determina 636 del 28/09/2016
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 636 DEL 28/09/2016
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20 D.LGS. 152/2006 E S.M.E.I.
DITTA: AUTODEMOLIZIONI ZOLIN LUCIANO
TIPOLOGIA ATTIVITA': IMPIANTO DI AUTODEMOLIZIONI
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MONTEBELLO VICENTINO
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata in data 07/06/2016 prot.38591 da parte della ditta
Autodemolizioni Zolin Luciano con sede legale in in comune di Montebello Vicentino, via Ca'
Sordis n.6, relativa al progetto di un “ rinnovo autorizzazione all'esercizio impianto di demolizione
veicoli a motore ”, nel sito di via Ca' Sordis n.6, in Comune di Montebello Vicentino (VI);
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti
di infrastrutture, lettera z.a) “impianti di recupero rifiuti pericolosi, mediante operazioni di
cuinall'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del D.Lgs. 3 aprile 2006, n.152;
Tenuto conto che la verifica per tali impianti di demolizione risulta tra le competenze
inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 10/1999, e sue successive modifiche ed
integrazioni, e che con D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 la Giunta regionale ha fornito e confermato
gli indirizzi applicativi in materia di valutazione d'impatto ambientale e di coordinamento tra le
proprie disposizioni e le normative nazionali emanate successivamente, confermando la suddetta
competenza provinciale anche con riferimento alla tipologia degli interventi, come inpiduati negli
allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
web della Provincia in data 13/06/2016 ;
Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Dato atto che la Commissione Provinciale VIA, nella seduta del giorno 14/09/2016, ha disposto
l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
copia informatica per consultazione
09/2016 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
nel tempo la situazione aziendale;
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
l'autorizzazione dell'intervento;
Vista l’istruttoria della Commissione VIA conservata agli atti;
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45);
Vista la Legge Regionale n. 10/1999 “Disciplina dei contenuti e delle procedure di Valutazione
di Impatto Ambientale” e s.m.i. e la successiva D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 "Adeguamento alla
sopravvenuta normativa nazionale e regionale delle disposizioni applicative concernenti le
procedure di valutazione di impatto ambientale di cui alla Dgr n.1539 del 27 settembre 2011 e sua
contestuale revoca”;
Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di
impatto ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.27 del 28/07/2016 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2016;
Visto che con Decreto del Presidente n. 76 del 03/08/2016 è stato approvato il PEG dell'anno
2016 per la sola parte contabile;
DETERMINA
1. che il progetto della ditta Zolin Luciano con sede legale in in comune di Montebello
Vicentino, via Ca' Sordis n.6, relativa al progetto di un “ rinnovo autorizzazione all'esercizio
impianto di demolizione veicoli a motore ”, nel sito di via Ca' Sordis n.6, in Comune di
Montebello Vicentino (VI) , è escluso dalla procedura di valutazione di impatto
ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 10/99 e s.m.i. con le prescrizioni riportate
nel parere n.09/2016 allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e
sostanziale;
2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);
3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
copia informatica per consultazione
4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line;
6. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta Autodemolizioni Zolin Luciano , al
Comune di Montebello Vicentino, all'ARPAV, all'Ulss n.5, al Consorzio di Bonifica Alta
Pianura Veneta ed a Medio Chiampo;
INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.
Vicenza, 28/09/2016
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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DITTA: AUTODEMOLIZIONI ZOLIN LUCIANO
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LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MONTEBELLO VICENTINO
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 28/09/2016.
Vicenza, 28/09/2016
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(POLO PAOLA)
con firma digitale
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE
SERVIZIO VIA
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
AUTODEMOLIZIONI ZOLIN LUCIANO
PARERE N. 09/2016
Oggetto: Rinnovo autorizzazione all'esercizio impianto di demolizione veicoli a motore.
PROPONENTE: Autodemolizione Zolin Luciano
SEDE LEGALE: via Cà Sordis n. 6, Montebello Vicentino ( VI )
SEDE INTERVENTO: via Cà Sordis n. 6, Montebello Vicentino ( VI )
PROCEDURA; Verifica di assoggettabilità
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianto di autodemolizione.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
infrastrutture: z.a) Impianti di recupero di rifiuti pericolosi, mediante
operazioni di cui all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO: Montebello Vicentino
DATA DOMANDA: 07 giugno 2016
DATA PUBBLICAZIONE: 13 giugno 2016
DATA INTEGRAZIONI: 13 luglio e 22 agosto 2016
DOCUMENTAZIONE TECNICA PRESENTATA:
1 Relazione illustrativa.
2 Studio preliminare ambientale.
3 Dichiarazione di non necessità di valutazione di incidenza.
4 Relazione allegata alla dichiarazione di non necessità di valutazione di incidenza.
5 Relazione di impatto acustico.
tav. 1 - Inquadramento generale.
tav. 2 - Lay-out autorizzato.
tav. 3 - Nuovo lay-out richiesto.
DOCUMENTAZIONE TECNICA PRESENTATA DOPO RICHIESTA DI INTEGRAZIONI:\\\
PREMESSE E UBICAZIONE
La ditta Zolin Luciano di Montebello Vicentino (VI) è autorizzata all’esercizio dell’attività di demolizione au-
toveicoli situata nella zona industriale D1 di via Cà Sordis, lungo la direttrice Vicenza-Verona, a circa 1200 m
dal centro abitato di Montebello V.no, in direzione Vicenza, con Decreto n. 44 del 13 maggio 2013.
