determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 397 DEL 14/03/2019

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:NEW ECOLOGY SRL
     PROGETTO: MODIFICA IMPIANTO DI STOCCAGGIO E TRATTAMENTO RIFIUTI
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE

                            IL DIRIGENTE
     Vista la documentazione presentata con nota del 24 luglio 2018, prot. n. 49022, da parte della ditta
     New Ecology srl con sede legale in via Dalmazia n.43/c in comune di Valdagno e operativa in via
     Otto Sommer n.1 in comune di Montecchio Maggiore, relativa al progetto di un “Modifica
     impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti non pericolosi” richiedendo, contestualmente,
     l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti di
     infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
     complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
     della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della parte seconda
     del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i..
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 10-08-2019, contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.
     Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, osservazioni.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 07-03-2019, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     06/2019 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.



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     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti
     ambientali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
     dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
     pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
     dell'intervento.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.2 del 10/01/2019 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2019-2021.

     Richiamato altresì il Decreto Presidenziale n. 11 del 31/01/2019 con cui è stato approvato il Piano
     Esecutivo di Gestione 2019/2021 e il Piano Performance 2019/2021;


                         DETERMINA

      1. che il progetto della ditta New Ecology srl con sede legale in via Dalmazia n.43/c in comune
        di Valdagno e operativa in via Otto Sommer n.1 in comune di Montecchio Maggiore,
        relativa al progetto di un “Modifica impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti non
        pericolosi” è escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al
        D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere 06/2019
        allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;

      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Montecchio
        Maggiore, ad ARPAV, all’ULSS n.8, al Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, ad Acque
        del Chiampo spa;
      5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

      6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line.




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                              INFORMA


        Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
        Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
        del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
        dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
        Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
        autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.


     Vicenza, 14/03/2019



                                      Sottoscritta dal Dirigente
                                       (MACCHIA ANGELO)
                                        con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 397 DEL 14/03/2019


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:NEW        ECOLOGY         SRL
     PROGETTO: MODIFICA IMPIANTO DI STOCCAGGIO E TRATTAMENTO RIFIUTI
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 15/03/2019.


     Vicenza, 15/03/2019




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                          New Ecology srl
                            PARERE N. 06/2019

     Oggetto: Modifica impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti non pericolosi.
     PROPONENTE:            New Ecology srl
     SEDE LEGALE:           Via Dalmazia n. 43/c - Valdagno
     SEDE INTERVENTO:         Via Otto Sommer n. 1 – Montecchio Maggiore
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianto di recupero di rifiuti non pericolosi
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                      infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                      pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                      operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                      decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:        \\\
     DATA DOMANDA:           24 luglio 2018
     DATA PUBBLICAZIONE:        10 agosto 2018
     DATA INTEGRAZIONI:        30 gennaio 2019

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - Elaborato 1 Relazione tecnico-descrittiva;
      - Elaborato 1 Allegato 1 - Tabella Stoccaggi;
      - Elaborato 1 Allegato 2 - Descrizione rifiuti;
      - Elaborato 1 Allegato 3 - Relazione tecnica acque;
      - Elaborato 1 Allegato 4 - Elaborato fotografico;
      - Elaborato 1 Allegato Grafico 1 - Layout impianto approvato;
      - Elaborato 1 Allegato Grafico 2 - Allegato Grafico n. 2;
      - Elaborato 1 Allegato Grafico 3 - Planimetria acque;
      - Elaborato 2 Studio Preliminare Ambientale;
      - Elaborato 3 Valutazione di Incidenza Ambientale;
      - Elaborato 4 Piano di sicurezza;
      - Elaborato 5 Previsione di impatto acustico.

                                 PREMESSE
     La ditta NEW ECOLOGY s.r.l. opera nel settore del recupero di rifiuti speciali (pericolosi e non pericolosi),
     secondo le modalità contenute nell’autorizzazione all’esercizio dell’impianto n. 10/2014.
     Ora la ditta, al fine di migliorare la qualità dei propri servizi, intende apportare delle modifiche relativamen -
     te alla gestione dei rifiuti, introducendo, nello stesso tempo, nuove macchine nel ciclo produttivo e mante-
     nendo, ad ogni buon conto, inalterati i quantitativi massimi autorizzati di conferimento, capacità giornaliera
     ed annua.
     La proposta progettuale in esame prevede le seguenti iniziative finalizzate al miglioramento qualitativo dei
     servizi svolti dall’azienda:
     1. nuovi codici di rifiuti in ingresso;
     2. ottenimento del rifiuto CER 17 09 04 (rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione, persi da quelli di
     cui alle voci 17 09 01*, 17 09 02* e 17 09 03*) proveniente dall’attività R12 del 17 09 04;
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     3. l’introduzione di due nuovi macchinari: un trituratore per la plastica (CER 19 12 04), tessuti, legno, rifiuti
     in uscita (CER 19 12 12) ed una pressa per plastica, carta, legno e tessuti;
     4. variazioni sulle attività: si richiede autorizzazione per attività D13, D14 e D15 di rifiuti non pericolosi;
     5. possibilità di inviare ad altri impianti in R12 quanto ottenuto dal raggruppamento e selezione dei rifiuti in
     ingresso (attività R12);
     6. eliminazione dell’attività di riciclo/recupero dei metalli o dei composti metallici (R4);
     7. possibilità di ritiro rifiuti da privati;
     8. nuovi stoccaggi e riorganizzazione degli stoccaggi.

