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                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINAZIONE N° 1497 DEL 08/10/2019
                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M. E I.
     DITTA:SCAPIN BRUNO AUTODEMOLIZIONI S.R.L.
     PROGETTO: AMPLIAMENTO AREA DEPOSITO MEZZI BONIFICATI.
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MALO.

                            IL DIRIGENTE
     Vista la documentazione presentata in data 20 novembre 2018 (prot. n. 76195) ed integrato in data
     21 gennaio 2018 (prot. n. 3977), da parte della ditta SCAPIN BRUNO AUTODEMOLIZIONI
     S.R.L. con sede legale e operativa in comune di Malo, via Keplero n. 22, relativa al progetto di un
     “Ampliamento area deposito mezzi bonificati” richiedendo, contestualmente, l’attivazione della
     procedura di verifica ai sensi dell’art. 19 del D.Lgs. 152/2006.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti di
     infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
     complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
     della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della parte seconda
     del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i..
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti di
     infrastrutture, lettera b) “Costruzione di centri commerciali di cui al D.Lgs. 31/03/1998, n. 114
     “Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell'art. 4, comma 4, della
     legge 15/03/1997, n. 59” dell'allegato IV della parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i...
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 28-01-2019, contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l’esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.
     Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, osservazioni.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 04/10/2019, ha disposto
     l’esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     25/2019 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.




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     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
     dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
     pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
     dell'intervento.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.2 del 10/01/2019 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2019-2021.
     Richiamato altresì il Decreto Presidenziale n. 11 del 31/01/2019 con cui è stato approvato il Piano
     Esecutivo di Gestione 2019/2021 e il Piano Performance 2019/2021.

                          DETERMINA
      1. che il progetto della ditta SCAPIN BRUNO AUTODEMOLIZIONI S.R.L. con sede legale e
        operativa in comune di Malo, via Keplero n. 22, relativa al progetto di un “Ampliamento
        area deposito mezzi bonificati” è escluso dalla procedura di valutazione di impatto
        ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/2006 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni
        riportate nel parere 25/2019 allegato alla presente determinazione per costituirne parte
        integrante e sostanziale;

      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Malo, ad
        ARPAV, all’Azienda ULSS n. 7 Pedemontana, al Consorzio Bonifica Alta Pianura Veneta, al
        Genio Civile di Vicenza, al Gestore del Servizio Idrico Integrato Viacqua S.p.A..


                            INFORMA
        Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
        Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della
        comunicazione del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello
        Stato entro 120 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
        Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
        autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.




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        Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

        Di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line.

     Vicenza, 08/10/2019

                                     Sottoscritta dal Dirigente
                                     (MACCHIA ANGELO)
                                       con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 1497 DEL 08/10/2019


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M. E I.
     DITTA:SCAPIN   BRUNO    AUTODEMOLIZIONI       S.R.L.
     PROGETTO: AMPLIAMENTO AREA DEPOSITO MEZZI BONIFICATI.
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MALO.




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 09/10/2019.


     Vicenza, 09/10/2019




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                Scapin Bruno Autodemolizioni srl
                            PARERE N. 25/2019

     Oggetto: Ampliamento area deposito mezzi bonificati.
     PROPONENTE:            Scapin Bruno Autodemolizioni srl
     SEDE LEGALE:           Via Keplero n. 22 - Malo
     SEDE INTERVENTO:         Via Keplero n. 22 - Malo
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Autodemolizione
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. -7. Progetti di
                      infrastrutture z.a) Impianti di recupero di rifiuti pericolosi, mediante
                      operazioni di cui all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del
                      decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152..
     COMUNE INTERESSATO:        \\\
     DATA DOMANDA:           20 novembre 2018
     DATA PUBBLICAZIONE:        21 gennaio 2019
     DATA INTEGRAZIONI:        6 maggio, 25 giugno e 26 settembre 2019




