determina n.694 del 21/10/2016

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 694 DEL 21/10/2016

                          Servizio VIA VINCA




     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:  ECOSERVICE   METALLI S.R.L.
     TIPOLOGIA ATTIVITA': IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI CASTELGOMBERTO



                            IL DIRIGENTE



      Vista la documentazione presentata in data 12/07/2016 prot.47650 - 47651 da parte della ditta
     ECOSERVICE METALLI S.R.L., con sede legale in via g. Zampieri n. 4 in Comune di VICENZA
     (VI), relativa al progetto di un “Impianto di recupero rifiuti non pericolosi”, nel sito di viale della
     Scienza snc , in Comune di Castelgomberto;
       Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata nell'Allegato IV
     alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - Punto 7. Progetti di infrastrutture: z.b) Impianti di
     smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno,
     mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del decreto
     legislativo 3 aprile 2006, n. 152.;
       Tenuto conto che la verifica per tali impianti risulta tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, con riferimento alla tipologia degli interventi, come
     inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;;
       Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
     verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
     web della Provincia in data 02/08/2016 ;
      Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
     28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
      Dato atto che la Comitato Tecnico Provinciale, nella seduta del giorno 19/10/2016, ha disposto




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     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     13/2016 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
       Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale;
       Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
     urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
     rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
     l'autorizzazione dell'intervento;
      Vista l’istruttoria della Comitato Tecnico conservata agli atti;
      Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
      Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45);
      Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di
     impatto ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
        Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;

        Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.27 del 28/07/2016 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2016;

        Visto che con Decreto del Presidente n. 76 del 03/08/2016 è stato approvato il PEG dell'anno
     2016 per la sola parte contabile;




                          DETERMINA


      1. che il progetto della ditta ditta ECOSERVICE METALLI S.R.L.., con sede legale in via g.
        Zampieri n. 4, nel comune di VICENZA, relativo all'“Impianto di recupero rifiuti non
        pericolosi” situato in comune di Castelgomberto, viale della Scienza snc, è escluso dalla
        procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R.
        4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere 13/2016 allegato alla presente
        determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;

      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta ECOSERVICE METALLI S.R.L., al
        Comune di Castelgomberto, all'ARPAV e all'Ulss n.5;
      5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);




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        6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
         all'albo pretorio on line.



                            INFORMA


     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
     Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
     presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
     data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
     Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
     autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.



     Vicenza, 21/10/2016



                                    Sottoscritta dal Dirigente
                                     (MACCHIA ANGELO)
                                      con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 694 DEL 21/10/2016


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:        ECOSERVICE    METALLI      S.R.L.
     TIPOLOGIA ATTIVITA': IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI CASTELGOMBERTO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 24/10/2016.


     Vicenza, 24/10/2016




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                   ECOSERVICE METALLI srl
                            PARERE N. 13/2016

     Oggetto: Impianto di recupero di rifiuti non pericolosi.
     PROPONENTE:           Ecoservice Metalli srl
     SEDE LEGALE:           Via Zampieri n. 4 - Vicenza
     SEDE INTERVENTO:         Via della Scienza - Castelgomberto
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Impianti di recupero rifiuti
     PROCEDIMENTO:          Verifica di assoggettabilità.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        Allegato IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - Punto 7. Progetti
                     di infrastrutture: z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                     pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                     operazioni di cui all'allegato  C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                     decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:       \\\
     DATA DOMANDA:          12 luglio 2016
     DATA PUBBLICAZIONE:       02 agosto 2016
     DATA INTEGRAZIONI:        12 ottobre 2016

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      -  - Relazione illustrativa.
      -  - Tavola n. 1: inquadramento generale.
      -  - Tavola n. 2: inquadramento fotografico.
      -  - Tavola n. 3: stato di fatto - planimetria generale.
      -  - Tavola n. 4: stato di fatto - prospetti e sezioni.
      -  - Tavola n. 5: stato di fatto - pianta piano terra.
      -  - Tavola n. 63 stato di progetto – lay-out.
      -  - Studio preliminare ambientale.
      -  - Dichiarazione di non necessita' della procedura di Valutazione di incidenza ambientale e relazione
      allegata.
      -  - Relazione di previsione di impatto acustico.

