Decreto presidenziale, comprensivo del parere della Commissione VIA.

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 57 DEL 03/02/2016

                          Servizio VIA VINCA




     OGGETTO: OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N.
     152/2006 E S.M.E  I. -  IMPIANTO   DI  AUTODEMOLIZIONE
     DITTA: AUTODEMOLIZIONE BRESOLIN S.R.L. - LOCALIZZAZIONE INTERVENTO:
     COMUNE DI BASSANO DEL GRAPPA, VIA QUARTIERE PRÈ N. 50



                            IL DIRIGENTE



       Vista la documentazione presentata in data 26/11/15 , prot. n. 79849, da parte della ditta
     AUTODEMOLIZIONE BRESOLIN S.R.L., con sede legale in via Luigi Di Gallo n. 17 in Comune
     di Bassano del Grappa (VI), relativa alla “Riconversione area logistica in area deposito autoveicoli
     (messi in sicurezza/trattati)”, nel sito di via Quartiere Prè n. 50 , in Comune di Bassano del Grappa;
       Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti
     di infrastrutture, lettera z.a) “Impianti di recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui
     all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3   aprile 2006, n.
     152” e lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
     complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
     della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della parte seconda
     del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.;
       Tenuto conto che la verifica per tali impianti di smaltimento e recupero risulta tra le competenze
     inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 10/1999, e sue successive modifiche ed
     integrazioni, e che con D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 la Giunta regionale ha fornito e confermato
     gli indirizzi applicativi in materia di valutazione d'impatto ambientale e di coordinamento tra le
     proprie disposizioni e le normative nazionali emanate successivamente, confermando la suddetta
     competenza provinciale anche con riferimento alla tipologia degli interventi, come inpiduati negli
     allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
       Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
     verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
     web della Provincia in data 05/12/2015 ;




copia informatica per consultazione
      Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
     28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
       Dato atto che la Commissione Provinciale VIA, nella seduta del giorno 27/01/2016, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere n.02 /
     2016 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
       Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale;
       Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
     urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
     rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
     l'autorizzazione dell'intervento;
       Vista l’istruttoria della Commissione VIA conservata agli atti;
      Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
      Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45);
      Vista la Legge Regionale n. 10/1999 “Disciplina dei contenuti e delle procedure di Valutazione
     di Impatto Ambientale” e s.m.i. e la successiva D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 "Adeguamento alla
     sopravvenuta normativa nazionale e regionale delle disposizioni applicative concernenti le
     procedure di valutazione di impatto ambientale di cui alla Dgr n.1539 del 27 settembre 2011 e sua
     contestuale revoca”;
        Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;

        Vista la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.10 del 19/02/2015, con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2015 e Pluriennale 2015-2017;

        Dato atto che risulta rispettata la limitazione di cui al comma 3, art.163, del D.Lgs. n.
     267/2000 e successive modifiche, coordinato con quanto disposto dalla legge di stabilità 2016;


                          DETERMINA


      1. che il progetto della ditta AUTODEMOLIZIONE BRESOLIN S.R.L.., con sede legale in
        via Luigi Di Gallo n. 17, nel comune di Bassano del Grappa, relativo alla “Riconversione
        area logistica in area deposito autoveicoli (messi in sicurezza/trattati)” situato in comune di
        Bassano del Grappa, via Quartiere Prè n. 50, è escluso dalla procedura di valutazione di
        impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 10/99 e s.m.i. con le prescrizioni
        riportate nel parere allegato n.02/2016 alla presente determinazione per costituirne parte
        integrante e sostanziale.

      2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12).




copia informatica per consultazione
        3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
         provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
         Regione Veneto.

        4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013.

        5. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
         diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
         sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12).

        6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
         all'albo pretorio on line.

        7. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta AUTODEMOLIZIONE BRESOLIN
         S.R.L., alai Comune di Bassano del Grappa, all'ARPAV, all'Ulss n.3, al Consorzio di
         Bonifica e all'Ing. Ruggero Rigoni.



                              INFORMA


        Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
        Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
        del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
        dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
        Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
        autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.




     Vicenza, 03/02/2016



                                      Sottoscritta dal Dirigente
                                       (MACCHIA ANGELO)
                                        con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 57 DEL 03/02/2016


     OGGETTO: OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N.
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     DITTA: AUTODEMOLIZIONE BRESOLIN S.R.L. - LOCALIZZAZIONE INTERVENTO:
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                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 04/02/2016.


     Vicenza, 04/02/2016




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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            AUTODEMOLIZIONE BRESOLIN S.R.L.
                             PARERE N. 02/2016

     Oggetto: Riconversione area logistica in area deposito autoveicoli (messi in sicurezza/trattati).
     PROPONENTE:            AUTODEMOLIZIONE BRESOLIN S.R.L..
     SEDE LEGALE:           via Luigi Di Gallo n. 17, Bassano del Grappa ( VI ).
     SEDE INTERVENTO:         via Quartiere Prè n. 50, Bassano del Grappa (VI).
     PROCEDURA:            Verifica di assoggettabilità
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianto di autodemolizione
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del d.lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii.
                      7. Progetti di infrastrutture
                      z.a) Impianti di recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui
                      all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3
                      aprile 2006, n. 152.
                      z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con
                      capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui
                      all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3
                      aprile 2006, n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:        Bassano del Grappa
     DATA DOMANDA:           26 novembre 2015
     DATA PUBBLICAZIONE:        05 dicembre 2015
     DATA INTEGRAZIONI:        20 dicembre 2016
     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI:
     A Relazione Tecnica del Progetto Preliminare e dello Studio Preliminare Ambientale
       Allegati alla Relazione Tecnica del Progetto preliminare e dello Studio preliminare ambientale:
       Allegato A1: Deliberazione della Giunta Provinciale di Vicenza N. 87 del 25/02/2004
       Allegato A2: Deliberazione del Commissario Straordinario della Provincia di Vicenza N. 116 del
       25/06/2014
       Allegato A3: Deliberazioni della Giunta Provinciale di Vicenza N. 67 del 16/02/2010 e N. 120 del
       30/03/2010
       Allegato A4: Nota dell'Ufficio Regionale del Genio Civile di Vicenza del 17/02/2003 - Prot. N°46.12/23.26
       Allegato A5: Concessione idraulica del Consorzio di Bonifica Pedemontano-Brenta per lo scarico nella
       Roggia Bernarda
       Allegato A7: Parere di Conformità del progetto antincendio rilasciato dal Comando VV.F. di Vicenza
       Allegato A8: Attestazione di Non Necessità della V.Inc.A.
     B Tavole grafiche di progetto:
       B1 Inquadramento territoriale del complesso impiantistico
          Corografia Scala 1:25˙000
          Estratto di C.T.R. Scala 1:10˙0000
          Estratto cartografico del P.A.T. Scala 1:10˙0000
          Estratti cartografici del P.I. Scale 1:10˙000, 1:2˙000
          Planimetria catastale Scala 1:2˙000

