determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINAZIONE N° 1577 DEL 20/12/2018

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA: ITALCROMATURA SRL
     PROGETTO: MODIFICA IMPIANTO GALVANICO
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE

                            IL DIRIGENTE

     Vista la documentazione presentata con nota prot. 50954, 50956, 50958, 50960 del 01-08-2018, da
     parte della ditta Italcromatura srl con sede legale in via Via Ettore Majorana 6A/6B/6C in comune
     di Montecchio Maggiore relativa al progetto di “modifica impianto galvanico” presso il medesimo
     sito e richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del
     D.Lgs. 152/2006.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata nell’Allegato IV alla
     Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 3.Lavorazione dei metalli e dei prodotti minerali - f)
     impianti per il trattamento di superficie di metalli e materia plastiche mediante processi elettrolitici
     o chimici qualora le vasche destinate al trattamento abbiano un volume superiore a 30 m3.
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 10-08-2018 , contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.
     Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, osservazioni.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 19-12-2018, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     33/2018 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.




copia informatica per consultazione
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
     dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
     pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
     dell'intervento.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45.
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.11 del 29/03/2018 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2018-2020.
     Visto che con Decreto del Presidente n. 41 del 27/04/2018 è stato approvato il Piano Esecutivo di
     Gestione 2018/2020 ed il Piano Performance anni 2018/2019;


                         DETERMINA

      1. che il progetto della ditta Italcromatura srl con sede legale in via Via Ettore Majorana
        6A/6B/6C in comune di Montecchio Maggiore relativa al progetto di “modifica impianto
        galvanico” presso il medesimo sito è escluso dalla procedura di valutazione di impatto
        ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate
        nel parere 33/2018 allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e
        sostanziale;
      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;
      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Montecchio
        Maggiore, ad ARPAV, all’ULSS n.8, ad Acque del Chiampo spa.
      5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
      6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line.

                             INFORMA
      Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
      Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
      del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
      dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.




copia informatica per consultazione
        Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
        autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.



     Vicenza, 20/12/2018



                                     Sottoscritta dal Dirigente
                                      (MACCHIA ANGELO)
                                       con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 1577 DEL 20/12/2018


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:       ITALCROMATURA         SRL
     PROGETTO:    MODIFICA   IMPIANTO      GALVANICO
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 20/12/2018.


     Vicenza, 20/12/2018




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                   ITALCROMATURA S.R.L.
                           PARERE N. 33/2018

     Oggetto: Progetto di modifica impianto galvanico.
     PROPONENTE:           Italcromatura srl
     SEDE LEGALE:          Via Ettore Majorana 6A/6B/6C – Montecchio Maggiore
     SEDE INTERVENTO:        Via Ettore Majorana 6A/6B/6C – Montecchio Maggiore
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Galvanica.
     PROCEDIMENTO:          Verifica di assoggettabilità alla V.I.A.
     MOTIVAZIONE V.I.A:       ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. -
                     3.Lavorazione dei metalli e dei prodotti minerali - f) impianti per il
                     trattamento di superficie di metalli e materia plastiche mediante processi
                     elettrolitici o chimici qualora le vasche destinate al trattamento abbiano un
                     volume superiore a 30 m3.
     COMUNE INTERESSATO:       \\\
     DATA DOMANDA:          01 agosto 2018
     DATA PUBBLICAZIONE:       10 agosto 2018
     DATA INTEGRAZIONI:       28 novembre 2018

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - Elaborato 1       Relazione tecnico-descrittiva;
      - Elaborato 1 - Allegato 1 Superamenti limiti allo scarico 2011;
      - Elaborato 1 - Allegato 2 Corrispondenze con clienti;
      - Elaborato 1 - Allegato 3 Corrispondenza con fornitore;
      - Elaborato 1 - Allegato 4 Scheda flussi;
      - Elaborato 1 - Allegato 5 Schema vasche;
      - Elaborato 1 - Allegato 6 Rapporto analisi emissioni;
      - Elaborato 1 - Allegato 7 Verifica aeraulica;
      - Elaborato 1 - Allegato 8 Scheda filtro a maniche;
      - Elaborato 1 - Allegato 9 Analisi rifiuti da spazzolatura;
      - Elaborato 1 - Allegato 10 Scheda scarichi;
      - Elaborato 1 - Allegato 11 Analisi emissione (prima dell’abbattimento);
      - Elaborato 1 - Allegato 12 Nulla osta prelievo pozzo;
      - Elaborato 1 - Allegato 13 Autorizzazione allo scarico;
      - Elaborato 1 - Allegato 14 Sistemazione pozzo aziendale 2011;
      - Elaborato 1 - Allegato 15 Valutazione Seveso III;
      - Elaborato 1 - Allegato 16 Indagine ambientale;
      - Elaborato 1 – All. Grafico 1 Lay-out con ubicazione camini;
      - Elaborato 2   Caratterizzazione dell’ambiente idrico;
      - Elaborato 3   Studio Preliminare Ambientale;
      - Elaborato 4   Valutazione di Incidenza Ambientale;
      - Elaborato 5   Programma di controllo.