                              PREMESSE
     L’impianto della Ditta Ecoservice Metalli S.r.l. - Via della Scienza, 21 - Castelgomberto (VI) ha la propria
     sede nella Zona Produttiva Nord, situata tra Castelgomberto e Cornedo.
     La nuova attività della ditta Ecoservice Metalli srl riguarda operazioni di recupero di rifiuti non pericolosi,
     da svolgersi in procedura ordinaria, di potenzialità superiore alle 10 t/g.
     L’attività di recupero verrà svolta interamente all’interno del capannone, compresi gli stoccaggi, in modo che
     i rifiuti non possano venire dilavati dalle acque meteoriche.
     Nell'impianto si prevede che potranno essere conferite 80 ton di rifiuti al giorno, per un totale di 20.000
     ton/anno (su 250 giorni anno).
     Le attività di recupero previste sono le seguenti:
     - l'operazione di messa in riserva, R13, che prevede che il rifiuto in ingresso venga messo in stoccaggio prima
     di essere avviato a recupero nell’impianto stesso o in un altro impianto di recupero;


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     - l'operazione R12 "scambio di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni indicate da R1 a R11", intesa
     come pretrattamento costituito da selezione, separazione, cernita, adeguamento delle dimensioni e miscela-
     zione/accorpamento;
     - l'operazione R4 che riguarda il recupero degli scarti metallici, ferrosi e non ferrosi.

                              UBICAZIONE
     L’impianto della Ditta Ecoservice Metalli S.r.l. sorgerà in viale della Scienza in Comune di Castelgomberto
     (VI) nella Zona Produttiva Nord, situata tra Cornedo Vic. E Castelgomberto.
     La superficie topografica dell’area appare uniforme e non sono presenti rilievi e/o avvallamenti nelle imme-
     diate vicinanze. La quota assoluta del piano campagna è pari a circa 150 m s.l.m.
     L’area è catastalmente inpiduabile al Foglio 1, mappale 819 sub 1 del censuario di Castelgomberto.
     L’area ove è insediata l'attività della Ditta Ecoservice Metalli srl è classificata dal Piano Regolatore Generale
     del Comune di Castelgomberto come Zona Produttiva di espansione, D1 be.




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                               Ortofoto del sito

                 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del Comune di Castelgomberto;
     • Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
     • Piano Regionale di Tutela dell’Atmosfera;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque;
     • Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
     • Rete Natura 2000.
     I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro generale sufficientemente descritto, per
     il quale si ritengono comunque necessari taluni approfondimenti/analisi, considerato che le criticità e
     problematiche, anche potenziali, riportate nei suddetti strumenti di pianificazione ed evidenziate, non
     vengono messe in rapporto con l’intervento previsto. Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto
     richiesto.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




