determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 688 DEL 13/05/2019

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: ASSOGGETTAMENTO ALLA PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS.
     152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA: SCAPIN SRL
     PROGETTO: IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI
     COSTITUITI DA INERTI E ROCCE DA SCAVO.
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE

                            IL DIRIGENTE
     Vista la documentazione presentata con nota in data in data 7 marzo 2019 prot. n. 13689, da parte
     della ditta Scapin srl con sede legale ed operativa in Via Ponte Guà n. 60 - Montecchio Maggiore,
     relativa al progetto di “Impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi costituiti da inerti e
     rocce da scavo.” richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai sensi
     dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. Progetti di
     infrastrutture z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
     complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
     della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. dell'allegato IV della parte seconda
     del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i..
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, con riferimento alla tipologia degli interventi, come
     inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 28-03-2019 , contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.
     Tenuto conto della nota del Comune di Montecchio Maggiore agli atti prot. 22043 del 17/04/2019
     che “esprime parere contrario al progetto perchè non sussiste la compatibilità urbanistica”.
     Dato atto che, alla luce di quanto sopra, il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno
     09-05-2019, ha disposto l’assoggettamento alla procedura di valutazione ambientale per le




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     motivazioni contenute nel parere 08/2019 allegato al presente provvedimento per costituirne parte
     integrante e sostanziale.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45.
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.

     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.2 del 10/01/2019 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2019-2021.

     Richiamato altresì il Decreto Presidenziale n. 11 del 31/01/2019 con cui è stato approvato il Piano
     Esecutivo di Gestione 2019/2021 e il Piano Performance 2019/2021;


                          DETERMINA

      1. che il progetto della ditta Scapin srl con sede legale ed operativa in Via Ponte Guà n. 60 -
        Montecchio Maggiore, relativa al progetto di “Impianto di recupero rifiuti speciali non
        pericolosi costituiti da inerti e rocce da scavo.” è assoggettato alla procedura di
        valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i.
        con le motivazioni riportate nel parere 08/2019 allegato alla presente determinazione per
        costituirne parte integrante e sostanziale, ritenendo sussistere possibili impatti negativi e
        significativi sull'ambiente;

      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Montecchio
        Maggiore, ad ARPAV, all’ULSS n.8 Berica;
      5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012);

      6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line.

                            INFORMA


     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
     Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
     presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
     data di ricevimento della comunicazione del presente atto.




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     Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
     autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.



     Vicenza, 13/05/2019



                                   Sottoscritta dal Dirigente
                                    (MACCHIA ANGELO)
                                     con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 688 DEL 13/05/2019


     OGGETTO: ASSOGGETTAMENTO ALLA PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS.
     152/2006    E      S.M.E     I.    -
     DITTA:        SCAPIN         SRL
     PROGETTO: IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI
     COSTITUITI  DA   INERTI   E  ROCCE   DA  SCAVO.
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 13/05/2019.


     Vicenza, 13/05/2019




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                       AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                        SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
                            Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                           Scapin S.R.L.
                            PARERE N. 08/2019

     Oggetto: Impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi costituiti da inerti e rocce da scavo.
     PROPONENTE:           Scapin srl
     SEDE LEGALE:           Via Ponte Guà n. 60 - Montecchio Maggiore
     SEDE INTERVENTO:         Via Ponte Guà n. 60 - Montecchio Maggiore
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Impianti di recupero di rifiuti non pericolosi
     PROCEDIMENTO:          Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                     infrastrutture z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                     pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                     operazioni di cui    all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta
                     del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:       \\\
     DATA DOMANDA:          7 e 19 marzo 2019
     DATA PUBBLICAZIONE:       28 marzo 2019
     DATA INTEGRAZIONI:        \\\

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
       -  Elaborato 1   Relazione tecnico-descrittiva
       -  Elaborato 1   Allegato 1 Scheda rifiuti
       -  Elaborato 1   Allegato 2 Tabella stoccaggi
       -  Elaborato 1   Allegato 3 Procedura gestione rifiuti
       -  Elaborato 1   Allegato 3 Procedura Gestione Rifiuti
       -  Elaborato 1   Allegato 4 Scheda tecnica frantoio
       -  Elaborato 1   Allegato 5 Scheda tecnica vaglio
       -  Elaborato 1   Allegato 6 Relazione tecnica acque
       -  Elaborato 1   Allegato 7 Comodato d’uso
       -  Elaborato 1   TAV. 1 Planimetria acque
       -  Elaborato 1   TAV. 2 Layout impianto
       -  Elaborato 1   TAV. 3 Estratto mappale
       -  Elaborato 2   Studio Preliminare Ambientale
       -  Elaborato 3   Valutazione di Incidenza
       -  Elaborato 4   Previsione impatto acustico
       -  Elaborato 5   Piano di ripristino del sito
       -  Elaborato 6   Piano di sicurezza
       -  Elaborato 7   Documentazione fotografica




