità e delle
anomalie nella verifica del limite differenziale presso i ricettori A, B e D; a riguardo è corretto verificare i
livelli di rumore residuo scorporati dalle emissione delle infrastrutture dei trasporti presso i ricettori
indagati, nonché i valori LeqA e L95 orari più bassi riscontrati dal monitoraggio, da usare per la verifica del
livello differenziale presso i suddetti ricettori. Si chiede di integrare l’analisi usando i dati suddetti.
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Inoltre si chiede di dare indicazioni specifiche dei livelli di rumore, confrontati con i limiti di norma,
prodotti dal traffico indotto dall’attività sulle strade afferenti l’area di progetto e nei confronti dei ricettori
indagati.
VALUTAZIONE
Il progetto abbisogna delle integrazioni sopra esposte, che dovranno essere opportunamente considerate nel progetto de-
finitivo da sottoporre a procedura di valutazione di Impatto Ambientale.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
La tipologia e l’entità delle emissioni di vibrazioni saranno similari (movimentazione di materiali, scavi,
attività di pala gommata, transito di camion) alle emissioni di vibrazioni attualmente proventi dal sito di
recupero. In base a tale considerazione si può concludere che le emissioni di vibrazioni durante la fase di
esercizio interesseranno un’area limite di circa 10-20m nell’intorno delle sorgenti di emissione
(principalmente i vagli vibranti) e pertanto saranno sostanzialmente limitate all’interno dell’impianto di
recupero. Pertanto gli edifici abitativi e quelli artigianali presenti nell’intorno non saranno interessati da tali
emissioni Nell’immediato intorno dell’impianto non risultano presenti attività con lavorazioni
particolarmente sensibili alle vibrazioni.
I nuovi macchinari installati e dotati di parti vibranti, saranno dotati di specifici ed opportuni sistemi di
ammortizzamento e di abbattimento delle vibrazioni che limiteranno notevolmente la trasmissione di
vibrazioni al suolo ed alle strutture.
Nella documentazione presentata non si riscontrano dati/informazioni specifiche in merito a rischio Radon,
alla presenza di sorgenti di radiazioni nonché a modifiche sostanziali degli impianti di illuminazione; dato
che l’impianto si trova all’ interno dei confini di un sito d’importanza comunitaria (SIC) si ritiene
opportuno condurre analisi più approfondite in merito all’eventuale presenza di specie floro-
faunistiche di pregio, che possano risentire della presenza della suddetta attività, ampliando la zona di
studio oltre i limiti dell’impianto stesso, in modo da permettere un’adeguata la valutazione
dell’inquinamento luminoso determinato dello stabilimento.
VALUTAZIONE
Il progetto abbisogna delle integrazioni sopra esposte, che dovranno essere opportunamente considerate nel progetto
definitivo da sottoporre a procedura di valutazione di Impatto Ambientale.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Le zone limitrofi all’impianto sono caratterizzate da un paesaggio per lo più rurale e agricolo intervallato da
costruzioni isolate ad uso abitativo; verso est si estende la pianura coltivata della Val Liona.
La presenza del muro in c.a. lungo i confini nord, est e sud dell’impianto costituisce un valido elemento di
mascheratura del sito produttivo, dei cumuli e delle attività in esso esercitate. Il mascheramento è stato in-
tensificato in particolare sul lato est, con l’installazione di una barriera fonoassorbente in sopraelevazione al
muro in c.a. . Il rinverdimento e le piantumazioni eseguite sul rilevato in terra presente al confine nord ovest
consentono un certo mascheramento dei cumuli e della movimentazione dei mezzi nel piazzale ovest.
Sulla base di quanto emerso nel capitolo relativo all’analisi del paesaggio, il sito dell’impianto di recupero,
ubicato all’interno di una lottizzazione produttiva, non è caratterizzato dalla presenza di elementi particolari
di pregio del paesaggio nel suo intorno (area di influenza potenziale); è presente a sud ovest una sorgente
con lavatoio. La delimitazione dell’impianto di recupero rispetta la fascia di 10m di vincolo previsti dal Pia-
no degli Interventi comunale.
L’impianto attuale è dotato di un rilevato in terra di altezza 2,5 m piantumato lungo il confine nord e ovest
ed inoltre di un muro in c.a. sopraelevato con barriera fonoassorbente, di altezza complessiva 4m, lungo il
confine est (via Casona). Tali opere costituiscono dei validi schermi visivi di mascheramento delle opere di
progetto.