     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - Elaborato 1 Relazione tecnico-descrittiva;
      - Elaborato 1 Allegato 1 Stoccaggi;
      - Elaborato 1 Allegato 2 Relazione acque;
      - Elaborato 1 Allegato 3 Relazione geologica 2008;
      - Elaborato 1 TAV. 1 Lay-out impianto Rev. 10;
      - Elaborato 1 TAV. 2 Planimetria scarichi Rev. 10;
      - Elaborato 2 Dichiarazione tecnico competente – acustica;
      - Elaborato 3 Studio Preliminare Ambientale;
      - Elaborato 4 Valutazione Incidenza ambientale;
      - Elaborato 5 Piano di sicurezza;
      - Elaborato 6 Piano di ripristino ambientale.

                                 PREMESSE
     La ditta opera nel settore delle autodemolizioni e presso il medesimo sito la ditta svolge, inoltre, l’attività di
     stoccaggio e il recupero di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da metalli ferrosi e non ferrosi, spezzoni di
     cavi elettrici ricoperti ed apparecchiature fuori uso.
     L’impianto è ubicato nella zona industriale di Malo, in via Keplero, insistendo su un lotto di circa 3.200 mq
     di superficie.
     Al suo interno sono presenti i piazzali per lo stoccaggio, le aree di manovra e i volumi edilizi all’interno dei
     quali si svolgono le attività di smontaggio dei veicoli fuori uso e la successiva selezione dei rifiuti recupera -
     bili e non.
     La ditta effettua, inoltre, l’attività di vendita delle parti reimpiegabili dei veicoli bonificati presso lo stesso
     stabile aziendale di via Keplero.


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     La capacità di trattamento dell’impianto di autodemolizione, relativamente alle operazioni di recupero R3,
     R4 è di 18 ton/giorno, corrispondente ai quantitativi attualmente autorizzati (2.700 ton/anno).
     Relativamente all’attività di recupero metalli ferrosi, non ferrosi, cavi e apparecchiature approvata ed in
     esercizio provvisorio prevede un aumento dei soli quantitativi in stoccaggio rispetto a quelli attualmente au-
     torizzati in semplificata e un quantitativo massimo di rifiuto recuperabile di 1.720 ton/anno, pari all’attuale.
     Per quanto riguarda l’attività di autodemolizione, la proposta progettuale non prevede variazioni rispetto
     all’autorizzazione attuale in merito ai quantitativi in stoccaggio e in trattamento.
     La proposta progettuale in esame prevede le seguenti modifiche finalizzate al miglioramento qualitativo dei
     servizi svolti dall’azienda:
     1. l’ampliamento dell’area dedicata allo stoccaggio delle auto bonificate;
     2. la riorganizzazione degli spazi, con spostamento delle aree di stoccaggio rifiuti ed auto bonificate/da boni-
     ficare;
     3. la modifica alle quantità di rifiuti (pericolosi e non) in stoccaggio;
     4. l’introduzione di un nuovo rifiuto pericoloso, CER 13 08 02* (altre emulsioni), provenienti dalla griglia di
     raccolta spanti dell’area di bonifica.

                              UBICAZIONE
     Il sito aziendale risulta direttamente confinante con:
     • a Nord, Ovest ed Est con la zona agricola;
     • a Sud con un’azienda per la produzione di macchine per il confezionamento industriale;
     • a Sud-Ovest con un’azienda per la produzione di laminati e barre in alluminio.
     La zona industriale di appartenenza è direttamente servita dalla S.P. 46 “del Pasubio”, che attraversa il
     territorio amministrativo malo da Sud-Est a Nord-Ovest sulla direttrice Vicenza - Schio - Pian delle Fugazze
     - Rovereto e la direttrice Est-Ovest, che interseca la SP pedemontana sulla direttrice Bassano – Thiene -
     Priabona - Valle dell’Agno.
     Secondo quanto riportato nella Tavola b0510.1.1 “Zonizzazione” del PI l’area di progetto ricade all’interno
     dei seguenti ambiti:
     - Zonizzazione: ZTO D1.7 artigianale, industriale, commerciale/direzionale di completamento (Art. 28
     N.T.O.);
     - Vincoli: V11 : Agrocenturiato (art. 12 – 2.11 N.T.O.).




