su_1325_2019_dete.pdf

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINAZIONE N° 1325 DEL 06/09/2019

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA: MALTAURO ROTTAMI SRL
     PROGETTO: DOMANDA DI RINNOVO E MODIFICA/AGGIORNAMENTO (IN MERITO
     ALLO SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ DI PREPARAZIONE PER IL RIUTILIZZO R12
     DI RIFIUTI NON PERICOLOSI METALLICI) DEL PROVV.TO N. 006/SUOLO
     RIFIUTI/2009 COME INTEGRATO DAL PROVV.TO N. 51069/AMB DEL 10/07/2013 E
     NULLA OSTA N. 51728 DEL 03/08/2018
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: VIA MONTE PASUBIO N. 171 - COMUNE DI ZANE

                            IL DIRIGENTE
     Vista la documentazione presentata con nota prot.n.83033 del 17 dicembre 2018, con successive
     integrazioni, da parte della ditta Maltauro Rottami srl con sede legale e operativa in in comune di
     Zanè, via Via Monte Pasubio n. 171, relativa al progetto di un “ Impianto di smaltimento e
     recupero di rifiuti di rifiuti inerti e di deposito di materie prime, con capacità complessiva
     superiore a 10 t/giorno.” richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai
     sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti di
     infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
     complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
     della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della parte seconda
     del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i..
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 07 gennaio 2019, contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, appl\ica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.
     Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni del
     del Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, con nota agli atti prot.n.8167 del 08.02.2019, e del
     Comune di Zanè, con nota agli atti prot.n.9253 del 13.02.2019, trasmesse al proponente per le



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     considerazioni di pertinenza, con nota prot.n.23238 del 24.04.2019, all’interno della comunicazione
     con la quale è stata inoltrata la richiesta di integrazione.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 05 settembre 2019, ha
     disposto l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel
     parere n.23/2019 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
     urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
     rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
     l'autorizzazione dell'intervento.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.2 del 10/01/2019 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2019-2021;
     Richiamato altresì il Decreto Presidenziale n. 11 del 31/01/2019 con cui è stato approvato il Piano
     Esecutivo di Gestione 2019/2021 e il Piano Performance 2019/2021;

                         DETERMINA

      1. che il progetto della ditta Maltauro Rottami srl con sede legale e operativa in in comune di
        Zanè, via Monte Pasubio n.171, relativa al progetto di un “Impianto di smaltimento e
        recupero di rifiuti di riufiuti inerti e di deposito di materie prime, con capacità complessiva
        superiore a 10 t/giorno” è escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale
        di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere
        n.23/2019, allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e
        sostanziale;
      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;
      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Zanè, ad
        ARPAV, all’ULSS n.7 Pedemontana, alla società Viacqua spa.
      5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
      6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line.




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                            INFORMA
     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
     Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
     presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
     data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
     Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
     autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.


     Vicenza, 06/09/2019

                                    Sottoscritta dal Dirigente
                                     (MACCHIA ANGELO)
                                      con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
                            Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                      Maltauro Rottami S.R.L.
                            PARERE N. 23/2019

     Oggetto: Domanda di rinnovo e modifica/aggiornamento (in merito allo svolgimento dell’attività di pre-
     parazione per il riutilizzo R12 di rifiuti non pericolosi metallici) del provv.to n. 006/suolo rifiuti/2009
     come integrato dal provv.to n. 51069/AMB del 10/07/2013 e nulla osta n. 51728 del 03/08/2018.
     PROPONENTE:            Maltauro Rottami srl
     SEDE LEGALE:           Via Monte Pasubio n. 171 – Zanè
     SEDE INTERVENTO:         Via Monte Pasubio n. 171 – Zanè
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianto di recupero di rifiuti non pericolosi
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                      infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                      pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                      operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                      decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:        \\\
     DATA DOMANDA:           17 dicembre 2018
     DATA PUBBLICAZIONE:        07 gennaio 2019
     DATA INTEGRAZIONI:        14 maggio, 15 luglio e 27 agosto 2019

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
     - Studio preliminare ambientale;
     - Dichiarazione di non avvio procedura di VINCA e Relazione tecnica;
     - Relazione tecnica descrittiva ex DGRV n. 2966/06;
     - Previsionale di impatto acustico;
     - Relazione gestione acque di scarico;
     - Piano di gestione Operativa ex DGRV n. 2966/06;
     - ELABORATO GRAFICO: Planimetria layout delle aree stato di progetto;
     - ELABORATO GRAFICO: Planimetria layout delle aree stato di fatto;
     - ELABORATO GRAFICO: Planimetria delle reti di scarico e manufatti di depurazione.

