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                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINAZIONE N° 1169 DEL 02/08/2019

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA: RA.ME.VE.CA SRL
     PROGETTO: RINNOVO CON MODIFICHE IMPIANTO MESSA IN RISERVA E
     RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI SOVIZZO

                            IL DIRIGENTE


     Vista la documentazione presentata con nota del 1° aprile 2019 prott. nn. 18613 e 18614, da parte
     della ditta RA.ME.VE.CA. srl con sede legale e operativa in Via dell’Industria n. 68 in comune di
     Sovizzo, relativa al progetto di un “Rinnovo con modifiche impianto di messa in riserva e recupero
     rifiuti speciali non pericolosi” richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di
     verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti di
     infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
     complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
     della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della parte seconda
     del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i..
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 09-04-2019 , contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.
     Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, osservazioni.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 01-08-2019, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere




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     n.17/2019 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti
     ambientali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
     dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
     pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
     dell'intervento.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.2 del 10/01/2019 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2019-2021;
     Richiamato altresì il Decreto Presidenziale n. 11 del 31/01/2019 con cui è stato approvato il Piano
     Esecutivo di Gestione 2019/2021 e il Piano Performance 2019/2021;


                          DETERMINA


      1. che il progetto della ditta RA.ME.VE.CA. srl con sede legale e operativa in Via
        dell’Industria n. 68 in comune di Sovizzo, relativa al progetto di un “Rinnovo con
        modifiche impianto di messa in riserva e recupero rifiuti speciali non pericolosi” è escluso
        dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla
        L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere n.17/2019 allegato alla presente
        determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;

      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Sovizzo e
        Creazzo, ad ARPAV, all’ULSS n.8 Berica, al Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, a
        Viacqua spa;
      5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
      6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line.




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                             INFORMA


        Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
        Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
        del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
        dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
        Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
        autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.



     Vicenza, 02/08/2019



                                      Sottoscritta dal Dirigente
                                      (BAZZAN CATERINA)
                                        con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                 Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 1169 DEL 02/08/2019


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:        RA.ME.VE.CA         SRL
     PROGETTO: RINNOVO CON MODIFICHE IMPIANTO MESSA IN RISERVA E
     RECUPERO   RIFIUTI   SPECIALI   NON     PERICOLOSI
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI SOVIZZO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 02/08/2019.


     Vicenza, 02/08/2019




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                 PROVINCIA DI VICENZA
                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
                            Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                       RA.ME.VE.CA. S.R.L.
                            PARERE N. 17/2019

     Oggetto: Rinnovo con modifiche impianto di messa in riserva e recupero rifiuti speciali non pericolosi.
     PROPONENTE:            RA.ME.VE.CA. srl
     SEDE LEGALE:           Via dell’Industria n. 68. – Sovizzo
     SEDE INTERVENTO:         Via dell’Industria n. 68. – Sovizzo
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianti di recupero di rifiuti non pericolosi.
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                      infrastrutture z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                      pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                      operazioni di cui    all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta
                      del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:        Creazzo
     DATA DOMANDA:           01 aprile 2019
     DATA PUBBLICAZIONE:        09 aprile 2019
     DATA INTEGRAZIONI:        15 luglio 2019

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
       -  Elaborato 1 - Relazione tecnico-descrittiva
       -  Elaborato 1 - Allegato 1 - Scheda Rifiuti
       -  Elaborato 1 - Allegato 2 - Tabella Stoccaggi
       -  Elaborato 1 - Allagato 3 - Relazione acque
       -  Elaborato 1- Allegato 4 - Elaborato fotografico
       -  Elaborato 1 - TAV. 1 - Lay-out impianto Marzo 2019
       -  Elaborato 1 - TAV. 2 - Planimetria scarichi
       -  Elaborato 2 - Valutazione impatto acustico
       -  Elaborato 3 - Studio Preliminare Ambientale
       -  Elaborato 4 - Valutazione Incidenza ambientale
       -  Elaborato 5 - Piano di sicurezza per la gestione delle emergenze
       -  Elaborato 6 - Piano di ripristino ambientale