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                                 PREMESSE
     La ditta opera nel settore dei trattamenti galvanici, anche secondo le modalità contenute nell’autorizzazione
     Autorizzazione Integrata Ambientale n.10/11 dell’8 giugno 2011.
     Il presente studio è redatto a supporto del procedimento amministrativo finalizzato alla proposta di aggior-
     namento e modifica dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (nel seguito AIA) dell’impianto galvanico.
     La ditta intende apportare modifiche di tipo tecnico al proprio impianto; queste sono dettate dall’esigenza di
     aumentare la qualità dei propri prodotti, in quanto l’impianto, nella configurazione approvata, non si è rive -
     lato in grado di soddisfare le esigenze di mercato.
     In particolare l’attuale impianto autorizzato presenta le seguenti criticità:
     1. Problemi produttivi: scarsa qualità del prodotto finito;
     2. Problemi ambientali: concentrazioni allo scarico;
     3. Emissioni: ridondanza di sistemi di aspirazione e abbattimento;
     4. Trattamento acque: presenza di processi superflui (coagulazione del refluo acido).
     Il progetto approvato si è dimostrato da subito complessivamente non sostenibile, soprattutto per quanto ri -
     guarda i problemi produttivi riscontrati.
     Il progetto in esame propone soluzioni finalizzate alla modifica dell’assetto impiantistico con il duplice sco-
     po di:
     • ottenere un prodotto qualitativamente accettabile al mercato (che risulta sempre maggiormente orientato
     su elevati livelli qualitativi);
     • garantire la massima protezione ambientale.
     La modifica principale, proposta nel progetto, riguarda il passaggio di alcuni lavaggi da regime “a riciclo” a
     regime “a perdere”, e l’installazione di alcuni impianti per il recupero di acque di lavaggio.
     In sintesi è emerso che l’utilizzo della tecnologia con bagni a Cromo III ha portato alla necessità di porre par-
     ticolare attenzione ai lavaggi che precedono tali trattamenti. Come confermato dal fornitore dei prodotti gal-
     vanici interpellato in proposito, questo tipo di lavaggio deve essere attuato con acqua avente una alta capaci-
     tà di lavaggio che, al lato pratico, può essere ottenuta solo con l’utilizzo di acqua di pozzo/acquedotto, e non
     “di ricircolo” trattata (deionizzata, quindi a basso potere detergente) su impianto a resine.
     Si conclude pertanto che l’impianto galvanico con recupero dell’acqua a ricircolo con impianto a resine, rea-
     lizzato così come da progetto approvato, non è tecnicamente adatto a fornire un livello di qualità accettabile
     per bagni a Cromo III.
     Ciò comporta il passaggio all’utilizzo di acqua da pozzo/acquedotto, almeno per alcuni lavaggi, con conse -
     guente aumento della quantità di acqua utilizzata. Tali modifiche si sono rese necessarie già immediatamen-
     te dopo l’attivazione della linea galvanica (periodo 2012-2013) al fine di fornire ai clienti un prodotto con
     una qualità adeguata, pena il fallimento del processo produttivo.
     Al fine di ovviare al consumo di risorsa idrica, il progetto in esame prevede la modifica del sistema di depu -
     razione, relativamente al conferimento delle acque con il boro come rifiuto, e non più al sistema di tratta -
     mento acque.

                              UBICAZIONE
     L’impianto galvanico in essere è ubicato all’interno dei fabbricati aziendali di via Majorana in Comune di
     Montecchio Maggiore. Il sito aziendale in parola è ubicato all’interno della zona produttiva di Montecchio
     Maggiore, classificata come Zona Territoriale Omogenea D1 dallo strumento urbanistico vigente comunale,
     destinata ad insediamenti di edifici e complessi produttivi, appartenenti ai rami di attività economica delle
     industrie. Sotto il profilo geografico, l'area in esame è situata sulla piana alluvionale della bassa valle
     dell’Agno, all’interno del bacino idrografico del omonimo fiume.
     L’immobile aziendale ricade ad una quota di circa 59 m s.l.m., e risulta direttamente confinante con:

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     • a Sud e Ovest con un’azienda per la verniciatura a polvere (Verniciando s.r.l.);
     • a Sud Est con una porzione di capannone vuoto (ex BTL s.r.l.), un’azienda per la lavorazione (stampaggio)
     e commercio di materie plastiche (MILA PLAST s.r.l.);
     • a Est con un’azienda per lo stampaggio di resine termoplastiche e termoindurenti (PLASTICA NARDON
     s.r.l.);
     • a Nord, oltre via Majorana, con un’azienda per la trafilatura di fili di rame ad alta qualità (VENETA TRA-
     FILI s.p.a).
     L’area industriale è direttamente servita dalla S.P. 246 “Recoaro”, che attraversa il territorio amministrativo
     di Montecchio Maggiore da Sud-Est a Nord-Ovest sulla direttrice Vicenza – Montecchio Maggiore - Valda-
     gno – Recoaro, direttamente connessa all’autostrada A4.
     Il contesto territoriale circostante il sito aziendale, presenta lineamenti urbanistici complessi, in linea con i
     connotati del territorio dell’alta pianura vicentina: le zone edificate consolidate dei centri municipali si alter -
     nano alle zone industriali più o meno estese, relegando a lembi ormai frammentati di territorio le zone agri-
     cole