                              UBICAZIONE
     L’impianto di stoccaggio e recupero rifiuti speciali autorizzato è ubicato all’interno del lotto produttivo
     aziendale di Via Sommer 1 in Comune di Montecchio Maggiore; il sito aziendale in parola ricade all’interno
     della zona produttiva, classificata come Zona Territoriale Omogenea D1 dallo strumento urbanistico vigente
     comunale, destinata ad insediamenti di edifici e complessi produttivi, appartenenti ai rami di attività
     economica delle industrie.
     Sotto il profilo geografico, l'area in esame è situata sulla piana alluvionale della bassa valle dell’Agno,
     all’interno del bacino idrografico del omonimo fiume.
     L’immobile aziendale ricade ad una quota di circa 60 m s.l.m., e risulta direttamente confinante con:
     • a Sud con un’azienda per la produzione di motori elettrici;
     • a Ovest con un’azienda che opera nel settore dello stoccaggio dei prodotti chimici;
     • a Nord con un’officina meccanica.
     L’area industriale è direttamente servita dalla S.P. 246 “Recoaro”, che attraversa il territorio amministrativo
     di Montecchio Maggiore da Sud-Est a Nord-Ovest sulla direttrice Vicenza – Montecchio Maggiore -
     Valdagno – Recoaro, direttamente connessa all’autostrada A4.
     Il contesto territoriale circostante il sito aziendale, presenta lineamenti urbanistici complessi, in linea con i
     connotati del territorio dell’alta pianura vicentina: le zone edificate consolidate dei centri municipali si
     alternano alle zone industriali più o meno estese, relegando a lembi ormai frammentati di territorio le zone
     agricole.




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                              Ortofoto del sito


                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Montecchio Maggiore;
     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Montecchio Maggiore;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
     • Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
     • Piano Regionale di Gestione Rifiuti;
     • Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
     • Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
     • Rete Natura 2000.
     Il Quadro Programmatico si presenta con adeguato livello di dettaglio, sia per quanto riguarda gli strumenti
     esaminati, così come per ciò che concerne l’analisi delle sensibilità emergenti e le relative valutazioni di
     relazione con la proposta progettuale in esame.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


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                 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     La ditta NEW ECOLOGY s.r.l., con sede legale in Via Dalmazia, 43/C in Comune di Valdagno (VI) e sede
     operativa in Via Sommer, 1 in Comune di Montecchio Maggiore (VI), opera nel settore del recupero di rifiuti
     speciali (pericolosi e non pericolosi), secondo le modalità contenute nell’autorizzazione all’esercizio
     dell’impianto n. 10 del 21/01/2014 del Dirigente del Settore Ambiente della Provincia di Vicenza.
     Il sito aziendale in parola ricade all’interno della zona produttiva di Montecchio Maggiore, classificata come
     Zona Territoriale Omogenea D1 dallo strumento urbanistico vigente comunale, destinata ad insediamenti di
     edifici e complessi produttivi, appartenenti ai rami di attività economica delle industrie. Il lotto aziendale
     rientra interamente nella sezione “Gualda” N. 125091 della Carta Tecnica Regionale – Scala 1:5.000,
     catastalmente inpiduato al Foglio n. 16 mappali n. 545 del Comune Censuario di Montecchio Maggiore,
     nell'area centrale della provincia di Vicenza.
     Ora la ditta, al fine di migliorare la qualità dei propri servizi, intende apportare delle modifiche
     relativamente alla gestione dei rifiuti, introducendo, nello stesso tempo, nuove macchine nel ciclo produttivo
     e mantenendo, ad ogni buon conto, inalterati i quantitativi massimi autorizzati di conferimento, capacità
     giornaliera ed annua. Trattandosi di una modifica di un impianto esistente, finalizzato al recupero di rifiuti
     speciali pericolosi e non pericolosi, il progetto è sottoposto alla procedura di Verifica di Assoggettabilità ai
     sensi del D.lgs 152/2006 ss.mm.ii.




     DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
     La ditta New Ecology Srl opera nell’attività di stoccaggio, cernita e recupero di rifiuti pericolosi e non
     pericolosi. L’attività aziendale è finalizzata:
     · all’attività di recupero dei rifiuti per l’ottenimento di MPS, restituendoli alla qualità idonea per essere
     reinseriti nel ciclo produttivo delle materie plastiche, adatte alla produzione di nuovi materiali;
     · alle attività di raggruppamento, ricondizionamento e stoccaggio dei rifiuti preliminari allo smaltimento
     presso discariche o inceneritori.
     Nello specifico la ditta, sulla base della Determina n. 10 del 21/01/2014 del Dirigente del Settore Ambiente
     della Provincia di Vicenza, effettua operazioni di:
     · R3 Riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (carta);
     · R4 Riciclo/recupero dei metalli;

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     · R12 Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11;
     · R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il
     deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti).




     La proposta progettuale in esame prevede le seguenti iniziative finalizzate al miglioramento qualitativo dei
     servizi svolti dall’azienda:
     1. nuovi codici di rifiuti in ingresso:
          a. CER 20 03 01: rifiuti urbani non differenziati (in R12 e D13, D14);
          b. CER 19 12 12: altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti,
          persi da quelli di cui alla voce 19 12 11* (in R12, D13/D14);
          c. CER 17 06 03*: rifiuto speciale pericoloso (lana di roccia e guaina bituminosa) in R13;
          d. CER 13 08 02*: altre emulsioni (in R13);
     2. ottenimento del rifiuto CER 17 09 04 (rifiuti dell'attività di costruzione e demolizione, persi da quelli di
     cui alle voci 17 09 01*, 17 09 02* e 17 09 03*) proveniente dall’attività R12 del 17 09 04;
     3. l’introduzione di due nuovi macchinari: un trituratore per la plastica (CER 19 12 04), tessuti, legno, rifiuti
     in uscita (CER 19 12 12) ed una pressa per plastica, carta, legno e tessuti;
     4. variazioni sulle attività: si richiede autorizzazione per attività D13, D14 e D15 di rifiuti non pericolosi;
     5. possibilità di inviare ad altri impianti in R12 quanto ottenuto dal raggruppamento e selezione dei rifiuti in
     ingresso (attività R12);
     6. eliminazione dell’attività di riciclo/recupero dei metalli o dei composti metallici (R4);
     7. possibilità di ritiro rifiuti da privati;
     8. nuovi stoccaggi e riorganizzazione degli stoccaggi.


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     9) limitatamente al rifiuto 19 12 12, trattamento di triturazione per ottenimento rifiuto con codice CER 19 12
     10, rifiuti combustibili (CDR: combustibile derivato da rifiuti).
     Le operazioni specifiche di recupero non prevedono l’utilizzo di macchinari particolari, essendo la selezione
     e la separazione effettuate a mano. Il progetto in esame prevede l’introduzione di una pressa e un
     trituratore. Trattasi di apparecchiature per la riduzione volumetrica dei rifiuti. La pressa sarà utilizzata per
     la schiacciatura dei rifiuti quali plastica, carta, legno e tessuti. Il trituratore ridurrà i rifiuti in pezzi di piccola
     pezzatura (ordine di qualche cm) e sarà utilizzato per la plastica, tessuti, legno e rifiuti in uscita (CER 19 12
     12). Il progetto prevede la riorganizzazione degli spazi relativi all’attività di stoccaggio al fine di migliorare
     l’attuale organizzazione degli spazi. Attualmente la ditta è autorizzata per uno stoccaggio pari a 250 ton (di
     cui 20 ton di rifiuti pericolosi). Il progetto prevede un aumento dello stoccaggio rifiuti totale pari a 457,9 ton,
     di cui 20,9 di rifiuti pericolosi. Si richiedono inoltre i seguenti nuovi stoccaggi:
     · CER 20 03 01 (urbani non differenziati): 20.000 kg;
     · CER 19 12 12 (altri rifiuti -compresi materiali misti- prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, persi
     da quelli di cui alla voce 19 12 11*): 80.000 kg;
     · CER 17 06 03*: 2000 kg per lana di roccia e 10.000 kg per guaina, entrambe in cassone chiuso posizionato su
     piazzale esterno; all’occorrenza l’area dedicata a questi cassoni potrà essere utilizzata alternativamente anche
     per altri tipi di rifiuto
     · CER 13 08 02* (altre emulsioni): 2.000 kg.




