determina
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 1547 DEL 17/12/2018
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
DITTA: VALORE AMBIENTE SRL
PROGETTO: REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO DI SELEZIONE E RECUPERO DI
RIFIUTI URBANI E SPECIALI NON PERICOLOSI
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI VICENZA, STRADA PELOSA CIV 173
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata con nota prot. 47842 del 18 luglio 2018 da parte della ditta
Valore Ambiente srl, con sede legale in Contrà Pedemuro San Biagio n.72 in comune di Vicenza e
relativa al progetto di un “Realizzazione di un impianto di selezione e recupero di rifiuti urbani e
speciali non pericolosi” presso il comune di Vicenza Strada Pelosa civ. 173 richiedendo,
contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti di
infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della parte seconda
del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i..
Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 24-07-2018 , contestualmente alla
comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
valutazioni di competenza.
Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
presente articolo.
Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni del
Comune di Vicenza con nota prot. 58525 del 06/09/2018 e dell’ULss 8 Berica con nota prot. 59962
del 13-09-2018, trasmesse al proponente per le considerazioni di pertinenza, con nota n.60972 del
copia informatica per consultazione
18-09-2018, all’interno della comunicazione con la quale è stata inoltrata la richiesta di
integrazione.
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 05-12-2018, ha disposto
l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
31/2018 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
dell'intervento.
Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.11 del 29/03/2018 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2018-2020.
Visto che con Decreto del Presidente n. 41 del 27/04/2018 è stato approvato il Piano Esecutivo di
Gestione 2018/2020 ed il Piano Performance anni 2018/2019.
DETERMINA
1. che il progetto della ditta Valore Ambiente srl, con sede legale in Contrà Pedemuro San
Biagio n.72 in comune di Vicenza e relativa al progetto di un “Realizzazione di un impianto
di selezione e recupero di rifiuti urbani e speciali non pericolosi” presso il comune di
Vicenza Strada Pelosa civ. 173 è escluso dalla procedura di valutazione di impatto
ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate
nel parere 31/2018 allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e
sostanziale;
2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Vicenza, ad
ARPAV, all’ULSS n.8 ;
5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line.
copia informatica per consultazione
INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.
Vicenza, 17/12/2018
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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DITTA: VALORE AMBIENTE SRL
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RIFIUTI URBANI E SPECIALI NON PERICOLOSI
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI VICENZA, STRADA PELOSA CIV 173
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 17/12/2018.
Vicenza, 17/12/2018
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(BERTACCHE CRISTINA)
con firma digitale
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
Valore Ambiente srl
PARERE N. 31/2018
Oggetto: Realizzazione di un impianto di selezione e recupero di rifiuti urbani e speciali non pericolosi.
PROPONENTE: Valore Ambiente srl
SEDE LEGALE: contrà Pedemuro San Biagio n. 72 - Vicenza
SEDE INTERVENTO: strada Pelosa n. 173 - Vicenza
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianto di recupero di rifiuti non pericolosi
PROCEDIMENTO: Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO: \\\
DATA DOMANDA: 18 luglio 2018
DATA PUBBLICAZIONE: 24 luglio 2018
DATA INTEGRAZIONI: 02 novembre 2018
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- Relazione Screening di VIA;
- Dichiarazione di non necessità procedura di valutazione di incidenza ambientale;
- Relazione allegata alla "dichiarazione di non necessità procedura di valutazione di incidenza
ambientale";
- C - Computo metrico interventi;
- Tav. 1 - Inquadramento territoriale;
- Tav. 2.a - Stato di fatto — Planimetria generale;
- Tav. 2.b - Stato di fatto: Piante;
- Tav. 2.c - Stato di fatto: Prospetti e sezioni;
- Tav. 3.a - Stato di progetto: Planimetria generale, flow chart impianto;
- Tav. 3.b - Stato di progetto: Piante impianto;
- Tav. 3.c - Stato di progetto: Pianta copertura, prospetti e sezioni;
- Tav. 3.d Stato di progetto: Distanza minima dalle abitazioni ed edifici pubblici (punto 1.3.7.2 elab. D
del DCR n. 30 del 29/04/ 2015);
- Tav. 3.e - Stato di progetto: Schema fognatura;
- Tav. 4 - Sovrapposizioni: Piante, prospetti e sezioni;
- Dati vettoriali (shape file) per l'inpiduazione geografica dell’intervento.
PREMESSE ED UBICAZIONE
Valore Ambiente S.r.l., Società di scopo soggetta a direzione e coordinamento di AIM Vicenza S.p.A., si oc -
cupa della gestione integrale del ciclo dei rifiuti urbani e dell’igiene del suolo su tutto il territorio del Comu-
ne di Vicenza, effettuando la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani provenienti da
utenze domestiche e attività produttive favorendo lo sviluppo delle raccolte differenziate attraverso una
molteplicità di servizi stradali, porta a porta e centri di raccolta; a completamento delle attività di raccolta,
viene assicurata l’attività di pulizia e igiene del suolo su tutto il territorio comunale garantendo i servizi di
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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spazzamento meccanico e manuale, il lavaggio strade e a pressione, la raccolta delle foglie, la pulizia dei
mercati rionali, il diserbo stradale e altri servizi di igiene urbana.
