determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINAZIONE N° 1199 DEL 17/10/2018

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA: SIS SCPA
     PROGETTO: ATTIVITÀ DI MESSA IN RISERVA/RECUPERO DI RIFIUTI NON
     PERICOLOSI (CER 170101).
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNI DI MALO E TRISSINO LUNGO IL
     CANTIERE DELLA SUPERSTRADA PEDEMONTANA VENETA (SPV)

                            IL DIRIGENTE

     Vista la documentazione presentata con nota prot. 48772 del 23/07/2018, da parte della SIS SCPA
     con sede legale via Invorio n. 24/A in comune di Torino, relativa al progetto di un “Attività di
     messa in riserva/recupero di rifiuti non pericolosi (CER 170101)” lungo il cantiere della
     Superstrada Pedemontana Veneta (SPV) nei comuni di Malo e Trissino e richiedendo,
     contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006 ;
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti di
     infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
     complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
     della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della parte seconda
     del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.;
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 31-07-2018 , contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza;
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo;
     Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni del
     comune di Montecchio Maggiore, con nota agli atti prot. 60008 del 13-09-2018, e del comune di



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     Trissino, con nota agli atti prot. 60189 del 14-09-2018, trasmesse al proponente per le
     considerazioni di pertinenza, con nota n.61593 del 20/09/2018, all’interno della comunicazione con
     la quale è stata inoltrata la richiesta di integrazione;
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 17-10-2018, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere 19-
     2018 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale;
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
     dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
     pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
     dell'intervento;
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti;
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45;
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;

     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.11 del 29/03/2018 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2018-2020;

     Visto che con Decreto del Presidente n. 41 del 27/04/2018 è stato approvato il Piano Esecutivo di
     Gestione 2018/2020 ed il Piano Performance anni 2018/2019;


                         DETERMINA

      1. che il progetto della ditta SIS SCPA con sede legale via Invorio n. 24/A in comune di Torino,
        relativa al progetto di un “Attività di messa in riserva/recupero di rifiuti non pericolosi
        (CER 170101)” lungo il cantiere della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV) nei comuni
        di Malo e Trissino è escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui
        al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere
        19/2018 allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;

      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Malo, Trissino,
        Montecchio Maggiore, ad ARPAV, all’ULSS n.8 e all’ULss n.7 Pedemontana ;
      5. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).




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        6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
         all'albo pretorio on line.

                            INFORMA


     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
     Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
     presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
     data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
     Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
     autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.



     Vicenza, 17/10/2018



                                    Sottoscritta dal Dirigente
                                     (MACCHIA ANGELO)
                                      con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 1199 DEL 17/10/2018


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:SIS             SCPA
     PROGETTO: ATTIVITÀ DI MESSA IN RISERVA/RECUPERO DI RIFIUTI NON
     PERICOLOSI        (CER         170101).
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNI DI MALO E TRISSINO LUNGO IL
     CANTIERE DELLA SUPERSTRADA PEDEMONTANA VENETA (SPV)




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 18/10/2018.


     Vicenza, 18/10/2018




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                             SIS S.c.p.a.
                            PARERE N. 19/2018

     Oggetto: Attività di messa in riserva/recupero di rifiuti non pericolosi (CER 170101) lungo il cantiere del-
     la Superstrada Pedemontana Veneta (SPV).
     PROPONENTE:           SIS S.c.p.a.
     SEDE LEGALE:           via Invorio n. 24/A - Torino
     SEDE INTERVENTO:         comuni di Malo e Trissino lungo il cantiere della Superstrada Pedemontana
                     Veneta (SPV)
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Impianto di recupero di rifiuti non pericolosi
     PROCEDIMENTO:          Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                     infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                     pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                     operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                     decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:       Montecchio Maggiore
     DATA DOMANDA:          23 luglio 2018
     DATA PUBBLICAZIONE:       31 luglio 2018
     DATA INTEGRAZIONI:        04 ottobre 2018

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - 1) PROGETTO DELL'INFRASTRUTTURA - Cantierizzazione - Attività di messa in riserva/recupero
       rifiuti non pericolosi (CER 170101) Lungo il cantiere della Superstrada Pedemontana Veneta(SPV) -
       Relazione tecnica sito di Malo;
      - 2) PROGETTO DELL'INFRASTRUTTURA - Cantierizzazione - Attività di messa in riserva/recupero
       rifiuti non pericolosi (CER 170101) Lungo il cantiere della Superstrada Pedemontana Veneta(SPV) -
       Relazione tecnica sito di Trissino;
      - 3) Studio per la verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale;
      - 4) Dichiarazione di esclusione dall'obbligo di redazione della Valutazione di Incidenza Ambientale
       — sito di Malo;
      - 5) Dichiarazione di esclusione dall'obbligo di redazione della Valutazione di Incidenza Ambientale
       — sito di Trissino;
      - 6) Valutazione previsionale di impatto acustico- sito di Malo;
      - 7) Valutazione previsionale di impatto acustico- sito di Trissino..