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                              Ortofoto del sito


                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comunr di Malo;
     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Malo;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
     • Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
     • Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera;
     • Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
     • Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
     • Rete Natura 2000.
     Il Quadro Programmatico si presenta con adeguato livello di dettaglio, sia per quanto riguarda gli strumenti
     esaminati, così come per ciò che concerne l’analisi delle sensibilità emergenti e le relative valutazioni di
     relazione con la proposta progettuale in esame.
     In tale contesto, si ritiene tuttavia necessario approfondire i seguenti aspetti rispetto al P.I.:
     - verificare il rapporto tra quanto presentato con lo studio di compatibilità idraulica relativo al Piano degli
     interventi (datato 22 novembre 2017). La scheda intervento 56 di detto studio tratta dell’area interessata
     all’ampliamento. Lo studio succitato, nella Tav. 2 allegata, indica i tracciati della rete delle acque bianche e
     nere anche per l’area interessata dall’intervento; detta tavola sembrerebbe inpiduare il “Torrente Proa”
     come punto di innesto delle stesse ed indica l’area in prossimità dell’innesto come “Area esondabile o a
     ristagno idrico (PAT)” (anche la tavola di analisi del PAT PA VCI 02 “Carta delle criticità idrauliche”
     sembrerebbe inpiduare l’area di innesto come “area interessata da insufficienza delle rete fognaria e di
     bonifica (fonte comunedi Malo – Servizio Edilizia pubblica).
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
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                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
                               Stato di fatto
     L’impianto di autodemolizione è stato approvato con provvedimento n. 074/2014, sulla base di una
     procedura di V.I.A. attivata presso la stessa Provincia di Vicenza.
     L’impianto è ubicato nella zona industriale di Malo, in via Keplero, insistendo su un lotto di circa 3.200 mq
     di superficie. Al suo interno sono presenti i piazzali per lo stoccaggio, le aree di manovra e i volumi edilizi
     all’interno dei quali si svolgono le attività di smontaggio dei veicoli fuori uso e la successiva selezione dei
     rifiuti recuperabili e non.
     La ditta effettua, inoltre, l’attività di vendita delle parti reimpiegabili dei veicoli bonificati presso lo stesso
     stabile aziendale di via Keplero.
     Autodemolizione
     L’attività svolta della ditta prevede la raccolta di veicoli fuori uso (autoveicoli, ciclomotori) non bonificati
     (CER 16 01 04*) e bonificati (CER 16 01 06), il trattamento di bonifica dei mezzi non bonificati ed eventuale
     successiva separazione delle parti recuperabili per la rivendita di pezzi di ricambio e il recupero dei
     materiali (R 13). L’attività non prevede il recupero di tutti i componenti, i rifiuti prodotti sono avviati e
     smaltiti in centri di recupero o smaltimento.
     I veicoli fuori uso provengono da privati, da concessionarie e/o da altri impianti di trattamento e recupero,
     nel primo caso non sono bonificati (CER 16 01 04*) nel secondo caso i veicoli possono essere bonificati (CER
     16 01 06).
     L'attività di auto demolizione si compone delle seguenti attività previste dalla normativa e cioè:
     - rimozione, separazione e deposito dei materiali e dei componenti pericolosi in modo selettivo, così da non
     contaminare i successivi residui della frantumazione provenienti dal veicolo fuori uso;
     - smontaggio dei componenti del veicolo fuori uso od altre operazioni equivalenti;
     - eventuale smontaggio e deposito dei pezzi di ricambio commercializzabili, nonché dei materiali e dei -
     componenti recuperabili, in modo da non compromettere le successive possibilità di reimpiego, di
     riciclaggio e di recupero;
     - invio a recupero delle carcasse residue dallo smontaggio al recupero come rottame.
     mentre nell’area stoccaggio dei veicoli bonificati, uno stoccaggio di n. 75 autoveicoli.
     L’attuale autorizzazione prevede un valore massimo in entrata di 15 mezzi al giorno corrispondenti ad un
     quantitativo massimo di 18 t/giorno e di 2.700 ton/anno.
     Recupero rifiuti metallici
     L’attività di recupero rifiuti metallici si svolge nell’attuale “Settore P” ubicato nel piazzale esterno di Nord-
     Ovest, situato nell’ambito dell’impianto di autodemolizione aziendale di via Keplero.
     Nello specifico, l’attività di recupero metalli comporta la gestione delle seguenti tipologie di rifiuti con le
     relative attività, schematizzate di seguito:
     R13/R12 messa in riserva, selezione con eliminazione impurezze e possibile accorpamento di rifiuti speciali
     non pericolosi costituiti da rifiuti ferrosi e non ferrosi;
     R13 messa in riserva e possibile accorpamento di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da spezzoni di cavi
     elettrici ricoperti;
     R13 messa in riserva di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da apparecchiature elettriche ed elettroniche
     fuori uso.