                                 PREMESSE
     La ditta esercita l’attività di messa in riserva R13 e recupero R12/R4 di rifiuti speciali non pericolosi metallici.
     L’istanza presentata riguarda, oltre al rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio, la richiesta di modifica
     dell’attività di gestione rifiuti attualmente svolta.
     L’attività è stata sottoposta alla procedura di V.I.A. nel corso del 2008.
     Lo stabilimento si compone di un fabbricato industriale parzialmente tamponato e dei relativi scoperti pavi-
     mentati, per una superficie complessiva di circa 9.060 mq.
     Tutte le aree, pari a circa 6.600 mq, dove viene svolta attività di gestione dei rifiuti, sia interne che esterne ai
     fabbricati, sono accomunate dall’avere i medesimi standard costruttivi che consistono in una pavimentazione
     di tipo industriale in cls armato con rete metallica elettrosaldata e di spessore pari a 18‐20 cm, dotata di pen -


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     denze in grado di favorire il deflusso delle acque di dilavamento e degli eventuali spanti verso la rete di rac -
     colta; i fabbricati esistenti non hanno subito modifiche e non se ne prevedono di nuove.
     La Società intende far precedere all’operazione di recupero completo R4 una fase preliminare di miscelazio-
     ne dei rifiuti che saranno oggetto del recupero completo: tale operazione preliminare permette di omoge -
     neizzare i rifiuti e rendere più efficiente la fase successiva di recupero completo.
     Alle operazioni di recupero di rifiuti di terzi sarà affiancata la gestione di rifiuti, di cui la Maltauro è “nuovo
     produttore” o “produttore iniziale”, rispettivamente costituiti dai residui derivanti da esse e dei rifiuti deri-
     vanti dalle manutenzioni delle strutture impiantistiche, per i quali la Società intende svolgere l’attività di
     stoccaggio coperto da garanzia finanziaria.

                              UBICAZIONE
     Il sito si trova al margine della Provinciale n. 66, nel tratto di via Monte Pasubio che interseca l’Autostrada
     Valdastico in un contesto pianeggiante ampiamente antropizzato per la presenza industriale e logistica diffu-
     sa lungo tutta l’arteria viaria.
     L’attività di gestione di rifiuti è svolta nello stabilimento ubicato in zona produttiva.
     Il sito è accessibile dalla Provinciale n. 66 “Garziere”, che collega le due direttrici rappresentate dalla Provin -
     ciale n. 349 “Costo” a Zanè e dalla n. 350 “Val d’Astico” a Santorso.




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                              Ortofoto del sito

                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Zanè;
     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Zanè;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque;
     • Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali, anche pericolosi;
     • Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni;
     • Rete Natura 2000.
     Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
     territoriale che interessano l’area, ma si ritengono necessari i seguenti approfondimenti.
     P.I. DEL COMUNE DI ZANÈ
     Si dovrebbe chiarire se l’autorizzazione rifiuti dovrà essere rilasciata in variante alle norme del PI (art. 30
     destinazioni d’uso) nella parte che, relativamente a tutte le zone industriali/artigianali, vieta l’insediamento
     di nuove attività produttive insalubri di prima classe.
     PIANO REGIONALE PER LA TUTELA DELLE ACQUE
     Non è stato approfondito il fatto che l’area interessata dell’impianto:
     - Nella Fig. 2.2 (Carta della Vulnerabilità Intrinseca della falda freatica della Pianura Veneta) è all’interno
     della zona con “Grado di vulnerabilità - A: alto” – VALORI SINTACS 50 – 70.
     - Nella Tav. 36 (Zone omogenee di protezione dall'inquinamento) è all’interno delle Zone omogenee di
     protezione- Zona della ricarica.

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     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     L’attività di gestione di rifiuti di terzi attualmente autorizzata si sostanzia nello svolgimento di 3 operazioni
     di recupero identificabili con le seguenti sigle elencate dal D.Lgs. n. 152/06 e s.m.i. all’allegato C:
         R13 “Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a
         R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti)”;
         R12 “Scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11”;
         R4 “Riciclaggio /recupero dei metalli e dei composti metallici”.
     In particolare, per quanto riguarda lo svolgimento dell’operazione identificata con la sigla R12, essa
     attualmente è autorizzata ai sensi del Provv.to n. 51069/AMB del 10/07/2013 senza nessuna più precisa
     specificazione e solo per il codice EER 120199.
     L’attuale elenco dei codici EER autorizzati e gestibili presso lo stabilimento è il seguente:




     Per quanto riguarda il layout d’impianto, esso è stato recentemente sottoposto ad un leggero aggiornamento
     approvato con Nulla Osta n. 51728 del 03/08/2018 e il suo aspetto è quello riportato nella figura sottostante:




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     Le modifiche previste dal progetto sono le seguenti:
     1. Nell’aumento delle potenzialità di messa in riserva R13 con aumento delle capacità di stoccaggio delle R13
     dagli attuali 2838 t/giorno di potenzialità giornaliera a 8983 t/giorno giornaliera massima di cui 3 t di
     pericolosi
     2. L’aggiornamento - modifica della planimetria di layout dell’impianto (si veda l’immagine riportata sotto).