                          PREMESSE ED UBICAZIONE
     Il Consorzio Stabile SIS Scpa è il contraente generale per la progettazione esecutiva e la realizzazione della
     Superstrada a Pedaggio Pedemontana Veneta e l’attività in questione riguarda l’avvio di due campagne di
     recupero rifiuti non pericolosi lungo il cantiere della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV) nei comuni di
     Trissino (Lotto 1B) e Malo (Lotto 1C):
     - in comune di Trissino, sarà avviata una campagna di messa in riserva (R13) e recupero (R5) rifiuti non peri -
     colosi mediante l’impianto mobile della ditta inpiduale Esposito Mario installato tra la Pk 4+000 e la Pk
     4+250. Tale impianto andrà a recuperare i rifiuti CER 170101 provenienti dal Lotto 1 tratta A, B e C sul lato
     Vicenza della Galleria Malo;
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     - in comune di Malo, sarà avviata una campagna di recupero (R5) rifiuti non pericolosi mediante l’impianto
     mobile della ditta Nuova Cogesi srl, installato tra la Pk 18+100 e la Pk 18+300. Tale impianto andrà a recupe -
     rare i rifiuti CER 170101 provenienti dal Lotto 1 tratta C sul lato Treviso della Galleria Malo.
     Il recupero dei rifiuti inerti oggetto del presente studio è attinente esclusivamente la fase di cantierizzazione
     dell’opera stradale, al fine di recuperare e reimpiegare all’interno del cantiere i materiali derivanti dall’attivi -
     tà di demolizione integrale di strutture in cap interferenti e delle corree (cordoli guida per la realizzazione
     dei diaframmi e dei muri), nonché i materiali derivanti dalla scapitozzatura delle teste dei pali e dei diafram-
     mi per la realizzazione delle opere della SPV e i materiali derivanti dalla demolizione di opere provvisionali
     in cemento armato e di strutture in calcestruzzo realizzate nell’ambito dello scavo della Galleria Naturale
     Malo.
     La scelta di utilizzare un impianto di tipo mobile all’interno del cantiere deriva dalla necessità di ridurre gli
     spostamenti di materiale all’esterno del cantiere, evitando l’incremento di traffico veicolare derivante dal
     transito dei mezzi verso altri impianti di trattamento.
     Le aree oggetto di analisi si sviluppano all’interno dei cantieri della costruenda Superstrada Pedemontana
     Veneta (SPV), all’interno dei territori comunali di Trissino e Malo.
     In comune di Trissino, la campagna di recupero rifiuti sarà svolta in corrispondenza della località S. Urbano,
     lungo la Strada Statale Recoaro n.246. In particolare, l’area inpiduata per la campagna di recupero rifiuti
     non pericolosi si colloca in corrispondenza dell’area di cantiere esistente in uscita della galleria S. Urbano
     lato Vicenza della costruenda SPV. Sull’area è già stata realizzata una massicciata al fine di permettere la cir -
     colazione dei mezzi di cantiere, tra la Pk 4+000 e la Pk 4+250 (Figura 2).
     In comune di Malo, la campagna di recupero rifiuti sarà svolta in Loc. Massignan, in prossimità della Strada
     Provinciale n.46. In particolare, l’area inpiduata per la campagna di recupero rifiuti non pericolosi si collo -
     ca sul sedime della costruenda SPV tra la Pk 18+100 e la Pk 18+300.