     Si richiedono integrazioni in relazione agli specifici codici CER.
     In sede di sopralluogo è stato verificato che la pavimentazione in calcestruzzo interna all’edificio, presenta
     alcune crepe, oggi non pregiudizievoli, anche laddove è prevista l’installazione di una nuova pressa. Si ritie-
     ne di dover richiedere la documentazione che dimostri la sua idoneità statica e la conseguente tenuta ai flui-
     di in ragione dei nuovi carichi previsti. Si richiede altresì di procedere al monitoraggio della stessa predispo -
     nendo apposita documentazione fotografica periodica. Si richiede inoltre di chiarire le modalità di smalti-
     mento delle acque di seconda pioggia e l’idoneità del loro ricettore finale.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto. Si ritiene comunque di prescrivere, prima
     dell’approvazione progetto, la presentazione di alcuni approfondimenti relativi ai codici CER richiesti.


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                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento

                                  111
                  QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     L’impiantistica aziendale prevede l’utilizzo del seguente camino:
     · camino n. 1: relativo alle emissioni di polveri generate dal nuovo impianto di triturazione e dall’impianto
     di aspirazione generale.
     Il progetto prevede, in sintesi, l’introduzione di un nuovo trituratore caratterizzato da un’aspirazione loca -
     lizzata, stimata in 1.000 mc/h. Tale aspirazione sarà collegata all’attuale sistema di aspirazione e trattamento
     (Camino 1) da 40.000 mc/h. L’attuale sistema di aspirazione sarà quindi utilizzato anche per il nuovo tritura-
     tore, senza variazioni sui quantitativi emessi in atmosfera (polveri).
     Le iniziative di progetto, non comporteranno, pertanto un aumento, rispetto allo stato autorizzato, delle
     emissioni in atmosfera relativamente ai quantitativi di polveri (PTS). In particolare i limiti di concentrazione
     delle emissioni stabili dall’autorizzazione n. 10 del 21/01/2014.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     Il progetto non prevede variazioni rispetto a quanto già autorizzato relativamente al sistema di gestione e di
     raccolta delle acque. La ditta insiste su un lotto di circa 4.400 mq, di cui 2.400 mq coperti e circa 2.000 mq
     scoperti. I rifiuti in ingresso vengono stoccati al coperto (guaina e lana di roccia sono all’esterno su cassone
     chiuso). All’interno del capannone vi è una zona originariamente dedicata al conferimento, selezione e
     stoccaggio pneumatici fuori uso, delimitata da una canaletta di raccolta colaticci; l’area non è più dedicata a
     tale attività, ma la raccolta colaticci rimane. Gli eventuali spanti sono conferiti ad una vasca di raccolta, e
     quindi allo smaltimento come rifiuto.