                              Ortofoto del sito




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                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Montecchio Maggiore;
     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Montecchio Maggiore;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque;
     • Piano Regionale di Tutela dell’Atmosfera;
     • Piano di Assetto Idrogeologico;
     • Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
     • Rete Natura 2000.
     I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro generale sufficientemente descritto, per
     il quale non si ritengono comunque necessari taluni approfondimenti, anche in considerazione delle
     disamina già effettuata nel corso del recente procedimento di V.I.A..

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     ITALCROMATURA S.R.L. e una ditta specializzata nei trattamenti galvanici di nichelatura e di cromatura.
     Questi trattamenti superficiali hanno la funzione di conferire particolari caratteristiche estetiche e di miglio -
     rare la resistenza alla corrosione delle superfici trattate. L’azienda opera sulla base e nel rispetto del provve -
     dimento AIA n. 10/2011.
     Per la descrizione dettagliata dello stato autorizzato dell’impianto e del processo si rimanda alla relazione
     istruttoria della precedente istanza di Valutazione Impatto Ambientale, presentata nel 2017 e conclusasi con
     parere di diniego
     DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
     STATO DI PROGETTO DELL’IMPIANTO E DEL PROCESSO
     La domanda di verifica di assoggettabilità alla VIA è presentata da Italcromatura srl in adempimento al pa -
     rere della Provincia di Vicenza (protocollo REP_PROV_VI/VI-SUPRO/0125983 del 14/06/2018), che ha rileva-
     to la necessità di sottoporre a tale procedura la domanda di riesame della vigente Autorizzazione Integrata
     Ambientale per impianto esistente, avanzata nel 2018 dall’Azienda stessa.
     Si riporta nella tabella seguente una sintesi delle proposte progettuali:
     Le fasi oggetto di modifica riguardano:
      Acque galvanica e Galvanica (alcune modifiche sono proposte per ottenere un prodotto qualitativamente
       accettabile);
      Acque (modifiche per acque industriali e meteoriche, nel rispetto degli obblighi previsti dal Piano di Tu-
       tela delle Acque - PTA);
      Emissioni;
      Attività di monitoraggio;
      Rifiuti .




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                              Acque galvanica
     Per le acque galvaniche
     sono previsti i seguenti
     aggiornamenti:
     1- Riorganizzazione dei
     ricircoli
     2- Riorganizzazione del
     sistema raccolta acque
     3- Aggiornamento linee
     raccolta acque di proces-
     so
     1. Riorganizzazione dei ri-
     circoli
     Il progetto approvato
     prevedeva nr 5 impianti a
     riciclo (con numerazione
     da 1 a 5), con successivo
     trattamento degli eluati.
     Tutte le utilizzazioni di
     acqua confluivano al trat-
     tamento depurativo pri-
     ma dello scarico in fogna-
     tura consortile (non era
     previsto lo smaltimento
     come conferimento di ri-
     fiuto). In sede di esercizio
     sono emersi dei problemi
     sulla qualità del prodotto
     finito e conseguentemen-
     te si sono sviluppate del-
     le modifiche al ciclo di la-
     vaggio, anche in collabo-
     razione con il fornitore
     dei prodotti galvanici. È
     emerso infatti che i ricicli
     non permettevano un lavaggio completo, compromettendo il risultato finale di cromatura.
     Nella nuova configurazione, in dettaglio:
     - IMPIANTO NR 1 - RICICLO SU LAVAGGIO CALDO VASCA 82 (portata di riciclo di 6 m3/h): la vasca è
      l’ultima prima dello scarico degli oggetti; nel tempo si è notato che l’acqua deionizzata a riciclo crea delle
      macchie sui prodotti finiti; sono state condotte prove con bagno statico che viene sostituito due volte alla
      settimana; al bisogno il lavaggio viene inviato quindi alla vasca di accumulo C1 (da 4,2 m 3, pari al volume
      della vasca) e quindi alla depurazione; di fatto il ricircolo viene mantenuto, ma utilizzato solo al bisogno;
      complessivamente la portata di acqua allo scarico viene incrementata, rispetto allo stato approvato, da 4 m 3
      alla settimana a 8 m3 alla settimana, pari a 1,6 m3/gg.
     - IMPIANTO NR 2 - RICICLO SUI LAVAGGI NR 69 E 70 (CROMATURE): era previsto il ricircolo dalle va-
      sche 69 e 70 di lavaggio dei pezzi dopo la cromatura; nel tempo si è notato che l’acqua deionizzata a riciclo
      crea delle macchie sui prodotti finiti; sono state condotte prove con bagno statico nella 69 con abbinato un