                          PREMESSE ED UBICAZIONE
     La ditta RA.ME.VE.CA. s.r.l., con sede legale in via dell’Industria 68, in Comune di Sovizzo (VI), opera nel
     settore del recupero di rifiuti speciali (non pericolosi), secondo le modalità contenute nell’autorizzazione
     all’esercizio dell’impianto in regime ordinario.
     In sede di rinnovo dell’autorizzazione, la ditta, al fine di migliorare la qualità dei propri servizi, intende ap -
     portare delle modifiche relativamente alla gestione dei rifiuti mantenendo inalterati i quantitativi massimi
     autorizzati di conferimento, capacità giornaliera ed annua di trattamento.
     L’attività consiste nello stoccaggio e nel trattamento di cavi elettrici, metalli ferrosi e non ferrosi, apparec-
     chiature fuori uso, e nello stoccaggio di legno, plastica, carta, metalli ferrosi e apparecchiature fuori uso peri-
     colose.

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     In particolare la ditta opera le seguenti attività:
     - la messa in riserva R13 di rifiuti speciali (non pericolosi);
     - selezione R12 e recupero R4 di rifiuti non pericolosi (metalli ferrosi e non ferrosi).
     L’impianto è ubicato all’interno del lotto produttivo aziendale di Via dell’Industria n. 68 in Comune di So -
     vizzo; il sito aziendale in parola ricade all’interno della zona produttiva di Sovizzo, classificata come “Tessu-
     to per insediamenti misti” dallo strumento urbanistico vigente comunale, destinata ad insediamenti di edifi-
     ci e complessi produttivi, appartenenti ai rami di attività economica delle industrie.
     L’area industriale è servita a sud dalla S.R. 11, che attraversa il territorio amministrativo di Creazzo da Est a
     Ovest sulla direttrice Vicenza – Montecchio Maggiore, direttamente connessa all’autostrada A4.




                              Ortofoto del sito


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                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Sovizzo;
     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Sovizzo;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque;
     • Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
     • Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni;
     • Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
     • Piano Regionale per la Tutela e il Risanamento dell’Atmosfera (P.R.T.R.A.);
     • Rete Natura 2000.
     Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
     territoriale che interessano l’area, ma si ritengono necessari i seguenti approfondimenti:
     - analizzare il PAT e del PI del comune di Creazzo (il confine sud del lotto interessato dista dai 20 ai 30 metri
     dal confine comunale di Creazzo);
     - per il PAT del comune di Sovizzo, in riferimento alla “TAV. 3 Carta della fragilità – Componenti
     idrogeologiche”, risultano da analizzare le motivazioni che hanno portato ad inpiduare l’area interessata
     come ”area idonea a condizione” e metterle in rapporto con l’attività in questione.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     La ditta RA.ME.VE.CA S.r.l., con sede legale e operativa a Sovizzo in Via dell’Industria 68, opera
     attualmente con l’autorizzazione in regime ordinario n.160/Suolo Rifiuti/2011 dell’11 novembre 2011.
     L’attività consiste nello stoccaggio e nel trattamento di cavi elettrici, metalli ferrosi e non ferrosi,
     apparecchiature fuori uso, e nello stoccaggio di legno, plastica, carta, metalli ferrosi e apparecchiature fuori
     uso pericolose.
     In particolare la ditta opera le seguenti attività:
        la messa in riserva R13 di rifiuti speciali (non pericolosi);
        selezione R12 e recupero R4 di rifiuti non pericolosi (metalli ferrosi e non ferrosi).
     Dalle lavorazioni vengono recuperati materiali conformi ai regolamenti End of Waste (EoW)UE 333/2011 e
     UE 715/2013, oltre che alle specifiche UNI ed EURO per le MPS riconducibili a quei metalli non compresi nei
     menzionati regolamenti e, inoltre, rifiuti di varia natura (CER 19.12.XX) derivanti dalla selezione.
     DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
     Stato di fatto
                            Messa in riserva (R13)
     Le aree di stoccaggio di rifiuti sono previste:
        all’esterno del capannone in area coperta, al di sotto della tettoia presente nella parte nord del
         capannone (identificate in Tav. 2 con la sigla S);
        all’interno del capannone (area identificate in Tav. 2 con le sigle C6).