Dall’esame delle disponibilità impiantistiche nel settore del trattamento della frazione secca riciclabile nella
provincia di Vicenza, è emersa l’esigenza di un impianto moderno e per il trattamento e la selezione degli
imballaggi in plastica e metallo da raccolta differenziata.
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto, con le relative aree di stoccaggio e strutture di servizio,
per la selezione di rifiuti urbani e speciali non pericolosi al fine di ottenere materiali recuperabili in confor -
mità a quanto previsto dai consorzi di filiera CONAI (Corepla, RICREA, CIAL, ecc.).
La potenzialità massima annuale prevista, intesa come produzione di rifiuti selezionati, è di 30.000 t/anno
complessive; considerati circa 310 giorni lavorativi all’anno ne risulta che giornalmente vengono trattati me-
diamente 97 t/g di rifiuti.
L’immobile oggetto di intervento è situato nel comune di Vicenza, in Strada della Pelosa civ. 171-173. .
L’area pianeggiante si trova in prossimità del casello di Vicenza Est.
Il sito in cui si interviene è ubicato in Z.T.O. D2 (zona per insediamenti economici produttivi) , il sito in esa-
me ricade in un’area su cui non insistono particolari vincoli. In particolare l’area di progetto si trova all’ester-
no delle fasce di 150 m all’interno delle quali grava il vincolo paesaggistico ai sensi della lettera c), comma 1,
Art. 142 del D.lgs 42/2004 ss.mm.ii..
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Ortofoto del sito
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Vicenza;
• Piano Regolatore Generale (P.R.G.) del Comune di Vicenza;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Vicenza;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
• Piano Regionale di Gestione Rifiuti;
• Rete Natura 2000.
Nello studio preliminare non è stato valutato il Piano di Gestione Rischio Alluvioni, mentre per quanto
riguarda PTRC non si rapporta l'impianto con il PTRC vigente e solo parzialmente con quello adottato e
riadottato (nello SPA è stato chiamato vigente il PTRC adottato). In relazione al PAT Non è stata analizzata
la Tav. n. 4 del PAT (Carta delle trasformabilità) che inpidua l’area interessata dall’impianto come “Aree
idonee per il miglioramento della qualità urbana e territoriale - Art. 26”, mentre rispetto al PI ed
all’”elaborato n. 4 – rete ecologica” occorrerebbe analizzare il rapporto tra l’opera da realizzare con l’ambito
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progetto “corridoio ecologico Berici-Bacchiglione-Tesina” (art. 47 norme tecniche operative del PI presente ai
margini dell’intervento stesso .
Infine, per il Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Speciali deve essere approfondita, all’interno del
Quadro Progettuale, la questione relativa alle distanze lo S.P.A, definendo se l’area inpiduata con il cerchio
rosso è oggetto di attività di recupero ovvero di mera affinazione delle MPS.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Il lotto su cui si va ad intervenire ha una superficie planimetrica di 13944 mq, ed collocato ai margini di una
zona per insediamenti economici-produttivi; l’area risulta pianeggiante.
Il lotto è servito da rete elettrica, metano, acqua e linea telefonica; non è presente la rete fognaria e sono
attualmente presenti:
- un edificio ad uso uffici (invariato) con parcheggi lato strada e percorsi pedonali a ridotto del fabbricato;
- una pesa per mezzi pesanti (invariata);
- un capannone ad uso artigianale da demolire e ricostruire per far fronte alle perse esigenze delle
lavorazioni che si andranno ad eseguire con area esterna pavimentata;
- una cabina elettrica di trasformazione MT/BT da demolire e ricollocare in funzione del nuovo complesso
che si andrà a costruire ed al maggior fabbisogno energetico dell’impianto di separazione rifiuti.
Si prevede la demolizione completa dei seguenti fabbricati:
- capannone artigianale (superficie coperta 7146 mq);
- della cabina elettrica di trasformazione (superficie coperta 13 mq).
Le operazioni di demolizione saranno eseguite in sicurezze e cercando di limitare i disagi agli immobili posti
nelle vicinanze mediante:
- limitazioni della formazioni di polveri durante le fasi di demolizioni, mediante bagnatura delle macerie;
- interruzione delle operazioni di demolizione nelle ore di riposo come da linee guida conduzioni cantieri
emessa dal Comune di Vicenza.
I materiali derivanti dalla demolizione saranno separati direttamente in sito; gli inerti derivanti dalla
demolizione saranno ridotti mediante impianto mobile di triturazione e conferiti al luogo di riutilizzo o di
stoccaggio a seconda delle richieste. Se nel corso delle lavorazioni o a seguito delle analisi da effettuarsi
prima dell’avvio del cantiere, si riscontrasse la presenza di materiali particolari che necessitino trattamenti
particolari, si effettueranno le operazioni di smaltimento in conformità alle norme vigenti.
