determina n.231 del 13/03/2017
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 231 DEL 13/03/2017
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S. M. E I.
TIPOLOGIA ATTIVITA’: PASSAGGIO DALLA PROCEDURA “SEMPLIFICATA” ALLA
PROCEDURA “ORDINARIA” DELL’ATTIVITA DI RECUPERO RIFIUTI.
DITTA: DE BIASI S.R.L. - LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI VICENZA,
VIA MAROSTICANA N. 172/U
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata in data 23/09/2016 ( prot. n. 63800, 63801, 63802) e 26/09/2016
(prot. 64128), da parte della ditta DE BIASI S.R.L., con sede legale in via Marosticana n. 172/U in
Comune di Vicenza (VI), relativa al progetto di un “Passaggio dalla procedura “semplificata” alla
procedura “ordinaria” dell’attivita di recupero rifiuti”, nel sito di via Marosticana n. 172/U , in
Comune di Vicenza;
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti di
infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della parte seconda
del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.;
Tenuto conto che la verifica per tali impianti di recupero rifiuti risulta tra le competenze inpiduate
in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, con riferimento alla tipologia degli
interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
web della Provincia in data 04/10/16 ;
Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Dato atto che il Comitato Tecnico Provinciale, nella seduta del giorno 08/03/2017, ha disposto
l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
n.08/2017 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
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Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
nel tempo la situazione aziendale;
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
dell'intervento;
Vista l’istruttoria del Comitato Tecnico Provinciale conservata agli atti;
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45;
Vista la Legge Regionale n. 4/2016;
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.27 del 28/07/2016 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2016;
Visto che con Decreto del Presidente n.8 del 20/01/2017 è stato approvato il PEG
provvisorio dell'anno 2017;
DETERMINA
1. che il progetto della ditta DE BIASI S.R.L.., con sede legale in via Marosticana n. 172/U,
nel comune di Vicenza, relativo all'“Passaggio dalla procedura “semplificata” alla
procedura “ordinaria” dell’attivita di recupero rifiuti” situato in comune di Vicenza, via
Marosticana n. 172/U, è escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di
cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere
n.08/2017 allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e
sostanziale;
2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);
3. di attestare l'assolvimento imposta di bollo euro 16,00, conservata agli atti in quanto apposta
in calce alla domanda di verifica assoggettabilità del progetto, n. 01150992366774 emessa
in data 20/09/2016;
4. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
5. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line;
7. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta DE BIASI S.R.L. e al proprio consulente,
al Comune di Vicenza, all'ARPAV, all'Ulss n.8
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INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.
Vicenza, 13/03/2017
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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DITTA: DE BIASI S.R.L. - LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI VICENZA,
VIA MAROSTICANA N. 172/U
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 13/03/2017.
Vicenza, 13/03/2017
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(BERTACCHE CRISTINA)
con firma digitale
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SETTORE AMBIENTE
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DE BIASI srl
PARERE N. 08/2017
Oggetto: Passaggio dalla procedura “semplificata” alla procedura “ordinaria” dell’attivita di recupero ri-
fiuti.
PROPONENTE: De Biasi srl
SEDE LEGALE: Via Marosticana n. 172/U - Vicenza
SEDE INTERVENTO: Via Marosticana n. 172/U - Vicenza
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianti di recupero rifiuti
PROCEDIMENTO: Verifica di assoggettabilità.
MOTIVAZIONE V.I.A: Allegato IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - Punto 7. Progetti
di infrastrutture: z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO: \\\
DATA DOMANDA: 23 e 26 settembre 2016
DATA PUBBLICAZIONE: 04 ottobre 2016
DATA INTEGRAZIONI: 13 ottobre 2016 e 14 febbraio 2017
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- RELAZIONE: descrizione delle attività e delle opere esistenti valutazione degli impatti sulle matrici
ambientali interessate connessi all'esistenza dell'opera
Allegati alla Relazione:
- Allegato 1: Contratto di locazione commerciale (titolo di disponibilità dell'area)
- Allegato 2: Provvedimento di A.U.A. vigente, adottato dalla Provincia di Vicenza e rilasciato dallo