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     L’attività di stoccaggio prevede il ritiro del materiale presso terzi e lo stoccaggio in cassone scarrabile
     coperto con telo impermeabile in modo da essere protetto dalle intemperie senza pericolo di dilavamento
     delle acque meteoriche. Gli stessi vengono poi avviati a recuperatori terzi. uso pericolose.
                        Accorpamento e trattamento (R12 e R4)
     Metalli ferrosi
     I metalli ferrosi provenienti dalle aziende si trovano in forma già parzialmente selezionata (monometallo –
     es. solo acciaio e di dimensioni standard codice 16.01.17); l’attività di recupero in questi casi si limita alla
     verifica della conformità ai regolamenti UE 333/2011 e UE 715/2013, oltre che alle specifiche UNI ed EURO.
     Altre tipologie di metalli ferrosi e non ferrosi raccolti (in particolare il codice 17.04.05 proveniente da cantieri
     edili o 19.12.02 o 191203 proveniente da attività di recupero) necessitano della fase di selezione per separare
     le varie tipologie di metalli ferrosi e non ferrosi (es. acciaio da ferro pesante, ecc…). Normalmente la sola
     fase di selezione manuale permette di raggiungere MPS materie prime secondarie e quindi commerciabili
     come beni. In alcuni casi è necessaria una fase di smontaggio che avviene con l’utilizzo di attrezzatura da
     banco quali morse cacciaviti ecc, che avviene nella medesima area di lavorazione dove si svolge anche il
     trattamento dei metalli ferrosi e delle apparecchiature fuori uso non pericolose. Lo scopo è principalmente
     quello di ottenere acciaio INOX, materiale più prezioso all’interno dei metalli ferrosi.
     Cavi di rame
     L’operazione di recupero degli spezzoni di cavo di rame ricoperto sarà effettuata con le seguenti modalità:
         selezione R12 dei cavi e separazione dei cavi di maggior spessore dagli altri;
         trattamento R4 del cavo grosso in macchina pela-cavi a bassa potenzialità per la separazione della
          guaina plastica dal cavo di rame mediante taglio longitudinale effettuato con lama rotante. Non sono
          possibili surriscaldamenti della guaina tali da provocare emissioni gassose o di natura polverulenta;
         il rame ottenuto dal trattamento R4 sarà stoccato in colli come EoW conforme al regolamento UE
          715/2013;
     il rifiuto prodotto costituito dalla guaina asportata sarà stoccato in apposita cassa.
     Tutte le MPS (non EoW) in uscita sono altresì sottoposte a caratterizzazione analitica prima di essere
     vendute come materia prima; per le EoW si procede secondo le procedure 333/2011 e 715/2013.
     Lo stoccaggio delle MPS avviene in contenitori dedicati o per materiali ingombranti in cumulo.
     Impiantistica aziendale di progetto
     L’attrezzatura utilizzata per il recupero consiste in quella per la movimentazione del materiale (ragno
     meccanico, muletto ecc.) e in attrezzatura meccanica utilizzata per l’attività di smontaggio e recupero.
     Complessivamente l’attrezzatura utilizzata è la seguente:
        ragno meccanico;
        carrello elevatore;
        n. 2 macchine pela-cavi;
        attrezzatura meccanica da banco (morse, pinze, cacciaviti, martelli,, chiavi a frugola, a snodo,
         seghetto da ferro ecc.);
        troncatrice:
        cannello da taglio;
        molatrice portatile a disco.
     Aree di stoccaggio e di recupero
     Gli stoccaggi e le lavorazioni avvengono in 3 aree:
     Area S – esterno: si tratta dell’area esterna, coperta da tettoia; qui vengono stoccati i rifiuti metallici, legno,
     plastica e carta in cassoni scarrabili dedicati; si prevede lo stoccaggio fuori tettoia di imballi e contenitori in
     uso alla ditta;

