determina n.868 del 12/12/2016

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 868 DEL 12/12/2016

                          Servizio VIA VINCA


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S.M.E I.
     PER PROGETTO DI ATTIVITA' ESISTENTE DI CONCIA DEL CUOIO E PELLAME
     DITTA:  CONCERIA   LINO   REPELE   &   C.   S.A.S.   -
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI CHIAMPO, VIA GRUMELLO N. 27/B



                            IL DIRIGENTE

       Vista la documentazione presentata in data 25/07/16 , prot. n. 50161, da parte della ditta
     CONCERIA LINO REPELE & C. S.A.S., con sede legale in via Grumello n. 27/B in Comune di
     Chiampo (VI), relativa al progetto di un “Attivita' esistente di concia del cuoio e del pellame”, nel
     sito di via Grumello n. 27/B , in Comune di Chiampo;
       Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 5 Industrie
     dei tessili, del cuoio, del legno, della carta- lettera d ) “impianti per la concia del cuoio e del pellame
     qualora la capacità superi le 3 tonnellate di prodotto finito al giorno” dell'allegato IV della parte
     seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.;
       Tenuto conto che la verifica per tali impianti risulta tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, e sue successive modifiche ed integrazioni, con
     riferimento alla tipologia degli interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del
     D.Lgs. n. 152/2006;
       Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
     verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
     web della Provincia in data 1/08/2016 ;
      Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
     28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
       Tenuto conto che il progetto presentato rientra nell'ambito dell'ex art. 13 L.R.4/2016 “Rinnovo di
     autorizzazioni o concessioni” in quanto trattasi di domanda di rinnovo relativa all’esercizio di
     attività per la quale, all’epoca del rilascio, non era stata effettuata alcuna VIA e che attualmente
     rientra nel campo di applicazione delle norme vigenti in materia di VIA;




copia informatica per consultazione
       Dato atto che il Comitato Tecnico Provinciale, nella seduta del giorno 30/11/2016, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     n.17/2016 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
       Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale;
       Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
     urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
     rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
     l'autorizzazione dell'intervento;
      Vista l’istruttoria del Comitato Tecnico Provinciale conservata agli atti;
      Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
      Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45;

        Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;

        Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.27 del 28/07/2016 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2016;

        Visto che con Decreto del Presidente n. 76 del 03/08/2016 è stato approvato il PEG dell'anno
     2016 per la sola parte contabile;


                          DETERMINA


      1. che il progetto della ditta CONCERIA RINO REPELE & C. S.A.S.., con sede legale in via
        Grumello n. 27/B, nel comune di Chiampo, relativo all'“Attivita' esistente di concia del
        cuoio e del pellame” situato in comune di Chiampo, via Grumello n. 27/B, è escluso dalla
        procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R.
        4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere n.17/2016 allegato alla presente
        determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;

      2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);

      3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line;

      6. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta CONCERIA RINO REPELE & C. S.A.S.,
        al Comune di Chiampo, all'ARPAV, all'Ulss n.5, alla Società Acque del Chiampo spa




copia informatica per consultazione
                              INFORMA


        Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
        Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
        del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
        dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
        Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
        autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.




     Vicenza, 12/12/2016



                                      Sottoscritta dal Dirigente
                                       (MACCHIA ANGELO)
                                        con firma digitale




     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 868 DEL 12/12/2016


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S.M.E I.
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     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI CHIAMPO, VIA GRUMELLO N. 27/B




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 13/12/2016.


