su_1169_2019_dete.pdf
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 1169 DEL 02/08/2019
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
DITTA: RA.ME.VE.CA SRL
PROGETTO: RINNOVO CON MODIFICHE IMPIANTO MESSA IN RISERVA E
RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI SOVIZZO
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata con nota del 1° aprile 2019 prott. nn. 18613 e 18614, da parte
della ditta RA.ME.VE.CA. srl con sede legale e operativa in Via dell’Industria n. 68 in comune di
Sovizzo, relativa al progetto di un “Rinnovo con modifiche impianto di messa in riserva e recupero
rifiuti speciali non pericolosi” richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di
verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006.
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti di
infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della parte seconda
del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i..
Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 09-04-2019 , contestualmente alla
comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
valutazioni di competenza.
Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
presente articolo.
Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, osservazioni.
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 01-08-2019, ha disposto
l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
copia informatica per consultazione
n.17/2019 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti
ambientali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
dell'intervento.
Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.2 del 10/01/2019 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2019-2021;
Richiamato altresì il Decreto Presidenziale n. 11 del 31/01/2019 con cui è stato approvato il Piano
Esecutivo di Gestione 2019/2021 e il Piano Performance 2019/2021;
DETERMINA
1. che il progetto della ditta RA.ME.VE.CA. srl con sede legale e operativa in Via
dell’Industria n. 68 in comune di Sovizzo, relativa al progetto di un “Rinnovo con
modifiche impianto di messa in riserva e recupero rifiuti speciali non pericolosi” è escluso
dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla
L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere n.17/2019 allegato alla presente
determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;
2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Sovizzo e
Creazzo, ad ARPAV, all’ULSS n.8 Berica, al Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, a
Viacqua spa;
5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line.
copia informatica per consultazione
INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.
Vicenza, 02/08/2019
Sottoscritta dal Dirigente
(BAZZAN CATERINA)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
copia informatica per consultazione
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DETERMINAZIONE N° 1169 DEL 02/08/2019
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
DITTA: RA.ME.VE.CA SRL
PROGETTO: RINNOVO CON MODIFICHE IMPIANTO MESSA IN RISERVA E
RECUPERO RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI SOVIZZO
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 02/08/2019.
Vicenza, 02/08/2019
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(BERTACCHE CRISTINA)
con firma digitale
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
RA.ME.VE.CA. S.R.L.
PARERE N. 17/2019
Oggetto: Rinnovo con modifiche impianto di messa in riserva e recupero rifiuti speciali non pericolosi.
PROPONENTE: RA.ME.VE.CA. srl
SEDE LEGALE: Via dell’Industria n. 68. – Sovizzo
SEDE INTERVENTO: Via dell’Industria n. 68. – Sovizzo
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianti di recupero di rifiuti non pericolosi.
PROCEDIMENTO: Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
infrastrutture z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO: Creazzo
DATA DOMANDA: 01 aprile 2019
DATA PUBBLICAZIONE: 09 aprile 2019
DATA INTEGRAZIONI: 15 luglio 2019
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- Elaborato 1 - Relazione tecnico-descrittiva
- Elaborato 1 - Allegato 1 - Scheda Rifiuti
- Elaborato 1 - Allegato 2 - Tabella Stoccaggi
- Elaborato 1 - Allagato 3 - Relazione acque
- Elaborato 1- Allegato 4 - Elaborato fotografico
- Elaborato 1 - TAV. 1 - Lay-out impianto Marzo 2019
- Elaborato 1 - TAV. 2 - Planimetria scarichi
- Elaborato 2 - Valutazione impatto acustico
- Elaborato 3 - Studio Preliminare Ambientale
- Elaborato 4 - Valutazione Incidenza ambientale
- Elaborato 5 - Piano di sicurezza per la gestione delle emergenze
- Elaborato 6 - Piano di ripristino ambientale
PREMESSE ED UBICAZIONE
La ditta RA.ME.VE.CA. s.r.l., con sede legale in via dell’Industria 68, in Comune di Sovizzo (VI), opera nel
settore del recupero di rifiuti speciali (non pericolosi), secondo le modalità contenute nell’autorizzazione
all’esercizio dell’impianto in regime ordinario.