     3. Nell’estensione della possibilità di effettuare attività identificabili con la sigla R12 (come meglio definite
     nel seguito) anche per tutti gli altri codici EER oggetto dell’autorizzazione (non solo per i rifiuti identificabili
     con il codice EER 120199).
     4. La richiesta di autorizzazione alle emissioni in atmosfera derivanti dallo svolgimento dell’operazione di
     R12 RV nel caso sia svolta mediante strumenti per il taglio a caldo.
     5. Nell’inserimento nell’elenco dei codici EER per i quali è possibile effettuare attività di gestione anche i
     seguenti: 020110, 120104, 160118, 160214, 160216, 160304, 191001, 191002, 191203 e limitatamente ai rifiuti
     costituiti da spezzoni di cavi anche i codici 170411, 191203.
     6. Nella precisazione che per i codici EER che identificano rifiuti rientranti nel campo di applicazione del
     Reg. UE n. 715/2013, la Maltauro pur autorizzata al recupero R4 ha sospeso l’esecuzione dell’operazione a far

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     data dall’entrata in vigore del regolamento, poiché sprovvista di un sistema di gestione certificato come
     richiesto dallo stesso. L’azienda sta implementando il sistema ed è in procinto di sottoporlo a certificazione,
     sarà cura dell’azienda comunicare l’esito positivo di tale attività.
     Il progetto di modifica dunque si caratterizza per un notevole aumento della capacità dello stoccaggio
     (messa in riserva R13) attuato mediante una razionalizzazione dell’uso delle superfici scoperte sulle quali
     sono state inpiduate nuove ampie aree di accumulo.
     La richiesta di aumentare molto le quantità in deposito è dettata da due esigenze aziendali:
     - poter far fronte a periodi nei quali le acciaierie cui viene destinato l’EoW recuperato non ritirano a causa di
     fermi impianti eccezionali o legati al periodo di chiusura estiva;
     - accumulare il rottame preferibilmente ancora classificato come rifiuto piuttosto che come EoW.
     Stante la potenzialità giornaliera di 500 t/gg farà si che l’accumulo mediamente non duri più di 18 gg,
     dunque ben al di sotto dei valori indicati come ottimali nelle migliori tecniche del settore.
     Per quanto riguarda lo svolgimento delle attività di trattamento, il progetto di modifica prevede
     l’introduzione delle operazioni identificate con la sigla R12 che comunque saranno residuali rispetto allo
     svolgimento dell’operazione R4 o addirittura saranno funzionali ad essa.
     DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
     La Maltauro Rottami Srl, esercita l’attività di gestione rifiuti oggetto della domanda di rinnovo usufruendo
     delle strutture dello stabilimento di proprietà di Via Monte Pasubio, 171 – 36010 Zanè (VI), identificato
     catastalmente al foglio n. 2 del Catasto terreni del Comune di Zanè dai mappali n. 321, 322. La superficie
     complessiva dell’area è pari a 11.160 mq.
     Al fine di esercitare tale attività ha ottenuto negli anni i seguenti titoli abilitanti:




     L’istanza oggetto del presente studio oltre al rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio, prevede anche la
     richiesta di modifica dell’attività di gestione rifiuti attualmente svolta. L’attività anche considerando la
     modifica rimane sempre riconducibile alla stessa fattispecie progettuale per la quale è stata sottoposta alla
     V.I.A. nel corso del 2008.
     La modifica di cui si chiede l’autorizzazione pur non variando la potenzialità di tale operazione è stata
     ritenuta in grado di apportare un contributo, in termini di potenziale impatto ambientale, che necessita di un
     aggiornamento di valutazione rispetto all’esito della V.I.A. conclusasi con giudizio di compatibilità positivo
     con prescrizioni nel 2008 (si veda prot. Provincia Vicenza n. 38275 del 27/05/2008); rifacendosi dunque alla
     tipologia progettuale di cui alla categoria n. 8 “Altri progetti”, lettera t, si è attivata l’iter di Verifica di
     assoggettabilità alla VIA.


