Determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 553 DEL 19/05/2020

                          Servizio VIA VINCA


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M. E I.
     DITTA: SIVIPLAST SRL
     PROGETTO: VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A V.I.A. AI SENSI DELL’ART. 13
     DELLA L.R. N. 4/16 PER RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO DI
     UN’ATTIVITÁ DI RECUPERO RIFIUTI DI PLASTICA.
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI CALDOGNO

                            IL DIRIGENTE

     Vista la documentazione presentata con nota prot.11443 del 10-03-2020, da parte della ditta
     Siviplast srl con sede legale e operativa in comune di Caldogno in via Foscolo n.7 , relativa al
     progetto di un “rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio di un’attivitá di recupero rifiuti di
     plastica.” richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19
     del D.Lgs. 152/2006 ed in particolare dell’art.13 LR 4/2016.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti di
     infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
     complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all’allegato C, lettere da R1 a R9,
     della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell’allegato IV della parte seconda
     del D.Lgs. 152/2006 e s.m. e i..
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 30-03-2020, contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l’esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.




copia informatica per consultazione
     Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell’art. 19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, osservazioni.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 14-05-2020 in modalità
     di teleconferenza, ha disposto l’esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le
     prescrizioni contenute nel parere 10/2020 allegato al presente provvedimento per costituirne parte
     integrante e sostanziale.
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti
     ambientali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
     dell’intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
     pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l’autorizzazione
     dell’intervento.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti;
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45;
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
     Dato atto che con Decreto Presidenziale n. 28 del 24/02/2020 è stato approvato il Piano Esecutivo
     di Gestione 2020/2022 e il Piano delle Performance anni 2020/2021;

     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;

     Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022;


                         DETERMINA

      1. che il progetto della ditta Siviplast srl con sede legale e operativa in comune di Caldogno in
        via Foscolo n.7 , relativa al progetto di un “rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio di
        un’attivitá di recupero rifiuti di plastica.” è escluso dalla procedura di valutazione di
        impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/2006 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le
        prescrizioni riportate nel parere 10/2020 allegato alla presente determinazione per
        costituirne parte integrante e sostanziale;

      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell’art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Caldogno, ad
        ARPAV, all’Azienda ULSS n.8 Berica, al Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, a
        Vi.acqua spa
      5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).




copia informatica per consultazione
        6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
         all'albo pretorio on line.

                            INFORMA
     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
     Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
     presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
     data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
     Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
     autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l’attuazione dell’intervento.




     Vicenza, 19/05/2020



                                    Sottoscritta dal Dirigente
                                     (MACCHIA ANGELO)
                                      con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                 Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 553 DEL 19/05/2020


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M. E I.
     DITTA:         SIVIPLAST        SRL
     PROGETTO: VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A V.I.A. AI SENSI DELL’ART. 13
     DELLA L.R. N. 4/16 PER RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO DI
     UN’ATTIVITÁ    DI  RECUPERO   RIFIUTI  DI   PLASTICA.
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI CALDOGNO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 20/05/2020.


     Vicenza, 20/05/2020




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                          SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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                  Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                          SIVIPLAST S.R.L.
                             PARERE N. 10/2020

     Oggetto: Verifica di assoggettabilità a V.I.A. ai sensi dell’art. 13 della l.r. n. 4/16 per rinnovo dell’autoriz-
     zazione all’esercizio di un’attivitá di recupero rifiuti di plastica.
     PROPONENTE:             Siviplast srl
     SEDE LEGALE:            Via Foscolo n.7 – Caldogno
     SEDE INTERVENTO:          Via Foscolo n.7 – Caldogno
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:         Impianti di recupero di rifiuti non pericolosi
     PROCEDIMENTO:            Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:         ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                       infrastrutture 7. Progetti di infrastrutture z.b) Impianti di smaltimento e
                       recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10
                       t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della
                       parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:         \\\
     DATA DOMANDA:            10 marzo 2020
     DATA PUBBLICAZIONE:         30 marzo 2020
     DATA INTEGRAZIONI:         \\\

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
       -  Relazione Tecnica descrittiva delle attività e delle opere esistenti
       -  Valutazione degli impatti sulle matrici ambientali interessate connessi all'esistenza dell'opera
       -  Allegati:
       -  Allegato 1 Autorizzazione all'esercizio N. Reg. 31/2015 del 20/02/2015
       -  Allegato 2 Parere di conformità antincendio rilasciato dal Comando VV.F. di Vicenza
       -  Allegato 3 Relazioni di analisi degli autocontrolli delle emissioni aeriformi effettuati nell'ultimo
         triennio
       -  Allegato 4 Relazione d'analisi di controllo acque meteoriche
       -  Allegato 5 Attestazione della non necessità della V.Inc.A.
       -  Verifica dell'impatto acustico esterno
       -  Tavole grafiche:
       -  Inquadramento territoriale
       -  Lay-out dell'impianto e planimetria rete acque meteoriche
       -  Documentazione fotografica
       -  D Relazione tecnica descrittiva dell'intervento di mitigazione ambientale proposto .