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        B2 Lay-out dell'impianto lay-out Scala 1:250
        B3 Sistema di trattamento delle acque meteoriche in progetto
           Planimetria scala 1:1˙000
           Ingrandimento Scala 1:100
           Particolari (pianta - sezioni) Scala 1:50
     C Valutazione di compatibilità idraulica
     D Valutazione dell'impatto acustico
     E Piani Territoriali / di Programmazione:
        PIANI TERRITORIALI:
           E1a P.T.R.C. - Piano Territoriale Regionale di Coordinamento – Vigente Stralci cartografici Scala
           1:700˙000
           E1b P.T.R.C. - Piano Territoriale Regionale di Coordinamento – Adottato - Scala 1:500˙000
           E2 P.T.C.P. - Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Vicenza Scala 1:50˙000
           E3 P.A.T. - Piano di Assetto del Territorio del Comune di Bassano del Grappa Scala 1:10˙000
           E4 P.I. - Piano degli Interventi del Comune di Bassano del Grappa Scale 1:10˙000, 1:2˙000
        PIANI DI SETTORE:
           E5 P.R.T.R.A./2000 adottato - Piano Regionale per la Tutela e il Risanamento dell'Atmosfera
             P.R.R.A./1989 adottato - Piano Regionale di Risanamento delle Acque Stralci cartografici Scale
           varie
        TEMI GEOLOGICI:
           E6 Carta Regionale dell'Uso del Suolo
            Carta Regionale delle Unità Geomorfologiche Stralci cartografici Scala 1:250˙000
           E7 Carta Regionale Geologica
            Carta Regionale Isofreatica
            Carta Regionale Piezometrica Stralci cartografici Scale varie
        TEMI IDROLOGICI:
           E8 Mappa Regionale della Pericolosità Idraulica Stralcio di mappa fuori scala
           E9 Carta della Qualità Biologica dei Corsi d'Acqua Reg.li
             Modello Strutturale degli Acquedotti del Veneto Stralci cartografici Scale varie
     F Documentazione Fotografica e Studio della visualità

                               PREMESSE
     Il complesso impiantistico di Autodemolizione Bresolin s.r.l. sito in Via Quartiere Prè n. 50 in Comune di
     Bassano del Grappa (VI) è attualmente costituito da:
     • un’area di stoccaggio autoveicoli;
     • un impianto di autodemolizione, in luogo del precedente impianto di trattamento autoveicoli, che sfrutta il
     capannone e l’area pavimentata di pertinenza a nord;
     • un’area di logistica.
     L’impianto di autodemolizione e l’area logistica ricadono in area con destinazione urbanistica originaria
     agricola, sottozona E/3.2, la cui fruibilità per le specifiche attività di autodemolizione e area logistica è stata
     legittimata dai provvedimenti di approvazione dei rispettivi progetti che hanno riconosciuto l’idoneità
     dell’area in variante alle previsioni dello strumento urbanistico.
     Per una gestione ottimale della sua attività, stante la recente trasformazione dell’originario impianto di
     trattamento autoveicoli in un impianto di autodemolizione tradizionale, Autodemolizione Bresolin s.r.l. ha la
     necessità di convertire l’area logistica attualmente inutilizzata (in relazione all’avvenuto smantellamento

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     dell’impianto di trattamento autoveicoli a cui era asservita), in un deposito a cielo aperto di veicoli messi in
     sicurezza / trattati e consentire così un razionale sfruttamento delle aree a disposizione.
     In definitiva, Autodemolizione Bresolin s.r.l. intende utilizzare l’ex area logistica, già strutturata, per
     ampliare il proprio impianto di “autodemolizione” su questa superficie scoperta pavimentata di circa 7˙000
     mq (attualmente inutilizzata) riconvertita a deposito a cielo aperto di autoveicoli messi in sicurezza / trattati.
     Ancorché il progetto di che trattasi non preveda nuove attività, né sostanziali modifiche di quelle esistenti,
     né nuove tipologie di rifiuti, poiché l’attività in discussione riguarda un impianto di recupero di rifiuti
     pericolosi (veicoli fuori uso – C.E.R. 16 01 04*), il suo ampliamento (seppure soltanto dell’area di deposito)
     rientra fra i progetti indicati al punto 7, lett. z.a: “impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi, mediante
     operazioni di cui all’allegato B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed all’Allegato C, lettere da R2 a R9 ... ” dell’Allegato
     IV alla parte II del D.Lgs. N. 152/06 e ss.mm.ii., per i quali è prevista la verifica di assoggettabilità a V.I.A.
     Tale intervento permette quindi di collegare direttamente tutte le unità del complesso impiantistico di
     Autodemolizione Bresolin s.r.l. senza impegnare la viabilità ordinaria (Strada Cartigliana – Via Quartierè
     Prè) che verrà così sgravata dal carico di traffico di movimentazione e in accesso di pertinenza degli impianti
     di Autodemolizione Bresolin s.r.l., in particolare per l’area asservita all’impianto di Via Q.re Prè. La
     situazione di progetto, con il nuovo accesso da Via di Gallo è rappresentato nel lay-out argomento della
     Tavola B2.
                               UBICAZIONE
     L’area confina a nord e a ovest con aree agricole, su quest’ultimo lato, fino al Fiume Brenta (la cui sponda di
     sinistra idrografica dista circa 300 m) e a sud-est con la Roggia Bernarda e quindi con la Strada Cartigliana
     (Quartiere Prè) oltre la quale si estende una vasta zona artigianale industriale consolidata. In direzione sud,
     oltre l’area di deposito di autoveicoli, si trova l’area produttiva di Via L. di Gallo (P.I.P.) in cui ha sede
     l’attività di Autodemolizione Bresolin s.r.l.. La stretta vicinanza a porzioni di territorio con destinazione
     urbanistica produttiva complessivamente satura aveva motivato precedenti istanze al Comune di Bassano
     del Grappa, fin dagli inizi del 1998, di riclassificazione dell’area a zona artigianale - industriale ZTO “D”,
     ritenendosi propriamente che l’area stessa avesse i requisiti per essere inserita e ricompresa nella zona
     produttiva a potenziamento del polo consolidato esistente. Vieppiù, l’area di cui si discute non ha alcun
     significativo interesse per la produzione agricola, stante la presenza di un elevato frazionamento fondiario.
     L’area non è attraversata da corsi d’acqua, pure comprendendo il sedime dell’ex Roggia Remondina ; trattasi
     di un relitto demaniale (corso d’acqua sdemanializzato dal Genio Civile in data 24/10/91 il cui tracciato è
     (ancora) riportato (con il relativo vincolo) nelle tavole del P.A.T. di Bassano del Grappa, tra l’altro con la
     giacitura spostata ad ovest di una ottantina di metri rispetto a quella che aveva il corso d’acqua; trattandosi
     di un corso d’acqua inesistente, si presuppone che lo strumento di pianificazione comunale debba essere in
     tal senso rivisto e aggiornato.
     L’area di progetto si situa a circa 400 m ad est dell’area SIC/ZPS IT3260018 “Grave e zone umide della
     Brenta” e a circa 170 m a sud-est e 200 m a sud-ovest di alcuni edifici di interesse storico-monumentale e/o
     tipologico.
     All’area si accede attualmente dalla Strada Comunale Cartigliana (Via Q.re Prè) attraverso un ponte sulla
     Roggia Bernarda e una strada esistenti. Su iniziativa di soggetti privati è stata recentemente approvata una
     modifica alla viabilità terminale di Via di Gallo; tale intervento, una volta realizzato, pone in diretto
     collegamento Via di Gallo con l’area di deposito autoveicoli a sud del capannone di Via Q.re Prè (in origine
     asservita appunto all’impianto di Via di Gallo, 17).




