determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINAZIONE N° 1547 DEL 17/12/2018

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA: VALORE AMBIENTE SRL
     PROGETTO: REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO DI SELEZIONE E RECUPERO DI
     RIFIUTI URBANI E SPECIALI NON PERICOLOSI
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI VICENZA, STRADA PELOSA CIV 173

                            IL DIRIGENTE
     Vista la documentazione presentata con nota prot. 47842 del 18 luglio 2018 da parte della ditta
     Valore Ambiente srl, con sede legale in Contrà Pedemuro San Biagio n.72 in comune di Vicenza e
     relativa al progetto di un “Realizzazione di un impianto di selezione e recupero di rifiuti urbani e
     speciali non pericolosi” presso il comune di Vicenza Strada Pelosa civ. 173 richiedendo,
     contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti di
     infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
     complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
     della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della parte seconda
     del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i..
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 24-07-2018 , contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.
     Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni del
     Comune di Vicenza con nota prot. 58525 del 06/09/2018 e dell’ULss 8 Berica con nota prot. 59962
     del 13-09-2018, trasmesse al proponente per le considerazioni di pertinenza, con nota n.60972 del




copia informatica per consultazione
     18-09-2018, all’interno della comunicazione con la quale è stata inoltrata la richiesta di
     integrazione.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 05-12-2018, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     31/2018 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
     dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
     pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
     dell'intervento.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.11 del 29/03/2018 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2018-2020.
     Visto che con Decreto del Presidente n. 41 del 27/04/2018 è stato approvato il Piano Esecutivo di
     Gestione 2018/2020 ed il Piano Performance anni 2018/2019.

                         DETERMINA

      1. che il progetto della ditta Valore Ambiente srl, con sede legale in Contrà Pedemuro San
        Biagio n.72 in comune di Vicenza e relativa al progetto di un “Realizzazione di un impianto
        di selezione e recupero di rifiuti urbani e speciali non pericolosi” presso il comune di
        Vicenza Strada Pelosa civ. 173 è escluso dalla procedura di valutazione di impatto
        ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate
        nel parere 31/2018 allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e
        sostanziale;

      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Vicenza, ad
        ARPAV, all’ULSS n.8 ;
      5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

      6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line.




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                            INFORMA


     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
     Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
     presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
     data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
     Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
     autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.



     Vicenza, 17/12/2018



                                    Sottoscritta dal Dirigente
                                     (MACCHIA ANGELO)
                                      con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                  PROVINCIA DI VICENZA
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                DETERMINAZIONE N° 1547 DEL 17/12/2018


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:     VALORE     AMBIENTE        SRL
     PROGETTO: REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO DI SELEZIONE E RECUPERO DI
     RIFIUTI  URBANI   E  SPECIALI   NON    PERICOLOSI
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI VICENZA, STRADA PELOSA CIV 173




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 17/12/2018.


     Vicenza, 17/12/2018




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
                            Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                        Valore Ambiente srl
                            PARERE N. 31/2018

     Oggetto: Realizzazione di un impianto di selezione e recupero di rifiuti urbani e speciali non pericolosi.
     PROPONENTE:            Valore Ambiente srl
     SEDE LEGALE:           contrà Pedemuro San Biagio n. 72 - Vicenza
     SEDE INTERVENTO:         strada Pelosa n. 173 - Vicenza
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianto di recupero di rifiuti non pericolosi
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                      infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                      pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                      operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                      decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:        \\\
     DATA DOMANDA:           18 luglio 2018
     DATA PUBBLICAZIONE:        24 luglio 2018
     DATA INTEGRAZIONI:        02 novembre 2018

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - Relazione Screening di VIA;
      - Dichiarazione di non necessità procedura di valutazione di incidenza ambientale;
      - Relazione allegata alla "dichiarazione di non necessità procedura di valutazione di incidenza
       ambientale";
      - C - Computo metrico interventi;
      - Tav. 1 - Inquadramento territoriale;
      - Tav. 2.a - Stato di fatto — Planimetria generale;
      - Tav. 2.b - Stato di fatto: Piante;
      - Tav. 2.c - Stato di fatto: Prospetti e sezioni;
      - Tav. 3.a - Stato di progetto: Planimetria generale, flow chart impianto;
      - Tav. 3.b - Stato di progetto: Piante impianto;
      - Tav. 3.c - Stato di progetto: Pianta copertura, prospetti e sezioni;
      - Tav. 3.d Stato di progetto: Distanza minima dalle abitazioni ed edifici pubblici (punto 1.3.7.2 elab. D
       del DCR n. 30 del 29/04/ 2015);
      - Tav. 3.e - Stato di progetto: Schema fognatura;
      - Tav. 4 - Sovrapposizioni: Piante, prospetti e sezioni;
      - Dati vettoriali (shape file) per l'inpiduazione geografica dell’intervento.