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                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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                               PREMESSE
     La ditta opera nel campo dell’edilizia per la demolizione di fabbricati civili ed industriali, il movimento terra
     (scavi e sbancamenti), l’edilizia stradale (acquedotti, fognatura, asfaltatura, lottizzazioni complete), oltre al
     riciclaggio inteso come conferimento e recupero di materiale da demolizione e materiali inerti, il servizio di
     container in conto proprio, il trasporto di materiali edili (estratto dalla visura camerale).
     La ditta svolge, quindi, l’attività di recupero con trattamento di inerti da demolizione, ossia di messa in riser-
     va [R13] e selezione, triturazione, e vagliatura [R5].
     La ditta è attualmente iscritta all’Elenco Provinciale delle aziende che effettuano recupero rifiuti in regime
     semplificato con scadenza il 12/04/2019 e per la quale è già stata inviata richiesta di rinnovo.
     Con il progetto in esame,la ditta intende ampliare l’attività con la possibilità di effettuare oltre alla messa in
     riserva e trattamento di inerti da demolizione e scaglie di marmo, lo stoccaggio di terre e rocce da scavo in
     colonna A o B proveniente appunto dalle operazioni di movimentazione terra con il trattamento R5 di sele-
     zione e/o vagliatura e/o triturazione al fine di ottenere MPS.
     Le operazioni di messa in riserva R13 dei rifiuti in ingresso, di trattamento R5 e di deposito del materiale
     trattato in attesa di analisi per la qualifica di MPS saranno effettuati su platea pavimentata in CLS che sarà
     pertanto ampliata dall’attuale superficie di 660 mq a 1.700 mq.
     Per il trattamento R5 di frantumazione dei rifiuti inerti da demolizione, continuerà ad essere utilizzato un
     frantoio di potenzialità 180 t/ora che potrà essere impiegato al massimo per 6 ore/giorno, quindi con una po -
     tenzialità giornaliera di 1.080 t/giorno, che costituirà quindi la massima potenzialità dell’impianto.
     Nel caso di trattamento di terre e rocce da scavo, come trattamento R5 sarà principalmente effettuata una va-
     gliatura per la produzione di MPS. Al vaglio potrà essere trattata al massimo 900 t/giorno di terra.

                              UBICAZIONE
     Il sito aziendale è ubicato presso via Ponte Guà 60 in Comune di Montecchio Maggiore (VI), all’interno del
     lotto produttivo aziendale, ricadente in zona agricola (ZTO E2b – pianura), come da Piano degli Interventi
     vigente del Comune di Montecchio Maggiore.
     L’area rientra interamente nella sezione “Montecchio Maggiore” N. 125052 della Carta Tecnica Regionale –
     Scala 1:5.000, nell’ambito dell’alta pianura vicentina.
     Il sito aziendale risulta direttamente confinante con:
     • a Nord, Ovest ed Est con la zona agricola;
     • a Sud con l’abitazione del titolare della società proponente.
     L’impianto risulta interamente contornato da terreno agricolo, a nord si estende un’area per progetto specia -
     le (ex cave rinaturalizzate Poscola e Montorsina), a sud-est a circa 400 m dall’impianto si sviluppa la zona ar-
     tigianale- industriale di Montecchio Maggiore, a circa 200 m ad est si trova la Strada Provinciale e la nuova
     Pedemontana, oltre la quale, a circa 300 m dall’impianto si estende il centro abitato di Montecchio Maggiore.
     Per quanto riguarda la viabilità, l’impianto è collegato attraverso Via Ponte Guà (SP 33) alla Strada Provin -
     ciale 246 posta nelle vicinanze, che costituisce di fatto la viabilità preferenziale per raggiungere il casello au -
     tostradale di Montecchio Maggiore a 4 km.




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                            Ortofoto del sito




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                 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Montecchio Maggiore;
     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Montecchio Maggiore;
     • Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque;
     •Piano Regionale per la Tutela e il Risanamento dell’Atmosfera ;
     • Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
     • Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni;
     • Rete Natura 2000.
     Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
     territoriale che interessano l’area, ma si ritengono necessari i seguenti approfondimenti.
     PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.) DI MONTECCHIO MAGGIORE
     Occorre inpiduare nelle tavole del PAT sottoelencate il perimetro dell’intervento, questo per verificare
     l’interessamento/non interessamento dell’area di progetto con le aree limitrofe e, nel caso di interessamento,
     rapportare il progetto con gli articoli delle NTA relativi:
     - Tav. 2-Invarianti, verifica dell’interessamento dell’area di progetto con l’area definita come “Biotopo (art.
     33)”;
     - Tav. 4-Trasformabilità, verifica dell’interessamento dell’area di progetto con l’”Area di completamento
     della rete ecologica principale (art.47)” e con “Servizi di interesse comune di maggiore rilevanza di progetto
     (art. 38)”.
     - TAV. 1 Carta dei Vincoli e della pianificazione territoriale - scala 1:10.000:
     Lo SPA asserisce che.
     “ … il sito aziendale di un’area classificata “Discariche” (art. 20 N.T.A.). Si precisa che non risultano, ad oggi,
     discariche attive o attività di cava in essere, in quanto chiuse o estinte. … “.
     Occorre rapportatre il progetto presentato con quanto indicato nelle NTA all’art. 20 relativamente alle
     discariche ed all’art. 21 relativamente alle cave.
     PIANO DEGLI INTERVENTI
     Occorre inpiduare nelle tavole del PRG il perimetro dell’intervento, questo per verificare
     l’interessamento/non interessamento dell’area di progetto con l’area limitrofa (Aree per progetti speciali
     (extra standard)) e, nel caso di interessamento, rapportare il progetto con gli articoli delle NTA relativi:
     Nello SPA sono presenti alcune incongruenze:
     pag. 55 – fascia di ricarica delle risorgive
     “ … le acque di dilavamento dei piazzali sono inviate presso la fognatura consortile previo trattamento delle stesse; … “
     pag. 53 .- PTCP - TAV. 2.1.B. Carta della fragilità
     “ … In particolare il trattamento dei rifiuti si svolgerà all’interno del fabbricato aziendale esistente, su superfici
     impermeabilizzate dotate di idonei presidi ambientali. All’esterno del fabbricato, … “.
     Il comune di Montecchio Maggiore, con nota agli atti prot.n.22043 del 17.04.2019, ha espresso parere
     contrario all’intervento perché non sussiste la compatibilità urbanistica.
                                VALUTAZIONE
     L‘esame del progetto dovrà concludersi con l’assoggettamento a V.I.A., stante l’incompatibilità urbanistica non
     risolvibile né affrontabile nell’ambito del presente procedimento.