        Localizzazione area campagna recupero rifiuti in comune di Malo (in rosso l’area d’intervento)




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       Localizzazione area campagna recupero rifiuti in comune di Trissino (in rosso l’area d’intervento)



                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Malo;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Trissino;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
     • Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
     • Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
     • Rete Natura 2000.
     Nello S.P.A. sono state inpiduate alcune criticità ma, nella maggior parte dei casi, non sono state
     rapportate con l’impianto in questione, si sottolinea, in particolare, il fatto della presenza, sulla base della
     carta dei vincoli del PAT, di un area di cava nell’area interessata dall’impianto in comune di Malo.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     Gli impianti di trattamento e recupero dei rifiuti verranno collocata all’interno dei cantieri per la
     realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta su terreno stabile normalmente compattato con


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     spessore variabile tra i 30 ed i 50 cm. Il terreno dove la macchina dovrà lavorare sarà ben spianato e livellato
     per consentire una adeguata aderenza al suolo.
     I confini dei siti saranno definiti da idonea recinzione realizzata in modo da impedire l’accesso da parte di
     persone non autorizzate.
     Nelle aree di installazione degli impianti mobili, per le tipologie di rifiuti da trattare e per le operazioni da
     svolgere non si prevede la realizzazione di specifici interventi; anche le aree di stoccaggio e movimentazione
     dei rifiuti non prevedono in genere l’attuazione di specifici interventi di salvaguardia, salvo gli usuali
     accorgimenti quali: recinzioni, copertura dei cumuli, se necessario, pieto di realizzare cumuli in prossimità
     del ciglio di scavi e separazione delle perse tipologie di rifiuti per composizione.
     I materiali soggetti ad attività di recupero saranno accatastati in cumuli aventi le seguenti caratteristiche:




     CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E DI FUNZIONAMENTO DEGLI IMPIANTI MOBILI
     Comune di Trissino
     L'impianto mobile utilizzato in questa campagna ai fini del recupero di rifiuti inerti è denominato Impianto
     mobile di frantumazione inerti semovente VESUVIO SUPER F1000 CV - Matricola n. 07009, costruito nel
     2007 dalla ditta Gasparini Impianti S.r.l. di Trevignano – Potenzialità massima 280 t/h e specifico per i rifiuti
     di cui ai seguenti CER: 10 13 11 – 17 01 01 – 17 01 02 – 17 01 03– 17 01 07 – 17 08 02 –17 09 04.

     Il macchinario è un frantoio in versione
     mobile, in quanto dotato di cingoli che ne
     consentono     la    movimentazione
     autonoma in cantiere.La macchina è
     dotata di un’ampia tramoggia di carico,
     di un vaglio, di un frantoio a mascelle e
     di un nastro trasportatore che conduce il
     materiale nel percorso di trattamento.
     L’impianto mobile di frantumazione
     inerti semovente VESUVIO SUPER F1000 CV è conforme alle seguenti disposizioni: • Direttiva Macchine
     89/932/CEE e ss.mm.i.., Direttiva Bassa Tensione 73/23/CEE e ss.mm.ii. e Direttiva Compatibilità
     Elettromagnetica 89/336/CEE e ss.mm.ii..
     La quantità trattabile annua complessiva massima prevista: 65.000 ton/anno.
     L'impianto non svolge attività con persi cicli di funzionamento ma opera con unico ciclo.
     Comune di Malo
     L'impianto mobile utilizzato in questa campagna ai fini del recupero di rifiuti inerti è denominato Impianto
     mobile di frantumazione inerti semovente OM CRUSHER ULISSE - Matricola n.99H06300T, costruito nel
     2007 dalla ditta Officine Meccaniche di Ponzano Veneto S.r.l. di Ponzano Veneto (TV) - Potenzialità massima
     300 t/h e specifico per i rifiuti di cui ai seguenti CER: 10 13 11 – 17 01 01 – 17 01 02 – 17 01 03– 17 03 02 – 17 05
     04 –17 05 04 – 17 05 08 – 17 08 02 – 17 09 04.
     Il macchinario è un frantoio in versione mobile, in quanto dotato di cingoli che ne consentono la
     movimentazione autonoma in cantiere.
                                                        Pag. 4 di 13


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     La macchina è dotata di un’ampia tramoggia di carico, di un vaglio, di un frantoio a mascelle e di un nastro
     trasportatore che conduce il materiale nel percorso di trattamento.