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     L’attività aziendale continuerà a svolgersi all’interno del lotto produttivo in essere, costituito dai fabbricati e
     dalle pertinenze esterne a piazzale. Trattasi di superfici edificate, ubicate nella zona industriale di
     Montecchio Maggiore, poste ad una certa distanza rispetto ai corsi d’acqua e più in generale da corpi idrici
     superficiali. Non sono previste operazioni di scavo o movimento terra. Il torrente Guà è posto a circa 1 km in
     direzione Ovest rispetto al sito della New Ecology.
     L’impianto aziendale non dà luogo a scarichi idrici di tipo produttivo; si esclude pertanto il rischio di
     cessione diretta di sostanze inquinanti su corpi idrici superficiali. Le acque meteoriche sono costituite dalle
     acque provenienti dalla copertura e dai piazzali pavimentati antistante il capannone.
     Le acque di dilavamento dei piazzali dove si svolgono le attività stoccaggio MPS e rifiuti sono inviate presso
     la fognatura, previo trattamento in continuo; le acque di dilavamento dei piazzali adibiti al solo transito dei
     mezzi conferenti sono convogliate presso la rete delle acque bianche della lottizzazione industriale.
     Ciò premesso si ritiene che l’attività di progetto non possa arrecare danno all’assetto idrologico ed
     idrogeologico dell’area in esame, non modificando, per l’appunto, il reticolo di drenaggio esistente nel
     territorio in esame. Sulla base di quanto riportato nella documentazione di progetto e delle analisi condotte,
     si esclude che l’esercizio dell’impianto di stoccaggio e recupero rifiuti speciali possa dar luogo ad elementi
     di perturbazione delle condizioni idrografiche, idrologiche ed idrauliche del territorio.
     Si esclude, inoltre, la necessità di porre in opera nuove strutture o elementi edilizi in grado di interferire
     direttamente o indirettamente con gli elementi della rete idrica superficiale.
     Durante la fase di esercizio dell’impianto le azioni in grado di produrre possibili interferenze ne confronti
     delle acque sottosuperficiali sono le seguenti:
     · movimentazione dei rifiuti in ingresso e stoccaggio dei rifiuti nei piazzali esterni soggetti a dilavamento
     meteorico;
     · stoccaggio delle MPS prodotte nei piazzali esterni soggetti a dilavamento meteorico;
     · presenza di emissioni convogliate in corrispondenza delle coperture dei fabbricati soggette a dilavamento
     meteorico.
     Le acque di dilavamento dei tetti (pluviali) vengono convogliate alla fognatura comunale bianca.
     Sulle coperture insiste un camino regolarmente autorizzato ove sono previste analisi periodiche (camino
     n.1). Tale camino è a servizio all’attività di cernita rifiuti e al trituratore (modifica di progetto) per la bonifica
     dell’ambiente di lavoro. L’emissione è dotata di abbattitore mediante filtro a maniche; si ritiene, pertanto,
     che le sostanze eventualmente presenti nell’emissione possano sostanzialmente essere in forma di solidi
     polverulenti. Preliminarmente all’approvazione progetto dovranno essere fornite valutazioni e dati
     qualitativi riguardanti lo scarico dei pluviali e la coerenza con il recapito nella condotta acque bianche.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     Non sono previsti interventi edili e/o di ampliamento pertanto la componente suolo non viene interessata.
     Nell’ambito comunale sono presenti sorgenti, localizzate nella porzione collinare e settentrionale del
     territorio comunale, a monte rispetto all’area di progetto. Il territorio comunale risulta inoltre interessato
     dalla presenza di pozzi sfruttati ad uso acquedottistico.
     I pozzi di attingimento idropotabile più prossimi all’area di aziendale della ditta New Recycling sono ubicati
     a 270 m in direzione Est e a 1,3 km in direzione Nord.




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                                        Per quanto riguarda l’attività di
                                        stoccaggio e recupero rifiuti e più in
                                        generale le operazioni svolte all’interno
                                        dello stabilimento produttivo, nessuna di
                                        queste determina interazione diretta o
                                        indiretta   con  l’ambiente   idrico
                                        sotterraneo. In particolare si precisa
                                        quanto segue:
                                        • i rifiuti in ingresso sono stoccati
                                        all’interno dello stabilimento o su
                                        piazzali (all’interno di cassoni chiusi), in
                                        aree identificate, pavimentate e dotate di
     sistema di raccolta e trattamento in continuo delle acque di dilavamento;
     • l’attività di recupero sarà condotta esclusivamente all’interno del fabbricato, su superfici impermeabili,
     dotate di griglia di raccolta di spanti o colaticci accidentali;
     • le MPS sono stoccate su piazzali, in aree identificate, pavimentate e dotate di sistema di raccolta e
     trattamento in continuo delle acque di dilavamento;
     Sulla base di quanto sopra esposto, la possibilità di dilavamento di sostanze chimiche dai rifiuti e
     conseguente potenziale rischio di inquinamento di acque superficiali, sotterranee e suolo è praticamente
     nulla. Per quanto riguarda i piazzali esterni, destinati allo stoccaggio dei rifiuti e delle MPS prodotte, le
     acque di dilavamento dei piazzali esterni sono raccolte, trattate e successivamente convogliate alla fognatura
     nera. Le acque di dilavamento del piazzale destinato al solo transito dei mezzi conferenti sono recapitate
     presso la fognatura bianca della lottizzazione produttiva, nel rispetto dei limiti previsti dalla Tab. 1 – All. B
     delle N.T.A. del P.T.A. (scarico in corso d’acqua superficiale).

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     Relativamente all’ambito locale (area aziendale ed immediato intorno), la rumorosità locale è condizionata in
     linea generale dai seguenti fattori:
     · Secondo il Piano di Classificazione Acustica il valore limite assoluto di immissione per il periodo diurno è
     di 65 dB(A), mentre per il periodo notturno il limite di immissione è di 60 dB(A);
     · le principali sorgenti sonore rilevabile nei pressi del sito aziendale sono dovute principalmente al traffico
     veicolare sulle strade limitrofe l’impianto aziendale, alle attività delle ditte presenti nella zona industriale
     (Z.T.O. D) e all’attività della stessa ditta NEW ECOLOGY Srl;
     · I ricettori sensibili si possono identificare con le abitazioni civili più vicine all’area aziendale, poste ad una
     distanza di circa 80 m rispetto al lato Nord aziendale.
     Durante la fase di esercizio le fonti di rumorosità significative verso l’ambiente esterno sono riconducibili a:
     · impiantistica e mezzi utilizzati per l’esercizio dell’attività di stoccaggio e recupero rifiuti (nuovo
     inserimento di pressa e trituratore).
     L’azienda sarà attiva durante l’orario diurno (06.00-22.00).
     Le analisi condotte hanno permesso di stimare il clima acustico con particolare riferimento ai ricettori
     sensibili precedentemente inpiduati (abitazioni civili). Nello specifico si riportano i seguenti valori.