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     Area C – interno: si tratta di un’area interna in cui vengono stoccati in cumulo o contenitori dedicati sia
     rifiuti (metalli, plastica e cavi) che le MPS EoW prodotte;
     Area M – interno: si tratta di un’area interna in cui avvengono sia gli stoccaggi di metalli e RAEE (in cumulo
     o contenitori dedicati) che le eventuali operazioni di recupero.
     All’interno del capannone è poi presente un’area per il conferimento (nelle immediate vicinanze del portone
     d’ingresso), un’area manutenzione e un’area per gli imballi e contenitori in uso alla ditta.
     Tutte le aree (sia interne che esterne) sono dotate di pavimentazione impermeabile. L’interno del capannone
     è pavimentato con cemento lisciato; sono presenti n. 3 pozzetti a tenuta che fungono come canalizzazione
     interna per la sicurezza da eventuali spanti; sono inoltre presenti due cordoli alle due entrate per evitare che
     eventuali spanti possano confluire verso l’esterno.
     Non sono presenti rifiuti liquidi.




                              Layout aziendale.

     Tipologie e quantità di rifiuti trattabili nell’impianto
     Le potenzialità massime dell’impianto sono nel seguito riportate:
        trattamento al giorno (cavi, apparecchiature non pericolose, metalli ferrosi e non ferrosi) 40 ton/g
         (invariato);
        arrivi per il trattamento: 1.475 ton/anno per un massimo di 40 ton/g;
        massimo stoccaggio rifiuti trattabili: 96 ton;
        arrivi per lo stoccaggio: 2.425 ton/anno per un massimo di 40 ton/g;
        massimo stoccaggio rifiuti: 107 ton.
     Si precisa che la ditta è attualmente autorizzata allo stoccaggio di 107 ton di rifiuti esclusivamente in messa
     in riserva, ai quali devono essere aggiunte le tonnellate di rifiuti in messa in riserva finalizzate al
     trattamento.
     Stato di progetto
     La proposta progettuale in esame prevede le seguenti iniziative finalizzate al miglioramento qualitativo dei
     servizi svolti dall’azienda:
        apportare modifiche al layout, con spostamenti logistici di alcuni stoccaggi (inclusa area C7 è per
         rifiuti prodotti; l’area M0 viene ingrandita per trattamento e selezione cavi);
        eliminare il rifiuto con codice CER 20.01.01 (carta e cartone) ed il relativo cassone di stoccaggio;
        aumentare gli stoccaggi, ed in particolare:
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         - ai sensi delle normative 333/2011 del 31 Marzo 2011 e 715/2013 del 25 Luglio 2013, l’MPS (End of
         Waste – EoW) di metalli ferrosi e non ferrosi si considera tale solo al momento della vendita;
         pertanto si prevede lo stoccaggio di ulteriori 20 ton per EoW;
         - rifiuti prodotti con codice CER 19.12.04 (plastica) da 1,2 a 5 ton e CER 19.12.12 da 0,5 a 1 ton;
         pertanto si richiede di aumentare i quantitativi in stoccaggio da 107 ton a 132 ton.
        richiedere la possibilità di ritiro del rifiuto CER 16.02.14 e 16.02.16 senza analisi, con sola scheda
         descrittiva ed ispezione visiva;
        limitatamente al rifiuto con codice CER 16.02.14, sostituire la restrizione “Limitatamente ad
         apparecchiature industriali di grandi dimensioni, costituite prevalentemente da parti metalliche”
         con “Limitatamente ad apparecchiature industriali, costituite prevalentemente da parti metalliche”;
        introdurre l’operazione di taglio ossiacetilenico mediante attrezzatura mobile.
     Rimangono inalterate la quantità massima trattata al giorno pari a 40 ton/gg; la quantità annua trattamento
     sarà pari a 1.475 ton/anno, mentre la quantità in stoccaggio a 2.425 ton/anno.
     Risultano da acquisire le certificazioni aggiornate di conformità ai regolamenti europei EoW.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.
                                111
                  QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     Le lavorazioni effettuate presso l’impianto non vengono modificate rispetto a quanto approvato.
     L’operazione di recupero R4 sul cavo di rame grosso è svolta con macchina pela-cavi con la quale verrà
     eseguito un taglio longitudinale della guaina di rivestimento del cavo mediante lama rotante. La separazione
     tra guaina e cavo sarà poi effettuata manualmente.
     Date le modalità operative sopra descritte e la tipologia di materiali trattati, è esclusa l’emissione diffusa di
     polvere; inoltre il taglio longitudinale della guaina sarà effettuato a bassa velocità e pertanto si esclude un
     surriscaldamento della guaina di materiale plastico tale da generare alcun tipo di emissioni di tipo gassoso.
     Viene prevista un’operazione di ossitaglio; l’attività sarà saltuaria all’occorrenza e per un massimo stimato in
     10 minuti al giorno. La ditta risulta autorizzata con “adesione all'autorizzazione di carattere generale”
     n.69/2016 e, relativamente ai contributi all'inquinamento atmosferico locale da inquinanti emessi da sorgenti
     diffuse (attività di ossitaglio), si può concludere che l’impianto aziendale non rappresenta una potenziale
     premessa per l’emissione di sostanze pericolose la cui concentrazione può comportare una modifica
     significativa della componente ambientale.
                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     Gli scarichi generati dell’attività aziendale sono relative alle acque di dilavamento della copertura, dalle
     acque civili e dalle acque di dilavamento dei piazzali esterni.
     Gli eventuali spanti interni al capannone vengono raccolti in pozzetti interni e quindi gestiti come rifiuti; le
     le aperture d’ingresso sono altresì dotate di cordoli per evitare lo sversamento verso l’esterno.


