determina
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 1325 DEL 09/11/2018
Servizio VIA VINCA
OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
DITTA: LAPRIMA PLASTICS SRL
PROGETTO: IMPIANTO DI STOCCAGGIO E TRATTAMENTO DI RIFIUTI SPECIALI
LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI ISOLA VICENTINA
IL DIRIGENTE
Vista la documentazione presentata con nota del 4 maggio 2018, prot. n. 29608, ed integrata in data
10 maggio 2018, prot. n. 30801, da parte della ditta LAPRIMA PLASTICS SRL con sede legale e
operativa in viale Europa n.46 in comune di Isola Vicentina, relativa al progetto di “ Modifica
impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali.” richiedendo l’attivazione della procedura di
verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006 ;
Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti di
infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della parte seconda
del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.;
Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 21-05-2018, contestualmente alla
comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
valutazioni di competenza;
Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
presente articolo;
Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, osservazioni;
Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 08-11-2018, ha disposto
l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
24/2018 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
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Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
nel tempo la situazione aziendale;
Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
dell'intervento;
Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti;
Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45;
Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.11 del 29/03/2018 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2018-2020;
Visto che con Decreto del Presidente n. 41 del 27/04/2018 è stato approvato il Piano Esecutivo di
Gestione 2018/2020 ed il Piano Performance anni 2018/2019;
DETERMINA
1. che il progetto della ditta LAPRIMA PLASTICS SRL con sede legale e operativa in viale
Europa n.46 in comune di Isola Vicentina, relativa al progetto di “ Modifica impianto di
stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali.”. è escluso dalla procedura di valutazione di
impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni
riportate nel parere 24/2018 allegato alla presente determinazione per costituirne parte
integrante e sostanziale;
2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
Regione Veneto;
3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e allo studio di consulenza, al comune di
Isola Vicentina, ad Arpav, all’Ulss 8 Berica;
5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line.
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INFORMA
Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.
Vicenza, 09/11/2018
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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DITTA: LAPRIMA PLASTICS SRL
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LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI ISOLA VICENTINA
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 12/11/2018.
Vicenza, 12/11/2018
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(BERTACCHE CRISTINA)
con firma digitale
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AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
LAPRIMA PLASTICS S.R.L.
PARERE N. 24/2018
Oggetto: Modifica impianto di stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali.
PROPONENTE: LAPRIMA PLASTICS srl
SEDE LEGALE: Viale Europa n.46 – Isola Vicentina
SEDE INTERVENTO: Viale Europa n.46 – Isola Vicentina
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianto di recupero rifiuti.
PROCEDIMENTO: Verifica di assoggettabilità a V.I.A..
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO: Carrè
DATA DOMANDA: 04 e 10 maggio 2018
DATA PUBBLICAZIONE: 21 maggio 2018
DATA INTEGRAZIONI: 18 e 19 ottobre 2018
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- Elaborato 1 Relazione tecnico-descrittiva
- Elaborato 1 - Allegato 1 - Stoccaggi
- Elaborato 1 - Allegato 2 - Relazione tecnica acque
- Elaborato 1 - Allegato 3 - Elaborato fotografico
- Elaborato 1 - Allegato 4 - Documenti comprovanti il contratto di affitto
- Elaborato 1 - Allegato 5 - Autorizzazione realizzazione nuova via di accesso
- Elaborato 1 - Allegato Grafico 1 Allegato Grafico n. 1
- Elaborato 1 - Allegato Grafico 2 Allegato Grafico n. 2
- Elaborato 2 - Domanda emissioni
- Elaborato 2 - Allegato 1 - Planimetria camini
- Elaborato 2 - Allegato 2 - Planimetria scala 1-2000 da PRG
- Elaborato 2 - Allegato 3 - Relazione Tecnica Emissioni
- Elaborato 2 - Allegato 4 - Analisi camini
- Elaborato 3 Studio Preliminare Ambientale
- Elaborato 4 Valutazione di Incidenza Ambientale
- Elaborato 5 Piano di sicurezza
- Elaborato 6 Piano di ripristino del sito
- Elaborato 7 Previsione di impatto acustico .
PREMESSE
La ditta opera nel settore del recupero di rifiuti non pericolosi di tipo plastico, secondo le modalità contenu-
te nella deliberazione n. 147/2015, nella determinazione di autorizzazione all’esercizio del Dirigente n.
85/2016 e nel decreto del Presidente della provincia n. 79/2016; ora la ditta, al fine di migliorare ulteriormen-
te la qualità dei propri servizi e prodotti (MPS), intende apportare alcune modifiche all’impianto autorizza-
to.
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L’attività di recupero aziendale è finalizzata alla rigenerazione dei polimeri (MPS), restituendoli alla qualità
idonea per essere reinseriti nel ciclo produttivo delle materie plastiche, adatte alla produzione di nuovi ma-
nufatti.
Nello specifico la ditta, sulla base della Determina n. 147 del 19.08.2014 e del collaudo del 28.07.2015, effettua
operazioni di messa in riserva (R13) e trattamento (R3) finalizzate al recupero del rifiuto plastico per la pro -
duzione di MPS.
La proposta progettuale in esame prevede le seguenti iniziative finalizzate al miglioramento qualitativo dei
prodotti ottenuti:
1. miglioramento della fase di triturazione con l’inserimento di un deferrizzatore per togliere il ferro e sepa -
ratore ad induzione per gli altri metalli presenti;
2. spostamento del pirolizzatore con raddoppio della capacità dello stesso e introduzione di relativo nuovo
camino di emissione;
3. incremento della capacità di estrusione per le plastiche MPS già prodotte;
4. inserimento di un terzo impianto di trattamento metalli (Linea metalli 3), con relativo aumento della capa-
cità di aspirazione;
5. spostamento del mulino 3 da piano terra a piano interrato;
6. realizzazione di un nuovo ingresso al magazzino MPS, con relativa asfaltatura dell’accesso;
7. realizzazione di nuovi spazi per deposito MPS.
Si prevede inoltre un’attività di sperimentazione e ricerca che sarà regolata da specifica richiesta da presen -
tarsi alla regione Veneto ai sensi dell’articolo 30 della L.R. 3/2000 e dell’articolo 211 del D.Lgs 152/06.
UBICAZIONE
Il sito aziendale ricade nell’ambito della zona produttiva, classificata come Zona Territoriale Omogenea D1
(industriale, artigianale e commerciale di completamento) dallo strumento urbanistico vigente comunale
(Piano degli Interventi).
Sotto il profilo geografico, l'area in esame è situata nel punto di passaggio fra la dorsale collinare Schio-
Vicenza (verso ovest) e dall’alta pianura vicentina (in direzione nord, sud ed est).
L’area ricade all’interno del bacino idrografico del fiume Brenta Bacchiglione.