NUOVE COSTRUZIONI
Il progetto prevede la costruzione dei seguenti stabili:
- cabina prefabbricata di trasformazione elettrica MT/BT;
- capannone prefabbricato per le attività di separazione rifiuti multimateriale leggero ed autofficina.
Il nuovo capannone prefabbricato sarà sudpiso nelle seguenti zone:
- Zona trattamento rifiuti (mq 6907);
- Zona autofficina (mq 825);
- Zona spogliatoi e spazi tecnici a servizio dell’impianto trattamento rifiuti e dell’autofficina (sviluppo su tre
piani per una superficie complessiva di 320 mq).
Nella zona separazione rifiuti, nelle aree adibite a stoccaggio dei materiali, è previsto un muro di protezione
(spessore 30 cm e altezza 150 cm), dagli urti delle macchine operatrici.
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SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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La separazione delle zona interne sarà realizzata da muratura armata in blocchi di calcestruzzo; i solai
interni nella zona spogliatoi saranno realizzati del tipo predalles gettati i opera.
Piazzali e recinzioni
La pavimentazione esterna, realizzata in c.a. di spessore 20 cm con doppia rete elettrosaldata, avrà idonea
pendenza in modo da consentire la captazione dell’acqua piovana in pozzetti con griglia afferenti a condotte
interrate in PVC opportunamente dimensionate; le acque raccolte saranno scaricate nel fossato su Strada
Pelosa.
L’area è provvista di recinzione in rete metallica su zoccolo in muratura; l’accesso agli uffici avviene cancello
carraio al civ. 171 direttamente da Strada Pelosa o dal cancello carraio sulla strada interna che si immette su
strada Pelosa al civ. 173.
Gli accessi all’attività produttiva sono effettuati dalla strada interna comune che accede su Strada Pelosa al
civ. 173; sono previsti accessi distinti per l’attività di separazione rifiuti e l’attività autofficina.
In prossimità dell’edificio uffici e servizi, è presente una pesa a ponte interrata adibita alla pesatura dei
mezzi conferitori sia in ingresso che in uscita dall’impianto.
Sulla superficie del piazzale tra la strada (via Pelosa) e l’edificio uffici e servizi è presente il parcheggio per le
auto del personale impiegatizio e degli operatori dell’impianto e dell’officina.
A ridosso della recinzione lato strada privata (lato nord-ovest e sud-ovest) sarò realizzata un’aiuola con
siepe sempreverde.
Fognature
Strada Pelosa non è servita da fognatura pubblica e le acque piovane sono trattate in conformità all’art. 39
del “PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE Art. 121, considerando che l’insediamento produttivo:
- non rientra tra le attività dell’allegato F al PTA (rif. Punto 1 art. 39);
- non rientra al punto 3 comma a art. 39 (piazzali, di estensione superiore o uguale a 2000 mq, a servizio di
autofficine, carrozzerie, autolavaggi e impianti di depurazione di acque reflue) in quanto la superficie
esterna a servizio dell’autofficina è di 770 mq;
- non rientra al punto 3 comma b art. 39 (superfici destinate esclusivamente a parcheggio degli autoveicoli
delle maestranze e dei clienti, delle tipologie di insediamenti di cui al comma 1, aventi una superficie
complessiva superiore o uguale a 5000 mq) in quanto la superficie esterna delle aree pavimentate a cortile è
di 4050 mq (770 autofficina +2520 trattamento rifiuti +760 uffici come da schema sopra riportato);
- all’esterno non è previsto lo stoccaggio dei rifiuti con la sola eccezione degli scarti fini conservati in
container scarrabili protetti con telo impermeabile;
- non viene aumentata la superficie impermeabile del lotto (anzi l’inserimento dell’aiuola perimetrale
comporta un aumento della superficie a verde e quindi della superficie permeabile del terreno) si mantiene
lo scarico diretto delle acque piovane nel fossato su Strada Pelosa.
Nel ciclo produttivo non si prevede l’utilizzo acqua; le acque di lavorazione sono costituite esclusivamente
dalle acque di lavaggio delle pavimentazioni interne e da eventuali rilasci dal materiale conferito; tali acque
vengono raccolte mediante una apposita rete di drenaggio dedicata e stoccate in vasche interrate a tenuta per
essere periodicamente avviate, per mezzo di autobotti, a smaltimento in idonei impianti di depurazione.
Gli scarichi derivanti dai servizi igienici sono assimilabili a quelli di tipo residenziale.
Le acque reflue saranno convogliate su vasche di sedimentazione tipo imhoff e quindi smaltite con sistema
di subirrigazione.