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     Considerando la tipologia e le modalità delle lavorazioni svolte, il posizionamento delle sorgenti di rumore,
     i confini di proprietà e delle zona, natura e dimensioni degli ostacoli sui percorsi di propagazione del
     rumore verso i ricettori, distanze con gli altri insediamenti ed il tipo di zona in cui è inpiduata la Ditta, nel
     documento di Valutazione Previsionale di Impatto Acustico si prevede che, a seguito delle modifiche del
     lay-out aziendale, saranno rispettati i limiti di immissione ed emissione previsti nel periodo diurno per tali
     aree dalla zonizzazione acustica prevista dal Comune di Montecchio Maggiore.
     In seguito alla verifica del documento integrativo inviato dal tecnico competente e datato agosto 2018, si
     ritiene opportuno ricordare quanto richiesto dalla specifica normativa di settore e quindi di indica di seguire
     quanto indicato dalle norme vigenti; più precisamente quanto richiesto dai decreti: DM 16/03/998, dal DPCM
     14/11/997, dalla L.R. n. 21 del 10/05/999 e dalla DDG ARPAV n. 3 del 29/01/08; di seguito.
     La verifica del criterio differenziale è da eseguirsi, secondo norma, in ambiente interno alle pertinenze dei
     ricettori impattati dalle emissioni sonore prodotte dalle attività (es.: impianti, attività manuali e non
     compreso lo carico/scarico materiali). Tenendo conto della variabilità delle situazioni contestuali al layout di
     analisi, il calcolo dei livelli differenziali a finestre aperte è considerato, a scopo cautelativo, solo se assimilato
     ai valori riscontrati in ambiente esterno verificati ad 1 mt dalla facciata. Non si accetta penalizzazione alcuna
     dei livelli di emissione sonora da ambiente esterno ad interno.
     La verifica del traffico indotto sulle strade afferenti l’attività, si condurrà secondo le tempistiche previste
     dalle specifiche normative. Si presti particolare attenzione alle modalità di misura e alle tempistiche scelte
     per l’effettiva definizione dei livelli ambientali e residuali caratteristici della zona in analisi, si ricorda a
     riguardo che le verifiche di emissione acustica sono sempre contestuali alla sorgente e al soggetto da
     verificare. Si tenga presente inoltre le indicazioni relative all’argomento proposte nella precedente richiesta
     di integrazioni.
     L’analisi del dato deve prevedere gli adeguati scorpori per l’identificazione delle specifiche sorgenti presenti
     nell’area di analisi, di seguito si indica per la verifica dei livelli di emissione sonora delle infrastrutture
     stradali, di scorporare le quote di rumorosità stradale, in fascia di pertinenza stradale, utilizzando i livelli
     minimi e gli L95 (valori cautelativi) per la caratterizzazione dei livelli residuali a scopo di verifica del
     criterio differenziale.
     I sistemi di mitigazione, soprattutto in seguito al riscontro di manifeste criticità così come riscontrato nella
     documentazione di impatto acustico, devono essere calcolati e progettati sul caso di specie. Nelle schede
     tecniche si deve certificare l’indice di fono-isolamento del materiale proposto per i sistemi di mitigazione in
     progetto; visto il caso specifico la barriera deve riportare le caratteristiche formali (dimensioni: larghezza,
     lunghezza, altezza) e funzionali (indice di fono-isolamento), atte a garantire l’abbattimento dei livelli di
     rumore prodotti dagli impianti aziendali. Non si accettano indicazioni non riferibili e non contestuali
     all’analisi in corso.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