L’immobile aziendale è ubicato ad una quota di circa 70 m s.l.m., e risulta direttamente confinante con:
- l’ecocentro del comune di Isola Vicentina a Nord Est;
- una rivendita di ricambi per veicoli commerciali a Nord Est;
- una ditta per la produzione di alimenti (pane e prodotti da forno) ad Est;
- un supermercato appartenente a grande catena di distribuzione ad Sud;
- una porzione di capannone in disuso a Nord Ovest.
L’area industriale è direttamente servita dalla S.P. 46 “del Pasubio”, che attraversa il territorio amministrati-
vo di Isola Vicentina da Sud-Est a Nord-Ovest sulla direttrice Vicenza - Schio - Pian delle Fugazze - Rovereto
e la direttrice Est-Ovest, che interseca la SP pedemontana sulla direttrice Bassano – Thiene - Priabona - Valle
dell’Agno.
Il contesto territoriale circostante il sito aziendale, presenta lineamenti urbanistici complessi, in linea con i
connotati del territorio dell’alta pianura vicentina: le zone edificate consolidate dei centri municipali si alter -
nano alle zone industriali più o meno estese, relegando a lembi ormai frammentati di territorio le zone agri-
cole.
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Ortofoto del sito
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QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Isola Vicentina;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Isola Vicentina;
• Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti urbani e Speciali;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque;
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera;
• Piano di Assetto Idroeologico (P.A.I.)
• Rete Natura 2000.
I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro generale sufficientemente descritto,
senza variazioni rispetto alla precedente istanza di verifica di assoggettabilità alla V.I.A..
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Stato di Fatto
Nello stabilimento vengono condotte attività di:
Selezione per composizione, messa in riserva [R13] e triturazione [R3]
finalizzata all’ottenimento di MPS conformi alle specifiche UNI 10667 e alla produzione di “MPS - lega
Cupronichel”.
Raffinazione della frazione metallica:
pirolisi della frazione residua di materiale plastico (presente al 3% nella “MPS - Lega cupronichel”) per
l’ottenimento di MPS a più elevato grado di purezza e quindi maggior valore commerciale.
Tipologie di rifiuti conferibili nello stabilimento
Cod. CER Descrizione Operazioni
02.01.04 Rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) R13, R12, R3
07.02.13 Rifiuti plastici R13, R12, R3
11.01.99 Rifiuti non specificati altrimenti (scarti di produzione di plastica con trattamento galvanico superficiale) R13, R12, R3, R4
12.01.05 Limatura e trucioli di materiali plastici R13, R12, R3
15.01.02 Imballaggi in plastica R13, R12, R3
16.01.19 Plastica R13, R12, R3
Componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, persi da quelli di cui alla 16.02.15* (Previa verifica non
16.02.16 R13, R12, R3
pericolosità)
16.03.06 Rifiuti organici, persi da quelli di cui alla voce 16.03.05* (Scarti in plastica, previa verifica non pericolosità) R13, R12, R3
17.02.03 Plastica R13, R12, R3
19.12.04 Plastica e gomma R13, R12, R3
20.01.39 Plastica R13, R12, R3
Impianti presenti per attività di recupero rifiuti e lavorazione MPS
Impianto Prodotto finito Capacità impianti Kg/h Capacità MPS kg/h
Triturazione linea 1 Semilavorato per linea metalli o per raffinatori 500
Macinazione linea 2 MPS 500 500
Mulino GRANPLAST MPS 150 150
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Mulino FBM MPS 500 500
Mulino VIRGINIO MPS 500 500
Linea metalli MPS 200
Combustore MPS 50*
500
Raffinatore 1 MPS 200
Raffinatore 2 MPS 200
TOTALE 2.750 2.150
Quantitativi Rifiuti Autorizzati
Attività Quantitativi massimi autorizzati (ton)
Rifiuti conferibili presso l’impianto 60 ton/giorno - 6.000 ton/anno
Stoccaggio rifiuti da sottoporre a trattamento 120 ton - 809,0 mc
Stoccaggio rifiuti prodotti dall’attività 80 ton - 102,5 mc
Potenzialità di trattamento [R3] 20 ton/giorno - 6.000 ton/anno
Tipologie di rifiuti prodotti nello Stabilimento
Cod. CER Rifiuto Provenienza Destinazione - sigla R/D
15.01.01 Scatoloni in cartone Sballaggio Operazione - trattamento R13/R3
15.01.02 Imballaggi in Plastica Sballaggio Operazione - trattamento R13/R3
15.01.03 Imballi in legno (pallets) Sballaggio Operazione - trattamento R13/R3
19.12.02 Ferro [R3] Selezione e cernita Operazione - trattamento R13/R4
19.12.04 Plastica non recuperata [R3] selezione e cernita, granulazione Operazione - trattamento R13/R3
19.12.12 Scarti non recuperabili [R3] Selezione per eliminazione impurezze e raffinazioni plastiche Operazione-trattamento R13/D15
16.10.02 Acqua dal pirolizzatore Acqua dal pirolizzatore Operazione - trattamento R13/R4
19.12.03 Lega Ni-Cu che non raggiunge gli standard MPS Operazione - trattamento R13/R4
Lo stoccaggio dei rifiuti viene effettuato:
I cumuli sono realizzati su basamenti pavimentati all’interno di box. Tali basamenti sono impermeabili e
Stoccaggio su cumuli
resistenti all’attacco chimico dei rifiuti e permettono la separazione dei rifiuti dal suolo sottostante.
Stoccaggio di rifiuti solidi in I cassoni, la casse e le ceste utilizzati per lo stoccaggio dei rifiuti solidi sono di tipo metallico o pastiche. Per la
contenitori fuori terra tipologia di rifiuti contenuti non sono richieste particolari specifiche caratteristiche (ad es. resistenza chimica).