In occasione del rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio, ai sensi dell’art.13 della LR 4/2016, risulta necessa -
rio effettuare la preventiva verifica di assoggettabilità a VIA.
Il progetto prevede altresì alcune variazioni del lay-out rispetto all’impianto esistente ed una persa
definizione dei rifiuti in ingresso, che saranno costituiti esclusivamente da rifiuti pericolosi (auto da
demolire non bonificate), anziché prevedere il conferimento anche di rifiuti non pericolosi (veicoli gà
bonificati).
L’area sulla quale si svolge l’attività di autodemolizione è catastalmente inpiduabile al foglio 12, mappali n.
184 e foglio 14, mappale n. 292.
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
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Ortofoto del sito
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (P.A.T.I.);
• Piano degli Interventi del Comune di Montebello Vicentino (P.I.);
• Rete Natura 2000.
I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro sufficientemente sviluppato, in
relazione alle procedure di verifica “postume” introdotte dalla L.R. n.04/2016, rispetto alla tipologia di piani
applicabili, mancano tuttavia la varia le analisi relative al Piano Regionale di Tutela delle Acque, Piano
Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali. ed al Piano di Stralcio per l’Assetto Idrogeologico e al
Piano gestione del rischio alluvioni; successivamente risulta pervenuta un’integrazione valutativa rispetto
all’applicabilità de Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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SETTORE AMBIENTE
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QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
STATO DI FATTO
L’impianto della ditta Autodemolizioni ZOLIN LUCIANO è autorizzato all’esercizio dell’attività di
demolizione autoveicoli con Decreto n. 44 del 13 maggio 2013.
Le attività svolte nell’impianto di autodemolizione sono: ricezione e dismissione dell’autoveicolo, bonifica,
recupero, stoccaggio, compattazione, commercializzazione delle parti riutilizzabili e avvio a
recupero/smaltimento dei materiali derivanti dallo smontaggio.
In particolare:
1) Ricezione: i veicoli da demolire vengono stoccati in apposite aree, in attesa che si concludano le pratiche di
cancellazione dal Pubblico Registro Automobilistico.
2) Bonifica: nell’apposita area di smontaggio le vetture vengono private, prima di ogni altra operazione, dei
materiali pericolosi, quali oli, liquidi refrigeranti, batterie, ecc.
3) Stoccaggio dei materiali pericolosi: i contenitori dei rifiuti pericolosi vengono stoccati in aree fornite delle
adeguate misure di sicurezza e delle informazioni per una corretta gestione del rifiuto (istruzioni operative,
segnaletica, sensibilizzazione); è utile considerare le interazioni esistenti tra quest’area e le altre aree
funzionali (ad esempio docce, lavabi, aree emergenza, uffici,…) e predisporre adeguate istruzioni operative e
comportamentali per un corretto deposito dei rifiuti e per le emergenze.
4) Smontaggio delle parti recuperabili: lo smontaggio delle parti recuperabili avviene nella stessa area in cui
vengono smontate le parti pericolose, ma in una fase temporale successiva, così da operare in condizioni di
maggiore sicurezza.
5) Stoccaggio dei materiali riutilizzabili: i materiali che possono essere riutilizzati vengono stoccati in
magazzini in cui i clienti possono prenderne visione prima dell’acquisto.
6) Stoccaggio dei materiali recuperabili: i materiali recuperati ma che non possono essere rivenduti sono
stoccati in appositi container, specifici per ogni tipo di materiale (vetro, plastica, ferro, tessuti, …), o in
apposite aree, in attesa di essere prelevati ed essere smaltiti e/o recuperati.
7) Compattazione: operazione di pressatura delle carcasse bonificate e smontate.
8) Asporto: vendita delle parti riutilizzabili, avvio a recupero dei materiali recuperabili e a smaltimento delle
parti non recuperabili, pericolose e non.
Le successive fasi di rottamazione e di frantumazione delle carcasse d’auto non vengono eseguite presso
l’impianto; le carcasse bonificate degli autoveicoli sono infatti stoccate in aree pavimentate in attesa di essere
inviate al centro di rottamazione; sono previste aree adeguatamente attrezzate per la collocazione e lo
stoccaggio di: Marmitte catalitiche esauste, Pneumatici ricostruibili e non, camere d’aria non riparabili e altre
parti di gomma, Componenti di plastica, Spezzoni di cavo di rame ricoperto, Accumulatori al piombo
esausti, Oli esausti, Liquidi dei circuiti refrigeranti, Rottami di vetro, Rifiuti di ferro, acciaio e ghisa ed
Imbottiture sedili in poliuretano espanso.
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Quantità e tipologia dei rifiuti in ingresso
L’unica tipologia di rifiuto in ingresso all’impianto è costituita dai veicoli fuori uso, aventi codice CER
16.01.04* e CER 160106 non pressati.
Come previsto dall’autorizzazione all’esercizio n.44/2013, la quantità massima in stoccaggio è stata stabilita
in n° 90 autovetture, per un massimo di 80 t, così ripartite:
La quantità di rifiuti pericolosi trattata è inferiore a 6 t/giorno.