In sede di rinnovo dell’autorizzazione, la ditta, al fine di migliorare la qualità dei propri servizi, intende ap -
portare delle modifiche relativamente alla gestione dei rifiuti mantenendo inalterati i quantitativi massimi
autorizzati di conferimento, capacità giornaliera ed annua di trattamento.
L’attività consiste nello stoccaggio e nel trattamento di cavi elettrici, metalli ferrosi e non ferrosi, apparec-
chiature fuori uso, e nello stoccaggio di legno, plastica, carta, metalli ferrosi e apparecchiature fuori uso peri-
colose.
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
In particolare la ditta opera le seguenti attività:
- la messa in riserva R13 di rifiuti speciali (non pericolosi);
- selezione R12 e recupero R4 di rifiuti non pericolosi (metalli ferrosi e non ferrosi).
L’impianto è ubicato all’interno del lotto produttivo aziendale di Via dell’Industria n. 68 in Comune di So -
vizzo; il sito aziendale in parola ricade all’interno della zona produttiva di Sovizzo, classificata come “Tessu-
to per insediamenti misti” dallo strumento urbanistico vigente comunale, destinata ad insediamenti di edifi-
ci e complessi produttivi, appartenenti ai rami di attività economica delle industrie.
L’area industriale è servita a sud dalla S.R. 11, che attraversa il territorio amministrativo di Creazzo da Est a
Ovest sulla direttrice Vicenza – Montecchio Maggiore, direttamente connessa all’autostrada A4.
Ortofoto del sito
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QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Sovizzo;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Sovizzo;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni;
• Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano Regionale per la Tutela e il Risanamento dell’Atmosfera (P.R.T.R.A.);
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritengono necessari i seguenti approfondimenti:
- analizzare il PAT e del PI del comune di Creazzo (il confine sud del lotto interessato dista dai 20 ai 30 metri
dal confine comunale di Creazzo);
- per il PAT del comune di Sovizzo, in riferimento alla “TAV. 3 Carta della fragilità – Componenti
idrogeologiche”, risultano da analizzare le motivazioni che hanno portato ad inpiduare l’area interessata
come ”area idonea a condizione” e metterle in rapporto con l’attività in questione.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
La ditta RA.ME.VE.CA S.r.l., con sede legale e operativa a Sovizzo in Via dell’Industria 68, opera
attualmente con l’autorizzazione in regime ordinario n.160/Suolo Rifiuti/2011 dell’11 novembre 2011.
L’attività consiste nello stoccaggio e nel trattamento di cavi elettrici, metalli ferrosi e non ferrosi,
apparecchiature fuori uso, e nello stoccaggio di legno, plastica, carta, metalli ferrosi e apparecchiature fuori
uso pericolose.
In particolare la ditta opera le seguenti attività:
la messa in riserva R13 di rifiuti speciali (non pericolosi);
selezione R12 e recupero R4 di rifiuti non pericolosi (metalli ferrosi e non ferrosi).
Dalle lavorazioni vengono recuperati materiali conformi ai regolamenti End of Waste (EoW)UE 333/2011 e
UE 715/2013, oltre che alle specifiche UNI ed EURO per le MPS riconducibili a quei metalli non compresi nei
menzionati regolamenti e, inoltre, rifiuti di varia natura (CER 19.12.XX) derivanti dalla selezione.
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
Stato di fatto
Messa in riserva (R13)
Le aree di stoccaggio di rifiuti sono previste:
all’esterno del capannone in area coperta, al di sotto della tettoia presente nella parte nord del
capannone (identificate in Tav. 2 con la sigla S);
all’interno del capannone (area identificate in Tav. 2 con le sigle C6).
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L’attività di stoccaggio prevede il ritiro del materiale presso terzi e lo stoccaggio in cassone scarrabile
coperto con telo impermeabile in modo da essere protetto dalle intemperie senza pericolo di dilavamento
delle acque meteoriche. Gli stessi vengono poi avviati a recuperatori terzi. uso pericolose.
Accorpamento e trattamento (R12 e R4)
Metalli ferrosi
I metalli ferrosi provenienti dalle aziende si trovano in forma già parzialmente selezionata (monometallo –
es. solo acciaio e di dimensioni standard codice 16.01.17); l’attività di recupero in questi casi si limita alla
verifica della conformità ai regolamenti UE 333/2011 e UE 715/2013, oltre che alle specifiche UNI ed EURO.