Confronto Stato di Fatto con Stato di Progetto
STATO DI FATTO STATO DI PROGETTO
Aree conferimento/stoccaggio a)Invio diretto alla lavorazione: in questo caso lo Realizzazione di un nuovo accesso per i mezzi
rifiuti in ingresso. scarico avviene sulla platea coperta all’ingresso del pesanti al magazzino, con relativa nuova viabilità
Accettazione/deposito dei reparto di produzione (in colli o con scarico in di accesso pavimentata. Acquisizione di una nuova
rifiuti plastici in ingresso cumulo da cassoni scarrabili). area esterna coperta (Area E5), di superficie pari a
b) Attesa di selezione: area circa 1.100 mq, dedicata in parte allo stoccaggio
Aree stoccaggio MPS conferimento/deposito costituita da dedicati box delle MPS, in parte ad officina e deposito
Attività di stoccaggio coperti con tettoia; segue selezione delle plastiche macchinari in disuso; il quantitativo delle MPS
MPS e rifiuti per composizione con successivo stoccaggio stoccate sarà pari a 5 ton. Stoccaggio di MPS in
all’interno delle cupole. lavorazione in zona adiacente i nuovi estrusori (I3
c)Area conferimento/selezione: in caso di area coperta – MPS int5), per un totale di 40 ton. Stoccaggio
già occupata, momentaneo utilizzo di area situata rifiuti plastici in lavorazione in zona coperta
allo scoperto sul piazzale pavimentato di accesso adiacente alla lavorazione (I2–MPS int4) per un
all’impianto di lavorazione (utilizzata totale di 23,5 ton.
alternativamente per conferimento rifiuti in colli o
per stoccaggio MPS in Big-bags) in attesa del
trasferimento all’area di selezione coperta.
d)Aree deposito: i rifiuti possono essere depositati
anche all’interno di una delle cupole. La
movimentazione dei rifiuti prodotti avviene
nell’apposita area esterna coperta da tettoia. Le
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MPS vengono movimentate nelle aree di stoccaggio
(piazzali esterni) o all’interno delle cupole 1 e 2. Le
MPS verranno stoccate anche nell’ex area “Il
Veicolo s.r.l.” di recente acquisizione.
Settore recupero rifiuti I rifiuti in ingresso sono normalmente imballati in Nessuna modifica
Sballaggio sacconi, ceste o casse di cartone solitamente con pallet
cernita di trasporto. Gli imballi possono essere a rendere
sudpisione (casse di plastica o metallica, pallets di legno, sacconi
eventuale eliminazione di plastica) oppure a perdere (scatoloni di cartone,
manuale delle impurezze pallets rotti). In quest’ultimo caso vengono prodotti
rifiuti di imballo codificati con il codice 150101
(cartone) e 150103 (legno). Dopo l’apertura dei colli
avviene la cernita che consiste nel separare se
possibile le singole tipologie di plastica ed eventuali
impurezze. Da questa fase possono originarsi rifiuti di
metalli ferrosi (191202), di plastica (191204) o altri
(191212).
Settore recupero rifiuti Una parte dei rifiuti viene sottoposta a triturazione al Installazione di un deferrizzatore per
Triturazione fine di ottenere MPS. Il trituratore ha una capacità di separazione/asportazione ferro e un separatore ad
500 Kg/h. Risulta autorizzato, ma non ancora induzione per separazione/asportazione altri
installato un secondo trituratore con capacità oraria metalli
massima di 500 Kg/h.
Settore recupero rifiuti Macinazione in n. 3 mulini indipendenti (due mulini Nessuna modifica
Macinazione in mulini in- FBM, un mulino GRANPLAST) di cui uno munito di
dipendenti trituratore. La produzione delle MPS prevede la
riduzione volumetrica fino al raggiungimento delle
caratteristiche dimensionali richieste. Il mulino
GRANPLAST ha una capacità singola di 150 Kg/h. La
potenzialità dei mulini FBM è di 500 kg/h.
Settore lavorazione MPS Trattamento eseguito su plastica contenente anche Introduzione di una terza apparecchiatura (linea
Macinazione e separazio- metalli finalizzato alla separazione meccanica, dopo la metalli n.3) del tutto analoga a quelle presenti per
ne metallo/plastica macinazione, della plastica dai metalli presenti. una capacità complessiva di produzione MPS pari
Capacità dell’apparecchiatura di separazione a 600 kg/h (aumento della percentuale di
metallo/plastica è di 150 kg/h, a fronte di una capacità produzione di MPS “lega cupronichel” più
di 500 kg/h del trituratore che la alimenta. Dopo il pregiata rispetto alle altre MPS ottenibili).
trattamento si ottiene una plastica commerciabile L’aumento di capacità, conseguito anche con
come MPS e metalli non ferrosi costituiti da una lega installazione di seconda macchina per separazione
cupro-nichel con impurezze residue <5% di plastica, metallo/plastica, non prevede l’aumento di
anch’essa MPS. Durante la lavorazione l’ambiente capacità produttiva dell’impianto (R3) ma solo la
viene mantenuto aspirato per eventuali polveri persificazione delle percentuali di MPS prodotte.
generate durante la triturazione. L’operazione avviene
in due macchine con capacità complessiva di 400kg/h.
Settore recupero rifiuti Impianto alimentato tramite coclea per il trattamento Trasferimento dell’apparecchiatura in altra area
Raffinazione a pirolisi della MPS “lega cupro-nichel prodotta” per dello stabilimento funzionale all’ottimizzazione
l’eliminazione della plastica residua e ottenimento di spazi/organizzazione ed installazione di seconda
MPS ad elevato grado di purezza. L’MPS cupro-nichel apparecchiatura del tutto analoga con aumento
pura in uscita dalla pirolisi verrà raffreddata con uno capacità di trattamento da 50 kg/h a 100 kg/h.
scambiatore di calore aria-acqua e raccolta in un A servizio di tale apparecchiatura sarà realizzato
contenitore. Segue quindi l’imballaggio, lo stoccaggio un nuovo punto di emissione in atmosfera: camino
e la vendita. I fumi prodotti dalla pirolisi sono n. 6
convogliati al camino n. 4.
Settore recupero rifiuti La plastica subisce un processo di taglio tramite lama Nessuna modifica
Raffinazione plastica me- in rotazione e conseguente abrasione meccanica con le
diante n. 2 raffinatori pareti, al fine di eliminare i residui dei processi
superficiali (con origine di rifiuto 19 12 12). L’aria
aspirata viene convogliata (assieme all’aspirazione di
altre apparecchiature, come di seguito illustrato) nel
filtro a maniche, per essere poi emessa al camino n. 1.
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Durante la lavorazione viene occasionalmente
aggiunta acqua per raffreddare il materiale, che, a
contatto con il materiale caldo, sviluppa vapore,
emesso in atmosfera attraverso il camino n. 2.
Settori recupero rifiuti Tutte le lavorazioni meccaniche sono asservite da una Collegamento dei due sistemi di aspirazione per
lavorazioni MPS. linea di aspirazione. Sono presenti due filtri a maniche ottimizzazione portata del flusso convogliato con
Macinazione; indipendenti: uno dedicato ai mulini (attività di aumento capacità di aspirazione in relazione alla
Macinazione e separazio- macinazione), l’altro alle apparecchiature di realizzazione nuova linea metalli
ne metallo/plastica; separazione metallo/plastica (attività di macinazione e
Raffinazione plastica me- separazione metallo/plastica) e dei due raffinatori
diante n. 2 raffinatori. (attività di raffinazione plastica). Entrambe i filtri a
maniche sono convogliati al camino n. 1.