Il quantitativo massimo in stoccaggio di rifiuti prodotti dall’attività di autodemolizione è così definito:
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STATO DI PROGETTO
Rispetto a quanto previsto dall’Autorizzazione all’esercizio n.44/2013, si prevedono le seguenti modifiche:
1) in considerazione del fatto che la Ditta ZOLIN non ritira veicoli fuori uso già bonificati, ma
esclusivamente veicoli fuori uso con codice CER 160104*, si richiede che la quantità massima in stoccaggio,
sempre stabilita in n° 90 autovetture, per un massimo di 80 t, venga attribuita in modo proporzionalmente
perso, tra codici CER, secondo quanto previsto nella tabella successiva;
2) che nella tabella relativa al quantitativo massimo in stoccaggio di rifiuti prodotti, al codice CER 160106,
venga aggiunta, alla fine, la dicitura “e non pressati”;
3) infine alcune lievi modifiche al lay-out autorizzato.
Impianti tecnologici
Gli impianti tecnologici presenti nell’impianto Zolin, sono costituiti dalle reti fognarie, dall’impianto
elettrico e di messa a terra, dalla rete di attingimento idrico dall’acquedotto comunale e dall’impianto
antincendio.
Il sistema di raccolta delle acque è così articolato:
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- Rete delle acque dei piazzali esterni;
- Rete delle acque delle coperture;
- Rete delle acque interne ai capannoni;
- Rete delle acque dei servizi igienici.
Le attrezzature per l’attività di bonifica degli autoveicoli, costituite da:
- serbatoi mobili per la raccolta di oli, carburanti ed altri liquidi, in lamiera d’acciaio;
- impianto per l’aspirazione e la combustione del gas, Vacuumgas, che viene utilizzato per la messa in
sicurezza delle bombole di GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) e di metano degli autoveicoli a fine vita;
- attrezzatura per l’estrazione dei fluidi refrigeranti mediante l’utilizzo di un dispositivo aspirante operante a
circuito chiuso, modello Delphi;
- pressa Ecologica BONFIGLIOLI per la riduzione volumetrica dei veicoli bonificati;
- attrezzatura per lo smontaggio delle gomme, Giuliano S225;
- ragno SOLMEC S60 per la movimentazione dei veicoli fuori uso e alti rifiuti.
Organizzazione del centro di raccolta
Il centro di raccolta è organizzato nei seguenti settori, corrispondenti alle perse fasi di gestione del veicolo
fuori uso:
a) settore di conferimento e di stoccaggio del veicolo fuori uso prima del trattamento;
b) settore di trattamento del veicolo fuori uso;
c) settore di deposito delle parti di ricambio;
d) settore di rottamazione per eventuali operazioni di riduzione volumetrica;
e) settore di stoccaggio dei rifiuti pericolosi;
f) settore di stoccaggio dei rifiuti recuperabili;
g) settore di deposito dei veicoli trattati.
a) settore di conferimento e di stoccaggio del veicolo fuori uso prima del trattamento
Questo settore è situato in varie aree poste sia all’esterno che all’interno dei capannoni (denominate area di
stoccaggio autoveicoli da bonificare) e sono tutte pavimentate in cls e dotate di pozzetti per la raccolta di
eventuali spandimenti.
b) settore di trattamento del veicolo fuori uso
Questo settore è ubicato all’interno del capannone centrale, in area completamente pavimentata, con una
superficie pari a circa 50 m2, dotata di griglia per la raccolta degli eventuali spanti collegata ad un pozzetto a
tenuta per il loro stoccaggio. L’area è attrezzata con un sollevatore per consentire un'agevole bonifica del
veicolo fuori uso.
c) settore di deposito delle parti di ricambio
Le parti di ricambio che possono essere rivendute vengono disposte su appositi scaffali collocati negli spazi,
inpiduabili all’interno dei capannoni esistenti, come indicato nel lay-out, per una superficie complessiva di
circa 400 m2; all’esterno, sotto la tettoia, trovano posto altre parti di ricambio, quali portiere e cofani.
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d) settore di rottamazione per eventuali operazioni di riduzione volumetrica
Questo settore è ubicato all’interno del capannone centrale, in area adiacente alla zona di bonifica degli
autoveicoli, completamente pavimentata e vicina alla griglia per la raccolta degli spanti dotata di apposito
pozzetto a tenuta. Lo stoccaggio degli autoveicoli sottoposti alle operazioni di riduzione volumetrica viene
effettuato all’esterno del capannone su area pavimentata e dotata di pozzetti per la raccolta di eventuali
spanti.
e) settore di stoccaggio dei rifiuti pericolosi
Lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi avviene tutto all’interno del capannone di bonifica, su un’area
completamente pavimentata, dotata di pozzetti per la raccolta di eventuali spandimenti. Qui vengono
stoccate le seguenti tipologie di rifiuti, ciascuna all’interno di specifico e apposito contenitore: olio motore,
olio combustibile e carburante diesel, altri carburanti, oli per circuiti idraulici, liquido dei freni, liquido
antigelo, batterie al piombo, componenti esplosivi airbag, pastiglie per freni, filtri olio, assorbenti e materiali
filtranti contaminati, componenti contenenti PCB, catalizzatori esauriti, componenti contenenti mercurio,
componenti pericolosi persi;
f) settore di stoccaggio dei rifiuti recuperabili
Lo stoccaggio dei rifiuti recuperabili avviene in appositi container o box, specifici per ogni tipo di materiale
(vetro, plastica, pneumatici, materiali metallici, ecc.), in differenti aree dell’impianto; lungo il lato ovest
dell’area interessata dall’ampliamento, sono posizionati 4 container, uno per la raccolta del vetro e
parabrezza (CER 16 01 20), con capacità di circa 10 m3, uno per i metalli non ferrosi (CER 16 01 18), con
capacità di circa 25 m3, uno per la plastica (CER 16 01 19), con capacità 25 m3 ed uno per i metalli ferrosi
(CER 16 01 17), con capacità di circa 25 m3.
