determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 573 DEL 17/04/2019

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA: MG MAROSTICA AUTODEMOLIZIONI SRL
     PROGETTO: RINNOVO ALL’AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO DI UN IMPIANTO
     DI AUTODEMOLIZIONE
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI BRESSANVIDO

                            IL DIRIGENTE
     Vista la documentazione presentata con nota prot. 2543 del 15-01-2019, da parte della ditta MG
     Marostica Autodemolizioni srl con sede legale e operativa in comune di Bressanvido, via
     dell’Artigianato n. 43, relativa al progetto di un “ Rinnovo all’autorizzazione all’esercizio di un
     impianto di autodemolizione.” richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di
     verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006 ed in particolare dell’art.13 LR 4/2016.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. Progetti di
     infrastrutture - z.a) Impianti di recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui all'allegato
     C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 12-02-2019 , contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.
     Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, osservazioni.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 11-04-2019, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere 08-
     2019 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.




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     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti
     ambientali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
     dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
     pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
     dell'intervento.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.2 del 10/01/2019 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2019-2021.
     Richiamato altresì il Decreto Presidenziale n. 11 del 31/01/2019 con cui è stato approvato il Piano
     Esecutivo di Gestione 2019/2021 e il Piano Performance 2019/2021;

                          DETERMINA

        1. che il progetto della ditta MG Marostica Autodemolizioni srl con sede legale e operativa in
         comune di Bressanvido, via dell’Artigianato n. 43, relativa al progetto di un “ Rinnovo
         all’autorizzazione all’esercizio di un impianto di autodemolizione” è escluso dalla
         procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R.
         4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere 08/2019 allegato alla presente
         determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;
        2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
         provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
         Regione Veneto;
        3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
        4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Bressanvido e
         di Sandrigo, ad ARPAV, all’ULSS n.8, al Consorzio Bonifica Brenta , a Viacqua spa;
        5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
         diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
         sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
        6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
         all'albo pretorio on line.

     Vicenza, 17/04/2019
                                      Sottoscritta dal Dirigente
                                      (MACCHIA ANGELO)
                                        con firma digitale


     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 573 DEL 17/04/2019


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:   MG   MAROSTICA   AUTODEMOLIZIONI       SRL
     PROGETTO: RINNOVO ALL’AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO DI UN IMPIANTO
     DI           AUTODEMOLIZIONE
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI BRESSANVIDO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 17/04/2019.


     Vicenza, 17/04/2019




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                         (BALASSO MARIA)
                                          con firma digitale




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               MG Marostica Autodemolizioni srl
                           PARERE N. 08/2019

     Oggetto: Rinnovo autorizzazione all'esercizio impianto di demolizione veicoli a motore (art. 13 L.R.
     4/2016).
     PROPONENTE:           MG Marostica Autodemolizioni srl
     SEDE LEGALE:          Via dell’Artigianato n.43 – Bressanvido
     SEDE INTERVENTO:        Via dell’Artigianato n.43 – Bressanvido
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Autodemolizione
     PROCEDIMENTO:          Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:       ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                     infrastrutture - z.a) Impianti di recupero di rifiuti pericolosi, mediante
                     operazioni di cui all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del
                     decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:       \\\
     DATA DOMANDA:          15 gennaio 2019
     DATA PUBBLICAZIONE:       12 febbraio 2019
     DATA INTEGRAZIONI:       28 marzo 2019

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
       A RELAZIONE:
       - Descrizione dell'attività e dell'impianto esistenti
       - Valutazione degli impatti
       ALLEGATI:
       - Allegato 1 Autorizzazione all’esercizio N. Reg. 137/SuoloRifiuti/2009 del 15/07/2009.
       - Allegato 2 Rapporti di prova delle acque meteoriche (trattate) scaricate.
       - Allegato 3 Schema di calcolo delle garanzie finanziarie.
       - Allegato 4 S.C.I.A. antincendio del 23/02/2015 (Rif. Pratica VV.F. n. 31720).
       - Allegato 5 Piano di manutenzione dei piazzali.
       B Verifica dell'impatto acustico esterno
       C Tavole grafiche:
       C1 Inquadramento territoriale
       - Estratto di C.T.R. Scala 1:10˙000
       - Estratti cartografici del P.A.T.I Scala 1:10˙000
       - Estratti cartografici del P.I. Scala 1:5˙000
       - Estratto di mappa catastale Scala 1:2˙000
       - Ortofoto satellitare --
       C2 Lay-out dell'impianto con rete scarichi Lay-out Scala 1:200
       C3 Documentazione fotografica
       D Attestazione di Non Necessità della V.Inc.A..




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                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
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                          PREMESSE ED UBICAZIONE
     La ditta è titolare di un impianto di autodemolizione autorizzato all’esercizio con provvedimento della Pro -
     vincia di Vicenza N. Reg. 137/Suolo/Rifiuti/2009 del 15/07/2009 che andrà a scadere il 15/07/2019.
     L’impianto di MG Marostica Autodemolizione s.r.l. insiste su un’area di circa 4˙460 mq, recintata, che com-
     prende:
     • un capannone industriale, avente superficie coperta di circa 540 mq;
     • un’area di deposito scoperta, pavimentata con massetto in calcestruzzo armato, della superficie di 3˙670
     mq, destinata a movimentazione, conferimento, deposito di autoveicoli “messi in sicurezza / trattati”, depo -
     sito rifiuti,
     • una fascia perimetrale mantenuta a verde per una superficie di circa 250 mq.-
     Il capannone è tamponato su 3 lati (nord, sud e est) mentre il restante lato (ovest) risulta completamente
     aperto sul piazzale pavimentato.
     All’impianto di autodemolizione vengono conferiti rifiuti costituiti da veicoli fuori uso da demolire (CER 16
     01 04*) che vengono messi in riserva nell’apposito “settore di conferimento”, su area scoperta pavimentata;
     quest’ultima comprende il settore di deposito indifferenziato dei veicoli messi in sicurezza e trattati/bonifica-
     ti (CER 16 01 06).
     Gli autoveicoli fuori uso da bonificare (settore conferimento) sono disposti su un unico livello; gli autoveico-
     li messi in sicurezza / bonificati sono disposti su 3 livelli.
     L’impianto è situato all’interno della Zona Artigianale Industriale “San Benedetto” , e fa parte di un com-
     plesso produttivo che comprende anche l’impianto di recupero rifiuti di Marostica Giuseppe Rottami S.p.A.,
     facente capo al medesimo gruppo (Marostica Group).
     L’impianto ricade in un’area di tessuto urbano consolidato a destinazione produttiva.
     Con riferimento allo strumento urbanistico, la ditta si colloca su una porzione di tessuto urbano classificata
     dal P.I. come Zona D1 – “industria / artigianato di produzione”.
     L’impianto confina:
     • a nord con l’impianto di recupero rifiuti della ditta Marostica Giuseppe Rottami S.p.A., con la quale condi-
     vide la viabilità di accesso;
     • ad ovest e a sud con un’area agricola di proprietà, attualmente inutilizzata;
     • ad est con un’altra attività industriale.