Settore recupero rifiuti Per la separazione di perse tipologie di plastica Nessuna modifica
Separazione per flottazio- (principalmente tra poliolefine – più leggere - dal
ne rimanente materiale plastico), viene utilizzato un
separatore a flottazione a circuito chiuso.
Settore recupero rifiuti Per la separazione della plastica da frazioni più Nessuna modifica
Separatore a vento leggere (polvere e carta) è presente un’apposita
apparecchiatura (sistema di vagli a vento e cicloni)
che permette di aumentare la purezza della plastica
trattata, in modo da aumentare la qualità della stessa.
Le emissioni sono convogliate al camino n. 5.
Settore recupero rifiuti Il processo di estrusione risulta finalizzato al Installazione di n. 3 estrusori per portare la
Estrusore miglioramento delle MPS prodotte in modo da capacità trattamento plastiche MPS da 400 kg/h a
renderle idonee alle successive lavorazioni presso gli 1600 kg/h,
impianti di utilizzo. Sopra l’area è posizionata una Tale modifica comporterà l’aumento della
cappa aspirante con emissione al camino n. 3. L’acqua portata di emissione del camino n. 3 e il
di raffreddamento è gestita a circuito chiuso mediante trasferimento dello stesso.
impianto frigorifero. La potenzialità massima
dell’estrusore è di 400 Kg/h. All’estrusore è abbinato
un gruppo per l’estrazione di aria e gas dalla massa di
plastica fusa effettuato nella fase di rammollimento.
L’estrazione avviene con una pompa a vuoto ad anello
liquido con ricircolo dell’acqua della pompa a vuoto.
Lo sfiato di aria estratta è collegato al camino
dell’estrusore (emissione camino n. 3); l’acqua viene
utilizzata a ciclo chiuso. L’acqua a temperatura
ambiente della pompa da vuoto viene periodicamente
sostituita e smaltita come rifiuto in quanto si possono
accumulare i vapori condensati estratti durante il
vuoto e provenienti dalla plastica rammollita.
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DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
SCHEMA A BLOCCHI DEL CICLO PRODUTTIVO STATO DI PROGETTO
Accettazione eedeposito dei rifiuti plastici da trattare
Accettazione deposito dei rifiuti plastici da trattare
Sballaggio, cernita, sudpisione ed eventuale eliminazione manuale delle impurezze (carta, cartone,
Sballaggio, cernita, sudpisione ed eventuale eliminazione manuale delle impurezze (carta, cartone,
nylon, ferro)
nylon, ferro)
Triturazione (da installare)
Triturazione (da installare) Triturazione
Triturazione Macinazione in nr. 33mulini di
Macinazione in nr. mulini di
cui uno munito di trituratore
cui uno munito di trituratore
Deferrizzatore / /separatore
Deferrizzatore separatore
ad induzione
ad induzione
Macinazione eeseparazione
Macinazione separazione
metallo/plastica
metallo/plastica
Raffinazione con
Raffinazione con
Pirolisi- nr 22filtri aa
nr filtri
essiccazione
essiccazione Pirolisi-
combustione maniche
maniche
combustione
Raffinazione plastica
Raffinazione plastica
Separazione
Separazione
con vernice
con vernice Abbattitori
Abbattitori per flottazione
per flottazione Camino nr 11
Camino nr
ad acqua
ad acqua
Camino nr 22 Camino
Camino Camino
Camino
Camino nr
nr 44
nr nr 66
nr
Separazione aavento
Separazione vento
Camino nr 55
Camino nr
Imballaggio ee
Imballaggio
stoccaggio MPS Lega
stoccaggio MPS Lega
cupronichel
cupronichel
Imballaggio eestoccaggio MPS in sacchi-sacconi oostoccaggio in silos
Imballaggio stoccaggio MPS in sacchi-sacconi stoccaggio in silos
Estrusione plastica Imballaggio eestoccaggio
Imballaggio stoccaggio
Estrusione plastica
Camino nr 33
Camino nr
Vendita
Vendita
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Il quadro progettuale risulta sufficientemente esaustivo nelle sue definizioni generali e dallo stesso emerge
che, rispetto alla potenzialità dell’impianto approvato di cui al decreto 79 del 03 agosto 2016, l’attuale propo-
sta progettuale non comporta modifiche ne al limite massimo di rifiuti conferibili all’impianto pari a 60
ton/gg ne alla capacità massima autorizzata sia giornaliera pari a 20 ton/g sia annua pari a 6.000 ton/anno;
ma esclusivamente alla percentuale di prodotto finito di migliore qualità rispetto a quello di qualità inferiore
ovvero le modifiche non comportano variazioni sulle attività di recupero.
In considerazione di quanto verificato in fase di sopralluogo in termini di aree e quantità di stoccaggi di MPS
e di rifiuti, si chiede di fornire quanto segue:
- coerenza tra lo stato di fatto, stato di progetto approvato e stato di progetto”attuale” (es.la presenza di
rifiuti nel piazzale scoperto era da intendersi di natura eccezionale (alla disponibilità di posto sotto le tettoie)
e residuale;
- conseguentemente a quanto sopra, ed al Piano di Sicurezza presentato nell'Elaborato 5, verificare la
coerenza con il citato parere dei VVF del 2011 e con la circolare del Ministero dell'Ambiente prot 0004064 del
15-03-2018;
- il documento "Elab1-Allegato1-Stoccaggi.pdf" delinea solo una lieve riduzione dei rifiuti presenti nel
piazzale esterno, si studi la possibilità di scelte gestionali che minimizzino le quantità di rifiuti e MPS
stoccati con ripensamento sulle quantità riportate nelle colonne "Progetto" del documento appena citato;
- prevedere una modalità temporale per la gestione delle MPS, considerando sia la disponibilità delle aree,
che gli accumuli di nuovi materiali recuperati derivanti dalla prosecuzione dell’attività di recupero
Con riferimento alla gestione delle acque meteoriche, le acque di seconda pioggia dei piazzali interessati (in
autorizzazione in maniera residuale, nel sopralluogo in modo massivo) alla presenza dei rifiuti è previsto
che la seconda pioggia l'immissione su rete di acque bianche comunale (con recapito in acque superficiali)
senza trattamento ma con rispetto dei limiti (Tab. 1 – All. B delle N.T.A. del P.T.A.); per le acque di altri
piazzali e dei tetti (vedi tabella a pagina 13 della Bozza istruttoria) sono previsti pozzi perdenti:
- verificare l'impossibilità, o meno, di convogliare anche questi contributi nella rete bianca comunale
supportando la scelta dei pozzi disperdenti;
- il progetto porta ad un aumento delle emissioni atmosferiche, compresa la captazione della zona di
estrusione, con possibile formazione di composti organici ossidati; serve dunque una valutazione della
possibilità di scarico sul suolo alla luce dei limiti pertinenti per i parametri caratterizzanti le emissioni (Ni,
Cu, Cr, Aldeidi, fenoli e idrocarburi).