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                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     La ditta SCAPIN S.R.L. con sede legale ed operativa a Montecchio Maggiore (VI) in via Ponte Guà n. 60
     opera nel campo dell’edilizia per la demolizione di fabbricati civili ed industriali, il movimento terra (scavi e
     sbancamenti), l’edilizia stradale (acquedotti, fognatura, asfaltatura, lottizzazioni complete), oltre al
     riciclaggio inteso come conferimento e recupero di materiale da demolizione e materiali inerti, il servizio di
     container in conto proprio, il trasporto di materiali edili.
     Con la proposta progettuale in esame, la ditta intende ampliare l’attività con la possibilità di effettuare oltre
     alla messa in riserva e trattamento di inerti da demolizione e scaglie di marmo, lo stoccaggio di terre e rocce
     da scavo in colonna A o B proveniente appunto dalle operazioni di movimentazione terra con il trattamento
     R5 di selezione e/o vagliatura e/o triturazione al fine di ottenere MPS. Le operazioni di messa in riserva R13
     dei rifiuti in ingresso, di trattamento R5 e di deposito del materiale trattato in attesa di analisi per la
     qualifica di MPS saranno effettuati su platea pavimentata in CLS che sarà pertanto ampliata dall’attuale
     superficie di 660 mq a 1.700 mq.
     Nell’attività in progetto l’impianto tratterà in una stessa giornata o rifiuti inerti o terre e rocce da scavo.
     L’impianto, inteso come aree destinate a depositi di rifiuti in ingresso, materiale in attesa di analisi e MPS si
     svilupperà su un’area di estensione pari a circa 7.000 mq e sarà recintato in parte con rete metallica sul lato
     sud, mentre sugli altri lati delimitato da siepe. L’accesso avverrà dal lato est attraverso un cancello
     comunicante con una strada sterrata privata a cui si accede da Via Ponte Guà. Sulla strada di accesso
     all’impianto sarà posizionata la pesa per il controllo dei quantitativi in entrata e un box per il ricevimento dei
     mezzi ed il controllo dei formulari.
     La messa in riserva R13 ed il trattamento R5 dei rifiuti in ingresso avverrà su una platea pavimentata in
     calcestruzzo di circa 1.700 mq.
     Sulla medesima platea pavimentata sarà depositato anche il materiale lavorato in attesa dell’esecuzione del
     test di cessione secondo la metodologia in Allegato 3 al DM 5 febbraio 98.
     Il volume previsto massimo del deposito di materiale lavorato in attesa di analisi sarà di circa 2.100 mc e
     potrà essere costituito da soli inerti, da sole terra e rocce da scavo o da entrambi con opportuna separazione.
     Gli inerti, superamento il test di cessione, saranno sottoposti a vagliatura per l’ottenimento delle MPS a varie
     granulometrie in un’area limitrofa alla platea, su superficie non pavimentata.




                           Layout impianto di progetto



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     DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE (ovvero articolazione dell’attività commerciale)
     L’attività di trattamento rifiuti prevede due linee di lavorazione:
     LINEA 1: Recupero rifiuti inerti da demolizione
     LINEA 2: Riciclo terre e rocce da scavo
     LINEA 1: Recupero rifiuti inerti da demolizione
     L’ attività di recupero consiste nella produzione di aggregati riciclati da utilizzare a seconda dei casi come
     sottofondi stradali, materiale di riempimento, fondazioni ed in generale come materia prima inerte. La fase
     di recupero avviene in una prima fase di frantumazione e successivamente (a superamento del test di cessio -
     ne ex. DM 05/02/1998 e s.m.i.) nella vagliatura e selezione granulometrica.




     L’impianto di frantumazione ha potenzialità massima 180 t/ora e lavorerà al massimo per 6 ore giorno, è do -
     tato di deferrizzatore per la separazione dei materiali ferrosi con il codice EER 191202 raccolti in cassone de-
     dicato, inoltre l’operatore che controlla il carico del materiale separa manualmente le altre frazioni estranee
     (principalmente carta, plastica, legno) eventualmente presenti che vengono raccolte in un unico cassone di ri-
     fiuti misti con il codice EER 191212. Il processo fornisce materiale selezionato prima della frantumazione
     (denominato sottovaglio - normalmente terra) che sarà depositato in cumulo nell’apposita area in attesa di
     analisi. La vagliatura del materiale frantumato, con eventuale uso del frantoio per la riduzione ulteriore del-
     la granulometria, sarà effettuata complessivamente per 6 ore/giorno, successivamente
     al test di cessione per ottenere perse pezzature per il riutilizzo in funzione delle esigenze dell’utilizzatore.
     A tal fine viene effettuato con apposito vaglio in area esterna alla platea pavimentata. Le caratteristiche della
     materia prima secondaria ottenuta sono verificate mediante analisi di certificazione per rispondere ai requi-
     siti richiesti dall’all. C della circolare n. 5205 del 15 luglio 2005.
     Per migliorare la qualità delle MPS in uscita, qualche partita di materiale riciclato potrà venire miscelata con
     materiale inerte ottenuto dalla frantumazione delle pietre provenienti dalla vagliatura dalla terre e rocce da
     scavo conferite con qualifica di sottoprodotto, che verranno trattate nel medesimo impianto di frantumazio-
     ne e vagliatura ed il materiale risultante sarà stoccato in cumulo dedicato.
     Come rifiuti si ottengono:
     - ferro EER 191202 separato con magneti
     - rifiuti misti EER 191212 (plastica, carta legno, …) separati prima della frantumazione.