     Vicenza, 13/12/2016




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                CONCERIA LINO REPELE & C. sas
                           PARERE N. 17/2016
     Oggetto: Attivita' esistente di concia del cuoio e del pellame.
     PROPONENTE:            Conceria Lino Repele sas
     SEDE LEGALE:           Via Grumello n. 27/B - Chiampo
     SEDE INTERVENTO:         Via Grumello n. 27/B - Chiampo
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianti per la concia del cuoio e del pellame
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        Allegato IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - Punto 5.
                      Industria dei tessili, del cuoio, del legno, della carta: d) impianti per la
                      concia del cuoio e del pellame qualora la capacità superi le 3 tonnellate di
                      prodotto finito al giorno”
     COMUNE INTERESSATO:        \\\
     DATA DOMANDA:           25 luglio 2016
     DATA PUBBLICAZIONE:        01 agosto 2016
     DATA INTEGRAZIONI:        12 settembre, 17 e 29 novembre 2016

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - Studio preliminare ambientale;
      - Inquadramento, pianta piano terra e scarichi;
      - Piante piano primo e secondo;
      - Dichiarazione non necessità screening vinca

                               PREMESSE
     Il progetto riguarda una’attività esistente di concia del cuoio e del pellame che si svolge in via Grumello 27/B
     in Comune di Chiampo, svolta dalla ditta Conceria Lino Repele&C., classificata con codice ATECO 2007 n.
     11.15.00 “Preparazione e concia del cuoio e pelle; preparazione e tintura di pellicce”.
     La richiesta viene esaminata in quanto risultano in fase di rinnovo le autorizzazioni ambientali, secondo la
     nuova procedura introdotta dall’art.13 della L.R. n.04/2016.
     La ditta ha dichiarato una volumetria di bottali di oltre 63 mc destinata all’attività di calcinato; i principali
     articoli prodotti dall’azienda sono: pelli per fodera, calzatura, tomaia e arredamento.
     La pelle lavorata nel corso dell’anno 2014 è costituita da:
     - 178.000 Kg di materia prima grezza di origine bovina conservata per salatura;
     - 420.000 kg di semilavorato wet blue proveniente da concerie nel distretto e fuori distretto.
     Le pelli in arrivo vengono depositate nel magazzino al piano terra del capannone.

                              UBICAZIONE
     L'attività esistente si svolge in via Grumello 27/B nel comune di Chiampo (VI), laterale della Strada Provin -
     ciale che collega i Comuni di Arzignano e Chiampo.
     La ditta si trova in zona industriale del Comune di Chiampo, posizionata nelle Valli del Chiampo e
     dell’Agno; secondo quanto indicato nella tav. A1 del PATI “Carta dei vincoli e della pianificazione territoria-
     le” l’area in esame risulta soggetta a vincolo paesaggistico e rientra nella fascia di rispetto di pozzi di prelie-
     vo idropotabili.

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     La tav. A3 del PATI “Carta delle Fragilità” evidenzia l’appartenenza dell’area in oggetto ad un’area idonea
     dal punto di vista geologico, prossima ma non rientrante in un’area di protezione delle sorgenti e ad una fa-
     scia di rispetto fluviale.