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                              Ortofoto del sito

                         ESAME ISTRUTTORIO

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
     In riferimento alla procedura inpiduata dall'art. 13 della L.R. 4/2016, la DGR 1979/2016 definisce i
     contenuti della relazione da allegarsi all'istanza , così come inpiduati nella DGR 1020/2016, indicando la
     necessita di prevedere anche una descrizione degli impatti sulle matrici ambientali interessate connessi
     all'esistenza dell'opera, all'utilizzazione delle risorse naturali, all'emissione di inquinanti, alla creazione di
     sostanze nocive e allo smaltimento dei rifiuti, finalizzata all'inpiduazione delle eventuali misure di
     mitigazione necessarie.
     L’inpiduazione delle matrici ambientali interessate potrebbe essere utilmente integrata attraverso l’analisi
     della strumentazione Programmatoria/Pianificatoria che in prima istanza, visto il contesto, potrebbe essere
     rappresentata dalle sensibilità evidenziabili dall’esame di:
     - PTRC, PTCP, il PAT e PTA, rispetto alla tutela della risorsa idrica sotterranea e delle risorgive;
     - PTCP, PAT e PI, rispetto all’adiacenza con Contesti Figurativi ville Venete, ripresa anche dal PAT del
     comune di Sandrigo;
     - PAT, rispetto alla definizione di “Area idonea a condizione” (art. 16.1 ), per media vulnerabilità e scarsa
     soggiacenza della falda , alta vulnerabilità idrogeologica e modesta soggiacenza della falda, area esondabile
     o a ristagno idrico.
     Risulta inoltre da chiarire se il provvedimento di rinnovo dovrà essere rilasciato in variante alle norme del
     PATI soprariportate (Art. 26.1 - A.T.O. P.1 – Area produttiva Bassanese di Bressanvido -Par.26.1.3 - Funzioni
     attribuite) che escludono, per detta zona, il deposito e la demolizione di autoveicoli ed altre apparecchiature
     elettromeccaniche e loro parti fuori uso (e recupero materiali).

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     L’impianto di MG Marostica Autodemolizione s.r.l tratta autoveicoli, motoveicoli/ciclomotori e veicoli
     commerciali leggeri per una potenzialità massima di trattamento di 800 veicoli/anno (rifiuti C.E.R. 16 01 04*)
     e una potenzialità massima giornaliera di conferimento e trattamento pari a 10 autoveicoli/giorno.


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     In sede di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio, per rispondere alle richieste del proprio bacino di utenza
     e compatibilmente con gli spazi disponibili, la ditta chiede di poter demolire sporadicamente anche mezzi
     pesanti (camion), per una potenzialità massima di trattamento di 3 mezzi pesanti/anno.
     Al fine di migliorare l’operatività del proprio impianto, MG Marostica Autodemolizione s.r.l propone
     inoltre una parziale modifica del lay-out con incremento del numero di veicoli da bonificare (rifiuti C.E.R. 16
     01 04*) in conferimento e conseguente riduzione del numero di veicoli bonificati (rifiuti C.E.R. 16 01 06) in
     deposito. Nei periodi di picco dell’attività di autodemolizione, che si verifica in corrispondenza delle
     scadenze bollo, la ditta ha infatti rilevato la necessità di disporre di maggiori spazi per lo stoccaggio dei
     veicoli in conferimento.
     In particolare, viene richiesta una capacità di messa in riserva di autoveicoli in ingresso (C.E.R. 16 01 04*), nel
     settore di conferimento, pari a 25 autoveicoli oltre ad un autocarro pesante e un ulteriore autoveicolo in
     trattamento nell’ambito del settore di messa in sicurezza. Considerando il peso medio di un’autovettura da
     bonificare pari a circa 1 t e il peso medio di un autocarro pesante pari a circa 16 t, il quantitativo massimo di
     rifiuti in stoccaggio, in ingresso all’attività di autodemolizione, ascenderà a circa 42 t di rifiuti pericolosi
     identificati con C.E.R. 16 01 04*. Nell’impianto vengono anche trattati saltuariamente motocicli e ciclomotori.
     Nella configurazione definitiva (del lay-out proposto), l’impianto avrà una capacità di stoccaggio massima di
     veicoli messi in sicurezza pari a 258 autoveicoli, corrispondenti approssimativamente a 180 t di rifiuti non
     pericolosi identificati con C.E.R. 16 01 06, a cui devono essere sommati anche gli autocarri messi in sicurezza
     (fino a n. 6 autocarri leggeri oppure n. 2 autocarri pesanti) che comportano al massimo ulteriori 32 t di rifiuti
     C.E.R. 16 01 06.
     Al fine di ottimizzare la gestione dei rifiuti prodotti dall’attività di autodemolizione, la ditta intende anche
     dislocare in area scoperta un ulteriore container per il deposito di rifiuti costituiti da imbottiture (CER 16 01
     19) e un cargopallet (nell’ambito dell’area di messa in sicurezza), per lo stoccaggio delle batterie al Litio
     rimosse da eventuali auto elettriche/ibride (CER 16 06 05).