I componenti non altrimenti specificati (motori, radiatori ecc.) (CER 16 01 22) vengono stoccati, all’interno di
un container, con capacità di circa 25 m3, posto all’interno del capannone, dove avviene la messa in sicurezza
e lo smontaggio dei veicoli. I pneumatici (CER 16 01 03) vengono depositati in un container collocato lungo
la recinzione, di fronte al nuovo capannone, anche questo container ha la capacità di 25 m3.
A fianco del container dei pneumatici, trova collocazione un contenitore per il legno (CER 15 01 03).
g) settore di deposito dei veicoli trattati
I veicoli trattati (CER 16 01 06), cioè privati dei componenti pericolosi e privati dei pezzi recuperabili da
rivendere o da riciclare, vengono depositati nella zona sud del nuovo piazzale, denominata nella tavola di
lay-out area di stoccaggio autoveicoli bonificati; tali veicoli potranno venire sovrapposti in numero massimo
di tre.
Descrizione delle modalità di gestione
I veicoli messi in sicurezza e bonificati, in attesa di essere sottoposti a riduzione volumetrica, vengono
sovrapposti per un massimo di 3, come prevede il D.Lgs 209/2003 e ss.mm.ii., nel rispetto delle condizioni di
sicurezza per gli addetti.
Le carcasse bonificate e già ridotte volumetricamente vengono accatastate per un’altezza massima di 5,00 m,
nelle aree inpiduate nel lay-out di progetto.
Le parti di ricambio destinate alla commercializzazione sono stoccate in appositi scaffali all’interno del
capannone esistente, in maniera tale da evitare il loro deterioramento; tali scaffali sono dotati degli idonei
certificati rilasciati dalla ditta fornitrice e installatrice.
Lo stoccaggio dei rifiuti recuperabili avviene in modo da non modificare le caratteristiche del rifiuto e di non
comprometterne il successivo recupero.
Le operazioni di stoccaggio vengono effettuate evitando danni ai componenti che contengono liquidi e
fluidi.
I pezzi smontati vengono stoccati in luoghi adeguati ed i pezzi contaminati da oli vengono stoccati su scaffali
posti su basamenti impermeabili all’interno del capannone.
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Criteri per lo stoccaggio
I contenitori utilizzati per lo stoccaggio di liquidi e altri rifiuti pericolosi presentano adeguati requisiti di
resistenza, in relazione alle proprietà chimico-fisiche ed alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti stessi.
I contenitori sono provvisti di sistemi di chiusura e di dispositivi atti ad effettuare, in condizioni di
sicurezza, le operazioni di riempimento, di travaso e di svuotamento.
Sui recipienti fissi e mobili è esposta apposita etichettatura, con l'indicazione del rifiuto stoccato
conformemente alle norme vigenti in materia di etichettatura di sostanze pericolose.
Lo stoccaggio degli accumulatori è effettuato in appositi contenitori dotati di sistemi di raccolta di eventuali
liquidi che possono fuoriuscire dalle batterie stesse.
Lo stoccaggio degli oli usati è effettuato in contenitori posti all’interno di un bacino di contenimento.
Misure mitigative proposte
In relazione alle possibili misure mitigative richieste dalla nuova procedura di verifica introdotta dall’art.13
della L.R. n.04/2016, la ditta propone quanto segue:
- piantumazione di una siepe perimetrale sempreverde lungo l’affaccio sulla Strada Regionale n.11;
- acquisto di una spazzatrice al fine di migliorare la pulizia delle pavimentazioni;
- sistemazione del bacino disperdente delle acque meteoriche;
- sostituzione delle luci al neon del capannone con impianto led.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento, prescrivendo l’attuazione delle misure mitigative proposte.
111
QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO D’IMPATTO AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Trattandosi di una mera prosecuzione dell’attività esistente, non si prevedono nuove sorgenti di emissioni in
atmosfera e nemmeno un aumento di quelle determinate dal traffico veicolare; con queste considerazioni, si
ritiene che l’impatto sulla componente atmosfera sia da ritenersi trascurabile.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Il corso d'acqua più vicino alla proprietà della ditta Zolin è il fiume Guà, che appartiene al bacino idrografico
del Fratta – Gorzone. Il fiume Guà si origina dalla confluenza di numerosi corsi d’acqua che scendono dai
monti di Recoaro Terme e, nell’alta e media valle, attraversa i centri abitati di Recoaro, Valdagno, Cornedo,
Brogliano e Trissino.