                              Ortofoto del sito
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                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (P.A.T.I.) “Valle del Chiampo”.
     I riferimenti programmatici sopra indicati possono ritenersi accettabili alla luce del fatto che trattasi di un
     rinnovo, senza modifiche, dell’attività esistente. Si rileva, tuttavia, come le problematicità dell'area non siano
     state rapportate al progetto.
     Piano Territoriale Regionale di Coordinamento
     - prossimità di zone sottoposte a vincolo idrogeologico (Tav. 1);
     - prossimità di aree sottoposte a tutela paesaggistica (Tav. 2).
     La zona risulta all’interno dell’area di primaria tutela quantitativa degli acquiferi (Tav. 1b).
     Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
     - - l’area in esame risulta sottoposta a vincolo paesaggistico per la presenza di corsi d’acqua. (tav. 1.1.B);
     - l’area in esame risulta prossima ad alcuni pozzi per l’attingimento idropotabile, ad una conoide alluvionale
     non attiva e ad una linea elettrica da 50 a 133 kW. (tav. 2.1.B);
     - l’area in esame risulta in zona carsica, nonché in vicinanza a corridoi ecologici e a zone boscate (tav. 3.1.B);
     - nelle vicinanze dell’area di interesse si indica la presenza di alcuni beni paesaggistici di pregio, tra cui ville
     venete di interesse provinciale, manufatti vari di interesse storico, della linea ferroviaria storica e del relativo
     casello (tav. 5.1.B).
     Piano di Assetto del Territorio Intercomunale
     - l'area interessata risulta soggetta a vincolo paesaggistico per la presenza di corsi d’acqua (Tav. A1);
     - l'area interessata risulta prossima ma non rientrante in un’area di protezione delle sorgenti e ad una fascia
     di rispetto fluviale.
     Per quanto riguarda il fatto che l'attività in questione rientra nella fascia di rispetto di pozzi di prelievo
     idropotabili (Tav. A1) occorrerebbe approfondire la problematica analizzando sia il rapporto tra l'attività
     con la norma di PAT ed, in maniera fattuale, il rapporto tra la stessa attività con le esigenze di tutela legate al
     punto di prelievo in questione.
     Infine, non si rapporta esaminato il Piano regionale di tutela e risanamento dell'atmosfera.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     L’attività svolta dalla ditta Conceria Lino Repele&C. Si volge secondo il seguente ciclo di lavorazione.
     ARRIVO MATERIE PRIME
     Le pelli in arrivo vengono depositate nel magazzino al piano terra del capannone. Esse hanno subito un pro-
     cesso di salatura per la loro conservazione. La prima operazione che viene effettuata su di esse è quella della
     dissalatura meccanica attraverso un vaglio cilindrico a rete.
     Il sale recuperato nell’anno di riferimento (2104) è stato di circa 24.000 kg.
     FASE DI RIVIERA