Le integrazioni fornite risultano esaustive.
Si ritiene comunque opportuno identificare il quantitativo massimo di MPS stoccabili, coerente con il CPI e
verificato dai VVFF, al fine di evitare che l'accumulo di MPS comporti l’aumento del rischio incendio
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento, richiedendo specifiche annotazioni nella presentazione della documentazione di approvazione progetto.
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QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Nello stabilimento risultano presenti i seguenti punti di emissione:
Portata
Camino Impianto
(mc/ora)
Triturazione linea 1 //
Triturazione linea 2 //
Mulino 1 900
Mulino 2 1.000
1 Mulino 3 1.000
Trattamento ABS – metalli 2.700
Raffinazione con essiccamento 600
Raffinazione plastica con vernice 600
TOTALI 6.800
2 Raffinazione plastica con vernice 600
3 Estrusore plastica 2.000
4 linea di pirolisi per raffinazione MPS cupro-nichel con abbattitore ad umido 180
5 Separatore a vento - sistema di vagli a vento e cicloni (attualmente non accora attivato) 4.800
La proposta progettuale in esame prevede:
l’aumento della portata oraria del camino n. 1 (da 6.800 mc/h a 12.000 mc/h) a seguito della modifica della
linea di trattamento ABS – metalli;
l’aumento della portata oraria del camino n. 3 a seguito della modifica dell’estrusore plastica; è previsto
l’aumento del numero di estrusori per un totale di 4 unità e la modifica comporterà lo spostamento del ca-
mino n. 3 con aumento della portata da 2.000 mc/h a 13.000 mc/h.
L’attivazione di una nuova emissione (camino n. 6) per realizzazione del nuovo pirolizzatore. Attualmente
la ditta dispone di un’emissione autorizzata (camino n. 4) relativa alla macchina già presente. Il nuovo pi-
rolizzatore sarà servito da un combustore (a tiraggio naturale) alimentato a gas metano per l’eliminazione
della frazione combustibile con successivo scambiatore ad aria (per l’abbassamento della temperatura) ed
abbattitore ad acqua per l’eliminazione delle polveri residue. Dopo questi trattamenti i fumi saranno con-
vogliati al camino n. 4 (attuale pirolizzatore) e al camino n. 6 (pirolizzatore di progetto).
estensione dell’orario di attività delle linee di trattamento al periodo notturno.
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Da quanto presentato dalla Proponente si desume che l’esercizio dell’impianto, rispetto alla configurazione
di progetto, comporta:
un aumento inferiore al punto percentuale nei confronti delle emissioni di polveri (PTS), ossidi di azoto
(NOx), ossidi di zolfo (SOx) e monossido di carbonio (CO);
un aumento di circa il 9%. per quanto riguarda il nichel (Ni);
un contributo relativo alle altre sostanze (PTS, NOx, SOx e CO) ragionevolmente immutato rispetto alla
configurazione aziendale attuale e del tutto trascurabile in relazione alle emissioni totali comunali.
Quanto sopra considerato, si ritiene ragionevole che in relazione al progetto presentato non emergano im -
patti aggiuntivi significativi sulla presente componente.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
La ditta risulta autorizzata alla gestione dello scarico delle acque con autorizzazione dirigenziale n. 85 del
12.04.2016. Le acque gestite nello stabilimento riguardano:
acque di dilavamento piazzale ad uso stoccaggio MPS e rifiuti in ingresso.
acque di dilavamento viabilità e zone di passaggio.
acque pluviali (coperture dei fabbricati);
acque civili;
e la Proponente riporta il seguente Sistema di gestione delle acque:
LOCALIZZAZIONE FUNZIONE GESTIONE SCARICO
Trattasi di piazzali destinati al passaggio dei mezzi conferenti, stoccaggio di MPS
Passaggio mezzi con- (all’interno di big bag)e dal deposito di rifiuti (all’interno di colli), pavimentati in
ferenti; conglomerato bituminoso. I piazzali sono dotati di sistema di raccolta delle acque
Piazzali esterni Sud-
Stoccaggio MPS di prima pioggia con successivo trattamento e convogliamento in fognatura delle
Est pavimentati di
all’interno di big bag; acque nere consortile, secondo le modalità contenute nell’autorizzazione AVS n.
accesso all’impianto
Stoccaggio rifiuti 5265 del 22.11.2013. Le acque di seconda pioggia sono inviate presso la rete delle
all’interno di colli. acque bianche della lottizzazione produttiva, nel rispetto dei limiti previsti dalla
Tab. 1 – All. B delle N.T.A. del P.T.A. (scarico in corso d’acqua superficiale).
La viabilità e i relativi piazzali sono utilizzati esclusivamente per il passaggio dei
Viabilità e piazzale a
Passaggio mezzi per il mezzi commerciali per il trasporto in uscita di MPS. Si esclude, pertanto, il rischio
servizio degli accessi
trasporto di MPS in di dilavamento di rifiuti e la conseguente necessitò di attivare sistemi di raccolta e
lato Ovest e Sud
uscita. trattamento delle acque di prima pioggia. Le acque meteoriche di dilavamento
(magazzino MPS).
della viabilità e dei piazzali sono convogliate presso gli attuali pozzi perdenti.
Sulla base dei campionamenti e dei rapporti di prova eseguiti (Rapporto di prova
n. 15-4700-001 del 23/07/2015), le acque dei tetti non risultano contaminate da
Coperture del
emissioni in atmosfera originate dall’attività stessa, pertanto non necessitano di
fabbricato produttivo Recupero rifiuti e la-
autorizzazione ai sensi dell’Art 39 comma 5) del P.T.A. Le acque dai tetti degli
e copertura delle vorazione MPS.
uffici e del reparto produttivo sono disperse al terreno tramite una linea di pozzi
cupole.
perdenti, mentre quelle provenienti dai tetti delle cupole sono disperse
direttamente nel terreno.
Le acque nere civili sono convogliate presso la fognatura delle acque nere
Palazzina uffici Ufficio aziendale
(fognatura pubblica).
Dalla documentazione presentata risulta che l’attuale sistema di gestione delle acque rimane invariato
rispetto a quanto autorizzato e l’area di 950 mq, con pavimentazione in conglomerato bituminoso destinata
ad esclusivo passaggio dei mezzi per il trasporto di MPS in uscita, relativa alla realizzazione del secondo
ingresso lungo il lato Sud dell’impianto risulta idraulicamente separata dai piazzali limitrofi. In analogia con
quanto attualmente approvato per il resto delle zone di passaggio, il progetto prevede che le acque di
dilavamento vengano collettate ai pozzi perdenti esistenti.