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       concentratore e reintegro di acqua; la vasca 69 viene inviata quindi alla vasca A1, mentre la vasca 70 utiliz-
       za acqua da rete che poi viene inviata alla vasca 63; il ricircolo viene quindi eliminato, con conseguente au -
       mento della portata di acqua utilizzata pari a 3 m3/h.
     -  IMPIANTO NR 3 - RICICLO LAVAGGI FINALI 79/80/81: l’impianto rimane attivo ma in nuova posizione;
       viene però a servizio della sola vasca 81; le vasche 79 e 80 vengono inviate al serbatoio di accumulo C1.
     -  IMPIANTO NR 4 -RICICLO LAVAGGI 49, 61 E 62: l’impianto a resine nr 4 prevede, nello stato approvato, il
       trattamento e riciclo delle acque provenienti dai lavaggi dopo le nichelature nr 49 (dopo nichel lucido e pri-
       ma della attivazione) e del nr 61 e 62 – (ultimo lavaggio 62 eliminato - nichel satinato prima dell’attivazione
       che precede il cromo III); la portata complessiva di riciclo è di 12 m 3/h; la posizione 49 viene eliminata (uni-
       ficando il trattamento di nichel); il riciclo delle acque delle vasche 61 e 62 dello stato approvato (poi slittate
       al nr 62 e 63) è risultato inadeguato in quanto l’acqua riutilizzata (dopo filtrazione su carboni e deionizza-
       zione con resine cationiche ed anioniche) non garantisce un idoneo lavaggio che permette i trattamenti suc-
       cessivi di attivazione precedenti all’applicazione galvanica del Cr III; infatti l’acqua deionizzata non contie-
       ne la parte salina e/o non risulta bilanciata per permettere l’asportazione corretta dei residui dei trattamenti
       precedenti, che risulta attuabile e possibile solo con l’utilizzo di acqua di pozzo/acquedotto; questo riciclo,
       inizialmente utilizzato, è stato quindi eliminato; l’acqua di lavaggio è stata posta in controcorrente con i
       pezzi in lavaggio (l’acqua utilizzata nella 63, proveniente dai lavaggi 70 e 72 , viene inviata alla 62); per
       quanto possibile, alcuni lavaggi cercano di essere riutilizzati per altri lavaggi meno esigenti (dalla 62 viene
       riutilizzata nella 25); i due lavaggi sono quindi stati trasformati da acqua “in riciclo” in acqua “a perdere”;
       a seguito degli interventi, le vasche hanno assunto altre funzioni ed i lavaggi avvengono ora alle vasche 58
       e 59 (con portata di acqua di rete pari a 3 m3/h).
     -  IMPIANTO NR 5: RICICLO LAVAGGI 51, 64 E 72: l’impianto a resine nr 5 prevede, nello stato approvato, il
       trattamento e riciclo delle acque provenienti dai lavaggi delle attivazioni che precedono il Cromo III delle
       vasche 65, 66, 67, 73 e 74 per il Cromo III, con portata di riciclo pari a 12 m 3/h; a seguito ristrutturazione
       della nichelatura, la attivazione nr 50 è stata tolta e l’attivazione 63 è stata spostata sulle 60-61 (N.B.: sono
       stati realizzati due lavaggi -58 e 59- dopo i recuperi del nichel -56 e 57- con spostamento della numerazione
       delle vasche di attivazione -60 e 61- e del successivo lavaggio – 62 e 63); anche in questo caso l’impianto a
       riciclo è risultato inadeguato alle esigenze (scarsa qualità dei prodotti finiti) e quindi è stato eliminato, per
       le stesse motivazioni riportate per l’impianto 4; per garantire un buon lavaggio ove necessario il ciclo dei
       lavaggi è stato impostato con utilizzo di acqua da pozzo nel lavaggio più delicato con invio per riutilizzi a
       successivi altri lavaggi via via meno delicati (per Vasca 72 acqua di rete con portata di 4 m 3/h e lavaggio poi
       inviato alla vasca nr 63; per Vasca nr 63, ex 64, acqua in ingresso dalla vasca 72 e, dopo l’uso, alla vasca 62;
       per Vasca 62, acqua in ingresso dalla vasca 63 e, dopo l’uso, alla vasca 25; per Vasca 25, acqua in ingresso
       dalla vasca 62 e poi invio al serbatoio B1 e quindi alla depurazione); rimangono inalterati i cicli di lavaggio
       delle sgrassature (nr 11 e 14 - ora due rispetto alle tre previste), con utilizzo di acqua di rete indirizzato poi
       al lavaggio nr 21 per una portata totale di 3 m3/h.
     -  NUOVO IMPIANTO DI RICIRCOLO - NR 2 - LAVAGGIO 58: attualmente i lavaggi alle vasche dalla 57 alla
       58 utilizzano acqua dalla rete (Vasca 59 acqua di rete con portata di 3,5 m 3/h; Vasca 58 acqua dalla vasca 59,
       dopo l’uso invio alla vasca 57; Vasca 57 acqua dalla vasca 58, dopo l’uso invio alla vasca 21); al fine di limi -
       tare il consumo idrico, si propone l’installazione di un sistema di lavaggio a ricircolo alla vasca 58, riorga -
       nizzando le vasche 57, 58 e 59 (Vasca 59 acqua di rete con portata di 3 m 3/h, dopo l’uso invio alla vasca 21;
       Vasca 58 acqua riutilizzata a riciclo con impianto a resine; Vasca 57 recupero nichel); con questa modifica si
       realizza una diminuzione del consumo idrico pari a 0,5 m3/h.