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     La fase di riviera si svolge al piano terra dello stabilimento in 3 bottali per un volume lordo di 63,585 m3, vo-
     lume netto di 50,55 m3, volume utilizzabile 25,26 m3.
     L’operazione di rinverdimento si compie immergendo le pelli nei bottali riempiti d’acqua e cambiando il ba-
     gno ad intervalli regolari; questa fase consente la rimozione del sale e l’asportazione delle sporcizie.
     La fase di calcinazione viene svolta negli stessi bottali e consiste in un lavaggio basico, addizionando solfuro
     di sodio e calce; lentamente la pelle si gonfia, riprende la sua umidità e le fibre di collagene si allentano per-
     mettendo alla sostanza conciante di venire in contatto con le stesse. Allo stesso tempo il tessuto epidermico
     si disorganizza, i peli si smuovono dai loro follicoli e i grassi della pelle si saponificano. Si verifica quella che
     viene detta depilazione alcalina. Il processo prevede il recupero del pelo e il bagno di calcinaio a basso teno-
     re di solfuro di sodio (bagno al 1,5% di solfuro di sodio).
     Dopo l'operazione della depilazione, le pelli subiscono la scarnatura, che consiste nell'asportare lo strato di
     tessuto adiposo presente sulla parte interna della pelle. Questa operazione si effettua con una macchina scar-
     natrice, costituita da un cilindro, munito di coltelli elicoidali, che gira rapidissimamente sulla pelle che lenta-
     mente gli passa a contatto.
     Dal punto di vista ambientale questa fase comporta il consumo di risorsa idrica, la produzione di un refluo a
     pH alcalico carico di sostanze quali COD, SST, Cloruri, Azoto Organico, Solfuri.
     L’asportazione dello strato sottocutaneo del derma, effettuata con la scarnatura, produce il carniccio (107.900
     kg di carniccio prodotto nell’anno di riferimento); esso viene trattato come sottoprodotto di origine animale
     categoria 3 ai sensi del Regolamento CE n. 1069/2009 (art. 10, lettera b).
     FASE DI CONCIA
     La prima operazione di questa fase è detta Decalcinazione/Macerazione e consiste nell’eliminare la calce
     combinata sotto forma di collagenato o di saponi di calcio attraverso l’azione degli acidi. L’alcalinità si ab-
     bassa fino a valori prossimi a pH=8, permettendo così il rilassamento del collagene e riducendo il rigonfia-
     mento della pelle. Quali agenti decalcinanti si utilizzano sali di acidi forti e basi deboli come il cloruro
     d’ammonio o il solfato d’ammonio o decalcinanti alternativi quali Dermascal F (decalcinante a base di acidi
     organici riducenti) e Dermascal S6 (miscela di sali decalcinanti).
     L’abbassamento del pH provoca il desorbimento dello ione solfuro utilizzato nella fase di depilazione a aci-
     do solfidrico (H2S).
     La seconda operazione è quella del Piclaggio o Pickel. Il pH viene portato ad un valore adatto alla successiva
     operazione di concia attraverso l’aggiunta di soluzioni di acido formico (HCOOH) o acido solforico (H2-
     SO4); si raggiunge così un pH di 2,5-3, che favorisce la successiva penetrazione nel derma dell’agente con-
     ciante.
     La fase finale riguarda le operazioni di concia, cioè la trasformazione della pelle in trippa in cuoio, sostanza
     imputrescibile, attraverso l’unione del collagene con sostanze minerali o vegetali, dette concianti.
     L’agente conciante utilizzato è il solfato di cromo (CrSO4) e l’operazione avviene attraverso l’uso di bagni
     contenenti sali al cromo, in cui il Cr(III) lega a sé i gruppi carbossilici di perse catene peptidiche delle so -
     stanze proteiche presenti nel collagene del derma dando luogo a legami coordinativi di grande stabilità.
     I bottali destinati all’operazione di concia sono tre per un volume lordo di 63,585 m3, volume netto di 50,55
     m3, volume utilizzabile 25,26 m3. La durata della concia è di circa 30 ore e la temperatura finale del bagno di
     concia è di 30°C. Il cuoio contiene alla fine del processo un 7/8% di Cr2O3 su Kg di trippa.
     Dal punto di vista ambientale la fase di concia prevede il consumo di risorsa idrica.
     Gli scarti di processo sono costituiti da:
     - Acque reflue cariche di COD dovuto agli acidi organici, sali decalcinanti e solfuri disciolti;
     - Acque reflue contenenti Cr(III) e solfati;
     - Reflui gassosi contenenti H2S.
     L’idrogeno solforato in fase gas viene trattato con lavaggio ad umido in soluzione basica, processo che con-
     sente di riportare in soluzione l’acido solfidrico (H2S) come solfuro.
     FASE DI PREPARAZIONE ALLA TINTURA
                                                        Pag. 4 di 11


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     Una volta conciate le pelli vengono pressate per eliminare l’acqua e rasate per uniformare lo spessore su tut -
     ta la pelle e tra le pelli della partita e portarlo al valore voluto. I residui prodotti in questa fase sono:
     - Refluo liquido contenente cromo III, cloruri e Solfati;
     - Polveri di rasatura.
     FASE DI TINTURA
     Con la riconcia si modificano nel senso voluto le caratteristiche chimiche e merceologiche impartite dalla
     concia principale.
     Questa fase viene svolta in 5 bottali. Il pH viene innalzato fino a 5,5/6,5 per coadiuvare la successiva tintura e
     vengono aggiunte ulteriori sostanze concianti.
     La tintura serve a conferire alla pelle il colore voluto con utilizzo di coloranti azoici.
     Il controllo del processo di tintura e la profondità di penetrazione nella pelle del colore vengono svolti attra-
     verso la regolazione del pH del bagno di tintura. Per questo si utilizzano composti chimici quali acido formi -
     co, bicarbonato di sodio, formiato di sodio.
     Negli stessi bottali dove avviene la tintura si svolge anche l’ingrasso: all’interno di esso si versa l’emulsione
     grassa costituita da olii modificati naturali e olio di pesce ossidato
     Per l’intero processo vengono prelevati circa 100 m3 al giorno di acqua attraverso due pozzi di proprietà, di
     cui uno di riserva. Nell’anno 2014 sono stati prelevati 27.400 m3 di acqua. Nell’anno 2015 i metri cubi prele-
     vati sono stati 29.150 m3.
     Gli scarichi del processo influenzano parametri quali il COD, le sostanze grasse, coloranti residui, Cromo
                                                            III.