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     Dilavamento copertura
     Le acque di dilavamento della copertura sono intercettate attraverso condutture dedicate e conferite in
     fognatura comunale bianca; sui tetti non sono presenti camini, quali fonti di sostanze potenzialmente
     pregiudizievoli per l’ambiente (emissioni).
     Acque civili
     Le acque civili sono scaricate in fognatura comunale nera.
     Dilavamento piazzali esterni
     Allo stato attuale le acque di dilavamento dei piazzali esterni sono conferite in fognatura biancae, in
     attuazione a quanto previsto dall’art. 39 del PTA., si propone la separazione ed il trattamento della prima
     parte dell’evento meteorico.
     All’esterno saranno stoccate le casse in uso alla ditta, che potenzialmente sono state a contatto con rifiuti di
     varia natura; a tal riguardo il progetto propone la raccolta dei primi 20 mm di pioggia; dal momento che
     l’area scoperta ha una superficie pari a 450 mq, considerando un coefficiente di afflusso pari a 0.9, la vasca di
     raccolta avrà una capacità pari a 8 mc.
     Le acque raccolte saranno conferite in fognatura comunale nera, previo trattamento con un sistema di
     sedimentazione/disoleazione dimensionato sulla portata della pompa di invio; tale pompa sarà dotata di
     sensore di pioggia per l’avvio delle stessa dopo 40 h dalla fine dell’evento meteorico. In tal modo si assicura
     lo svuotamento della vasca dopo 43 h dalla fine dell’evento (cioè entro le 48 h previste ai sensi del comma 4,
     art. 39 del PTA).
     La piovosità superiore ai primi 20 mm sarà conferita in fognatura bianca. Sia lo scarico in fognatura bianca
     che nera saranno dotati di pozzetto di campionamento.
     Secondo quanto verificato in sede di sopralluogo, deve essere verificata puntualmente la situazione della
     rete fognaria di servizio allo stabile, anche con l’ausilio del gestore Viacqua spa, ai fini della corretta
     inpiduazione del recettore finale; si richiedono inoltre le motivazioni per le quali si ritiene che la presenza
     di sostanze pregiudizievoli per l'ambiente risulta limitato alle acque di prima pioggia.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     Per quanto riguarda l’attività di stoccaggio e recupero rifiuti e più in generale le operazioni svolte all’interno
     dello stabilimento produttivo, nessuna di queste determina interazione diretta o indiretta con l’ambiente
     idrico sotterraneo. I rifiuti sono stoccati all’interno dello stabilimento o su piazzali (all’interno di cassoni
     chiusi), in aree identificate, pavimentate e dotate di sistema di raccolta e trattamento delle acque di
     dilavamento di prima pioggia; l’attività di recupero sarà condotta esclusivamente all’interno del fabbricato,
     su superfici impermeabili, dotate di griglia di raccolta di spanti o colaticci accidentali.
     Sulla base di quanto sopra esposto, la possibilità di dilavamento di sostanze chimiche dai rifiuti e
     conseguente potenziale rischio di inquinamento di acque sotterranee e suolo è praticamente nulla.
     Lo stato di integrità attuale delle pavimentazioni, esterne ed interne, dovrà essere mantenuto attraverso
     l’utilizzo di una specifica procedura gestionale che verrà specificatamente richiesta.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