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     - RIUTILIZZO ACQUE DI LAVAGGIO: nello stato approvato il consumo della risorsa idrica è di 9 m 3/h; il
      passaggio da lavaggi “a riciclo” a lavaggi “a perdere” comporterebbe un consumo pari a 45,2 m 3/h, consi-
      derando che per ogni lavaggio fosse utilizzata acqua da acquedotto/pozzo; al fine di limitare il consumo
      della risorsa idrica si sono studiati dei recuperi delle acque di lavaggio per il riutilizzo delle stesse in lavag -
      gi successivi che tollerano via via acque meno pulite; l’acqua di rete non viene utilizzata in tutti i lavaggi,
      ma solo ai lavaggi 11, 14, 30, 59, 70, 72, 79, 80 e 82; da questi lavaggi l’acqua viene poi via via utilizzata in
      cascata in tutti gli altri; con questi riutilizzi si ha un consumo totale di acqua pari a 14 m 3/h (pari a circa
      55.000 m3/anno); le soluzioni proposte per il riutilizzo delle acque sono schematizzate nella figura seguen-
      te:




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     2-Riorganizzazione sistema di raccolta acque
     A seguito delle modifiche e delle riorganizzazioni proposte (così come illustrate nei paragrafi precedenti e
     successivi), viene conseguentemente modificato il sistema di raccolta ed invio delle acque al depuratore.
     3-Linee di raccolta delle acque di processo
     In fase di utilizzo dell’acqua per i lavaggi ed in fase di verifica dello scarico, nell’assetto impiantistico appro-
     vato (impianti a rigenerazione e invio di tutti gli scarichi a depurazione) sono emerse problematiche di ren-
     dimento dei lavaggi e di superamento dei limiti di scarico, in particolare per il Boro e per i Solfati, avuti.
     Dai dati dello scarico e dei consumi è emerso che non è possibile raggiungere i limiti di scarico unicamente
     con la depurazione (che non agisce sul Boro e sui Solfati) ma si rende necessario separare alcuni scarichi da
     raccogliere e poi conferire come rifiuto. Da qui è emersa la necessità di modificare il percorso di singoli ef -
     fluenti con l’attenzione di separare quelli destinati allo smaltimento.
                                Galvanica
     Per la linea galvanica sono previsti i seguenti interventi:
     1- RIORGANIZZAZIONE VASCHE: il progetto approvato prevedeva la possibilità di due tipi di nichelatura
     (lucida o satinata) e due tipi di cromatura (lucida o fumé); a seguito di esigenze di mercato, si è appurato che
     alcuni processi non risultano più economicamente vantaggiosi (cromatura fumé e nichelatura satinata), per-
     tanto si prevede l’eliminazione di alcuni trattamenti e la conseguente riorganizzazione di alcune vasche (ve-
     dasi schema a blocchi del processo, sopra riportato).
     2- MODIFICA VASCA 69: la vasca 69 riguarda un lavaggio statico e, nello stato approvato, viene riempita
     con acqua pulita ad inizio settimana (tipicamente il lunedì) e inviata alla vasca A1 (e quindi al depuratore) a
     fine settimana (venerdì); per problemi di efficienza di lavaggio e conseguenti rischi di imperfezioni e diso -
     mogeneità del risultato finale, si propone la trasformazione del bagno da statico a dinamico, con l’introdu -
     zione di un evaporatore per il ricircolo delle acque di lavaggio; un flusso del bagno di lavaggio sarà inviato
     in continuo ad un evaporatore di nuova installazione, l’acqua pulita evaporata sarà condensata e quindi
     reimmessa alla vasca 69 per mantenere il bagno con acqua a bassa concentrazione, mentre il concentrato sarà
     inviato alla vasca di raccolta A1 (e di lì smaltito); la parte di acque inviate sarà reintegrata da acqua pulita
     3- DENICHELATURA MANUALE: si propone l’installazione di una vasca di denichelatura elettrolitica ma-
     nuale a freddo (comprensiva di vano di denichelatura e vano di lavaggio), per la necessità di trattare (deni-
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     chelare) i semilavorati (di terzi) che non rispondono al normale standard qualitativo, per poi rifare il tratta-
     mento galvanico; la vasca non è quindi inserita nel normale ciclo di produzione, ma utilizzata saltuariamente
     in modo manuale solo al bisogno; la vasca sarà posizionata all’interno del tunnel, nelle vicinanze delle va-
     sche galvaniche; dalla denichelatura si origina una modesta quantità di idrogeno (qualche litro/h) che, diffu -
     so sull’ambiente, sarà poi captato dalla aspirazione centralizzata; il contenuto liquido (lavaggio e bagno) vie-
     ne utilizzato fino a quando non è esausto, e conferito come rifiuto immediatamente dopo; la qualifica di ri-
     fiuto (CER 11 01 09*) avviene quindi al momento in cui il bagno non risulta più efficace, e contemporanea-
     mente viene smaltito.
                               Acque
     La gestione delle acque è riassunta nella tabella seguente, assieme ad un riepilogo delle modifiche proposte.