                          PREMESSE ED UBICAZIONE
     Valore Ambiente S.r.l., Società di scopo soggetta a direzione e coordinamento di AIM Vicenza S.p.A., si oc -
     cupa della gestione integrale del ciclo dei rifiuti urbani e dell’igiene del suolo su tutto il territorio del Comu-
     ne di Vicenza, effettuando la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani provenienti da
     utenze domestiche e attività produttive favorendo lo sviluppo delle raccolte differenziate attraverso una
     molteplicità di servizi stradali, porta a porta e centri di raccolta; a completamento delle attività di raccolta,
     viene assicurata l’attività di pulizia e igiene del suolo su tutto il territorio comunale garantendo i servizi di
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     spazzamento meccanico e manuale, il lavaggio strade e a pressione, la raccolta delle foglie, la pulizia dei
     mercati rionali, il diserbo stradale e altri servizi di igiene urbana.
     Dall’esame delle disponibilità impiantistiche nel settore del trattamento della frazione secca riciclabile nella
     provincia di Vicenza, è emersa l’esigenza di un impianto moderno e per il trattamento e la selezione degli
     imballaggi in plastica e metallo da raccolta differenziata.
     Il progetto prevede la realizzazione di un impianto, con le relative aree di stoccaggio e strutture di servizio,
     per la selezione di rifiuti urbani e speciali non pericolosi al fine di ottenere materiali recuperabili in confor -
     mità a quanto previsto dai consorzi di filiera CONAI (Corepla, RICREA, CIAL, ecc.).
     La potenzialità massima annuale prevista, intesa come produzione di rifiuti selezionati, è di 30.000 t/anno
     complessive; considerati circa 310 giorni lavorativi all’anno ne risulta che giornalmente vengono trattati me-
     diamente 97 t/g di rifiuti.
     L’immobile oggetto di intervento è situato nel comune di Vicenza, in Strada della Pelosa civ. 171-173. .
     L’area pianeggiante si trova in prossimità del casello di Vicenza Est.
     Il sito in cui si interviene è ubicato in Z.T.O. D2 (zona per insediamenti economici produttivi) , il sito in esa-
     me ricade in un’area su cui non insistono particolari vincoli. In particolare l’area di progetto si trova all’ester-
     no delle fasce di 150 m all’interno delle quali grava il vincolo paesaggistico ai sensi della lettera c), comma 1,
     Art. 142 del D.lgs 42/2004 ss.mm.ii..




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                              Ortofoto del sito



                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Vicenza;
     • Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del Comune di Vicenza;
     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Vicenza;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
     • Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
     • Piano Regionale di Gestione Rifiuti;
     • Rete Natura 2000.
     Nello studio preliminare non è stato valutato il Piano di Gestione Rischio Alluvioni, mentre per quanto
     riguarda PTRC non si rapporta l'impianto con il PTRC vigente e solo parzialmente con quello adottato e
     riadottato (nello SPA è stato chiamato vigente il PTRC adottato). In relazione al PAT Non è stata analizzata
     la Tav. n. 4 del PAT (Carta delle trasformabilità) che inpidua l’area interessata dall’impianto come “Aree
     idonee per il miglioramento della qualità urbana e territoriale - Art. 26”, mentre rispetto al PI ed
     all’”elaborato n. 4 – rete ecologica” occorrerebbe analizzare il rapporto tra l’opera da realizzare con l’ambito


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     progetto “corridoio ecologico Berici-Bacchiglione-Tesina” (art. 47 norme tecniche operative del PI presente ai
     margini dell’intervento stesso .
     Infine, per il Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Speciali deve essere approfondita, all’interno del
     Quadro Progettuale, la questione relativa alle distanze lo S.P.A, definendo se l’area inpiduata con il cerchio
     rosso è oggetto di attività di recupero ovvero di mera affinazione delle MPS.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     Il lotto su cui si va ad intervenire ha una superficie planimetrica di 13944 mq, ed collocato ai margini di una
     zona per insediamenti economici-produttivi; l’area risulta pianeggiante.
     Il lotto è servito da rete elettrica, metano, acqua e linea telefonica; non è presente la rete fognaria e sono
     attualmente presenti:
     - un edificio ad uso uffici (invariato) con parcheggi lato strada e percorsi pedonali a ridotto del fabbricato;
     - una pesa per mezzi pesanti (invariata);
     - un capannone ad uso artigianale da demolire e ricostruire per far fronte alle perse esigenze delle
     lavorazioni che si andranno ad eseguire con area esterna pavimentata;
     - una cabina elettrica di trasformazione MT/BT da demolire e ricollocare in funzione del nuovo complesso
     che si andrà a costruire ed al maggior fabbisogno energetico dell’impianto di separazione rifiuti.
     Si prevede la demolizione completa dei seguenti fabbricati:
     - capannone artigianale (superficie coperta 7146 mq);
     - della cabina elettrica di trasformazione (superficie coperta 13 mq).
     Le operazioni di demolizione saranno eseguite in sicurezze e cercando di limitare i disagi agli immobili posti
     nelle vicinanze mediante:
     - limitazioni della formazioni di polveri durante le fasi di demolizioni, mediante bagnatura delle macerie;
     - interruzione delle operazioni di demolizione nelle ore di riposo come da linee guida conduzioni cantieri
     emessa dal Comune di Vicenza.
     I materiali derivanti dalla demolizione saranno separati direttamente in sito; gli inerti derivanti dalla
     demolizione saranno ridotti mediante impianto mobile di triturazione e conferiti al luogo di riutilizzo o di
     stoccaggio a seconda delle richieste. Se nel corso delle lavorazioni o a seguito delle analisi da effettuarsi
     prima dell’avvio del cantiere, si riscontrasse la presenza di materiali particolari che necessitino trattamenti
     particolari, si effettueranno le operazioni di smaltimento in conformità alle norme vigenti.
     NUOVE COSTRUZIONI
     Il progetto prevede la costruzione dei seguenti stabili:
     - cabina prefabbricata di trasformazione elettrica MT/BT;
     - capannone prefabbricato per le attività di separazione rifiuti multimateriale leggero ed autofficina.
     Il nuovo capannone prefabbricato sarà sudpiso nelle seguenti zone:
     - Zona trattamento rifiuti (mq 6907);
     - Zona autofficina (mq 825);
     - Zona spogliatoi e spazi tecnici a servizio dell’impianto trattamento rifiuti e dell’autofficina (sviluppo su tre
     piani per una superficie complessiva di 320 mq).
     Nella zona separazione rifiuti, nelle aree adibite a stoccaggio dei materiali, è previsto un muro di protezione
     (spessore 30 cm e altezza 150 cm), dagli urti delle macchine operatrici.