     Nella situazione definitiva proposta, considerando la messa in riserva di rifiuti in ingresso e tutti i depositi
     di rifiuti prodotti dall’attività di autodemolizione, la capacità massima di stoccaggio dell’impianto ascende
     complessivamente a 354˙030 kg di rifiuti, di cui 58˙930 kg di rifiuti pericolosi.
     Nell’area operativa del capannone si trovano le attrezzature di spillaggio dei liquidi dai veicoli, n. 2 ponti di
     sollevamento, la normale attrezzatura (utensili manuali) da autofficina e le apposite attrezzature omologate
     per il recupero dei gas dai climatizzatori. All’interno del capannone è stata ricavata anche un’area di
     “deposito pezzi meccanici da riutilizzo” quali motori, cambi, trasmissioni e sospensioni (da
     commercializzare).




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     All’impianto di autodemolizione vengono conferiti rifiuti costituiti da veicoli fuori uso da demolire (CER 16
     01 04*) che vengono messi in riserva nell’apposito “settore di conferimento” inpiduato nel lay-out
     argomento della Tavola C2. Nell’area di “messa in sicurezza” all’interno del capannone vengono effettuate le
     operazioni di bonifica (“messa a secco”) degli autoveicoli conferiti con l’utilizzo di un ponte elevatore su
     apposito grigliato metallico portante con sottostante vasca di raccolta dei colaticci da 3,00 mc che raccoglie
     anche, grazie alla pendenza impostata sulla pavimentazione, eventuali perdite che dovessero verificarsi nelle
     aree adiacenti. Per il trattamento dei colaticci viene utilizzato apposito manufatto interrato di disoleazione
     nel quale, per gravità, avviene la separazione di eventuali oli presenti che vengono sfiorati alla superficie
     (tramite apposite valvole) e ripresi con pompa ad ingranaggi per essere avviati (con tubazione fissa) al
     rispettivo serbatoio di stoccaggio. I reflui disoleati sono ripresi da una pompa sommersa (nel pozzetto
     terminale del disoleatore) e sollevati (con tubazioni fisse) al rispettivo serbatoio di stoccaggio.




     In appositi serbatoi, dislocati all’interno del capannone, viene effettuato lo stoccaggio differenziato dei rifiuti
     liquidi prodotti dalle operazioni di messa in sicurezza/trattamento e segnatamente:
     • olio idraulico (CER 13 01 10*), in n. 2 contenitori da 200 lt cad. su bacino di contenimento;
     • liquido freni (CER 16 01 13*), in apposito serbatoio da 200 lt su bacino di contenimento;
     • olio motore (CER 13 02 08*), in apposito serbatoio cilindrico in lamiera di acciaio inox da 2˙300 lt dotato di
     bacino di contenimento;
     • colaticci (CER 13 08 02*), in apposito serbatoio cilindrico in lamiera di acciaio inox da 1˙850 lt dotato di
     bacino di contenimento;
     • liquidi antigelo e tergivetro (CER 16 01 14*), in apposita bonzetta in polietilene da 1˙000 lt su bacino di
     contenimento.