     L’impianto mobile di frantumazione inerti
     semovente OM CRUSHER ULISSE è
     conforme alle seguenti disposizioni:
     Direttiva Macchine CE 98/37 e ss.mm.i..,
     Direttiva Compatibilità Elettromagnetica
     CEE 89/336 e ss.mm.ii.., Direttiva Bassa
     Tensione 2006/95/CE e ss.mm.ii.;L'impianto
     non svolge attività con persi cicli di
     funzionamento ma opera con unico ciclo.
     PROCESSO DI LAVORAZIONE
     INGRESSO MEZZI E ACCETTAZIONE RIFIUTI
     I rifiuti in ingresso saranno sottoposti ad una prima fase di controllo per verificarne l’ammissibilità
     all’impianto da un punto di vista sia amministrativo che merceologico.
     Nello specifico, l’addetto dovrà verificare la correttezza dei dati riportati nel documento di trasporto del
     rifiuto e valutare visivamente le caratteristiche merceologiche del rifiuto.
     Se al termine delle verifiche, il rifiuto è ritenuto non ammissibile, per motivi qualitativi e/o per motivi
     documentali, l’addetto al controllo ne dovrà rifiutare l’ingresso ed annotare nell’apposita sezione del
     documento di trasporto la NON accettazione.
     Se al completamento di tutti i controlli previsti il rifiuto sarà considerato ammissibile, lo stesso verrà
     depositato temporaneamente in apposita area inpiduata, in attesa di essere sottoposto alle operazioni di
     recupero.
     Processo di recupero
     Il processo di recupero dei rifiuti non pericolosi provenienti da attività di costruzione e demolizione consiste
     essenzialmente in fasi meccaniche tecnologicamente interconnesse di macinazione, vagliatura, selezione
     granulometrica e separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate per l’ottenimento di
     frazioni inerti di natura lapidea e granulometricamente idonea e selezionata agli impieghi prospettati.
     Carico e Vagliatura
     Nello specifico il ciclo di lavorazione della macchina inizia dall’alimentatore a piastre nella cui tramoggia
     viene caricato il materiale da frantumare per mezzo di un escavatore/pala gommata che di norma versa il
     materiale nell’ampia tramoggia di carico. L’alimentatore a piastre scarica gradualmente il materiale sul
     vaglio vibrante, che con un’energica sollecitazione sussultoria esegue una prima selezione separando in due
     frazioni il materiale:
     • il materiale fine passa al di sotto del piano e può essere convogliato o sul nastro laterale (per formare un
     cumulo) o su quello principale con il materiale frantumato proveniente dal frantoio;
     • il materiale di pezzatura maggiore avanza sopra al piano dell’alimentatore, e va ad alimentare il frantoio.
     La produzione di granulometrie differenti è possibile tramite semplice sostituzione delle maglie del vaglio,
     operazione facilmente eseguibile come operazione di manutenzione ordinaria.
     Le pezzature prodotte potranno subire variazioni nella granulometria a seconda delle esigenze, in funzione
     dell’utilizzo finale. In genere una pezzatura più grossolana è favorevole alla realizzazione di rilevati stradali,
     mentre le granulometrie più fini sono necessarie per la produzione di miscele betonabili per sottofondi e
     riempimento di cavi stradali.