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     La separazione delle zona interne sarà realizzata da muratura armata in blocchi di calcestruzzo; i solai
     interni nella zona spogliatoi saranno realizzati del tipo predalles gettati i opera.
     Piazzali e recinzioni
     La pavimentazione esterna, realizzata in c.a. di spessore 20 cm con doppia rete elettrosaldata, avrà idonea
     pendenza in modo da consentire la captazione dell’acqua piovana in pozzetti con griglia afferenti a condotte
     interrate in PVC opportunamente dimensionate; le acque raccolte saranno scaricate nel fossato su Strada
     Pelosa.
     L’area è provvista di recinzione in rete metallica su zoccolo in muratura; l’accesso agli uffici avviene cancello
     carraio al civ. 171 direttamente da Strada Pelosa o dal cancello carraio sulla strada interna che si immette su
     strada Pelosa al civ. 173.
     Gli accessi all’attività produttiva sono effettuati dalla strada interna comune che accede su Strada Pelosa al
     civ. 173; sono previsti accessi distinti per l’attività di separazione rifiuti e l’attività autofficina.
     In prossimità dell’edificio uffici e servizi, è presente una pesa a ponte interrata adibita alla pesatura dei
     mezzi conferitori sia in ingresso che in uscita dall’impianto.
     Sulla superficie del piazzale tra la strada (via Pelosa) e l’edificio uffici e servizi è presente il parcheggio per le
     auto del personale impiegatizio e degli operatori dell’impianto e dell’officina.
     A ridosso della recinzione lato strada privata (lato nord-ovest e sud-ovest) sarò realizzata un’aiuola con
     siepe sempreverde.
     Fognature
     Strada Pelosa non è servita da fognatura pubblica e le acque piovane sono trattate in conformità all’art. 39
     del “PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE Art. 121, considerando che l’insediamento produttivo:
     - non rientra tra le attività dell’allegato F al PTA (rif. Punto 1 art. 39);
     - non rientra al punto 3 comma a art. 39 (piazzali, di estensione superiore o uguale a 2000 mq, a servizio di
     autofficine, carrozzerie, autolavaggi e impianti di depurazione di acque reflue) in quanto la superficie
     esterna a servizio dell’autofficina è di 770 mq;
     - non rientra al punto 3 comma b art. 39 (superfici destinate esclusivamente a parcheggio degli autoveicoli
     delle maestranze e dei clienti, delle tipologie di insediamenti di cui al comma 1, aventi una superficie
     complessiva superiore o uguale a 5000 mq) in quanto la superficie esterna delle aree pavimentate a cortile è
     di 4050 mq (770 autofficina +2520 trattamento rifiuti +760 uffici come da schema sopra riportato);
     - all’esterno non è previsto lo stoccaggio dei rifiuti con la sola eccezione degli scarti fini conservati in
     container scarrabili protetti con telo impermeabile;
     - non viene aumentata la superficie impermeabile del lotto (anzi l’inserimento dell’aiuola perimetrale
     comporta un aumento della superficie a verde e quindi della superficie permeabile del terreno) si mantiene
     lo scarico diretto delle acque piovane nel fossato su Strada Pelosa.
     Nel ciclo produttivo non si prevede l’utilizzo acqua; le acque di lavorazione sono costituite esclusivamente
     dalle acque di lavaggio delle pavimentazioni interne e da eventuali rilasci dal materiale conferito; tali acque
     vengono raccolte mediante una apposita rete di drenaggio dedicata e stoccate in vasche interrate a tenuta per
     essere periodicamente avviate, per mezzo di autobotti, a smaltimento in idonei impianti di depurazione.
     Gli scarichi derivanti dai servizi igienici sono assimilabili a quelli di tipo residenziale.
     Le acque reflue saranno convogliate su vasche di sedimentazione tipo imhoff e quindi smaltite con sistema
     di subirrigazione.
     PROCESSO DI LAVORAZIONE
     Il materiale in ingresso e in uscita dall’impianto viene così gestito:
     - i carichi costituiti da imballaggi in plastica/multimateriale leggero, dopo le operazioni di pesatura e
     registrazione, vengono scaricati nella relativa zona di ricezione posta in testa all’impianto di trattamento;
     - i carichi di carta e cartone, sempre dopo le operazioni di pesatura e registrazione, vengono scaricati nella
     relativa zona di ricezione posta in prossimità della pressa imballatrice;