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     LINEA 2: Riciclo terre e rocce da scavo
     In abbinato al trattamento di inerti autorizzata, il progetto in esame prevede il trattamento di terre e rocce da
     scavo. Il ciclo di lavorazione prevede la messa in riserva della terra in colonna A o B e quindi il riutilizzo
     previa vagliatura e se necessario frantumazione. La nuova linea servirà a rispondere all’esigenza di interven-
     ti di tipo edilizio che non sono in grado di identificare al momento dello sbancamento il sito di destinazione
     e riutilizzo delle terre da risulta e intendono quindi gestire lo stesso come rifiuto. La terra così raccolta potrà
     essere successivamente utilizzata senza necessità di collegare, da un punto di vista temporale, la fase di pro-
     duzione della terra alla fase di utilizzo, ma semplicemente rispettando in entrata la classificazione di rifiuti
     non pericoloso in colonna A o B e in uscita i limiti del test di cessione previsto dal DM 05/02/1998 e s.m.i.




     Il progetto identifica un’area di messa in riserva delle terre e rocce da scavo distinta dall’area di messa in ri -
     serva degli inerti, mediante utilizzo di una parete mobile in calcestruzzo di altezza 2 m. Tale area sarà dedi-
     cata alle terre, accompagnate da analisi per la classificazione di non pericolosità secondo la colonna A o B
     della tabella 1 dell’allegato 5 alla parte IV del D.Lgs. 152/2006. La terra, a seconda delle esigenze potrà essere
     sottoposta alla sola selezione manuale, alla vagliatura o ad entrambi. La terra più pulita potrà essere sottopo-
     sta anche al solo controllo visivo e analitico se presenta caratteristiche compatibili con il riutilizzo, senza trat-
     tamenti meccanici.
     Nel caso di sola vagliatura la potenzialità massima di trattamento sarà di 900 t/giorno.
     La terra sarà riutilizzata come tale, mentre le rocce ottenute dalla vagliatura (dopo avere scartato eventuali
     rifiuti lignei) verranno inviate all’impianto per la produzione degli inerti.
     Lo stoccaggio dei rifiuti solidi previsto è in:
        -  Cumuli;
        -  Contenitori fuori terra.
     I rifiuti in ingresso (inerti e terre e rocce da scavo) saranno tutti stoccati in cumulo. Anche il materiale lavora -
     to in attesa del test di cessione e le MPS prodotte saranno stoccati in cumuli.
     I cumuli di rifiuti in ingresso e del materiale lavorato in attesa di analisi saranno tutti realizzati sulla platea
     pavimentata in modo da evitare qualsiasi tipo di filtrazione delle acque meteoriche di dilavamento negli
     strati profondi del terreno. I cumuli di MPS prodotte saranno depositati su terreno in tout-venant.

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     I rifiuti di dubbia provenienza in attesa di analisi per la determinazione di non pericolosità (nel caso degli
     inerti) o della rispondenza alla deroga alla colonna A (nel caso della terra) saranno stoccati all’interno di cas-
     soni posizionati al di sopra della platea pavimentata.
     I rifiuti prodotti dalla deferrizzazione nel frantoio EER 191202 – ferro saranno stoccati in cassone posizionato
     sotto il separatore magnetico.
     I rifiuti prodotti EER 191212 – rifiuti misti saranno stoccati in cassone scarrabile munito di copertura.
     Non sono presenti rifiuti liquidi.
     Sono previsti specifici interventi di mitigazione acustica al fine di contenere le emissioni acustiche generate
     dal funzionamento del frantoio e alternativamente del vaglio distribuite nella fascia oraria diurna dalle 8.00
     alle 18.00. Si fa riferimento all’Elaborato 4 “Previsione impatto acustico” in cui si dimostra che con questi in-
     terventi saranno rispettati i limiti previsti dalla zonizzazione acustica.
     Descrizione delle opere di mitigazione della rumorosità per il completo rispetto dei limiti imposti dalla nor-
     mativa, il progetto prevede la realizzazione di specifiche opere di mitigazione finalizzate alla riduzione della
     rumorosità generata dal normale funzionamento degli impianti di frantumazione e vagliatura in campo libe-
     ro ed dalla circolazione dei mezzi operativi.
     In particolare verranno realizzate arginature in terre armate nei lati nord, est ed sud. L’altezza di tali argini
     sarà di 3 metri per la parte nord ed est, di 4 metri per la parte sud.




                          Dettaglio arginature in terra armata


     Nello studio Preliminare Ambientale non si evince lo stato di fatto del sito in esame e non sono riportate
     tavole comparative relative al raffronto tra lo stato di fatto e quanto attiene la richiesta in progetto.
     E’ necessario inpiduare con maggiore chiarezza le attuali zone di stoccaggio e lavorazione, le superficie
     pavimentate, le future zone di lavorazione e future pavimentazioni.

                                VALUTAZIONE
     Il progetto non si presenta esaustivo e necessiterebbe di specifiche integrazioni.
                                   111