                           PREMESSE ED UBICAZIONE
     La ditta esercita l’attività di produzione di granulo di polimeri termoplastici, prevalentemente polietilene e
     polipropilene per l’industria di trasformazione, strutturato anche per la produzione di “materie plastiche di
     riciclo” conformi alle specifiche UNIPLAST, a partire da “scarti industriali non da post-consumo” classificati


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     come rifiuti; tale recupero è attualmente regolamentato dal provvedimento n.31/2015 della Provincia di Vi-
     cenza, con scadenza al 13/09/2020.
     L’attività di recupero di Siviplast, in quanto preesistente all’entrata in vigore della normativa in materia di
     V.I.A., non è stata finora sottoposta ad alcuna procedura di V.I.A. e quindi, ai fini del rinnovo dell’autorizza -
     zione all’esercizio dell’attività (esistente) di messa in riserva (R13), selezione (R12) e recupero (R3) di rifiuti
     speciali non pericolosi (rifiuti di plastica) è stata presentata domanda di verifica di assoggettabilità a VIA ai
     sensi dell’art. 13 della L.R. 4/2016.
     In occasione dell’ampliamento autorizzato col più recente provvedimento N. Reg. 31/2015 (riprodotto in Al-
     legato 1), la ditta aveva tra l’altro previsto di incrementare la capacità di messa in riserva di rifiuti all’uopo
     utilizzando anche parte dell’area esterna lato est; soltanto recentemente è stata inpiduata una soluzione
     tecnicamente ed economicamente accettabile per la protezione antincendio della struttura metallica del ca-
     pannone e il relativo progetto, che ha ottenuto il parere di conformità del competente Comando provinciale
     VV.F. di Vicenza, sarà realizzato entro la data di scadenza dell’autorizzazione in essere; più precisamente, la
     ditta è impegnata a presentare la S.C.I.A. antincendio (che abilita l’esercizio dell’attività) entro la fine del
     mese di agosto del 2020 e copia del documento in questione sarà trasmessa anche alla Provincia di Vicenza
     per opportuna conoscenza.
     L’attività di recupero di Siviplast è stata autorizzata, per una potenzialità massima di trattamento di 2˙500 t/
     anno di rifiuti (speciali non pericolosi) di plastica; questo quantitativo rappresenta tuttavia soltanto una fra -
     zione dell’input di materiale in produzione, in quanto la ditta, come sopra citato, tratta prevalentemente ma-
     terie prime secondarie/sottoprodotti sia per conto di terzi (in conto lavorazione), sia per produrre (in conto
     proprio) granulo destinato alle industrie di trasformazione.
     Per quanto sopra la potenzialità massima giornaliera di trattamento di rifiuti può essere prudenzialmente as-
     sunta pari a 30 t/giorno a fronte di un conferimento massimo giornaliero pari a 60 t/giorno di rifiuti.
     La ditta insediata in Comune di Caldogno al civico n. 7 di Via Ugo Foscolo, in area classificata industriale-
     artigianale dallo strumento urbanistico comunale vigente;
     Ad ovest della ditta vi è il tracciato della S.P. 349, l’arteria viabilistica principale della zona, che con direzione
     nord-sud collega Thiene a Vicenza, raccordandosi alla S.P. 46 “Pasubio” in corrispondenza di Costabissara. Il
     lato ovest del perimetro aziendale di Siviplast è lambito da un corso d’acqua superficiale (la Roggetta). La
     ditta confina sui lati nord, est e sud con altri stabilimenti e aree produttive della Z.A.I. di Caldogno mentre,
     oltre la Roggetta, sul lato ovest, si ritrovano alcune unità residenziali. Nel raggio di un chilometro non sono
     presenti pozzi acquedottistici per uso idropotabile. Nei pressi dello stabilimento si riscontra la presenza di un
     ripetitore di telecomunicazioni ad uso pubblico e l’Ecocentro comunale. L’area dell’impianto è completamen-
     te recintata e l’accesso alla ditta avviene direttamente dal varco nord su Via Ugo Foscolo.