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     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     L’ampliamento delle attività non prevede interventi e/o ampliamenti edili ma prevede l’inserimento di una
     pressa e un trituratore per i quali non sono state eseguite valutazioni sull’impatto da agenti fisici
     (vibrazioni).
     In merito a quanto richiesto al punto 5 "VALUTAZIONI RADIOMETRICHE" per la ditta New Ecology di
     Montecchio Maggiore (VI) faccio le seguenti osservazioni:
     - l'attestazione dell'avvenuta sorveglianza radiometrica deve essere rilasciata unicamente dagli Esperti Qua -
     lificati (art. 1 comma 2 DLgs 100/2011). Pertanto, a garanzia di un efficace controllo, la ditta dovrà incaricare
     un Esperto Qualificato che dovrà redigere una procedura che descriva la gestione e le modalità con cui ven-
     gono effettuati i controlli radiometrici in situazioni routinarie, nel caso venga rilevata la presenza di una ano-
     malia radiometrica (falso allarme) e nei casi in cui tale anomalia venga confermata.
     La strumentazione da utilizzare per la rilevazione della radioattività deve avere una efficienza di almeno 600
     cps/microGy/ora riferita al Cs-137 (UNI 10897:2016) in modo da misurare il fondo ambientale ed avere una
     risposta veloce in caso di presenza di radioattività.
     Il datore di lavoro dovrà provvedere affinché siano inpiduati ed addestrati i lavoratori addetti al controllo
     radiometrico. Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     L’impianto di progetto non comporta la realizzazione di nuove opere o volumi edilizi in quanto si utilizze-
     ranno le aree aziendali in disponibilità alla ditta proponente e le relative pertinenze esterne.
     Non si preventiva quindi la possibilità di determinare variazioni rispetto allo stato attuale dei luoghi; si ri -
     chiama inoltre il contesto produttivo – industriale di appartenenza, caratterizzato dalla presenza di fabbricati
     produttivi e di strutture ed opere di servizio, all’interno del quale non sono riconoscibili elementi architetto -
     nici relazionabili con aspetti storico – monumentali e culturali riconosciuti.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     Il territorio amministrativo comunale di Montecchio Maggiore si caratterizza per i seguenti fattori:
     · accentuato policentrismo in prossimità delle aree insediative e produttive, riprodotto da un fitto reticolato;
     · sulla base dell’attualizzazione dei dati del rapporto SIRSE per il periodo 2000-2006 i flussi di traffico totale
     lungo la SP 246 “Recoaro” si attesta su valori di circa 15.100 veicoli giorno (traffico medio giornaliero),
     mentre il traffico commerciale pesante, lungo il medesimo tratto viario, risulta di circa 1.600 veicoli giorno
     (traffico medio giornaliero);
     Per quanto riguarda l’area di progetto:
     · l’impianto aziendale risulta ubicato all’interno di una zona produttiva (ZTO D), già dotata da idonea
     viabilità per il transito di traffico veicolare commerciale e direttamente servita dalla SP 246 “Pasubio”.




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     Le modifiche all’impianto aziendale previste dal progetto in esame non produrranno una nuova domanda di
     mobilità nel seguito valutata nel suo complesso, anche in relazione alle attività produttive in corso nel
     contesto territoriale (zona produttiva D). In particolare si precisa che i quantitativi di rifiuti in ingesso e
     trattati dall’impianto rimarranno invariati rispetto allo stato autorizzato.
     Il traffico veicolare di esercizio rimarrà pertanto invariato rispetto allo stato autorizzato e sarà costituito da
     mezzi commerciali pesanti, adibiti al trasporto dei rifiuti da stoccare, recuperare, per il trasporto in uscita
     delle MPS prodotte e dei rifiuti stoccati; i valori di flusso sono stati calcolati come affluenze orarie in una
     giornata-tipo lavorativa, considerando i valori
     ottenuti sulla base del quantitativo massimo annuale autorizzato (24.000 ton). Sulla base delle informazioni
     relative alla capacità produttiva dell’impianto si è quindi stimato un traffico veicolare in entrata ed uscita
     pari a 64 passaggi/giorno di mezzi commerciali pesanti (valore medio desunto dal quantitativo massimo
     annuale in trattamento). Si precisa che i mezzi pesanti conferenti e in uscita dall’impianto aziendale
     interessano ed interesseranno la sola viabilità a servizio della zona produttiva immettendosi
     successivamente nella SP 246 “Recoaro”, senza interferire in alcun modo con contesti residenziali di sorta. La
     SP 246 presenta un traffico diurno medio feriale stimato nell’anno 2018 di 15.134 veicoli di cui 1.638 riferibili
     ad automezzi commerciali pesanti.
     Dall’analisi eseguita emerge come la proposta progettuale in esame non comporti un aumento del traffico
     veicolare pesante indotto, ma si confermano gli attuali livelli. In particolare il numero di automezzi
     commerciali pesanti è di 32 mezzi/giorno (pari a 64 passaggi/giorno in entrata ed uscita dall’impianto).
     Complessivamente, il contributo giornaliero che si determina nei confronti del valore di 1.638 automezzi
     pesanti, stimato per la SP 246, è del 4 %.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     L’esercizio dell’impiantistica aziendale non comporta la sottrazione di ricchezze relative. L’impiantistica è,
     infatti, ubicata all’interno di un’area produttiva esistente e le modifiche di progetto non prevedono
     sottrazione di nuove superfici naturali o seminaturali in quanto l’azienda continuerà la propria attività
     utilizzando le attuali strutture. L’esercizio dell’impianto non comporterà l’utilizzo di significativi
     quantitativi di gasolio, acqua, gas metano ed energia elettrica.
     Dal punto di vista ecosistemico, il sito aziendale è ubicato all’interno di ambiti produttivi (ZTO D), ove la
     presenza antropica e i relativi fattori di pressione hanno determinato una significativa riduzione della
     complessità bio-ecologica locale. Ne deriva un ambiente già compromesso, ove le ulteriori pressioni
     antropiche possono portare ad una marginale riduzione della biopersità residua senza, comunque,
     compromettere la stabilità dei veri e propri ambienti naturali, comunque non presenti all’interno od in
     prossimità dell’area aziendale.
     Le modifiche progettuali non determineranno sottrazione significativa o frammentazione di habitat
     faunistici, non saranno interessati direttamente o indirettamente gli elementi della rete ecologica locale,