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                    QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     La produzione di polveri derivante dalle attività di movimentazione dei rifiuti inerti, di trattamento e di mo-
     vimentazione delle Materi Prime Seconde sarà abbattuta utilizzando tutti gli accorgimenti tecnici e le proce-
     dure gestionali per minimizzarne la produzione stessa e l'eventuale dispersione. In particolare si prevedono
     le seguenti misure mitigative:
     - gli impianti di frantumazione/vagliatura saranno muniti di aspersori per l’abbattimento delle polveri di-
       rettamente alla fonte;
     - predisposizione di irroratori regolabili diretti nelle zone di potenziale produzione di polveri (aree di stoc-
       caggio dei rifiuti e delle Materie Prime Seconde);
     - in caso di condizioni ambientali predisponenti (terreni particolarmente asciutti, venti intesi) si dovrà pro -
       cedere con la bagnatura delle aree di transito con carro-botte;
     - realizzazione di terrapieni lungo i limiti Ovest ed Est dell’impianto al fine di limitare in modo significati -
       vo la dispersione di polveri in caso di condizioni ambientali predisponenti (terreni particolarmente
       asciutti, venti intesi).
     L'emissione di gas combusti nell'aria dovrà essere mitigata utilizzando tutti gli accorgimenti tecnici e gestio-
     nali per minimizzarne la produzione. In particolare si indicano le seguenti raccomandazioni:
     - verifica periodica del corretto funzionamento dei sistemi di abbattimento dei gas di scarico delle macchi -
       ne operatrici, dell’impiantistica e dei mezzi di trasporto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     Per quanto riguarda l’attività di stoccaggio e recupero rifiuti e più in generale le operazioni svolte all’interno
     del sito produttivo, nessuna di queste determina interazione diretta o indiretta con l’ambiente idrico sotter-
     raneo.
     In particolare si precisa quanto segue:
     - i rifiuti in ingresso sono stoccati su piazzali, in aree identificate, pavimentate e dotate di sistema di raccolta
     e trattamento delle acque meteoriche di dilavamento;
     - l’attività di recupero sarà condotta esclusivamente su superfici impermeabili, dotate di sistema di raccolta
     delle acque di meteoriche di dilavamento;
     - i rifiuti prodotto saranno raccolti all’interno di cassoni chiusi e separati per tipologia.
     Per quanto riguarda i piazzali esterni, destinati allo stoccaggio e trattamento dei rifiuti, le acque di dilava-
     mento sono raccolte, trattate e successivamente riutilizzate per la bagnatura dei cumuli di inerti. Non sono
     previsti scarichi di tipo produttivo. La ditta esegue un’attività periodica di controllo analitico delle acque di
     scarico, della quantità del materiale decantato e del contenuto di olio nel vano di separazione del disoleato -
     re.
     Non sono previsti adeguati accorgimenti tecnici e procedure gestionali atte a minimizzarne l'eventuale
     dispersione di sostanze inquinanti sui piazzali esterni.

                               VALUTAZIONE
     Il progetto non si presenta esaustivo e necessiterebbe di specifiche integrazioni.




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     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     La zona di pianura del territorio comunale è costituita in maggioranza da materiale grossolano deposto dal
     Fiume Agno-Guà e dal Torrente Chiampo qualificabile come originato da alluvioni di fondovalle.
     Quest’area comprende depositi sciolti ghiaioso-ciottolosi di natura calcarea, mediamente arrotondati, a
     percentuale variabile di matrice sabbiosa e sabbioso-limosa con la presenza sporadica di sacche di materiale
     fine argilloso-limoso. I sedimenti più in superficie dipendono dall’azione di deposito del Fiume Guà mentre
     i litotip i in profondità furono lasciati dall’Adige il cui corso, prima della sua deviazione verso Noventa a
     causa di fenomeni tettonici, aveva sede in questa parte dei Berici settentrionali.
     Lo spessore di tali depositi, stimato in 120÷140 m nella parte settentrionale ai 250÷300 m nel settore
     meridionale, è stato inpiduato tramite perforazioni per pozzi e dalle indagini geofisiche eseguite nella
     pianura alluvionale rilevando inoltre una graduale diminuzione della percentuale di frazione ghiaiosa, ed in
     generale della granulometria dei terreni, da nord verso sud.
     Il territorio in esame è classificato nella “Carta Geologica del Veneto” come:
     tipo 4b “Depositi di alluvioni fluviali e fluvio-glaciali, talora cementate (Quaternario)” (Regione Veneto,
     Servizio Geologico, 2009).
     Dal punto di vista idrogeologico la “Carta Geologica del Veneto” (1990) definisce il tipo 4b sopracitato come
     “Aree di transizione tra l’acquifero freatico e le falde in pressione” a conferma di quanto espresso
     precedentemente in merito all’alta permeabilità del suolo. Il quadro conoscitivo del PAT del Comune di
     Montecchio Maggiore evidenzia che la quota della falda freatica, in periodi normali, risulta di poco inferiore
     ai 60 m s.l.m., corrispondente ad una soggiacenza media generale rispetto al piano campagna attuale
     dell’area di progetto di circa -5 ÷ -10 m.
     Per quanto riguarda le tematiche relative alla qualità ambientale dei terreni, non è stata condotta nel sito
     alcuna analisi ambientale al fine di verificare la compatibilità normativa delle matrici ambientali suolo e
     sottosuolo in relazione alla specifica destinazione d’uso del territorio.
     Allo stesso modo non sono presenti informazioni circa la qualità delle acque sotterranee, anche in
     considerazione della vulnerabilità dell’acquifero freatico, che dovranno essere fornite implementando un
     sistema di monitoraggio tramite pozzi e/o piezometri esistenti o di nuova realizzazione.

                               VALUTAZIONE
     Il progetto non si presenta esaustivo e necessiterebbe di specifiche integrazioni.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     Le principali sorgenti sonore, rilevabili su area vasta, sono collegabili al traffico veicolare stradale relativo
     alle più importanti infrastrutture viarie presenti nel territorio con particolare riferimento Strada Provinciale
     246. Questa manifesta un elevato passaggio di veicoli di ogni tipologia e dimensione.
     Relativamente all’ambito locale (area aziendale ed immediato intorno), la rumorosità locale è condizionata in
     linea generale dai seguenti fattori:
     - Secondo il Piano di Classificazione Acustica il valore limite assoluto di immissione per il periodo diurno
       è di 65 dB(A), mentre per il periodo notturno il limite di immissione è di 60 dB(A);
     - le principali sorgenti sonore rilevabile nei pressi del sito aziendale sono dovute principalmente al traffico
       veicolare sulle strade limitrofe l’impianto aziendale (SP 33 e SP 246) e alla stessa attività della ditta Scapin
       SRL;
     - i ricettori sensibili si possono identificare con le abitazioni civili più vicine all’area aziendale, poste ad
       una distanza di circa 30 m rispetto al lato sud aziendale
     Durante la fase di esercizio le fonti di rumorosità significative verso l’ambiente esterno sono riconducibili a:
     - impiantistica e mezzi utilizzati per l’esercizio dell’attività di recupero inerti, terre e rocce da scavo;
     - traffico veicolare indotto


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     I macchinari e le attrezzature utilizzate durante la fase di esercizio, immesse in commercio o messe in servi -
     zio successivamente alla data di entrata in vigore del D.Lgs 262/2002 “Attuazione della direttiva 2000/14/CE
     concernente l’emissione acustica ambientale delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare all’aper-
     to”, rispetteranno i valori limite in termini di potenza sonora stabiliti dallo stesso.
     Le attrezzature e macchinari che durante l’esercizio dell’impianto costituiscono sorgenti sonore di significati-
     va entità sono riportate nel prospetto che segue.