PROCESSO DI LAVORAZIONE
Il materiale in ingresso e in uscita dall’impianto viene così gestito:
- i carichi costituiti da imballaggi in plastica/multimateriale leggero, dopo le operazioni di pesatura e
registrazione, vengono scaricati nella relativa zona di ricezione posta in testa all’impianto di trattamento;
- i carichi di carta e cartone, sempre dopo le operazioni di pesatura e registrazione, vengono scaricati nella
relativa zona di ricezione posta in prossimità della pressa imballatrice;
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- i materiali prodotti vengono imballati per mezzo della pressa imballatrice e immagazzinati, separati per
tipo, nelle aree di stoccaggio;
- gli scarti fini vengono raccolti in cassoni scarrabili;
- i materiali imballati pronti per il conferimento presso altri impianti, ovvero a smaltimento nel caso degli
scarti, vengono spostati, per mezzo di sollevatori con pinza, nella seconda area di stoccaggio posta in testa
all’impianto. Ciò consente di ridurre al minimo il transito e la manovra dei mezzi di trasporto pesante
all’interno dell’area dell’impianto ed evitare, di conseguenza, interferenze con i mezzi operativi e con il
personale dell’impianto stesso;
- dopo le opportune operazioni di pesatura e registrazione, i materiali imballati e i container scarrabili,
caricati sui mezzi di trasporto, vengono conferiti presso gli altri impianti di trattamento o smaltimento.
Tutte le operazioni di scarico, trattamento e carico di tutti i materiali conferiti e prodotti dall’impianto
vengono eseguite all’interno di capannoni e non è previsto lo stoccaggio di materiali, né sfusi né imballati,
all’esterno dei capannoni; è possibile, invece, lo stoccaggio all’esterno dei capannoni unicamente dei
container scarrabili contenenti lo scarto fine. In tal caso i container verranno chiusi con teli impermeabili e
quindi protetti dall’azione degli agenti atmosferici e non in grado di generare il dilavamento dei materiali in
esso contenuti.
Tutte le aree di stoccaggio e trattamento all’interno dei capannoni sono pavimentate e impermeabilizzate ed
è previsto un sistema di raccolta di eventuali colaticci con stoccaggio in vasca interrata a tenuta e prelievo
mediante autobotte.
Tutti i piazzali sono pavimentati, impermeabilizzati e provvisti di sistema di raccolta delle acque piovane.
I rifiuti oggetto di trattamento sono:
. multimateriale leggero CER 15.01.06 (imballaggi in plastica, metallo e alluminio);
- imballaggi in plastica CER 15.01.02 e CER 19.12.04;
- imballaggi in carta/cartone CER 15.01.01;
- carta e cartone CER 20.01.01 e CER 19.12.01
Per quanto concerne l’impianto di trattamento degli imballaggi in plastica e metallo, si evidenzia, inoltre,
come l’ampia disponibilità di stoccaggio assicuri la possibilità di procedere con la normale gestione
dell’impianto anche durante i sia pur limitati periodi di fermo impianto per manutenzioni. Infatti, la zona di
ricezione di circa 700 (zona 2) mq consente il deposito di circa 1200 mc di materiale sfuso che corrisponde a
circa 90 t. In situazioni di emergenza è inoltre possibile procedere con la pressatura del materiale prima della
lavorazione e con lo stoccaggio nei due ampi magazzini posti a monte (zona 1 - 900 mq) e a valle (zona 3 -
2000 mq) dell’impianto. Anche eventuali ritardi nel ritiro dei materiali prodotti potranno essere gestiti senza
disagi: le aree di ricezione e stoccaggio consentono, infatti, complessivamente, lo stoccaggio di circa 2.500 t
plastica e carta pressata.
TRATTAMENTO DEGLI IMBALLAGGI IN PLASTICA/MULTIMATERIALE LEGGERO
Il materiale scaricato dai mezzi conferitori nell’area di ricezione sarà movimentato tramite pala meccanica e
caricato nella tramoggia dell’aprisacchi per mezzo di un caricatore con benna a polipo, il materiale sfuso,
sarà trasportato al vaglio a tamburo che ne opera la separazione, in funzione delle dimensioni, in due distinti
flussi:
- sottovaglio costituito essenzialmente da contenitori;
- sopravaglio costituito da soprattutto da film, cassette, scarti ingombranti, ecc.
Il sottovaglio sarà demetallizzato, in una prima fase, mediante un estrattore magnetico per il recupero dei
metalli ferrosi e, successivamente, mediante un estrattore a correnti parassite per il recupero dei metalli non
ferrosi costituiti da imballaggi in alluminio.
I materiali recuperati e il flusso restante passano, separatamente, in una cabina di cernita manuale per la
correzione di eventuali errori nei metalli e per l’estrazione di scarti dal flusso principale; successivamente il
flusso principale sarà caricato, mediante un nastro trasportatore, all’interno di un vaglio balistico a piani
mobili. Tale macchina ne opera la separazione in tre distinti flussi in funzione della dimensione e della
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geometria: frazione fine che, passando attraverso i fori dei piani mobili, viene raccolta in cassoni scarrabili,
corpi piatti e corpi tondi.