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                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     La Ditta Ecoservice Metalli srl intende avviare un'attività di recupero rifiuti non pericolosi presso un capan-
     none di viale della Scienza in Comune di Castelgomberto (VI).
     Nell'area è presente un capannone completamente tamponato di superficie pari a circa mq 1.043 dotato di uf-
     fici e servizi igienici. Nella tabella che segue sono riportate le superfici dei singoli locali.
     L’altezza del laboratorio è pari a 7,50 ml.
     All’interno del capannone è presente una pesa di lunghezza pari a ml 8,00.
     La pavimentazione del capannone è in cls e sono presenti 2 pozzetti per la raccolta di eventuali spanti; tutte
     le attività di trattamento dei rifiuti verranno effettuate al coperto, comprese le operazioni di stoccaggio.
     Nell'impianto si prevede che potranno essere conferite 80 ton di rifiuti al giorno, per un totale di 20.000
     ton/anno (su 250 giorni anno).
     Le attività di recupero previste sono le seguenti: R13, R12 e R4.
     L'operazione di messa in riserva, R13, riguarda tutte le tipologie di rifiuto e prevede che il rifiuto in ingresso
     mantenga lo stesso codice anche al momento dall'uscita dall'impianto per essere conferito ad un altro im -
     pianto di recupero.
     L'operazione R12 "scambio di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni indicate da R1 a R11", intesa come
     pretrattamento costituito da selezione, separazione, cernita, adeguamento delle dimensioni e
     miscelazione/accorpamento, riguarda tutte le tipologie di rifiuti e darà luogo esclusivamente a rifiuti codifi -
     cati con il codice CER 1912xx.
     L'operazione R4 riguarda il recupero degli scarti metallici, ferrosi e non ferrosi, per il quale la Ditta adotterà:
     - il Reg. (CE) 2011/333 del 31 marzo 2011, recante i criteri che determinano quando alcuni tipi di rottami me -
     tallici cessano di essere considerati rifiuti, per i rottami di ferro, acciaio e alluminio. Tale operazione consen-
     tirà di ottenere, alla fine del processo di recupero, materia prima secondaria da conferire direttamente alle
     fonderie;
     - il Reg. UE 715/2013 per i rifiuti in rame;
     - il D.M. 5/02/1998 e succ. mod. e int. per i metalli non ferrosi (esclusi l'alluminio e il rame).
     DIMENSIONAMENTO DELLE ATTIVITÀ DI RECUPERO
     Il dimensionamento del quantitativo massimo di rifiuti oggetto di attività di recupero è stato stimato consi -
     derando che le attività svolte consistono nella selezione e cernita manuale dei rifiuti, con l’ausilio di un cari -
     catore meccanico, e l’eventuale riduzione volumetrica effettuata mediante l’utilizzo della pinza montata sul
     caricatore; inoltre, la capacità di trattamento dell’impianto è stata stimata sulla base della disponibilità di
     personale lavoratore e delle caratteristiche dell’impianto stesso.
     Nel caso in oggetto, si prevede che gli operatori impiegati presso l’impianto siano 5, con le seguenti mansio -
     ni: n. 1 impiegata amministrativa; n. 2 autisti; n. 2 operatori per l’attività di selezione/cernita.
     Non essendo legata alla presenza di attrezzature specifiche, per la determinazione della capacità di tratta-
     mento dell’impianto ci si è basati su stime quantificate da esperienze analoghe che hanno consentito di valu -
     tare che la capacità effettiva di recupero dei rifiuti metallici eseguita da un unico operatore (selezione/cernita
     manuale e/o tramite caricatore) è mediamente pari a 40-60 ton/giorno.
     Sulla base di tali dati è stato stimato il seguente dimensionamento:
     - R4, riguarda i rifiuti metallici, potenzialità pari a 50 ton/giorno;
     - R12, riguardante tutte le tipologie di rifiuti, potenzialità pari a 30 ton/giorno..
     RIFIUTI IN INGRESSO
     L'operazione di messa in riserva R13 dei rifiuti in ingresso riguarderà un quantitativo massimo pari a 392,0
     ton, come evidenziato dalla tabella riportata di seguito.
     I rifiuti in ingresso saranno stoccati secondo le seguenti modalità:

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     - in cumulo a terra, all'interno del capannone su area pavimentata e dotata di pozzetti di raccolta di eventuali
     spanti;
     - in container all’interno del capannone su area pavimentata e dotata di pozzetti di raccolta di eventuali
     spanti.




     RIFIUTI PRODOTTI
     I rifiuti prodotti dalla Ditta, stoccati nelle apposite aree inpiduate nella tavola di lay-out, saranno oggetto
     di deposito preliminare (D15), se avviati ad operazioni di smaltimento, oppure di messa in riserva (R13), se
     avviati ad operazioni di recupero.
     I codici CER con cui saranno identificati i flussi di rifiuti valorizzati nelle operazioni di R12 sono riportati
     nella tabella seguente.




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     Nelle operazioni di gestione si potranno anche produrre una serie di rifiuti detti di “scarto”, costituiti da fra-
     zioni eterogenee non recuperabili o legati allo svolgimento dell'attività come impianto produttivo e perciò
     legati alle manutenzioni che la Ditta effettuerà in economia sui mezzi – attrezzature che utilizza nell’impian-
     to.
     I rifiuti prodotti saranno stoccati nella zona L, su area pavimentata all’interno del capannone, secondo neces-
     sità potranno essere posizionati eventuali containers o barchette.
     Lo stoccaggio dei rifiuti prodotti riguarderà un quantitativo massimo pari a 50 ton, come evidenzia-
     to dalla tabella seguente.