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     - i materiali prodotti vengono imballati per mezzo della pressa imballatrice e immagazzinati, separati per
     tipo, nelle aree di stoccaggio;
     - gli scarti fini vengono raccolti in cassoni scarrabili;
     - i materiali imballati pronti per il conferimento presso altri impianti, ovvero a smaltimento nel caso degli
     scarti, vengono spostati, per mezzo di sollevatori con pinza, nella seconda area di stoccaggio posta in testa
     all’impianto. Ciò consente di ridurre al minimo il transito e la manovra dei mezzi di trasporto pesante
     all’interno dell’area dell’impianto ed evitare, di conseguenza, interferenze con i mezzi operativi e con il
     personale dell’impianto stesso;
     - dopo le opportune operazioni di pesatura e registrazione, i materiali imballati e i container scarrabili,
     caricati sui mezzi di trasporto, vengono conferiti presso gli altri impianti di trattamento o smaltimento.
     Tutte le operazioni di scarico, trattamento e carico di tutti i materiali conferiti e prodotti dall’impianto
     vengono eseguite all’interno di capannoni e non è previsto lo stoccaggio di materiali, né sfusi né imballati,
     all’esterno dei capannoni; è possibile, invece, lo stoccaggio all’esterno dei capannoni unicamente dei
     container scarrabili contenenti lo scarto fine. In tal caso i container verranno chiusi con teli impermeabili e
     quindi protetti dall’azione degli agenti atmosferici e non in grado di generare il dilavamento dei materiali in
     esso contenuti.
     Tutte le aree di stoccaggio e trattamento all’interno dei capannoni sono pavimentate e impermeabilizzate ed
     è previsto un sistema di raccolta di eventuali colaticci con stoccaggio in vasca interrata a tenuta e prelievo
     mediante autobotte.
     Tutti i piazzali sono pavimentati, impermeabilizzati e provvisti di sistema di raccolta delle acque piovane.
     I rifiuti oggetto di trattamento sono:
     . multimateriale leggero CER 15.01.06 (imballaggi in plastica, metallo e alluminio);
     - imballaggi in plastica CER 15.01.02 e CER 19.12.04;
     - imballaggi in carta/cartone CER 15.01.01;
     - carta e cartone CER 20.01.01 e CER 19.12.01
     Per quanto concerne l’impianto di trattamento degli imballaggi in plastica e metallo, si evidenzia, inoltre,
     come l’ampia disponibilità di stoccaggio assicuri la possibilità di procedere con la normale gestione
     dell’impianto anche durante i sia pur limitati periodi di fermo impianto per manutenzioni. Infatti, la zona di
     ricezione di circa 700 (zona 2) mq consente il deposito di circa 1200 mc di materiale sfuso che corrisponde a
     circa 90 t. In situazioni di emergenza è inoltre possibile procedere con la pressatura del materiale prima della
     lavorazione e con lo stoccaggio nei due ampi magazzini posti a monte (zona 1 - 900 mq) e a valle (zona 3 -
     2000 mq) dell’impianto. Anche eventuali ritardi nel ritiro dei materiali prodotti potranno essere gestiti senza
     disagi: le aree di ricezione e stoccaggio consentono, infatti, complessivamente, lo stoccaggio di circa 2.500 t
     plastica e carta pressata.
     TRATTAMENTO DEGLI IMBALLAGGI IN PLASTICA/MULTIMATERIALE LEGGERO
     Il materiale scaricato dai mezzi conferitori nell’area di ricezione sarà movimentato tramite pala meccanica e
     caricato nella tramoggia dell’aprisacchi per mezzo di un caricatore con benna a polipo, il materiale sfuso,
     sarà trasportato al vaglio a tamburo che ne opera la separazione, in funzione delle dimensioni, in due distinti
     flussi:
     - sottovaglio costituito essenzialmente da contenitori;
     - sopravaglio costituito da soprattutto da film, cassette, scarti ingombranti, ecc.
     Il sottovaglio sarà demetallizzato, in una prima fase, mediante un estrattore magnetico per il recupero dei
     metalli ferrosi e, successivamente, mediante un estrattore a correnti parassite per il recupero dei metalli non
     ferrosi costituiti da imballaggi in alluminio.
     I materiali recuperati e il flusso restante passano, separatamente, in una cabina di cernita manuale per la
     correzione di eventuali errori nei metalli e per l’estrazione di scarti dal flusso principale; successivamente il
     flusso principale sarà caricato, mediante un nastro trasportatore, all’interno di un vaglio balistico a piani
     mobili. Tale macchina ne opera la separazione in tre distinti flussi in funzione della dimensione e della
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     geometria: frazione fine che, passando attraverso i fori dei piani mobili, viene raccolta in cassoni scarrabili,
     corpi piatti e corpi tondi.
     I “corpi piatti”, proseguendo la loro corsa, vengono sottoposti all’azione di tre selezionatrici ottiche poste in
     serie in grado di selezionare, mediante telecamere all’infrarosso ed espulsori ad aria compressa, i persi
     materiali in funzione della loro composizione. La prima selezionatrice ottica seleziona “in positivo” il film di
     piccole dimensioni (FILS) lasciando cadere sul nastro trasportatore successivo “in negativo” il materiale
     rimanente. Da questi, il materiale sarà inviato alla seconda selezionatrice ottica “ternaria” per la selezione “in
     positivo” di una miscela di MPO (misto poliolefine) e IPP (polipropilene) e, separatamente, di un ulteriore
     prodotto secondo le indicazioni che saranno date da Co.Re.Pla (per esempio, vaschette in polistirolo). In
     “negativo” sarà, invece, selezionato il MIX (imballaggi vari in plastica).
     La miscela di MPO e IPP verrà, infine, inviata alla terza selezionatrice ottica per la separazione nei due
     prodotti distinti MPO e IPP.
     Tutti i materiali così selezionati, scaricati singolarmente su nastri trasportatori, passano attraverso una cabina
     di cernita manuale per la correzione di eventuali errori.
     I “corpi tondi” vengono a loro volta alimentati a una selezionatrice ottica trivalente per la selezione di
     bottiglie in polietilene tereftalato (PET), bottiglie in polietilene (PE) e MIX. Il PET viene successivamente
     alimentato a una batteria di selezionatrici ottiche a doppio passaggio per la sua separazione nei tre colori
     previsti da Co.Re.Pla: PET trasparente (PET LIGHT), PET azzurrato (PET A) e PE colorato (PET C). Anche in
     questo caso tutti i materiali selezionati passano attraverso una cabina di cernita manuale per la correzione di
     eventuali errori.
     Il sopravaglio del vaglio a tamburo attraversa una cabina di cernita manuale per il recupero di materiali
     quali il film di grandi dimensioni (FILM), le cassette (CASS), i contenitori in plastica rigida (MPR) e gli
     scarti. Il flusso rimanente si ricollega a quello del sottovaglio per il recupero di eventuali altri materiali in
     esso presenti.
     Tutti i materiali recuperati, dopo la verifica effettuata nelle cabine di cernita manuale, vengono scaricati
     all’interno dei relativi box di stoccaggio con scarico dosato per poter essere alimentati, singolarmente, alla
     pressa imballatrice.
     Il funzionamento in automatico dell’impianto è gestito da PLC tramite un visore di interfaccia che visualizza
     lo stato di tutte le componenti dell’impianto e gli eventuali allarmi.
     TRATTAMENTO DELLA CARTA E DEL CARTONE
     Il materiale scaricato dai mezzi conferitori nell’area di ricezione posta in prossimità della pressa imballatrice,
     è movimentato tramite pala meccanica e, dopo una eventuale pulizia manuale a terra per l’eliminazione di
     impurezze, caricato, per mezzo di un caricatore con benna e polipo, sul nastro trasportatore di alimentazione
     della pressa imballatrice. Qualora se ne presenti la necessità o l’opportunità, il materiale può essere
     selezionato, sempre manualmente, a seconda della tipologia: carta, cartone, ecc. Il materiale recuperato è
     inviato al riciclaggio.