S.U.A.P. del Comune di Vicenza
- Allegato 3: Procedura (implementata nel Manuale delle Procedure di Gestione Qualità della ditta)
per il controllo radiometrico sui rifiuti in ingresso conforme alla UNI 10897:2016
- Allegato 4: Nota della Provincia di Vicenza prot. n. 17891 del 21/03/07 di comunicazione della non
necessità di autorizzazione per lo scarico di emergenza delle acque meteoriche filtrate
- Allegato 5: Progetto operativo di bonifica redatto da SINERGEO s.r.l. (RELAZIONE TECNICA -
RTA04 – “INTEGRAZIONE DELLA RETE DI MONITORAGGIO IDROCHIMICO E PROGETTO DI
BONIFICA PER IL SITO PRODUTTIVO DE BIASI S.R.L. A VICENZA” del 03/06/15)
- Allegato 6: Determina del Comune di Vicenza N. 1240 del 21/07/2015 di approvazione progetto
operativo di bonifica
- Allegato 7: Rapporti di prova su inquinanti aerodispersi (prelievi "personali" sugli operatori addetti
in ambiente di lavoro esterno)
- Allegato 8: Progetto di barriera acustica redatto dall’ing. Ruggero Rigoni di Vicenza il 13/05/02
- Allegato 9: rapporto A.R.P.A.V. Prot. N. 6271/STAF del 15/04/03 (“Verifica esito accertamento
inquinamento acustico generato dalla ditta De Biasi”) a seguito della realizzazione della barriera acustica
- - Verifica dell'impatto acustico esterno
- C Tavole grafiche di progetto:
- C1 Inquadramento territoriale
- Corografia Scala 1:25˙000
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- Estratto di C.T.R. Scala 1:10˙0000
- Estratto cartografico del P.A.T. Scala 1:10˙0000
- Estratto cartografico del P.I. Scala 1:5˙000
- Estratto di mappa catastale Scala 1:2˙000
- C2 Lay-out dell'impianto con rete scarichi lay-out Scala 1:200
- C3 Documentazione fotografica
- D Raccolte cartografiche tematiche:
PIANI TERRITORIALI:
- D1 P.T.R.C. - Piano Territoriale Regionale di Coordinamento - Vigente Stralci cartografici Scala
1:700˙000
- D2 P.T.R.C. - Piano Territoriale Regionale di Coordinamento - Adottato Scale 1:500˙000 - 1:50˙000
- D3 P.T.C.P. - Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Vicenza Scala 1:50˙000
- D4 P.A.T. - Piano di Assetto del Territorio del Comune di Vicenza Scala 1:10˙000
- D5 P.I. - Piano degli Interventi del Comune di Vicenza Scale 1:10˙000 - 1:5˙0000
- Attestazione di Non Necessità della V.Inc.A.
PREMESSE
La ditta DE BIASI s.r.l. è insediata in Comune di Vicenza in Via Marosticana, 172/U dove esercita un’attività
di recupero rifiuti metallici non pericolosi in procedura (“semplificata”) di comunicazione ai sensi dell’art.
216 del D.Lgs. N. 152/06 e ss.mm.ii..
Per ragioni di mercato la ditta ha deciso di “passare” al regime autorizzativo “ordinario” disciplinato
dall’art. 208 del D.Lgs. N. 152/06 e ss.mm.ii..
Per quanto sopra, DE BIASI s.r.l. intende “convertire” il proprio titolo legittimante (l’A.U.A. di cui attual -
mente dispone) in una autorizzazione ex art. 208 D.Lgs.N. 152/06 per il proprio medesimo (esistente) im -
pianto di recupero rifiuti non pericolosi e quindi per le operazioni R13 - R4 in essere.
Per l’impianto di cui si discute non è prevista alcuna modifica strutturale e/o impiantistica, né alcuna varia-
zione delle operazioni di recupero già autorizzate e/o delle tipologie (e codici C.E.R.) dei rifiuti già trattati,
né della potenzialità di recupero e delle capacità di stoccaggio già legittimate.
L’impianto comprende un piazzale (scoperto) interamente pavimentato in c.a. avente una superficie pari a
circa 4˙000 mq e un capannone avente una superficie coperta di circa 500 mq.
Lungo il confine nord dell’impianto scorre, con direttrice ovest-est, la Roggia Garzadora, in cui recapitano le
acque meteoriche dei pluviali della copertura del capannone e, all’occorrenza, lo scarico di emergenza delle
acque meteoriche trattate scolanti dal piazzale in concomitanza di eventi piovosi di eccezionale intensità.
Tutta l’area è recintata e in gran parte perimetrata da una fitta ed alta barriera arborea di protezione ambien-
tale; inoltre, lungo i confini nord ed est e su una porzione del confine sud, per una lunghezza complessiva di
130 m, è stata posta in opera una barriera acustica alta 5 m, al fine di mitigare l’impatto acustico sui recettori
residenziali limitrofi all’impianto di recupero.
UBICAZIONE
L’impianto di recupero di DE BIASI s.r.l. è collocato ai margini della città di Vicenza, lungo Via Marosticana
(in località Polegge) in corrispondenza del civico 172/U
L’impianto, che si estende su una superficie complessivamente pari a circa 4˙500 mq, è recintato e perimetra-
to da una fitta barriera arborea ben sviluppata in altezza.
L’accesso all’impianto avviene direttamente dalla strada Marosticana; la ditta si colloca in un’area di tessuto
urbano consolidato.
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Con riferimento al vigente P.I. di Vicenza, l’area ricade parte in Z.T.O. D1 “zona per insediamenti economici
e produttivi esistenti e di completamento”, parte in Z.T.O. B6/7 “zona residenziale e mista esistente e di com -
pletamento” e parte marginale in Z.T.O. E “zona rurale periurbana interclusa”.