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                               Ortofoto del sito

                         ESAME ISTRUTTORIO

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
     In riferimento alla procedura inpiduata dall'art. 13 della L.R. 4/2016, la DGR 1979/2016 definisce i contenuti
     della relazione da allegarsi all'istanza , così come inpiduati nella DGR 1020/2016, indicando la necessita di
     prevedere anche una descrizione degli impatti sulle matrici ambientali interessate connessi all'esistenza
     dell'opera, all'utilizzazione delle risorse naturali, all'emissione di inquinanti, alla creazione di sostanze
     nocive e allo smaltimento dei rifiuti, finalizzata all'inpiduazione delle eventuali misure di mitigazione
     necessarie.
     L’inpiduazione delle matrici ambientali interessate potrebbe essere utilmente integrata attraverso l’analisi
     della strumentazione Programmatoria/Pianificatoria, tuttavia, visto il contesto, la proposta di misure
     mitigative risulta adeguata ed appropriata.

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     Inquadramento e consistenza dell’impianto
     Siviplast risulta insediata in Comune di Caldogno al civico n. 7 di Via Ugo Foscolo, in area classificata
     industriale-artigianale dallo strumento urbanistico comunale vigente; la ditta occupa un capannone avente
     un’estensione di circa 6˙000 mq all’interno del quale si trovano: il reparto lavorazione, i depositi dei materiali
     da lavorare (scarti industriali: rifiuti e materie prime / sottoprodotti) e dei prodotti finiti, l’ufficio e i servizi
     per il personale.
     L’area scoperta impermeabilizzata, utilizzata dalla ditta per logistica e alcuni depositi a cielo libero, ha una
     estensione di poco inferiore a 3˙900 mq; trattasi della porzione pertinenziale orientale dello stabilimento
     mentre l’area pertinenziale scoperta occidentale (compresa fra il capannone e la Roggetta) non risulta essere


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     impermeabilizzata e non è interessata dall’attività; a ridosso della parete esterna del capannone si trovano
     unicamente (su basamento in calcestruzzo):
     – il sistema di trattamento e riciclo (a circuito chiuso) dell’acqua di raffreddamento del granulo prodotto
     dagli estrusori,
     – la vasca che costituisce la riserva idrica antincendio, di imminente posa in opera (alla data di stesura della
     presente relazione).
     In occasione dell’ampliamento autorizzato col provvedimento N.31/2015, la ditta aveva previsto di
     incrementare la capacità di messa in riserva di rifiuti all’uopo utilizzando anche parte dell’area esterna lato
     est, attraversi la posa in opera di una struttura prefabbricata in acciaio zincato con telo di copertura in PVC
     ignifugo a protezione di un box di deposito di rifiuti in ingresso; soltanto recentemente è stata inpiduata
     una soluzione tecnicamente ed economicamente accettabile per la protezione antincendio della struttura
     metallica del capannone e il relativo progetto, che ha ottenuto il parere di conformità del competente
     Comando provinciale VV.F. di Vicenza e sarà realizzato entro la data di scadenza dell’autorizzazione in
     essere, contestualmente alla realizzazione del progetto antincendio si provvederà anche alla posa in opera
     della struttura coperta già prevista per l’ampliamento della messa in riserva di rifiuti in ingresso a ridosso
     della parete est del capannone.
     Attività, rifiuti trattati, potenzialità dell’impianto e prodotti in uscita
     L’attività di recupero di Siviplast è stata autorizzata per una potenzialità massima di trattamento di 2˙500
     t/anno di rifiuti speciali non pericolosi a matrice plastica e potenzialità massima giornaliera di trattamento di
     rifiuti pari a 30 t/giorno a fronte di un conferimento massimo giornaliero pari a 60 t/giorno di rifiuti.
     Lo stabilimento è attivo su uno, due e anche tre turni di lavoro a seconda dei reparti di lavorazione (il
     reparto estrusione funziona a ciclo continuo).
     I rifiuti in ingresso sono identificati dai seguenti codici C.E.R.: 07 02 13, 12 01 05, 15 01 02 (questi ultimi
     autoprodotti).
     La tipologia corrispondente (paragrafo) dell’allegato 1 - suballegato 1 al D.M. 05/02/98 e ss.mm.ii. risulta
     essere: 6.2: sfridi, scarti, polveri e rifiuti di materie plastiche e fibre sintetiche.
     La ditta, inoltre, provvede al recupero dei propri imballaggi, quali sacchi in plastica e big-bag in fibra
     sintetica (autorecupero), identificabili con il codice: 15 01 02 : imballaggi in plastica. e tipologia
     corrispondente al par. 6.1 dell’allegato 1 - suballegato 1 al D.M. 05/02/98 e ss.mm.ii..
     Gli EoW in uscita si configurano come materie plastiche di riciclo conformi al punto 3.4 della specifica
     UNIPLAST-UNI 10667e viene ceduta alle industrie di trasformazione per la produzione di film (soffiaggio) o
     manufatti in plastica (stampaggio) oltre ai rifiuti da selezione (C.E.R. 19 12 xx) e di imballaggio (C.E.R. 15 01
     xx).
     DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
     Con riferimento al lay-out compreso nella Tavola C2, si possono distinguere cinque linee di produzione
     (estrusione) alimentate con macinato (materia prima) e con scarti industriali preventivamente macinati da
     n°2 mulini a lame (granulatori).
     Il ciclo di lavorazione per ottenere “materia plastica di riciclo” a partire da scarti industriali (quali bobine,
     balle e blocchi) si compone delle seguenti fasi:
     • riduzione volumetrica,
     • macinazione,
     • stoccaggio intermedio,
     • estrusione con “taglio in testa”,
     • stoccaggio prodotto finito (granulo).
     La riduzione volumetrica, necessaria per ottenere una pezzatura idonea all’alimentazione dei mulini, viene
     effettuata con una cesoia (per le bobine / balle) e con un trituratore lento grossolano per gli scarti massicci

