Determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 965 DEL 09/12/2014

                          Servizio VIA VINCA




     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S.M.E I. -
     REALIZZAZIONE DI DEPOSITO PRELIMINARE (D15) DEI RIFIUTI PRODOTTI
     DALL'IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI ARZIGNANO, DA ALLESTIRE NELL'AREA
     DELLA DISCARICA N. 4, IN GESTIONE POST-OPERATIVA, SITA IN COMUNE DI
     ARZIGNANO.
     DITTA: ACQUE DEL CHIAMPO S.P.A. - LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE
     DI ARZIGNANO.



                            IL DIRIGENTE



       Vista la documentazione presentata in data 16 ottobre 2014, prot. n. 72056, da parte della società
     Acque del Chiampo con sede legale in via Ferraretta, n. 20 in comune di Arzignano, relativa al
     progetto per la realizzazione di un “ deposito preliminare (D15) dei rifiuti prodotti dall'impianto di
     depurazione di Arzignano, da allestire nell'area della discarica n. 4, in gestione post-operativa, sita
     in comune di Arzignano” presso la sede operativa di via Altura;
       Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti
     di infrastrutture, lettera t) “Impianti di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi mediante
     operazioni di deposito preliminare con capacità massima superiore a 30.000 m 3 oppure con
     capacità superiore a 40 t/giorno (operazioni di cui all'allegato B, lettera D15, della parte quarta
     del D.Lgs. 03/04/2006, n. 152” dell'allegato IV della parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
       Tenuto conto che la verifica per tali impianti di smaltimento risulta tra le competenze
     inpiduate in capo alla Provincia dalla Legge Regionale n. 10/1999, e sue successive modifiche ed
     integrazioni, e che con D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 la Giunta regionale ha fornito e confermato
     gli indirizzi applicativi in materia di valutazione d'impatto ambientale e di coordinamento tra le
     proprie disposizioni e le normative nazionali emanate successivamente, confermando la suddetta
     competenza provinciale anche con riferimento alla tipologia degli interventi, come inpiduati negli
     allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;




copia informatica per consultazione
       Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
     verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
     web della Provincia in data 20 ottobre 2014;
      Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
     28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
       Dato atto che la Commissione Provinciale VIA, nella seduta del giorno 26/11/2014, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
       Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale;
       Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
     urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
     rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
     l'autorizzazione dell'intervento;
      Vista l’istruttoria della Commissione VIA conservata agli atti;
      Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
      Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 259);
      Vista la Legge Regionale n. 10/1999 “Disciplina dei contenuti e delle procedure di Valutazione
     di Impatto Ambientale” e s.m.i. e la successiva D.G.R.V. n.575 del 03/05/2013 "Adeguamento alla
     sopravvenuta normativa nazionale e regionale delle disposizioni applicative concernenti le
     procedure di valutazione di impatto ambientale di cui alla Dgr n.1539 del 27 settembre 2011 e sua
     contestuale revoca”;
      Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;



                            DETERMINA

      1. che il progetto della società Acque del Chiampo S.p.A., con sede legale in via Ferraretta, n.
        20 in comune di Arzignano, per la realizzazione di un “ deposito preliminare (D15) dei
        rifiuti prodotti dall'impianto di depurazione di Arzignano, da allestire nell'area della
        discarica n. 4, in gestione post-operativa, sita in comune di Arzignano” presso la sede
        operativa di via Altura è escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di
        cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 10/99 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere
        allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;

      2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, né riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);

      3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;




copia informatica per consultazione
        4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

        5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
         all'albo pretorio on line;

        6. di trasmettere il presente provvedimento alla Società Acque del Chiampo S.p.A., al Comune
         di Arzignano, all'ARPAV, al Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss n. 5, allo Sportello Unico
         del Comune di Arzignano e al Settore Ambiente della Provincia;


                             INFORMA


     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
     Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
     presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
     data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
     Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
     autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.



     Vicenza, 09/12/2014



                                     Sottoscritta dal Dirigente
                                     (FERRETTI MARIA PIA)
                                       con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea Baldisseri




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     ARZIGNANO.
     DITTA: ACQUE DEL CHIAMPO S.P.A. - LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE
     DI ARZIGNANO.




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 10/12/2014.


     Vicenza, 10/12/2014




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (PADOVAN ALESSANDRA)
                                          con firma digitale




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                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                   ACQUE DEL CHIAMPO S.P.A.
                            PARERE N. 14/2014

     Oggetto: Domanda di verifica di assoggettabilità ai sensi dell'art. 20 del D.Lgs 152/06.
     Progetto: Realizzazione di deposito preliminare (D15) dei rifiuti prodotti dall’impianto di depura-
     zione di Arzignano, da allestire nell’area della discarica n.4, in gestione post-operativa, sita in co-
     mune di Arzignano.
     Localizzazione - Comune di Arzignano.

     PROPONENTE:           Acque del Chiampo spa
     SEDE LEGALE:           Via Ferraretta n.20 – Arzignano (VI)
     SEDE INTERVENTO:         Via Altura - Arzignano (VI)
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Deposito preliminare (D15) di fanghi prodotti dall’impianto di depurazione
     MOTIVAZIONE V.I.A:        Progetti di cui all’allegato IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss. mm. e
                     ii., punto 7. Progetti di infrastrutture, lettera t).
     COMUNI INTERESSATI:       Arzignano (Vi).
     DATA DOMANDA:          16 ottobre 2014
     DATA PUBBLICAZIONE:       20 ottobre 2014
     DATA INTEGRAZIONI:        \\\


     DOCUMENTAZIONE TECNICA PRESENTATA:
      - Studio preliminare ambientale;
      - Relazione tecnico-descrittiva;
      - Specifiche tecniche dei materiali da utilizzare;
      - Relazione geologica e di compatibilità idraulica;
      - Dichiarazione di non avvio procedura di V.Inc.A.;
      - Documentazione in materia urbanistico-edilizia;
      - Valutazione previsionale di impatto acustico;
      - Tav. 01 – Inquadramento del sito;
      - Tav. 02 – Planimetria stato attuale;
      - Tav. 03 – Planimetria di progetto D15;
      - Tav. 04 – Sezioni stato attuale e di progetto;
      - Tav. 05 – Particolari costruttivi e fasi operative di allestimento;
      - Documentazione fotografica e pianta dei coni visuali.




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                               PREMESSE
     Il progetto presentato da Acque del Chiampo spa riguarda la predisposizione di un’area di stoccaggio di big-
     bags dei fanghi di depurazione dell’impianto consortile di Via Ferraretta presso l’area semi pianeggiante del-
     la Discarica n.4, sita in prossimità in Via Altura.
     Il progetto presente si inquadra nella competenza dell’art. 208 del D. lgs. 152/2006 e ss.mm.ii., in quanto co-
     stituisce richiesta di autorizzazione di nuovo impianto di deposito temporaneo D15 di rifiuti non pericolosi,
     all’interno di una “installazione” (la discarica) a suo tempo approvata, collaudata e autorizzata.
     La potenzialità complessiva di deposito preliminare D15 di rifiuti prodotti dal depuratore, di cui alla tabella
     n.7 in Paragrafo 3.4, è:
     1. .Quantità di deposito D15 annuale: 26.000 tonn/anno
     2. Quantità di deposito D15 giornaliera massima: 140 tonn/giorno
     3. Quantità di deposito D15 giornaliera media (su 240 gg/anno): 100 tonn/giorno.
     Il progetto è stato formulato in modo da approntare un’area di deposito preliminare D15 dei fanghi di depu-
     razione prodotti dall’impianto del depuratore industriale di Arzignano, di proprietà della stessa Acque del
     Chiampo SpA, in caso di possibile fermo delle discariche operative in cui vengono smaltiti attualmente.
     L’attività non costituisce quindi cumulo con altre attività di smaltimento presenti nell’area, perché di fatto ne
     rappresenta un temporaneo surrogato, per consentire all’impianto di depurazione civile e industriale di Ar-
     zignano di continuare la propria attività in casi di eccezionale impossibilità a conferire direttamente in disca-
     rica (operazione D1).
     Si tratta di un’operazione che di fatto non verrebbe mai attuata in condizioni operative normali, in quanto
     l’operazione di deposito costituirebbe un aggravio del costo finale di smaltimento.