     La figura che segue illustra gli schemi degli scarichi attuale (a sinistra) e proposto (a destra):




     Non sono previsti nuovi scarichi, ma una riorganizzazione degli stessi, mantenendo gli attuali punti di scari -
     co. Nella tabella seguente si riporta la sintesi delle modifiche proposte (la cui descrizione dettagliata, voce
     per voce, è reperibile nella documentazione progettuale, a cui si rimanda):


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     Relativamente alla voce sul trattamento delle acque si evidenzia in particolare che:
      dopo la fase di decantazione nel decantatore interrato, i fanghi vengono inviati a due serbatoi esterni
      nell’area P3; nello stato approvato tali serbatoi sono considerati stoccaggio di fanghi (rifiuto), mentre nella
      nuova proposta vengono considerati due ispessitori e pertanto si prospetta la qualifica del fango come
      rifiuto (CER 11 01 09*) solo al momento del conferimento;
      al fine di garantire la massima protezione ambientale si prevede l’installazione di una sezione di filtrazione
      delle acque in uscita al decantatore, composta da filtri al quarzo e a carboni attivi e dimensionata per la
      massima capacità dell’impianto di trattamento acque (17 m3/h).
     Relativamente alla voce sulle acque di dilavamento dei piazzali lato sud si evidenzia in particolare che nello
     stato approvato le acque di dilavamento del piazzale lato sud vengono conferite in pubblica fognatura
     bianca, unitamente alle acque di dilavamento delle coperture. Il piazzale sul lato sud presenta cassoni per lo
     stoccaggio di rifiuti (a tenuta), passaggio di mezzi (muletti dall’interno verso gli stoccaggi) e
     occasionalmente stoccaggio di telai utilizzati nei trattamenti, con conseguenti rischi di dilavamenti non
     continui di sostanze potenzialmente pregiudizievoli per l’ambiente. La soluzione proposta consiste in:
     a. sistemazione del piazzale (che allo attuale risulta deteriorato con discontinuità del manto) con il
     rifacimento della pavimentazione per garantirne l’impermeabilizzazione ed evitare possibili percolazioni;
     b. l’isolamento idraulico del piazzale, in modo da eliminare la promiscuità con altre aziende: verranno posti
     due cordoli al confine con le altre aziende;
     c. l’installazione di un sistema di raccolta delle acque
     di prima pioggia, comprensivo di: grigliatura,
     pozzetto scolmatore, vasca di raccolta prima pioggia,
     sistema di conferimento al depuratore.
     d. Le acque di seconda pioggia saranno conferite alla
     fognatura bianca attraverso la rete esistente.

                                Emissioni
     L’impianto è dotato delle seguenti emissioni:
     - Camino 1: Ventilazione tunnel
     - Camino 2: Aspirazioni localizzate
     - Camino 3: Ventilazione locale di depurazione acque
     - Camino 4: Produzione di calore (uso tecnologico)
     Si propone inoltre la realizzazione di una nuova emissione (camino 5) legata alla nuova attività di
     spazzolatura.
     In Tabella vengono schematicamente riepilogate le emissioni attuali e le modifiche proposte.


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                          Attività Monitoraggio
     Sono proposte alcune variazioni delle attività di monitoraggio e del PMC, correlate alle modifiche di proget -
     to sopra descritte nonché ad aggiornamenti gestionali sopravvenuti negli anni.

                                Rifiuti
     Sono proposte alcune variazioni nella gestione operativa ed amministrativa dei rifiuti, correlate alle modifi-
     che di progetto sopra descritte nonché ad esigenze organizzative e normative sopravvenute negli anni
     Le variazioni riguardano:
     1- Modifica gestione rifiuti (classificazione e stoccaggi)
     2- Modifica uso delle vasche di contenimento eluati (con boro da smaltire)
     3- Chiarimenti sulle vasche di raccolta fango (ispessitore e non stoccaggio)
     Relativamente alla gestione degli ispessitori, da quanto riferito dal titolare in sede di Comitato VIA essi
     operano in parallelo (con funzioni equivalenti e intercambiabili) vengono caricati in discontinuo, secondo
     necessità, mediante interventi manuali da parte del personale interno.
     A fronte della proposta di escludere gli ispessitori dalla qualifica di deposito temporaneo, inquadrando la
     produzione dei rifiuti solo al momento dell’estrazione del fango ispessito e del carico in autobotte, si ritiene
     necessario attuare le seguenti misure gestionali nello stato futuro:
       - numerazione dei due ispessitori in modo che siano inequivocabilmente identificati e distinti;
       - registrazione delle operazioni di trasferimento dei fanghi da decantatore e ispessitori (giorno/ora; n°
         identificativo ispessitore di destinazione; quantità in m3);
       - registrazione delle operazioni di estrazione dei fanghi da ispessitori a autobotte (giorno/ora; n°
         identificativo ispessitore di provenienza; quantità in m3).