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     Poiché per la tipologia impiantistica cui il progetto in discussione è riconducibile, non sono ancora state
     emanate linee guida in merito alle migliori tecniche disponibili, e poiché il la principale modifica prevista
     dal progetto è l’aumento consistente della capacità di stoccaggio, si è scelto di fare riferimento alle “Linee
     guida per la gestione operativa degli stoccaggi negli impianti di gestione dei rifiuti e per la prevenzione dei
     rischi” contenute nella più recente Circolare Ministeriale datata 15/03/2018. Dall’analisi puntuale delle
     migliori tecniche inpiduate si evince come l’impianto sia strutturalmente già idoneo rispetto ai requisiti
     previsti e come le procedure descritte negli elaborati di progetto permettano una gestione rispettosa delle
     buone pratiche per la gestione degli stoccaggi. Si ritiene dunque che l’impatto della misura di progetto
     consistente nel considerevole aumento della capacità di stoccaggio dell’impianto non produca un impatto
     tale da essere ostativo al rilascio dell’autorizzazione.
     Il proponente presenta istanza per l’aumento delle potenzialità di messa in riserva R13 autorizzate. Tuttavia
     la successiva tabella presenta, probabilmente, un errore intendendosi forse che le 8983t (di cui 3 di
     pericolosi) sono da intendersi come la massima istantanea presente (R13) come aumento delle attuali 2838T
     (di cui 0 di pericolosi) attuali. Se così fosse:
     a) il proponente dovrebbe valutare la ipotetica sostanzialità della modifica richiesta alla luce della nota della
     Regione Veneto prot.371117 del 16/09/2015 con oggetto "Chiarimenti in merito alle norme tecniche di
     attuazione del Piano Regionale di gestione dei rifiuti urbani e speciali. DCR del 29 aprile 2015, n. 30" e
     verificare, alla luce di tale valutazione, l'applicabilità del criterio di esclusione descritto alla pagina 19 dello
     Studio preliminare ambientale (distanza 100 m da abitazioni stabilmente occupate).
     b) poichè i rottami presenti in ciascun momento rispetto alla situazione attualmente autorizzata potrebbero
     aumentare di circa tre volte il proponente dovrebbe valutare gli effetti sui contaminanti presenti nelle acque
     di dilavamento da piazzale in particolare:
     - valutando tecnicamente l'idoneità dell'impianto di trattamento con rispetto all'aumento delle
     concentrazioni presenti nelle acque piuttosto che dei volumi captati destinati a rimanere invariati rispetto
     allo stato attuale
     - progettando il monitoraggio delle acque scaricate in rete fognaria con una iniziale adeguata frequenza e
     con rapporti di prova nei quali sia specificamente riportato quale acqua sia stata campionata (scarico della
     prima pioggia o piuttosto scarico della frazione successiva durante l'evento meteorico).
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.
                                111
                  QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     Non sono previste attività progettuali che interferiscano con questo comparto ambientale e non vengono
     riportati studi e analisi di approfondimento.
     Si richiede, quale integrazione, una valutazione sulle emissioni diffuse di polveri.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.



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     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     Per la definizione della rete, le caratteristiche dimensionali delle singole porzioni d’impianto sono state
     reperite dalla documentazione progettuale predisposta nel settembre 2012 per l’adeguamento dell’impianto
     di trattamento delle acque meteoriche di dilavamento dei piazzali mediante realizzazione di una nuova
     vasca di prima pioggia nonché, per la parte di impianto esistente alla data di realizzazione della vasca, dalla
     documentazione storica presente negli archivi dell’azienda e da rilevazioni effettuate nel corso di specifici
     sopralluoghi.
     Le verifiche in merito all’adeguatezza degli impianti alle prescrizioni del Piano di Tutela delle Acque,
     invece, sono state condotte analizzando i rapporti di prova relativi alle analisi delle acque di scarico eseguite
     negli ultimi 4 anni, confrontandone i valori con i limiti di scarico in pubblica fognatura di cui alla Tabella 3
     Allegato 5 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. (non applicando, cioè, le deroghe attualmente concesse con il
     Contratto per il servizio di fognatura e depurazione del 16 gennaio 2015) La rete fognaria, così come gli
     impianti di trattamento delle acque di dilavamento dei piazzali, nel corso degli ultimi 5 anni non hanno
     subito alcuna modifica e presentano lo stesso layout del 2013, quando fu realizzato l’intervento che
     comportò la costruzione di una vasca di prima pioggia (del volume di 30 mc) ad integrazione dell’impianto
     allora esistente. Attualmente la ditta è dotata di due reti distinte di raccolta delle acque meteoriche:
     - La prima, che prevede la raccolta delle acque provenienti dai canali di gronda delle coperture, convoglia le
     portate in pozzi perdenti;
     - La seconda, che costituisce la rete di raccolta delle acque di dilavamento del piazzale adibito a deposito di
     materiali ferrosi, prevede la raccolta delle portate per mezzo di caditoie distribuite su tutta l’area scoperta ed
     il convogliamento delle portate all’esistente impianto di trattamento.
     Le acque raccolte da questa seconda rete, una volta trattare dall’impianto di disoleazione vengono avviate
     alla pubblica fognatura previo il passaggio attraverso un misuratore di portata ed un pozzetto di prelievo
     campioni con 30cm di pescaggio. Nello specifico, la vasca di prima pioggia stocca i primi 30 mc di acque di
     dilavamento, mentre i volumi eccedenti vengono avviati al gruppo di trattamento dissabbiatore-disoleatore
     in continuo, mediante un by-pass presente nella vasca stessa. Al termine dell’evento meteorico, trascorse 48
     ore nell’arco delle quali l’acqua all’interno della vasca ha potuto sedimentare i solidi sospesi, il gruppo di
     pompaggio inizia le operazioni di svuotamento della vasca conferendo le acque al medesimo gruppo
     dissabbiatore-disoleatore. Una volta transitate attraverso il disoleatore, le acque vengono quindi scaricate
     nella fognatura nera posta lungo via Volta.
     Gli oli che si accumulano nel separatore ed i fanghi che si accumulano sul fondo della vasca di prima pioggia
     e del sedimentatore, vengono periodicamente prelevati da ditte specializzate al fine di garantire un adeguato
     funzionamento dell’impianto.
     L’impianto attualmente installato presso lo stabilimento Maltauro Rottami srl è dimensionato per
     dissabbiare e disoleare l’intera portata meteorica generata dai piazzali. Dalla documentazione relativa
     all’impianto esistente prima dell’intervento del 2012 (costruzione della vasca di prima pioggia), si desume
     che il sedimentatore ed il separatore sono stati dimensionati secondo quanto indicato dalla norma UNI EN
     858-2, prevedendo un volume di dissabbiatore di circa 6.000 litri ed una portata massima di trattamento pari
     a 40 l/s. Le dimensioni della vasca, invece, sono state calcolate nel 2012 considerando l’estensione della
     superficie scoperta al tempo afferente all’impianto Sscoperta=6.000 mq ed attribuendo un volume della vasca
     tale da poter laminare le acque di prima pioggia (perché maggiormente cariche di inquinanti) conseguenti ai
     primi 5mm di pioggia caduti sull’area. A seguito degli interventi di ristrutturazione avvenuti all’interno
     dello stabilimento, la superficie attuale dei piazzali è stimabile in 6.600 mq con un conseguente ammanco
     teorico di volume di prima pioggia di 3mc rispetto alle indicazioni del PTA.