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     (blocchi) del tipo monorotore a lame con controlame fisse munito di vaglio per la calibrazione della
     pezzatura voluta (inferiore a 18 mm).
     La macinazione viene effettuata con mulini a lame (granulatori) alloggiati all’interno di cabine silenti e
     controllati completamente ed automaticamente dall’esterno con l’ausilio di telecamere.
     Per la riduzione dei propri imballaggi plastici e di materiali plastici in foglia, Siviplast utilizza un
     densificatore a lame.
     Il materiale macinato viene scaricato in una tramoggia e convogliato, mediante trasporto pneumatico ad un
     silos di stoccaggio intermedio da cui viene prelevato con una coclea dosatrice per alimentare l’estrusore.
     Nell’estrusore il materiale viene riscaldato (a temperature variabili da 160°C a 250°C) e portato a fusione
     mentre un albero a vite senza fine obbliga il materiale stesso a seguire un percorso tortuoso fino alla testata
     dell’estrusore dove trovasi installato un dispositivo di filtraggio; il dispositivo di filtraggio, che serve a
     rimuovere dal polimero fuso eventuali impurezze solide (con dimensioni superiori a 110 µm) è, in buona
     sostanza, costituito da due piastre porta-filtri: una piastra, quella in esercizio, è inserita sulla testata
     dell’estrusore mentre l’altra trovasi all’esterno (a lato della testata), pronta a sostituire quella in esercizio.
     Gli estrusori di Siviplast sono dotati di “taglio in testa”. Mentre negli estrusori di tipo “classico” il prodotto
     estruso attraverso le filiere, che si presenta in forma di “spaghetti”, viene raffreddato in una vasca d’acqua
     per essere poi tagliato in granuli ad indurimento avvenuto, negli estrusori dotati di “taglio in testa” il
     materiale estruso viene immediatamente tagliato (all’uscita della filiera) e raffreddato in acqua. I granuli che
     così si formano nella massa d’acqua vengono quindi centrifugati (asciugati), setacciati e scaricati.
     I granuli vengono infine ripresi da una tramoggia e convogliati, con trasporto pneumatico, ai rispettivi silos
     di stoccaggio per il definitivo confezionamento (in big-bag o in sacchi); la ditta dispone anche di una
     selezionatrice ottica per separare granuli e macinati vagliati (materia prima), in frazioni omogenee per colore
     e/o trasparenza; l’apparecchiatura consente di separare, da una massa di granuli o di macinato, la frazione
     avente un colore preliminarmente selezionato dalla restante frazione che può anche essere ripassata per
     completare (raffinare) la separazione; il riconoscimento del colore che si vuole separare avviene mediante un
     sistema (ottico) di telecamere tricromatiche.
     Descrizione e capacità delle aree di messa in riserva dei rifiuti in ingresso e di deposito dei rifiuti prodotti
     dall’attività di recupero.
     I rifiuti, così come le materie prime secondarie all’origine / sottoprodotti, vengono conferiti prevalentemente
     confezionati; soltanto i blocchi / colate vengono conferiti (come rifiuti) allo stato sfuso. Le materie prime
     (secondarie) ottenute (prodotto finito) vengono tutte confezionate in big-bag o in sacchi a piè di produzione. I
     rifiuti residuati dalle operazioni di recupero (rifiuti prodotti) vengono tutti stoccati in container con
     copertura e casse o in big-bag e gestiti secondo le modalità previste per il “deposito temporaneo” dal D.Lgs.
     N. 152/06 e ss.mm.ii.. La ditta provvede altresì al deposito temporaneo di rifiuti residuati dall’attività
     produttiva e dell’attività manutentiva dei macchinari (non riconducibili propriamente all’attività di recupero
     rifiuti) e in particolare delle acque di condensa del degasaggio delle pompe ad anello liquido (degli
     estrusori), che vengono stoccate in una cisterna dedicata. Nel lay-out compreso nella Tavola C2 sono
     riportati, oltre ai macchinari e alle apparecchiature utilizzati per il recupero dei rifiuti e per la produzione di
     granulo plastico, la dislocazione e la capacità di stoccaggio delle aree (R…) di messa in riserva dei rifiuti in
     ingresso e di deposito temporaneo dei rifiuti prodotti (DP…) e la disposizione delle aree di deposito delle
     materie prime / prodotto finito.