Ortofoto del sito
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Vicenza;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Vicenza;
• Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque;
• Rete Natura 2000.
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I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro generale sufficientemente descritto,
anche se non risultano affrontate le tematiche relative al Piano stralcio per l'assettto idrogeologico ed al
Piano di gestione rischio alluvioni; si ritiene tuttavia, visto il contesto produttivo consolidato e l’assenza di
interventi e/o opere, non necessario richiedere specifiche integrazioni in merito. Si raccomanda tuttavia di
verificare, in fase di rilascio dell’autorizzazione in regime ordinario, la necessità di ricorrere a varianti
puntuali ai sensi della L.R. 03/2000, sulla base del parere e della classificazione urbanistica del Comune di
Vicenza.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
L’attività sarà condotta con le stesse modalità, con le medesime operazioni, per gli stessi rifiuti e conforme -
mente alle capacità già autorizzate.
Per l’attività di recupero in discussione non è previsto alcun intervento sulle strutture e sulle dotazioni im -
piantistiche esistenti, che soddisfano le esigenze della ditta per la potenzialità in essere che si conferma.
Per quanto sopra, l’impianto di recupero che viene sottoposto alla procedura di screening è esattamente
quello esistente, già autorizzato con provvedimento di A.U.A..
Le operazioni di recupero svolte nell’impianto (autorizzate / che si confermano) sono:
- la messa in riserva dei rifiuti (R13), separati per tipologia, in cumuli, casse e container (scarrabili);
- il recupero di metalli (R4) mediante operazioni di cernita su apposita linea di selezione manuale e a terra
con l’ausilio di caricatore a polipo (selezione in cumulo);
- la riduzione volumetrica (eventuale) mediante cesoiatura.
L’impianto comprende:
- un piazzale (scoperto) con superficie (pavimentata) pari a circa 4.000 mq,
- un capannone avente una superficie coperta di circa 500 mq.
Il piazzale, interamente pavimentato con massetto di calcestruzzo armato dello spessore di 20 cm, protetto
con delle piastre di acciaio in corrispondenza delle zone di transito e manovra degli automezzi pesanti, è op-
portunamente sagomato con pendenze atte a favorire lo sgrondo delle acque meteoriche “di dilavamento”
verso caditoie grigliate collettate ad un impianto di depurazione con recapito (delle acque trattate) in
pubblica fognatura.
L’involucro edilizio (“capannone”) ospita al suo interno gli uffici dell’attività, i servizi per il personale e il
deposito di taluni metalli non ferrosi selezionati.
Lo stoccaggio dei rifiuti avviene in cumuli ed in container, in prevalenza dislocati sul piazzale scoperto e
marginalmente all’interno del capannone. I cumuli sono pisi per singola tipologia di rifiuti, identificati con
apposita cartellonistica e separati tra loro mediante elementi modulari in c.a.v. (elementi prefabbricati tipo
“new jersey”).
L’area di deposito rifiuti occupa gran parte dell’insediamento di DE BIASI s.r.l. e si sviluppa principalmente
nella porzione nord-orientale della proprietà.
Tutta l’area è recintata e in gran parte perimetrata da una fitta ed alta barriera arborea (di protezione ambien-
tale).
Inoltre, lungo i confini nord ed est e su una porzione del confine sud, per una lunghezza complessiva di 130
m, è stata posta in opera una barriera acustica alta 5 m, al fine di mitigare l’impatto acustico sui recettori resi-
denziali limitrofi all’impianto di recupero
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Tipologie di rifiuti accettabili ed operazioni effettuate in impianto
Nell’impianto di DE BIASI s.r.l. vengono effettuate operazioni di messa in riserva di rifiuti (R13) e di
cernita/selezione per il recupero dei metalli (R4), con eventuale riduzione volumetrica mediante cesoiatura.
Con riferimento alle tipologie di rifiuti di cui ai persi paragrafi dell’allegato 1 - suballegato 1 del D.M.
05/02/98 e ss.mm.ii. e in conformità a quanto autorizzato con il provvedimento di A.U.A. vigente (riportato
in allegato 2), nelle tabelle che seguono, si riportano:
- la massima quantità annua trattata per ciascuna tipologia di rifiuto;
- il codice C.E.R. e il nome (codificato) di ciascun rifiuto trattato;
- la quantità massima di “messa in riserva” per ciascuna tipologia;
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- le operazioni di recupero autorizzate.
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Sui rifiuti in ingresso vengono effettuate analisi di caratterizzazione e di classificazione (per i rifiuti aventi
codici “a specchio”) preliminarmente al primo conferimento e successivamente con frequenza biennale e co -
munque qualora sia intervenuta una modifica nel ciclo di produzione del rifiuto. Per tutti i rifiuti in arrivo
viene effettuato il controllo radiometrico, mediante strumento portatile (Camberra SGR & RADIAGEM 2000)
conforme alla UNI 10897:2016, secondo apposita procedura (riportata in allegato 3) implementata nel Ma -
nuale delle Procedure di Gestione Qualità della ditta (che ha aderito ad sistema di certificazione previsto dai
Regolamenti Europei 333/Ue/2011 e 715/Ue/2013). Vengono effettuate verifiche di conformità sulle M.P.S.