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     La relazione dettaglia il trattamento ed il destino delle acque meteoriche raccolte da piazzale. Le acque
     meteoriche raccolte dai tetti vengono convogliate in pozzi perdenti. Il proponente dovrebbe integrare il
     materiale predisposto:
     - con la localizzazione dei pozzi perdenti, considerando la protezione all'accesso accidentale di sostanze
     indesiderate valutando il rischio di veicolazione nelle acque di falda;
     - stante la richiesta in corso di autorizzazione ex art.269 c.2, con una relazione che circostanzi la valutazione
     del rischio della contaminazione delle acque meteoriche da tetto proveniente dalle emissioni.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto, in particolare attraverso gli interventi previsti per
     il potenziamento dell’impianto di depurazione.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     Non sono previste attività progettuali che interferiscano con questo comparto ambientale e non vengono
     riportati studi e analisi di approfondimento.
     Come segnalato nell’analisi della cartografia del P.T.C.P., il sito di progetto dista più di 1.200 m dal
     perimetro dell’area di cattura del punto di captazione più vicino.
     Dal sopralluogo in fase di visita istruttoria del 13/2/2019 è emerso un diffuso ammaloramento delle superfici
     esterne impermeabilizzate che determinano una criticità significativa in rapporto alla tipologia
     geolpedologica del terreno sottostante e alla possibilità di percolamenti di sostanze la cui natura non è
     identificata e si richiede integrazione con valutazione dello stato di fatto della pavimentazione ed eventuale
     progetto di risanamento. Dalla documentazione non sono riuscito a notare la descrizione di eventuali
     cisterne. Se fossero presenti, andranno descritti (volume, interrata o fuori terra), evidenziando prove di
     tenuta e presenza di bacino di contenimento o precauzioni di raccolta spanti.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto, in particolare attraverso gli interventi previsti per
     ripristinare e mantenere lo stato di integrità delle pavimentazioni ed i chiarimenti per la situazione relativa
     ai pozzi perdenti, cioè all’impossibilità di costituire elemento dei potenziale veicolazione di forme di
     contaminazione delle acque meteoriche di dilavamento.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