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     Relativamente all'attività di recupero metalli, l'impianto può gestire una produzione di rifiuti speciali non
     pericolosi costituiti da metalli ferrosi, metalli non ferrosi, cavi ed apparecchiature ad operazioni R13, R12
     pari a 30 t/giorno.
     La capacità di trattamento dell’impianto di autodemolizione, relativamente alle operazioni di recupero R3,
     R4 è di 18 ton/giorno, corrispondente ai quantitativi attualmente autorizzati (2.700 ton/anno).
     Relativamente all’attività di recupero metalli ferrosi, non ferrosi, cavi e apparecchiature approvata ed in
     esercizio provvisorio prevede un aumento dei soli quantitativi in stoccaggio rispetto a quelli attualmente
     autorizzati in semplificata e un quantitativo massimo di rifiuto recuperabile di 1.720 ton/anno, pari
     all’attuale.
     Per quanto riguarda l’attività di autodemolizione, la proposta progettuale non prevede variazioni rispetto
     all’autorizzazione attuale in merito ai quantitativi in stoccaggio e in trattamento.
                              Stato di progetto
     La proposta progettuale in esame prevede le seguenti modifiche finalizzate al miglioramento qualitativo dei
     servizi svolti dall’azienda nell’ambito dell’attività di autodemolizione:
        l’ampliamento dell’area dedicata allo stoccaggio delle auto bonificate;
        la riorganizzazione degli spazi, con spostamento delle aree di stoccaggio rifiuti ed auto bonificate/da
         bonificare;
        la modifica alle quantità di rifiuti (pericolosi e non) in stoccaggio;
        l’introduzione di un nuovo rifiuto pericoloso, CER 13 08 02* (altre emulsioni), provenienti dalla
         griglia di raccolta spanti dell’area di bonifica.
     La capacità di trattamento autorizzata dell’impianto di autodemolizione, relativamente alle operazioni di
     recupero R3, R4 è di 18 ton/giorno e di 2.700 ton/anno, per le quali non si prevede alcuna modifica.
     Ampliamento dell’area dedicata allo stoccaggio delle auto bonificate
     Il progetto in esame prevede l’ampliamento dell’area esterna dedicata allo stoccaggio dei mezzi bonificati,
     realizzando una nuova area pavimentata di 2.000 mq.
     Il sito aziendale risulta recintato e in parte perimetrato da una fitta siepe arbustiva sempreverde. In
     prossimità dei lati confinanti con l’area classificata come “zona agricola” il progetto prevede la realizzazione
     di un muro di confine alto tre metri per garantire la mitigazione acustica.
     Il lotto avrà in pianta di circa 5.200 mq (incluso l’ampliamento di progetto), di cui 360 mq costituiti da un
     capannone destinato all’attività di bonifica delle autovetture e magazzino.
     L’impianto di recupero metalli è ubicata nella porzione di piazzale pavimentato posto ad ovest in prossimità
     della siepe di recinzione mentre l’attività di autodemolizione è posta nel capannone (con interrato) e sul
     restante porzione di piazzale.