     CONTROLLO RADIOMETRICO
     Il controllo radiometrico sui rifiuti verrà effettuato nel rispetto del D.Lgs 230/95 e succ. mod. e int., iIn parti -
     colare:
     - il controllo radiometrico sarà eseguito, per quanto riguarda i carichi di metalli ferrosi e non ferrosi, sia sui
     rifiuti in ingresso che su quelli in uscita;
     - al momento dell'avvio all'esercizio verrà conferito un apposito incarico ad un esperto qualificato di II o III
     grado;
     - l'esperto qualificato redigerà una procedura relativa alla gestione e alle modalità con cui verranno effettuati
     i controlli radiometrici (sia in situazioni di normale funzionamento che nei casi in cui venga rilevata la pre -
     senza di una anomalia che nei casi in cui l'anomalia venga confermata).
     ATTREZZATURE UTILIZZATE
     Per lo svolgimento delle attività previste l’impianto adotterà le seguenti attrezzature:

     - Cesoia coccodrillo Euromec Ec 350;- Carrello
     elevatore con pala Linde H35;
     - Carrello elevatore OM E25.




     Al termine dell’esame istruttorio del progetto si ritiene necessario richiedere le seguenti integrazioni:


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     1) definire le caratteristiche/provenienza che motivino la richiesta dei codici CER generici, 10 02 99 (rifiuti da
     industria siderurgica) 10 08 99 (rifiuti da industria metallurgia metalli non ferrosi) 11 05 99 (rifiuti da galva -
     nizzazione a caldo) 12 01 99 (rifiuti da lavorazione e trattamento metalli e plastiche);
     2) inviare i Piani di Gestione Operativa (PGO) - il Programma di Controllo (PC) - il Piano di Ripristino Am-
     bientale e il Piano di gestione degli Incidenti (chiesti per l'approvazione ordinaria);
     3) verifica la distanza dei 100 m tra civili abitazioni e l'impianto, prevista dalla pianificazione regionale;
     4) chiarire e correggere se la tabella riassuntiva al punto 4.2 preveda per gli imballaggi di cui allo stoccaggio
     H solo l'operazione di R13 o le operazioni R13 - R12 (come riportato alle pagine 38 - 39 punto 4.2.7), nonchè
     correggere una delle due lettere degli stoccaggi in quanto le tavole riportano uno stoccaggio B e uno stoccag -
     gio C mentre la relazione prevede due stoccaggi B). Le integrazioni pervenute hanno soddisfatto quanto ri-
     chiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     L’attività di recupero della ditta Ecoservice Metalli srl non genera emissioni convogliate in atmosfera, men-
     tre per quanto riguarda, invece, le emissioni diffuse di polverosità, si ritiene poco significativa la loro forma -
     zione, data la natura dei rifiuti trattati.
     Nel caso in esame la fase di scarico avviene all’interno del capannone, i cui portoni di accesso vengono tenuti
     aperti proprio per consentire l’entrata/uscita degli automezzi, assicurando così un buon ricambio dell’aria, e
     quindi potranno essere adottate le seguenti misure di mitigazione per il contenimento della emissioni di pol-
     veri:
      contenimento della velocità di transito all’interno delle aree di lavorazione;
      riduzione quanto più possibile dell’altezza di caduta del materiale nei cassoni;
      copertura dei cumuli con teli durante i periodi particolarmente ventosi e siccitosi;
      copertura dei camion mediante teloni;
      organizzazione di un layout d’impianto in grado di ottimizzare le movimentazioni di materiali e mezzi
     all’interno dell’area.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     Nelle vicinanze dell’area in esame scorrono il T. Poscola ed il Rio Poscoletta; il primo si origina alle pendici
     del monte Faedo e scorre lungo la valle fino a Trissino, dove entra nella pianura per poi sfociare nel F. Guà.
     La lunghezza complessiva del corso d'acqua è di 17 km.
     Nel tratto pedecollinare la tipologia ambientale è tipicamente torrentizia, con substrato ciottoloso-ghiaioso e
     portata ridotta (meno di 100 l/s).
     Il Rio Poscoletta è un corso d’acqua di interesse locale, con una lunghezza di appena 1,26 km, con origine a