(materie prime secondarie) prodotte dall’attività di recupero (R4), ora E.o.W. (“non rifiuti”), secondo quanto
previsto dai Regolamenti Europei 333/Ue/2011 (rottami di Ferro e Alluminio) e 715/Ue/2013 (rottami di
Rame).
I rifiuti per i quali è prevista la sola messa in riserva (R13), che quindi non sono sottoposti ad alcun tratta-
mento, vengono semplicemente conferiti ad impianti terzi autorizzati che effettuano il recupero, così come i
rifiuti prodotti dall’attività di recupero effettuata dalla ditta.
Potenzialità di trattamento e capacità di stoccaggio dell’impianto
Per l’impianto di recupero di DE BIASI s.r.l. si conferma la potenzialità massima già autorizzata (in regime
“semplificato”) pari a 8˙300 t/anno di rifiuti in ingresso, di cui fino a 4˙800 t/anno di rifiuti sottoposti a ope-
razioni di recupero dei metalli (R4) mediante cernita/selezione con eventuale riduzione volumetrica (cesoia -
tura). Si conferma altresì la capacità di stoccaggio complessiva dell’impianto, intesa come somma della quan-
tità massima di rifiuti in ingresso (messi in riserva) e della quantità massima di rifiuti prodotti dall’attività
(in deposito temporaneo) che, valutata in base alle aree e ai sistemi di stoccaggio disponibili, ascende ad un
quantitativo di rifiuti pari a 952,5 t così sudpiso:
• 484,5 t di rifiuti sottoposti alla sola messa in riserva, da destinare ad altri impianti di recupero;
• 455 t di messa in riserva di rifiuti da sottoporre alle operazioni (interne) di recupero dei metalli (R4);
• 13 t di deposito temporaneo di rifiuti prodotti (di cui fino a 1,6 t di rifiuti pericolosi).
La capacità di deposito delle M.P.S. metalliche prodotte dalle operazioni di recupero ammonta complessiva -
mente a 516 t.
Misure mitigative proposte
In relazione alle possibili misure mitigative richieste dalla nuova procedura di verifica introdotta dall’art.13
della L.R. n.04/2016, la ditta propone quanto segue:
- l’incapsulamento del motore della cesoia con pannellatura fonoisolante fonoassorbente verso
l’interno, ancorché questa macchina venga utilizzata saltuariamente per limitati periodi di
funzionamento;
- la realizzazione di una barriera acustica in PMMA soprastante la muratura di confine col recettore
angolo nord-ovest, al fine di uniformare la recinzione cieca ad un’altezza di 5 m per uno sviluppo
lineare sufficiente a schermare per intero il prospetto dell’abitazione lato;
- installazione di un portale fisso per il controllo radiometrico;
- predisposizione ed utilizzo di una area di parcheggio per i mezzi pesanti afferenti la ditta,
inpiduato in un’area esterna di proprietà della ditta Vibetonbrenta srl e concesso in uso dalla
stessa, al fine di ridurre l’impatto viabilistico.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento, prescrivendo l’attuazione delle misure mitigative proposte.
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QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Trattandosi di una mera prosecuzione dell’attività esistente, non si prevedono nuove sorgenti di emissioni in
atmosfera e nemmeno un aumento di quelle determinate dal traffico veicolare; con queste considerazioni, si
ritiene che l’impatto sulla componente atmosfera sia da ritenersi trascurabile.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’attività di recupero di DE BIASI s.r.l. non dà luogo a scarichi di acque reflue industriali. Gli unici scarichi
idrici prodotti dall’attività sono quelli dei servizi igienici (reflui assimilati a domestici) e delle acque meteori-
che di dilavamento del piazzale scoperto.
L’area pavimentata scoperta è sagomata con pendenze atte a favorire lo sgrondo delle acque meteoriche (di
dilavamento) verso caditoie grigliate collettate da una tubazione afferente ad una coppia di vasche di decan-
tazione/disoleazione. Le acque di dilavamento disoleate vengono quindi raccolte in una vasca interrata da
155 mc di accumulo e (ulteriore) disoleazione. Da questa vasca di accumulo, le acque vengono pescate con
apposita pompa e avviate ad un impianto di trattamento composto dalle sezioni di:
• filtrazione attraverso una massa di quarzite a granulometria selezionata, contenuta in una colonna a pres -
sione;
• adsorbimento su carbone attivo granulare di tipo minerale ad alto potere adsorbente contenuto in una co-
lonna a pressione.
L’impianto è dimensionato per trattare in continuo una portata di 6,5 mc/h (156 mc/giorno, corrispondente
ad un’altezza di pioggia di quasi 40 mm insistente sull’area presidiata). Periodicamente si provvede al con-
trolavaggio dei filtri con restituzione dei reflui (di controlavaggio) nella vasca di accumulo.