                              UBICAZIONE
     L’ubicazione della discarica n. 4 è isolata rispetto alle altre discariche di proprietà e/o in gestione alla Società
     Acque del Chiampo S.p.A. (Figura 30): si situa nel Comune di Arzignano, in un’area che confina a Nord e ad
     Ovest con la zona industriale di Arzignano, ad Est con il depuratore industriale (località “Ferraretta”) e oltre
     con il Fiume Agno-Guà, a Sud con la roggia denominata Fiume vecchio e le aree agricole in Comune di Mon-
     torso Vicentino. L’area inoltre confina a sud con il Comune di Montorso Vicentino, e ad est con il Comune di
     Montecchio Maggiore.
     L’impianto oggetto della presente relazione verrà ubicato al di sopra della discarica n.4 tra via dell’Altura,
     via del Lavoro e via Cà Rossa.
     I limiti dell’area di proprietà di Acque del Chiampo comprendono i seguenti mappali:
     Sezione: Comune di Arzignano – Foglio n. 14, mappali n. 68, 94, 151, 152, 153, 154, 155, 560, 583, 584 e 585. In
     Elaborato n.4 si forniscono le visure dei suddetti mappali.
     Il mappale 560 inpidua un’area all’esterno della recinzione della discarica n.4, in fregio alla strada, che è
     ora proprietà della provincia (S.P. n. 105 “Altura”).
     La superficie catastale totale della discarica n.4 è di 18.828 m2 di cui 14.950 m2 sono stati utilizzati in passato
     per il bacino di conferimento dei fanghi provenienti dal trattamento di depurazione dei reflui della concia
     presso il depuratore adiacente, mentre i restanti sono occupati da un edificio ora inagibile, utilizzato in pas-
     sato come uffici e abitazione del custode e dai piazzali annessi.
     Di questi verranno occupati in parte dall’impianto di deposito D15 i mappali: n. 68, 94, 151, 152, 153, 154,
     155, 583, e 585, per un totale di 10.720 m2.
     L’accesso all’area avviene esclusivamente attraverso gli accessi esistenti posti in via del Lavoro e via
     dell’Altura, muniti di cancello e chiavistello.
     L’area confina a est con l’impianto di depurazione dei reflui provenienti dalle lavorazioni conciarie e a nord
     con la zona industriale del Comune di Arzignano.

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     A ovest e a sud dell’area sono presenti campi coltivati.
     A nord di Via del Lavoro sono presenti solo edifici produttivi (concerie) con uffici commerciali. Tutta la
     zona ad est di Via Altura è occupata dagli impianti del depuratore industriale di Arzignano.
     Gli edifici “residenziali” più prossimi sono edifici disabitati (abitazione a ovest) o non più agibili da anni,
     come l’edificio in discarica n. 4 e quello prospiciente discarica n.8, o presso gli impianti del depuratore indu-
     striale ad est di Via dell’Altura, di proprietà di Acque del Chiampo SpA.
     L’abitazione permanentemente abitata più vicina si trova a circa 155 m dai confini dell’area in esame, in loca-
     lità Spianata (ad ovest).
     Nelle vicinanze dell’impianto non sono presenti beni archeologici, monumentali o edifici storici.




                               Ortofoto del sito

                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di programmazione che a vari livelli interessano l’area in cui si inserisce il progetto e che
     vengono analizzati sono:
     Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC)
     Per quanto riguarda il PTRC, lo Studio Preliminare Ambientale ha evidenziato i seguenti aspetti:
     - “area di primaria tutela quantitativa degli acquiferi” (l'intervento è all’interno della fascia di ricarica degli
     acquiferi);
     - pozzi e sorgenti a servizio di pubblico acquedotto, a distanze superiori ai 900 m;
     - bacini ed aree di laminazione a sud della confluenza tra le valli del T. Chiampo e del T. Agno-Guà.
     “ Energia e Ambiente”
     - classificazione di aree di emergenza del sistema della protezione civile;
     - area interessata da inquinamento da NOx tra 20 e 30 µg/m3 (media rilevata da luglio 2004 a giugno 2005);
     - area con possibili livelli eccedenti di radon.


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     Dall’analisi del PTRC si può definire che non emergono indicazioni contrarie o vincoli particolari per la rea-
     lizzazione del nuovo impianto, valutando altresì come l’’impianto non interferisce con le acque sotterranee,
     in quanto non sono previsti prelievi o dispersioni, e al di sotto è presente il bacino della discarica post opera-
     tiva n.4 fornito di barriera impermeabile di fondo e laterale, e con rete di raccolta dei percolati; il sito, inoltre,
     è posto a distanza maggiore a 200 metri da pozzi a servizio di pubblico acquedotto.
     L’impianto, infine, sarà dotato di sistema di raccolta di tutte le acque di dilavamento dell’area, per separarle
     dalle acque bianche afferenti alla fognatura separata con scarico in acqua superficiale; tutte le acque di dila-
     vamento verranno inviate alla fognatura industriale presente, presso la strada di servizio della discarica n.4,
     per successivo trattamento presso il depuratore.
     Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)
     La disamina porta all’analisi degli aspetti di seguito descritti.
     La zona interessata dal nuovo impianto è esterna ad area vincolata di tipo paesaggistico ed i vincoli
     idrogeologico e di area boscata sono presenti nei versanti a monte dell’impianto, e non interessano neppure
     marginalmente l’area dell’impianto stesso.
     Tavola 2. 1. B – Carta delle Fragilità (scala 1:50.000) - Il limite di rispetto di pozzi ad uso idropotabile è
     esterno all’area di studio, inoltre i pozzi si situano fuori dalle linee di deflusso in falda che interessano il sito
     di discarica su cui si imposterà l’impianto in progetto; è riportata inoltre la presenza del depuratore posto in
     adiacenza dell’area interessata.
     Tavola 3.1.B – Sistema Ambientale (scala 1:50.000) - L’impianto in progetto si situerà al di sopra di un bacino
     di discarica recintato, con presenza di prato e rade alberature che non hanno alcuna caratteristica di
     naturalità.
     Tavola 4.1.B – Sistema Insediamenti e Infrastrutture (scala 1:50.000) - La zona oggetto di indagine, è
     inpiduata all’interno del sistema produttivo esistente, alla periferia della città di Arzignano ed è
     classificata come territorio geograficamente strutturato, adiacente ad una viabilità esistente di terzo livello.
     Tavola 5. 1. B Sistema Paesaggio (scala 1:50.000) - Non sono segnalati elementi di carattere antropico
     rilevanti, come ville, corti rurali o beni di pregio storico-culturale vincolati.
     Rete Ecologica (RETE NATURA 2000):
     Il sito più prossimo all’impianto è il SIC IT3220037 “Colli Berici”, posto ad distanza maggiore di 6 km, per io
     quale non sono possibili impatti diretti e indiretti sugli ecosistemi del sito.
     Piano di Tutela delle Acque (P.T.A.)
     Le misure adottate per la raccolta ed il trattamento delle acque meteoriche di dilavamento, risultano
     applicative delle indicazioni e prescrizioni del Piano di Tutela delle Acque e non si ritengono pertanto
     sussistere elementi di incompatibilità tra l’attività dell’impianto in oggetto ed il Piano di Tutela delle Acque.
     Piano per l’assetto idrogeologico (P.A.I.)
     Dalla consultazione della Tavola n.52 “Carta della pericolosità Idraulica” del PAI, aggiornata ai decreti
     Secretariali n. 2015 del 30/07/2013, n. 2432 del 25/09/2013 e n. 30 del 04/06/2014, non risulta per l’area in
     oggetto alcun fattore di criticità; non sono altresì segnalate “zone di pericolosità e di attenzione geologica”.
     Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera
     La tipologia di rifiuti speciali non pericolosi prodotti dall’impianto di depurazione di Arzignano, sottoposti
     ad essicazione o disidratazione e insaccati in big-bags in materiale di polipropilene, presentano una
     trascurabile volatilizzazione e dispersione di composti chimici gassosi in atmosfera, contenenti
     principalmente Ammoniaca e Idrogeno solforato H 2 S; dai controlli periodici interni di qualità dell’aria di
     Acque del Chiampo SpA, con ricerca di Ammoniaca e H 2 S effettuati nelle discariche operative, non risulta
     che i rifiuti insaccati del depuratore, posti all’aperto senza coperture, producano emissioni gassose o
     odorigene tali da compromettere la qualità dell’aria, ancorchè non si considerino i valori di “fondo”
     dell’area industriale di Arzignano monitorati dall’Agenzia Giada.
     Pianificazione in materia di gestione dei rifiuti