     Crosara di Cereda e sbocco nel T. Poscola.
     I due corsi d’acqua figurano nell’elenco delle acque di Castelgomberto (Consorzio di Bonifica Riviera Beri-
     ca), ma soltanto il Poscola è vincolato ai sensi della ex L. 431/85.
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     Il potenziale impatto sulle acque superficiali, prodotto da una attività di recupero di rifiuti non pericolosi, è
     legato allo scarico delle acque di dilavamento dei piazzali ove vengono stoccati i rifiuti che, senza particolari
     opere di mitigazione, potrebbero comportare il superamento di parametri quali i solidi in sospensione.
     Nel caso specifico tale tipo di impatto non risulta possibile in quanto i rifiuti trattati sono solidi e l'attività di
     recupero avviene esclusivamente all'interno di un capannone.
     All’esterno non viene effettuata nessuna attività di recupero e nemmeno di stoccaggio.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     Dal punto di vista idrogeologico, vale a dire delle acque sotterranee, i depositi alluvionali del fondovalle
     sono costituiti in prevalenza da ghiaie e sabbie, con percentuali di materiali fini comprese tra il 4% ed il 17%.
     Presentano spessori che, in alcuni punti, superano il centinaio di metri e sono sostenuti dal substrato roccio-
     so; sono molto permeabili ed alloggiano, perciò, un acquifero indifferenziato, molto ricco e perciò sfruttato
     anche a scopo idropotabile. La falda è quindi di natura freatica, essendo libera di oscillare con la sua superfi-
     cie superiore, secondo il regime di alimentazione.
     Nell’area in esame la falda si trova mediamente oltre una decina di metri di profondità dal piano campagna,
     anche se livelli idrici di minor importanza possono essere presenti subsuperficialmente, a 1 o 2 m dal piano
     campagna, per la presenza di livelli argilloso-limosi che confinano la falda più abbondante.
     Le acque sotterranee vengono utilizzate a scopo potabile, emunte da pozzi pubblici situati ad una buona di-
     stanza di sicurezza dalla zona industriale e, comunque, fuori delle loro aree di cattura.
     Dal punto di vista morfologico, la vasta zona in cui ricadono i terreni in esame è pianeggiante, appartenendo
     al fondovalle del T. Agno; mancano elementi morfologici naturali di risalto, mentre sono diffusi quelli antro-
     pici, come argini, cave e discariche. Il sito in esame, un capannone in zona industriale, è situato a quote intor-
     no ai 150 m slm e la pendenza è inferiore all’1% verso S.
     I depositi di fondovalle sono in gran parte costituiti da alluvioni, e in particolare alluvioni grossolane, depo-
     sti dal T. Agno e dai suoi affluenti, primi tra tutti il Poscola, l’Arpega ed il Restena, quando la vecchia conoi-
     de dell’Adige deve aver sbarrato lo sbocco delle valli che scendono dai Lessini.
     Dato il carattere interno e secondario della valletta in cui sorge l’impianto in esame, i depositi alluvionali
     sono qui costituiti da argille e limi, che a partire da circa 15-20 m di profondità, sono intercalati con sabbie e
     sabbie ghiaiose
     Il potenziale impatto prodotto da un’attività di recupero di rifiuti non pericolosi sul suolo, sul sottosuolo e
     sulle acque sotterranee è legato alla formazione di acque di dilavamento; senza particolari opere di mitiga-
     zione, le acque di dilavamento dei rifiuti potrebbero infiltrarsi nel suolo e da qui raggiungere le acque sotter-
     ranee. Nel caso specifico tale tipo di impatto non risulta possibile, in quanto i rifiuti trattati sono solidi e
     l'attività di recupero avviene esclusivamente all'interno di un capannone. Nel piazzale esterno non viene ef-
     fettuata nessuna attività di recupero e nemmeno di stoccaggio.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     L’area oggetto di analisi si colloca in un contesto funzionalmente disomogeneo: il lotto aziendale è posto in
     zona industriale, in prossimità del confine di questa. A meno di 100 mt. dal lotto verso est si trova l’area SIC