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     Descrizione attività autofficina
     L’autofficina sarà destinata alla riparazione veicoli del gruppo AIM ed in particolare dei mezzi impiegati per
     la raccolta rifiuti e sarà attrezzata con: ponti di sollevamento mezzi, banco prova freni, tornio, troncatrici,
     fresa e mola.
     Si richiede di integrare il progetto con quanto evidenziato all’interno del Quadro Programmatico e
     specificando per quali attività di recupero si arrivi all’effettiva produzione di MPS/EoW e quali siano le
     caratteristiche di riferimento di tali materiali. Si richiede, inoltre, una procedura gestionale per il
     mantenimento delle pavimentazioni in stato di integrità.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                                  111
                  QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     L'impatto prodotto dalle polveri generate nel cantiere ha una limitata estensione sia dal punto di vista spa -
     ziale che temporale: l'area soggetta all'aumento della concentrazione di polveri in atmosfera è circoscritta a
     quella del cantiere e al suo immediato contorno e le attività di cantiere si svolgono in un arco di tempo che,
     riferito agli intervelli di tempo considerati per valutare le alterazioni sulla qualità dell'aria, costituiscono un
     breve periodo. Tali polveri non risultano mai caratterizzate dalla presenza di sostanze nocive.
     Un impatto di minore importanza è quello dovuto alle immissioni inquinanti da parte dei mezzi di cantiere,
     che devono sottostare ai limiti di emissioni controllati in occasione delle revisioni periodiche.
     Per la fase di esercizio, invece, si evidenzia come i materiali movimentati nell’impianto abbiano caratteristi -
     che fisiche tali per cui non risultano produrre polveri significative. Gli interventi di pulizia sono eseguiti per
     eliminare eventuali detriti e polveri mediante scopa industriale azionata (spinta) da un carrello elevatore. Da
     tali attività potranno originarsi delle emissioni non tali da disperdersi in atmosfera ma immediatamente rica-
     denti sul suolo che, in ogni caso, potranno essere bloccate umidificando la pavimentazione. Per di più, le
     polveri che potrebbero originarsi dalla pulizia del piazzale, non sono sicuramente confrontabili con quelle
     producibili presso cantieri sprovvisti di basamenti pavimentati.
     I gas di scarico della centrale termica (caldaia a metano) sono tenuti sotto controllo mediante periodici inter-
     venti di manutenzione affidati con contratto ad impresa esterna qualificata, la quale comunica periodicamen-
     te i rendimenti alla Provincia.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     L’impianto oggetto del presente studio è ubicato a circa 30 m s.l.m. ed il corso d’acqua più vicino è il fiume
     Bacchiglione, distante circa 750 m. Vista la distanza dal fiume Bacchiglione, l’effetto dell’attività di recupero
     rifiuti non pericolosi svolta presso l’impianto in esame sulla componente ambientale acque superficiali
     risulta trascurabile in quanto l’attività di recupero non produce scarichi idrici di alcun genere.