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                               Ortofoto del sito


                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio del Comune di Bassano del Grappa (P.A.T.);
     • Piano deegli Interventi del Comune di Bassano del Grappa (P.I.);
     • Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti urbani e Speciali;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.).
     Nel complesso l'analisi del PTRC appare parziale, non vengono approfondite tutte le tematiche e non viene
     analizzata la variante parziale al P.T.R.C. con attribuzione della valenza paesaggistica (adottata con
     deliberazione di Giunta Regionale n. 427 del 10/04/13); poco approfondite sono anche le tematiche relative al
     P.T.C.P. ed al P.A.T., che vengono correttamente inpiduate ma non approfondite in relazione al progetto; si
     ritiene tuttavia, anche alla luce delle integrazioni fornite, visto il contesto produttivo consolidato, le modalità
     dell’intervento e gli esiti della precedente procedura di screening, non necessario richiedere specifiche
     integrazioni in merito.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




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                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     Il complesso impiantistico esistente, interamente autorizzato, comprende un’area di deposito di autoveicoli,
     l’area logistica e l’impianto di trattamento autoveicoli; a seguito dei più recenti interventi di modifica
     (riconversione ad impianto di autodemolizione tradizionale) e riorganizzazione delle altre unità locali di
     Autodemolizione Bresolin s.r.l. site in Via L. di Gallo nn. 8/10 e n. 17, sempre in Comune di Bassano del
     Grappa, l’impianto di trattamento autoveicoli, che prevedeva una linea di macinazione e selezione metalli, è
     stato smantellato e sostituito da un impianto “tradizionale” di autodemolizione, mantenendo inalterata,
     come precedentemente detto, la potenzialità di trattamento massima precedentemente autorizzata, pari a 85
     t/giorno.
     Il progetto prevede la semplice riconversione dell’area logistica in deposito autoveicoli già trattati e messi in
     sicurezza, l’area in questione è ubicata sul fronte est del lotto; l’inquadramento territoriale del complesso
     impiantistico è argomento della Tavola grafica B1.
     Stato di fatto
     L’area di deposito autoveicoli è adibita a deposito di mezzi messi in sicurezza (C.E.R. 16 01 06) ed “in buono
     stato”, su una superficie preliminarmente sbancata e regolarizzata per impostare le opportune pendenze, è
     stato riportato un “pacchetto” costituito nell’ordine (dal basso verso l’alto) dai seguenti elementi:
        geocomposito bentonitico, praticamente impermeabile;
        geomembrana in polietilene a protezione del geocomposito sottostante;
        strato di sabbia limosa;
        strato di materiale inerte frantumato (spezzato);
        strato di stabilizzato rullato.
     Lo sgrondo delle acque meteoriche è assicurato da una doppia pendenza dell’area verso i lati ovest e sud,
     lungo i quali sono stati posati i sistemi di captazione e convogliamento delle acque stesse:
     a) di scorrimento (sulla superficie della massicciata),
     b) di infiltrazione (attraverso la massicciata) - scorrimento subsuperficiale sulla superficie della
     geomembrana di polietilene, che vengono captate rispettivamente da:
     1) una canaletta grigliata (esternamente delimitata da una cordonata di contenimento per prevenire fughe
     laterali d’acqua) posata al perimetro dell’area lungo i lati ovest e sud dell’area di stoccaggio;
     2) un collettore di drenaggio in HDPE macrofessurato del diametro di 200 mm posato, parallelamente e a
     ridosso del tracciato della canaletta grigliata di cui sopra, sulla superficie della geomembrana e quindi
     all’interno della massicciata drenante.
     La canaletta grigliata e il collettore fessurato sono raccordati ad un impianto di decantazione-disoleazione
     delle acque meteoriche captate, prima del loro recapito nel recettore finale (Roggia Bernarda). L’impianto,
     funzionale per la rimozione di eventuali solidi e olii veicolati dall’acqua, è costituito da due manufatti in
     c.a.v. il primo dei quali, del volume utile di 20 mc, è il comparto di decantazione mentre il secondo, del
     volume utile di 18 mc, è sudpiso in due comparti di disoleazione in serie. I due comparti di disoleazione
     sono muniti di valvole (manuali) di sfioro degli eventuali olii “intrappolati” in superficie entro due pozzetti
     di raccolta (uno per comparto) aventi un volume utile pari a 1.000 lt cadauno, dotati di “controvasca” interna
     - a tenuta - di sicurezza.; poiché la quota di scarico del manufatto decantatore-disoleatore è inferiore al
     livello di massima piena del recettore (la Roggia Bernarda), le acque meteoriche trattate vengono sollevate al
     punto di scarico mediante un’apposita stazione di sollevamento dotata di n°2 elettropompe sommergibili
     (una di scorta all’altra) aventi una portata pari a 45 mc/h (12,5 lt/s).
     L’impianto di autodemolizione vero e proprio si trova all’interno di un involucro edilizio avente una
     superficie coperta di circa 1˙900 mq, un’altezza utile (sottotrave) di 10 m e quindi un volume complessivo di
     circa 19˙000 mc; è inoltre presente un’area scoperta di pertinenza di circa 1˙100 mq, pavimentata in