Poiché l’acqua trattata deve essere recapitata in fognatura con un ritardo prestabilito rispetto alla cessazione
dell’evento meteorico, è stata realizzata un’ulteriore vasca di accumulo della pioggia trattata avente un volu -
me utile di oltre 140 mc, il cui svuotamento avviene a mezzo pompa attraverso apposito contatore (per la
contabilizzazione della quantità di acque scaricate) con recapito in pubblica fognatura gestita da Acque Vi-
centine S.p.A.; al raggiungimento del livello massimo nella vasca di accumulo dell’acqua depurata, un appo-
sito regolatore chiude automaticamente la valvola pneumatica (normalmente aperta) di adduzione
dell’acqua filtrata e sempre automaticamente, apre la valvola pneumatica (normalmente chiusa) di scarico di
emergenza (comunque sempre dell’acqua filtrata) in corso d’acqua superficiale. Al raggiungimento del livel-
lo massimo nella vasca di accumulo dell’acqua filtrata, che viene segnalato a quadro dall’accensione di appo-
sita spia, si ha inoltre l’arresto automatico della pompa di alimentazione dell’impianto di filtrazione.
Per quanto sopra, lo scarico di “emergenza” in corso d’acqua superficiale (la Roggia Garzadora a nord
dell’impianto) avviene soltanto in caso di superamento della capacità di accumulo delle vasche interrate e
dell’invaso del piazzale e di tubazioni e pozzetti, corrispondente ad un volume complessivo di circa 400 mc.
In prossimità del lato orientale dell’area di impianto è presente un pozzo di emungimento delle acque di fal-
da subsuperficiale (per la messa in sicurezza operativa) con recapito in pubblica fognatura, il cui funziona -
mento è stato sospeso per dar corso alle attività previste dall’ultimo progetto di bonifica approvato (vedasi
allegato 5).
Di seguito si riporta lo schema a blocchi del processo di trattamento delle acque meteoriche di dilavamento.
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Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determi-
nati dall’intervento ovvero la possibilità di interventi mitigativi rispetto alla realtà esistente consolidata.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
L’attività di recupero rifiuti di DE BIASI s.r.l. consta esclusivamente di operazioni di messa in riserva e di se -
lezione e cernita con eventuale riduzione volumetrica per il recupero dei metalli; trattasi di operazioni “a
secco”, che non richiedono l’impiego della risorsa idrica e che non possono produrre alcun refluo industria -
le. L’impianto di recupero comprende una superficie impermeabilizzata scoperta sagomata con pendenze
atte a favorire lo sgrondo delle acque meteoriche (di dilavamento) verso caditoie grigliate collettate ad un
impianto di depurazione costituito da un insieme di vasche interrate di accumulo/decantazione/disoleazione
e da una coppia di filtri a quarzite e a carbone attivo. Le acque meteoriche di dilavamento del piazzale ven-
gono integralmente raccolte, senza distinzione tra prima e seconda pioggia, e trattate nell’impianto di depu -
razione, per essere infine scaricate in pubblica fognatura assieme agli scarichi assimilati a domestici prove -
nienti dai servizi igienici.
Le acque meteoriche dei pluviali delle coperture, che sono certamente incontaminate, considerata l’assenza
di camini, vengono invece recapitate direttamente nella Roggia Garzadora (corso d’acqua superficiale) che
lambisce il confine settentrionale della ditta; in ragione di quanto argomentato e delle cautele adottate, è ra-
gionevolmente da escludersi che l’esercizio dell’impianto possa comportare scarichi idrici incontrollati in
grado di incidere negativamente sulla matrice suolo/sottosuolo e acque sotterranee.
Si rileva altresì come il sito risulti attualmente sottoposto ad una procedura di M.I.S.O. (messa in sicurezza
operativa), a seguito del rinvenimento, una decina di anni fa, di alcune sostanze contaminanti (composti or-
gano-alogenati) nell’acquifero sotterraneo sottostante l’area della ditta. Il fenomeno di contaminazione da
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solventi clorurati nel settore di pianura Vicentina in cui si trova anche l’impianto di DE BIASI s.r.l. è storica -
mente conosciuto A seguito delle indagini previste dal Piano di Caratterizzazione approvato in Conferenza
dei Servizi nel 2006, le analisi delle acque sotterranee non hanno evidenziato contaminazioni riconducibili
all’attività svolta in sito (recupero di rifiuti non pericolosi metallici) sicuramente caratterizzata da parametri
quali ferro, piombo, rame, zinco e idrocarburi. Si è invece riscontrato il superamento delle C.S.C. (Concentra -
zioni Soglia di Contaminazione) di sostanze organiche alogenate, in particolare di tetracloroetilene, parame-
tro non caratteristico (tracciante) dell’attività svolta; cionondimeno, è stato previsto uno specifico intervento
di “messa in sicurezza operativa” (M.I.S.O.) mediante emungimento della falda superficiale con alienazione
dell’acqua estratta in pubblica fognatura (allora gestita da AIM Vicenza Acqua S.p.A., ora Acque Vicentine
S.p.A.). La M.I.S.O. mediante barriera idraulica con spurgo in fognatura è stata definitivamente approvata
nel corso del 2007 e resa operativa agli inizi del 2008. Nella medesima occasione si è provveduto alla rimo -
zione dei pozzi assorbenti precedentemente utilizzati per l’esaurimento delle acque meteoriche e alla realiz-
zazione della attuale rete di raccolta e trattamento delle acque meteoriche di dilavamento (con scarico in
pubblica fognatura).