I “corpi piatti”, proseguendo la loro corsa, vengono sottoposti all’azione di tre selezionatrici ottiche poste in
serie in grado di selezionare, mediante telecamere all’infrarosso ed espulsori ad aria compressa, i persi
materiali in funzione della loro composizione. La prima selezionatrice ottica seleziona “in positivo” il film di
piccole dimensioni (FILS) lasciando cadere sul nastro trasportatore successivo “in negativo” il materiale
rimanente. Da questi, il materiale sarà inviato alla seconda selezionatrice ottica “ternaria” per la selezione “in
positivo” di una miscela di MPO (misto poliolefine) e IPP (polipropilene) e, separatamente, di un ulteriore
prodotto secondo le indicazioni che saranno date da Co.Re.Pla (per esempio, vaschette in polistirolo). In
“negativo” sarà, invece, selezionato il MIX (imballaggi vari in plastica).
La miscela di MPO e IPP verrà, infine, inviata alla terza selezionatrice ottica per la separazione nei due
prodotti distinti MPO e IPP.
Tutti i materiali così selezionati, scaricati singolarmente su nastri trasportatori, passano attraverso una cabina
di cernita manuale per la correzione di eventuali errori.
I “corpi tondi” vengono a loro volta alimentati a una selezionatrice ottica trivalente per la selezione di
bottiglie in polietilene tereftalato (PET), bottiglie in polietilene (PE) e MIX. Il PET viene successivamente
alimentato a una batteria di selezionatrici ottiche a doppio passaggio per la sua separazione nei tre colori
previsti da Co.Re.Pla: PET trasparente (PET LIGHT), PET azzurrato (PET A) e PE colorato (PET C). Anche in
questo caso tutti i materiali selezionati passano attraverso una cabina di cernita manuale per la correzione di
eventuali errori.
Il sopravaglio del vaglio a tamburo attraversa una cabina di cernita manuale per il recupero di materiali
quali il film di grandi dimensioni (FILM), le cassette (CASS), i contenitori in plastica rigida (MPR) e gli
scarti. Il flusso rimanente si ricollega a quello del sottovaglio per il recupero di eventuali altri materiali in
esso presenti.
Tutti i materiali recuperati, dopo la verifica effettuata nelle cabine di cernita manuale, vengono scaricati
all’interno dei relativi box di stoccaggio con scarico dosato per poter essere alimentati, singolarmente, alla
pressa imballatrice.
Il funzionamento in automatico dell’impianto è gestito da PLC tramite un visore di interfaccia che visualizza
lo stato di tutte le componenti dell’impianto e gli eventuali allarmi.
TRATTAMENTO DELLA CARTA E DEL CARTONE
Il materiale scaricato dai mezzi conferitori nell’area di ricezione posta in prossimità della pressa imballatrice,
è movimentato tramite pala meccanica e, dopo una eventuale pulizia manuale a terra per l’eliminazione di
impurezze, caricato, per mezzo di un caricatore con benna e polipo, sul nastro trasportatore di alimentazione
della pressa imballatrice. Qualora se ne presenti la necessità o l’opportunità, il materiale può essere
selezionato, sempre manualmente, a seconda della tipologia: carta, cartone, ecc. Il materiale recuperato è
inviato al riciclaggio.
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Descrizione attività autofficina
L’autofficina sarà destinata alla riparazione veicoli del gruppo AIM ed in particolare dei mezzi impiegati per
la raccolta rifiuti e sarà attrezzata con: ponti di sollevamento mezzi, banco prova freni, tornio, troncatrici,
fresa e mola.
Si richiede di integrare il progetto con quanto evidenziato all’interno del Quadro Programmatico e
specificando per quali attività di recupero si arrivi all’effettiva produzione di MPS/EoW e quali siano le
caratteristiche di riferimento di tali materiali. Si richiede, inoltre, una procedura gestionale per il
mantenimento delle pavimentazioni in stato di integrità.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
111
QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
L'impatto prodotto dalle polveri generate nel cantiere ha una limitata estensione sia dal punto di vista spa -
ziale che temporale: l'area soggetta all'aumento della concentrazione di polveri in atmosfera è circoscritta a
quella del cantiere e al suo immediato contorno e le attività di cantiere si svolgono in un arco di tempo che,
riferito agli intervelli di tempo considerati per valutare le alterazioni sulla qualità dell'aria, costituiscono un
breve periodo. Tali polveri non risultano mai caratterizzate dalla presenza di sostanze nocive.
Un impatto di minore importanza è quello dovuto alle immissioni inquinanti da parte dei mezzi di cantiere,
che devono sottostare ai limiti di emissioni controllati in occasione delle revisioni periodiche.
Per la fase di esercizio, invece, si evidenzia come i materiali movimentati nell’impianto abbiano caratteristi -
che fisiche tali per cui non risultano produrre polveri significative. Gli interventi di pulizia sono eseguiti per
eliminare eventuali detriti e polveri mediante scopa industriale azionata (spinta) da un carrello elevatore. Da
tali attività potranno originarsi delle emissioni non tali da disperdersi in atmosfera ma immediatamente rica-
denti sul suolo che, in ogni caso, potranno essere bloccate umidificando la pavimentazione. Per di più, le
polveri che potrebbero originarsi dalla pulizia del piazzale, non sono sicuramente confrontabili con quelle
producibili presso cantieri sprovvisti di basamenti pavimentati.