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Per quanto sopra considerato, si ritiene ragionevole che in relazione al progetto presentato non emergano
impatti aggiuntivi significativi sulla presente componente
Le integrazioni richieste all’interno del quadro progettuale verranno valutate anche in relazione al presente
aspetto.
In relazione alla presente tematica si ritiene di prescrivere quanto segue:
- realizzazione di un sedimentatore/disoleatore/flottatore prima del pozzo disperdente; di tale impianto do -
vrà essere registrata la manutenzione. Riscontri ed anomalie verificate in fase di manutenzione periodica de -
vono essere oggetto di approfondimento e di relazione tecnica;
- in relazione al trattamento della prima pioggia delle meteoriche provenienti da tetto nelle aree interessate
all'aumento di emissioni, sia previsto di monitorare la qualità delle acque di prima pioggia, prima del confe-
rimento all'impianto di trattamento, con proposta operativa e riferita almeno ai seguenti parametri che sono
allo stesso tempo tipici e critici; SST, Cr, Ni e Cu, COD, aldeidi
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento ma, stante le potenziali criticità emergenti, si ritiene opportuno prescrivere specifiche misure gestionali.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Dall’analisi della carte geologiche del Veneto il sito produttivo in esame è situato sul territorio pianeggiante
dell’alta Pianura Veneta, originatosi nel Quaternario a seguito di innumerevoli depositi fluvioglaciali ed
alluvionali. La granulometria del materiale depositato decresce man mano che ci si allontanata dall’area
collinare settentrionale alla quale si associa come noto un perso comportamento idrogeologico da materiali
permeabili a materiali poco permeabili con intersezione nella fascia denominata “fascia della risorgive” in
cui avviene il passaggio da un tipo all’altro. In particolare l’area è situata nel territorio a nord di tale fascia ed
è caratterizzata da uno strato di materiale ghiaioso grossolano sede di una falda freatica indifferenziata che
in generale varia da 60-70 m di profondità a nord a ridosso delle colline fino ad annullarsi a sud in
corrispondenza delle risorgive, con rare intercalazioni di strati limoso-sabbiosi. In prossimità dell’area di
intervento, l’altezza della falda freatica è di circa 60 m s.l.m. (Fonte: Valutazione di Compatibilità Idraulica al
PAT). Considerato che l’impianto è già esistente ed operativo con relative autorizzazioni e che non si
prevedono modifiche significative allo stato esterno dei luoghi, ma interventi di adeguamento
dell’impiantistica all’interno del fabbricato esistente, è ragionevole ritenere che la realizzazione del progetto
non produca impatti aggiuntivi significativi sulla presente componente ambientale.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
L’area in analisi si colloca all’interno della zona industriale di Isola Vicentina, rientrando nel Piano di
Zonizzazione Acustica Comunale in classe V - con limiti di 70 dBA in periodo diurno e di 60 dBA in periodo
notturno. L’azienda è circondata da lotti industriali, i ricettori più vicini – solo con carattere residenziale –
non vengono sufficientemente descritti nella documentazione: il tecnico descrive il ricettore 1 ricadente in
classe III – con limiti di 60 dBA in periodo diurno e 50 dBA in periodo notturno e il ricettore 2
semplicemente non influenzato dalle emissioni di rumore prodotte dall’azienda. Manca nella
documentazione un’analisi riferibile del contesto ambientale o layout di analisi e di progetto.
Le sorgenti indicate nella documentazione come fonti di rumore, risultano essere due camini di espulsione
fumi: un camino esistente e uno di progetto, anche a riguardo mancano indicazioni riferibili sugli impianti,
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mezzi e lavorazioni anche antropiche dell’azienda, nonché analisi riferibili sulle emissioni di rumore
prodotte sia in ambiente interno – capannoni aziendali - che esterno.
Durante il sopralluogo si è constatato la presenza e l’utilizzo di più impianti di macinazione del materiale
plastico, un mulino con i rispettivi impianti-motore, più camini di espulsione polveri ( attualmente presenti
in numero di 5 e 1 di progetto), l’impianto pirolizzatore collegato ai rispettivi camini già detti, gli abbattitori
ad acqua, nonché gli impianti frigo per il raffrescamento dell’acqua stessa negli impianti – posti in ambiente
esterno sotto una tettoia sul fianco nord-est verso il ricettore 2, nonchè tutte le ulteriori eventuali attività
manuali e non, compreso lo scarico e carico materiale.
Il capannone si presenta composto da più parti internamente collegate, con aperture (portoni e finestre)
anche non chiudibili. L’area di pertinenza esterna secondo quanto indicato nel sopraluogo dai tecnici
dell’azienda viene usata per l’attività di carico e scarico materiale.
L’azienda svolge l’attività sia in periodo diurno che notturno, a riguardo nella documentazione manca una
specifica valutazione degli impianti, delle attrezzature e attività, nonché mezzi aziendali funzionanti
rispettivamente sia in diurno che in notturno.
Si ritiene che il grado di approfondimento del documento di Valutazione Previsionale di Impatto Acustico
non sia sufficiente viste le finalità emerse; l’argomento non e’stato trattato relativamente agli impatti acustici
determinati dalle attività e dagli impianti dell’azienda per il periodo diurno e notturno, così come richiesto
dalla normativa di settore (ai sensi dell’art. 8 della Legge Quadro n.447 del 26.10.1995 e successive norme
attuative nonchè DDG ARPAV n. 3 del 29/01/2008). Nello specifico:
Manca la verifica del traffico indotto dall’attività sulle strade afferenti l’area in esame. Si chiedono, delle
indicazione riferibili sui percorsi di collegamento alle strade principali usati dai mezzi di trasporto del
materiale in ingresso e in uscita dal lotto, sul numero dei mezzi di trasporto dell’attività e sulle emissioni di
traffico indotto (leggero e pesante) prodotte dall’attività allo scopo di valutare l’effettiva incidenza dei livelli
incrementali prodotti dai mezzi – soprattutto pesanti – dell’attività sia per il periodo diurno che notturno.
Tali livelli, anche come sommatoria degli effetti del traffico esterno all’attività saranno confrontati con i
limiti delle infrastrutture stradali percorse dai mezzi di trasporto di cui sopra, che dovranno essere
classificate secondo il DPR 142/2004 e riportare i limiti relativi alle fasce di pertinenza stradale del caso.
Si ritiene opportuno verificare con rilievo fonometrico, in periodo diurno e notturno, i livelli di rumore
residuo scorporati dalle emissione stradali e non, presso i ricettori R1 e R2 ed eventuali altri ricettori anche
con carattere non residenziale cioè commerciale/terziario - nonché i valori LeqA e L95 orari più bassi
riscontrati dal monitoraggio, che saranno usati per la verifica del livello differenziale presso i suddetti
ricettori; inoltre i livelli di emissione sonora delle attuali attività e impianti dell’azienda indagata, il tutto con
lo scopo di verifica delle emissioni di rumore attuali e di progetto, anche come sommatoria degli effetti.