Dopo Trissino gli argini cominciano ad allargarsi per la realizzazione della cassa di espansione denominata
“Rotte del Guà” e successivamente, dopo la frazione di Tezze di Arzignano, si restringe nuovamente,
scorrendo tra argini cementificati; da qui, passa a ovest del centro di Montecchio Maggiore e della relativa
zona industriale e prosegue poi verso il territorio di Montebello, dove è stata realizzata una cassa di
espansione.
Più lontano del Fiume Guà è presente il Rio Acquetta, anch'esso fortemente influenzato dalle attività del
distretto conciario.
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Nel caso dell’attività della Ditta Zolin gli scarichi che possono prodursi sono relativi alla zona di smontaggio
degli autoveicoli e alle acque di dilavamento dei piazzali. Le mitigazioni adottate riguardano la completa
pavimentazione sia delle aree di lavorazione e di deposito poste sotto capannone che di quelle esterne di
movimentazione e stoccaggio. In particolare, l’area dove avviene la bonifica degli autoveicoli è dotata di una
vasca a tenuta dove vengono raccolti gli eventuali liquidi che dovessero cadere a terra durante le operazioni
di smontaggio e messa in sicurezza degli autoveicoli. I liquidi così raccolti vengono inviati a impianti
specializzati per il trattamento. Invece, i liquidi raccolti nel corso delle operazioni di bonifica vengono
stoccati in appositi contenitori ed inviati quindi agli impianti di smaltimento o recupero.
Inoltre, i piazzali esterni sono dotati di una rete di raccolta delle acque meteoriche collegata ad un impianto
di trattamento. Il sistema di trattamento delle acque dei piazzali adottato, di potenzialità maggiore ma di
caratteristiche analoghe a quello già esistente, prevede la sedimentazione e la disoleazione di tutte le acque
meteoriche raccolte.
L’efficienza del sistema di trattamento adottato è supportata dal fatto che l’impianto, in tutti gli anni di
funzionamento, ha sempre evidenziato il rispetto dei limiti di legge come riscontrato nelle numerose analisi
condotte.
E’ stata effettuata una verifica con il gestore del servizio idrico integrato, al fine di stabilire la possibilità di
un’allacciamento dello scarico alla rete fognaria, ma ciò, allo stato attuale, non risulta realizzabile, vista la
distanza della conduttura più vicina.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento ovvero la possibilità di interventi mitigativi rispetto alla realtà esistente consolidata.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
L’area è situata nella parte pianeggiante del territorio comunale di Montebello, costituita in questa parte da
una coltre alluvionale e posta a quote di circa 53 m slm, digradante verso SE con pendenze comprese in
genere tra 0,3 e 0,5 %.
Il sottosuolo, generato dalle deposizioni del F. Agno-Guà e del F. Chiampo, presenta una sensibile variabilità
granulometria, sia in senso orizzontale che verticale: si susseguono strati e lenti suborizzontali, composti da
materiali grossolani (ghiaie e sabbie) e materiali fini (limi e argille), spesso mescolati tra loro in ogni
proporzione.
Dal punto di vista idrogeologico, i terreni ghiaioso-sabbiosi sono a permeabilità elevata, mentre quelli
limoso-argillosi molto bassa. Ne consegue che il sottosuolo ospita una serie di acquiferi, alloggiati nei terreni
grossolani, con falde idriche a profondità crescenti e separate idraulicamente le une dalle altre dagli strati
argillosi. Nei fondovalle dell’Agno e del Chiampo, fino all’altezza del confine settentrionale del comune di
Montebello, si ha un unico acquifero freatico indifferenziato, libero di oscillare nel materasso ghiaioso a
profondità decrescenti da monte a valle.
Tutte le zone, sia interne che esterne, in cui avvengono le lavorazioni, gli stoccaggi o le movimentazioni di
sostanze pericolose sono pavimentate in c.a. Tutte le pavimentazioni esterne sono dotate di una serie di
pozzetti per la raccolta delle acque meteoriche e di una rete di raccolta collegata ad un impianto di
trattamento (sedimentazione e disoleazione), opportunamente dimensionato. Le acque trattate vengono
smaltite, per infiltrazione, nel suolo.
E’ inoltre presente, all’interno del capannone, nella zona di bonifica degli autoveicoli, una rete di raccolta e
stoccaggio in vasche a tenuta dei liquidi che accidentalmente cadessero al suolo durante le operazioni di
bonifica. I liquidi vengono periodicamente smaltiti tramite Ditta autorizzata.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento ovvero la possibilità di interventi mitigativi rispetto alla realtà esistente consolidata.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Il Piano di Classificazione Acustica del territorio del Comune di Montebello Vicentino (VI) ha classificato
l'area della ditta Zolin come area esclusivamente industriale (classe acustica VI).
L’impatto acustico determinato dalla presenza dell’attività, come evidenziato dalla Relazione di Impatto
Acustico dal tecnico competente redattore, risulta conforme ai limiti stabiliti dal Piano di Classificazione
Acustica per la specifica zona; i recettori sensibili più vicini sono localizzati uno in prossimità dell’autostra -
da A4 e l’altro in prossimità della SR 11.
Si è proceduto alla verifica dei limiti in prossimità del confine aziendale di fronte alla zona ove avvengono le
lavorazioni più rumorose. Il proponente ritiene che, in relazione alle misure e ai calcoli effettuati, l’impatto
acustico generato dall’attività sia da considerarsi come poco significativo rispetto all’area ed al contesto in cui
risulta inserita l’attività stessa.