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     Frantumazione
     Il frantoio è la parte più importante della macchina nella quale gli inerti vengono frantumati schiacciandoli
     fra una mascella fissa ed una mobile. Il materiale non può uscire finché non ha raggiunto la dimensione di
     regolazione della bocca di uscita. Si precisa che il frantoio è dotato di una pompa dell’acqua, che per mezzo
     di appositi nebulizzatori posti nei punti di maggior produzione di polvere, abbatte la polvere prodotta.
     Le caratteristiche del sistema di triturazione saranno tali da consentire un’agevole riduzione in pezzature
     omogenee aventi le caratteristiche merceologiche conformi alla normativa vigente in materia di recupero
     rifiuti.
     Deferrizzazione
     Il materiale frantumato, trasportato dal nastro principale, passa sotto al nastro deferrizzatore montato sopra
     il nastro trasportatore principale, che separa la frazione ferrosa contenuta nei rifiuti da costruzione e
     demolizione e consente di scaricarla in un cassone di idonee dimensioni. Il materiale uscente dal nastro
     principale andrà a formare il cumulo in uscita.
     Estrazione del materiale lavorato tramite nastri
     Il materiale in uscita verrà stoccato in cumuli persi a seconda delle esigenze di pezzatura richiesta.
     La configurazione impiantistica adottata sarà regolata a seconda delle necessità e delle richieste di materiale
     dal cantiere, ma in linea di massima dalle operazioni di trattamento è prevista la formazione dei seguenti
     cumuli:
     • uno per la frazione grossolana-sopravaglio;
     • uno per la frazione fine-sottovaglio (opzionale);
     • uno per la frazione di scarto (metalli ferrosi).
     Verifica requisiti
     La qualificazione è l’insieme delle attività che permettono di inpiduare nei materiali inerti originati
     dall’attività di recupero la sussistenza dei requisiti tecnici e fisico chimici per rispondere ai valori di
     classificazione previsti per le tipologie di materiali e per le categorie merceologiche previamente identificate,
     nonché per assicurare il rispetto della qualità ambientale in funzione del loro impiego. La qualifica di M.P.S.
     viene attribuita a valle del processo di caratterizzazione nel corso del quale sono verificati:
     - l’assenza di contaminazione chimica;
     - il possesso dei requisiti tecnico merceologici.
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     La condizione primaria di esclusione dal regime dei rifiuti del materiale in uscita dall’impianto di recupero è
     collegata alla verifica di assenza di contaminazione da eseguirsi mediante test di cessione con riferimento ai
     valori limite indicati nella tabella dell’Allegato 3 al D.M. 05/02/1998 e ss.mm.ii. Il test di cessione deve essere
     eseguito sul tal quale secondo la metodica prevista dalla norma UNI EN 12457-2.
     In particolare il test di cessione sui materiali sarà condotto ricercando i seguenti parametri: Cloruri, Fluoruri,
     Nitrati, Solfati, Cianuri, COD, PH, Arsenico, Bario, Berilio, Cadmio, Cobalto, Cromo totale, Mercurio,
     Nichel, Piombo, Rame, Selenio, Vanadio, Zinco.
     Il parametro Amianto sarà indagato solo nei casi in cui vi sia sospetta o evidente presenza dello stesso che è
     da escludere primariamente data la natura del rifiuto demolito.
     L’idoneità tecnico merceologica dei materiali dovrà essere invece dimostrata attraverso la conformità
     all’allagato C della Circolare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 15 luglio 2005 n.
     UL/2005/5205 per i vari ambiti di utilizzo finale (ad. esempio Allegato C1 corpo dei rilevati; Allegato C2
     Sottofondi stradali; Allegato C3 strati di fondazione – Allegato C4 Recuperi Ambientali, riempimenti e
     colmante; Allegato C5 Starti accessori aventi funzione antigelo, anticapillare, drenante, etc).
     Ai fini della caratterizzazione dei materiali e della verifica tecnico merceologica sarà eseguito n.1 campione
     ogni 3.000 mc di produzione.
     Per i materiali in uscita dall’impianto di recupero, una volta attestate le caratteristiche, vi è la cessazione
     della qualifica di rifiuto come stabilito dall’art 184-ter del D.Lgs 205/2010 e ss.mm.ii..; dall’attività di
     recupero dei rifiuti deriveranno quindi le cosiddette “Materie Prime Seconde” inerti che saranno riutilizzate,
     esclusivamente all’interno dello stesso cantiere, per la realizzazione di sottofondi, piazzali e piste di cantiere.
     I materiali prodotti sono infatti riutilizzabili per la produzione di miscele betonabili a freddo e in opere
     stradali (rilevati, sottofondi, drenaggi, ecc.) in conformità con le norme vigenti, che prevedono, per i prodotti
     riciclati, usi totalmente comparabili e alternativi a quelli dei prodotti naturali di cava.
     Se il materiale NON risulterà conforme dal punto di vista tecnico-merceologico potrà essere reimmesso
     nell’impianto di recupero per l’ottenimento della pezzatura idonea. Negli altri casi di non conformità dovrà
     essere invece recuperato/smaltito secondo la normativa vigente in materia di rifiuti.
     Rifiuti avviati a trattamento
     I rifiuti che verranno sottoposti a trattamento sono identificati in Tabella 8 per l’impianto installato in
     comune di Trissino, e in Tabella 9 per l’impianto installato in comune di Malo.