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     “Le Poscole”; verso nord, ovest e sud si trovano altri capannoni industriali, mentre a sud-est a circa 130 mt,
     sono presenti alcune abitazioni.
     Il Piano di Classificazione Acustica del Comune di Castelgomberto ha classificato l'area ove sorge il capan-
     none della Ecoservice Metalli come area in classe acustica V, i cui valori limite di immissione ed emissione,
     per il periodo diurno sono rispettivamente di 70 - 65 dBA .
     Il ricettore residenziale più vicino è in classe III con valori assoluti di immissione e di emissione per il perio-
     do diurno di 60 dBA e di 55 dBA, l’area SIC “Le Poscole” nel Piano di Zonizzazione Acustica è in I classe, i
     cui limiti di immissione e di emissione sono sempre per il periodo diurno di 50 - 45 dBA.
     L’azienda secondo la documentazione redatta, opera solo nel periodo diurno sulle 8 ore lavorative, con un
     massimo di 12 mezzi per il trasporto del materiale e con tutte le lavorazioni-attività e gli impianti dell’azien-
     da, si scrive nella documentazione di impatto acustico, all’interno del capannone a porte e finestre chiuse.
     Le indagini fonometriche sono state condotte, per caratterizzare i livelli di emissione prodotti dall’attività
     nell’area esterna di pertinenza dell’azienda; per la caratterizzazione del clima residuo le misure fonometri-
     che sono state effettuate in prossimità del ricettore R1.
     Come evidenziato dalla Relazione di Previsione dell’impatto acustico dal tecnico competente redattore,
     l’impatto acustico prodotto dalla nuova attività della ditta Ecoservice Metalli srl rispetta i limiti di emissione
     e di immissione e differenziale per il periodo diurno previsti per la zona calcolati al ricettore R1 più vicino
     (abitazione) a circa 130 mt in classe III.
     Vista la vicinanza del lotto aziendale con l’area SIC “Le Poscole”, posta nel Piano di Zonizzazione Acustica
     Comunale in classe I, si ritiene opportuno chiedere la verifica dei livelli delle emissioni di rumore prodotti
     dalle attività e dagli impianti dell’azienda con i limiti assoluti di immissione ed emissione, nei confronti
     dell’area vincolata succitata. Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento; si ritiene tuttavia di prescrivere un adeguato monitoraggio post-operam.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Considerata la tipologia del progetto e la procedura in corso, non sono state prodotte relazione e/o informa-
     zioni sul presente aspetto ambientale.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     L’impianto di recupero è situato in un capannone esistente, in un’area interna alla zona industriale del Co -
     mune di Castelgomberto, in un territorio fortemente modificato dalla presenza di numerose attività artigia -
     nali ed industriali rappresentata da capannoni di varie forme e dimensioni.
     Stante la situazione descritta, l’attività di recupero svolta risulta scarsamente visibile dalla viabilità ordinaria
     e non produce modifiche o impatti sul paesaggio del territorio circostante.
     Si rileva tuttavia come sia previsto, dal progetto di lottizzazione, una sistemazione a verde dell’area esterna,
     per la quale si chiede di presentare un dettaglio dell’intervento, comprensivo di computo metrico estimativo.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