A distanza di anni la M.I.S.O. tramite barrieramento idraulico non ha prodotto i risultati attesi; pertanto nel
2015 è stato proposto (e approvato) un nuovo progetto di bonifica mediante l’iniezione in falda di specifici
prodotti chimici (elettron donatori) in grado di favorire l’instaurarsi ed il mantenersi di condizioni anaerobi-
che ottimali per l’attività di dealorespirazione dei microrganismi naturalmente presenti nel sottosuolo e,
quindi, per la realizzazione di una dealogenazione riduttiva dei composti clorurati. Il nuovo sistema di boni-
fica delle acque di circolazione sotterranea è stato reso operativo nel mese di ottobre del 2015 e, a distanza di
soli 10 mesi, ha già prodotto buoni risultati.
L’attività svolta da DE BIASI s.r.l. (recupero rifiuti metallici non pericolosi) non può in ogni caso comportare
un aggravio della situazione delle acque sotterranee nel sito (già contaminato), in ragione delle tipologia di
rifiuti trattati (che nulla hanno a che vedere con le sostanze inquinanti riscontrate) e dell’assenza di qualsivo-
glia immissione nel suolo e nelle acque sotterranee. Si evidenzia al proposito come la contaminazione affron -
tata con l’intervento di bonifica interessi la sola matrice acque sotterranee, dato che, in sede di caratterizza -
zione ambientale, non si sono riscontrati superamenti delle C.S.C. sui campioni di terreno prelevati in sito.
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determi-
nati dall’intervento ovvero la possibilità di interventi mitigativi rispetto alla realtà esistente consolidata.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
L’impianto di DE BIASI s.r.l., come qualsiasi altro impianto di recupero rottami metallici, è indubbiamente
connotato dalla emissione di rumori, in particolare quelli determinati dalle operazioni di carico-scarico e di
movimentazione con caricatore a polipo, che risulta realisticamente impossibile ridurre “alla fonte” se non
adottando adeguate cautele operative (in particolare la massima limitazione possibile delle altezze “di cadu-
ta”) che attengono alla formazione e alla sensibilità degli Addetti. Proprio in ragione del tipo di attività svol-
ta e della presenza di recettori abitativi nelle immediate vicinanze, oltre una dozzina di anni fa, è stata pro-
gettata, approvata e realizzata una barriera acustica (vedasi progetto in allegato 8) lungo il perimetro, su tutti
i lati “esposti” (nord - est - sud) dell’area di impianto, al fine di limitare la propagazione delle emissioni acu-
stiche all’esterno del sito. La barriera acustica in parola, alta 5 m, ha prodotto (e produce) l’abbattimento acu -
stico di progetto, dell’ordine di 10 dB, come attestato anche da A.R.P.A.V. Vicenza a seguito della realizza -
zione dell’intervento (vedasi Rapporto A.R.P.A.V. in allegato 9). Obiettivamente, non si ritiene possibile altra
(ulteriore) soluzione o valida alternativa alla barriera acustica per la “mitigazione” delle emissioni di rumore
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determinate dalle attività di carico-scarico e movimentazione dei rottami, fatta salva la necessità di operare
con cautela evitando gli impatti, ovvero limitando il più possibile le altezze “di caduta”.
L’unica sorgente di rumore fissa dell’impianto in discussione è costituita dalla cesoia, recentemente sostitui -
ta con una macchina di moderna concezione marcata CE, che tuttavia viene commercializzata col motore non
schermato. Come (ulteriore) misura di mitigazione acustica da adottare viene proposto l’incapsulamento del
motore della cesoia con pannellatura fonoisolantefonoassorbente verso l’interno, ancorché questa macchina
venga utilizzata saltuariamente per limitati periodi di funzionamento.
Pure come ulteriore misura di mitigazione da adottare, viene proposta la realizzazione di una barriera acu-
stica in PMMA soprastante la muratura di confine col recettore angolo nord-ovest, al fine di uniformare la
recinzione cieca ad un’altezza di 5 m per uno sviluppo lineare sufficiente a schermare per intero il prospetto
dell’abitazione lato ovest (vedasi relazione argomento dell’elaborato B).