                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.
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                   QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     Al fine di contenere il problema legato al sollevamento delle polveri indotto dalla movimentazione dei mez-
     zi di cantiere e dalla frantumazione degli inerti, occorrerà innanzitutto effettuare la bagnatura periodica del-
     le superfici di cantiere. Tale intervento sarà effettuato tenendo conto del periodo stagionale con aumento
     della frequenza delle bagnature durante la stagione estiva. L’efficacia del controllo delle polveri con acqua
     dipende essenzialmente dalla frequenza con cui viene applicato.
     I frantoi sono dotati inoltre di una pompa dell’acqua, che per mezzo di appositi nebulizzatori posti nei punti
     di maggior produzione di polvere, abbatte la polvere prodotta. Se necessario, anche le aree destinate allo
     stoccaggio temporaneo dei materiali saranno sottoposte a bagnatura, o in alternativa coperte al fine di evita-
     re il sollevamento delle polveri.
     Le lavorazioni dell’impianto avvengono a secco pertanto non vi sono scarichi idrici legati al processo di fran-
     tumazione e vagliatura.
     L'acqua utilizzata nell'impianto viene impiegata, qualora necessario, soltanto in forma nebulizzata allo scopo
     di abbattere sul nascere le polveri prodotte durante la movimentazione dei rifiuti che presentano caratteristi-
     che pulverulente. I rifiuti in deposito temporaneo saranno inoltre coperti con teli impermeabili o in alternati-
     va sarà eseguito un test di cessione preliminare per verificarne l’eventuale contaminazione; nel caso di esito
     positivo ossia quando non si registrano superamenti dei valori limite, si esclude l’obbligo della copertura.
     Per quanto esposto, dai rifiuti depositati, non potranno generarsi in alcun caso acque potenzialmente conta -
     minate. L'impianto in questione non determina pertanto scarichi idrici.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     I rifiuti in saranno sottoposti a test di cessione, al fine di verificare l’assenza di contaminanti, o coperti al fine
     di evitare fenomeni di dilavamento, escludendo pertanto la possibilità di contaminazione delle acque e dei
     suoli.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     Comune di Trissino
     Dal punto di vista geologico, l’area in esame è caratterizzata superficialmente dalla presenza di terreni
     alluvionali tipici dell’alta pianura vicentina. Dall’analisi della litostratigrafica della regione Veneto (Figura
     11) si evince come l’area oggetto di analisi in comune di Trissino sia costituita da “ghiaie e sabbie prevalenti
     del Quaternario”.
     La zona all’interno del quale si andrà a collocare l’impianto di riduzione volumetrica è costituita da aree di
     cantiere dove si è provveduto allo scotico e alla realizzazione di una massicciata in misto granulare, in modo
     da permettere il transito ai mezzi di cantiere. L’uso del suolo è caratterizzato dalla presenza di aree di
     cantiere della costruenda Superstrada Pedemontana Veneta; le aeree adiacenti sono invece caratterizzate
     dalla presenza della aree rurali.


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     Comune di Malo
     Il territorio di Malo è composto da una parte collinare e da una zona di pianura su cui si concentrano le
     principali attività antropiche.
     Dall’analisi di numerose stratigrafie di pozzi si può attribuire al territorio di Malo la seguente successione
     stratigrafica.
     LITOTITPO A: dal p.c. per spessori variabili fino ad un massimo di 5 m, si ha un banco di terre fini argilloso
     limose, di colore bruno, talora intercalate da livelli sabbiosi e ghiaiosi;
     LITOTIPO B: da 5 fino a 50 m da p.c. si hanno strati a granulometria decisamente più grossolana,
     caratterizzati da ghiaia, ciottoli e sabbia, con presenza di frazione limoso argillosa. Detti strati sono
     intercalati da livelli discontinui di argilla compatta;
     LITOTIPO C: da 51 m si hanno strati di materiali grossolani, talora frammisti con argilla e limo con vari
     strati acquiferi fino alla profondità di oltre 100 m.
     L’assetto del territorio è condizionato dalla presenza di due elementi distinti: la zona di pianura alluvionale
     e l’area collinare.
     Dall’analisi della litostratigrafia della regione Veneto (Figura 20) si evince come l’area oggetto di analisi sia
     costituita da “Alternanze di ghiaie e sabbie con limi e argille – Quaternario”.
     I rifiuti in ingresso saranno sottoposti a test di cessione, al fine di verificare l’assenza di contaminanti, o
     coperti al fine di evitare fenomeni di dilavamento, escludendo pertanto la possibilità di contaminazione
     delle acque e dei suoli.
     Nell’eventualità si verificassero situazioni di rischio come sversamenti accidentali dovuti a guasti di
     macchinari, incidenti tra automezzi e/o sversamenti di sostanze pericolose, gli operatori sono istruiti per
     intervenire prontamente con le dovute procedure di emergenza, utilizzando i Kit anti-sversamento presenti
     nei presidi posti all’interno del cantiere.
     Tali procedure d’intervento comportano la bonifica del sito contaminato dallo sversamento di sostanze
     inquinanti tramite la predisposizione di apposito materiale assorbente che verrà smaltito, una volta
     utilizzato, secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di gestione dei rifiuti.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     Comune di Trissino
     Con riferimento alla zonizzazione acustica del territorio di Trissino, si riporta in Figura 12 l’estratto dalla
     Valutazione Previsionale di Impatto Acustico riguardante l’intero lotto 1B della Superstrada Pedemontana
     Veneta (marzo 2014). Il tracciato della SPV, all’interno del quale si colloca l’impianto preso in considerazione
     in questo studio, attraversa una zona in classe II “aree a prevalentemente residenziali”. Gli effetti sul clima
     acustico dei due impianti sono stati analizzati in specifici studi (Documentazione di Previsione di Impatto
     Acustico) in allegato alla presente, al quale si rimanda per gli approfondimenti. Inoltre, gli ambiti coinvolti
     dall’attività in questione ricadono tuti nel cantiere della costruenda SPV che è in possesso di autorizzazione
     in deroga al rumore concessa dai comuni attraversati dall’opera.
     Comune di Malo
     Con riferimento alla zonizzazione acustica del territorio di Malo, si riporta in Figura 21 l’estratto dalla
     Valutazione Previsionale di Impatto Acustico riguardante l’intero lotto 1C della Superstrada Studio di
     Impatto Ambientale 51 / 73 Pedemontana Veneta (marzo 2014). Il tracciato della SPV, all’interno del quale si
     colloca l’impianto preso in considerazione in questo studio, attraversa una zona in classe III “aree di tipo
     misto”.