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     calcestruzzo armato. All’impianto è stata recentemente asservita l’area pavimentata a nord, impegnata dal
     settore di conferimento, avente un’estensione di circa 2˙700 mq. L’involucro edilizio è tamponato a tutta
     altezza sui lati nord e ovest e su due campate del lato sud ed i tamponamenti dei lati ovest e sud sono stati
     realizzati con muratura di calcestruzzo armato fino a 6 m da quota pavimento, mentre sul lato nord la parete
     è stata realizzata per tutta l’altezza con una pannellatura fonoisolante-fonoassorbente; sul lato ovest e sulle
     prime due campate (da ovest verso est) del lato sud, sopra il muro in cemento armato e fino alla copertura, è
     stata inserita una pannellatura fonoisolante-fonoassorbente avente le stesse caratteristiche di quella utilizzata
     per tamponare il lato nord. La pannellatura è realizzata con elementi sandwich la cui parete esterna è in
     lamiera grecata preverniciata di colore verde. Tutta la superficie interna dell’involucro edilizio è pavimentata
     con massetto di calcestruzzo armato tirato al quarzo; il pavimento è sagomato con opportune pendenze
     trasversali a confluire in una canaletta grigliata longitudinale, per la captazione di eventuali colaticci,
     afferente ad una vasca di raccolta a tenuta esterna del volume utile di 20 mc; la vasca è munita di indicatore
     di livello con allarme luminoso (di massimo livello). Gli eventuali colaticci vengono quindi trattenuti nella
     vasca per essere successivamente aspirati mediante autobotte e allontanati come rifiuti.
     All’interno dell’involucro edilizio sono stati installati gli impianti e le attrezzature di autodemolizione e
     ricavate le “pertinenze operative” dell’impianto (aree di deposito).
     L’area scoperta pavimentata a nord viene sfruttata per il deposito di autoveicoli da trattare (C.E.R. 16 01 04).
     In sintesi, le modifiche previste e realizzate nell’area interna al capannone dell’impianto di Via Q.re Prè,
     hanno riguardato lo smantellamento della linea di macinazione e selezione metalli e di tutti i sistemi ausiliari
     (in particolare l’impianto di aspirazione e trattamento delle emissioni e i relativi camini) e l’allestimento
     dell’area operativa (autodemolizione) e delle strutture di stoccaggio interne funzionali alla nuova
     configurazione impiantistica.
     In particolare, nell’area interna al capannone adibita a impianto di autodemolizione di tipo “tradizionale”, si
     è provveduto a predisporre il settore di “messa in sicurezza e trattamento” degli autoveicoli (isola di
     bonifica), realizzare i sistemi di stoccaggio di alcuni rifiuti prodotti dal trattamento, installare una pressa
     compattatrice delle carcasse bonificate, nonché a ricavare delle aree per il conferimento autoveicoli da
     trattare, le carcasse da pressare e le carcasse pressate (pacchi).
     I rifiuti liquidi aspirati dagli autoveicoli (con l’operazione di messa in sicurezza) vengono stoccati in appositi
     serbatoi dotati di bacini di contenimento con copertura, installati all’esterno a ridosso della parete nord del
     capannone, mentre (pure all’esterno) in prossimità dell’angolo di nord-ovest del capannone è stata installata
     l’attrezzatura “Vacuumgas” (di estrazione / esaurimento dei gas combustibili) con annessa area di deposito
     dei serbatoi gas-liquido.
     La potenzialità (di trattamento) massima dell’impianto è rimasta quella già autorizzata, pari ad 85 t/giorno. E
     le modifiche impiantistiche e di riorganizzazione interna delle aree di stoccaggio sono state recepite in sede
     di collaudo funzionale.
     Non si sono rese necessarie modifiche dei sistemi di captazione e raccolta dei colaticci all’interno del
     capannone e nemmeno dei sistemi di captazione, trattamento e scarico delle acque meteoriche, dato che
     l’intervento di riorganizzazione non ha comportato alcun ampliamento di superficie impermeabile né
     perse condizioni di formazione delle acque di dilavamento rispetto alla situazione di fatto autorizzata.
     Il lay-out dell’impianto di autodemolizione è riportato nella Tavola grafica B2.
     L’area esterna di conferimento dell’impianto di autodemolizione (circa 2˙700 mq) sita a nord-est del lotto è
     stata pavimentata con un massetto di calcestruzzo armato sagomato con pendenza idonea a garantire lo
     sgrondo delle acque meteoriche (insistenti sull’area impermeabilizzata) ad una canala di captazione (e di
     laminazione) che delimita il lato ovest dell’area; la canala è collegata all’impianto di decantazione-
     disoleazione ed infine alla stazione di sollevamento (delle acque trattate) alla Roggia Bernarda.