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     OPERAZIONI MECCANICHE A SECCO
     Dopo la tintura e l’ingrasso le pelli vengono asciugate. L’asciugatura è di tipo naturale “all’aria aperta”.
     Presso la ditta in questione si svolgono le operazioni di folonaggio e palissonatura: servono per rendere la
     pelle morbida e soffice in tutti i suoi punti. Le pelli vengono sottoposte ad una serie di stiramenti e sollecita -
     zioni piuttosto violente, affinché le fibre indurite si ridistendano e conferiscano alla pelle un tatto morbido.
     Per la palissonatura si adopera un’apposita macchina, detta palissone o palissonatrice, mentre nel folonag-
     gio, le pelli vengono fatte ruotare in bottale.
     RIFINIZIONE
     La dittà è dotata di impianti per la rifinizione ma attualmente non sono in funzione.
     Si tratta di n. 2 cabine di spruzzo in cui le pelli vengono verniciate tramite delle pistole ad aria che spruzzano
     i composti chimici di tintura utilizzati in fase acquosa o in solvente organico.
     Un’altra macchina adibita alla rifinizione è la velatrice: tramite dei rulli viene applicata una soluzione di fis -
     saggio che dopo asciugatura forma un film superficiale sulla pelle.
     L’utilizzo di solventi nella rifinizione a spruzzo comporta l’emissione in atmosfera di elevati volumi di So-
     stanze Organiche Volatili (SOV) e di particolato solido.
     La suddetta attività risulta regolarmente autorizzata dalla Provincia per le emissioni in atmosfera e dalla so-
     cietà Acque del Chiampo per gli scarichi idrici in fognatura. Le operazioni di rifinizioni sono in realtà sospe-
     se da circa 20 anni e l’impiantistica presente risulta evidentemente obsoleta ed in stato di abbandono, tanto
     da non essere ricompresa nelle emissioni autorizzate. Si ritiene pertanto, considerata la presente procedura,
     che tale fase non sia valutabile e pertanto nemmeno da non ricomprendere nel rinnovo dell’autorizzazione.
     Misure mitigative proposte
     In relazione alle possibili misure mitigative richieste dalla nuova procedura di verifica introdotta dall’art.13
     della L.R. n.04/2016, la ditta propone quanto segue:
       - monitoraggio sull’utilizzo dei prodotti chimici, degli sforamenti ai limiti di scarico in fognatura, dei
          consumi energetici;
       - riduzione degli odori e della quantità di rifiuti prodotti, selezione delle materie prime utilizzate;
       - piantumazione di nuove essenze arboree,