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     Gli effetti sul clima acustico dei due impianti sono stati analizzati in specifici studi (Documentazione di
     Previsione di Impatto Acustico) in allegato alla presente, al quale si rimanda per gli approfondimenti.
     Inoltre, gli ambiti coinvolti dall’attività in questione ricadono tutti nel cantiere della costruenda SPV che è in
     possesso di autorizzazione in deroga al rumore concessa dai comuni attraversati dall’opera.
     Le emissioni di rumore stimate risultano inferiori a 70 dBA in fronte ai recettori sensibili. Il cantiere risulta
     inoltre dotato di autorizzazione in deroga concessa dai comuni di Trissino e Malo.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Nella documentazione presentata non si riscontrano dati/informazioni specifiche in merito a rischio Radon,
     alla presenza di sorgenti di radiazioni nonché a modifiche sostanziali degli impianti di illuminazione.
     Comunque considerato l’intervento di progetto e le caratteristiche dell’ambiente in cui esso si inserisce
     potrebbe essere non significativo l’impatto dei suddetti agenti fisici.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     Il progetto non determina l’alterazione dei dinamismi del paesaggio localizzandosi all’interno del cantiere
     della SPV. L’area oggetto di analisi è situate interamente all’interno del sedime della costruenda Superstrada
     Pedemontana Veneta, inoltre le attività oggetto di valutazione sono a carattere temporaneo e legate alle atti-
     vità di realizzazione del tratto stradale.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     Per quanto riguarda la generazione di volumi di traffico, durante il funzionamento giornaliero degli
     impianti, l’attività di progetto prevede il transito di circa:
     - 28-35 mezzi al giorno, con un media di circa 7 mezzi/ora, per l’impianto in comune di Trissino;
     - 6 mezzi al giorno, con un media di circa 3 mezzi/ora, per l’impianto in comune di Malo.
     I mezzi transiteranno lungo la viabilità di cantiere approvata dal Commissario Delegato di Governo,
     contenuta nei “Piano di Produzione e Gestione delle terre e rocce da scavo” (per gli estremi di approvazione
     dei singoli piani si rimanda al §6.1).
     Il progetto non determina alcun impatto sul sistema viario locale, in quanto l’attività si svolge all’interno del
     cantiere della SPV.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




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     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     L'ambito territoriale oggetto del presente studio non ricade all’interno della Rete Natura 2000, e non è
     caratterizzato dalla presenza di specie floristiche e vegetazionali di particolare valore e interesse. L'area è
     inserita infatti all’interno di un contesto prettamente agricolo localizzato nelle vicinanze di un contesto
     disturbato dalla viabilità esistente (Strada Provinciale 246 di Recoaro), all’interno dei cantieri per la
     realizzazione della costruenda Superstrada Pedemontana Veneta.
     I siti appartenenti alla Rete Natura 2000 più vicini all’area di intervento sono in seguenti (Figura 13):
     - 4,2 km dal SIC IT3220038 “Torrente Valdiezza”, posto nell’omonima valle, oltre il rilevato collinare dei
     comuni di Castelgomberto e Montecchio Maggiore;
     - 5,4 km dal SIC IT3220039 Biotopo “Le Poscole” posto in una vallata laterale della valle dell’Agno, separato
     dalla “zona produttiva ampliabile” sita tra il comune di Castelgomberto e Cornedo Vicentino;
     Quanto previsto dall’intervento in esame non modifica in alcun modo gli effetti dell’infrastruttura sui siti
     della Rete Natura 2000 che sono già stati valutati nell’ambito delle procedure di VINCA concluse con le DGR
     citate in precedenza.
     Relativamente alla componente ambientale flora e vegetazione, all’interno dell’area di intervento dal punto
     di vista floristico non sono presenti specie di pregio a rischio di riduzione/estinzione; non si segnala inoltre
     la presenza di associazioni vegetazionali di particolare pregio.
     All’interno dell’area di progetto non sono presenti zone umide, sorgenti d’acqua o pozze di abbeveraggio.
     La maggior parte delle specie faunistiche presenti nel comprensorio risultano comuni e caratterizzate da
     spiccate capacità adattative rispetto ad ambienti di tipo antropizzato (specie ad alta valenza ecologica
     adattate a vivere in condizioni ambientali persificate).