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     QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     Aria
     Le emissioni dello stabilimento, autorizzate sempre col provvedimento di autorizzazione n. 31/2015,
     derivano dai flussi d’aria aspirati da specifici dispositivi che presidiano i seguenti macchinari ed
     apparecchiature:
     - n.1 densificatore a lame utilizzato per la riduzione volumetrica (e l’omogeneizzazione) dei materiali plastici
     in foglia (film plastici);
     - n.5 linee di estrusione utilizzate per la produzione del granulo;
     - n.1 alla selezionatrice ottica.
     Il trituratore non determina produzione di polveri e quindi non necessita di aspirazione; il materiale triturato
     (tagliato) viene ripreso dal fondo e trasportato pneumaticamente nel silos di stoccaggio (intermedio); l’aria di
     trasporto (pneumatico) viene immessa in ambiente di lavoro attraverso apposite calze filtranti in tessuto a
     scopo, (cautelativo) di trattenere eventuali particelle solide; strutturazione analoga riguarda la macinazione
     effettuata con mulini a lame (granulatori).
     Il flusso d’aria aspirato sopra la bocca di carico del densificatore a lame (per captare eventuali polveri) viene
     depolverato con un ciclone ed infine emesso all’atmosfera attraverso il camino indicato col n. 1 nel lay-out
     compreso nella Tavola C2.
     I flussi gassosi aspirati dalle linee di estrusione, invece, sono convogliati al camino centralizzato indicato col
     n. 2 nel lay-out compreso nella Tavola C2; ciascuna cappa è dotata di filtro a coalescenza (in rete di acciaio
     plissettata) per catturare (mediante condensazione) eventuali nebbie oleose; i filtri vengono periodicamente
     puliti (con frequenza mensile) e sostituiti una volta all’anno con filtri “vergini”.
     Un’ulteriore emissione deriva dal trasporto pneumatico dei granuli in uscita dalla selezionatrice ottica; le
     due frazioni in uscita dalla macchina vengono convogliate pneumaticamente ai rispettivi sistemi di accumulo
     costituiti ciascuno da un’incastellatura per big-bag con soprastante ciclone di caricamento; il flusso d’aria di
     trasporto pneumatico, captato alla sommità dei cicloni, viene convogliato ad un filtro a cartucce pulse-jet (per
     la depolverazione ultima) e infine al camino n. 3 del lay-out compreso nella Tavola C2.
     In ragione dei sistemi di abbattimento utilizzati (ciclone, filtro a cartucce autopulente, filtri a coalescenza), le
     emissioni di polveri dello stabilimento risultano essere irrilevanti come pure irrilevanti, per quanto
     argomentato, sono le emissioni di sostanze organiche (COT).
     A conferma di quanto sopra si richiamano gli esiti di tutti i controlli periodici effettuati nell’ultimo triennio.
     Acque
     L’attività di Siviplast non residua scarichi di acque industriali in quanto il ciclo produttivo non richiede
     l’utilizzo di acqua per scopi di processo/lavaggio e le acque di raffreddamento sono utilizzate integralmente
     in circuito chiuso.
     Tutti gli impianti ed apparecchiature di processo richiedono una sottrazione di calore vengono raffreddati
     con acqua refrigerata attraverso appositi gruppi frigoriferi con condensatore ad aria inseriti in un anello
     chiuso di acqua refrigerata.
     L’acqua di raffreddamento del granulo dopo il “taglio in testa”, scaricata dalle centrifughe degli estrusori,
     viene decantata, sollevata ad un vibrovaglio (per la separazione dei corpi solidi eventualmente veicolati) e
     infine rilanciata agli estrusori (in circuito chiuso).
     L’attività svolta da Siviplast non dà nemmeno luogo allo scarico di acque meteoriche di dilavamento che
     possano veicolare sostanze pericolose o pregiudizievoli per l’ambiente e ciò ancorchè vengano effettuati
     stoccaggi in area scoperta; non è infatti ipotizzabile alcun fenomeno di dilavamento meteorico data la
     tipologia e le caratteristiche dei depositi previsti all’esterno in quanto nell’area scoperta non vi è la presenza
     di depositi di rifiuti, materie prime, prodotti, non protetti dall’azione degli agenti atmosferici, né lavorazioni
     od ogni altra attività o circostanza, che comporti il dilavamento non occasionale e fortuito di sostanze
     pericolose o pregiudizievoli per l’ambiente.