Altre tipologie di metalli ferrosi e non ferrosi raccolti (in particolare il codice 17.04.05 proveniente da cantieri
edili o 19.12.02 o 191203 proveniente da attività di recupero) necessitano della fase di selezione per separare
le varie tipologie di metalli ferrosi e non ferrosi (es. acciaio da ferro pesante, ecc…). Normalmente la sola
fase di selezione manuale permette di raggiungere MPS materie prime secondarie e quindi commerciabili
come beni. In alcuni casi è necessaria una fase di smontaggio che avviene con l’utilizzo di attrezzatura da
banco quali morse cacciaviti ecc, che avviene nella medesima area di lavorazione dove si svolge anche il
trattamento dei metalli ferrosi e delle apparecchiature fuori uso non pericolose. Lo scopo è principalmente
quello di ottenere acciaio INOX, materiale più prezioso all’interno dei metalli ferrosi.
Cavi di rame
L’operazione di recupero degli spezzoni di cavo di rame ricoperto sarà effettuata con le seguenti modalità:
selezione R12 dei cavi e separazione dei cavi di maggior spessore dagli altri;
trattamento R4 del cavo grosso in macchina pela-cavi a bassa potenzialità per la separazione della
guaina plastica dal cavo di rame mediante taglio longitudinale effettuato con lama rotante. Non sono
possibili surriscaldamenti della guaina tali da provocare emissioni gassose o di natura polverulenta;
il rame ottenuto dal trattamento R4 sarà stoccato in colli come EoW conforme al regolamento UE
715/2013;
il rifiuto prodotto costituito dalla guaina asportata sarà stoccato in apposita cassa.
Tutte le MPS (non EoW) in uscita sono altresì sottoposte a caratterizzazione analitica prima di essere
vendute come materia prima; per le EoW si procede secondo le procedure 333/2011 e 715/2013.
Lo stoccaggio delle MPS avviene in contenitori dedicati o per materiali ingombranti in cumulo.
Impiantistica aziendale di progetto
L’attrezzatura utilizzata per il recupero consiste in quella per la movimentazione del materiale (ragno
meccanico, muletto ecc.) e in attrezzatura meccanica utilizzata per l’attività di smontaggio e recupero.
Complessivamente l’attrezzatura utilizzata è la seguente:
ragno meccanico;
carrello elevatore;
n. 2 macchine pela-cavi;
attrezzatura meccanica da banco (morse, pinze, cacciaviti, martelli,, chiavi a frugola, a snodo,
seghetto da ferro ecc.);
troncatrice:
cannello da taglio;
molatrice portatile a disco.
Aree di stoccaggio e di recupero
Gli stoccaggi e le lavorazioni avvengono in 3 aree:
Area S – esterno: si tratta dell’area esterna, coperta da tettoia; qui vengono stoccati i rifiuti metallici, legno,
plastica e carta in cassoni scarrabili dedicati; si prevede lo stoccaggio fuori tettoia di imballi e contenitori in
uso alla ditta;
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Area C – interno: si tratta di un’area interna in cui vengono stoccati in cumulo o contenitori dedicati sia
rifiuti (metalli, plastica e cavi) che le MPS EoW prodotte;
Area M – interno: si tratta di un’area interna in cui avvengono sia gli stoccaggi di metalli e RAEE (in cumulo
o contenitori dedicati) che le eventuali operazioni di recupero.
All’interno del capannone è poi presente un’area per il conferimento (nelle immediate vicinanze del portone
d’ingresso), un’area manutenzione e un’area per gli imballi e contenitori in uso alla ditta.
Tutte le aree (sia interne che esterne) sono dotate di pavimentazione impermeabile. L’interno del capannone
è pavimentato con cemento lisciato; sono presenti n. 3 pozzetti a tenuta che fungono come canalizzazione
interna per la sicurezza da eventuali spanti; sono inoltre presenti due cordoli alle due entrate per evitare che
eventuali spanti possano confluire verso l’esterno.
Non sono presenti rifiuti liquidi.
Layout aziendale.
Tipologie e quantità di rifiuti trattabili nell’impianto
Le potenzialità massime dell’impianto sono nel seguito riportate:
trattamento al giorno (cavi, apparecchiature non pericolose, metalli ferrosi e non ferrosi) 40 ton/g
(invariato);
arrivi per il trattamento: 1.475 ton/anno per un massimo di 40 ton/g;
massimo stoccaggio rifiuti trattabili: 96 ton;
arrivi per lo stoccaggio: 2.425 ton/anno per un massimo di 40 ton/g;
massimo stoccaggio rifiuti: 107 ton.