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Al fine di mitigare ulteriormente la vista del sito di recupero e della nuova area di Messa in Riserva 2, verrà
prolungato l’argine in terra e la relativa piantumazione (piantumazione di siepe arboreaarbustiva semprever-
de) lungo il nuovo confine sud-ovest dell’impianto.
In base a quanto emerso in fase di sopralluogo, si ritiene necessario richiedere un valutazione di raffronto
sulle condizioni stabilite per lo stato di fatto approvato in precedenza, con particolare riferimento alle altezze
dei cumuli ed al livello di efficacia di mascheramento determinato dalla piantumazione in essere, preveden-
do, eventualmente, ulteriori varianti di mitigazione progettuale.
VALUTAZIONE
Il progetto abbisogna delle integrazioni sopra esposte, che dovranno essere opportunamente considerate nel progetto de-
finitivo da sottoporre a procedura di valutazione di Impatto Ambientale.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Il traffico veicolare di esercizio è costituito da mezzi commerciali pesanti (autocarri), adibiti al trasporto sia
dei rifiuti (in ingresso) sia delle MPS prodotte nell’impianto (in uscita). I valori di flusso sono stati calcolati
come affluenze orarie in una giornata lavorativa-tipo. L’analisi è stata eseguita sia in termini di numero
medio di transiti previsti correlato al quantitativo medio giornaliero recuperabile ottenuto dal quantitativo
massimo annuo autorizzato, sia in termini di numero massimo.
Considerando il quantitativo massimo di rifiuto annuo recuperabile attualmente autorizzato (131.000
ton/anno ed il numero medio di giorni lavorativi dell’impianto all’anno (220giorni/anno) si ottiene un
quantitativo medio giornaliero di rifiuto recuperabile pari a 595ton/giorno. I vettori impiegati nel trasporto
dei rifiuti ed MPS sono costituiti da mezzi con portata massima 25ton alcuni di proprietà della ditta Frealdo
Asfalti srl ed altri di Terzi. Per il conferimento ed allontanamento di tale quantitativo di rifiuto sono
impiegati pertanto un numero complessivo di circa 23,8 vettori/giorno.
L’autorizzazione vigente prevede il recupero giornaliero di un quantitativo massimo di rifiuto pari a
805ton/giorno. Considerando tale quantitativo invece si ottiene un numero massimo di vettori pari a 32,2
vettori/giorno.
Il numero dei transiti considera un rapporto di n°2 transiti/vettore ed è stato cautelativamente incrementato
al valore 3 transiti/vettore per considerare che solo una volta su due il vettore viaggia a pieno carico sia in
ingresso che in uscita dal sito. In condizioni di attività ”a medio regime” il traffico medio complessivo
giornaliero è di circa 71 passaggi/giorno mentre è pari a 97 passaggi/giorno in condizioni di attività a
“massimo regime”. Stante l’orario di lavoro si stima un numero medio di 9 passaggi/ora in condizioni di
attività ”a medio regime” e di 12 passaggi/ora in condizioni di attività ”a massimo regime” nel periodo
diurno. Il traffico veicolare pesante transita interamente lungo la Strada Provinciale n°12 sudpiso
indicativamente per il 50% in direzione nord (Grancona-Brendola) e per il 50% in direzione sud (Orgiano).
La variante non prevede un incremento né del quantitativo massimo giornaliero né del quantitativo massimo
annuo di rifiuti recuperabili; non è pertanto previsto un incremento del numero di transiti di mezzi pesanti
in ingresso ed uscita dall’impianto rispetto alle condizioni attuali.
Nonostante il calcolo dei flussi in entrata e in uscita dal lotto sia appropriato, non sono stati presentati dati di
traffico delle strade afferenti all’area in esame, necessari per verificare l’incidenza dei movimenti indotti
dall’attività; si suggerisce di eseguire un rilevamento del traffico qualora non fossero disponibili dati recenti.
Si richiede inoltre di indicare i percorsi dei mezzi in ingresso, in uscita e interni al lotto con le
relative fasce di ingombro al fine di inpiduare eventuali punti di conflitto.
VALUTAZIONE
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CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
L’impianto di recupero esistente è ubicato all’interno di un’area inpiduata dal PRG vigente come Zona
Territoriale Omogenea di tipo “D1.1” per insediamenti produttivi di completamento” .
Il contesto è di tipo rurale e agricolo sebbene i connotati risultino piuttosto modificati dalla presenza da
molti anni ormai dell’area produttiva-artigianale della Lottizzazione Carbonarola.