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     Suolo e sottosuolo
     Le operazioni di recupero, così come tutta l’attività produttiva di Siviplast, vengono svolte con specifiche
     apparecchiature ad elevato livello di automazione all’interno di un capannone con pavimentazione
     impermeabile e resistente; l’attività di recupero rifiuti viene svolta esclusivamente mediante operazioni “a
     secco”, che non richiedono cioè l’impiego della risorsa idrica e che non producono alcun refluo industriale.
     La porzione di area scoperta asservita all’attività della ditta (per la movimentazione e per alcuni stoccaggi
     “non dilavabili”) è impermeabilizzata e sagomata con pendenze idonee a garantire lo sgrondo delle acque
     meteoriche verso caditoie grigliate collegate ad un collettore fognario, asservito a tutto il complesso
     produttivo, afferente alla roggia Roggetta. ,
     Per quanto sopra, la componente ambientale “suolo-sottosuolo-acque sotterranee” non è evidentemente
     interessata dall’attività di Siviplast, in particolare nemmeno per la parte che riguarda la gestione rifiuti e
     quindi l’impatto nè da considerarsi, se non nullo, del tutto irrilevante.
     Rumore
     Tutta l’attività della ditta viene svolta all’interno dei fabbricati; l’emissione di rumore è ascrivibile alle
     operazioni fisiche-meccaniche che prevedono anche l’utilizzo di mulini; al fine di ridurre l’esposizione al
     rumore dei lavoratori, i mulini sono stati peraltro compartimentati all’interno di cabine fonoisolanti.
     In definitiva la rumorosità esterna è principalmente dovuta alla propagazione di quella interna allo
     stabilimento (attivo sia in periodo diurno che in periodo notturno), determinata dalle emissioni acustiche
     residue delle apparecchiature e dalla movimentazione (pure interna) dei materiali. Le uniche sorgenti
     acustiche fisse esterne sono date dai camini di emissione, dal gruppo di refrigerazione addossato alla parete
     est del fabbricato e dal sistema di riciclo delle acque di raffreddamento del granulo addossato alla parete
     ovest del capannone.
     Lo stabilimento si colloca a margine (nord-occidentale) della zona industriale di Caldogno e nella vicinanza
     della S.P. 349, confina sui lati nord, est e sud con altri stabilimenti e aree produttive e a ovest con la roggia
     Roggetta, oltre la quale si trovano le unità abitative più vicine che distano una ventina di metri dalla parete
     ovest del capannone di Siviplast.
     L’impianto ricade in area inpiduata in Classe V^ (“aree prevalentemente industriali”) dal Piano di
     Zonizzazione Acustica del Comune di Caldogno.
     Il clima acustico dell’area comprendente l’impianto (e anche i recettori abitativi più prossimi) risulta essere
     significativamente influenzato dall’intenso traffico veicolare insistente sulla S.P. 349; in particolare, sia lo
     stabilimento di Siviplast che i recettori abitativi più vicini risultano compresi nella fascia di pertinenza
     stradale.
     A scopo di verifica si è proceduto ad effettuare un’indagine fonometrica con quantificazione dell’impatto
     acustico esterno sia in periodo diurno che in periodo notturno.
     I risultati della verifica acustica, di cui alla relazione tecnica argomento dell’Elaborato B, evidenziano come,
     al perimetro dell’area di pertinenza dello stabilimento di Siviplast, i livelli di rumore risultino compatibili
     con i limiti assoluti di immissione diurno e notturno della Classe V^ previsto dal Piano di Zonizzazione
     Acustica del Comune di Caldogno. Inoltre i livelli differenziali di rumore in corrispondenza delle facciate dei
     recettori più esposti alle emissioni acustiche dell’attività in esame, valutati nella situazione più restrittiva ai
     sensi dell’art. 4, co. 1 del D.P.C.M. 14/11/97 (considerando i massimi livelli di rumore ,delle sorgenti
     acustiche), risultano modesti e comunque ampiamente inferiori ai limiti diurno (5 dB) e notturno (3 dB) di
     cui all’art. 4 del D.P.C.M. 14/11/97.
     Per quanto sopra, l’impatto sulla componente ambientale “clima acustico” è da considerarsi lieve.
     Paesaggio
     Lo stabilimento di Siviplast si trova al margine nord-occidentale della zona produttiva di Caldogno in
     posizione defilata rispetto al centro abitato e separata dalla campagna ad ovest dal tracciato della S.P. 349.