Si precisa che la ditta è attualmente autorizzata allo stoccaggio di 107 ton di rifiuti esclusivamente in messa
in riserva, ai quali devono essere aggiunte le tonnellate di rifiuti in messa in riserva finalizzate al
trattamento.
Stato di progetto
La proposta progettuale in esame prevede le seguenti iniziative finalizzate al miglioramento qualitativo dei
servizi svolti dall’azienda:
apportare modifiche al layout, con spostamenti logistici di alcuni stoccaggi (inclusa area C7 è per
rifiuti prodotti; l’area M0 viene ingrandita per trattamento e selezione cavi);
eliminare il rifiuto con codice CER 20.01.01 (carta e cartone) ed il relativo cassone di stoccaggio;
aumentare gli stoccaggi, ed in particolare:
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- ai sensi delle normative 333/2011 del 31 Marzo 2011 e 715/2013 del 25 Luglio 2013, l’MPS (End of
Waste – EoW) di metalli ferrosi e non ferrosi si considera tale solo al momento della vendita;
pertanto si prevede lo stoccaggio di ulteriori 20 ton per EoW;
- rifiuti prodotti con codice CER 19.12.04 (plastica) da 1,2 a 5 ton e CER 19.12.12 da 0,5 a 1 ton;
pertanto si richiede di aumentare i quantitativi in stoccaggio da 107 ton a 132 ton.
richiedere la possibilità di ritiro del rifiuto CER 16.02.14 e 16.02.16 senza analisi, con sola scheda
descrittiva ed ispezione visiva;
limitatamente al rifiuto con codice CER 16.02.14, sostituire la restrizione “Limitatamente ad
apparecchiature industriali di grandi dimensioni, costituite prevalentemente da parti metalliche”
con “Limitatamente ad apparecchiature industriali, costituite prevalentemente da parti metalliche”;
introdurre l’operazione di taglio ossiacetilenico mediante attrezzatura mobile.
Rimangono inalterate la quantità massima trattata al giorno pari a 40 ton/gg; la quantità annua trattamento
sarà pari a 1.475 ton/anno, mentre la quantità in stoccaggio a 2.425 ton/anno.
Risultano da acquisire le certificazioni aggiornate di conformità ai regolamenti europei EoW.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Le lavorazioni effettuate presso l’impianto non vengono modificate rispetto a quanto approvato.
L’operazione di recupero R4 sul cavo di rame grosso è svolta con macchina pela-cavi con la quale verrà
eseguito un taglio longitudinale della guaina di rivestimento del cavo mediante lama rotante. La separazione
tra guaina e cavo sarà poi effettuata manualmente.
Date le modalità operative sopra descritte e la tipologia di materiali trattati, è esclusa l’emissione diffusa di
polvere; inoltre il taglio longitudinale della guaina sarà effettuato a bassa velocità e pertanto si esclude un
surriscaldamento della guaina di materiale plastico tale da generare alcun tipo di emissioni di tipo gassoso.
Viene prevista un’operazione di ossitaglio; l’attività sarà saltuaria all’occorrenza e per un massimo stimato in
10 minuti al giorno. La ditta risulta autorizzata con “adesione all'autorizzazione di carattere generale”
n.69/2016 e, relativamente ai contributi all'inquinamento atmosferico locale da inquinanti emessi da sorgenti
diffuse (attività di ossitaglio), si può concludere che l’impianto aziendale non rappresenta una potenziale
premessa per l’emissione di sostanze pericolose la cui concentrazione può comportare una modifica
significativa della componente ambientale.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Gli scarichi generati dell’attività aziendale sono relative alle acque di dilavamento della copertura, dalle
acque civili e dalle acque di dilavamento dei piazzali esterni.
Gli eventuali spanti interni al capannone vengono raccolti in pozzetti interni e quindi gestiti come rifiuti; le
le aperture d’ingresso sono altresì dotate di cordoli per evitare lo sversamento verso l’esterno.
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Dilavamento copertura
Le acque di dilavamento della copertura sono intercettate attraverso condutture dedicate e conferite in
fognatura comunale bianca; sui tetti non sono presenti camini, quali fonti di sostanze potenzialmente
pregiudizievoli per l’ambiente (emissioni).