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     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     La ditta intende effettuare modifiche al lay-out che risultano ininfluenti dal punto di vista acustico
     (spostamenti logistici di alcuni stoccaggi, l’eliminazione del rifiuto con codice CER 20.01.01, il relativo
     cassone di stoccaggio, l’aumento degli stoccaggi a 132 ton totali, con invariata potenzialità massima di
     recupero R12/R4 pari a 40 ton/giorno) ed al contempo intende introdurre l’operazione di taglio
     ossiacetilenico mediante attrezzatura mobile, operazioni con emissione di rumore giudicata trascurabile.
     Tutte le attività lavorative vengono effettuate all’interno dello stabile con il portone di ingresso sul lato est
     normalmente chiuso.
     Le uniche attività che estemporaneamente vengono svolte nel piazzale esterno sono quelle legate alle
     operazioni di carico/scarico merce ed entrata/uscita dei mezzi utilizzati per i trasporto dei rifiuti e delle MPS
     prodotte.
     Da un punto di vista acustico, si è fatto riferimento alla zonizzazione acustica del territorio del Comune di
     Sovizzo, secondo quanto disposto dall’art. 6 della Legge Quadro 447 del 26 Ottobre 1995 e relativo D.P.C.M.
     del 14 Novembre 1997.
     La classe di appartenenza dell’area in oggetto viene definita come “Classe V – Aree prevalentemente
     industriali” che prevede un Valore limite assoluto di immissione di Leq(A) pari a 70 dB(A) per il periodo
     diurno, un Valore limite assoluto di emissione di Leq(A) pari a 65 dB(A) per il periodo diurno ed un limite
     differenziale di immissione pari a 5 dB(A) per il periodo diurno.
     I ricettori sensibili si possono identificare con le abitazioni civili più prossime al sito aziendale, direttamente
     esposte al rumore aziendale: viene identificato come ricettore l’edificio sito al primo piano dello stabile
     confinante sul lato sud, tale ricettore ricade in classe V con limiti descritti sopra.
     Stima dei livelli sonori
     Per caratterizzare la zona da un punto di vista acustico sono state effettuate, in data 18 marzo 2019, nei pressi
     del ricettore sensibile maggiormente esposto, delle misurazioni al fine di valutare il rumore emesso
     dall’attività aziendale ed il rumore residuo.
     In particolare, sono state effettuate delle misure del rumore residuo e ambientale, in corrispondenza della
     facciata esterna del ricettore sensibile maggiormente esposto, durante la normale attività aziendale
     (movimentazione materiale tramite ragno meccanico, movimentazione con carrello elevatore elettrico,
     scarico autocarro, trattamento di separazione plastica da rame mediante macchina spela fili).
     Per la verifica del rispetto dei limiti di immissione assoluto e di emissione, si è fatto riferimento al
     tempo di funzionamento dei macchinari descritti precedentemente (funzionamento contemporaneo
     scarico autocarro, utilizzo pela-cavi, utilizzo carrello elevatore e caricatore gommato) durante l’arco
                                 di 16 ore del periodo diurno. Il valore limite
                                 differenziale è stato calcolato utilizzando i
                                 valori di emissione massimi, con funzionamento
                                     in contemporanea delle macchine ed attrezzature
                                     aziendali considerate per l’indagine acustica.
                                     Considerando la tipologia e le modalità delle
                                     lavorazioni svolte, il posizionamento delle sorgenti
                                     di rumore, i confini di proprietà e delle zona,
                                     natura e dimensioni degli ostacoli sui percorsi di
                                     propagazione del rumore verso i ricettori, distanze
                                     con gli altri insediamenti ed il tipo di zona in cui
                                     sono inpiduati i ricettori, si è valutato che
                                     vengono rispettati, presso i ricettori sensibili, i
                                     limiti di immissione (differenziale ed assoluto) ed