I gas di scarico della centrale termica (caldaia a metano) sono tenuti sotto controllo mediante periodici inter-
venti di manutenzione affidati con contratto ad impresa esterna qualificata, la quale comunica periodicamen-
te i rendimenti alla Provincia.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’impianto oggetto del presente studio è ubicato a circa 30 m s.l.m. ed il corso d’acqua più vicino è il fiume
Bacchiglione, distante circa 750 m. Vista la distanza dal fiume Bacchiglione, l’effetto dell’attività di recupero
rifiuti non pericolosi svolta presso l’impianto in esame sulla componente ambientale acque superficiali
risulta trascurabile in quanto l’attività di recupero non produce scarichi idrici di alcun genere.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
L’attività di recupero rifiuti non pericolosi non comporta sversamenti nel terreno di sostanze liquide.
Le operazioni di scarico e trattamento dei rifiuti avverranno all’interno del capannone, che avrà una
superficie pavimentata con un massetto in cls di tipo industriale di spessore pari a 30 cm; eventuali
sversamenti accidentali, saranno convogliati verso una vasca a tenuta da svuotare periodicamente.
Nel cortile esterno non è previsto lo stoccaggio dei materiali, con la sola eccezione degli scarti fini, conservati
temporaneamente in container scarrabili provvisti di telo di copertura impermeabile.
Per minimizzare gli effetti negativi sulla componente ambientale acque sotterranee si prevede di adottare le
seguenti procedure gestionali:
- impiego dei mezzi per il tempo strettamente necessario all’effettuazione delle attività;
- revisioni e controlli periodici sui mezzi e sui macchinari utilizzati;
- in caso di sversamenti accidentali si prevede l’utilizzo di materiali assorbenti.
Viste le caratteristiche costruttive dell’impianto, i sistemi di prevenzione adottati e le procedure gestionali
adottate, si ritiene che l’effetto ambientale su tali componenti sia trascurabile.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
La zona di intervento è ubicata in classe 3 (Aree di tipo misto): aree urbane interessate da traffico veicolare
locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali,
artigianali ed uffici, con limitata presenza di attività artigianali ed assenza di attività industriali, aree rurali
interessate da attività che impiegano macchine operatrici.
Per quanto riguarda l’emissione di rumore, il capannone sarà costruito con materiali in grado di garantire un
isolamento acustico tale da consentire il rispetto dei parametri di zona (per le zone III 55dB(A) diurno e 45
dB(A) notturno).
La valutazione dell’impatto provocato dalle vibrazioni nell’ambiente circostante è stata effettuata valutando
le sorgenti e le modalità propagazione dell’evento vibrante nel suolo.
Le potenziali sorgenti di impatto sono rappresentate dagli automezzi utilizzati.
In particolare l’area interessata dalla propagazione delle vibrazioni si pide in n. 3 zone distinte:
• zona di generazione, comprendente il veicolo, la pavimentazione, gli strati di fondazione ed il terreno
circostante;
• zona di propagazione, comprendente il terreno subito a ridosso;
• zona di ricezione, comprendente eventuali elementi frapposti quali le fondazioni di un edificio.
Nella zona di generazione, in caso di terreno argilloso e limoso, le vibrazioni subiscono un aumento
all’aumentare del carico per asse e della velocità dei veicoli ed uno smorzamento all’aumentare della
capacità di ripartizione dei carichi della sovrastruttura. Non sono state effettuate verifiche vibrazionali di
fondo presso i ricettori più impattati dalle lavorazioni e dal traffico indotto del futuro cantiere.
I tecnici redattori del documento VIA scrivono, che l’impatto sull’ambiente circostante dovuto alle vibrazioni
prodotte dalle lavorazioni di cantiere sia trascurabile.
Si richiede nel caso di lamentele e segnalazioni di disturbo e disagio a riguardo uno specifico monitoraggio
in ambiente interno ai ricettori più impattati dalle vibrazioni prodotte dalle attività, impianti e macchianri di
cantiere nonché traffico indotto da cantiere.
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Inoltre per valutare gli effettivi impatti acustici determinati dalle perse attività, impianti/macchinari e
traffico indotto dell’azienda futura, così come richiesto dalla normativa di settore (ai sensi dell’art. 8 della
Legge Quadro n.447 del 26.10.1995 e successive norme attuative nonchè DDG ARPAV n. 3 del 29/01/2008) si
chiede di integrare con un’adeguata Documentazione Previsionale di Impatto Acustico
Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto e dovranno essere oggetto di
dettaglio all’interno della fase di approvazione progetto dell’autorizzazione alla gestione rifiuti.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
L’impianto sarà servito da rete elettrica in bassa tensione a partire dalla cabina di trasformazione; da Strada
fino alla cabina di trasformazione è prevista la realizzazione di una linea elettrica interrata in media tensione.