Acque civili
Le acque civili sono scaricate in fognatura comunale nera.
Dilavamento piazzali esterni
Allo stato attuale le acque di dilavamento dei piazzali esterni sono conferite in fognatura biancae, in
attuazione a quanto previsto dall’art. 39 del PTA., si propone la separazione ed il trattamento della prima
parte dell’evento meteorico.
All’esterno saranno stoccate le casse in uso alla ditta, che potenzialmente sono state a contatto con rifiuti di
varia natura; a tal riguardo il progetto propone la raccolta dei primi 20 mm di pioggia; dal momento che
l’area scoperta ha una superficie pari a 450 mq, considerando un coefficiente di afflusso pari a 0.9, la vasca di
raccolta avrà una capacità pari a 8 mc.
Le acque raccolte saranno conferite in fognatura comunale nera, previo trattamento con un sistema di
sedimentazione/disoleazione dimensionato sulla portata della pompa di invio; tale pompa sarà dotata di
sensore di pioggia per l’avvio delle stessa dopo 40 h dalla fine dell’evento meteorico. In tal modo si assicura
lo svuotamento della vasca dopo 43 h dalla fine dell’evento (cioè entro le 48 h previste ai sensi del comma 4,
art. 39 del PTA).
La piovosità superiore ai primi 20 mm sarà conferita in fognatura bianca. Sia lo scarico in fognatura bianca
che nera saranno dotati di pozzetto di campionamento.
Secondo quanto verificato in sede di sopralluogo, deve essere verificata puntualmente la situazione della
rete fognaria di servizio allo stabile, anche con l’ausilio del gestore Viacqua spa, ai fini della corretta
inpiduazione del recettore finale; si richiedono inoltre le motivazioni per le quali si ritiene che la presenza
di sostanze pregiudizievoli per l'ambiente risulta limitato alle acque di prima pioggia.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Per quanto riguarda l’attività di stoccaggio e recupero rifiuti e più in generale le operazioni svolte all’interno
dello stabilimento produttivo, nessuna di queste determina interazione diretta o indiretta con l’ambiente
idrico sotterraneo. I rifiuti sono stoccati all’interno dello stabilimento o su piazzali (all’interno di cassoni
chiusi), in aree identificate, pavimentate e dotate di sistema di raccolta e trattamento delle acque di
dilavamento di prima pioggia; l’attività di recupero sarà condotta esclusivamente all’interno del fabbricato,
su superfici impermeabili, dotate di griglia di raccolta di spanti o colaticci accidentali.
Sulla base di quanto sopra esposto, la possibilità di dilavamento di sostanze chimiche dai rifiuti e
conseguente potenziale rischio di inquinamento di acque sotterranee e suolo è praticamente nulla.
Lo stato di integrità attuale delle pavimentazioni, esterne ed interne, dovrà essere mantenuto attraverso
l’utilizzo di una specifica procedura gestionale che verrà specificatamente richiesta.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
La ditta intende effettuare modifiche al lay-out che risultano ininfluenti dal punto di vista acustico
(spostamenti logistici di alcuni stoccaggi, l’eliminazione del rifiuto con codice CER 20.01.01, il relativo
cassone di stoccaggio, l’aumento degli stoccaggi a 132 ton totali, con invariata potenzialità massima di
recupero R12/R4 pari a 40 ton/giorno) ed al contempo intende introdurre l’operazione di taglio
ossiacetilenico mediante attrezzatura mobile, operazioni con emissione di rumore giudicata trascurabile.
Tutte le attività lavorative vengono effettuate all’interno dello stabile con il portone di ingresso sul lato est
normalmente chiuso.
Le uniche attività che estemporaneamente vengono svolte nel piazzale esterno sono quelle legate alle
operazioni di carico/scarico merce ed entrata/uscita dei mezzi utilizzati per i trasporto dei rifiuti e delle MPS
prodotte.
Da un punto di vista acustico, si è fatto riferimento alla zonizzazione acustica del territorio del Comune di
Sovizzo, secondo quanto disposto dall’art. 6 della Legge Quadro 447 del 26 Ottobre 1995 e relativo D.P.C.M.
del 14 Novembre 1997.