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     Stato di progetto
     L’area logistica ha un’estensione pari a circa 7˙000 mq ed è attualmente inutilizzata a seguito all’avvenuto
     smantellamento dell’impianto di trattamento autoveicoli a cui era in origine asservita; l’area in parola risulta
     allo stato:
     • pavimentata con massetto di calcestruzzo armato;
     • compartimentata idraulicamente;
     • presidiata da un sistema di raccolta e trattamento delle acque meteoriche potenziato rispetto alle previsioni
     progettuali, in modo da assicurare la raccolta di un volume di “prima” pioggia pari a 3 volte quello minimo
     inizialmente considerato (105 mc anziché 35 mc), per maggiore sicurezza e flessibilità di utilizzo, ancorché
     perfettamente conforme al progetto approvato sotto il profilo costruttivo (vasche interrate) e funzionale
     (decantazione / disoleazione e disoleazione finale a coalescenza);
     • perimetrata da una barriera arborea di protezione ambientale.
     Nei pressi (a lato) dell’accesso all’area, trovasi un manufatto prefabbricato (“chalet”) realizzato in pannelli
     coibentati e tetto in lamiera preverniciata, internamente coibentata. Lo “chalet” è appoggiato su basamento
     in calcestruzzo armato. Lo “chalet”, che ha una superficie coperta di 50 mq e altezza utile interna di 2,80 m,
     comprende:
     - un ufficio (ricezione - pesa) avente una superficie calpestabile di 24 mq,
     - uno spogliatoio avente una superficie calpestabile di 15 mq,
     - un servizio igienico con doccia avente una superficie calpestabile di 5 mq.
     Nei pressi dell’attuale accesso all’area, è installata una pesa a ponte di dimensioni (piatto): 18 x 3 m e portata
     pari a 80 t, di tipo elettronico con trasduttore a cella di carico e dotata di terminale di rilevazione - pesatura
     interfacciato col sistema informatico gestionale dell’attività.
     L’area dell’impianto è recintata, su tutti i lati, con rete metallica plastificata di colore verde; all’area si accede
     attualmente da Via Q.re Prè attraverso un cancello metallico scorrevole motorizzato.
     Il progetto in discussione riguarda la riconversione dell’area logistica, di fatto già predisposta per il nuovo
     uso richiesto, con limitati apprestamenti infrastrutturali finalizzati unicamente a garantire un adeguato
     trattamento delle acque meteoriche di dilavamento; questo adeguamento risulta peraltro necessario in
     relazione alle specifiche caratteristiche delle acque stesse in base alla “nuova” destinazione delle superfici, in
     origine destinate unicamente a movimentazione e parcheggio dei mezzi.
     L’area da “riconvertire” ha una superficie utile di circa 7˙000 mq.
     L’area logistica è adiacente a quella (dei mapp. nn. 304, 306, 308 e 394) già legittimata per il deposito di
     autoveicoli e per l’impianto di autodemolizione.
     Il progetto prevede modesti interventi finalizzati a garantire:
     - la corretta gestione delle acque meteoriche di dilavamento,
     - la sicurezza dell’attività.
     Le attività di costruzione riguarderanno quindi soltanto l’adeguamento dell’esistente impianto di raccolta e
     trattamento della 1ª pioggia, peraltro in buona parte già pre-strutturato per essere convertito a impianto di
     trattamento continuo di tutte le acque di dilavamento.
     Le modifiche previste ineriscono sostanzialmente e in pratica soltanto gli stoccaggi funzionali dell’attività di
     autodemolizione e in particolare:
     - una persa dislocazione degli autoveicoli (C.E.R. 16 01 04) nell’area conferimento a nord dell’involucro
     edilizio al fine di migliorare tanto la sicurezza della movimentazione quanto l’accessibilità ai singoli
     autoveicoli, incrementando contestualmente la capacità di stoccaggio da 115 unità (attuali) a 148 unità
     (previste);
     - un incremento degli stoccaggi all’interno del capannone, al fine di disporre di una maggiore autonomia di
     lavorazione, ottimizzando i flussi di lavoro e lo sfruttamento delle aree a disposizione; in particolare, si
     prevede un incremento del numero di veicoli nel settore conferimento (da 20 unità attuali a 34 unità
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     previste) e anche un deposito di carcasse da pressare (C.E.R. 16 01 06) per un quantitativo massimo di 24
     unità; si prevede inoltre un aggiornamento delle quantità in deposito temporaeneo di rifiuti prodotti,
     allineando le quantità autorizzate a quelle che effettivamente necessitano, riscontrate a seguito dell’esercizio
     dell’impianto di autodemolizione recentemente avviato; si ravvisa in particolare la necessità di un
     incremento delle quantità massime di stoccaggio di catalizzatori e di filtri olio, nonché la possibilità di
     stoccare eventuali accumulatori prelevati da veicoli ibridi;
     - una persa dislocazione della pressa compattatrice all’interno dell’involucro edilizio e la previsione di una
     seconda postazione di lavoro nell’isola di bonifica;
     - un’area di deposito di pneumatici usati da commercializzare (non rifiuti),
     all’esterno, sul lato sud del capannone.
     Quanto sopra, ferma restando la potenzialità autorizzata dell’impianto pari a 85 t/giorno.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                   QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     Gli interventi in progetto interessano, la stessa area approntata sulla base di un progetto approvato in
     variante urbanistica per l'attività di autodemolizione, previo esperimento di una precedente procedura di
     screening conclusasi con provvedimento di esclusione, e, come più volte ricordato, prevedono unicamente
     la riconversione di un’area logistica già autorizzata in un’area di deposito a cielo aperto da asservire ad un
     impianto di autodemolizione (autorizzato) esistente (in quanto già allo scopo strutturata).
     Non si prevedono nuove sorgenti di emissioni in atmosfera e nemmeno un aumento di quelle determinate
     dal traffico veicolare che, come illustrato in precedenza, fruirà di un nuovo collegamento con Via di Gallo.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     Il progetto dell’area logistica era stato inquadrato e poi realizzato, rispetto agli obblighi stabiliti dal Piano di
     Tutela delle Acque (P.T.A.), mediante un sistema di raccolta e trattamento della 1ª pioggia più prestante di
     quello inizialmente concepito, mantenendo il recapito, nell’immediato sottosuolo, dell’aliquota di 2ª pioggia;
     in sede progettuale si era ritenuto sufficiente prevedere la raccolta e il trattamento di un volume di acque
     meteoriche corrispondente ad una altezza di precipitazione di 5 mm, uniformemente distribuita sulla
     superficie impermeabilizzata scoperta presidiata. La variazione richiesta comporta che la superficie
     pavimentata scoperta ascende a circa 7˙000 mq e che quindi, il volume utile minimo da assicurare al sistema
     di raccolta della “prima pioggia” risultava essere di 35 mc; per poter sfruttare il sistema come impianto
     continuo di decantazione-disoleazione, il volume è stato aumentato fino a 105 mc, corrispondente ad una
     altezza di pioggia pari a 15 mm insistente nell’area presidiata.
     In definitiva, è stato realizzato un impianto di raccolta e trattamento della “prima pioggia” costituito,
     nell’ordine, dai seguenti manufatti (interrati):
     - batteria di n°3 vasche che nel complesso assicurano un volume utile di raccolta di 105 mc (volume totale
     netto: circa 115 mc);
     - un disoleatore con filtro a coalescenza dimensionato per trattare una portata di 2,5 lt/s;
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     funzionante secondo lo schema a blocchi di seguito riportato:




     Schema a blocchi di funzionamento dell’impianto di raccolta e trattamento della prima pioggia (situazione attuale).

     La prevista presenza di un deposito permanente di autoveicoli rispetto ai quali, ancorché bonificati, porta ad
     una valutazione cautelativa rispetto alla possibile azione di dilavamento da parte delle acque meteoriche,
     con loro trattamento in modo tale da poter garantire l’esaurimento del potenziale effetto di dilavamento. In
     altre parole, viene meno la condizione a base del progetto originario dell’impianto di raccolta e trattamento
     della 1ª pioggia, rendendosi necessario un suo adeguamento per trasformarlo in un impianto di trattamento
     in continuo di tutta l’acqua meteorica afferente, sfruttando il sovradimensionamento e la pre-strutturazione
     delle vasche di raccolta all’uopo già previsti proprio in prospettiva del perso nuovo utilizzo dell’ex area
     logistica. Le vasche di raccolta poste in opera, oltre che sovradimensionate proprio per poter svolgere
     all’occorrenza la funzione di predecantazione-predisoleazione in continuo della portata di acqua meteorica
     corrivata dall’ex area logistica, sono state anche munite di collegamenti sifonati nella loro parte alta in modo
     da poter costituire una batteria di comparti sequenziali di decantazione/disoleazione a gravità.
     L’intervento di adeguamento dell’impianto di raccolta e trattamento esistente prevede pertanto:
     - la chiusura dei collegamenti di fondo delle tre vasche (di raccolta) esistenti e la contestuale apertura dei
     collegamenti sifonati presenti nella parte alta in modo trasformare il sistema di vasche da “bacino di raccolta
     e predecantazione e predisoleazione statiche”, in un sistema continuo di predecantazione e predisoleazione
     con sfioro a gravità delle acque pretrattate;
     - la costruzione di una nuova vasca in c.a. di accumulo delle acque pretrattate avente dimensioni interne 5,00
     × 10,00 m e tirante utile di 4,00 m che assicura un volume utile (di accumulo/laminazione) pari a 200 mc;


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     - l’installazione, in una nicchia di fondo della vasca suddetta, di n°3 pompe sommergibili (una riallocata dal
     sistema esistente), di rilancio dell’acqua pretrattata e accumulata ad altrettanti disoleatori a coalescenza;
     - l’istallazione di ulteriori n°2 nuovi disoleatori a coalescenza (in aggiunta a quello esistente), dimensionati
     ciascuno per una portata nominale (continua) di 15 l/s, ricavati entro manufatti in c.a.v. di dimensioni
     interne: 2,20 × 3,00 × H 2,10 m.
     Il sistema, come sopra strutturato, consente di scaricare in continuo una portata pari a 32,5 l/s, garantendo
     altresì una “riserva” (di accumulo) di 200 mc e funzionerà secondo lo schema blocchi riportato.