Figura 3: Localizzazione dell’impianto e dei recettori sensibili
Tuttavia lo studio di impatto acustico si basa su una verifica fonometrica realizzata in un punto di misura
esterno al fabbricato e nelle condizioni di massima emissione sonora, con portoni aperti (così come asserito
nell’elaborato tecnico). Il layout di misura però non è ben riferito e non vengono esplicitate le distanze di
misura rispetto alle sorgenti / portone del fabbricato; in queste condizioni non è possibile verificare la tesi
asserita circa la non applicabilità del criterio differenziale in corrispondenza del ricettore a maggiore
sensibilità. Si consideri inoltre il fatto che il rumore residuo è valutato in corrispondenza del fabbricato
industriale a differenza di quanto indicato dalla normativa vigente che prevede la verifica del rumore
residuo al ricettore. A tale riguardo si nota la presenza di infrastrutture stradali prossime al punto di misura
che potrebbero aumentare la rumorosità residua rilevata a scapito di una valutazione cautelativa del criterio
differenziale.
Nella documentazione redatta dal tecnico competente, le conclusioni escludono l’applicazione del criterio
differenziale sulla base della sua formale non applicabilità diurna (LAeq < 50 dBA). La verifica strumentale
indica un valore misurato pari a circa 74 dBA che sulla base della pergenza geometrica subisce una
riduzione pari a 6 dB / raddoppio distanza dalla sorgente . Con il ricettore R2 (più sensibile) posto a 200 m e
immaginando una distanza dalla sorgente pari a 10 m si stimerebbe una attenuazione pari a circa 26 dB
ottenendo un valore di LAeq al ricettore pari a circa 48 dBA non troppo distante dalla suddetta soglia di
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applicabilità. Considerando tra l’altro il ventaglio dei fattori di incertezza si è propensi ad escludere la
manifesta certezza del rispetto del suddetto criterio e, come deduzione indiretta anche della conformità ai
limiti assoluti di emissione ed immissione.
Considerando le conclusioni della relazione tecnica che, escludendo ogni possibile criticità acustica, non
fornisce alcuna riferibilità circa il grado di incertezza legato alle modalità di misura (il ricettore indagato più
sensibile non è stato oggetto di alcuna valutazione strumentale), si consiglia di confermare quanto asserito
nelle conclusioni con misure orientate al ricettore più critico e nelle condizioni di rumorosità emessa più
cautelative.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento ovvero la possibilità di interventi mitigativi rispetto alla realtà esistente consolidata. Si ritiene tuttavia
utile che, preliminarmente al rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio, si proceda all’integrazione della documentazione
dell’impatto acustico nel senso sopra indicato.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Date le caratteristiche dei rifiuti gestiti e la tipologia dell’impianto, si possono ragionevolmente escludere
presenze di radiazioni (ionizzanti e non); con particolare riferimento alle radiazioni, trattandosi di
autoveicoli, è esclusa la presenza di materiali radioattivi ai sensi del D.Lgs. N. 230/90
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento ovvero la possibilità di interventi mitigativi rispetto alla realtà esistente consolidata
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Non sono presenti nelle vicinanze dell'allevamento vincoli paesaggistici o siti di particolare interesse paesag-
gistico segnalati dagli strumenti pianificatori.
L’impatto visivo che l’impianto può avere sul paesaggio è mitigato dal fatto di essere inserito all’interno di
una zona a destinazione produttiva, in parte contenuto dalla presenza di una siepe perimetrale, piantumata
lungo i lati meridionale e occidentale, ed in parte dalla recinzione costituita da pannelli in cls di altezza pari
a 2 metri.
A titolo di misura mitigative la ditta ha proposto la piantumazione di una siepe perimetrale sempreverde
lungo l’affaccio sulla Strada Regionale n.11
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento, prescrivendo l’attuazione della misura mitigativa proposta
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Dalle indagini condotte sull'intero territorio provinciale, la S.P. 31 da Arzignano a Montebello Vicentino è al
quinto posto per i flussi di traffico delle autovetture e al primo posto per i veicoli commerciali leggeri e
pesanti; in particolare, restringendo il confronto con i Comuni del distretto conciario, la stessa arteria
stradale presenta il traffico più rilevante sia delle autovetture che dei veicoli commerciali .
Il Comune di Montebello ha inoltre fornito ulteriori informazioni sui flussi di traffico relativi alle strade che
attraversano il proprio territorio:
a) Montebello Vic., S. P. 31: il traffico autoveicolare in direzione Montebello ha valori elevati, attorno a 600,
tra le 7.00 e le 8.00, tra le 13.00 e le 14.00 e dalle 17.00 in poi. In direzione di Arzignano i valori restano
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attorno a 400 con aumenti a 600-700 dopo le 17.00. Il traffico dei mezzi pesanti nelle due direzioni è elevato
(attorno a 200) con un andamento sovrapponibile. Presenta una diminuzione a 100 durante l’ora di pranzo e
la sera.
b) Montebello Vic., loc. Borgo: il traffico delle autovetture nelle due direzione ha andamenti molto differenti.