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     L’impianto sarà utilizzato per il deposito dei big-bags dei fanghi del depuratore di Arzignano provenienti
     dal trattamento delle acque reflue industriali, in caso eccezionale di blocco dei conferimenti attuali; i rifiuti
     prodotti sono quindi già stati inseriti nelle statistiche del Piano, e l’area in cui vengono temporaneamente
     stoccati è sede di una discarica in gestione post-operativa, le cui caratteristiche non vengono in alcun modo
     modificate o manomesse.
     Piano di Assetto Territoriale (P.A.T.) – Comune di Arzignano
     Consultando l’estratto della Tavola C - scala 1:5000 del Piano degli Interventi allegato al P.A.T. di Arzignano
     è confermato che il sito ricade in Zona “D1.2” Artigianale di completamento” dell’ATO 3.
     A sud della zona d’intervento si evidenzia la presenza di un’area esondabile, idonea a condizione di tipo B
     (area a rischio idraulico); non sono presenti altri vincoli.
     Per quanto riguarda la compatibilità geologica del sito, la zona d’interesse è in parte sita in area idonea e
     parte in area non idonea (art. 24) per la presenza di una discarica non operativa.
     All’art. 24 “Fragilità e compatibilità ai fini urbanistici” della NTA del PAT, si riporta quanto segue .
     La costruzione dell’impianto di deposito preliminare D15 è una variante della sistemazione esterna dell’area
     di discarica n.4, mediante movimentazione di terre e costruzione di terrapieni e strade di cantiere, con la
     posa di una condotta di raccolta delle acque di dilavamento e manufatti interrati di scarico. Non è previsto
     alcun edificio o opera muraria, e non sono contemplati scavi superiori a 0,8 m al centro dell’area, quindi il
     corpo rifiuti della discarica non verrà messo a giorno e non sarà sottoposto a carichi superiori alla sua
     portanza; alla dismissione dell’impianto verrà inoltre ripristinata la superficie attuale.
     Si può quindi affermare che i lavori per l’impianto in progetto non creano dissesti e non sono incompatibili
     con la presenza di una discarica non operativa; si rimanda inoltre al paragrafo seguente, che riporta le
     Norme tecniche di attuazione del Piano degli Interventi per l’area in oggetto (art. 29 NTA).
     Piano degli Interventi (P.I.) – Comune di Arzignano
     L’area risulta classificata “Zone per servizi ed attrezzature F: Aree per attrezzature di interesse comune
     “AREA 67” Impianto di depurazione, Art. 29 N.A - Op.”
     L’utilizzo dell’area secondo il progetto in descrizione quindi non costituisce variante alla destinazione d’uso
     dell’area con riferimento al P.R.G. /Piano Degli Interventi vigente.
     L’impianto di deposito preliminare in progetto è infatti funzionale ad intervenire nel caso di blocco dei
     conferimenti dei rifiuti prodotti dal depuratore ricompreso nella medesima zona urbanistica, in quanto le
     aree di messa in riserva all’interno del perimetro dell’impianto sono insufficienti nel caso di lunghi tempi di
     emergenza. La possibilità di usufruire di un’area prossimale in cui possano teoricamente essere depositati i
     rifiuti prodotti in un anno dal trattamento dei reflui conciari permetterebbe (nell’emergenza improvvisa) di
     poter continuare a ricevere e trattare i reflui da tutto il comparto conciario di Arzignano e Chiampo senza
     mettere in crisi tutto il sistema industriale che vi fa capo, in attesa di definire i nuovi siti di smaltimento o
     progettare i trattamenti richiesti da eventuali nuove normative.
     In riferimento alla classificazione di” Area non idonea” il Piano degli Interventi del Comune di Arzignano
     prevede comunque l’utilizzo dell’area per “opere ed impianti necessari alla depurazione delle acque nere e
     loro smaltimento (fognatura civile ed industriale)” a servizio del depuratore, senza indici di edificazione.
     Piano di Assetto Territoriale (P.A.T.) – Comune di Montorso Vicentino
     Il deposito in progetto è esterno alla zona vincolata, il tracciato della roggia denominata “Fiume Vecchio”,
     soggetto a vincolo Paesaggistico come corso d’acqua (si veda al riguardo anche il PAT di Arzignano); tutte le
     acque di dilavamento andranno in fognatura e quindi non sono possibili impatti sulla qualità delle acque
     superficiali vincolate; la realizzazione del deposito presso i limiti del Comune di Montorso Vicentino, poco a
     nord della discarica denominata n.8 in gestione a Acque del Chiampo SpA, per la quale i conferimenti sono
     terminati nel 2007 ed è già stato eseguito il collaudo tecnico della ricomposizione ambientale finale, non
     presenta quindi impatti sulle previsioni territoriali e i vincoli del PATI.
     La presenza di pozzi della rete acquedottistica in Via Roggia di Mezzo a Montorso, a sud dell’area, posti a
     più di 900 metri dal limite della discarica n.4, indica che il progetto in esame è esterno all’area di vincolo; i
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     pozzi non si trovano nella direzione di deflusso della falda freatica che defluisce sotto l’area del futuro
     deposito preliminare D15; il deflusso di falda è orientato invece verso l’area della discarica n.8, dove sono
     presenti i pozzi di monitoraggio e controllo della falda della stessa; è inoltre presente una barriera idraulica
     istituita da Acque del Chiampo SpA come presidio ambientale delle acque sotterranee.
     Piano degli Interventi (P.I.) – Comune di Montorso Vicentino
     La realizzazione del deposito presso i limiti del Comune di Montorso Vicentino, poco a nord di una zona di
     ripristino ambientale, non modifica le previsioni urbanistiche del territorio, ed è posto a distanza dalle zone
     vincolate esistenti; la presenza di pozzi della rete acquedottistica in Via Roggia di Mezzo a Montorso, è già
     stata più sopra affrontata.
     Si ritiene che dall’esame del quadro programmatico proposto non emergano situazioni tali da far emergere
     impatti aggiuntivi e significativi sull’ambiente, determinati dall’intervento in oggetto