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     Il gasolio (CER 13 07 01*) viene stoccato all’interno di un serbatoio omologato in materiale plastico a doppio
     contenitore da 400 lt, mentre la benzina (13 07 03*) viene stoccata all’interno di un serbatoio omologato
     d’acciaio da 400 lt con bacino di contenimento. Entrambi i serbatoi sono dislocati in area esterna. I serbatoi di
     stoccaggio sono contrassegnati da idonea cartellonistica / etichettatura di sicurezza.
     I serbatoi di stoccaggio dell’olio motore e dei colaticci sono dotati di indicatore di livello e di dispositivi di
     blocco automatico del caricamento, mediante apposite valvole asservite ai controlli di massimo livello.
     Nel settore di “messa in sicurezza” viene effettuata la scolatura dei filtri olio rimossi; i filtri “scolati” (CER 16
     01 07*) vengono quindi stoccati in n. 4 fusti metallici, per una capacità complessiva pari a 540 kg, dislocati in
     prossimità dell’accesso del capannone.
     All’interno del capannone si trovano anche gli stoccaggi di ulteriori rifiuti derivanti dalle operazioni di
     messa in sicurezza, quali:
     • batterie al piombo (CER 16 06 01*), stoccate entro cargopallets omologati a tenuta, per una capacità
     massima complessiva di stoccaggio pari a 2˙500 kg;
     • batterie al litio (CER 16 06 05) stoccate entro un cargopallet omologato a tenuta, per una capacità massima
     di stoccaggio pari a 1˙000 kg;
     • pastiglie freni contenenti amianto (CER 16 01 11*) e non (CER 16 01 12), entro contenitori metallici per una
     capacità di stoccaggio rispettivamente pari a 20 kg e 200 kg; le pastiglie contenenti amianto (se rinvenute)
     vengono stoccate in un fusto a bagno d’acqua;
     • catalizzatori (CER 16 08 01), stoccati in un vasca metallica con una capacità di stoccaggio pari a 400 kg,
     • componenti pericolosi contenenti PCB (CER 16 01 09*) e contenenti mercurio (CER 16 01 08*), stoccati
     entro appositi contenitori aventi una capacità di stoccaggio pari a 10 kg/cadauno;
     • stracci e assorbenti usati (CER 15 02 02*) entro fusti metallici per una capacità di stoccaggio complessiva di
     300 kg.
     Il deposito di materiali oleoassorbenti e neutralizzanti da utilizzare in caso di spandimenti accidentali è
     ubicato all’interno del capannone, in prossimità dell’area di bonifica, dove si ricoverano anche le attrezzature
     omologate per il recupero dei gas dai climatizzatori.
     La messa in sicurezza delle bombole delle autovetture alimentate a GPL avviene, in una postazione esterna
     dedicata, mediante l’ausilio di apposita attrezzatura carrellata con annessa torcia aero-propanica per la
     combustione del residuo gassoso. Nella medesima postazione viene pure effettuata l’inertizzazione degli
     airbag a bordo del veicolo mediante apposita attrezzatura portatile omologata.
     L’area scoperta pavimentata, oltre al settore di conferimento dei veicoli fuori uso, comprende il settore di
     deposito indifferenziato dei veicoli messi in sicurezza e trattati/bonificati (CER 16 01 06), che a sua volta
     comprende:
     • settore di deposito degli autoveicoli messi in sicurezza;
     • settore di deposito degli autocarri messi in sicurezza;
     • area di deposito delle carcasse bonificate in attesa della pressatura (effettuata nell’adiacente impianto di
     Marostica Giuseppe Rottami S.p.A.).
     Gli autoveicoli fuori uso da bonificare (settore conferimento) sono disposti su un unico livello; gli
     autoveicoli messi in sicurezza / bonificati sono disposti su 3 livelli. I vari settori sono tutti delimitati da
     segnaletica a pavimento costituita da una fascia di colore giallo.
     A ridosso della parete nord del capannone è ricavata un’area di circa 10 mq per lo stoccaggio dei motocicli
     fuori uso “messi in sicurezza” e “trattati; adiacente a questa area, è ricavato il deposito di paraurti e lamierati
     da riutilizzo avente una superficie di circa 50 mq.
     A ridosso della parete sud del capannone, sono dislocati:
     • n°1 container per lo stoccaggio di rottami non ferrosi (CER 16 01 18) avente una capacità massima pari a
     1˙000 kg;
     • n°1 container per lo stoccaggio di rottami ferrosi (CER 16 01 17) avente una capacità massima pari a 20˙000
     kg;
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     • n°1 container a tenuta con copertura per lo stoccaggio di pezzi contaminati da oli (CER 16 01 22) avente
     una capacità massima pari a 30˙000 kg;
     • n°1 container per lo stoccaggio di componenti in plastica (CER 16 01 19) avente una capacità massima di
     1˙500 kg;
     • n°1 container per lo stoccaggio dei rifiuti di vetro (CER 16 01 20) avente una capacità massima pari a
     15˙000 kg.
     A ridosso del container di stoccaggio del vetro, in un’area di circa 5 mq, si provvede allo stoccaggio
     (eventuale) del legno esitato dalle operazioni di demolizione di furgoni/autocarri (CER 19 12 07).
     Sempre in area scoperta pavimentata, a ovest del capannone è inpiduata un’area di deposito pneumatici e
     cerchi in lega (d’alluminio) da riutilizzo di circa 35 mq. Lo stoccaggio degli pneumatici non ricostruibili
     (CER 16 01 03) viene effettuato in area scoperta di superficie pari a circa 25 mq, per un quantitativo massimo
     in deposito pari a circa 2˙000 kg.
     In prossimità dell’area di deposito delle carcasse bonificate in attesa della pressatura, si propone di dislocare
     un ulteriore container per il deposito di rifiuti costituiti da imbottiture (CER 16 01 19) per una capacità
     massima di 1˙500 kg.

     QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     Aria
     L’attività di autodemolizione consta di operazioni manuali che non producono emissioni in atmosfera, quan-
     tomeno di tipo convogliato, e comunque anche eventuali emissioni diffuse derivanti dalle attività di messa
     in sicurezza e di demolizione/smontaggio degli autoveicoli, effettuate all’interno del capannone (con un
     fronte completamente aperto), sono da considerarsi irrilevanti per la qualità dell’aria.
     L’operazione di esaurimento/bonifica delle bombole di gas combustibile (GPL) viene eseguita all’aperto con
     l’ausilio di idonea attrezzatura carrellata con annessa torcia aero-propanica. Quest’operazione determina
     un’emissione di un’esigua portata di gas di combustione che non può comportare alcun effetto significativo
     nei confronti dell’atmosfera.
     In conclusione, considerate la tipologia di rifiuti trattati (metallici, pesanti e complessivamente compatti /
     non polverulenti) e le operazioni di recupero effettuate, che non prevedono l’utilizzo di apparecchiature
     come trituratori/macinatori, la formazione di emissioni (anche diffuse) rappresenta, pure nell’area interna
     all’impianto, una circostanza eccezionale con una incidenza comunque sicuramente trascurabile rispetto a
     quella ascrivibile alle attività produttive limitrofe e al traffico veicolare, soprattutto pesante, insistente sulla
     viabilità della Z.A.I..
     Acque
     La superficie scoperta dell’impianto di autodemolizione è pavimentata con massetto di calcestruzzo armato
     e sagomata con pendenze atte a favorire lo sgrondo delle acque meteoriche insistenti sul piazzale verso
     caditoie e canalette grigliate di raccolta e drenaggio. La superficie esterna impermeabilizzata è delimitata,
     rispetto all’area verde perimetrale, da una cordonata di contenimento calettata alla pavimentazione in
     calcestruzzo, che risulta pertanto idraulicamente compartimentata.
     L’area pavimentata scoperta dell’impianto di autodemolizione è sudpisa in due “bacini scolanti”:
     • uno comprendente la porzione settentrionale (di circa 1˙300 mq) dell’area esterna di deposito presidiata
     dalla canaletta che delimita l’impianto sul lato nord e la parte compresa fra il capannone e la fascia verde sul
     lato sud (di circa 460 mq), entrambe afferenti al manufatto di decantazione-disoleazione ➀ che tratta in
     continuo l’acqua meteorica di dilavamento;
     • l’altro costituito dalle rimanenti porzioni dell’area esterna di deposito dell’impianto (circa 1˙910 mq)
     afferenti ad una canaletta raccordata all’impianto di decantazione/disoleazione ➁, all’uopo dimensionato.
     Le acque di dilavamento trattate vengono infine recapitate in un collettore di allontanamento (delle acque
     bianche) del diametro di 40 cm. Per contenere eventuali punte di portata, non laminate dai volumi di
     accumulo a disposizione, onde sfruttare anche il volume di invaso delle canalizzazioni e degli impluvi della
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     pavimentazione, la tubazione di scarico delle acque meteoriche risulta ridotta / diaframmata a 200 mm a
     monte del pozzetto terminale di ispezione.
     Il manufatto decantatore-disoleatore ➀ è costituito nell’ordine dai seguenti comparti:
     • comparto di sedimentazione e pianta rettangolare con fondo inclinato con volume utile pari a 21 mc;
     • n. 2 comparti di disoleazione a gravità aventi un volume utile complessivo pari a 16 mc;
     • comparto di raccolta oli avente un volume di circa 6˙000 lt;
     • filtro finale in tessuto-non tessuto a paratoia con telaio di alloggiamento.
     Il volume utile complessivo (di decantazione-disoleazione) del manufatto ascende complessivamente a 37
     mc. La superficie presidiata dal manufatto in parola, pari a 1˙760 mq, in corrispondenza ad una
     precipitazione media di 30 mm/h, dà luogo ad una portata afferente pari a circa 53 mc/h; il tempo di
     permanenza, alla portata suddetta, risulta pertanto pari a circa 42 minuti, superiore a quello che
     normalmente si ritiene sufficiente (da 15 a 30 minuti) per garantire la decantazione (continua) di eventuali
     solidi e la flottazione spontanea degli oli (che vengono trattenuti sul pelo libero dei comparti di disoleazione
     dalle apposite paratie).
     Per garantire la massima sicurezza nei confronti di pure improbabili tracimazioni dal comparto di raccolta
     olii, nel vano stesso è stato installato un controllo di livello ad aste con segnalazione e visualizzazione a
     quadro dello stato di riempimento mediamente appositi led luminosi ed allarme (visivo) di massimo livello.
     L’impianto di trattamento (➁) delle acque di dilavamento scolanti dalla restante superficie
     impermeabilizzata scoperta, che ha una estensione complessiva di 1˙910 mq, è costituito nell’ordine dai
     seguenti comparti:
     • vasca (volano) di accumulo-predecantazione avente un volume utile di circa 26 mc;
     • decantatore-disoleatore statico con volume utile di circa 10 mc e pozzetto raccolta oli del volume di 1 mc;
     • disoleatore finale con filtro a coalescenza.
     Le acque di dilavamento captate dalla canaletta grigliata affluiscono alla vasca (volano) di accumulo-
     predecantazione mediante una tubazione sifonata. Nella vasca (volano) trovasi installata una pompa
     sommergibile con funzionamento automatico comandato da un regolatore di livello che attiva la pompa
     stessa sopra un livello minimo preimpostato; la pompa è installata rialzata di 40 cm sul fondo vasca e viene
     attivata ad una quota (livello minimo) di 50 cm per garantire il mantenimento di un adeguato “volume
     morto” di decantazione e accumulo dei solidi decantati.
     L’escursione di livello della vasca (volano), compresa fra il livello minimo (di attivazione della pompa) e
     quello di sfioro (di troppo-pieno), pari a 1,40 m, assicura un volume netto di raccolta di 19,4 mc,
     corrispondente ad oltre 10 mm di precipitazione uniformemente distribuita sulla superficie presidiata.
     Qualora l’intensità e/o il prolungarsi della precipitazione dovessero superare tanto il volume di raccolta
     della vasca (volano) quanto la portata della pompa di estrazione (sempre in funzione sopra il livello
     minimo), il volume eccedente (2^ pioggia) viene sfiorato (per troppo-pieno) dalla vasca con una tubazione
     sifonata; in questa situazione la vasca funziona come decantatore-disoleatore continuo fino al ristabilirsi di
     un livello d’acqua inferiore a quello di sfioro; poiché la vasca ha un volume utile (fino al livello di sfioro) di
     26 mc, alla portata corrispondente ad una precipitazione media di 30 mm/h (distribuita su 1˙910 mq), essa
     assicura un tempo di permanenza di 27 minuti, sufficiente a garantire la decantazione (continua) di eventuali
     solidi e la separazione (flottazione spontanea) di eventuali oli.
     Per l’estrazione dell’acqua dalla vasca (volano) viene utilizzata una pompa avente una portata di 2,5 lt/s che
     assicura lo svuotamento della vasca (fino al livello minimo) in poco più di 2 ore.
     L’acqua estratta viene convogliata ad un decantatore-disoleatore statico che garantisce un tempo di
     permanenza di oltre 1 ora; gli eventuali oli che flottano in superficie vengono estratti dal disoleatore
     mediante apertura di una valvola manuale di adduzione ad un pozzetto di raccolta del volume di 1˙000 lt nel
     quale è installato un controllo di livello con segnalazione di massimo riempimento (del pozzetto) e
     conseguente allarme (visivo). Prudenzialmente, a valle del decantatore-disoleatore statico, è stato pure
     installato un disoleatore finale con filtro a coalescenza.
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     Le acque meteoriche di dilavamento trattate negli impianti ➀ e ➁ , unitamente alle acque meteoriche dei
     pluviali delle coperture, attraversano un pozzetto di ispezione e vengono recapitate nel collettore fognario
     comunale delle acque bianche, con recapito finale nella rete idrografica, nel rispetto dei limiti tabellari
     prescritti per lo scarico in corso d’acqua superficiale, come risulta attestato dagli esiti dei controlli analitici
     (allo scarico) finora effettuati (vedasi allegato 2). A monte del pozzetto di ispezione, la tubazione di scarico
     delle acque meteoriche risulta diaframmata a 200 mm in modo da poter sfruttare, quando occorresse, anche
     il volume di invaso delle canalizzazioni e degli impluvi della pavimentazione.
     Nello schema a blocchi che segue è rappresentato il modello concettuale del sistema di trattamento delle
     acque meteoriche di dilavamento delle aree impermeabilizzate scoperte dell’impianto di autodemolizione in
     discussione.