                               VALUTAZIONE
     Si ravvisano aspetti di criticità e quindi si passa a proporre le prescrizioni/raccomandazioni che si ritengono utili o
     necessari per una corretta gestione della problematica emersa.
                                  111
                   QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     Le modifiche proposte non comportano variazioni significative delle emissioni convogliate in atmosfera. Il
     nuovo camino 5 convoglierà in atmosfera le attuali emissioni diffuse dell’impianto di spazzolatura, senza in -
     trodurre alterazioni significative della qualità dell’aria (emissione di polveri totali < 15 mg/Nm 3).

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                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     L’impatto sull’ambiente idrico è valutato in funzione del bilancio idrico e degli indicatori di prestazioni, in
     relazione alle indicazioni delle BAT dello specifico settore
     Allo stato approvato il consumo della risorsa idrica è di 9,6 m3/h (pari a 37.000 m 3/anno, considerando 220
     giorni lavorativi/anno e 17,5 ore lavorative/giorno). Con la proposta progettuale la massima portata di acqua
     utilizzata sarà pari a 55.000 m3/anno, pari a circa 14 m3/h (aumento pari al 48%), giustificato da:
     - Incompatibilità dell’impianto approvato con la qualità richiesta dal mercato;
     - Aumento della quantità di prodotto lavorato (aumento del 25% dal 2012 al 2017).
     Si sottolinea che nella precedente proposta respinta (Determina 914 del 10/10/2017) il consumo idrico
     richiesto era di 80.000 m3/anno. Pertanto la nuova proposta limita notevolmente l’aumento richiesto,
     utilizzando acqua di rete solo in alcuni lavaggi e prevedendo alcuni ricicli per il riutilizzo in cascata delle
     acque di lavaggio.
     La ditta dispone di due fonti di approvvigionamento idrico: pozzo (prelievo principale, regolarmente
     autorizzato dal Genio Civile) e allacciamento all’acquedotto pubblico. All’aumento di consumo corrisponde
     un aumento della portata allo scarico: in proposito il gestore della fognatura ha rilasciato nulla osta.
     Premesso che la soluzione con riutilizzi delle acque di lavaggio (come sopra descritto) è conforme alle BAT
     di settore (“Multiple rinse techniques”) e assicura il minimo consumo della risorsa idrica compatibilmente
     con la qualità del prodotto finito, la congruenza dei consumi idrici proposti è stata valutata con riferimento
     alle medesime BAT di settore, le quali indicano per il consumo idrico specifico valori compresi tra 3 e 20 l/m 2
     per ogni lavaggio. L’impianto di progetto dispone di 13 lavaggi, che secondo le BAT ammette un consumo
     idrico compreso tra 0,039 e 0,26 m3/m2. Dai consumi idrici effettivi dell’impianto in oggetto si calcola per il
     periodo gli anni 2012-2017 un dato di 0,160 m3/m2, con una tendenza alla diminuzione nel tempo.
     La proposta progettuale prevede un consumo di acqua a 55.000 m 3/anno ed una massima capacità produttiva
     dell’impianto di 640.000 m2/anno): il consumo idrico specifico previsto è pari a 0,086 m 3/m2, inferiore a
     quello registrato nel periodo di attività 2012-2017 grazie alle soluzioni di risparmi idrico proposte.
     Sono state valutate ulteriori possibilità di risparmi e/o recuperi d’acqua:
     1) Utilizzo di EVAPORATORI: risultano applicabili solo su vasche di recupero (unica applicazione possibile,
     e prevista dal progetto, sulla vasca n. 69 di lavaggio statico)
     2) Utilizzo di impianti a OSMOSI: la soluzione produce acqua demineralizzata, con scarso potere lavante, e
     non permette un’adeguata rigenerazione dei lavaggi (è efficace su acque poco “contaminate”)
     3) Utilizzo di impianti di RICIRCOLO totale: tecnologia già sperimentata e non applicabile, in quanto non
     garantisce un adeguato potere lavante.
     Viene inoltre precisato che l’aumento di consumo idrico non si tradurrà in un effettivo incremento di portata
     istantanea, bensì in un utilizzo più prolungato del pompaggio: non si prevede quindi un aumento della
     portata massima istantanea di emungimento. Dalle simulazioni elaborate emerge che nello stato di progetto
     l’interferenza del pozzo di Italcromatura nei confronti della risorsa idrica sotterranea in generale e del vicino
     pozzo acquedottistico di via Natta in particolare è trascurabile.
     Da quanto emerso in sede di riunione presso il Comitato VIA, il Proponente prospettava la possibilità di
     ulteriori interventi di risparmio e riutilizzo delle acque di lavaggio, la cui applicabilità e la cui efficacia
     andranno verificate sulla base dei risultati qualitativi ottenuti e degli andamenti di mercato. Si richiede di
     presentare una sommaria relazione previsionale sui suddetti possibili interventi migliorativi, corredata di
     cronoprogramma attuativo e di uno scadenzario delle successive comunicazioni di aggiornamento da