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     In ogni caso, nei pressi dello stabilimento e anche nell’area più vasta contermine, non si riscontra la presenza
     di elementi paesaggistici di pregio e il capannone occupato da Siviplast risulta essere peraltro ben schermato,
     su almeno 3 lati (nord, est e sud) dagli altri insediamenti produttivi.
     Tuttavia, da ovest, si rileva un’interferenza visiva significativa (anche per la tipologia “datata” della costru -
     zione), in particolare, dalle unità residenziali site a margine (in dx idrografica) della roggia Roggetta e dalla
     roggia stessa, ragion per cui si ritiene che l’impatto sul “paesaggio” determinato dalla presenza del capanno -
     ne occupato da Siviplast non possa essere considerato irrilevante.
     Per tale motivo la proposta di mitigazione è stata predisposta per la presente matrice ambientale.

     Agenti fisici
     In relazione al presente aspetto non si prospettano impatti significativi in considerazione delle tipologia di
     rifiuti gestiti e delle attrezzature utilizzate.
     Viabilità
     Lo stabilimento di Siviplast è raggiungibile da Via Ugo Foscolo che, tramite Via Antonio Fogazzaro, è
     collegata alla S.P. 349 e quindi alla stazione autostradale di Thiene in direzione nord e a Vicenza in direzione
     sud.
     Il traffico veicolare determinato dall’attività di Siviplast è circoscritto alla fascia feriale diurna (dal lunedì al
     venerdì, dalle ore 7.00 alle ore 19.00).
     Il quantitativo massimo di rifiuti che può essere conferito nell’arco di una giornata è pari a 60 t mentre la
     produzione massima giornaliera, da trattamento rifiuti, di M.P.S. e rifiuti può ascendere a 30 t.
     Ne consegue che il movimento di mezzi massimo giornaliero, afferente all’attività di recupero di Siviplast, è
     dato da 3 vettori/giorno per il conferimento di rifiuti e da 2 vettori/giorno per l’allontanamento dei prodotti
     dell’attività di recupero (M.P.S. e rifiuti).
     In ogni caso, il traffico complessivo (organizzato) massimo indotto dall’esercizio di tutta l’attività di Siviplast
     è dato da 4 autotreni/giorno ,per il conferimento di materie prime e rifiuti e 3 autotreni/giorno per
     l’allontanamento dei prodotti.
     In definitiva, nel suo complesso, l’attività di Siviplast (produttiva e di recupero rifiuti) induce un traffico
     massimo giornaliero corrispondente a 14 passaggi di mezzi pesanti al giorno così determinati:
     4 autotreni/giorno per conferimenti     +
     3 autotreni/giorno per allontanamenti =
     7 vettori/giorno               x
     2 passaggi/vettore (ingresso e uscita)    =
     14 passaggi/giorno di mezzi pesanti
     Lo stabilimento di Siviplast è esistente da circa un ventennio e pertanto il suo volume di traffico indotto
     risulta già ricompreso all’interno del flusso veicolare complessivo attualmente insistente sulla viabilità locale
     che comprende un’arteria stradale, come la S.P. 349, significativamente interessata dal passaggio di mezzi
     pesanti.
     Si ritiene in definitiva che il contributo del traffico indotto dall’attività di Siviplast, complessivamente
     valutato al massimo pari a 14 passaggi di mezzi pesanti al giorno, risulti oggettivamente trascurabile in
     raffronto al complessivo traffico veicolare insistente sulla viabilità locale e che quindi il rispettivo impatto
     possa considerarsi di lieve entità.
     Risorse naturali, Flora, Fauna
     Per quanto riguarda gli aspetti naturalistici, lo stabilimento di Siviplast si localizza a margine della zona
     produttiva di Caldogno, a ovest della quale, oltre la S.P. 349, si estendono terreni agricoli con abitazioni
     sparse; stante la presenza della zona produttiva e dell’importante arteria stradale, nei pressi di Siviplast non
     sono presenti biotipi pregiati o di particolare interesse naturalistico; in particolare, non sono presenti specie

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     protette da leggi nazionali, regionali e/o da convenzioni internazionali. Si veda comunque, per tale aspetto,
     anche la proposta di mitigazione presentata.
     Rete Natura 2000
     Oltre un chilometro a sud-est dell’impianto scorre la Roggia Muzzana che appartiene al S.I.C. (Sito di
     Importanza Comunitaria) IT3220040 “Bosco di Dueville e risorgive limitrofe” e che risulta essere il sito della
     rete Natura 2000 più prossimo. Tuttavia, in considerazione della distanza e dell’assenza di effetti che possano
     interessare il sito in parola, si esclude che l’esercizio dell’attività di recupero rifiuti di SIVIPLAST s.r.l. possa
     comportare effetti significativi di sorta sul sito stesso, come risulta dalla “Attestazione della non necessità di
     effettuare la V.Inc.A.”, argomento dell’Allegato 5.