                             VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e/o significativi sull'ambiente, determinati
     dall’intervento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     Stato di fatto
     La discarica è sub pianeggiante essendo stata colmata ad una quota inferiore al piano campagna.
     Attualmente il piano ricomposto, con leggera forma bombata varia da quote di 83 m slm al centro fino a 80,7
     m slm presso il piazzale asfaltato che è allo stesso livello rispetto alla strada perimetrale di movimentazione
     mezzi e alle strade limitrofe.
     Il pacchetto della barriera di fondo è così composto:
       - il fondo del bacino, sagomato con opportuna pendenza, poggia su un riporto di tout-venant, posato
         per rialzare il fondo dell’ex cava Boschetti;
       - segue uno strato di argilla, di spessore 190 cm, di cui gli ultimi 20 cm additivati con bentonite, con
         un coefficiente di permeabilità compreso nei valori k=1,2÷3,4*10E-9 cm/s (da documentazione di
         collaudo);
       - dopo la posa di un TNT da 250 gr/m2 segue uno strato drenante, costituito da materiale sabbioso di
         20 cm, dove è stata posizionata la rete di tubazioni microfessurate per il convogliamento al pozzo di
         percolato sottotelo nell’angolo sud est, delle percolazioni non trattenute dal sovrastante telo in
         HDPE (polietilene ad alta densità);
       - superiormente è posata una geomembrana in HDPE (dello spessore di 2,5 mm), avente la funzione
         di contenimento del percolato rilasciato dai rifiuti depositati;
       - segue un ulteriore strato drenante costituito da sabbia monogranulare di 20 cm ospitante la rete di
         convogliamento del percolato di fondo, e sulla superficie una stuoia drenante antiintasamento.
     L’impermeabilizzazione sulle pareti laterali è realizzata con:
       - trattamento delle pareti con stesura di emulsioni bituminose atte a consolidare e assicurare
         l’adesione della guaina impermeabile;
       - telo in HDPE da 2,5 mm;
       - materassino drenante di protezione e drenaggio.
     Il progetto della copertura prevede, a partire dall’ultimo strato di rifiuti (inertizzati), la posa di:
       - 60 cm di materiale impermeabilizzante (argilla);
       - 50 cm di terreno vegetale.
     Non si sono previste opere di captazione del biogas perché i fanghi umidi non ne producono in base alle
     osservazioni effettuate negli anni.


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     Il bacino è completato da un pozzo di controllo e raccolta del percolato sottotelo e di un pozzo di prelievo
     del percolato sopratelo, posti entrambi sul lato sud est del bacino di discarica.
     Le mandate dai due pozzi sono collegate ad una linea di scarico che scorre parallelamente alla linea
     proveniente dalla Discarica n. 8, posta a sud in Comune di Montorso Vicentino, lungo la strada perimetrale
     ad est, fino al loro collegamento ad una condotta unica della fognatura industriale che attraversa la strada
     diretta al depuratore nell’angolo nord-est dell’area.
     I fanghi collocati in discarica sono di consistenza palabile, se disidratati, o polverulenta, se essiccati; al fine di
     una stabilizzazione ed inertizzazione, parte dei fanghi collocati sono stati miscelati (circa il 36-40%) con
     calce e leganti idraulici, come le ceneri di altoforno, nel processo denominato Petrifix, già attuato nella
     discarica n.3.
     I rifiuti sono stati collocati sfusi, per un volume di conferimento complessivo di 145.000 m3.
     L’ultimo strato di conferimento è stato consolidato col metodo Petrifix.
     L'impianto è oggi in fase di post-esercizio e Acque del Chiampo S.p.a. ne cura la gestione secondo il Piano di
     Sorveglianza e Controllo delle discariche Post Operative, che prevede il controllo semestrale della qualità del
     percolato dei due pozzi sopratelo e sottotelo, il controllo mensile (e semestrale per alcuni analiti) della
     qualità delle acque di falda e del livello di falda, mediante freatimetro. Inoltre mensilmente vengono
     determinati i quantitativi di percolato estratti dalla discarica mediante controllo del contaore posto accanto
     alla centrale di estrazione del percolato della discarica.
     Ad oggi non si sono mai verificate non conformità ai limiti normativi delle acque sotterranee né superamenti
     del percolato dei limiti allo scarico del gestore della fognatura industriale.
     Attualmente la discarica non è in uso e si presenta, infatti, quasi interamente coperta da una coltre di terreno
     vegetale sulla quale sono stati piantati alcuni alberi.
     Le acque meteoriche che interessano la discarica, data la scarsa pendenza dell’area e la presenza della
     copertura a prato, tendono ad essere assorbite a livello degli strati superficiali. La parte defluente viene
     intercettata alla fine dai pozzetti caditoia posti nella zona asfaltata presso gli ex uffici, ed inviata alla rete
     stradale di acque bianche, con scarico finale nella roggia Fiume Vecchio.
     Stato di progetto
     L’attività consiste nel deposito preliminare, su un’area debitamente attrezzata e contornata da terrapieni di
     contenimento in terra, dei big-bags contenenti i rifiuti prodotti dalle lavorazioni e trattamento presso il
     depuratore, in caso di temporaneo blocco dei conferimenti alle discariche di destino (operazione D1).
     L’area che verrà occupata dal deposito è pari a 10.720 m2 , con un’area effettivamente occupata dai rifiuti
     pari a 7.100 m2 (considerando anche le piste di accesso interne abbiamo una superficie di 8.375 m2).
     L’ubicazione dell’area rispetto al limite del sottostante bacino di discarica è riportata nelle planimetrie di
     Elaborato n. 3.2 e n.3.3 di progetto.
     Il progetto è concepito per poter essere realizzato a stralci funzionali, identificando n. 3 settori distinti di
     deposito all’interno dell’area; tali settori hanno una lunghezza pari all’ampiezza dell’area disponibile e una
     larghezza pari a 25÷27 metri, corrispondente allo “sbraccio” del mezzo d’opera (drag-line) da impiegare per
     il deposito dei big-bags.
     Questi settori verranno approntati in serie nel caso il periodo di necessità del deposito preliminare per i
     rifiuti del depuratore di Arzignano, utilizzato solo in caso di emergenza (fino alla definizione del nuovo sito
     di smaltimento) venga protratto nel tempo (anche fino ad un anno).
     In questo caso il progetto prevede una capacità di stoccaggio D15 complessivo pari a: 26.000 tonnellate
     /anno.
     Dal momento che i sacconi, posti uno accanto all’altro in strati orizzontali, hanno forma pseudo
     parallelopipeda con base da 1 metro quadro e altezza circa 1,5 metri, abbiamo che uno strato continuo di
     rifiuti in big-bags occupa un volume teorico di circa 10.500 m3.
     Considerando che i successivi strati sono posti via via su superfici minori per motivi di sicurezza (per evitare
     ribaltamenti), e visto che innalzando il cumulo si ha difficoltà a raggiungere tutte le zone del deposito con la
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     benna della drag-line, si valuta che a terzo strato posato si raggiunga teoricamente un volume massimo di
     deposito preliminare pari a 29.000 m3.
     In Elaborato n. 3.5 sono riportati degli schemi esemplificativi delle fasi di allestimento qui descritte.
     Le fasi operative di allestimento e realizzazione del Progetto di deposito preliminare D15 sono:
     1° Stralcio funzionale
     Fase 1: si prevede la regolarizzazione e compattazione della superficie attuale della discarica n.4 secondo le
     livellette di progetto con una pendenza non inferiore al 0,5 % dal lato nordovest al lato sudest,, con sterri e
     riporti interessanti solo lo spessore superficiale del terreno di copertura, per uno spessore massimo di scavo
     di 0,80 m al centro dell’area, e riporti ai margini, e in contemporanea la creazione di un terrapieno di
     contenimento e mascheramento con gli sterri prodotti. Il terrapieno, continuo attorno a tutto il perimetro
     dell’area, avrà altezza media di 2,0 m sui lati ovest, nord ed est, e di 0,5 m sul lato sud, dove verrà creata la
     pista di accesso ai mezzi di conferimento dei rifiuti, di larghezza pari a 5,0 m.
     Fase 2: si prevede la realizzazione del 1° settore di deposito dei rifiuti dell’area la posa di un telo di
     geotessile TNT da 300 mg/m2 a partire da sud, e contemporanea posa di una condotta forata di raccolta delle
     acque di dilavamento in polietilene da Ø200, protetta da ciottolame pulito drenante. La condotta si prolunga
     lungo tutto il lato est fino a un pozzo di raccolta con collegamento alla rete dei percolati esistente posta nella
     strada di servizio dell’ex discarica, collegata alla fognatura industriale. In questa fase si prevede la
     realizzazione della pista di accesso interna di accesso ai mezzi meccanici fino al settore n.1; terminati i lavori
     sarà possibile collaudare e richiedere la messa in esercizio del 1° settore di deposito D15, e successivamente
     procedere alla messa a deposito del primo strato orizzontale di big bags per una capacità teorica di circa
     1.700 tonnellate, pari a circa 3 settimane di produzione media dell’impianto di depurazione di Arzignano
     (100 tonn/giorno per 5 gg lavorativi); lungo la pista realizzata verrà posizionato l’escavatore cingolato a
     corde (drag-line).
     2° Stralcio funzionale
     Fase 3: si prevede la realizzazione del 2° settore di deposito dei rifiuti con posa del TNT e ampliamento della
     strada principale interna di accesso ai mezzi meccanici che si sviluppa in adiacenza al terrapieno ovest, per
     un’ampiezza di 5,0 m. Sul lato est verrà ampliata la condotta di raccolta delle acque di dilavamento e stesa di
     ciottolame drenante sopra la condotta stessa. La drag-line verrà mantenuta nella stessa sede stradale per
     effettuare il deposito dei big-bags nel 2° settore; terminati i lavori sarà possibile collaudare e richiedere la
     messa in esercizio del 2° settore di deposito D15, e successivamente procedere alla messa a deposito del
     primo strato orizzontale di big bags per una capacità teorica di circa 1.950 tonnellate, pari a circa ulteriori 4
     settimane circa di produzione media dell’impianto di depurazione di Arzignano (100 tonn/giorno per 5 gg
     lavorativi).
     3° Stralcio funzionale
     Fase 4: a completamento della capacità di deposito del primo strato orizzontale del 1° e del 2° settore, se
     perdura lo stato di emergenza si procederà a realizzare il 3° settore di deposito. A tal fine si procede alla
     posa del TNT alla base del 3° settore, e al completamento della condotta di raccolta con la prolunga e stesa di
     ciottolame drenante sopra la condotta stessa. Successivamente verrà completata la pista di accesso ad ovest a
     nord in adiacenza al terrapieno perimetrale. Nell’angolo è prevista un’area di manovra per la
     movimentazione degli autocarri che trasporteranno i rifiuti. La drag-line verrà quindi spostata nella pista
     interna del lato nord, presso il terrapieno di contenimento, al termine della capacità di deposito (primo
     strato orizzontale) per iniziare il deposito dei big-bags nel 3° settore.
     Fase 5: A completamento della capacità di deposito del primo strato orizzontale del 3° settore, e solo se
     l’emergenza dovesse protrarsi, si procede alla posa del secondo e infine del terzo strato di sacconi nei punti
     raggiungibili dalla benna della drug-line.
     Solo in caso di un fermo nei conferimenti in discarica pari a un anno, periodo massimo di deposito
     temporaneo, verranno approntati tutti e tre i settori, altrimenti sarà possibile fermarsi al 1° o 2° stralcio
     funzionale, ovvero alla fase 2 o 3 (si veda Elaborato n.3.5 di progetto).
                                                      pag. 8 di 16