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                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     L’attività di recupero rifiuti non pericolosi non comporta sversamenti nel terreno di sostanze liquide.
     Le operazioni di scarico e trattamento dei rifiuti avverranno all’interno del capannone, che avrà una
     superficie pavimentata con un massetto in cls di tipo industriale di spessore pari a 30 cm; eventuali
     sversamenti accidentali, saranno convogliati verso una vasca a tenuta da svuotare periodicamente.
     Nel cortile esterno non è previsto lo stoccaggio dei materiali, con la sola eccezione degli scarti fini, conservati
     temporaneamente in container scarrabili provvisti di telo di copertura impermeabile.
     Per minimizzare gli effetti negativi sulla componente ambientale acque sotterranee si prevede di adottare le
     seguenti procedure gestionali:
     - impiego dei mezzi per il tempo strettamente necessario all’effettuazione delle attività;
     - revisioni e controlli periodici sui mezzi e sui macchinari utilizzati;
     - in caso di sversamenti accidentali si prevede l’utilizzo di materiali assorbenti.
     Viste le caratteristiche costruttive dell’impianto, i sistemi di prevenzione adottati e le procedure gestionali
     adottate, si ritiene che l’effetto ambientale su tali componenti sia trascurabile.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     La zona di intervento è ubicata in classe 3 (Aree di tipo misto): aree urbane interessate da traffico veicolare
     locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali,
     artigianali ed uffici, con limitata presenza di attività artigianali ed assenza di attività industriali, aree rurali
     interessate da attività che impiegano macchine operatrici.
     Per quanto riguarda l’emissione di rumore, il capannone sarà costruito con materiali in grado di garantire un
     isolamento acustico tale da consentire il rispetto dei parametri di zona (per le zone III 55dB(A) diurno e 45
     dB(A) notturno).
     La valutazione dell’impatto provocato dalle vibrazioni nell’ambiente circostante è stata effettuata valutando
     le sorgenti e le modalità propagazione dell’evento vibrante nel suolo.
     Le potenziali sorgenti di impatto sono rappresentate dagli automezzi utilizzati.
     In particolare l’area interessata dalla propagazione delle vibrazioni si pide in n. 3 zone distinte:
     • zona di generazione, comprendente il veicolo, la pavimentazione, gli strati di fondazione ed il terreno
     circostante;
     • zona di propagazione, comprendente il terreno subito a ridosso;
     • zona di ricezione, comprendente eventuali elementi frapposti quali le fondazioni di un edificio.
     Nella zona di generazione, in caso di terreno argilloso e limoso, le vibrazioni subiscono un aumento
     all’aumentare del carico per asse e della velocità dei veicoli ed uno smorzamento all’aumentare della
     capacità di ripartizione dei carichi della sovrastruttura. Non sono state effettuate verifiche vibrazionali di
     fondo presso i ricettori più impattati dalle lavorazioni e dal traffico indotto del futuro cantiere.
     I tecnici redattori del documento VIA scrivono, che l’impatto sull’ambiente circostante dovuto alle vibrazioni
     prodotte dalle lavorazioni di cantiere sia trascurabile.
     Si richiede nel caso di lamentele e segnalazioni di disturbo e disagio a riguardo uno specifico monitoraggio
     in ambiente interno ai ricettori più impattati dalle vibrazioni prodotte dalle attività, impianti e macchianri di
     cantiere nonché traffico indotto da cantiere.
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     Inoltre per valutare gli effettivi impatti acustici determinati dalle perse attività, impianti/macchinari e
     traffico indotto dell’azienda futura, così come richiesto dalla normativa di settore (ai sensi dell’art. 8 della
     Legge Quadro n.447 del 26.10.1995 e successive norme attuative nonchè DDG ARPAV n. 3 del 29/01/2008) si
     chiede di integrare con un’adeguata Documentazione Previsionale di Impatto Acustico
     Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto e dovranno essere oggetto di
     dettaglio all’interno della fase di approvazione progetto dell’autorizzazione alla gestione rifiuti.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     L’impianto sarà servito da rete elettrica in bassa tensione a partire dalla cabina di trasformazione; da Strada
     fino alla cabina di trasformazione è prevista la realizzazione di una linea elettrica interrata in media tensione.
     Le linee elettriche, deputate al trasporto e distribuzione dell’energia elettrica, si sudpidono, a secondo
     della tensione, in:
     - alta tensione: 380 kV, 220 kV, 132 kV
     - media tensione: 15 kV
     - bassa tensione: 4000 V e 230 V
     Le cabine elettriche si distinguono in:
     - stazione di trasformazione: smista le linee di alta tensione, collega le linee elettriche con la centrale di
     produzione, trasforma la tensione da 380 kV o 220 kV a 132 kV;
     - cabina primaria: trasforma la tensione da 132 kV (alta tensione) a 15 kV (media tensione);
     - cabina secondaria: trasforma la tensione da 15 kV (media tensione) a 400 V o 230 V (bassa tensione).
     Le sorgenti di campi elettrici e magnetici a 50 Hz (ELF) di maggior interesse per l’esposizione della
     popolazione sono le linee elettriche di alta tensione e le cabine elettriche secondarie.
     Le cabine MT/BT “non generano, nella maggioranza dei casi, campi magnetici di rilevante valore negli
     ambienti adiacenti. Tuttavia la legislazione vigente prevede di valutare tali campi e se necessario ridurne i
     valori”.
     Si può comunque considerare trascurabile l’effetto delle radiazioni emesse; si farà comunque riferimento alla
     norma CEI 106-12 “Guida pratica ai metodi e criteri di riduzione dei campi magnetici prodotti dalle cabine
     elettriche MT/BT”, per l’eventuale mitigazione delle radiazioni emesse.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     In considerazione dello stato attuale dei luoghi e alle considerazioni fatte nella valutazione dei vari strumen-
     ti urbanistici, è possibile affermare che l’attività svolta non pregiudica gli aspetti percettivi del paesaggio che
     caratterizza la zona in questione.
     Si ritiene necessario approfondire la presente tematica, curando maggiormente l’inserimento paesaggistico,
     in funzione del contesto circostante.
     Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto e dovranno essere oggetto di detta -
     glio all’interno della fase di approvazione progetto dell’autorizzazione alla gestione rifiuti.