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     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     La parte destinata alla gestione dei rifiuti dello stabilimento si compone di due fabbricati industriali
     parzialmente tamponato e dei relativi scoperti pavimentati, per una superficie complessiva di circa 9.060 mq
     di cui circa 2.500 mq coperti; a questa parte prettamente operativa si aggiunge il fabbricato ad uso non
     produttivo, sudpiso in una parte destinata all’amministrazione e servizi igienici assistenziali, ed ad una
     parte ad alloggio del proprietario/custode e le relative pertinenze esterne, per una superficie di circa 2.100
     mq. Tutta l’area è recintata, sui lati est, sud ed ovest con una recinzione prefabbricata in c.a. di altezza pari a
     circa 2.80 m e lungo il confine nord con un muretto sovrastato da recinzione metallica di altezza complessiva
     pari a 1.65 m. Tutte le aree dove viene svolta attività di gestione dei rifiuti, sia interne che esterne ai
     fabbricati, sono accomunate dall’avere i medesimi standard costruttivi che consistono in una pavimentazione
     di tipo industriale in cls armato con rete metallica elettrosaldata e di spessore pari a 18-20 cm, dotata di
     pendenze in grado di favorire il deflusso delle acque di dilavamento e degli eventuali spanti verso la rete di
     raccolta. Automezzi, macchinari e attrezzature Per le proprie attività l’azienda utilizza i seguenti
     automezzi/macchinari e attrezzature per il trasporto dei rifiuti: autocarri con cassone ribaltabile
     posteriormente e/o scarrabile, rimorchi con cassone ribaltabile posteriormente, trattori, semirimorchi di varie
     dimensioni.
                                   • Per le attività interne al sito:
                                   o macchinari utilizzati per la movimentazione dei
                                   rifiuti e degli EOW (caricatore a polipo o con
                                   magnete, pala gommata e muletto), cui si affianca la
                                   pressa cesoia utilizzata per la riduzione
                                   volumetrica dei rifiuti, il banco di lavoro attrezzato
                                   anche con kit di ossitaglio, taglio plasma e trancia
                                   per il loro smontaggio.
                                   Dall’analisi della cartografia e in base alla
                                   informazioni raccolte in fase di sopralluogo, si è
                                   potuto rilevare come l’area di influenza, all’interno
                                   della quale potrebbe determinarsi una variazione
                                   dei livelli di rumore ambientale rispetto alla
                                   situazione ante operam, è limitata ai recettori R1 ed
     R2, situati rispettivamente sul fronte opposto di via Monte Pasubio e presso l’incrocio di via Volta con via
     Galilei. Le nuove attività progettuali prevedono che non verranno introdotte nuove attrezzature, cambi di
     orario, aumenti di potenzialità che possano comportare un aumento delle emissioni rumorose.
                                      Il comune di Zanè (VI) è dotato di un piano
                                      di zonizzazione acustica (DCC n° 31 del
                                      28/06/2001) i cui limiti di emissione,
                                      immissione e qualità sono definiti
                                      rispettivamente all'art. 2, comma 1, lettera e),
                                      comma 3, lettera a) e comma 1, lettera h) della
                                      legge 26 ottobre 1995, n. 447 sono indicati nella
                                      tabelle B, C e D allegate al D.P.C.M 14/11/97 e
                                      riportati in allegato §7.1.
                                      Le misure fonometriche per la stima della
                                      situazione acustica sono state realizzate il giorno
                                      05/12/2018 nei seguenti punti:
                                      Le informazioni che si desumono dall’elaborato
                                      n. 14 “Studio Previsionale di Impatto Acustico” a

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     cura del Ing. Marco Barcaro, evidenziano un fattore fondamentale nell’analisi dell’impatto acustico
     dell’attività in progetto: le modifiche richieste non vanno ad alterare la potenzialità giornaliera di
     trattamento e dunque neanche i flussi veicolari indotti; si può dunque assumere che non vi saranno
     variazioni nelle sorgenti rumorose rispetto a quelle esistenti, perciò lo studio previsionale consiste nella
     verifica dell’attuale rispetto dei limiti imposti dalla zonizzazione acustica menzionata sopra. La
     conformazione dell’impianto (il cui piano di calpestio e leggermente depresso rispetto a quello della viabilità
     su Via Monte Pasubio e la perimetrazione sugli altri lati con pannellature in cls) aiutano a mitigare
     l’emissione di rumore al di fuori del perimetro d’impianto.
     Nel corso delle misurazioni effettuate il giorno 05/12/2018 con attività in pieno svolgimento ha fatto
     registrare risultati (si rimanda all’elaborato richiamato sopra per i dettagli) che sanciscono il rispetto dei
     limiti previsti dalla zonizzazione.
     Relativamente alle modifiche dell’attività di gestione richieste in concomitanza col rinnovo
     dell’autorizzazione all’esercizio la valutazione previsionale d’impatto acustico esclude significativi aumenti
     di emissione e pertanto le misure eseguite debbano ritenersi rappresentative anche della situazione post
     operam. Si ritiene, dunque, che anche questo aspetto ambientale significativo non subisca un’alterazione
     dell’impatto tale da essere elemento ostativo alla valutazione positiva della compatibilità ambientale del
     progetto.
     Si ritiene opportuno prescrivere fin d’ora un monitoraggio – con gli impianti, le attrezzature e le attività
     funzionanti a pieno regime, comprendendo anche la valutazione del traffico indotto come da richiesta
     normativa - per evidenziare la bontà della stima previsionale ed eventualmente per inpiduare ulteriori
     modalità operative o interventi strutturali finalizzati alla limitazione delle criticità laddove si potessero
     riscontrare livelli di emissione acustica superiori a quanto eventualmente indicato nell’autorizzazione in
     deroga.
     Il monitoraggio dovrà, rispetto alla relazione previsionale, anche comprendere l’analisi del traffico indotto,
     con indicazioni riferibili sui percorsi di collegamento alle strade principali usati dai mezzi di trasporto del
     materiale in ingresso e in uscita dal lotto, sul numero dei mezzi dell’attività e sulle emissioni di traffico
     indotto prodotte dall’attività sulle strade afferenti l’area in esame, allo scopo di valutare l’effettiva incidenza
     dei livelli incrementali prodotti dai mezzi – soprattutto pesanti – dell’attività in funzione dell’effettiva
     classificazione secondo DPR n. 142/2004 delle infrastrutture stradali percorse dai mezzi aziendali e privati
     leggeri e pesanti.
     Inoltre qualora al Comune dovessero pervenire lamentele o segnalazioni di disturbo ovvero se il Comune,
     per precauzione, lo ritenesse comunque opportuno, sarà richiesto alla ditta titolare dell’attività di produrre
     adeguate verifiche fonometriche. I risultati delle verifiche dovranno essere consegnati alla
     l’Amministrazione Comunale entro breve tempo dalla suddetta richiesta