In direzione di Verona tutti i valori sono superiori a 400, con un picco oltre 800 tra le 11.00 e le 12.00 e uno
dopo le 17.00. In direzione di Vicenza raggiunge i valori massimi, oltre 500, al mattino presto e alla sera.
Anche i mezzi pesanti circolano nelle due direzioni con flussi persi. In direzione di Verona i valori medi
sono attorno a 100, con un picco di circa 300 mezzi tra le 10.00 e le 12.00. In direzione di Vicenza la
distribuzione è più uniforme, attorno a 200.
c) Montebello Vic., loc. Ca’ Sordis: il traffico, sia delle autovetture che dei mezzi pesanti, ha un andamento e
valori medi sovrapponibili in entrambe le direzioni. Il traffico autoveicolare raggiunge valori di 400 tra le
10.00 e le 12.00 e picchi a 500-600 tra le 17.00 e le 19.00. Il flusso di traffico pesante durante la mattinata e nel
pomeriggio presenta valori attorno a 100.
Per il fatto che i rilievi sono stati effettuati in periodi differenti e mancando ad esempio i dati dalle 12.00 alle
15.00 a Montebello - loc. Borgo, la Provincia di Vicenza ha in seguito provveduto ad omogeneizzare i dati
raccolti1, pervenendo, per Montebello, ai seguenti risultati:
Confrontando tali flussi di traffico con le altre arterie stradali dei Comuni del distretto conciario, emerge che
le strade con il maggior numero di veicoli circolanti sono la S.S. 500 (tratto tra l’incrocio di Alte di
Montecchio Maggiore e il relativo casello autostradale) e la S.P. che da Arzignano porta a Chiampo.
Notevolmente trafficate anche la S.P. 31 (tra Arzignano e Montebello) e la S.S. 500 (in centro a Lonigo).
In merito ai veicoli commerciali pesanti, la S.S. 500 (tratto tra l’incrocio di Alte di Montecchio Maggiore e il
relativo casello autostradale) risulta ancora una volta la più trafficata. Elevato anche il traffico pesante nella
S.P. 31. Seguono la S.S. 11, tra la rotatoria di Montebello Vicentino e il corrispondente casello autostradale, e
la S.S. 246, tra l’incrocio di Alte di Montecchio Maggiore e la rotatoria per Arzignano – Chiampo. Va inoltre
considerata la presenza dei caselli autostradali di Montecchio Maggiore e di Montebello Vicentino che, dal
1995 al 2002 hanno visto aumentare i flussi di veicoli all'entrata e all'uscita.
Dai dati forniti dalla Società Autostrada BS-VR-VI-PD, il casello di Montecchio ha visto aumentare del 35% il
flusso di traffico, mentre quello di Montebello ha registrato un aumento quasi doppio del flusso di veicoli in
entrata ed in uscita.
Il traffico indotto dall'attività della ditta Zolin è stato stimato attraverso l’identificazione del numero e della
tipologia di mezzi impiegati per il trasporto e del numero di viaggi effettuato da ciascun mezzo
giornalmente.
La ditta dispone di 4 carroattrezzi cui vanno aggiunte 3 auto in uso ai dipendenti per raggiungere il luogo di
lavoro. Inoltre, per trasportare i rifiuti la ditta si avvale anche di trasportatori terzi, che impiegano varie
tipologie di mezzi (autocarri, rimorchi, carroattrezzi, …) in ragione dei materiali trasportati. Infine occorre
anche considerare le autovetture impiegate dagli addetti delle ditte collaboratrici o dai clienti.
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L’incidenza del traffico indotto dalla presenza della Ditta ZOLIN sulla rete stradale principale (SR 11) risulta
0,45% per i mezzi leggeri ed allo 0,59% per i mezzi pesanti.
L’incidenza sul traffico determinata dalla presenza dell’impianto può pertanto essere giudicata non
rilevante.
In ogni caso, la Ditta si impegna ad organizzare le entrate e le uscite dei mezzi pesanti dall’impianto in modo
che le stesse avvengano in modo quanto più possibile dilazionato nell’arco della giornata. In questo modo si
ottengono due importanti benefici: uno di tipo organizzativo in quanto non si creano, all’interno
dell’impianto, tempi di attesa da parte dei trasportatori; l’altro sul traffico in quanto si diluisce il numero di
veicoli in un tempo più ampio nel corso della giornata.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento ovvero la possibilità di interventi mitigativi rispetto alla realtà esistente consolidata
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
L'area di proprietà della ditta Zolin si inserisce all'interno di un insediamento industriale che, come molti al -
tri negli ultimi 20 anni, appartiene a quei grossi poli urbani che si sono distribuiti lungo gli assi viari princi -
pali (Vicenza-Verona) o che gravitano intorno a centri trainanti come la valle dell'Agno e del Chiampo.
L'ambiente naturale circostante è fortemente compromesso, oltre che per la presenza di altri edifici industria-
li, dall'imponente presenza della grande arteria autostradale Brescia-Padova, vera e propria barriera fisica
per l'ambiente inteso in senso lato.
L'urbanizzazione diffusa sul territorio ha fortemente compromesso dal punto di vista ambientale le zone del-
la pianura vicentina: la qualità del torrenti Agno e Guà risulta compromessa per lo scarico di reflui industria-
li e civili nel loro tratto a nord del comprensorio.