     La stima dei livelli sonori previsionali, contenuta nell’elaborato n. 4 “Previsione di impatto acustico” (DPIA),
     ha restituito la rappresentazione dell’andamento spaziale della pressione acustica stimata attraverso mappe
     di isolivello, caratterizzate da scale cromatiche di inpiduazione dei persi livelli sonori per le sorgenti va-
     glio e carico autocarro.
     La stima previsionale ha riguardato la definizione dei livelli di rumorosità attesi nei confronti del ricettore,
     R1 posto a sud rispetto il confine aziendale, senza considerare la presenza di eventuali ricettori posti in clas-
     se III.
     In particolare la simulazione condotta nel DPIA ha ipotizzano solo i 2 futuri scenari che saranno oggetto del -
     la modifica dell’impianto, ovvero il vaglio extec in funzione nella nuova posizione e l’attività di carico
     dell’autocarro nella nova area, mentre lo scenario relativo al funzionamento della linea di frantumazione Rev
     analizzato con la precedente valutazione di impatto acustico (maggio 2016), non è stato oggetto della presen-
     te previsione.
     Per i dati di potenza acustica si sono utilizzati valori desunti da dati forniti dal costruttore (per il vaglio) e da
     dati misurati per attrezzature analoghe (per la pala gommata, autocarro ed escavatore), i monitoraggi di ru-
     more effettuati su tali attrezzature fanno riferimento all’ambito della prevenzione e tutela in ambiente di la -
     voro.
     Il programma usato dal tecnico redattore della valutazione ha restituito una rappresentazione dell’andamen-
     to spaziale della pressione acustica attraverso mappe di isolivello caratterizzate da scale cromatiche di indi -
     viduazione dei persi livelli sonori ed ha fornito presso il ricettore R1 livelli di emissione relativi soltanto
     all’analisi delle sorgenti carico autocarro e vaglio, senza considerare la totalità delle attività della ditta.




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     Manca nella valutazione l’analisi del traffico indotto, con indicazioni riferibili sui percorsi di collegamento
     alle strade principali usati dai mezzi di trasporto del materiale in ingresso e in uscita dal lotto, sul numero
     dei mezzi dell’attività e sulle emissioni di traffico indotto prodotte dall’attività sulle strade afferenti l’area in
     esame, allo scopo di valutare l’effettiva incidenza dei livelli incrementali prodotti dai mezzi – soprattutto
     pesanti – dell’attività. Si valuti quindi come l’ampliamento dell’attività relativo all’aumento della quantità di
     rifiuti trattati comporterà l’aumento dei mezzi in entrata e uscita dal lotto aziendale con la conseguente
     variazione relativa alla sommatoria degli effetti delle emissioni sonore (effettiva verifica del traffico attuale e
     futuro) in funzione dell’effettiva classificazione secondo DPR n. 142/2004 delle infrastrutture stradali
     percorse dai mezzi aziendali e privati leggeri e pesanti.
     Sarebbe necessario verificare con rilievo fonometrico i livelli di rumore residui che per norma deve essere
     riferibile e aggiornato all’analisi in questione (dati di monitoraggio dei livelli residuali e ambientali non
     aggiornati possono ingenerare anomalie e sovra/sottostime nel calcolo dei livelli attesi), scorporati dalle
     emissione stradali e non, presso i ricettori siti a sud e a est dell’area indagata posti in classe IV e III, nonché i
     valori LeqA e L95 orari più bassi (essendo in fascia di pertinenza stradale) riscontrati dal monitoraggio, che
     saranno usati per la verifica del livello differenziale presso i suddetti ricettori; inoltre risulta necessaria la
     verifica con rilievo fonometrico recente e contestuale all’analisi, dei livelli di emissione e di immissione delle
     sorgenti impianti, macchinari e attività della ditta.

                               VALUTAZIONE
     Il progetto non si presenta esaustivo e necessiterebbe di specifiche integrazioni.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Non sono previste attività progettuali che interferiscano con questo comparto ambientale e non vengono
     riportati studi e analisi di approfondimento.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     Per quanto riguarda l’area dove insiste l’impianto aziendale gli elementi paesaggistici più importanti delle
     zona sono l’area rinaturalizzata delle ex cave Poscola e Montorsina, il torrente Poscola e la zona agricola
     circostante.
     L’area di progetto ricade all’interno di un contesto agricolo dove sono presenti sia componenti antropiche ad
     elevato impatto (SP 246 ed edificazione diffusa), sia componenti naturali caratterizzanti (area rinaturalizzata
     delle ex cave Poscola e Montorisna).
     Gli elementi residuali di pregio paesaggistico presenti nell’ambito in analisi sono riconducibili alla presenza
     di elementi afferenti il sistema agricolo (coltivi, siepi interponderali, canali, scoli irrigui, viabilità rurale) e al
     sistema delle fasce boscate, quest’ultime localizzate nell’area rinaturalizzata delle ex cave Poscola e
     Montorsina, lungo i principali corsi d’acqua (t. Poscola e f. Guà). All’interno dell’area dell’impianto in parola
     non sono presenti elementi di pregio o di rarità rispetto al contesto di riferimento. Complessivamente
     l’intorno si presenta con una morfologia varia, caratterizzato, per l’appunto, dalla evidente depressione
     dell’area delle ex cave rinaturalizzate.
     La scelta progettuale prevede la realizzazione di terrapieni a verde di perimetro rispetto all’area
     dell’impianto.
     Le modifiche progettuali dell’impianto riguardano:
     - l’ampliamento del piazzale pavimentato per lo stoccaggio dei rifiuti in ingresso;
     - la modifica del layout aziendale (nuova posizione del vaglio e dei cumuli).