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Nella documentazione presentata non si riscontrano dati/informazioni specifiche in merito. L’attività viene
     gestita all’interno del cantiere della SPV.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     Osservazioni
     Il Comune di Montecchio Maggiore, con note agli atti prot.n. 53579 del 10.08.2018 e reiterazione con
     prot.n.60008 del 13.09.2018, ha posto osservazioni che possono essere così sinteticamente riassunte:
     - correzioni sulle valutazioni in tema di impatto acustico;
     - gestione degli impatti in tema di polverosità diffusa, rumore e vibrazioni, e più in genere molestie e/o
     disagi ai vicini e alterazioni alle condizioni igienico-sanitarie;
     - impegno a provvedere tempestivamente all’adozione di misure mitigative e/o risolutive nel caso di
     emergenza di specifiche criticità.
     Il Comune di Trissino, con nota agli atti prot.n. 60189 del 14.09.2018, ha posto osservazioni che possono
     essere così sinteticamente riassunte:
     - correzioni sulle valutazioni in tema di impatto acustico;
     - gestione degli impatti in tema di polverosità diffusa, rumore e vibrazioni, e più in genere molestie e/o
     disagi ai vicini e alterazioni alle condizioni igienico-sanitarie;
     - integrazione quali-quantitativa delle determinazioni riguardanti le analisi sui rifiuti/materiali;
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     - impatto sul traffico veicolare, sia in termine di usura della sede stradale che sulla circolazione ordinaria;
     - impegno a provvedere tempestivamente all’adozione di misure mitigative e/o risolutive nel caso di
     emergenza di specifiche criticità.

                               VALUTAZIONE
     Le osservazioni presentate dalle amministrazioni comunali di Montecchio Maggiore e Trissino sono state puntualmente
     contro dedotte con il dettaglio contenuto nella nota di SIS cspa, agli atti con prot.n. 65199 del 04.10.2018. Si ritiene
     che quanto motivatamente espresso risponda adeguatamente alle suddette osservazioni e si richiede all’impresa di inte-
     grare nel merito la domanda di approvazione progetto in fase istruttoria.


                   VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto e quanto richiesto/segnalato dai
     Comuni di Montecchio Maggiore e Trissino è stato puntualmente controdedotto e dovrà essere oggetto di
     integrazione della domanda di approvazione progetto in fase istruttoria ed essere puntualmente recepito.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di contenimento degli impatti in
     tema di inquinamento acustico, emissioni di polveri e gestione delle acque meteoriche di dilavamento.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici

                           Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
            Alla esclusione dalla procedura V.I.A., subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.

     1. L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
      dell’attività; in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti.
     2. I sistemi di gestione delle emissioni di polveri in atmosfera dovranno essere costantemente gestiti in
      modo tale da garantire nel tempo l’efficienza prevista in progetto; al fine di limitare l'emissione di
      polveri sarà necessario prevedere azioni di umidificazione delle strade di cantiere nelle giornate secche
      e/o ventose.
     3. Si dovrà provvedere costantemente alla prevista azione di ricopertura dei cumuli di rifiuti che dovranno
      essere effettuata con idonei teli di contenimento.
     4. Preliminarmente al rilascio dell’autorizzazione alla gestione dei rifiuti, si dovrà procedere all’eventuale
      aggiornamento delle autorizzazioni in deroga al rumore per l’attività di progetto rilasciate dai comuni;
                                                             Pag. 12 di 13


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      le predette autorizzazioni in deroga dovranno contenere anche il riferimento alle attività previste dal
      presente progetto.
     5. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
      addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
      sicurezza/rischio segnalati; di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della
      presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.
     6. L’istanza di approvazione progetto dovrà essere integrata con le proposte/valutazioni a seguito delle
      evidenze segnalate dai Comuni di Montecchio Maggiore e Trissino.


     Vicenza, 17 ottobre 2018

      F.to Il Segretario                                     F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Andrea Baldisseri




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