Si ricorda che da normative vigenti, dati/valori con più di tre anni sono da considerarsi non attendibili a
causa del carattere di vetustà che essi assumono. Inoltre i dati di cui sopra devono avere carattere di
riferibilità, a riguardo si chiede di integrare – laddove non è possibile è opportuno produrre una verifica
fonometrica atta alla caratterizzazione delle emissioni della specifica sorgente - le informazioni con schede
tecniche e certificazioni per le sorgenti di progetto e gli eventuali sistemi di mitigazione.
Si fa presente che il documento di valutazione di impatto acustico deve sempre riportare adeguate storie
temporali con i tracciati fonometrici dei rilievi effettuati e con le analisi del dato più adeguate; si riscontra a
riguardo tempistiche di monitoraggio dei livelli residui e ambientali troppo brevi e condotti in posizioni di
misura non adeguate. Si chiede inoltre di dare indicazioni riferibili sul posizionamento dei punti di misura,
la normativa di settore chiede infatti specifiche e chiare indicazioni.
Di seguito alle valutazioni effettuate dal Tecnico Competente e riportate nella Documentazioni di Impatto
Acustico, con gli approfondimenti riguardanti le integrazioni del caso, non si riscontrano potenziali o
manifeste criticità a causa delle attività e/o degli impianti, macchinari e mezzi dell’azienda.
Si ritiene opportuno prescrivere fin d’ora un monitoraggio – con gli impianti e le attività funzionanti a pieno
regime presso i ricettori verificati in fase di progetto - per evidenziare la bontà della stima previsionale ed
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eventualmente per inpiduare modalità operative o interventi strutturali finalizzati alla limitazione delle
criticità.
Qualora al Comune dovessero pervenire lamentele o segnalazioni di disturbo ovvero se il Comune, per
precauzione, lo ritenesse comunque opportuno, sarà richiesto alla ditta titolare dell’attività di produrre
adeguate verifiche fonometriche.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento, prescrivendo tuttavia un monitoraggio post operam.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Radiazioni ionizzanti: Il Comune di Isola Vicentina risulta censito, secondo l’ARPAV (Anno di
aggiornamento dell’elenco: 2002, Fonte: DGRV n. 79 del 18/01/2002), all’interno degli ambiti a rischio radon.
Rispetto all’attività esistente, il progetto in esame non prevede la realizzazione o l’utilizzo di locali chiusi
ritenuti a rischio radon (interrati, seminterrati), ma la fruizione di ambienti esterni (piazzale) e di fabbricati
aperti dove ragionevolmente non può sussistere il rischio radon.
Radiazioni non ionizzanti: L’attività di messa in riserva, selezione preliminare e trattamento di rifiuti speciali
non pericolosi in esame non prevede la generazione di radiazioni non ionizzanti (es. campi
elettromagnetici).
Inquinamento luminoso: La proponente dichiara che la configurazione aziendale prevista dal progetto, al
fine di non determinare potenziali interferenze significative negative nei confronti della componente
ambientale in oggetto, sulla base di quanto indicato dall’art. 9 dalla LR 17/2009 non prevede l’impiego di
apparecchi illuminanti rivolti verso l’alto. Il progetto prevede l’estensione del ciclo produttivo anche
all’orario notturno, a tal proposito la Proponente dichiara che durante le ore notturne saranno attivi
dispositivi per la regolazione dell’intensità luminosa, di accensione e spegnimento automatico in funzione
delle necessità di utilizzo e che l’attività di progetto si svolgerà all’interno del fabbricato aziendale, dove
risulta possibile contenere e limitare le emissioni luminose necessarie per le lavorazioni.
Per quanto sopra considerato, si ritiene ragionevole che in relazione al progetto presentato non emergano
impatti aggiuntivi significativi sulla presente componente.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
L’impianto di progetto non comporta la realizzazione di nuove opere o volumi edilizi in quanto la
Proponente prospetta di utilizzare le aree aziendali in disponibilità e le relative pertinenze esterne e non
preventiva la possibilità di determinare variazioni rispetto allo stato attuale dei luoghi. Il contesto
produttivo – industriale di appartenenza, è caratterizzato dalla presenza di fabbricati produttivi e di
strutture/opere di servizio ed all’interno dello stesso non sono riconoscibili elementi architettonici
relazionabili con aspetti storico – monumentali e culturali riconosciuti. L’impianto aziendale ricade
all’interno di aree tutelate per legge ai sensi dell’art. 142 del D.lgs 42/2004 (c - i fiumi, i torrenti, i corsi
d'acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti
elettrici, approvato con Regio Decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per
una fascia di 150 metri ciascuna), relativa alla fascia di 150 m dagli argini del torrente Giara. Considerato che
l’impianto di recupero rifiuti è esistente ed autorizzato con Decreto provinciale n. 147 del 19.08.2014; tenuto
conto che la Proponente non prevede modifiche significative dello stato esterno dei luoghi, ma interventi di
adeguamento dell’impiantistica all’interno del fabbricato aziendale; preso atto che le modifiche prospettate
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risultano riconducibili ad “interventi ed opere in aree vincolate esclusi dall’autorizzazione paesaggistica”,
così come inpiduati dall’Allegato A, di cui all’art. 2, comma 1 del D.P.R. n. 31 del 13.02.2017 (A.1. Opere
interne che non alterano l’aspetto esteriore degli edifici); si ritiene ragionevole la non sussistenza di influen-
ze significative sul paesaggio.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Gli elementi afferenti la viabilità interessati dai flussi di automezzi commerciali entrata ed uscita
dall’impianto di progetto sono nell’ordine: la strada comunale via Europa (interna alla zona industriale), la
S.P. 46 “del Pasubio”. L’impianto risulta ubicato all’interno di zona produttiva (ZTO D) già dotata da idonea
viabilità per il transito di traffico veicolare commerciale e direttamente servita dalla SP 46 “Pasubio”. La
Proponente riporta che le modifiche all’impianto previste dal progetto non produrranno una nuova
domanda di mobilità anche in relazione alle attività produttive in corso nel contesto territoriale (zona
produttiva D); in particolare dichiara che i quantitativi di rifiuti in ingesso e trattati dall’impianto
rimarranno invariati rispetto allo stato autorizzato e pertanto il traffico veicolare di esercizio rimarrà
invariato rispetto allo stato autorizzato e sarà costituito da mezzi commerciali pesanti, adibiti al trasporto dei
rifiuti da recuperare e per il trasporto in uscita delle MPS prodotte. Sulla base della capacità produttiva
dell’impianto la Proponente stima un traffico veicolare in entrata ed uscita pari a 7 mezzi commerciali
pesanti/giorno ovvero 14 passaggi/giorno (valore medio desunto dal quantitativo massimo annuale in
trattamento pari a 6.000 ton) e precisa che i mezzi pesanti conferenti e in uscita dall’impianto interessano ed
interesseranno esclusivamente la sola viabilità a servizio della zona produttiva immettendosi direttamente
nella SP 46 “Pasubio”, senza interferire in alcun modo con contesti residenziali di sorta. Dalla
documentazione fornita risulta complessivamente un contributo giornaliero, che si determina nei confronti
del valore di 1.368 automezzi pesanti stimato per la SP 46, pari a 1 %. La Proponente dichiara, pertanto, che
le modifiche di progetto non vanno comunque ad alterare gli elementi viari già utilizzati attualmente dai
mezzi in ingresso e uscita dall’insediamento.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
La proponente riporta che la rete ecologica è inpiduata dai quattro strumenti di pianificazione espressi
nella seguente tabella:
Elementi della rete
Strumento di settore vigente
ecologica del Piano Relazione con l’intervento di progetto
in materia di biopersità
interessati dal progetto
L’area di progetto ricade all’esterno dei siti della rete Natura 2000, così
come inpiduati dalla DGRV n. 4003 del 16 dicembre 2008 e s.m.i.