La classe di appartenenza dell’area in oggetto viene definita come “Classe V – Aree prevalentemente
industriali” che prevede un Valore limite assoluto di immissione di Leq(A) pari a 70 dB(A) per il periodo
diurno, un Valore limite assoluto di emissione di Leq(A) pari a 65 dB(A) per il periodo diurno ed un limite
differenziale di immissione pari a 5 dB(A) per il periodo diurno.
I ricettori sensibili si possono identificare con le abitazioni civili più prossime al sito aziendale, direttamente
esposte al rumore aziendale: viene identificato come ricettore l’edificio sito al primo piano dello stabile
confinante sul lato sud, tale ricettore ricade in classe V con limiti descritti sopra.
Stima dei livelli sonori
Per caratterizzare la zona da un punto di vista acustico sono state effettuate, in data 18 marzo 2019, nei pressi
del ricettore sensibile maggiormente esposto, delle misurazioni al fine di valutare il rumore emesso
dall’attività aziendale ed il rumore residuo.
In particolare, sono state effettuate delle misure del rumore residuo e ambientale, in corrispondenza della
facciata esterna del ricettore sensibile maggiormente esposto, durante la normale attività aziendale
(movimentazione materiale tramite ragno meccanico, movimentazione con carrello elevatore elettrico,
scarico autocarro, trattamento di separazione plastica da rame mediante macchina spela fili).
Per la verifica del rispetto dei limiti di immissione assoluto e di emissione, si è fatto riferimento al
tempo di funzionamento dei macchinari descritti precedentemente (funzionamento contemporaneo
scarico autocarro, utilizzo pela-cavi, utilizzo carrello elevatore e caricatore gommato) durante l’arco
di 16 ore del periodo diurno. Il valore limite
differenziale è stato calcolato utilizzando i
valori di emissione massimi, con funzionamento
in contemporanea delle macchine ed attrezzature
aziendali considerate per l’indagine acustica.
Considerando la tipologia e le modalità delle
lavorazioni svolte, il posizionamento delle sorgenti
di rumore, i confini di proprietà e delle zona,
natura e dimensioni degli ostacoli sui percorsi di
propagazione del rumore verso i ricettori, distanze
con gli altri insediamenti ed il tipo di zona in cui
sono inpiduati i ricettori, si è valutato che
vengono rispettati, presso i ricettori sensibili, i
limiti di immissione (differenziale ed assoluto) ed
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emissione previsti nel periodo diurno per tali aree dalle zonizzazioni acustiche previste dal comune di
Sovizzo.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Il presente aspetto non risulta trattato.
In tema di sorveglianza radiometrica si richiede di integrare lo SPA con la descrizione della situazione alla
luce del DLgs 230/1995 (eventuali: esperto qualificato, tipo e caratteristiche delle apparecchiature, procedure
operative).
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
L’impianto di progetto non comporta la realizzazione di nuove opere o volumi edilizi in quanto si
utilizzeranno le aree aziendali in disponibilità alla ditta proponente e le relative pertinenze esterne.
Non si preventiva quindi la possibilità di determinare variazioni rispetto allo stato attuale dei luoghi; si
richiama inoltre il contesto produttivo – industriale di appartenenza, caratterizzato dalla presenza di
fabbricati produttivi e di strutture ed opere di servizio, all’interno del quale non sono riconoscibili elementi
architettonici relazionabili con aspetti storico – monumentali e culturali riconosciuti.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
La zona industriale, ove ricade il sito aziendale, è raggiungibile da sud dalla SR 11.
Le modifiche di progetto non comportano variazioni dei flussi veicolari indotti dall’attività aziendale
rispetto allo stato attuale, in quanto il quantitativo massimo annuale in trattamento (R4) rimarrà invariato
rispetto al valore massimo autorizzato di 1.475 ton/anno.