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento, prescrivendo l’attuazione delle misure mitigative proposte.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     L’autorizzazione rilasciata attualmente in vigore è la n.139 del 16.06.2010 che, dal punto di vista impiantisti-
     co, prevede le seguenti emissioni in atmosfera:
     - fase di concia con utilizzo massimo di un bottale in aspirazione (camino n. 1);
     - operazioni meccaniche con una spaccatrice pelli wet blue (camino n. 4);
     - operazioni meccaniche con 2 rasatrici, 2 smerigliatrici, 1 spazzolatrice (camino n. 5).
     L’autorizzazione N. 139 del 16.06.2010 non disciplina gli impianti della fase di rifinizione vista l’inattività
     degli stessi ma è mantenuta la possibilità che vengano rimessi in esercizio con il limite massimo di utilizzo di
     10.000 kg/anno di solventi e la necessità di presentazione di apposita istanza.
     Le prescrizioni riportate in autorizzazione disciplinano:
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     - limiti di emissione relativi all’idrogeno solforato e alle polveri;
     - la modalità di svolgimento dei controlli;
     - la gestione dei sistemi di abbattimento secondo un piano di manutenzione elaborato dalla ditta;
     - per l’abbattimento dell’idrogeno solforato, il ph della soluzione non dovrà essere mantenuto con valori in-
     feriori a 12 e dovrà essere presente uno strumento automatico di controllo e reintegro della soluzione di ab-
     battimento dotato di un sistema di allarme acustico-visivo.
     Lo scrubber non è dotato di punto di emissione a norma (camino) e le analisi prodotte non sembrano pertan -
     to essere rappresentative; in dette analisi si evidenziano, tra l’altro, valori di idrogeno solforato in ingresso
     non coerenti con quanto normalmente presenti in tali fasi di lavorazione.
     Le integrazioni prodotte hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     La rete fognaria interna dello stabilimento si compone di una linea dedicata alle acque industriali e di due li -
     nee civili. La linea civile principale riceve le acque provenienti dagli scarichi dei bagni, lavandini e spogliatoi
     per poi convogliarli nella rete industriale, a valle di un pozzetto di ispezione ad essa dedicato.
     L’acqua necessaria per la produzione viene emunta da pozzo per un quantitativo complessivo di 29.150 m3
     annui regolarmente denunciati al Genio Civile; dopo essere stata utilizzata, l’acqua viene convogliata ad una
     linea fognaria interna e avviata ad un impianto di pretrattamento, costituito da grigliatura.
     Gli scarichi industriali dell’attività convogliano poi in una vasca interrata di accumulo delle acque di lavora-
     zione e passano successivamente nel manufatto di scarico, dove è posizionato il misuratore di portata della
     conceria; infine si immettono nella fognatura consortile acque industriali di Via Grumello e vengono convo-
     gliati verso l’impianto di depurazione gestito da Acque del Chiampo S.p.A.
     La ditta è dotata di una capacità di scarico delle acque di lavorazione pari a 102 m3/giorno, in base alla con -
     cessione n°2012/118, rilasciata in data 01/10/2012 dal Consorzio Acque del Chiampo e ora in fase di rinnovo.
     Il permesso e le modalità di allacciamento sono stabiliti mediante il “Regolamento di fognatura e depurazio-
     ne delle acque reflue recapitanti nella rete fognaria industriale” redatto dalla società Acque del Chiampo
     Spa. .
     Le acque meteoriche vengono convogliate dai pluviali dell’edificio e dai piazzali in un’unica tubazione che,
     passandoper un pozzetto di ispezione accessibile all’esterno, scarica nella fognatura civile di Via Grumello.
     Le acque provenienti dalle coperture dell’edificio di recente costruzione (ampliamento con permesso
     n.348/2011 del 23/04/2012) vengono recapitate ad un bacino di laminazione e poi rilasciate con portata con-
     trollata, in modo tale da garantire il rispetto dell’invarianza idraulica, in accordo con la DGR n. 2948 del
     06/10/2009.
     Il Piano di Adeguamento al PTA presentato prevede una razionalizzazione della rete di raccolta e smalti-
     mento delle acque meteoriche. La soluzione prevista consiste nell’installare una vasca di prima pioggia, posi-
     zionata nel piazzale cementato che fiancheggia entrambi i capannoni. Le acque di prima pioggia verranno
     quindi convogliate nel manufatto di scarico e allacciate poi alla fognatura consortile acque industriali. Le ac-
     que di seconda pioggia e le acque provenienti dalle coperture degli edifici verranno invece allacciate alla rete
     di smaltimento della fognatura civile in Via Grumello. In particolare, è previsto che le acque di seconda
     pioggia e le acque provenienti dalle coperture dell’edificio di recente costruzione vengano prima recapitate
     al bacino di laminazione precedentemente citato. Non sono previsti stoccaggi all’aperto.