     Schema a blocchi di funzionamento dell’impianto di trattamento delle acque meteoriche di dilavamento (situazione in progetto).
     In definitiva, con l’impianto di trattamento ristrutturato, tutte le acque meteoriche scolanti della nuova area
     di deposito autoveicoli messi in sicurezza/bonificati vengono recapitate nel corpo idrico superficiale
     denominato Roggia Bernarda; per ragioni di sicurezza, si prevede di mantenere in essere anche il pozzetto
     scolmatore iniziale con sfioro nel sistema disperdente (nell’immediato sottosuolo), ma al solo scopo di far
     fronte ad eventi meteorici eccezionali/emergenziali; in questi casi, tuttavia, il volume di precipitazione
     eccedente la capacità di trattamento ed accumulo risulterà sicuramente incontaminato, oltreché per
     l’esaurimento del fenomeno di dilavamento anche per effetto della elevata diluizione, e potrà quindi essere
     smaltito nell’immediato sottosuolo senza problemi di sorta (“terza” pioggia incontaminata).
     Nella redazione della Valutazione di compatibilità idraulica (El. C), si sono necessariamente tenuti in
     considerazione i contenuti del P.A.I. - Progetto di Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico dei bacini
     idrografici dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta-Bacchiglione, Legge n° 267/1998 e Legge
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     n° 365/2000, licenziato dal Comitato Istituzionale del 03/03/2004, con successivi aggiornamenti sino all’anno
     in corso.
     Il tecnico redattore scrive che dall’esame della documentazione tecnica del P.A.I., si evince, come il
     comprensorio in oggetto, relativo all’area di servizio / logistica a supporto dell’impianto esistente da
     riconvertire in area di deposito autoveicoli messi in sicurezza / trattati, non è interessato da zone di
     pericolosità e/o di rischio idraulico.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     Nella Valutazione di Compatibilità Idraulica (El. C) il tecnico redattore riporta come situazione
     litostratigrafica e idrogeologica che:
     L’area in esame, si colloca nell’unità geografica dell’Alta Pianura Veneta, che si sviluppa su un’ampia fascia
     di territorio, situata ai piedi dei rilievi prealpini, caratterizzata dalla presenza di numerosi corsi d’acqua ad
     andamento sub-parallelo, che la attraversano in direzione, approssimativamente, N - S.
     A questi corsi d’acqua, in particolare per la zona specifica al Fiume Brenta, posto a circa 400 m ad ovest, si
     deve la messa in posto di significative quantità di materiali sciolti di origine fluvioglaciale, che hanno
     formato un materasso alluvionale, costituente il sottosuolo dell’unità sopra citata. In seno al suddetto
     materasso quaternario, gli elementi strutturali principali, sono rappresentati dalle conoidi alluvionali
     ghiaiose : si tratta, in particolare, di estese strutture a ventaglio, depositate dai corsi d’acqua in tempi persi,
     che si sono sovrapposte e compenetrate, sino a formare un sottosuolo interamente ghiaioso, per tutto lo
     spessore del citato materasso : tra le stesse, non si notano linee di separazione evidenti, dato che durante la
     loro formazione, si sono piu volte incrociate, a causa del mutare frequente del corso dei fiumi.
     L’immediato sottosuolo, e caratterizzato da una copertura superficiale di terreni fini, rappresentati da limi e
     limi argilloso - sabbiosi, avente spessore variabile, nei siti indagati, da un minimo di 0.60 m ad un massimo
     di 1.40 – 1.60 m, seguita dal materasso alluvionale ghiaioso - sabbioso con ciottoli, che si estende sino a
     profondita significative, pari a circa 200 m.
     Localmente, il passaggio fra le due formazioni litologiche indicate, e contraddistinto dalla presenza di un
     orizzonte discontinuo di sabbia di spessore contenuto, generalmente inferiore al metro.
     Nell’ambito dell’area di studio, gli interventi previsti, sono caratterizzati da aumenti della superficie
     impermeabile rispetto allo stato originario agricolo e/o a verde, e necessitano, pertanto, di essere valutati, per
     quanto riguarda l’impatto idraulico. Le misure generali di compensazione degli incrementi di portata
     proposte nella presente Valutazione di compatibilità idraulica, sono definite in funzione delle condizioni
     morfologiche ed idrogeologiche del sito, considerando le caratteristiche della rete idrografica, le proprietà di
     permeabilità dei terreni e le condizioni di stabilita del suolo. Tali misure, nel caso specifico, esplicano
     principalmente un’azione di laminazione, ovvero di invaso temporaneo entro l’area in oggetto; solamente in
     occasione di eventi meteorici significativi (Tr > 25 anni), difatti, si attiva un “troppo pieno“ (sfioro),
     interessato da dispersione subsuperficiale nell’immediato sottosuolo.
     Nella situazione indagata, con una superficie del settore est del complesso impiantistico della Ditta
     Autodemolizione Bresolin srl, contraddistinto dall’area logistica riconvertita in zona di stoccaggio / deposito
     di autoveicoli trattati / messi in sicurezza, comprese le fasce a verde perimetrali e la pesa esistente e relativo
     accesso mezzi, pari a 8.760 m2 = 0.876 ettari, si ricade nella situazione di “modesta impermeabilizzazione
     potenziale”.
     Pertanto, per l’area in questione, gli interventi di mitigazione e/o compensazione idraulica sono i seguenti :