Oltre alle misure di mitigazione sopradescritte non è possibile inpiduare alcun altra soluzione per limitare
ulteriormente la propagazione delle emissioni acustiche che comunque, nelle normali condizioni di esercizio
dell’impianto, risultano compatibili con i limiti previsti dal D.P.C.M. 14/11/97 in relazione alla Classificazio-
ne Acustica Comunale, come si evince dai risultati della Verifica di Impatto Acustico argomento dell’elabo -
rato B.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
La ditta è dotata di una specifica procedura per identificare e definire la responsabilità e la modalità operati-
va alle quali si deve attenere l’operatore del controllo radiometrico manuale dei materiali in ingresso ed usci-
ta dall’azienda. Viene anche indicata la procedura di emergenza per la segregazione di un carico in caso di
esito positivo del controllo radiometrico. |Rev1|Tale procedura di sorveglianza sugli eventi radiologici acci-
dentali deve essere intesa come soddisfacimento dell’art. 157 “sorveglianza radiometrica sui materiali” ex D.
Lgs 230/1995 con le modifiche del D.Lgs 100/2011, che impone il controllo radiometrico dei rottami metallici
in ingresso, ed uscita, degli stabilimenti di raccolta e di fusione. Al fine di evitare situazioni di rischio radio-
logico associate alla ricezione e/o lavorazione di materiale contenente sostanze radioattive, la società DE
BIASI S.r.l. ha deciso di dotarsi di un sistema manuale di controllo della radioattività. Tale sistema è costitui-
to dal rilevatore a Scintillazione Nal (Tl) CAMBERRA SG2R & RADIAGEM 2000 serie 3126 vers. Software
2.24. In aggiunta a quanto previsto dalla procedura inoltrata e prendendo favorevolmente atto dell’intenzio-
ne di installare un portale fisso per il controllo radiometrico si ritiene di prescrivere quanto segue:
è necessario che sia conferito un incarico scritto ad un esperto qualificato di II o III grado dal parte
della ditta per tutto il periodo di attività;
l’esperto qualificato deve redarre una procedura che descriva la gestione e le modalità con cui ven-
gono effettuati i controlli radiometrici in situazioni routinarie, nei casi in cui venga rilevata la pre-
senza di una anomalia radiometrica (falso allarme) e nei casi in cui tale anomalia venga confermata;
sia attestata periodicamente l’avvenuta sorveglianza radiometrica da parte dell’esperto qualificato.
La periodicità di tale attestazione deve essere dichiarata nella procedura.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
L’impianto è inserito all’interno di un tessuto fortemente urbanizzato, a margine di una Strada Provinciale
(la S.P. 248 Marosticana). L’area dell’impianto è perimetrata da una fitta ed alta barriera arborea di mitiga-
zione ambientale/paesaggistica e da una barriera acustica alta 5 m (mascherata sul lato esterno dalla barriera
arborea stessa), per gran parte realizzata con lastre trasparenti di polimetilmetacrilato (plexiglass).
L’attività di DE BIASI s.r.l. viene svolta con modalità tali da impedire che i cumuli di rifiuti raggiungano
un’altezza visibile al di fuori dell’impianto. L’impianto di recupero di DE BIASI s.r.l. risulta in sostanza com-
pletamente mascherato dall’esterno e non può pertanto comportare alcun impatto sul paesaggio circostante,
che comunque presenta caratteri di urbanizzazione diffusa e consolidata.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L’impianto trovasi a lato della S.P. 248 “Marosticana” in località Polegge a Vicenza. L’accesso alla ditta
avviene direttamente dalla Strada Marosticana che rappresenta l’unica via di comunicazione dell’area e
viene percorsa dalla totalità dei mezzi afferenti all’impianto.
L’impianto ha una potenzialità massima autorizzata (in regime semplificato) di 8˙300 t/anno di rifiuti in
ingresso che, ripartita su 230 giorni lavorativi, corrisponde ad un quantitativo medio di 36 t/giorno di rifiuti
in ingresso. Il traffico medio indotto dall’esercizio dell’attività equivale pertanto ad una dozzina di passaggi
di mezzi pesanti al giorno così determinati:
3 vettori/giorno per conferimento rifiuti +
3 vettori/giorno per allontanamento M.P.S. e rifiuti =
6 vettori/giorno x
2 passaggi/vettore (ingresso e uscita) =
12 passaggi/giorno di mezzi pesanti.
L’attività di DE BIASI è esistente da oltre quattro decenni e questo volume di traffico indotto risulta quindi
già ricompreso all’interno del flusso veicolare complessivo attualmente insistente sulla S.P. 248
“Marosticana”. Il passaggio dell’attività di recupero di DE BIASI s.r.l. dal regime semplificato al regime
ordinario non comporterà alcuna modifica all’attività dell’impianto, che verrà svolta con la medesima
potenzialità
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
Per quanto riguarda gli aspetti naturalistici, si evidenzia che l’impianto di DE BIASI è esistente da almeno
una quarantina d’anni e che nell’area non sono presenti biotipi pregiati o di particolare interesse
naturalistico e non sono nemmeno presenti specie protette da leggi nazionali, regionali e/o da convenzioni
internazionali, com’è del tutto logico attendersi trattandosi di un’area significativamente antropizzata. In
particolare, il sito della Rete Natura 2000 più prossimo coincide con l’alveo del fiume Bacchiglione,
appartenente al S.I.C. IT3220040 “Bosco di Dueville e risorgive limitrofe”, che scorre a circa un chilometro e
mezzo a ovest dell’impianto, mentre a maggior distanza, in direzione sud, si trovano il S.I.C. - Z.P.S.