     Suolo e sottosuolo
     Tutte le operazioni finalizzate alla bonifica degli autoveicoli fuori uso e al loro smontaggio, vengono svolte
     manualmente dal personale della ditta con l’ausilio di ponti elevatori e specifici dispositivi e apparecchiature
     in aree impermeabili e resistenti, delimitate e idraulicamente compartimentate. L’attività della ditta
     comprende esclusivamente operazioni “a secco”, che non richiedono cioè l’impiego della risorsa idrica.
     L’impianto non produce alcun refluo industriale ed i colaticci dell’area di “messa in sicurezza / smontaggio /
     demolizione” e del capannone magazzino vengono infatti raccolti in apposita vasca e gestiti come rifiuti
     conferiti a Terzi autorizzati. Tutti i depositi di rifiuti liquidi prodotti dalla ditta (oli, liquidi antigelo, ecc...)
     sono presidiati da bacini di contenimento, appoggiati su pavimentazione impermeabile e resistente.
     L’area scoperta di pertinenza dell’impianto di autodemolizione è impermeabilizzata e sagomata con
     pendenze idonee a garantire lo sgrondo delle acque meteoriche di dilavamento verso una rete di caditoie e
     canalette grigliate all’uopo raccordate a collettori di esaurimento afferenti a n. 2 impianti di trattamento con
     recapito nel collettore fognario delle acque bianche che serve la zona produttiva di Via San Benedetto.
     Per quanto sopra, la ditta ritiene di aver adottato tutte le misure e le cautele necessarie per evitare
     immissioni incontrollate che possano interessare la componente ambientale suolo-sottosuolo-acque
     sotterranee, sulla quale pertanto si possono ragionevolmente escludere impatti di sorta.
     Rumore
     L’emissione di rumore, ascrivibile all’esercizio dell’impianto di autodemolizione, è determinata unicamente
     dalle operazioni di movimentazione degli autoveicoli con carrelli elevatori. L’attività di bonifica degli