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     L’impianto risulta ubicato ad oltre 150 m rispetto alla SP 33; tra quest’ultima e l’area produttiva aziendale si
     interpongono volumi edilizi ed elementi vegetazionali (fasce alberate) che, sostanzialmente, nascondono
     l’impianto rispetto alla potenziale percezione lungo la stessa provinciale.
     Il progetto in esame prevede, inoltre, la realizzazione di terrapieni rinverditi, in grado di svolgere una azione
     di mitigazione, risultando coerenti e del tutto congrui con il contesto, in quanto riprodurranno le attuali
     arginature delle ex cave rinaturalizzate. Gli impianti tecnologici non risulteranno apprezzabili dai punti
     privilegiati per l’osservazione dell’area (via Ponte Guà – SP 33).
     In particolare l’inserimento di interventi in un contesto dove già insistono attività antropiche (edificato e
     attività produttiva) permette di identificare l’area di progetto come difficilmente suscettibile a diminuzione
     dei caratteri connotativi o al degrado della qualità complessiva.
     I residuali elementi di pregio paesaggistico, presenti nell’ambito di analisi, sono riconducibili al sistema
     agricolo complesso, rappresentato da elementi quali i coltivi accompagnati da elementi vegetazionali delle
     fasce boscate quali le siepi interponderali, bordure, vegetazione ripariale nonché dalle ex cave rinaturalizzate
     Poscola e Montorsina. Tali elementi non sono presenti all’interno dell’area di intervento (ambito aziendale).
     Risultano necessarie specifiche integrazioni, considerato che:
     - manca un elaborato di dettaglio che illustri la conformazione morfologica delle terre armate, nonché il loro
     corredo vegetale, oltre ad una valutazioni tecnico-economica circa i costi di realizzazione e di manutenzione;
     - relativamente all’inserimento paesaggistico si richiede di approfondire le valutazioni circa la connessione
     ecologica e paesaggistica con l’area di elevata valenza ambientale denominata “ex cave Poscola e
     Montorsina), che leghi maggiormente gli interventi di progetto con tale contesto.
     - non è presente una planimetria comparativa con lo stato di fatto e quello di progetto;
     - nella tavola di layout dell’impianto non sono indicati l’altezza del terrapieno realizzato e l’altezza dei
     cumuli;
     - è necessario che il proponente produca una tavola con la tipologia di piante messe a dimora nel
     terrapieno
     con la descrizione del sistema di manutenzione del verde previsto;
     - manca una tavola con l’estratto di PRG o PI che evidenzi la posizione e destinazione urbanistica del sito.

                               VALUTAZIONE
     Il progetto non si presenta esaustivo e necessiterebbe di specifiche integrazioni.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     Gli elementi afferenti la viabilità interessati dai flussi di automezzi commerciali in entrata ed uscita
     dall’impianto aziendale sono nell’ordine:
     - strada provinciale SP 33 “Montorsina” (via Ponte Guà);
     - la S.P. 246 (variante).
     La proposta progettuale in esame prevede la generazione di traffico veicolare commerciale lungo la viabilità
     provinciale SP 33 direttamente connessa alla SP 246 “Pasubio”.
     I percorsi dei mezzi conferenti presso il sito aziendale risultano interessare esclusivamente elementi viari di
     rango provinciale. Si precisa, inoltre, che gli elementi viari sopra inpiduati non interessano zone
     residenziali.
     Sulla base dei dati desunti dalle scheda descrittiva della sezione considerata si registra quanto segue:
     - la SP 246 presenta un traffico diurno medio feriale nell’anno 2006 di circa 10.994 veicoli di cui il 10,33%
     (1.136) riferibili ad automezzi commerciali pesanti;
     - la SP 246 si caratterizza per un “trend” tendenzialmente stabile nel periodo di tempo rilevato (2000-2006).
     - non sono ad oggi disponibili misurazioni più recenti rispetto a quelle eseguite dall’ente gestore della rete
     viaria (Vi.Abilità); gli stessi strumenti di pianificazione urbanistica recentemente approvati (PTCP - Allegato


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     F – “Mobilità”, PAT) fanno riferimento agli stessi dati presenti nella documentazione del “Progetto SIRSE-
     Monitoraggio del traffico anni 2000-2007” realizzato dall’Amministrazione Provinciale di Vicenza.
     Pertanto nello studio non sono riportati flussi di traffico aggiornati rispetto alla data attuale nonostante sia
     riportata una attualizzazione de flussi all’anno 2018.
     Le modifiche all’impianto aziendale previste dal progetto in esame produrranno una nuova domanda di
     mobilità nel seguito valutata nel suo complesso, anche in relazione alle attività produttive in corso nel
     contesto territoriale. In particolare si precisa che i quantitativi di rifiuti in ingesso e trattati dall’impianto
     aumenteranno rispetto allo stato autorizzato, passando dalle attuali 14.990 ton alle 45.000 ton di progetto.
     Si prevede un aumento del traffico veicolare di esercizio rispetto allo stato autorizzato, costituito da mezzi
     commerciali pesanti, adibiti al trasporto dei rifiuti inerti, terre e rocce da scavo.
     Sulla base delle informazioni fornite dalla ditta il traffico veicolare indotto dall’attività aziendale è così
     composto:
     - stato attuale: 6 passaggi giorno di automezzi pesanti (1 passaggio/ora);
     - stato di progetto: 20 passaggi giorno di automezzi pesanti (3 passaggio/ora)
     Nello studio quindi non si fa riferimento ai flussi di traffico della viabilità direttamente interessata e
     prossima all’insediamento, al fine di mettere in relazione gli accessi al sito con i flussi attuali e i flussi
     previsti in progetto.
     Si ritiene pertanto opportuno:
     -  finalizzare rilevamenti di traffico volti a descrivere l’entità dei flussi veicolari giornalieri (quanto meno
       da lunedì a venerdì) nell’ambito delle strade provinciali più prossime all’intervento
     prevedere l’analisi del LOS delle strade oggetto di studio, allo stato attuale e nello scenario progettuale,
     valutando gli opportuni coefficienti di equivalenza caratteristici dei mezzi previsti per i conferimenti.