Lungo i corsi d’acqua è diffusa la robinia (Robinia pseudoacacia), favorita dagli interventi antropici, cui si as -
sociano le specie tipiche della zona quali i Salici (Salix spp.), gli Ontani (Alnus spp.) e i Pioppi (Populus
spp.). Nelle aree pianeggianti dedicate all'agricoltura, prevale il seminativo specializzato, condotto su piccole
aziende a carattere famigliare e scarsa risulta la dotazione di siepi ed alberature. Dal punto di vista faunisti -
co, l’urbanizzazione estensiva e l’estrema semplificazione degli ambienti coltivati, hanno drasticamente ri-
dotto le potenzialità delle aree di pianura ed hanno condizionano la possibilità di raggiungere densità eleva-
te delle specie stanziali tipiche.
Il Fagiano e la Starna sono attualmente presenti unicamente in forza alle massicce immissioni effettuate a
scopo venatorio e non più come popolazione selvatica. Anche la Lepre ha fortemente risentito dell’evoluzio -
ne subita dalle campagne. Tra i Mammiferi sono diffusi il Tasso, la Faina, la Donnola e soprattutto la Volpe,
che si ritrova piuttosto numerosa e che si sposta soprattutto lungo le aste fluviali.
Anche l'avifauna migratoria è presente specie nei periodi delle migrazioni, testimoniata dall'installazione di
numerosi appostamenti di caccia; si tratta soprattutto di Alaudidi, Motacillidi, Fringillidi, ma anche di uccel-
li legati ad ambienti umidi, come Limicoli e Anatidi.
Come illustrato più in dettaglio nell’allegata Relazione di Valutazione di Incidenza Ambientale, il sito della
“Rete Natura 2000” più vicino all'area oggetto di studio è il Sito di Importanza Comunitaria IT3220037 “Colli
Berici”, che dista circa 3,6 km. La gestione dell’impianto di autodemolizione della Ditta ZOLIN non
interferisce con il Sito di Importanza Comunitaria “Colli Berici”, come dimostrato dalla relazione allegata
alla dichiarazione di non assoggettabilità a VINCA.
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VALUTAZIONE
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dall’intervento ovvero la possibilità di interventi mitigativi rispetto alla realtà esistente consolidata.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
In considerazione delle caratteristiche dei rifiuti gestiti e la tipologia dell’impianto, si possono
ragionevolmente escludere effetti negativi sulla salute pubblica, tanto quanto si può escludere l’emissione di
sostanze tossiche, di fumi, di rumore e di radiazioni (ionizzanti e non); con particolare riferimento alle
radiazioni, trattandosi di autoveicoli, è esclusa la presenza di materiali radioattivi ai sensi del D.Lgs. N.
230/90; infine, l’impianto non dà luogo ad emissioni aeriformi e ad emissioni acustiche significative e
l’attività esistente non ha mai dato luogo ad inconvenienti di sorta;
Considerato infine che l’intervento in progetto non comporta alcun aggravio sulle componenti traffico
veicolare, rumore, qualità dell’aria e dell’acqua e che non è prevista alcuna modifica del tipo di attività svolta
né del tipo di utenza servita, non sono prevedibili nemmeno effetti sulle attività socio produttive presenti
nell’ambito del sito in esame.
Il progetto è stato considerato anche sotto il profilo della sicurezza, aspetto relazionato principalmente, e in
pratica soltanto, al rischio incendio.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento ovvero la possibilità di interventi mitigativi rispetto alla realtà esistente consolidata.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
La presente procedura riguarda un’attività esistente in fase di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio,
secondo quanto introdotto dall’art.13 della L.R. n.04/2016.
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento ovvero la possibilità di interventi mitigativi rispetto alla realtà esistente consolidata.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
approfondimento del tema dell’impatto acustico e l’attuazione delle misure mitigative proposte.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
Tutto ciò premesso si esprime
PARERE FAVOREVOLE
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al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1. L’azienda è comunque impegnata ad acquisire dalla Provincia di Vicenza il rinnovo dell’autorizzazione
all’esercizio dell’attività di autodemolizione.
2. In via preliminare al rilascio dell’autorizzazione la ditta dovrà:
a) fornire uno specifico approfondimento in tema di impatto acustico, con misure orientate al ricettore più
critico e nelle condizioni di rumorosità emessa più cautelative;
b) presentare, entro 60 giorni, un computo metrico-estimativo ed un cronoprogramma di realizzazione della
piantumazione della siepe perimetrale sempreverde lungo l’affaccio sulla Strada Regionale n.11;
c) procedere alla sistemazione del bacino disperdente delle acque meteoriche attraverso la realizzazione di
una recinzione di protezione di pari altezza e con specifica apertura per consentire lo svolgimento delle
operazioni di manutenzione;
d) acquistare ed utilizzare una spazzatrice al fine di migliorare la pulizia delle pavimentazioni;
e) sostituire le luci al neon del capannone con impianto led.
Di quanto realizzato rispetto ai punti c), d) ed e) dovrà essere dato idoneo riscontro fotografico
3. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione
della presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.
Si raccomanda, infine, di procedere con l’allacciamento alla fognatura consortile, non appena disponibile a
seguito delle estensioni future dell’attuale rete di collettamento.
Vicenza, 14 settembre 2016
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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