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     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     La mobilità di persone e merci, come in tutta la provincia di Vicenza, anche nel territorio di Castelgomberto
     è affidata principalmente al vettore stradale: si generano, così, forti flussi di traffico, a medio e breve raggio,
     su una rete viaria carente.
     La rete stradale principale è composta dalla strada provinciale “Priabona” (SP124), che collega Cornedo a
     Malo, passando per il passo di Priabona.
     Fino alla realizzazione della strada provinciale 134 (Tunnel Schio-Valdagno), si trattava di uno dei collega-
     menti più frequentati tra la valle dell'Agno ed il distretto di Thiene-Schio, in quanto l'unico percorribile dai
     mezzi pesanti.
     Nella zona industriale è previsto il passaggio della nuova Pedemontana Veneta
     Il flusso di mezzi pesanti in entrata ed in uscita all’impianto in progetto è stato stimato a partire dai
     quantitativi di rifiuti che possono essere conferiti giornalmente all’impianto e dalla capacità massima
     giornaliera di trattamento dei rifiuti presso l’impianto stesso. A titolo cautelativo si è quindi utilizzato il dato
     relativo alla potenzialità dell’impianto, ossia il caso in cui l’impianto operi a pieno regime e in cui sono state
     ipotizzate, in riferimento al dimensionamento dell’impianto, le seguenti capacità di accettazione e
     trattamento rifiuti:
     a) Massimo conferimento giornaliero di rifiuti (rifiuti in ingresso): 80 t/g;
     b) Quantità massima di rifiuti trattabili al giorno (rifiuti in uscita): 80 t/g.
     Per stimare il numero di mezzi che conferiscono i rifiuti all’impianto o che trasferiscono i rifiuti
     dall’impianto verso altre destinazioni, è necessario fare riferimento alla composizione dei rifiuti e al relativo
     peso specifico. Si è quindi rapportato il quantitativo dei rifiuti in ingresso e in uscita all’impianto (pari in
     entrambi i casi a 80 t/g), al quantitativo massimo di rifiuti stoccabili e alla sua composizione.
     La quantità massima di rifiuti stoccabili presso l’impianto in progetto è pari a circa 415 t ed è così costituita:
     1) 305 t di metalli (il 73,5%);
     2) 110 t di “altro” (il 26,5%).
     La prima tipologia è composta da rifiuti ad elevato peso specifico, per cui gli automezzi che le trasportano
     conferiscono mediamente carichi da 15-20 t l’uno, mentre l’ultima tipologia è di rifiuti “leggeri”, trasportati
     in carichi da 5 t l’uno.
     Rapportando le stesse percentuali al quantitativo massimo conferibile e trattabile presso l’impianto (pari a 80
     t/giorno), risulta che circa il 73,5% (pari a 59 t) dei rifiuti in ingresso o in uscita è trasportato con carichi da
     15-20 t l’uno, mentre il restante 26,5% (pari a 21 t) è trasportato con carichi da 5 t.
     Il numero di mezzi pesanti necessari al trasporto dei rifiuti in ingresso o in uscita dall’impianto sarà quindi
     pari a 4 mezzi per carichi pesanti (59 t/15 t = 4 mezzi) ed a 4 mezzi per carichi più leggeri (21 t/5 t = 4 mezzi),
     per un totale di 8 mezzi al giorno.
     Complessivamente risulta quindi che il flusso di mezzi pesanti generato dall’impianto in progetto sarà pari a
     16 mezzi al giorno, 8 in entrata e 8 in uscita dall’impianto. Considerato che l’impianto sarà operativo 8 ore al
     giorno, si prevede quindi un flusso di mezzi pesanti durante i giorni feriali pari a circa 2 mezzi all’ora.
     Dalla stima del flusso di mezzi pesanti in entrata ed in uscita dall’impianto (16 mezzi al giorno, pari a circa 2
     mezzi all’ora) e considerate le caratteristiche delle infrastrutture presenti e di progetto per accedere
     all’impianto, si ritiene che l’incidenza dell’impianto sulla viabilità esistente sia trascurabile. Pur non
     ravvisando particolari elementi che possano determinare impatti significativi sull'ambiente circostante si
     ritiene utile indicare i percorsi dei mezzi in ingresso, in uscita e interni al lotto con le relative fasce di
     ingombro al fine di inpiduare eventuali punti di conflitto. Le integrazioni pervenute hanno soddisfatto
     quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.
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     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     L'area in esame si inserisce all'interno di una zona industriale situata tra i centri abitati di Castelgomberto e
     Cornedo: l'ambiente naturale circostante, perciò, è fortemente compromesso dall’intervento umano, e non
     solo per le opere strutturali ed infrastrutturali realizzate, ma anche per le trasformazioni delle aree agricole,
     impoverite della loro originaria naturalità e persità dall’affermarsi una meccanizzazione ed industrializza-
     zione delle colture.
     L’area posta a ridosso delle ultime propaggini dei Lessini vicentini, è un classico esempio delle trasformazio-
     ni che hanno interessato in questi ultimi anni l'ambiente agricolo di fondovalle.
     L'urbanizzazione diffusa sul territorio e l’agricoltura intensiva hanno, infatti, fortemente compromesso dal
     punto di vista ambientale la pianura vicentina: la qualità dei corsi d’acqua è continuamente insidiata dagli
     scarichi di reflui industriali e civili, i suoli si impoveriscono e subiscono l’aggressione chimica dei moderni
     metodi agricoli o vengono cementificati e resi impermeabili, con conseguenti problematiche idrauliche.
     Lungo i corsi d’acqua è diffusa la robinia (Robinia pseudoacacia), favorita dagli interventi antropici, cui si as-
     sociano le specie tipiche della zona quali i Salici (Salix spp.), gli Ontani (Alnus spp.) e i Pioppi (Populus
     spp.). Nelle aree pianeggianti dedicate all'agricoltura, prevale il seminativo specializzato, condotto su picco-
     le aziende a carattere famigliare e scarsa risulta la dotazione di siepi ed alberature. Dal punto di vista fauni-
     stico, l’urbanizzazione estensiva e l’estrema semplificazione degli ambienti coltivati, hanno drasticamente ri-
     dotto le potenzialità delle aree di pianura ed hanno condizionano la possibilità di raggiungere densità eleva -
     te delle specie stanziali tipiche. In definitiva si può affermare che l'area in cui sorge il capannone della Ditta
     Ecoservice Metalli srl, posta all'interno di una zona industriale di recente edificazione, rappresenta un caso
     emblematico delle trasformazioni che hanno interessato vaste zone del territorio agricolo della Provincia di
     Vicenza, che hanno comportato il conseguente sviluppo di opere strutturali ed infrastrutturali, quali ad
     esempio il nuovo tracciato della Superstrada Pedemontana Veneta il cui tracciato si posiziona a circa 280 m
     dal sito in oggetto.
     Il sito della “Rete Natura 2000” più vicino all'area oggetto di studio è il SIC IT3220039 Biotopo “Le Poscole”,
     che dista circa 80 m.
     Considerato il contesto di zona industriale, la preesistenza del capannone e la tipologia delle attività che vi
     saranno svolte, la realizzazione di quanto previsto non si ritiene che potrà interferire con il Sito Natura 2000
     già citato, in quanto: non comporta perdita di superficie del SIC, non comporta frammentazione o perturba-
     zione dello stesso, non modifica la qualità delle risorse ambientali del SIC, non genera impatti da traffico nel
     SIC.
     Si rileva tuttavia come sia previsto, dal progetto di lottizzazione, una sistemazione a verde dell’area esterna,
     per la quale si chiede di presentare un dettaglio dell’intervento, comprensivo di computo metrico estimativo.
     Tale sistemazione a verde dovrà svilupparsi soprattutto lungo il lato Est dell’area in esame, in relazione alla
     vicinanza con il limitrofo SIC IT3220039 Biotopo “Le Poscole (vedi anche matrice Paesaggio). Le integrazioni
     pervenute hanno soddisfatto quanto richiesto.