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                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     Il presente aspetto non viene affrontato all’interno dello Studio Preliminare Ambientale e se ne richiede la
     caratterizzazione. Si ritiene opportuno fornire una relazione tecnica che includa:
     - la descrizione della rete viaria esistente (sia in termini di infrastruttura che di flussi di traffico);
     - la quantificazione del volume di traffico indotto dal progetto (legato alla capacità dell’impianto e alla
     capacità dei veicoli utilizzati oltre che i movimenti di dipendenti/clienti);
     - il confronto tra stato attuale e quello futuro;
     - una planimetria dell’area che riporti l’idonea segnaletica orizzontale e che inpidui i percorsi dei
     mezzi pesanti all’interno della propri età.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     In considerazione dello stato attuale dei luoghi e alle considerazioni fatte nella valutazione dei vari
     strumenti urbanistici, è possibile affermare che l’area oggetto del presente studio non ha un elevato valore in
     riferimento all'ambiente naturale.
     Gli approfondimenti richiesti per le matrici sull’impatto paesaggistico e viabilistico, in virtù della vicinanza
     del sito a aree SIC e aree della rete ecologica, andranno esaminati anche in relazione al presente aspetto, sia
     in relazione al traffico veicolare in fase di cantiere ed esercizio (escludere che possa passare vicino al sic) che
     di opportunità di mascherare con barriere vegetali la struttura.
     Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto e dovranno essere oggetto di
     dettaglio all’interno della fase di approvazione progetto dell’autorizzazione alla gestione rifiuti.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Considerato il materiale presente (plastiche, metalli e carta-cartone) e che giornalmente sono trattati fino a 97
     t/gg, con lo stoccaggio massimo in caso di fermo impianto può arrivare a 2500 tonnellate complessive di
     materiale e che la superficie dell’autofficina è inferiore a 1000mq, le attività svolte nel nuovo capannone
     possono essere ricondotte alle seguenti attività inpiduate soggette ai controlli di prevenzione incendi (rif.
     Allegato I al DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1° agosto 2011, n. 151 “Regolamento
     recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma
     dell’articolo 49, comma 4-quater, del decreto-legge 31 maggio 2010, n.78, convertito, con modificazioni, dalla
     legge 30 luglio 2010, n. 122”, si predisporrà un sistema di protezione antincendio comprendente
     l’installazione di:
     - anello antincendio con tubazioni in HDPE PN 16 dal quale vengono derivate, in numero adeguato,
     colonnine VV.FF UNI 70 e cassette a muro con idrante in modo da consentire l’intervento su tutta l’area
     dell’attività ed essere facilmente accessibili;
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     - cannoni per schiumogeni da collegare con l’impianto antincendio con comando manuale durante le fasi di
     attività dell’impianto di selezione, nelle aree di stoccaggio dei materiali;
     - impianto sprinkler automatico per i periodi di tempo in cui non è presente personale in impianto,
     all’interno del capannone;
     - impianto di rilevazione dei fumi che, in caso di emergenza, attiva l’allarme sonoro, la chiamata verso i
     numeri di telefono abilitati e, negli orari in cui è attivo, l’impianto sprinkler;
     - posizionamento di estintori mobili, sia a polvere che a gas, distribuiti all’interno del capannone e cassette
     con elmetto, guanti, pisa, ecc.;
     - posizionamento di pulsanti per l’allarme incendio e pulsanti per lo sgancio dell’energia elettrica, in
     corrispondenza di ogni uscita di emergenza;
     - evacuatori di fumo in copertura per consentire la “Possibilità di smaltimento fumi e calore” durante le
     operazioni di estinzione condotte dalle squadre di soccorso.
     Nell’autofficina, inoltre si prevede un deposito temporaneo di olii esausti inferiori a 1 mc (non si rientra
     pertanto nell’attività 12.1.A: Depositi e/o rivendite di liquidi con punto di infiammabilità sopra i 65 °C, con
     capacità da 1 a 9 mc (esclusi liquidi infiammabili).
     Particolare attenzione è riservata alle postazioni di lavoro del personale impegnato nella cernita. Sono infatti
     previsti dei box di cernita isolati di adeguate dimensioni e con adeguata illuminazione e climatizzazione sia
     invernale che estiva. A tale scopo è prevista l’installazione di una pompa di calore a servizio dei box di
     cernita con scambiatore di calore, controllo della temperatura e dell’umidità dell’aria e con almeno 10
     ricambi d’aria/ora con l’esterno. Per evitare infiltrazioni d’aria dalla zona di trattamento del multimateriale
     ai box di cernita, questi ultimi saranno mantenuti in leggera sovrapressione.
     I nastri di cernita manuale all’interno dei box saranno posizionati in modo da garantire l’ergonomicità delle
     postazioni di lavoro: altezza dei nastri trasportatori da terra, per evitare posture non corrette, e distanza
     delle tramogge di scarico dagli operatori, per ridurne l’affaticamento e il movimento degli arti superiori.
     Non è previsto personale dell’impianto operante a terra nella zona di ricezione del materiale se non
     all’interno delle macchine operatrici, caricatore con benna a polipo e pala meccanica.
     Nella zona di ricezione, i mezzi di trasporto del materiale provenienti dalla raccolta dei rifiuti potranno
     accedervi solo singolarmente: per regolamentare il flusso dei mezzi, saranno installati all’ingresso dell’area
     un impianto semaforico e una sbarra.
     Tutti i passaggi a terra per raggiungere le postazioni di lavoro saranno delimitati, segnalati e protetti.
     Al termine delle lavorazioni, è previsto lo spazzamento giornaliero de piazzali.
     Per evitare la presenza di ratti, è prevista la deratizzazione periodica. Oltre a ciò verrà limitato a brevi
     periodi di tempo lo stoccaggio prolungato dei materiali in una stessa zona (rotazione periodica degli
     stoccaggi).
     Anche la presenza di colombi può dare problemi di igiene ambientale per cui tutte le zone in cui è possibile
     il loro stazionamento saranno dotate di dissuasori ad aghi.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