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     A risolvimento della fase critica per i conferimenti dei rifiuti dell’impianto di depurazione, si procederà
     all’avvio a smaltimento dei rifiuti depositati presso i siti autorizzati inpiduati, a partire dai lotti del 1°
     settore, eventualmente utilizzando una drag-line aggiuntiva.
     Tipologia e Quantità dei Rifiuti depositati
     I rifiuti prodotti sono essenzialmente fanghi non pericolosi, sottoposti ad essiccazione in n.4 linee
     dell’impianto, in percentuale minore disidratati, e altri rifiuti del trattamento provenienti dalla grigliatura
     delle acque di scarico e dalla pulizia delle vasche presso l’impianto di depurazione, di cui al codice CER:
     - 19.08.01 – Vaglio;
     - 19.08.02 - Rifiuti dell’eliminazione della sabbia;
     - 19.08.14 - Fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, persi da quelli di cui alla voce
     19.08.03*
     I suddetti rifiuti saranno comunque limitati a quanto proveniente dal depuratore di Arzignano.
     Tutte le tipologie di rifiuto vengono insaccate, subito dopo la produzione, in big-bags e mediamente in un
     anno il depuratore produce circa 26.000 tonnellate di rifiuti, con una media annuale di 72 tonn/giorno.
     In base ai dati medi annuali sulla produzione dei rifiuti dai trattamenti e pretrattamenti presso il depuratore
     di Arzignano, e di una densità di circa 0,87 ton/mc per l’essiccato, 1,1 ton/mc per il disidratato (da cui una
     media per la densità dei fanghi di 0,89 ton/mc), si ricava il seguente quadro riepilogativo:

          Tipologia di rifiuto                        Dati di Produzione
        CER          Descrizione       Quantità annuale      Quantità massima      Quantità media
                               massima deposito       giornaliera        giornaliera
                                  (ton/anno)         (ton/giorno)       (ton/giorno)

       19.08.01          Vaglio            400             14             1
       19.08.02          Sabbie            500             11             1
       19.08.14          Fanghi            25.100            115             98

              Totali                  26.000            140             100
     Modalita’ e Criteri di Deposito Temporaneo
     Le attività collegate al solo deposito preliminare D15 dei rifiuti descritti sono riassumibili in:
     - carico su mezzi dotati di cassoni a tenuta scarrabili dei sacconi preparati presso il depuratore;
     - pesatura presso la pesa di Acque del Chiampo SpA e registrazione;
     - trasporto nel settore di deposito inpiduato;
     - deposito in sito dei singoli sacconi mediante le bretelle predisposte per la draga, in posizione verticale e se-
     condo piani orizzontali;
     - gestione e controllo delle acque di dilavamento relativamente alla raccolta e invio alla rete fognaria indu-
     striale;
     Acque del Chiampo SpA, in qualità di produttore/detentore dei rifiuti, esegue periodiche verifiche analitiche
     di conformità ai criteri di ammissibilità del rifiuto in discarica vigenti, pari ad un’analisi ogni 1.000 m3 di ri-
     fiuto prodotto, ovvero (per i CER 190801 e 190802) ad un’analisi all’anno.
     L’analisi degli eluati e dei rifiuti sono condotte secondo i criteri, le procedure, i metodi e gli standard di cui
     alla norma UNI 10802. Le analisi vengono svolte dal laboratorio interno accreditato.