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     provinciale e regionale, in quanto si concentreranno all’interno di un ambito produttivo dove
     l’urbanizzazione risulta storicamente consolidata.
     L’attività di recupero rifiuti speciali non determina, inoltre, la produzione di livelli di emissioni in grado di
     modificare in modo significativo gli attuali livelli di qualità dell’aria del sistema locale.

                              VALUTAZIONE
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     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     La normativa regionale L.R. 3/2000 prescrive (art. 21) che i nuovi impianti di smaltimento e recupero devono
     essere ubicati di norma nell’ambito delle singole zone territoriali omogenee produttive o per servizi
     tecnologici (art 21, c. 2 della L.R. 3/2000). E’ inoltre indicato che i nuovi impianti di rifiuti debbano
     rispondere alle migliori tecniche disponibili al fine di conseguire la massima tutela della salute degli abitanti
     e consentire una progressiva riduzione dell’impatto ambientale. L’impianto di recupero rifiuti della ditta
     NEW ECOLOGY srl risulta correttamente inserito rispetto a quanto indicato dalla LR 3/2000, essendo
     ubicato in zona territoriale omogenea produttiva ZTO “D1” così come indicato dal Piano degli Interventi
     vigente del Comune di Montecchio Maggiore.
     Esiste uno specifico Piano di sicurezza aziendale che inpidua ed ordina le azioni da svolgere, in modo
     tempestivo ed efficace, a seguito di incidente grave che possa estendersi oltre il perimetro esterno dello
     stabilimento così articolato:.
     1. inpiduazione degli eventuali rischi dai quali potrebbe derivare incidente grave;
     2. misure previste per prevenire e per far fronte a tali eventi e per limitarne le conseguenze;
     3. inpiduazione delle modalità di allarme, richiesta di soccorso e di allertamento delle Autorità
     competenti;
     4. nome e funzione delle persone autorizzate ad attivare le procedure di emergenza.
     Non vengono riportate analisi specifiche degli impatti sulla salute dei lavoratori.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.



                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                              CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente, pur necessitando di ulteriori
     approfondimenti in tema di impatto acustico.
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     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
     concernenti l’inquinamento acustico.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                           Tutto ciò premesso si esprime
                            PARERE FAVOREVOLE
               al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio dell’attività,
     in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti.
     2) Preliminarmente al rilascio dell’autorizzazione, la ditta dovrà presentare un documentazione aggiornata per i
     seguenti aspetti:
     - approfondimenti tecnico-gestionali relativi ai codici CER richiesti per il capitolo 20 (raccolta da privati) e per la
     conformità del recupero a CSS rispetto al DM 14 febbraio 2013 n.22;
     - valutazioni e dati qualitativi riguardanti lo scarico dei pluviali e la coerenza con il recapito nella condotta acque
     bianche.
     3) Successivamente al rilascio del provvedimento autorizzativo, l’azienda dovrà:
     - effettuare una mirata ed accurata indagine acustica di verifica del rispetto del criterio differenzial e e del limite di
     emissione, da ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto con
     modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di misura), sia
     con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), comunicate con congruo preavviso ad Arpav;
     - nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica
     progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i
     risultati delle analisi;
     - l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
     Impatto Acustico.
     4) L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale addetto al
     ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio segnalati
     (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del certificato di
     collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.


     Vicenza, 07 marzo 2019


       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Andrea Baldisseri




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