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     emissione previsti nel periodo diurno per tali aree dalle zonizzazioni acustiche previste dal comune di
     Sovizzo.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Il presente aspetto non risulta trattato.
     In tema di sorveglianza radiometrica si richiede di integrare lo SPA con la descrizione della situazione alla
     luce del DLgs 230/1995 (eventuali: esperto qualificato, tipo e caratteristiche delle apparecchiature, procedure
     operative).
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     L’impianto di progetto non comporta la realizzazione di nuove opere o volumi edilizi in quanto si
     utilizzeranno le aree aziendali in disponibilità alla ditta proponente e le relative pertinenze esterne.
     Non si preventiva quindi la possibilità di determinare variazioni rispetto allo stato attuale dei luoghi; si
     richiama inoltre il contesto produttivo – industriale di appartenenza, caratterizzato dalla presenza di
     fabbricati produttivi e di strutture ed opere di servizio, all’interno del quale non sono riconoscibili elementi
     architettonici relazionabili con aspetti storico – monumentali e culturali riconosciuti.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     La zona industriale, ove ricade il sito aziendale, è raggiungibile da sud dalla SR 11.
     Le modifiche di progetto non comportano variazioni dei flussi veicolari indotti dall’attività aziendale
     rispetto allo stato attuale, in quanto il quantitativo massimo annuale in trattamento (R4) rimarrà invariato
     rispetto al valore massimo autorizzato di 1.475 ton/anno.
     Sulla base del quantitativo massimo annuale in trattamento (1.475 ton) e del numero di giornate lavorative
     annue (220 giorni), si ottiene il valore medio di materiale (rifiuti in ingresso, MPS in uscita e rifiuti in uscita)
     da movimentare giornalmente pari a 14 ton/giorno (7 ton in entrata e 7 ton in uscita). Considerando che la
     portata media di ogni vettore è di circa 7 ton, si stima un transito di circa 2 vettori/giorno; valutato inoltre
     che ogni vettore deve necessariamente entrare ed uscire dall’impianto, ne deriva un valore di 4
     passaggi/giorno di automezzi commerciali.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
     L’esercizio dell’impiantistica aziendale non comporta la sottrazione di ricchezze relative. L’impiantistica è,
     infatti, ubicata all’interno di un’area produttiva esistente e le modifiche di progetto non prevedono
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     sottrazione di nuove superfici naturali o seminaturali in quanto l’azienda continuerà la propria attività
     utilizzando le attuali strutture. L’esercizio dell’impianto non comporterà l’utilizzo di significativi
     quantitativi di gasolio, acqua, gas metano ed energia elettrica.