Le linee elettriche, deputate al trasporto e distribuzione dell’energia elettrica, si sudpidono, a secondo
della tensione, in:
- alta tensione: 380 kV, 220 kV, 132 kV
- media tensione: 15 kV
- bassa tensione: 4000 V e 230 V
Le cabine elettriche si distinguono in:
- stazione di trasformazione: smista le linee di alta tensione, collega le linee elettriche con la centrale di
produzione, trasforma la tensione da 380 kV o 220 kV a 132 kV;
- cabina primaria: trasforma la tensione da 132 kV (alta tensione) a 15 kV (media tensione);
- cabina secondaria: trasforma la tensione da 15 kV (media tensione) a 400 V o 230 V (bassa tensione).
Le sorgenti di campi elettrici e magnetici a 50 Hz (ELF) di maggior interesse per l’esposizione della
popolazione sono le linee elettriche di alta tensione e le cabine elettriche secondarie.
Le cabine MT/BT “non generano, nella maggioranza dei casi, campi magnetici di rilevante valore negli
ambienti adiacenti. Tuttavia la legislazione vigente prevede di valutare tali campi e se necessario ridurne i
valori”.
Si può comunque considerare trascurabile l’effetto delle radiazioni emesse; si farà comunque riferimento alla
norma CEI 106-12 “Guida pratica ai metodi e criteri di riduzione dei campi magnetici prodotti dalle cabine
elettriche MT/BT”, per l’eventuale mitigazione delle radiazioni emesse.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
In considerazione dello stato attuale dei luoghi e alle considerazioni fatte nella valutazione dei vari strumen-
ti urbanistici, è possibile affermare che l’attività svolta non pregiudica gli aspetti percettivi del paesaggio che
caratterizza la zona in questione.
Si ritiene necessario approfondire la presente tematica, curando maggiormente l’inserimento paesaggistico,
in funzione del contesto circostante.
Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto e dovranno essere oggetto di detta -
glio all’interno della fase di approvazione progetto dell’autorizzazione alla gestione rifiuti.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Il presente aspetto non viene affrontato all’interno dello Studio Preliminare Ambientale e se ne richiede la
caratterizzazione. Si ritiene opportuno fornire una relazione tecnica che includa:
- la descrizione della rete viaria esistente (sia in termini di infrastruttura che di flussi di traffico);
- la quantificazione del volume di traffico indotto dal progetto (legato alla capacità dell’impianto e alla
capacità dei veicoli utilizzati oltre che i movimenti di dipendenti/clienti);
- il confronto tra stato attuale e quello futuro;
- una planimetria dell’area che riporti l’idonea segnaletica orizzontale e che inpidui i percorsi dei
mezzi pesanti all’interno della propri età.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
In considerazione dello stato attuale dei luoghi e alle considerazioni fatte nella valutazione dei vari
strumenti urbanistici, è possibile affermare che l’area oggetto del presente studio non ha un elevato valore in
riferimento all'ambiente naturale.
Gli approfondimenti richiesti per le matrici sull’impatto paesaggistico e viabilistico, in virtù della vicinanza
del sito a aree SIC e aree della rete ecologica, andranno esaminati anche in relazione al presente aspetto, sia
in relazione al traffico veicolare in fase di cantiere ed esercizio (escludere che possa passare vicino al sic) che
di opportunità di mascherare con barriere vegetali la struttura.
Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto e dovranno essere oggetto di
dettaglio all’interno della fase di approvazione progetto dell’autorizzazione alla gestione rifiuti.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Considerato il materiale presente (plastiche, metalli e carta-cartone) e che giornalmente sono trattati fino a 97
t/gg, con lo stoccaggio massimo in caso di fermo impianto può arrivare a 2500 tonnellate complessive di
materiale e che la superficie dell’autofficina è inferiore a 1000mq, le attività svolte nel nuovo capannone
possono essere ricondotte alle seguenti attività inpiduate soggette ai controlli di prevenzione incendi (rif.
Allegato I al DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 1° agosto 2011, n. 151 “Regolamento
recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma
dell’articolo 49, comma 4-quater, del decreto-legge 31 maggio 2010, n.78, convertito, con modificazioni, dalla
legge 30 luglio 2010, n. 122”, si predisporrà un sistema di protezione antincendio comprendente
l’installazione di:
- anello antincendio con tubazioni in HDPE PN 16 dal quale vengono derivate, in numero adeguato,
colonnine VV.FF UNI 70 e cassette a muro con idrante in modo da consentire l’intervento su tutta l’area
dell’attività ed essere facilmente accessibili;
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- cannoni per schiumogeni da collegare con l’impianto antincendio con comando manuale durante le fasi di
attività dell’impianto di selezione, nelle aree di stoccaggio dei materiali;
- impianto sprinkler automatico per i periodi di tempo in cui non è presente personale in impianto,
all’interno del capannone;
- impianto di rilevazione dei fumi che, in caso di emergenza, attiva l’allarme sonoro, la chiamata verso i
numeri di telefono abilitati e, negli orari in cui è attivo, l’impianto sprinkler;
- posizionamento di estintori mobili, sia a polvere che a gas, distribuiti all’interno del capannone e cassette
con elmetto, guanti, pisa, ecc.;
- posizionamento di pulsanti per l’allarme incendio e pulsanti per lo sgancio dell’energia elettrica, in
corrispondenza di ogni uscita di emergenza;
- evacuatori di fumo in copertura per consentire la “Possibilità di smaltimento fumi e calore” durante le
operazioni di estinzione condotte dalle squadre di soccorso.