Sulla base del quantitativo massimo annuale in trattamento (1.475 ton) e del numero di giornate lavorative
annue (220 giorni), si ottiene il valore medio di materiale (rifiuti in ingresso, MPS in uscita e rifiuti in uscita)
da movimentare giornalmente pari a 14 ton/giorno (7 ton in entrata e 7 ton in uscita). Considerando che la
portata media di ogni vettore è di circa 7 ton, si stima un transito di circa 2 vettori/giorno; valutato inoltre
che ogni vettore deve necessariamente entrare ed uscire dall’impianto, ne deriva un valore di 4
passaggi/giorno di automezzi commerciali.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
L’esercizio dell’impiantistica aziendale non comporta la sottrazione di ricchezze relative. L’impiantistica è,
infatti, ubicata all’interno di un’area produttiva esistente e le modifiche di progetto non prevedono
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sottrazione di nuove superfici naturali o seminaturali in quanto l’azienda continuerà la propria attività
utilizzando le attuali strutture. L’esercizio dell’impianto non comporterà l’utilizzo di significativi
quantitativi di gasolio, acqua, gas metano ed energia elettrica.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA
L’esercizio dell’impiantistica aziendale non comporta la sottrazione di nuove superfici naturali o
seminaturali in quanto l’azienda continuerà la propria attività utilizzando le attuali strutture e non sono
quindi previste interferenze rispetto alla tutela della flora e della fauna.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI SITI S.I.C./Z.P.S PER LA V.INC.A.
Il sito aziendale non ricade all’interno di ambienti naturali o in aree caratterizzate da una significativa
sensibilità a perturbazioni ambientali.
Dal punto di vista ecosistemico, il sito aziendale è ubicato all’interno di ambiti produttivi, ove la presenza
antropica e i relativi fattori di pressione hanno determinato una significativa riduzione della complessità bio-
ecologica locale. Ne deriva un ambiente già compromesso, ove le ulteriori pressioni antropiche possono
portare ad una marginale riduzione della biopersità residua senza, comunque, compromettere la stabilità
dei veri e propri ambienti naturali, comunque non presenti all’interno od in prossimità dell’area aziendale.
Le modifiche progettuali non determineranno sottrazione significativa o frammentazione di habitat
faunistici, non saranno interessati direttamente o indirettamente gli elementi della rete ecologica locale,
provinciale e regionale, in quanto si concentreranno all’interno di un ambito produttivo dove
l’urbanizzazione risulta storicamente consolidata.
L’attività di recupero rifiuti speciali non determina, inoltre, la produzione di livelli di emissioni in grado di
modificare in modo significativo gli attuali livelli di qualità dell’aria del sistema locale.
Il proseguimento dell’attività di recupero rifiuti speciali non pericolosi, non prefigura pertanto impatti
potenziali nei confronti di aree di particolare valenza naturalistica o l’aumento dei fattori perturbativi in
contesti territoriali fortemente urbanizzati a destinazione produttiva.
Dall’esame della cartografia della rete Natura 2000, si evince come il limite massimo degli effetti
(stabilimento produttivo) non coinvolga elementi della rete Natura 2000. In particolare l’area dove si
esauriranno gli effetti indotti dal progetto, rispetto alla Rete Natura 2000, si colloca ad una certa distanza dai
seguenti siti comunitari:
SIC IT3220038 “Torrente Valdiezza” – Distanza 0,8 km.
SIC IT3220037 “Colli Berici” – Distanza 2,3 km.
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Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
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CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Il presente aspetto non risulta trattato.
Risulta necessario trattare tale aspetto, anche alla luce della Circolare Ministeriale n.1121 del 21.01.2019.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
L’Ulss competente per territorio non ha rilevato problematiche sotto il profilo igienico-sanitario.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di contenimento degli impatti.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
di rischi ambientali, sanitari ed ecologici
Tutto ciò premesso si esprime
PARERE FAVOREVOLE
Alla esclusione dalla procedura V.I.A., subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.
1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
dell’attività; in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti.
2) Con frequenza triennale dovrà essere effettuata l’indagine acustica di verifica del rispetto del criterio
differenziale e del limite di emissione, mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto:
- le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti
di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate
con congruo preavviso ad Arpav;
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- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una
specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo,
saranno stati comunicati i risultati delle analisi;
- si prescrive, altresì, di mantenere di tenere le porte, i portoni e le finestre del capannone sede dell’attività
sempre ben chiusi;
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
Previsionale di Impatto Acustico.
3) I limiti allo scarico delle acque di dilavamento nella fognatura gestita da Viacqua spa dovranno rispettare
i limiti di cui alla Tabella1 – Allegato B – Colonna “scarico in fognatura”di cui al Piano di Tutela delle
Acque; eventuali ulteriori prescrizioni saranno inserite nel contratto di servizio.
4) L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
sicurezza/rischio segnalati; di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione
del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.
Vicenza, 01 agosto 2019
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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