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     Il nuovo stoccaggio dei veicoli bonificati sarà realizzato nelle aree scoperte settori R (prima estensione) ed S
     (seconda estensione) situati ad est, adiacenti allo stabile. L’area, oggetto di ampliamento, risulta attualmente
     non pavimentata e sarà perciò oggetto di realizzazione di pavimentazione in calcestruzzo.
     Data la prevista opera di pavimentazione dell’area di circa 2.000 mq, la procedura autorizzativa dal punto di
     vista edile (permesso di costruire ecc.) verrà attivata presso gli uffici competenti del Comune di Malo.
     Il presente progetto non comporta comunque alcuna variante allo strumento urbanistico, in quanto l’area di
     ampliamento ricade in zona produttiva.
     Modifica alle quantità di rifiuti (pericolosi e non) in stoccaggio
     Il progetto prevede l’aumento dei quantitativi degli stoccaggio sia dei rifiuti pericolosi, sia dei rifiuti non
     pericolosi. In particolare la quantità dei rifiuti pericolosi in stoccaggio varierà dalle attuali 45,59 ton a 53,78
     ton, mentre relativamente ai non pericolosi i quantitativi varieranno da 101,07 ton a 490,00 ton. L’incremento
     è relativo, in particolare, ai mezzi bonificati del nuovo deposito.
     Introduzione di un nuovo rifiuto pericoloso
     Il progetto prevede lo stoccaggio di un nuovo rifiuto pericoloso (CER 13 08 02*) ottenuto dal colaggio di
     residui di olio provenienti dall’area di bonifica e raccolti in una cisterna nel locale interrato sottostante.
     Lo Studio non considera che l’attività risulta essere in esercizio provvisorio in relazione al progetto
     approvato con Decreto n.24/2016, per il quale si è in attesa della relazione di collaudo funzionale; la presente
     istanza andrà pertanto integrata in tal senso.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.
                                111
                  QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     Le modifiche all’impianto non prevedono variazioni rispetto a quanto già autorizzato.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     La ditta rientra tra quelle indicate al punto 9 (“centri di raccolta dei veicoli fuori uso”), allegato F delle
     Norme Tecniche di Attuazione al Piano di Tutela delle Acque (PTA - Art. 121, Decreto legislativo 3 aprile
     2006, n. 152,).
     Allo stato approvato la ditta dispone di 2.030 mq di aree scoperte; si prevede ora la pavimentazione di
     ulteriori 2.000 mq, che avverrà in due step successivi, per un totale di 4.030 mq di superfici intercettate.
     L’attuale dimensionamento della vasca di raccolta delle acque di prima pioggia (vasca di accumulo I: 185
     mc) risulta sufficiente per la gestione delle superfici intercettate di progetto.
     I trattamenti (disoleatore, filtro a coalescenza e misuratore di portata) rimarranno invariati, così come il
     conferimento finale in fognatura comunale nera.
     In ogni caso, il progetto prevede la verifica analitica delle acque, tramite l’analisi della piovosità successiva,
     con riferimento ai limiti di scarico di cui alla tabella 3, Allegato 5 del D.Lgs. n. 152/2006, parte terza (colonna
     “Scarico in acque Superficiali”).