IT3220005 “Ex Cave di Casale” (a circa 6,5 km dall’impianto) e il S.I.C. IT3220037 “Colli Berici” (a circa 10
km dall’impianto). In considerazione della distanza dell’impianto dai Siti della Rete Natura 2000 suddetti,
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oltre che del tipo di attività svolta e delle cautele e misure di mitigazione adottate, si ritiene che l’esercizio
dell’impianto di recupero di DE BIASI s.r.l. non possa comportare effetti significativi di sorta sui siti in
parola, come risulta dalla “Attestazione della non necessità di effettuare la V.Inc.A.”, argomento
dell’elaborato E, né alcun impatto addizionale sulle componenti vegetazione - flora e fauna.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
I rifiuti trattati nell’impianto di DE BIASI s.r.l. sono rifiuti non pericolosi costituiti da rottami metallici; si
tratta di solidi chimicamente e biologicamente stabili che non contengono sostanze tossiche e agenti patogeni
e la cui manipolazione non può dar luogo a formazione di gas o odori. In ogni caso, i rifiuti vengono analiz -
zati al fine di attestarne la non pericolosità e sottoposti a controllo radiometrico con metodica standardizza-
ta, preliminarmente alla loro accettazione, al fine di escludere la presenza di materiali radioattivi.
In definitiva il potenziale impatto sulla salute pubblica da parte dell’attività rimane sostanzialmente correla -
bile alle emissioni (diffuse) di polveri (durante la movimentazione) e alle emissioni acustiche, già considera -
te per le componenti “atmosfera” e “clima acustico”, rispetto alle quali sono state adottate appropriate misu-
re di mitigazione. Si evidenzia al proposito la presenza di una fitta ed alta barriera arborea perimetrale, che
garantisce il contenimento delle eventuali emissioni diffuse di polveri che si possono formare durante la mo-
vimentazione dei rifiuti, e della barriera acustica alta 5 m a protezione dei recettori residenziali più prossimi.
Come ulteriori misure di mitigazione (da adottare) si propongono un intervento “localizzato” di insonoriz-
zazione della pressa-cesoia (mediante compartimentazione acustica del motore) e la realizzazione di una bar-
riera acustica, soprastante la recinzione di confine col recettore abitativo angolo sud-ovest, con lastre traspa-
renti in PMMA, fino ad un’altezza (uniforme) di 5 m.
Per quanto sopra, si ritiene che De Biasi s.r.l. abbia già adottato tutte le precauzioni e le misure e proposto ul -
teriori interventi di mitigazione atti a scongiurare possibili impatti e a ridurre gli inevitabili impatti residui
(per polverosità diffusa e rumore) sulla salute pubblica e, in particolare, per limitare l’interessamento dei re -
sidenti locali.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
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Il Comune di Vicenza ha formulato specifiche osservazioni, sulle quali la ditta ha puntualmente
controdedotto, formulando puntuali proposte gestionali.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento ovvero la possibilità di interventi mitigativi rispetto alla realtà esistente consolidata.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
approfondimento del tema dell’impatto acustico e l’attuazione delle misure mitigative proposte.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
Tutto ciò premesso si esprime
PARERE FAVOREVOLE
al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1. L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
dell’attività; in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti.
2. Preliminarmente al rilascio dell’autorizzazione alla gestione dei rifiuti la ditta dovrà dare oggettivo
riscontro sulla concreta ed efficacie attuazione delle misure mitigative proposte.
3. Preliminarmente al rilascio dell’autorizzazione alla gestione dei rifiuti la ditta, ai fini di un adeguato
controllo radiometrico, dovrà ottemperare, dando necessario riscontro, a quanto segue:
- conferire un incarico scritto ad un esperto qualificato di II o III grado dal parte della ditta per tutto il
periodo di attività;
- l’esperto qualificato deve redarre una procedura che descriva la gestione e le modalità con cui vengono
effettuati i controlli radiometrici in situazioni routinarie, nei casi in cui venga rilevata la presenza di una
anomalia radiometrica (falso allarme) e nei casi in cui tale anomalia venga confermata;
- sia attestata periodicamente l’avvenuta sorveglianza radiometrica da parte dell’esperto qualificato. La
periodicità di tale attestazione deve essere dichiarata nella procedura.
4. l’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione
della presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio .
Vicenza, 08 marzo 2017
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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