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                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     L’attività viene svolta interamente al coperto e su superficie pavimentata.
     Le caratteristiche dei rifiuti prodotti sono le seguenti:
     - CER 040108 Cuoio conciato, costituiti da rifili di wet-blue e rasatura per 34.720 Kg/anno;
     - CER 040106 Fanghi derivanti dalla pulizia delle vasche di concia per 39.450 Kg/anno;
     - CER 040199 Rifiuti costituiti da cloruro di sodio proveniente da dissalatura per 29.880 Kg/anno;
     - CER 150102 Imballaggi in plastica per 4.595 Kg/anno;
     - CER 150106 Imballaggi in materiali misti per 1.920 Kg/anno;
     - CER 150101 Imballaggi in carta e cartone per 490 Kg/anno;
     - CER 150103 Imballaggi in legno per 900 Kg/anno.
     Per quanto riguarda le acque sotterranee, così come riportato nel Quadro Programmatico, risulta utile appro-
     fondire il rapporto e le tutele esistenti per la fascia di rispetto di pozzi di prelievo idropotabili.
     Le integrazioni prodotte hanno soddisfatto quanto richiesto.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     L’area oggetto di analisi si colloca in un contesto urbano funzionalmente disomogeneo, essendo confinante
     con un’area residenziale consolidata e in prossimità – fronte sud - della zona industriale da cui è pisa dalla
     SP 43.
     Secondo il piano di zonizzazione acustica rev. 1.0 del 24/07/2004 presentato dal comune di Chiampo, l’area
     in oggetto è classificata in classe IV come zona di intensa attività umana vista la presenza di attività artigia-
     nali e arterie viarie di grande importanza per il territorio; i cui valori limite di immissione ed emissione diur-
     no e nottruno sono rispettivamente di 65 – 60 per il periodo diurno e 55 – 50 per il periodo notturno. L’area
     residenziale confinante a nord, a ovest e a nord-est , del lotto aziendale è in classe III, i cui limiti assoluti ri-
     sultano più restrittivi della IV classe, sul confine verso est del lotto (a pochi metri da questo) si trovano ulte-
     riori fabbricati con carattere residenziale e/o terziario.
     Manca la documentazione d’Impatto Acustico rispondente alle richieste della normativa di settore (ai sensi
     dell’art. 8 della Legge Quadro n.447 del 26.10.1995 e successive norme attuative compresa DDG ARPAV n. 3
     del 29/01/2008).
     Si riscontrano nella Documentazione di Impatto Acustico delle anomalie, relativamente ai livelli minimi
     riportati nelle storie temporali, e il superamento dei limiti assoluti di immissione e emissione nel punto di
     misura 1.
     Manca nella documentazione una valutazione del traffico indotto dell’attività sulle strade afferenti l’azienda
     e una caratterizzazione riferibile dei livelli di rumore prodotti dalle specifiche sorgenti e attività, sia
     all’esterno che all’ interno dei capannoni aziendali.
     Ciò nonostante viste le dichiarazioni dei tecnici competenti redattori del Documento di Impatto Acustico
     valutato, di rispetto dei limiti normativi, si ritiene opportuno prescrivere fin d’ora un monitoraggio – con gli
     impianti e le attività funzionanti a pieno regime presso i ricettori verificati in fase di progetto - per


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     evidenziare la bontà della stima previsionale ed eventualmente per inpiduare modalità operative o
     interventi strutturali finalizzati alla limitazione delle criticità.
     La documentazione relativa al monitoraggio futuro dovrà essere correlata di report di misura con le storie
     temporali con l’analisi del dato tramite percentili, affinchè il livello di rumore prodotto dalle specifiche
     sorgenti possa avere carattere di riferibilità. E’ opportuno verificare, i livelli di rumore residuo scorporati
     dalle emissione delle infrastrutture dei trasporti, presso i ricettori indagati, nonché i valori LeqA e L95 orari
     più bassi riscontrati dal monitoraggio, che saranno usati per la verifica del livello differenziale presso i
     suddetti ricettori.