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     Il collocamento sarà effettuato con mezzi di movimentazione terra a fune, muniti di apposita apposito siste-
     ma di aggancio con idonei accessori sottogancio, de-
     finiti escavatori cingolati a benna strisciante (o drag
     line), aventi uno sbraccio di 29,5 m circa. Il mezzo at-
     tualmente utilizzato da Pulistrade è il modello Lieb-
     herr HS832HD.
     Il deposito prevede che i sacconi vengano posati in
     ognuno dei tre lotti inpiduati in progetto in succes-
     sivi strati orizzontali. Al completamento del primo
     strato si procederà alla posa di un secondo strato di
     sacconi, e al termine anche di questo alla posa di un
     terzo strato nelle zone raggiungibili dalla draga.
     Nel registro relativo all’impianto di deposito prelimi-
     nare D15 verranno riportati settori, strati e lotti dei
     carichi accettati giornalmente.
     Le acque di dilavamento dei rifiuti, contenute dai ter-
     rapieni in terra posti lungo tutta la cinta dell’area di deposito, verranno naturalmente inviate per deflusso
     naturale dalla pendenza di progetto verso il lato est, dove incontreranno la condotta di raccolta.
     Il dilavamento ad opera delle acque meteoriche genera un’acqua reflua di qualità tale da rispettare i limiti
     allo scarico richiesti dal gestore della fognatura senza necessità di trattamenti preventivi; tali acque verranno
     raccolte e inviate alla fognatura industriale, gestita da Acque del Chiampo SpA. La qualità di tali acque di di-
     lavamento verrà comunque verificata all’avvio dell’impianto in progetto, e poi con cadenza periodica alme-
     no annuale.
     Tutte le terre da scavo risultanti dalle operazioni di regolarizzazione del fondo saranno riutilizzate in sito se-
     condo le indicazioni normative dell’art. 185 comma 1 lettera c del D. lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.
     Il Progetto qui esposto appare la soluzione emergenziale più idonea, in quanto utilizza un’area prossima al
     depuratore, senza togliere spazi all’impianto stesso, limitando i costi aggiuntivi alla tariffa di conferimento
     dei rifiuti e i possibili impatti ambientali (il sito è dotato di presidi ambientali e soggetto a controlli periodici
     della qualità delle matrici ambientali).
     Consente inoltre, data la capacità volumetrica del progetto, di disporre di un periodo tecnico congruo alla
     definizione di possibili modifiche agli impianti del depuratore consortile per consentire di ottenere rifiuti
     non pericolosi smaltibili in siti nazionali e non transfrontalieri.

                            VALUTAZIONE
     Dall’esame degli elementi progettuali nonché dalla ricognizione dei luoghi, emerge una situazione di adeguata
     descrizione del quadro progettuale.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ATMOSFERA
     I rifiuti speciali non pericolosi da attività di depurazione delle acque reflue industriali, che vengono insaccati
     direttamente presso il depuratore in sacconi di polipropilene (se fanghi essiccati anche in doppio liner che li
     isola completamente dagli agenti atmosferici) e le successive attività di trasporto e deposito preliminare su
     piazzola non presentano problemi di volatilizzazione e dispersione di composti chimici gassosi (Idrogeno
     Solforato, Ammoniaca) in atmosfera.
     Non sono previste, infatti, attività che possano compromettere la pellicola dei big-bags (la loro movimenta-
     zione è eseguita tramite bretelle opportunamente fissate ai sacconi) favorendo l’evaporazione dell’umidità
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     del contenuto, in quanto verranno utilizzate le medesime attività operative già applicate senza problemi da
     anni nelle discariche operative alla medesima tipologia di rifiuti.
     La valutazione diretta del potenziale impatto delle emissioni odorigene da questa tipologia di rifiuti è possi-
     bile esaminando le periodiche analisi di qualità dell’aria ambiente effettuate nelle discariche operative n.7 e
     n.9, dove si conferiscono le stesse tipologie di rifiuti alle medesime modalità: in nessun caso si sono riscon-
     trati valori; ulteriori emissioni gassose considerate nella valutazione dei possibili impatti per l’impianto di
     deposito preliminare D15, saranno derivanti dalla combustione degli idrocarburi da parte degli mezzi di
     conferimento in ingresso/uscita e di quelli operanti all’interno dell’area.
     Si ritiene, in conclusione, che l’attuazione del progetto non comporti la generazione di livelli di inquinanti
     tali da modificare in modo significativo la qualità dell’aria locale, non ravvisando quindi la presenza di im-
     patti aggiuntivi e significativi sull’ambiente.

                               VALUTAZIONE
     Si ritiene che l’impatto sia da considerarsi non significativo per quanto riguarda la componente inquinamento
     atmosferico.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     L’area di studio è ubicata a sud della confluenza della Valle del Chiampo con la Valle dell’Agno-Guà. I due
     bacini imbriferi del fiume Agno-Guà e del Torrente Chiampo sottendono un bacino imbrifero il cui margine
     settentrionale è costituito dai monti del Gruppo della Carega, Monti Civillina e Faedo che sovrastano Recoa-
     ro; in prossimità dell’are di intervento scorre la a Roggia di Arzignano.
     Il progetto in esame non apporta modifiche alla qualità delle acque superficiali, in quanto tutta l’area interes-
     sata dal deposito preliminare D15 di big-bags, pari al 57% di tutta l’area della discarica n.4, sarà isolata da
     terrapieni di contenimento e le acque di pioggia che vi cadranno all’interno verranno raccolte e inviate a trat-
     tamento nel depuratore mediante allaccio alla fognatura industriale.
     Le acque meteoriche che attualmente defluiscono dall’area tramite la rete delle acque bianche di piazzale e
     dei tetti e la rete stradale di collegamento allo scarico sulla roggia “Fiume Vecchio” avranno una riduzione
     in volume del 70% circa; rispetto alla condizione attuale dell’area della discarica n. 4 si avrà quindi un mi-
     glioramento del contributo alle piene fluviali, e non si avrà alcun interessamento delle matrici ambientali e
     qualitative delle acque superficiali del Fiume Vecchio.

                               VALUTAZIONE
     Si ritiene che l’impatto sia da considerarsi non significativo per quanto riguarda la componente ambiente idrico.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     L’area di studio si inserisce nel quadro di un ampio complesso vallivo pianeggiante di origine fluviale
     (sistema di torrenti Chiampo–Agno Guà) che costituisce la superficie di un potente materasso alluvionale di
     età olocenica colmante il fondo della vallata; più precisamente l’area in oggetto è situata all’estremità sud del
     territorio comunale di Arzignano, in destra idrografica del Torrente Agno, che dista circa 150 m a est
     dell’impianto.
     La pianura in oggetto si è formata per il riempimento dei fondovalle con sedimenti ad opera dei due fiumi
     principali, il T. Chiampo e l’Agno-Guà, e delle valli laterali dei tributari T. Poscola, T. Arpega e T. Restena.
     Il materasso alluvionale è costituito principalmente da depositi ghiaiosi grossolani e ghiaioso-sabbiosi, con
     locali intercalazioni di sedimenti più coesivi (limi e argille) variabili tra il 5 ed il 15% in percentuale.
     L’area interessata è situata in corrispondenza dell’alta pianura alluvionale che si trova ai piedi dei monti
     Lessini. Questa porzione di pianura è caratterizzata da uno strato superficiale di materiali coesivi, di
     spessore variabile e costituito prevalentemente da argille di alterazione delle rocce vulcaniche affioranti