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     • realizzazione di volumi di invaso interrati, rappresentati dalla rete di raccolta degli apporti meteorici di
     competenza (canaletta grigliata lungo il margine ovest, tubazioni φ 200 mm e φ 250 mm e relativi pozzetti) e,
     soprattutto, da una “corposa” vasca in conglomerato cementizio armato di accumulo / laminazione;
     • solamente come “troppo pieno” del sistema per eventi meteorici con tempo di ritorno Tr > 25 anni, vi e il
     ricorso alla dispersione subsuperficiale nel sottosuolo, a mezzo pozzi assorbenti, oltre che attraverso la base
     di un materasso grossolano nell’intorno degli stessi.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     L’area oggetto di studio si colloca a termine di un’area a destinazione artigianale – industriale e in
     prossimità di aree agricole che vengono classificate secondo il Piano di Zonizzazione del Comune,
     rispettivamente in classe V e III, con limiti assoluti di immissione e emissione, per il periodo diurno, di 70
     Db - 60 Db e 65 Db – 55 DB.
     Attualmente l’attività consiste in un area che comprende il capannone aperto su due lati (fronte sud-ovest)
     dell’impianto di demolizione delle autovetture e delle aree esterne di deposito dei veicoli trattati e messi in
     sicurezza.
     Il progetto prevede la riconversione di un’area esterna ad uso logistico a deposito dei veicoli già trattati.
     All’interno dell’involucro edilizio sono attualmente presenti le seguenti sorgenti acustiche:
     • una pressa idraulica per la riduzione volumetrica in “pacchi” delle carcasse di autoveicoli bonificati;
     • un caricatore idraulico a polipo per lo spostamento delle carcasse, per il caricamento della pressa e per lo
     scarico e l’accatastamento dei “pacchi”.
     Le operazioni di messa in sicurezza / bonifica degli autoveicoli vengono effettuate, in apposite postazioni
     (isole di bonifica) all’interno del capannone, dagli operatori con l’ausilio di attrezzature specifiche. Altre
     sorgenti legate all’attività indagate nella documentazione si riferiscono al traffico indotto dall’azienda sulle
     strade afferenti al lotto.
     In area esterna si inpiduano: un settore di conferimento con una capacità di stoccaggio pari a 148
     autoveicoli da trattare (su un unico livello), un’area di deposito (su due livelli) per 490 autoveicoli messi in
     sicurezza e la nuova area di deposito (in progetto / ex area logistica) per 740 autoveicoli messi in sicurezza /
     trattati (accatastati su due livelli). In area esterna vengono effettuate operazioni di conferimento degli
     autoveicoli e di movimentazione delle carcasse con carrello elevatore. L’attività interessa esclusivamente il
     periodo diurno dalle ore 07.00 alle 12.00 e dalle ore 13.30 alle 18.00. Il funzionamento della pressa
     compattatrice è limitato a 2-3 ore/giorno.
     I ricettori residenziali più vicini all’area oggetto di studio sono siti in direzione nord - ovest a circa 100 m. dal
     capannone e in direzione sud – ovest a circa 100 m.
     La valutazione previsionale di impatto acustico viene redatta come richiesto dalla normativa di settore (ai
     sensi dell’art. 8 della Legge Quadro n.447 del 26.10.1995 e successive norme attuative nonché DDG ARPAV n.
     3 del 29/01/2008).

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




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     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Date le caratteristiche dei rifiuti gestiti e la tipologia dell’impianto, si possono ragionevolmente escludere
     presenze di radiazioni (ionizzanti e non); con particolare riferimento alle radiazioni, trattandosi di
     autoveicoli, è esclusa la presenza di materiali radioattivi ai sensi del D.Lgs. N. 230/90.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     Il progetto in discussione non prevede sostanziali modifiche dell’esistente impianto di autodemolizione
     (autorizzato e in esercizio) ma soltanto un marginale aggiornamento finalizzato unicamente ad una migliore
     gestione e operatività dell’impianto stesso. Le modifiche previste ineriscono sostanzialmente e in pratica
     soltanto gli stoccaggi funzionali dell’attività di autodemolizione e in particolare:
     - una persa dislocazione degli autoveicoli nell’area conferimento a nord dell’involucro edilizio al fine di
     migliorare tanto la sicurezza della movimentazione quanto l’accessibilità ai singoli autoveicoli,
     incrementando contestualmente la capacità di stoccaggio da 115 unità (attuali) a 148 unità (previste);
     - un incremento degli stoccaggi all’interno del capannone;
     - una persa dislocazione della pressa compattatrice all’interno dell’involucro edilizio e la previsione di una
     seconda postazione di lavoro nell’isola di bonifica;
     - un’area di deposito di pneumatici usati da commercializzare (non rifiuti), all’esterno, sul lato sud del
     capannone.
     Quanto sopra, ferma restando la potenzialità autorizzata dell’impianto pari a 85 t/giorno. L'altezza del
     deposito sarà su 2 livelli (anziché 3 livelli usualmente previsti negli impianti di autodemolizione) per
     eliminare qualsivoglia possibile interferenza visiva con l’ambiente esterno; infatti:
     - analizzando gli interventi di mitigazione già realizzati (quinte arboree, mascheramenti, ecc.);
     - considerata la posizione dell’area in discussione rispetto alla viabilità ordinaria (Strada Cartigliana - Via
     Quartiere Prè), ovvero rispetto ai coni visuali significativi, la realizzazione del progetto non determinerà
     alcuna interferenza visuale, ne a corto ne a lungo raggio, rimandando per ogni ulteriore eventuale
     approfondimento all’Elaborato F – documentazione fotografica e studio della visualità.
     Sulla fascia perimetrale esterna dell’ex area logistica è stata realizzata una arginatura (cunetta verde) alberata
     con funzioni di mascheramento visivo e protezione ambientale (funzioni di filtro e barriera). La barriera
     verde sui lati nord ed ovest è costituita da due filari alberati, piantumati rispettivamente sulla sommità e
     sull’unghia interna (verso l’area impermeabilizzata) di una cunetta in terra avente una larghezza di 4 m ed
     una altezza di circa 1 m dal piano campagna. La cunetta in terra è inerbita e sagomata in maniera da
     consentire il drenaggio alla sua base delle acque meteoriche insistenti sulla cunetta stessa. Il filare
     piantumato alla sommità dell’arginatura, costituito da una siepe arbustiva, ha attualmente un’altezza pari a
     circa 3 m dalla sommità della cunetta stessa (e quindi raggiunge un’altezza di circa 4 m dal piano campagna);
     sul margine interno dell’arginatura è stato messo a dimora un filare di alberi a medio fusto che attualmente
     raggiunge un’altezza di oltre 5 m dal piano campagna.
     La cunetta inerbita ed il doppio filare arboreo in essere garantiscono un ottimo livello di mascheramento (a
     tutt’altezza) dell’area logistica e consentono, in particolare, di mitigare l’impatto visivo percepibile a corto e a
     lungo raggio dai lati nord ed ovest (che danno sull’aperta campagna agricola); oltre alle arginature alberate
     perimetrali, sono stati realizzati ulteriori interventi coadiuvanti di inserimento ambientale di tutto il
     complesso impiantistico, quali in particolare:
     • la piantumazione di una macchia boscata di alberi ad alto e medio fusto (specie autoctone igrofile: ontani,
     pioppi, farnie, ...) sul lato nord della strada di accesso;