Per quanto riguarda l’analisi vegetazionale a livello più esteso (biocomprensorio, raggio di circa un
kilometro), l’area di analisi risulta compresa all’interno della Regione forestale Avanalpica –collinare, che
caratterizza tutte le colline (monti Berici ed Euganei) ed i settori collinari pedemontani (settori collinari dei
Lessini e dell’Altopiano dei Sette Comuni). La regione è particolarmente vocata alla viticoltura che è l’uso
del suolo prevalente. A sostegno delle attività umane sono stati introdotti in questa regione il castagno
(Castanea sativa) e la robinia (Robinia pseudoacacia), specie che frequentemente tendono a sostituirsi alle
formazioni originarie. La formazione forestale principale è il Querco-carpineto collinare, in cui la farnia e la
rovere si alternano in relazione alla persa disponibilità idrica. Sui substrati carbonatici invece, dove i
castagneti sono certamente di origine antropica, le condizioni edaficamente meno fav orevoli sono segnalate
dalla presenza degli ostrioquerceti o dei querceti di roverella.
L’area sede dell’impianto di recupero è, in particolare, situata all’interno del perimetro del SIC denominato
“ColliBerici”; nonostante ciò all’interno dell’area oggetto di studio non sono stati inpiduati habitat
faunistici e specie di particolare pregio e/o importanza, trattandosi di un’area in cui la forte antropizzazione
e la perdita di componenti naturali e naturaliformi hanno determinato la frammentazione la conseguente
riduzione degli habitat e delle specie.
Al fine di mitigare la presenza e l’inserimento paesaggistico dell’impianto di recupero è previsto il
prolungamento verso sud della siepe arboreo–arbustiva sempreverde esistente lungo il confine nordovest.
Le integrazioni da richiedere, a parte quanto già riportato nel Quadro di Riferimento Progettuale, riguarda -
no il progetto di sistemazione del verde che andrà dettagliato maggiormente.
VALUTAZIONE
Il progetto abbisogna delle integrazioni sopra esposte, che dovranno essere opportunamente considerate nel progetto de-
finitivo da sottoporre a procedura di valutazione di Impatto Ambientale.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Nella documentazione presentata si riscontrano dati/informazioni già presenti nella valutazione
dell’inquinamento atmosferico (polveri, odori), piuttosto che del rumore o del traffico veicolare, senza
rilevare alcuna particolare criticità. L’Ulss 6 ha segnalato una criticità legata all’impatto odorigeno ed alla
necessità di classificazione ai sensi dell’art.216 del TT.UU.LL.SS; tali aspetti sono oggetto di integrazioni
all’interno del Quadro di Riferimento Programmatico e Progettuale.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto è adeguato rispetto al fine che ci si propone di conseguire, tuttavia emergono criticità rispetto ai
vincoli territoriali vigenti, che seppure accuratamente evidenziate non vengono poi adeguatamente
affrontate e risolte.
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Il progetto presentato, inoltre, non risulta conforme alle norme urbanistiche del Comune di San Germano dei
Berici.
Risultano pervenute osservazioni da parte del Comune di San Germano dei Berici e dell’Ulss n.8 che
evidenziano talune criticità urbanistiche ed igienico-sanitarie.
Sussistono criticità, sopra evidenziate in merito alla vicinanza della sorgente, all’inserimento del progetto
nell’ambito della Zona SIC IT3220037, alle specifiche prescrizione del Piano Regionale di Gestione Rifiuti,
alle norme del P.A.T. citate nell’osservazione del Comune di San Germano dei Berici, agli impatti odorigeno
e paesaggistico.
L’analisi degli impatti porta a ritenere come il progetto comporti impatti significativi per l’ambiente per
quanto riguarda l’impatto odorigeno e potenziali impatti per ciò che concerne le altre matrici ambientali,
soprattutto in relazione al contesto territoriale i cui si inserisce l’impianto, con necessità di un più elevato
livello di approfondimento, anche progettuale, al fine di affrontare in modo organico e sistematico le criticità
emergenti.
Tutto ciò premesso si esprime
PARERE
Di assoggettamento del progetto alla procedura di V.I.A., sulla base delle motivazioni citate in premessa nell’ambito
degli specifici quadri riferimento e matrici ambientali, che portano a ritenere sussistere la presenza di possibili potenziali
impatti negativi e ricadute significative dell’iniziativa sull’ambiente.
Vicenza, 18 gennaio 2017
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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