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     nell’area, poggiante sul substrato costituito da depositi ghiaiosi sabbiosi e sabbioso ghiaiosi legati alle
     vicende deposizionali quaternarie dei corsi fluviali presenti nell’area.
     Per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici, l’area in studio si situa a nord del limite settentrionale della
     fascia di ricarica delle falde, con la presenza degli acquiferi freatici di sub-alveo dei torrenti Chiampo e
     Agno-Guà; il passaggio dal sistema dell’acquifero indifferenziato agli acquiferi multistrato della bassa
     pianura si ha lungo una fascia posta fra Montebello e Montecchio Maggiore, poco oltre lo sbocco della valle
     dell’Agno-Guà in pianura
     In merito alla qualità delle acque sotterranee, si segnala come dall’analisi della Tav 5.15 del PTA si può
     osservare che nell’area in esame la falda risulta classificata in CLASSE 2 “Impatto antropico ridotto e
     sostenibile sul lungo periodo e con buone caratteristiche idrochimiche”.
     L’esame dei dati chimici dal 2001 al 2006 rapportati agli episodi noti che li hanno provocati hanno indotto gli
     I periodici monitoraggi nei pozzi di controllo delle acque sotterranee delle discariche operative e post-
     operative in gestione ad Acque del Chiampo SpA hanno sempre escluso che vi siano stati episodi di
     inquinamento derivanti dalle discariche stesse e ad oggi non sono mai state rilevate non conformità dai
     controlli delle acque sotterranee nei pozzi posti nell’area della discarica n.4.
     Nel caso specifico, il deposito preliminare in big-bags verrà posto su un’area di discarica autorizzata, fornita
     di presidi ambientali (barriera impermeabile di fondo e laterale, rete di raccolta dei percolati sopratelo e
     sottotelo, copertura definitiva dei rifiuti, inertizzazione dello strato superficiale dei rifiuti) e sottoposta a
     periodici monitoraggi e controlli dalla gestione post-operativa di Acque del Chiampo Spa; la vulnerabilità
     della falda sotterranea, già considerata in fase di progettazione e autorizzazione all’esercizio della discarica
     n.4, non è in alcun modo modificata dal progetto in esame.

                               VALUTAZIONE
     Si ritiene che l’impatto sia da considerarsi non significativo per quanto riguarda la componente suolo e sottosuolo.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     Il Comune di Arzignano è dotato del piano di classificazione acustica del territorio comunale (PCA),
     approvato con D.C.C. n°27 del 18/07/2001.
     La discarica post operativa n. 4 è collocata in un'area territoriale cui è attribuita una Classe III, “Aree di tipo
     misto”; alle zone immediatamente a Nord e ad Est del sito è attribuita una Classe VI, “Aree esclusivamente
     industriali”; quelle immediatamente a Sud e ad Ovest del sito sono riferite alla Classe III.
     I ricettori più esposti alla rumorosità prodotta dalla discarica sono costituiti da due civili abitazioni ad Ovest
     dello stabilimento, entrambe in Classe III; la prima, non abitata, dista circa 55 m dal confine del nuovo
     deposito temporaneo; la seconda si trova a circa 135 m dal confine Ovest. Si segnala la presenza, se pur in
     un'area di Classe VI, di un potenziale ricettore a circa 20 m di distanza dall'area di progetto, costituito da
     edificio attualmente dismesso (Ex Filippozzi).
     In corrispondenza delle pertinenze esterne delle due civili abitazioni presenti ad Ovest la rumorosità
     prodotta dall'attività in progetto dovrà rispettare il limite di emissione di Classe III diurno pari a 55 dB(A) e
     il limite differenziale di immissione diurno pari a 5 dB(A) essendo l'attività oggetto di studio dichiarata
     come esclusivamente diurna (dalle ore 6.00 alle ore 22.00).
     Le altre sorgenti sonore ambientali in grado di influenzare il clima acustico dell'area sono costituite
     principalmente dal traffico veicolare lungo Via del Lavoro e Via dell’Altura e, secondariamente, da altre
     attività artigianali/industriali e da impianti di depurazione.
     Lo studio previsionale prodotto evidenzia che l’esercizio dell’impianto in progetto comporta emissioni di
     rumore dovute agli autocarri in marcia, alle operazioni di carico/scarico cassone con autocarro, alle
     operazioni di scarico big-bags dal cassone e loro deposito nell’impianto mediante uso di escavatore cingolato
     a benna strisciante Liebherr HS832HD (fuori produzione) con braccio da 29 metri; è altresì rilevato che i
     rumori prodotti dalle pompe sommerse automatiche dei pozzi di estrazione del percolato della discarica n.
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     4, collocati vicino al fabbricato, sono quasi impercettibili all’esterno dell’area della discarica stessa (non sono
     previste modifiche a tali sorgenti sonore).
     La Valutazione Previsionale di Impatto Acustico esamina i possibili impatti creati dalle nuove attività
     previste nel sito, con il deposito preliminare di big-bags dei fanghi prodotti dal depuratore.
     Il suddetto documento conclude, sulla base delle misurazioni effettuate, che le lavorazioni in progetto presso
     l’area di discarica n. 4 rispetteranno i limiti normativi d’immissione e di emissione in corrispondenza dei
     ricettori ad Ovest e, a maggior ragione, i valori normativi in corrispondenza del ricettore ad Est, collocato in
     un’area di Classe VI. E’ stato valutato anche il limite differenziale in corrispondenza dei ricettori in Classe III
     (abitazioni lungo Via Cà Rossa, sia "disabitate" sia occupate) concludendo che nell’abitazione prossima il
     limite differenziale dovuto alle operazioni di carico/scarico cassoni dall’autocarro risulta pari a 5 dBA; con
     riferimento alle altre sorgenti, il limite differenziale è rispettato con maggiore margine di sicurezza. Le
     analisi effettuate non escludono comunque possibili superamenti del limite differenziale, in particolare in
     periodi in cui il rumore residuo risultasse inferiore a quello stimato (esempio: scarso traffico pesante sulle
     strade). Gli estensori dello studio prevedono pertanto nuove valutazioni (e misurazioni) nel caso l’abitazione
     attualmente disabitata venisse nuovamente destinata all’effettiva residenza; in caso si potrebbe prevedere
     una barriera fonoisolante sulla sommità del terrapieno Ovest.
     La documentazione prodotta non permette di valutare l'impatto acustico dell'opera in progetto con
     sufficiente accuratezza; non sono adeguatamente caratterizzati il rumore residuo (in termini di
     campionamento temporale) e le sorgenti sonore.
     In conclusione, i dati forniti inducono a prevedere possibili superamenti del limite differenziale di
     immissione in corrispondenza del ricettore prossimo al confine Ovest e si ritiene pertanto necessaria
     un’accurata verifica post operam in corrispondenza dei ricettori in Classe III.

                               VALUTAZIONE
     Si prende atto che l’impatto è dichiarato come non significativo e che il proponente stima un impatto acustico conforme
     ai limiti normativi, tuttavia emerge la necessità di prevedere specifici e accurati monitoraggi per la determinazione della
     situazione post operam in corrispondenza dei ricettori in Classe III, presenti in prossimità dell’impianto.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     In relazione alla tipologia dell’intervento non sono previsti né attesi impatti aggiuntivi significativi e capaci
     di generare alterazioni significative o alcun elemento negativo per quanto concerne la componente agenti fi-
     sici.

                               VALUTAZIONE
     Si ritiene che l’impatto sia da considerarsi non significativo per quanto riguarda la componente agenti fisici.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     Sotto l’aspetto ambientale e paesaggistico il territorio in cui si inserisce l’area oggetto di studio è interessato
     da tre ambiti piuttosto distinti: la fascia collinare inferiore, quella pedecollinare e la pianura.
     In generale, le zone di fondo valle e pianura sono fortemente industrializzate, mentre il paesaggio risulta
     ancora intatto in collina e principalmente nelle località montane. L’agricoltura è diffusa su tutto il contesto
     territoriale a cui appartiene l’area di studio. Nell’ambito pedecollinare, i terreni sono investiti
     prevalentemente a seminativi e vigneto. La pianura, invece, risulta collegata ad una tipologia di agricoltura
     intensiva.
     Dal punto di vista produttivo, l’area in esame si inserisce in un contesto con forte concentrazione di attività
     industriali, commerciali e terziarie, ben ramificate nel territorio. I settori predominanti della zona sono:
     industria del cuoio e delle pelli, industria del marmo, industria meccanica, industria chimica e farmaceutica,
     industria tessile e dell’abbigliamento, industria della carta.