Rete Natura 2000 I siti più prossimi all’area sono:
Direttiva 79/409/CEE, Nessuno SIC IT3220013 e ZPS IT3220040 “Bosco di Dueville e risorgive limi-
92/43/CEE trofe” – Distanza 3,1 km;
SIC IT3220038 “Torrente Valdiezza” – Distanza 3,7 km;
SIC IT3220039 “Biotopo Le Poscole” – Distanza 5,7 Km.
P.T.R.C. Regione Veneto L’intervento in oggetto ricade all’interno di un sito industriale posto in un
Tav. 09 – Sistema del territorio Nessuno ambito produttivo consolidato. Non vengono interessati elementi della
rurale e della rete ecologica rete ecologica regionale.
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P.T.C.P. Provincia Vicenza L’intervento in oggetto ricade all’interno di un sito industriale posto in un
Tav. 3.1.B – Sistema Nessuno ambito produttivo consolidato. Non vengono interessati elementi della
ambientale rete ecologica provinciale.
L’intervento in oggetto ricade all’interno di un sito industriale posto
P.A.T. Isola Vicentina all’interno di un ambito produttivo consolidato. Il corridoio ecologico
Tav. 4 – Carta delle Nessuno corrispondente al torrente Oriolo-Giara è separato dall’area aziendale dal
trasformabilità terrapieno rialzato dell’argine e dalla SP46. Non vengono pertanto
interessati elementi della rete ecologica locale.
Da quanto presentato dalla Proponente emerge che l’area aziendale si pone all’esterno degli elementi della
rete ecologica sia locale che sovraordinata, così come inpiduati dagli strumenti di pianificazione; pertanto,
non risultano criticità significative in relazione allo sviluppo del progetto e non si ritiene ipotizzabile ne
prevedibile alcuna variazione degli impatti sulla componente in esame.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Per quanto riguarda la Salute Pubblica i possibili impatti sono riconducibili in generale alla presenza di
rumore, sostanze tossiche, radiazioni(ionizzanti e non) e agenti patogeni.
La Proponente non riporta nessun riferimento a specifici rischi negli ambienti di lavoro. Si sottolinea che il
personale addetto deve essere formato ed informato sui rischi legati alle attività svolte e sul corretto utilizzo
dei dispositivi di protezione inpiduale messi a loro disposizione e che la Ditta deve attenersi alle
valutazioni previste nell’ambito del D.Lgs 81/2008 ss.mm.ii.; in merito al rumore si rimanda allo specifico
paragrafo. Considerato che rispetto a quanto già autorizzato non si prevedono ulteriori codici C.E.R. per i
rifiuti in ingresso, non si inpiduano sostanziali modifiche in termini di presenza di sostanze tossiche,
radiazioni ed agenti patogeni e si ritiene ragionevole escludere l’instaurarsi di condizioni tali da costituire
rischi aggiuntivi significativi sulla Salute Pubblica e sui lavoratori rispetto all’attuale già autorizzato.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
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Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
concernenti l’inquinamento atmosferico ed acustico.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
Tutto ciò premesso si esprime
PARERE FAVOREVOLE
al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1. L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
dell’attività; in particolare per quanto riguarda le emissioni in atmosfera e la gestione/recupero dei rifiuti.
2. La documentazione relativa alla procedura di approvazione progetto dovrà contenere tutte le modifiche
prospettate e descritte con le integrazioni fornite con la relazione del 19.10.2018, ivi compreso
l’aggiornamento relativo alla normativa antincendio (parere dei VVFf), nonché esaminare i seguenti aspetti:
- realizzazione di un sedimentatore/disoleatore/flottatore prima del pozzo disperdente; di tale impianto
dovrà essere registrata la manutenzione. Riscontri ed anomalie verificate in fase di manutenzione periodica
devono essere oggetto di approfondimento e di relazione tecnica;
- in relazione al trattamento della prima pioggia delle meteoriche provenienti da tetto nelle aree interessate
all'aumento di emissioni, sia previsto di monitorare la qualità delle acque di prima pioggia, prima del
conferimento all'impianto di trattamento, con proposta operativa e riferita almeno ai seguenti parametri che
sono allo stesso tempo tipici e critici; SST, Cr, Ni e Cu, COD, aldeidi;
- identificare il quantitativo massimo di MPS stoccabili, coerente con il CPI e verificato dai VVFF, al fine
di vitare che l'accumulo di MPS comporti l’aumento del rischio incendio.
3.Nella fase di avvio dell’impianto dovrà essere effettuato uno specifico monitoraggio delle emissioni
gassose, con almeno tre perse campagne di misura, dando contro, attraverso idonei campionamenti, delle
specifiche efficienze delle perse sezioni di abbattimento.
4.In sede di collaudo dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza
triennale, e mirata ai ricettori in classe III, presenti immediatamente a Sud Ovest dell’impianto.:
- le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti
di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno concordate
con Arpav;
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
Previsionale di Impatto Acustico;
- nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, concordati con
Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, saranno stati comunicati i risultati delle
analisi.
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5. Le procedure di collaudo, di cui alle prescrizioni nn. 3/4, dovranno essere coordinate con le verifiche in
corso relative alla precedente approvazione progetto e descritte nella documentazione di cui alla prescrizione
n.2.
6.L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione
della presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.
Vicenza, 07 novembre 2018
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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