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Non sono previste attività progettuali che interferiscano con questo comparto ambientale e non vengono
     riportati studi e analisi di approfondimento. La ditta ottempera già al Dlgs 230/95 smi avendo i portali, uno
     strumento portatile e l'Esperto Qualificato.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.



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     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     Non sono previste attività progettuali che interferiscano con questo comparto ambientale e non vengono
     riportati studi e analisi di approfondimento.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     Il sito è accessibile dalla Provinciale n. 66 “Garziere”, che collega le due direttrici rappresentate dalla
     Provinciale n. 349 “Costo” a Zanè e dalla n. 350 “Val d’Astico” a Santorso. L’ubicazione dell’attività permette
     di raggiungere rapidamente i centri produttivi delle zone industriali limitrofe (in particolare quelle di Schio,
     Marano, Thiene) rappresentando di fatto un continuum urbanizzato con la stessa area produttiva di Schio.
     Al lotto si accede da Nord tramite la viabilità parallela a via Monte Pasubio.
     L’area produttiva, pur essendo raggiunta da arterie (SP 66 e SP 349 var) che di per sé non presentando
     particolari criticità (flussi veicolari equivalenti stimati compresi tra 8.000 e 12.000 e percentuali di
     saturazione della rete tra 25% e 55%), si inserisce in un contesto più ampio, il polo attrattivo Schio - Thiene,
     che viene descritto in difficoltà nell’assorbire ulteriore traffico veicolare.
     Infatti, considerando a livello comunale l’alta incidenza di popolazione non residente e di merci che
     attraversano giornalmente il capoluogo con automezzi privati, si osserva uno squilibrio che si riversa in
     misura invasiva sulla viabilità maggiore e causa una dilatazione del tempo impiegato negli spostamenti.
     Tale squilibrio risulta maggiormente legato al tessuto urbano e al capoluogo (SP 349) più che al traffico
     legato ai mezzi pesanti che usufruiscono della variante alla stessa 349 che gli permette di evitare i centri
     urbani congestionati. In generale, le carenze infrastrutturali e l’inadeguatezza della rete viaria di Zanè sono
     dovute a:
     ▪ ampia diffusione di servizi e attività artigianali - industriali inseriti nel polo attrattivo Schio - Thiene;
     ▪ elevata antropizzazione del territorio urbano e spiccato pendolarismo;
     ▪ sovraccarico della rete viaria principale, nata per lo smistamento di un traffico limitato, da flussi
     veicolari di attraversamento e dall’aumento della mobilità con origine o destinazione comunale;
     ▪ crescita dei quartieri esterni al capoluogo e utilizzo di infrastrutture “secondarie” come fondamentali
     arterie per gli spostamenti principali.
     Per quanto riguarda la Superstrada Pedemontana Veneta, questa non dovrebbe influenzare in maniera
     significativa il traffico di attraversamento in quanto il casello dovrebbe essere ubicato a sud di Thiene.
     La componente ambientale “traffico veicolare” indotto dall’attività, visto anche che la modifica
     dell’autorizzazione oggetto di valutazione non prevede una variazione della potenzialità né giornaliera né
     annuale e dunque del relativo traffico indotto, il progettista ritiene non sia significativa ai fini dell’esito della
     valutazione. Per il trasporto dei rifiuti dal produttore all’impianto e dall’impianto alla destinazione finale, la
     Ditta Maltauro Rottami dispone di 17 mezzi tra cui autocarri con cassone ribaltabile posteriormente e/o
     scarrabile, rimorchi con cassone ribaltabile posteriormente, trattori, semirimorchi di varie dimensioni.
     Lo studio preliminare ambientale non riporta rilievi e dati di traffico aggiornati sulla percorrenza giornaliera
     media né della controstrada di accesso, né della viabilità principale, ma rimanda alle simulazioni eseguite in
     ordine alla stesura del P.T.C.P. Allo stesso modo non sono presenti valutazioni sulla movimentazione
     giornaliera del numero di mezzi in ingresso e uscita dall’impianto, da mettere in relazione in particolare con
     il flusso veicolare della controstrada.
     Si sospende la valutazione ravvisando la necessità di prevedere le seguenti integrazioni:
     a) definire il numero medio di veicoli in ingresso e uscita dal lotto in esame nella situazione di fatto e nello
     scenario di progetto (giornaliero ed eventuale ora di punta);