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                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
     L’esercizio dell’impiantistica aziendale non comporta la sottrazione di nuove superfici naturali o
     seminaturali in quanto l’azienda continuerà la propria attività utilizzando le attuali strutture e non sono
     quindi previste interferenze rispetto alla tutela della flora e della fauna.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
     Il sito aziendale non ricade all’interno di ambienti naturali o in aree caratterizzate da una significativa
     sensibilità a perturbazioni ambientali.
     Dal punto di vista ecosistemico, il sito aziendale è ubicato all’interno di ambiti produttivi, ove la presenza
     antropica e i relativi fattori di pressione hanno determinato una significativa riduzione della complessità bio-
     ecologica locale. Ne deriva un ambiente già compromesso, ove le ulteriori pressioni antropiche possono
     portare ad una marginale riduzione della biopersità residua senza, comunque, compromettere la stabilità
     dei veri e propri ambienti naturali, comunque non presenti all’interno od in prossimità dell’area aziendale.
     Le modifiche progettuali non determineranno sottrazione significativa o frammentazione di habitat
     faunistici, non saranno interessati direttamente o indirettamente gli elementi della rete ecologica locale,
     provinciale e regionale, in quanto si concentreranno all’interno di un ambito produttivo dove
     l’urbanizzazione risulta storicamente consolidata.
     L’attività di recupero rifiuti speciali non determina, inoltre, la produzione di livelli di emissioni in grado di
     modificare in modo significativo gli attuali livelli di qualità dell’aria del sistema locale.
     Il proseguimento dell’attività di recupero rifiuti speciali non pericolosi, non prefigura pertanto impatti
     potenziali nei confronti di aree di particolare valenza naturalistica o l’aumento dei fattori perturbativi in
     contesti territoriali fortemente urbanizzati a destinazione produttiva.
     Dall’esame della cartografia della rete Natura 2000, si evince come il limite massimo degli effetti
     (stabilimento produttivo) non coinvolga elementi della rete Natura 2000. In particolare l’area dove si
     esauriranno gli effetti indotti dal progetto, rispetto alla Rete Natura 2000, si colloca ad una certa distanza dai
     seguenti siti comunitari:
        SIC IT3220038 “Torrente Valdiezza” – Distanza 0,8 km.
        SIC IT3220037 “Colli Berici” – Distanza 2,3 km.




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                            VALUTAZIONE
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     dall’intervento.


     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Il presente aspetto non risulta trattato.
     Risulta necessario trattare tale aspetto, anche alla luce della Circolare Ministeriale n.1121 del 21.01.2019.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
     L’Ulss competente per territorio non ha rilevato problematiche sotto il profilo igienico-sanitario.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


                   VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
     riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di contenimento degli impatti.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici

                           Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
            Alla esclusione dalla procedura V.I.A., subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.

     1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
     dell’attività; in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti.
     2) Con frequenza triennale dovrà essere effettuata l’indagine acustica di verifica del rispetto del criterio
     differenziale e del limite di emissione, mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto:
     - le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti
     di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate
     con congruo preavviso ad Arpav;



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     - nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una
     specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo,
     saranno stati comunicati i risultati delle analisi;
     - si prescrive, altresì, di mantenere di tenere le porte, i portoni e le finestre del capannone sede dell’attività
     sempre ben chiusi;
     - l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
     Previsionale di Impatto Acustico.
     3) I limiti allo scarico delle acque di dilavamento nella fognatura gestita da Viacqua spa dovranno rispettare
     i limiti di cui alla Tabella1 – Allegato B – Colonna “scarico in fognatura”di cui al Piano di Tutela delle
     Acque; eventuali ulteriori prescrizioni saranno inserite nel contratto di servizio.
     4) L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
     addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
     sicurezza/rischio segnalati; di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione
     del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.


     Vicenza, 01 agosto 2019


       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Andrea Baldisseri




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