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     Nello specifico l’area pianeggiante della discarica n.4 è chiusa a nord ovest dalla zona industriale di
     Arzignano, caratterizzata da ampi capannoni ospitanti principalmente industrie legate direttamente o
     indirettamente alla concia ed industrie chimiche. Ad est è presente l’impianto del depuratore, mascherato in
     parte da una siepe in Tuja.
     Al confine sud est del depuratore si eleva per qualche metro dal piano campagna la baulatura di copertura
     rinverdita della discarica n.8 di Acque del Chiampo SpA.
     Solo sul lato sud ed ovest la discarica n.4 confina con alcuni impianti di vitigno, e con campi coltivati a
     seminativo, od ortaggi, a nord-ovest.

                               VALUTAZIONE
     Si ritiene che l’impatto sia da considerarsi non significativo per quanto riguarda la componente paesaggio.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     L’impianto della discarica n.4, da adibire a deposito dei big-bags dei fanghi del depuratore di Arzignano
     provenienti da trattamento delle acque reflue industriali, è posto in adiacenza ad ovest del depuratore stes-
     so; l’accesso all’impianto è situato su Via Cà Rossa, laterale di Via Altura, che si continua con la SP n°105 Al -
     tura (via Roggia di Sopra); in caso di interruzione per motivi eccezionali dei conferimenti, i mezzi adibiti al
     trasporto dei rifiuti (della ditta Pulistrade), provenienti dall’uscita del depuratore in Via Ferraretta, si immet-
     teranno su Via dell’Altura e invece di proseguire attraverso Via del Lavoro e Via Sesta Strada verso l’ingres-
     so al comprensorio delle discariche in gestione operativa, denominate discarica n.7 e n.9, proseguiranno fino
     a Via Cà Rossa dove si situa l’ingresso alla discarica n. 4; non sarà utilizzata altra viabilità, almeno fino alla
     realizzazione della nuova Via Ferraretta
     I mezzi di trasporto che transitano lungo Via Altura provengono principalmente dalla viabilità principale co-
     stituita dalla SP 93 “Arzignanese” , dalla SP 33 “Montorsina” e dalla SP31 “Valdichiampo”. In parte questi
     mezzi sono diretti alla zona industriale di Arzignano, in parte sono di attraversamento, ovvero utilizzano
     Via Altura come collegamento tra le arterie principali.
     Dal deposito preliminare i rifiuti verranno successivamente prelevati ed avviati a smaltimento, al termine
     del blocco eccezionale dei conferimenti che obbligherebbe il gestore a mettere in esercizio l’impianto in pro-
     getto. In questo caso però, se cambiano i siti di smaltimento, potrebbe essere necessario modificare la viabili-
     tà attualmente interessata; si ricorda che l’attività dell’impianto riguarda il solo periodo diurno e che pertan-
     to i trasporti interesseranno il solo traffico stradale diurno e feriale.
     L'aumento del traffico veicolare indotto dalla variante richiesta è stato valutato considerandoi i soli mezzi
     pesanti di trasporto come veicoli in ingresso ed uscita dall’impianto; i mezzi impiegati per il conferimento
     dei rifiuti presso l’impianto sono classificabili in camion pesanti con portata utile di circa 10 ton.
     Nelle condizioni di progetto sono prevedibili conferimenti al deposito preliminare pari ad un quantitativo
     medio giornaliero di 100 ton/giorno, per 5 giorni a settimana, con punte possibili di 140 tonn/giorno in parti-
     colari periodi dell’anno di aumento produzione dei reflui industriali.
     Il traffico medio in ingresso all’impianto, nell’arco di 8 ore lavorative al giorno, per 5 giorni a settimana, ri-
     sulta cautelativamente costituito da circa n°3 camion all’ora, da 10 tonn (in media 6 passaggi/ora pari a 48
     passaggi di camion al giorno lungo Via dell’Altura); sulla base di tali considerazioni si può stimare un au-
     mento complessivo del traffico indotto pari a 8 mezzi da 10 tonn (stima cautelativa), corrispondenti a 16
     transiti in più in zona industriale ad Arzignano, rispetto alla situazione attuale.
     Questo valore permette di osservare come l’aumento maggiore del traffico veicolare in Via dell’Altura sarà
     pari a circa l’0,8%; tale variazione risulta nel complesso trascurabile e non incide in maniera apprezzabile sul
     livello di servizio della strada.
     Il contributo al traffico veicolare attribuibile ai mezzi in ingresso ed uscita all’impianto pertanto, nella condi-
     zione di maggior attività, può essere considerato trascurabile e non significativo.

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                               VALUTAZIONE
     Si ritiene che l’impatto sia da considerarsi non significativo per quanto riguarda la componente dell’impatto viabilistico.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     L’ambiente della campagna prossimo all’area sud est della zona industriale di Arzignano si presenta
     particolarmente degradato e semplificato e la pratica intensiva dell’agricoltura, cui si aggiunge l’elevato
     particellamento derivante dai diffusi insediamenti industriali, ha portato alla quasi completa rimozione degli
     elementi naturali in questo territorio.
     Alcune aree di interesse naturalistico-ambientale che sono parzialmente o interamente ricomprese nel
     territorio comunale di Arzignano, sono le Rotte del Guà e i Fossi di Tezze di Arzignano. Queste aree sono
     poste a notevole distanza dalla zona in cui si situa l’impianto.
     La fauna è presente in esemplari numericamente importanti solo nella fascia collinare e submontuosa del
     Comune di Arzignano; nelle discariche post-operative, dopo la loro ricomposizione ambientale, compaiono
     alcune specie ornitiche e mammiferi interessanti, che restituiscono parziale naturalità a una zona che è
     fondamentalmente industrializzata.
     Le specie ornitiche presenti nel distretto conciario della Valle del Chiampo sono complessivamente 122 e
     sono sudpise in base a nidificazione certa, nidificazione probabile e possibile. Tra queste specie di uccelli
     prevale negli avvistamenti il Falco. Comunque anche per la presenza di alcuni laghetti interni sono rilevabili
     numerosi anfibi e rettili.
     Per quanto riguarda la discarica n.4 la superficie abbastanza contenuta di prato, la mancanza di siepi e la
     presenza di rade alberature, inoltre la mancanza di ambienti naturalizzati all’esterno del sito, ne fanno
     un’area non frequentata da specie faunistiche degne di interesse.

                             VALUTAZIONE
     Si ritiene che l’impatto sia da considerarsi non significativo per quanto riguarda la presente componente risorse
     naturali, flora e fauna.


     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE
     PERSONE
     In relazione alla tipologia dell’intervento non sono previsti né attesi impatti aggiuntivi significativi e capaci
     di generare alterazioni significative o alcun elemento negativo per quanto concerne la salute dei lavoratori e
     delle persone.

                               VALUTAZIONE
     Si ritiene che l’impatto sia da considerarsi non significativo per quanto riguarda la presente componente.


                     VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO

                               CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
     riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.

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     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
     concernenti l’inquinamento acustico.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                           Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
               al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1. L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
      dell’attività; in particolare per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e lo scarico delle acque; a tal
      proposito dovranno essere rispettate le prescrizioni contenute nel parere della C.T.P.A. n.05/1114 del
      20.11.2014.
     2. In sede di collaudo dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
      verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza
      triennale, e mirata ai ricettori in classe III, presenti immediatamente ad Ovest dell’impianto.:
      - le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei
      punti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno
      concordate con Arpav;
      - l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
      Previsionale di Impatto Acustico;
      - nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, concordati
      con Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i risultati
      delle analisi.
     3. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
      addetto ala gestione dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio segnalati
      (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del
      certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.


     Vicenza, 26 novembre 2014


       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
     dott.ssa Silvia Chierchia                            Ing.Ferretti Maria Pia




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