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     • la piantumazione sul lato ovest, a ridosso della recinzione, di una siepe arbustiva (di altezza pari a circa 1,5
     m dal piano campagna) di mascheramento del complesso impiantistico esistente;
     • il mascheramento dello “chalet” uffici-servizi, su tutti i lati del prefabbricato, con edera rampicante.
     La situazione de facto non necessità in definitiva di alcun ulteriore intervento di mitigazione, anche
     considerato che l’area in discussione è già stata valutata, sotto questo profilo, per un uso analogo a quello di
     progetto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     Nella Relazione tecnica di progetto a pag. 16 si scrive: all’area si accede attualmente dalla Strada Comunale
     Cartigliana (Via Q.re Prè) attraverso un ponte sulla Roggia Bernarda e una strada esistenti. Su iniziativa di
     soggetti privati è stata recentemente approvata una modifica alla viabilità terminale di Via di Gallo; tale
     intervento, una volta realizzato, pone in diretto collegamento Via di Gallo con l’area di deposito autoveicoli a
     sud del capannone di Via Q.re Prè (in origine asservita appunto all’impianto di Via di Gallo, 17). Tale
     intervento permette quindi di collegare direttamente tutte le unità del complesso impiantistico di
     Autodemolizione Bresolin s.r.l. senza impegnare la viabilità ordinaria (Strada Cartigliana – Via Quartierè
     Prè) che verrà così sgravata dal carico di traffico di movimentazione e in accesso di pertinenza degli impianti
     di Autodemolizione Bresolin s.r.l., in particolare per l’area asservita all’impianto di Via Q.re Prè. La
     situazione di progetto, con il nuovo accesso da Via di Gallo è rappresentato nel lay-out argomento della
     Tavola B2.
     Per quanto concerne il sistema viario, non viene previsto alcun incremento del flusso di vettori attuale,
     limitato ad una ventina di passaggi/giorno; la viabilità sulla Strada Cartigliana (Via Q.re Prè) verrà anzi
     migliorata a seguito della realizzazione del nuovo innesto diretto (già approvato) fra Via di Gallo e
     l’impianto di Q.re Prè che consentirà di realizzare una collegamento fra tutte le unità di Autodemolizione
     Bresolin s.r.l. senza impegnare la rete stradale principale e anche di sfruttare un percorso a senso unico per
     l’entrata e l’uscita dei vettori dall’impianto in discussione; sono state inoltre prodotte ulteriori integrazioni
     valutative sul complesso del sistema viario circostante.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     Si ribadisce che il progetto riguarda soltanto la riconversione di un’area già strutturata per un’analogo
     utilizzo (peraltro già sottoposta a Verifica di Assoggettabilità a V.I.A., conclusasi con provvedimento di
     esclusione N.877 del 27/07/10), con modesti apprestamenti finalizzati unicamente a garantire un più efficace
     (completo) trattamento delle acque meteoriche di dilavamento dell’area medesima.
     Per quanto concerne la componente vegetazione - flora - fauna, non prevedendo alcuna (ulteriore)
     sottrazione di porzioni di suolo agricolo, nessuna nuova costruzione e nessun sostanziale perso utilizzo
     del sito esistente, non si prevede nemmeno alcuna incidenza del progetto che non sia già stata valutata in
     occasione della precedente procedura di screening; si evidenzia peraltro che il sito in discussione non è di
     particolare valenza naturalistica (in relazione all’infrastruttura presente) e nel sito medesimo non sono
     presenti specie animali e/o vegetali di particolare pregio (anche per la carenza di habitat adatti al loro
     inserimento); è tuttavia il caso di osservare che la fascia alberata perimetrale già realizzata potrebbe favorire
     l’insediamento di talune specie animali, almeno quelle non particolarmente sensibili al disturbo antropico.
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     Per quanto riguarda la tutela dei “siti di particolare interesse”, in considerazione della distanza e delle
     caratteristiche dell’intervento in progetto, è da ritenersi escluso ogni possibile incremento degli impatti sulle
     componenti ambientali, degli habitat e delle specie presenti nel più vicino sito SIC/ZPS IT3260018 “Grave e
     zone umide della Brenta” rispetto a quanto già valutato e assentito in sede di screening della ex area
     logistica.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Nella Relazione tecnica di progetto si scrive: date le caratteristiche dei rifiuti gestiti e la tipologia
     dell’impianto, si possono ragionevolmente escludere effetti negativi sulla salute pubblica, tanto quanto si
     può escludere l’emissione di sostanze tossiche, di fumi, di rumore e di radiazioni (ionizzanti e non); con
     particolare riferimento alle radiazioni, trattandosi di autoveicoli, è esclusa la presenza di materiali radioattivi
     ai sensi del D.Lgs. N. 230/90; infine, l’impianto non dà luogo ad emissioni aeriformi e ad emissioni acustiche
     significative e l’attività esistente (così come la precedente, peraltro quella produttiva di emissioni di fumi e di
     rumore) non ha mai dato luogo ad inconvenienti di sorta;
     -   considerato infine che l’intervento in progetto non comporta alcun aggravio sulle componenti traffico
        veicolare, rumore, qualità dell’aria e dell’acqua e che non è prevista alcuna modifica del tipo di attività
        svolta né del tipo di utenza servita, non sono prevedibili nemmeno effetti sulle attività socio
        produttive presenti nell’ambito del sito in esame.
     Il progetto è stato considerato anche sotto il profilo della sicurezza, aspetto relazionato principalmente, e in
     pratica soltanto, al rischio incendio. La specifica problematica è stata affrontata elaborando un progetto di
     ampliamento della rete idrica di estinzione incendi, prevedendo il potenziamento dell’impianto antincendio
     fisso esistente con ulteriori idranti soprassuolo e sottosuolo UNI 70, in numero e in posizioni tali da
     proteggere (coprire) per intero tutta l’area di intervento. Lo specifico progetto antincendio è già stato
     presentato al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Vicenza che ha rilasciato il prescritto parere di
     conformità (copia in Allegato A7 alla presente relazione).

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


                      VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                             CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Il Comune di Bassano del Grappa ha inviato talune osservazioni, peraltro fuori termine, riguardanti
     tematiche ambientali, edilizie e urbanistiche, che sono state esaminate dalla Commissione e non risultano
     ostative ai fini dell’espressione del parere di assoggettabilità; si ritiene comunque necessario che le criticità


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     sollevate vadano oggettivamente trattate dal proponente in occasione della presentazione del progetto
     definitivo da sottoporre ad autorizzazione per la gestione rifiuti.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
     concernenti l’inquinamento acustico e lo scarico in fognatura.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
     rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                           Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
               al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1. L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
      dell’attività; in particolare per quanto riguarda lo scarico dei reflui e la gestione/recupero dei rifiuti; in
      fase di presentazione del progetto per il rilascio dell’autorizzazione per la gestione dei rifiuti dovrà
      essere dato puntuale riscontro a quanto riportato nella nota del Comune di Bassano del Grappa
      (prot.n.2015/78120 del 26 gennaio 2106), anche in relazione all’eventuale necessità di variante allo
      strumento urbanistico comunale.
     2. Lo scarico in corso d’acqua dovrà rispettare i limiti e previsti dal D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. e
      l’impianto di depurazione chimico-fisico, dovrà essere costantemente gestito in modo tale da garantire
      nel tempo l’efficienza di trattamento prevista in progetto e i relativi limiti normativi.
     3. La ditta dovrà effettuare un costante monitoraggio del progetto del verde e con frequenza almeno
      annuale vengano redatte delle relazioni allo scopo. Si dovrà prevedere di sostituire tutte quelle piante
      che non hanno attecchito o che risultino malate.
     4. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
      addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
      sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in
      occasione della presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione
      all’esercizio.

     Vicenza, 27 gennaio 2016


       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Andrea Baldisseri




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