                   VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.

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     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
     riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di contenimento degli impatti in
     tema di inquinamento acustico ed impatto paesaggistico.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici

                           Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
            Alla esclusione dalla procedura V.I.A., subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.

     1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
     dell’attività; in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti.
     2) Il progetto da presentarsi per l’approvazione progetto ex art.208 del D.Lgs. n.152/2006, oltre ai requisiti
     di norma, dovrà dare altresì conto di quanto segue:
     a) in tema di impatto acustico si dovrà approfondire esaurientemente l'aspetto della verifica relativa al
     traffico indotto, mancando di inserire i valori soglia di riferimento per la strada più coinvolta dai mezzi
     aziendali e quindi più impattata dalle emissioni degli stessi;
     b) in tema di impatto paesaggistico dovrà essere approfondita la soluzione prospettata, riguardante un
     importante effetto di mascheramento e di inserimento ecosistemico e paesaggistico, sviluppando una
     soluzione orientata su una massa di vegetazione boscata, non quindi su un semplice filare, utilizzando
     specie arboree e arbustive tipiche della zona planiziale e pedecollinare, con particolare attenzione a quelle
     specie che sono presenti nelle vicine aree SIC: Oasi di Casale, fiume Tesina e fiume Bacchiglione (“Bosco di
     Dueville e Risorgive limitrofe”).
     Tale soluzione dovrebbe essere sviluppata entro una specifica documentazione cartografica: planimetrie,
     sezioni, dettagli; e legata ad un computo metrico estimativo che consideri anche i costi di
     gestione/manutenzione almeno per i primi tre anni.
     3) L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
     addetto alla selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio
     segnalati; di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del certificato di
     collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.
     4) Nel caso la demolizione dell’edificio esistenti comporti il recupero/riutilizzo dei rifiuti prodotti, si dovrà
     procedere a richiedere la specifica autorizzazione, preceduta dalla verifica di assoggettabilità alla V.I.A..

     Vicenza, 05 dicembre 2018

       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Andrea Baldisseri

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