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     Per quanto riguarda le acque di seconda pioggia, a seguito del richiesto aumento dell’area pavimentata, la
     capacità della vasca di accumulo II sarà tale da continuare a garantire l’intercettazione della piovosità
     successiva a quella trattata, rispettando gli attuali vincoli ed evitando allagamenti all’impianto. A tal fine, il
     progetto prevede l’aumento della vasca di accumulo II da 210 mc a 260 mc.
     Il recapito finale rimarrà invariato, presso la fognatura bianca comunale.
     In sintesi il progetto prevede le seguenti modifiche all’impianto:
     Diminuzione a 10 h del tempo di ritardo per la pompa di scarico alla fognatura nera;
     Aumento di 50 mc (totale pari a 260 mc della capacità della vasca per l’accumulo della piovosità successiva
     ai primi 50,5 mm.
     Il sistema di intercettazione e scarico delle acque meteoriche sarà quindi così dimensionato:
     Superficie intercettata: 4.030 mq ;
     Vasca accumulo I: 185 mc ;
     Vasca accumulo II: 260 mc
     Portata pompa scarico vasca I (alla fognatura nera): 5 mc /h, con tempo di ritardo di 10 h;
     Portata pompa scarico vasca II (alla fognatura bianca): 20 mc /h; avvio scarico con piovosità inferiore a 10
     mm/h.




     Risulta necessario acquisire analisi aggiornate dello scarico nella rete comunale che dovranno essere messe
     in relazione con le caratteristiche del recapito della condotta, inpiduata nel torrente Proa, a circa 180 m in
     direzione Ovest, modesto corso d’acqua con ampiezza e profondità variabile che risulta pressoché in regime
     di secca a causa delle forti dispersioni che si verificano nel sottosuolo, asciutto per buona parte dell’anno.
     Le valutazioni complessive dovranno in ogni caso essere correlate con gli esiti del collaudo in corso, conside -
     rando che del PTA considera che tutte le acque (1 e 2 pioggia) siano trattate; l'eccezione è il non trattamento
     della seconda pioggia con relazione tecnica a riguardo che consideri il recapito della rete comunale delle
     bianche per definire il ilvello di accettabilità; è necessaria la descrizione complessiva della situazione dopo
     ampliamento, ivi compresa la destinazione delle meteoriche provenienti dalle coperture.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto, in particolare:
     - la portata della prima pioggia ascende a 395 mc, con destinazione nella fognatura gestita da Viacqua spa;
     - risultata aumentato il sistema di raccolta e trattamento per la seconda pioggia, cioè per la parte eccedente i
     97 mm, con nuova vasca di 150 mc e su tale vasca verrà installato un sistema di filtrazione in continuo con
     filtro a quarzo e carbone attivo;