                                VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento, Si prescrive tuttavia di sostituire le previste piante di Salix babylonica, in quanto specie che presenta
     cospicue problematiche di suscettibilità ad attacchi fungini ed entomatici, che ne possono determinare lo stroncamento
     ed è inoltre è tipica degli ambienti umidi e ripariali e quindi poco adatta al sito in questione. A tale scopo p ossono essere
     impiegate altre specie arboree di seconda grandezza, maggiormente rustiche, autoctone e di maggiore affidabilità, quali,
     ad esempio, Carpinus betulus (carpino bianco), Prunus pissardii (pruno da fiore), Acer campestre (acero comune), Al -
     nus glutinosa (ontano) ecc., nella conformazione a ceppaia, ovvero con più fusti che si dipartono dal colletto.




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     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Considerata la tipologia del progetto, del ciclo di lavorazione e dei rifiuti trattati, non si ritiene che l’attività
     potrà influire negativamente sull’ambiente di lavoro e nell’ambiente circostante, vista anche l’analisi delle
     matrici ambientali sopra riportate.
     In ogni caso la ditta provvederà alla redazione del Documento di Valutazione dei Rischi, che verrà appronta-
     to non appena concluso l'iter autorizzativo.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
     concernenti l’inquinamento acustico e la gestione dei rifiuti.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                           Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
               al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1. L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
      dell’attività; in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti.
     2. In sede di collaudo dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
      verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza
      triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto.:
      - le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei
      punti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno
      comunicate con congruo preavviso ad Arpav;

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      - nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante
      una specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel
      frattempo, saranno stati comunicati i risultati delle analisi;
      - si prescrive, altresì, di mantenere di tenere le porte, i portoni e le finestre del capannone sede
      dell’attività sempre ben chiusi;
      - l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
      Previsionale di Impatto Acustico.
     3. Nel progetto di sistemazione del verde si prescrive di sostituire le previste piante di Salix babylonica,
      specie che presenta problematiche di suscettibilità ad attacchi fungini ed entomatici, con altre specie
      arboree di seconda grandezza, maggiormente rustiche, autoctone e di maggiore affidabilità, quali, ad
      esempio, Carpinus betulus (carpino bianco), Prunus pissardii (pruno da fiore), Acer campestre (acero
      comune), Alnus glutinosa (ontano) ecc., nella conformazione a ceppaia, ovvero con più fusti che si
      dipartono dal colletto
     4. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
      addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
      sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in
      occasione della presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione
      all’esercizio .

     Vicenza, 19 ottobre 2016


       F.to Il Segretario                                     F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Andrea Baldisseri




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