Nell’autofficina, inoltre si prevede un deposito temporaneo di olii esausti inferiori a 1 mc (non si rientra
pertanto nell’attività 12.1.A: Depositi e/o rivendite di liquidi con punto di infiammabilità sopra i 65 °C, con
capacità da 1 a 9 mc (esclusi liquidi infiammabili).
Particolare attenzione è riservata alle postazioni di lavoro del personale impegnato nella cernita. Sono infatti
previsti dei box di cernita isolati di adeguate dimensioni e con adeguata illuminazione e climatizzazione sia
invernale che estiva. A tale scopo è prevista l’installazione di una pompa di calore a servizio dei box di
cernita con scambiatore di calore, controllo della temperatura e dell’umidità dell’aria e con almeno 10
ricambi d’aria/ora con l’esterno. Per evitare infiltrazioni d’aria dalla zona di trattamento del multimateriale
ai box di cernita, questi ultimi saranno mantenuti in leggera sovrapressione.
I nastri di cernita manuale all’interno dei box saranno posizionati in modo da garantire l’ergonomicità delle
postazioni di lavoro: altezza dei nastri trasportatori da terra, per evitare posture non corrette, e distanza
delle tramogge di scarico dagli operatori, per ridurne l’affaticamento e il movimento degli arti superiori.
Non è previsto personale dell’impianto operante a terra nella zona di ricezione del materiale se non
all’interno delle macchine operatrici, caricatore con benna a polipo e pala meccanica.
Nella zona di ricezione, i mezzi di trasporto del materiale provenienti dalla raccolta dei rifiuti potranno
accedervi solo singolarmente: per regolamentare il flusso dei mezzi, saranno installati all’ingresso dell’area
un impianto semaforico e una sbarra.
Tutti i passaggi a terra per raggiungere le postazioni di lavoro saranno delimitati, segnalati e protetti.
Al termine delle lavorazioni, è previsto lo spazzamento giornaliero de piazzali.
Per evitare la presenza di ratti, è prevista la deratizzazione periodica. Oltre a ciò verrà limitato a brevi
periodi di tempo lo stoccaggio prolungato dei materiali in una stessa zona (rotazione periodica degli
stoccaggi).
Anche la presenza di colombi può dare problemi di igiene ambientale per cui tutte le zone in cui è possibile
il loro stazionamento saranno dotate di dissuasori ad aghi.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
parere.
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Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di contenimento degli impatti in
tema di inquinamento acustico ed impatto paesaggistico.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
di rischi ambientali, sanitari ed ecologici
Tutto ciò premesso si esprime
PARERE FAVOREVOLE
Alla esclusione dalla procedura V.I.A., subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.
1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
dell’attività; in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti.
2) Il progetto da presentarsi per l’approvazione progetto ex art.208 del D.Lgs. n.152/2006, oltre ai requisiti
di norma, dovrà dare altresì conto di quanto segue:
a) in tema di impatto acustico si dovrà approfondire esaurientemente l'aspetto della verifica relativa al
traffico indotto, mancando di inserire i valori soglia di riferimento per la strada più coinvolta dai mezzi
aziendali e quindi più impattata dalle emissioni degli stessi;
b) in tema di impatto paesaggistico dovrà essere approfondita la soluzione prospettata, riguardante un
importante effetto di mascheramento e di inserimento ecosistemico e paesaggistico, sviluppando una
soluzione orientata su una massa di vegetazione boscata, non quindi su un semplice filare, utilizzando
specie arboree e arbustive tipiche della zona planiziale e pedecollinare, con particolare attenzione a quelle
specie che sono presenti nelle vicine aree SIC: Oasi di Casale, fiume Tesina e fiume Bacchiglione (“Bosco di
Dueville e Risorgive limitrofe”).
Tale soluzione dovrebbe essere sviluppata entro una specifica documentazione cartografica: planimetrie,
sezioni, dettagli; e legata ad un computo metrico estimativo che consideri anche i costi di
gestione/manutenzione almeno per i primi tre anni.
3) L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
addetto alla selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio
segnalati; di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del certificato di
collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.
4) Nel caso la demolizione dell’edificio esistenti comporti il recupero/riutilizzo dei rifiuti prodotti, si dovrà
procedere a richiedere la specifica autorizzazione, preceduta dalla verifica di assoggettabilità alla V.I.A..
Vicenza, 05 dicembre 2018
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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