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     Lo scarico della seconda pioggia avverrà nelle rete “acque bianche” con recapito finale identificato come
     suolo.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     L’area ove ricade lo stabilimento aziendale si colloca sul territorio pianeggiante dell’alta Pianura Veneta,
     originatosi nel Quaternario a seguito di innumerevoli depositi fluvioglaciali ed alluvionali.
     La granulometria del materiale depositato decresce man mano che ci si allontanata dall’area collinare
     settentrionale alla quale si associa come noto un perso comportamento idrogeologico da materiali
     permeabili a materiali poco permeabili con intersezione nella fascia denominata “fascia della risorgive” in
     cui avviene il passaggio da un tipo all’altro.
     In particolare l’area è situata nel territorio a nord di tale fascia ed è caratterizzata da uno strato di materiale
     ghiaioso grossolano sede di una falda freatica indifferenziata che in generale varia da 60-70 m di profondità
     a nord a ridosso delle colline fino ad annullarsi a sud in corrispondenza delle risorgive, con rare
     intercalazioni di strati limoso-sabbiosi. In prossimità del sito aziendale l’altezza della falda freatica è di circa
     80 m s.l.m.
     Il progetto prevede la pavimentazione di un’ulteriore area allo scopo di stoccarvi veicoli fuori uso (vedi
     Quadro Progettuale).
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto, prevedendo un’impermeabilizzazione del
     piazzale ed il trattamento delle acque meteoriche di dilavamento e la sistemazione del pozzo perdente, per le
     acque provenienti dalle coperture, dotato di chiusino di ispezione e cordonato.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     il Comune di Malo è dotato di Piano di Classificazione Acustica ai sensi della L.R. 21/99. L’area aziendale
     risulta classificata in CLASSE IV “Aree ad intensa attività umana”. Trattasi di aree urbane interessate da
     intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e
     uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee
     ferroviarie; le aree con limitata presenza di piccole industrie.
     Secondo il Piano di Classificazione Acustica il valore limite assoluto di immissione per il periodo diurno è di
     65 dB(A) e le principali sorgenti sonore rilevabile a livello locale sono dovute alle attività delle ditte condotte
     nell’ambito produttivo (Z.T.O. D/produttiva).
     Le modifiche introdotte dal progetto in esame non comporteranno l’introduzione di ulteriori sorgenti sonore
     significative in grado di aumentare in maniera sensibile i livelli di pressione acustica presso i ricettori
     sensibili, rispetto a quanto previsto con la valutazione di impatto acustico aziendale redatta in data
     21.10.2013.
     Si ritiene necessario acquisire la documentazione di impatto acustico aggiornata, in relazione al collaudo
     previsto nel progetto di ampliamento attualmente in esercizio provvisorio (vedi Quadro Progettuale).
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.
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     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Le modifiche all’impianto non prevedono variazioni rispetto a quanto già esaminato.
     Si richiede comunque un aggiornamento e la conferma della presenza di dispositivi radioprotezione.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     Il progetto in esame prevede di attivare modifiche gestionali all’interno dell’impianto autorizzato e di am -
     pliare i piazzali esterni per lo stoccaggio dei veicoli bonificati, senza comportare modifiche agli attuali volu-
     mi edilizi.
     Si precisa che il sito aziendale attuale e l’area di ampliamento non ricadono all’interno di zone gravate da
     vincoli di natura paesaggistica.
     Per quanto riguarda la realizzazione del nuovo piazzale, quest’ultimo si configura come un elemento con-
     gruo e non intrusivo rispetto alla destinazione dei luoghi, inserendosi all’interno di un contesto produttivo
     (ZTO D1), in continuità con l’attuale piazzale e più in generale con il sito aziendale. La modifica dello stato
     dei luoghi risulterà marginale, e non darà luogo a riduzione degli elementi strutturanti del sistema paesaggi -
     stico locale in quanto insisterà in continuità con l’ambito produttivo di via Keplero.
     Non si ravvisano, inoltre, possibili interferenze nei confronti delle relazioni visive del contesto paesaggistico,
     in quanto il piazzale ricade all’interno di un contesto produttivo, non relazionato con gli elementi territoriali
     paesaggisticamente vincolati.
     Si rileva come sia prevista la costruzione di un perimetro in muratura di altezza di tre metri, a confine con la
     zona agricola e con lo scopo di mitigare l’impatto acustico; se ne descriva dettagliatamente le caratteristiche,
     le modalità di inserimento paesaggistico e le modalità di raccordo con la siepe esistente.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     Le modifiche all’impianto aziendale previste dal progetto in esame non produrranno una nuova domanda di
     mobilità nel seguito valutata nel suo complesso, anche in relazione alle attività produttive in corso nel
     contesto territoriale (zona produttiva D). In particolare si precisa che i quantitativi di rifiuti in ingesso e
     trattati dall’impianto rimarranno invariati rispetto allo stato autorizzato.
     Il traffico veicolare di esercizio rimarrà pertanto invariato rispetto allo stato autorizzato e sarà costituito da
     mezzi commerciali pesanti e leggeri, adibiti al trasporto dei mezzi da bonificare, bonificati e di altri
     materiali.
     Sulla base delle informazioni fornite dalla ditta il traffico veicolare indotto dall’impianto di autodemolizione
     è così composto:
     - 2 automezzi pesanti/giorni, pari a 4 passaggi giorno di automezzi pesanti;
     - 4 automezzi leggeri/giorno, pari a 8 passaggi giorno di automezzi leggeri.
     Si precisa che i mezzi pesanti conferenti e in uscita dall’impianto aziendale interessano ed interesseranno la
     sola viabilità a servizio della zona produttiva immettendosi successivamente nella SP 46 “del Pasubio”,
     senza interferire in alcun modo con contesti residenziali di sorta.