                               VALUTAZIONE
     Il progetto non si presenta esaustivo e necessiterebbe di specifiche integrazioni.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     Sulla base di quanto analizzato l’ambito territoriale in cui ricade il progetto in esame:
     - presenta una spiccata vocazione agricola che ha profondamente condizionato qualitativamente e quanti-
      tativamente la diffusione, l’evoluzione della vegetazione spontanea e, nello stesso tempo, limitato forte -
      mente la presenza di specie faunistiche di pregio;
     - le associazioni vegetazionali originarie del territorio, un tempo persificate, sono state sostituite, nella
      piana alluvionale, da un ambito agrario monoculturale e il residuo patrimonio boschivo è relegato a lem -
      bi più o meno discontinui di vegetazione ripariale;
     - Sono presenti vegetazioni sinantropiche, sviluppatesi grazie alla presenza di sostanze azotate nel terreno
      e in equilibrio con le attività umane che vi interferiscono, largamente composte da specie esotiche (Robi-
      nia, Ailanthus, etc.) e di scarso interesse naturalistico;
     - sono presenti persi fiumi e torrenti (f. Guà e t. Poscola) caratterizzati dalla presenza di zone umide ab-
      bastanza comuni sul territorio, anche se con estensione piuttosto limitata: si tratta di corsi d’acqua con
      fondali poco profondi con formazioni ripariali;
     - a confine con l’impianto aziendale è presente un ambito classificato come “biotopo” dal PAT comunale;
      trattasi dell’ambito rinaturalizzato delle ex cave Poscola e Montorsina;
     - l’estensione delle monocolture ha alterato l’originaria fisionomia dell’ambito agricolo. Le zone a coltura
      intensiva richiedono l’impiego di fitofarmaci, diserbanti e concimazioni minerali i cui residui confluisco -
      no nella rete scolante. Il depauperamento floristico trova riscontro in una forte riduzione della varietà de -
      gli ecosistemi;



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                         AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                          SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
                              Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                   Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




     - le specie potenzialmente presenti sono riconducibili a quelli normalmente diffusi negli agroecosistemi
      della pianura veneta con possibilità di maggiore sviluppo degli habitat per l'avifauna grazie alle superfici
      urbane, ai coltivi ed alle alberature presenti lungo i fossati e canali;
     - si ritiene possibile la presenza temporanea di avifauna di passaggio nelle attuali residuali macchie boschi-
      ve ripariali e nelle siepi presenti nel paesaggio agrario della zona;
     - Il territorio si presenta relativamente uniforme, con una netta prevalenza del dell’ecosistema agrario-pla-
      niziale, rappresentato dagli appezzamenti coltivati prevalentemente a seminativo avvicendato.
     Sulla base di quanto analizzato nello studio preliminare ambientale nell’area di progetto:
     - la passata attività di cava e l’attuale impianto ha profondamente condizionato qualitativamente e quanti-
      tativamente la diffusione e l’evoluzione della vegetazione spontanea;
     - il rilievo dell’uso del suolo dell’area di progetto ha evidenziato la predominanza di superfici destinate
      all’attività produttiva;
     - non risultano presenti elementi vegetazionali degni di nota (filari, siepi arbustive, grandi alberi isolati);
     - si ritiene possibile la presenza di qualche micro-mammifero e di rettili potenzialmente presenti nel sito in
      esame, riconducibili a quelli normalmente diffusi negli agroecosistemi della pianura veneta;
     - prevale un ecosistema di tipo antropico, caratterizzato nel complesso di elementi a bassa stabilità in quan-
      to la catena trofica naturale risulta semplificata.

                               VALUTAZIONE
     Il progetto non si presenta esaustivo e necessiterebbe di specifiche integrazioni.


     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Non sono previste attività progettuali che interferiscano con questo comparto ambientale e non vengono
     riportati studi e analisi di approfondimento.
     Non sono comunque pervenute osservazioni da parte dell’Ulss competente per territorio.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


                   VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                                CONCLUSIONI
     Il progetto in esame si pone in contrasto con la vigente normativa urbanistica del Comune di Montecchio
     Maggiore e si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale presenta la necessità di approfondimenti e/o integrazioni sia per
     quanto riguarda il Quadro Progettuale che per quanto riguarda il Quadro Ambientale.
     Sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     Il progetto presenta numerose criticità che non risultano adeguatamente approfondite e/o considerate, in
     relazione sia alla significatività degli aspetti ambientali, con conseguente necessità di intraprendere la
     procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale, considerando in particolare la rilevanza e le sensibilità del
     contesto del sito inpiduato, piuttosto che l’impiantistica e le operazioni ipotizzate

                         Tutto ciò premesso il Comitato esprime
                                  PARERE
              di assoggettamento alla V.I.A. sulla base delle motivazioni di seguito citate.


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     L'impianto verrebbe realizzato in un’area in cui non sussiste la compatibilità urbanistica; tale aspetto non
     risulta risolvibile né affrontabile nell’ambito del presente procedimento.

     Vicenza, 09 maggio 2019


       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                 Andrea Baldisseri




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