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     autoveicoli fuori uso non prevede l’uso di apparecchiature rumorose, se non in modo saltuario e occasionale
     (per l’utilizzo di utensili manuali elettropneumatici).
     La ditta è situata in un’area urbanizzata a destinazione produttiva ed il recettore abitativo più vicino, che
     può essere interessato dalle emissioni acustiche dell’attività, si trova ad una distanza di oltre 200 m in
     direzione sud-ovest. L’attività viene svolta in periodo diurno, nell’intervallo temporale compreso tra le 8.00
     e le 18.30. Al fine di verificare l’impatto acustico dell’attività è stata condotta una indagine fonometrica in
     ambiente esterno i cui risultati, riportati nella relazione tecnica argomento dell’Elaborato B, attestano il
     rispetto dei limiti acustici previsti dal D.P.C.M. 01/03/1991, così come risulta ampiamente rispettato il limite
     differenziale diurno di 5 dB previsto dal D.P.C.M. 14/11/1997 in corrispondenza del recettore più vicino.
     Paesaggio
     L’impianto si inserisce all’interno del perimetro nord-ovest della Z.A.I. “San Benedetto” del Comune di
     Bressanvido ed è perimetrato sui lati prospicienti le aree agricole contermini da un filare arboreo di mitiga -
     zione ambientale-paesaggistica.
     Si ritiene che il filare arboreo in essere sia sufficiente a mascherare l’impianto di autodemolizione, soprattut-
     to se si considera la sua modesta estensione, occupante una superficie complessiva pari a 4˙460 mq, inferiore
     a quella di un campo calcio. Si evidenzia tuttavia come la natura caduciforme degli esemplari piantumati
     tenda di fatto a “indebolire” l’effetto mascherante del filare arboreo in concomitanza della stagione fredda.
     Per questa ragione si ritiene di poter valutare l’impatto nei confronti della componente ambientale “paesag-
     gio” come lieve. Per quant’altro si rimanda alla Documentazione fotografica argomento dell’Elaborato C3.
     In sede di sopralluogo è stato richiesto di presentare un computo metrico estimativo per l’integrazione della
     barriera arborea esistente.
     Viabilità
     La viabilità di avvicinamento principale al sito è costituita:
     • per le direzioni da sud: dalla S.P.51 (del “Vicerè”) e dalla diramazione denominata “Soella” della S.P.53
     (“Postumia”), che si incrociano in corrispondenza del cosiddetto “croceron” di Pozzoleone a est della zona
     artigianale “S. Benedetto” in cui si trova il sito;
     • per le direzioni da nord: da Via Bassanese Inferiore – Via Scaldaferro (S.P. 52 “Bassanese”).
     Le strade suddette consentono tutte l’immissione su Via S. Benedetto, da una laterale della quale, Via
     dell’Artigianato, è possibile accedere al complesso di MG Marostica Autodemolizione s.r.l. e di Marostica
     Giuseppe Rottami S.p.A..
     La viabilità interna della Z.A.I., costituita principalmente da Via dell’Artigianato, è stata realizzata per poter
     sopportare il traffico veicolare pesante determinato dall’esercizio delle attività presenti nella Z.A.I. stessa ed
     è oggettivamente poco trafficata essendo interessata dal passaggio di un centinaio di mezzi pesanti al giorno;
     si stima che Via dell’Artigianato abbia caratteristiche (tracciato e sezione) tali da poter sopportare, senza
     particolari problemi, un traffico di 50 passaggi/ora che corrisponde ad almeno 500 passaggi/giorno in
     periodo diurno, valore che viene pertanto assunto come “soglia critica del traffico”.
     Il traffico veicolare determinato dall’attività è limitato alla fascia feriale diurna ed è rapportato alla
     consistenza massima dei conferimenti all’impianto, fino ad un massimo di circa 800 autoveicoli/anno; a
     questo valore (massimo potenziale) corrisponde una media giornaliera di 4 veicoli/giorno, con punte fino a
     10 veicoli/giorno, che vengono conferiti direttamente dai proprietari o mediante carroattrezzi e furgonati.
     Il traffico indotto determinato dal conferimento degli autoveicoli all’impianto è pertanto riconducibile in
     misura principale alla componente di traffico “leggero” (vettori < 35 q.li), seppur occasionalmente possano
     essere impiegate per i conferimenti anche delle bisarche. Per le operazioni di allontanamento dei rifiuti
     prodotti vengono impiegati mezzi pesanti con una frequenza corrispondente ad un trasporto giornaliero
     (quando effettuato). In linea generale per le attività di autodemolizione si riscontra un incremento stagionale
     dei conferimenti in corrispondenza delle scadenze del bollo auto. In questi periodi si ritiene di poter
     considerare (conservativamente) un traffico veicolare massimo corrispondente al conferimento di 10
     veicoli/giorno, pari quindi ad un massimo di 20 passaggi al giorno (ingresso/uscita).
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     L’impianto di autodemolizione in questione esiste da persi decenni e il suo volume di traffico indotto
     risulta già ricompreso all’interno del flusso veicolare attualmente insistente sulla viabilità locale, non
     essendo previsto alcun incremento di potenzialità dell’impianto.
     Il contributo del traffico indotto dalla ditta, assunto prudenzialmente pari ad un massimo di 10 conferimenti
     di veicoli leggeri e un trasporto pesante al giorno, risulta oggettivamente irrilevante in raffronto all’intenso
     traffico veicolare insistente sulla viabilità locale.
     Risorse naturali, Flora, Fauna
     Per quanto riguarda gli aspetti naturalistici, considerato che l’impianto si localizza nell’ambito di un contesto
     urbanizzato a destinazione produttiva, nell’area non sono presenti biotipi pregiati o di particolare interesse
     naturalistico e non sono nemmeno presenti specie protette da leggi nazionali, regionali e/o da convenzioni
     internazionali, com’è del tutto logico attendersi date le caratteristiche dell’area stessa. In particolare, non si
     rilevano Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) e/o Zone a Protezione Speciale (Z.P.S.) nelle vicinanze
     dell’impianto, distante circa 1 km a nord-est dalla Roggia Lirosa, che appartiene al sito della rete Natura
     2000 più prossimo (il SIC IT3220040 “Bosco di Dueville e Risorgive limitrofe”).
     Il sito inpiduato non è interessato da scarichi o contributi riconducibili all’attività, escludendosi pertanto
     che l’esercizio dell’impianto di autodemolizione possa comportare effetti significativi di sorta sul sito stesso,
     come risulta dalla “Attestazione della non necessità di effettuare la V.Inc.A.”, argomento dell’Elaborato D.
     Salute dei Lavoratori e delle persone
     Date le caratteristiche dei rifiuti gestiti, le modalità di trattamento ed i presidi ambientali in essere si può
     ragionevolmente escludere qualsivoglia effetto negativo sulla salute pubblica legato alla presenza di
     sostanze tossiche; per quanto concerne le radiazioni (ionizzanti e non), è esclusa la presenza di materiali
     radioattivi ai sensi del D. Lgs. 17/03/95, N. 230 e la natura dei rifiuti gestiti è tale da escludere la presenza di
     agenti patogeni.
     Per quanto già argomentato, l’impianto non può dar luogo ad emissioni aeriformi significative tali da
     comportare impatti di sorta nei confronti dell’ambiente circostante.
     In merito al rumore, si ribadisce come i livelli acustici misurati risultino compatibili con i limiti acustici
     previsti. Inoltre i livelli differenziali di rumore presso i recettori più vicini risultano ampiamente inferiori al
     limite diurno di 5 dB.
     L’impianto è stato al tempo valutato anche sotto il profilo della sicurezza, con particolare riferimento al
     rischio incendio. La specifica problematica è stata affrontata realizzando un impianto antincendio fisso con
     idranti in numero e in posizioni tali da presidiare integralmente l’area di impianto.
     La conformità antincendio dell’impianto è stata riconfermata presso il Comando Provinciale dei VV.F. di
     Vicenza, come da S.C.I.A. del 23/02/2015, riportata in allegato 4.

     MISURE MITIGATIVE PROPOSTE
     Gli apprestamenti implementati dalla ditta fin dal suo insediamento si rilevano indubbiamente a tutt’oggi
     efficaci sotto il profilo ambientale e, data l’assenza di criticità e anche considerata la concreta modesta
     consistenza dell’impianto in questione, non risulterebbe necessaria l’implementazione di ulteriori interventi
     di mitigazione.
     In relazione alle possibili misure mitigative richieste dalla nuova procedura di verifica introdotta dall’art.13
     della L.R. n.04/2016, la ditta ha proposto le seguenti specifiche iniziative/lavori:
     - potenziamento della barriera di mitigazione ambientale in essere mediante la piantumazione addizionale
     di una siepe di lauro in modo da ridurre ulteriormente l’interferenza visiva dal lato campagna anche durante
     l’inverno e comunque nella parte bassa non adeguatamente mascherata dalle chiome arboree;
     - ristrutturazione del sistema di illuminazione della ditta mediante sostituzione dei dispositivi illuminanti
     tradizionali con lampade e fari a LED, più efficienti dal punto di vista energetico. Questo intervento
     comporterà una riduzione dei consumi elettrici della ditta, con un vantaggio non solo economico ma anche
     ambientale;
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     - nonostante non si riscontrino fessurazioni passanti né deformazioni della piastra, la pavimentazione
     esterna presenta, in una zona di passaggio del carrello elevatore, un diffuso sfaldamento dello strato
     superficiale di finitura al quarzo, intensificatosi particolarmente durante quest’ultimo periodo a seguito di
     ripetuti fenomeni di gelo-disgelo. A questo fenomeno di degrado superficiale si potrebbe porre rimedio con
     l’applicazione di specifiche malte cementizie, ma si ritiene che una soluzione migliore e definitiva, ancorché
     più onerosa, sia rappresentata dalla demolizione e successivo rifacimento della porzione di pavimento
     interessato. Si è pertanto optato per questo intervento, programmato per la primavera prossima, in quanto
     non risulta tecnicamente consigliabile provvedere al getto del massetto di calcestruzzo nella stagione fredda.
     In allegato 5, viene riportato il piano di manutenzione dei piazzali della ditta corredato del preventivo
     dell’impresa incaricata del rifacimento della parte ammalorata del piazzale.
     In sede di sopralluogo è stato richiesto di presentare un computo metrico estimativo per l’integrazione della
     barriera arborea esistente, pervenuto in data 28 marzo 2019.