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                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     Il sito produttivo aziendale ricade all’interno della zona industriale di Malo, confinante con terreni destinati
     all’agricoltura. Non si rileva la presenza di specie faunistiche e floristiche di pregio, attesa la destinazione e
     la preminente vocazione industriale ed artigianale del contesto territoriale in esame.
     Per quanto riguarda le azioni previste dal progetto in esame si ritiene che quest’ultimo non possa introdurre
     fattori aggiuntivi di interferenza, all’interno di un’area già caratterizzata dalla presenza di attività produttive
     in atto. L’attività aziendale insisterà, inoltre, all’interno del fabbricato e sui piazzali aziendali. L’ampliamento
     del piazzale non prevede, inoltre, la sottrazione di superficie agricola o in qualche misura interessata da
     ecosistemi, elementi vegetazionali o habitat faunistici, ma di un’area di pertinenza aziendale già destinata
     dallo stesso Piano degli Interventi ad espansione produttiva (ZTO D1).
     L’esercizio dell’impianto di autodemolizione nella configurazione attuale e di progetto non può determinare
     alcun impatto significativo sulle componenti flora e fauna.
     Dal punto di vista ecosistemico, il sito aziendale è ubicato all’interno di ambiti produttivi (ZTO D), ove la
     presenza antropica e i relativi fattori di pressione hanno determinato una significativa riduzione della
     complessità bio-ecologica locale. Ne deriva un ambiente già compromesso, ove le ulteriori pressioni
     antropiche possono portare ad una marginale riduzione della biopersità residua senza, comunque,
     compromettere la stabilità dei veri e propri ambienti naturali, comunque non presenti all’interno od in
     prossimità dell’area aziendale.
     Le modifiche progettuali non determineranno sottrazione significativa o frammentazione di habitat
     faunistici, non saranno interessati direttamente o indirettamente gli elementi della rete ecologica locale,
     provinciale e regionale, in quanto si concentreranno all’interno di un ambito produttivo dove
     l’urbanizzazione risulta consolidata.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Le modifiche all’impianto non prevedono variazioni rispetto a quanto già esaminato.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere
     e non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
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     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta, prescrivendo,
     tuttavia, l’acquisizione dei dati già richiesti in tema di impatto viabilistico.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente, pur necessitando di prescrizioni in
     tema di impatto idrico.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
     concernenti i limiti allo scarico.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                            Tutto ciò premesso si esprime
                            PARERE FAVOREVOLE
               al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’effettuazione
     dell’ampliamento e le modifiche richieste, in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti e lo scarico
     dei reflui.
     2) Preliminarmente al rilascio dell’autorizzazione la ditta dovrà presentare una documentazione aggiornata sui
     seguenti aspetti:
     - realizzare il progetto di adeguamento del sistema di trattamento delle acque meteoriche di dilavamento;
     - adempiere alla procedura di verifica di compatibilità idraulica, così come richiesto dal Consorzio di Bonifica Alta
     Pianura Veneta con nota del 30.09.2019.
     3) Successivamente al rilascio del provvedimento autorizzativo, in fase di collaudo, l’azienda dovrà:
     - effettuare una mirata ed accurata indagine acustica di verifica del rispetto del criterio differenzial e e del limite di
     emissione, da ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto con
     modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di misura), sia
     con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), comunicate con congruo preavviso ad Arpav;
     - nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica
     progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i
     risultati delle analisi;
     - l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
     Impatto Acustico.
     4) L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale addetto al rice-
     vimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio segnalati (chimi -
     co e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del certificato di collaudo fi-
     nalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.

     Vicenza, 03 ottobre 2019

       F.to Il Segretario                                     F.to Il Presidente
     Dott.ssa Alessandra Di Nardo                                  Andrea Baldisseri




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