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     b) procedere alla definizione del traffico giornaliero medio interessante la controstrada alla strada
     provinciale, su cui vi è l’affaccio del passo carrabile dell’attività.
     Le integrazioni fornite non hanno soddisfatto quanto richiesto e se ne chiede riscontro preliminarmente
     all’approvazione progetto.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento, si ravvisa tuttavia l’opportunità di ricevere quanto precisato nell’ambito della richiesta di integrazioni.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     Il Comune di Zanè non è interessato dalla presenza di SIC e ZPS: l’area oggetto di autorizzazione si trova ad
     una distanza di circa 3,62 Km dal più vicino Sito d’Importanza Comunitaria (SIC) e Zona Protezione Speciale
     (ZPS) IT 3210040 “Monti Lessini - Pasubio - Piccole Dolomiti Vicentine”, ad una distanza di circa 9,68 Km
     dal Sito d’Importanza Comunitaria IT 3220008 “Buso della rana” e ad una distanza di circa 11,25 Km dalla
     Zona Protezione Speciale IT 3220013 “Bosco di Dueville”.
     Nel raggio del potenziale impatto derivante dall’attività oggetto di verifica, non è stata rilevata la presenza
     di ulteriori:
     - Parchi Naturali Nazionali, Interregionali o Regionali;
     - Riserve Naturali;
     - Zone Umide;
     - Riserve Naturali;
     - Altre Aree Protette.
     - Zone Boscate ai sensi del D.lgs. n. 42/2004 “Codice dei Beni Ambientali e del paesaggio”;
     - Zone di Importanza storica, culturale o archeologica ai sensi del D.lgs. n. 42/2004 “Codice dei Beni
     Ambientali e del paesaggio”.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Non sono previste attività progettuali che interferiscano con questo comparto ambientale e non vengono
     riportati studi e analisi di approfondimento.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


                   VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.


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     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta, prescrivendo,
     tuttavia, l’acquisizione dei dati già richiesti in tema di impatto viabilistico.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente, pur necessitando di ulteriori
     approfondimenti in tema di impatto viablistico.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
     concernenti l’inquinamento acustico.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                            Tutto ciò premesso si esprime
                            PARERE FAVOREVOLE
               al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio dell’attività,
     in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti, le emissioni in atmosfera e lo scarico dei reflui.
     2) Preliminarmente al rilascio dell’autorizzazione la ditta dovrà presentare una documentazione aggiornata sui
     seguenti aspetti:
     - definire il numero medio di veicoli in ingresso e uscita dal lotto in esame nella situazione di fatto e nello scenario di
     progetto (giornaliero ed eventuale ora di punta);
     - procedere alla definizione del traffico giornaliero medio interessante la controstrada alla strada provinciale, su cui vi è
     l’affaccio del passo carrabile dell’attività;
     - acquisire il parere SPISAL rispetto alla dispersione in ambiente di lavoro delle emissioni da ossitaglio/taglio al plasma;
     - fornire eventuali aggiornamenti sull’iter di certificazione ex Regolamento UE n.715/2013.
     3) Entro il 31/12/2019 dovranno essere completati i i previsti lavori per la sistemazione delle pavimentazioni, fornendo
     specifico riscontro, anche fotografico.
     4) Successivamente al rilascio del provvedimento autorizzativo, in fase di collaudo, l’azienda dovrà:
     - effettuare una mirata ed accurata indagine acustica di verifica del rispetto del criterio differenzial e e del limite di
     emissione, da ripetersi poi con frequenza triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto con
     modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti di misura), sia
     con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), comunicate con congruo preavviso ad Arpav;
     - nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una specifica
     progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i
     risultati delle analisi;
     - l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previsionale di
     Impatto Acustico.
     5) L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale addetto al rice-
     vimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio segnalati (chimi -
     co e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del certificato di collaudo fi-
     nalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.

     Vicenza, 05 settembre 2019

       F.to Il Segretario                                     F.to Il Presidente
      Dott.ssa Ingrid Bianchi                                    Andrea Baldisseri
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