                               VALUTAZIONE
     Si ritiene che l’impatto sia da considerarsi non significativo per quanto riguarda la componente inquinamento acustico,
     prescrivendo tuttavia un puntuale monitoraggio successivo.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Considerata la tipologia del progetto e la procedura in corso, non sono state prodotte relazione e/o informa-
     zioni sul presente aspetto ambientale.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     Considerata la tipologia del progetto e la procedura in corso, non sono state prodotte relazione e/o informa-
     zioni sul presente aspetto ambientale.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     La Conceria Lino Repele&C. si trova in prossimità della zona industriale del comune di Chiampo in fregio
     alla statale provinciale SP43 “Val di Chiampo”; essa collega il sito in studio all’autostrada A4 Milano-Vene -
     zia tramite i caselli di Montecchio Maggiore e Montebello e passando per i comuni di Montebello Vicentino,
     Zermeghedo, Montorso Vicentino, Arzignano.
     L’arteria è ad alto scorrimento e attraversata da traffico pesante. Si evidenzia come il complesso artigianale
     in oggetto non sia dotato di una viabilità di servizio e l’accesso allo stabilimento avviene pressochè in via di-
     retta dalla suddetta statale.
     Il traffico di mezzi pesanti è dovuto all’arrivo di pelli grezze e semilavorate all’uscita di pelli lavorate; si se-
     gnala come il calo di produzione registrato negli ultimi anni abbia notevolmente diminuito tali movimenta-
     zioni risultando la loro incidenza sul traffico trascurabile; il presente progetto, inoltre, non prevede alcun in-
     cremento di potenzialità produttiva.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     Considerata la tipologia del progetto e la procedura in corso, non sono state prodotte relazione e/o informa-
     zioni sul presente aspetto ambientale.
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                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Il rischio di incidenti di natura tecnologico-industriale è associato a eventi che possono essere di origine in-
     tenzionale, quali azioni di sabotaggio, o di origine accidentale dovuti a errori umani o incendio.
     Nel sito in oggetto possono verificarsi le seguenti tipologie di incidenti:
     - Incendio;
     - Sversamento di sostanze chimiche.
     La ditta è dotata di un documento di valutazione dei rischi in cui vengono valutati i rischi correlati alla pre-
     senza di sostanze chimiche e alla modalità di gestione delle emergenze e di certificato di prevenzione incen-
     di datato 28 novembre 2005 e valido fino al 7 ottobre 2016.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                              CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Il Comune di Chiampo ha formulato specifiche osservazioni, sulle quali la ditta ha puntualmente
     controdedotto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento ovvero la possibilità di interventi mitigativi rispetto alla realtà esistente consolidata.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     approfondimento del tema dell’impatto acustico e l’attuazione delle misure mitigative proposte.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                              Tutto ciò premesso
                           PARERE FAVOREVOLE
               al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1. L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
     dell’attività; in particolare per quanto riguarda le emissioni in atmosfera e gli scarichi idrici.

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     2. Preliminarmente al rilascio dell’autorizzazione alla gestione dei rifiuti la ditta dovrà dare oggettivo
     riscontro sulla concreta ed efficacie attuazione delle misure mitigative proposte:
     - presentando, entro 60 giorni, un computo metrico-estimativo ed un cronoprogramma di realizzazione della
     piantumazione proposta;
     - fornendo uno specifico approfondimento in tema di impatto acustico, con misure orientate al ricettore più
     critico e nelle condizioni di rumorosità emessa più cautelative, così come citato in premessa;
     - dando conto delle procedure adottate per la riduzione degli impatti.
     Vicenza, 30 novembre 2016


       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                 Andrea Baldisseri




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