                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     La presente procedura riguarda un’attività esistente in fase di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio,
     secondo quanto introdotto dall’art.13 della L.R. n.04/2016.
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
     riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire e conformi a
     quanto previsto dalla DGRV 1020/2016.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
     dell’impianto ovvero la possibilità di interventi mitigativi particolari rispetto alla realtà esistente consolidata.
     Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                           Tutto ciò premesso, si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
               al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1. L’azienda è comunque impegnata ad acquisire dalla Provincia di Vicenza il rinnovo dell’autorizzazione
      all’esercizio dell’attività di autodemolizione, comprensiva dell’autorizzazione allo scarico.
     2. Entro 180 giorni dalla notifica del provvedimento di verifica di assoggettabiltà alla V.I.A. dovranno
      essere realizzate gli interventi mitigativi proposti, in tema di potenziamento della barriera di
      mitigazione ambientale, ristrutturazione del sistema di illuminazione e parziale rifacimento delle
      pavimentazioni; di tali interventi dovrà essere data evidenza, con relazione tecnica descrittiva
      comprensiva di idoneo riscontro fotografico.



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                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
                            Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




     3.   Nel rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio dovranno essere previsti:
     - un monitoraggio periodico dell’impatto acustico, secondo le indicazioni citate in premessa;
     - il rispetto delle seguenti prescrizioni allo scarico:
     a) la concentrazione dei parametri allo scarico deve rientrare nei limiti previsti dalla Tabella 3, Allegato 5,
     colonna “scarico in corso d’acqua superficiale” alla parte III del D.Lgs. n.152/2006. I limiti indicati non
     possono in alcun caso essere conseguiti mediante diluizione con acque impiegate esclusivamente allo scopo;
     b) lo scarico delle acque reflue di dilavamento (prima pioggia) nella condotta “acque bianche” deve avvenire
     attraverso idoneo pozzetto di ispezione e campionamento, che dovrà essere mantenuto costantemente pulito
     ed accessibile;
     c) si dovrà provvedere all’attenta e costante conduzione dell’impianto di trattamento e della strumentazione
     annessa (contatori, contaore, sensori, allarmi, ecc.), segnalando tempestivamente a Provincia ed Arpav
     eventuali anomalie o disfunzioni che si dovessero verificare;
     d) la ditta dovrà registrare su supporto cartaceo/informatico le operazioni di manutenzione programmata e
     straordinaria che vengono eseguite all’impianto di depurazione, nonché eventuali rotture o disfunzioni delle
     apparecchiature al suo servizio. Dovrà altresì essere annotata la data del pieno ripristino delle stesse;
     e) dovrà essere effettuata con cadenza almeno annuale un’analisi chimica accreditata, dello scarico delle
     acque reflue di dilavamento (prima pioggia), per i seguenti parametri: pH, conducibilità elettrica, COD,
     SST, ferro, nichel, rame, zinco, piombo, alluminio, grassi e olii animali e vegetali, idrocarburi totali,
     tensioattivi totali"; in considerazione delle concentrazioni rilevate per il parametro Fe, se ne chiede un
     controllo semestrale.
     4. Al fine di promuovere l’ottimizzazione e massimizzazione delle operazioni di riciclaggio si dovrà
        provvedere alla rimozione dei seguenti componenti: catalizzatori, componenti in vetro, componenti
        metallici (contenenti rame, alluminio, magnesio), pneumatici, grandi componenti in plastica (qualora
        tali materiali non vengano separati nel processo di frantumazione), centraline elettroniche, cablaggi e
        autoradio / lettori musicali – video; nel caso gli autoveicoli vengano sottoposti a pressatura si dovranno
        altresì rimuovere: motore, cambio, trasmissione, dispositivi idroguida e radiatore.
     5. L’azienda dovrà sempre attuare la procedura di gestione atta a garantire nel tempo l’integrità delle
        pavimentazioni, fissando criteri valutativi che, partendo dall’analisi della situazione attuale,
        consentano di prevenire e/o intervenire nelle fasi di deterioramento delle superfici.
     6. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
        addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
        sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro
        preliminarmente al rinnovo dell’autorizzazione.
     7. In tema di lotta alle zanzare si prescrive di:
     a) conservare gli pneumatici in aree rigorosamente coperte o, in alternativa, disporli a piramide, dopo averli
     svuotati da eventuale acqua, ricoprendoli con telo impermeabile fisso e teso, assicurandosi che non formi
     pieghe o cavità dove possa raccogliersi acqua piovana;
     b) eliminare o stoccare in luoghi chiusi gli pneumatici fuori uso e non più utilizzabili, dopo averli svuotati
     da ogni contenuto di acqua;
     c) procedere ad una periodica disinfestazione larvicida, da effettuare tra aprile e ottobre, delle aree interessate
     da dette attività;

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       d) avere cura nell'evitare la formazione di tutti ristagni d'acqua occasionali, comprese le pieghe di
       eventuali teloni di copertura, e provvedere alla loro eliminazione nel caso essi comunque abbiano a
       formarsi.



     Vicenza, 11 aprile 2019

       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Andrea Baldisseri




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