     Salute dei Lavoratori e delle persone
     Per quanto riguarda la salute pubblica, i possibili impatti di qualsivoglia attività di gestione rifiuti sono
     riconducibili in generale alla presenza di:
     - sostanze tossiche,
     - agenti patogeni,
     - radiazioni (ionizzanti e non),
     - emissioni di gas, polveri, odori,
     - rumore.
     Date le caratteristiche dei rifiuti gestiti, le modalità di trattamento ed i presidi ambientali in essere si può
     ragionevolmente escludere qualsivoglia effetto negativo sulla salute pubblica legato alla presenza di sostanze
     tossiche.
     L’attività è stata valutata (nel suo complesso) anche sotto il profilo della sicurezza, con particolare
     riferimento al rischio incendio.
     La specifica problematica è stata affrontata progettando un impianto antincendio fisso a protezione integrale
     delle strutture e a presidio dell’intero stabilimento.
     La conformità antincendio dell’impianto è stata verificata dal Comando Provinciale dei VV.F. di Vicenza che
     ha valutato il progetto presentato dalla ditta attestando il rispetto delle prescrizioni previste dalla vigente
     normativa di prevenzione incendi e la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio (vedasi parere di
     conformità in Allegato 2).
     La ditta è impegnata a realizzare tutte le opere previste dal progetto antincendio al più tardi entro il
     prossimo mese di agosto e a produrre la S.C.I.A. entro il medesimo termine (pertanto prima della scadenza
     dell’autorizzazione in essere).

     MISURE MITIGATIVE PROPOSTE
     Gli apprestamenti implementati dalla ditta fin dal suo insediamento si rilevano indubbiamente a tutt’oggi
     efficaci sotto il profilo ambientale e, data l’assenza di criticità e anche considerata la concreta modesta
     consistenza dell’impianto in questione, non risulterebbe necessaria l’implementazione di ulteriori interventi
     di mitigazione.
     In relazione alle possibili misure mitigative richieste dalla nuova procedura di verifica introdotta dall’art.13
     della L.R. n.04/2016, la ditta ha proposto la messa a dimora di un filare arboreo-arbustivo lungo tutto il
     margine esterno del “corridoio” verde di proprietà lato ovest, al fine di conseguire un miglior inserimento
     paesaggistico del capannone esistente, con riduzione dell’interferenza visiva allo stesso ascritta.
     Il progetto ha inpiduato le specie arboree ed arbustive più adatte al contesto specifico dell’area, in ragione
     dello spazio verde disponibile, senza trascurare l’aspetto della manutenzione e della gestione. Nella scelta
     delle specie consigliate sono state analizzate le esigenze ecologiche delle piante, preferendo specie autoctone
     in modo da prevenire problematiche che si potrebbero riscontrare con la scelta di specie esotiche, poste a


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     dimora al di fuori del loro areale o optimum climatico. L’impiego di specie autoctone, inoltre, facilita
     l’instaurarsi della fauna ornitica selvatica e l’accrescimento della biopersità.




                   VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto .
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di contenimento degli impatti
     sull’ambiente idrico e di inquinamento acustico.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
     rischi ambientali, sanitari ed ecologici
                           Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
            Alla esclusione dalla procedura V.I.A., subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.

     1. L’azienda è impegnata a presentare, preventivamente al rinnovo dell’autorizzazione alla gestione rifiuti,
     un computo metrico estimativo dell’intervento di mitigazione proposto, comprensivo dei costi di gestione
     per almeno un trienni, con indicazione delle dimensioni delle piante congrue:
     a) alberi in zolla: Populus alba a fusto con crf delle piante di 18-20 cm; per il Fraxinus ornus piante a
     ceppaia, con almeno tre fusti che partono dal terreno, e H minima di 250-300 cm.;
     b) arbusti: Cornus sanguinea, Rhamnus frangula e Prunus spinosa; piante in vaso o in zolla con altezza
     almeno pari a125-150 cm.
     Il sesto di impianto: preferibile con connotazione naturalistica e non a filare geometrico, sfruttando
     liberamente lo spazio a disposizione.
     2. L’azienda è impegnata a presentare, preventivamente al rinnovo dell’autorizzazione alla gestione rifiuti,
     una procedura gestionale per il mantenimento di un ottimale stato di integrità delle pavimentazioni.
     3. Con frequenza triennale dovrà essere effettuato il monitoraggio dell’impatto acustico, mediante specifica
     indagine fonometrica, finalizzata sia alla verifica del rispetto dei limiti acustici di emissione e differenziali;
     del monitoraggio verrà avvertito preventivamente ed in forma scritta tanto il Comune quanto l’ARPAV e
     con questa dovranno essere concordate modalità e punti di rilevamento. Nel caso i valori non siano
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     rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, concordati con Amministrazione comunale
     ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i risultati delle analisi.
     4. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
     addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
     sicurezza/rischio; di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione del rinnovo dell’autorizzazione
     all’esercizio.

     Vicenza, 14 maggio 2020

       F.to Il Segretario                                     F.to Il Presidente
     Dott.ssa Silvia Chierchia                                    Andrea Baldisseri




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