     trasmettere alla Provincia in merito ad attuazione/esiti ovvero a rinvio/mancata attuazione (con
     circostanziate giustificazioni).
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     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
     Si ritiene necessario adottare le seguenti prescrizioni:
     a) consumo d'acqua - l'utilizzo d'acqua dal pozzo aziendale dovrà essere coerente con il disciplinare
     contenente obblighi e condizioni vincolanti la concessione rilasciata dal Genio Civile; il punto 4.1.2.1 del
     PMC fornirà evidenza del rispetto dei massimi volumi erogabili mensilmente da pozzo;
     b) per i pozzi spia di monitoraggio di cui al punto 4.1.9 del PMC dovrà essere fornita relazione idrogeologica
     circa l'efficacia di captazione di eventuali contributi dell'attività aziendale.
     c) acque meteoriche di dilavamento lato sud II pioggia - dovranno essere effettuate analisi sui parametri
     caratteristici (v. parametri di cui alla autorizzazione Acque del Chiampo) al fine di dare evidenza, come
     previsto dal c.1 art. 39 del PTA che i fenomeni di contaminazione sono esauriti con la prima pioggia
     (riferimento scarico superficiale). Stante le modifiche introdotte nei sistemi di captazione e abbattimento
     dell'aria dovranno essere eseguite determinazioni analitiche sulle acque meteoriche al fine di evidenziarne
     l'idoneità allo scarico in superficiale;
     d) variazioni PMC
     - il punto 4.1.1.3 riporterà mensilmente la superficie trattata in mq. con registrazione;
     - tra gli indicatori del punto 4.3 è da inserire "Il consumo specifico di acqua di pozzo/mq" con calcolo e
     registrazione mensile a partire dai dati dei punti 4.1.1.3 e 4.1.9.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     La proposta progettuale non presenta particolari criticità relativamente agli impatti su suolo e sottosuolo,
     anche in considerazione delle soluzioni migliorative prospettate per il piazzale sud.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     Nella documentazione progettuale, viene dichiarato dal tecnico redattore (non del tecnico competente in
     acustica) il pieno rispetto dei valori limite applicabili in base alla vigente zonizzazione acustica, in
     particolare:
     - emissione massima presso i recettori pari a 45,1 dB(A), con un valore limite di legge pari a 65 dB(A);
     - immissione massima presso i recettori pari a 59,9 dB(A), con un valore limite di legge pari a 70 dB(A);
     - differenziale massimo presso i recettori pari a 0,2 dB(A), con un valore limite di legge pari a 5 dB(A).
     Inoltre la verifica del criterio differenziale non è stata condotta secondo quanto richiesto dalle specifiche
     indicazioni normative di settore, così come richiesto nelle precedenti comunicazioni, di cui si riporta stralcio:
     “Si ritiene opportuno chiedere con i futuri monitoraggi la verifica delle emissioni di rumore prodotte dagli
     impianti, attrezzature e da tutti i mezzi dell’attività che confluiscono nelle strade afferenti l’area di indagine
     seguendo le specifiche indicazioni tecniche-normative per le verifiche del caso, allo scopo di identificare
     eventuali, anche potenziali, criticità acustiche nei confronti dei ricettori più impattati dalle suddette
     emissioni di rumore.”
     Alle valutazioni per la caratterizzazione degli impatti ambientali per le perse matrici, manca la
     documentazione di impatto acustico recente e contestuale.



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     Si ritiene necessario che, ad opere completate, venga elaborata una nuova valutazione di impatto acustico,
     con misure strumentali sul campo per tutti i parametri oggetto di indagine, secondo quanto indicano i decre-
     ti attuativi del caso.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     La proposta progettuale non presenta particolari e/o ulteriori criticità relativamente agli impatti da agenti
     fisici.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     La proposta progettuale non presenta particolari e/o ulteriori criticità relativamente agli impatti paesaggisti-
     ci.
                           VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     La proposta progettuale non presenta particolari e/o ulteriori criticità relativamente agli impatti viabilistici,
     già oggetto di chiarimenti nella precedente procedura di V.I.A..

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     La proposta progettuale non presenta particolari criticità relativamente agli impatti su risorse naturali, flora
     e fauna, eccetto quanto sopra riportato per i consumi idrici.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     La proposta progettuale non presenta particolari criticità relativamente agli impatti sulla salute e sulla
     sicurezza delle persone.
     Nell’ambito della documentazione progettuale è presente un elaborato inerente la verifica di assoggettabilità
     alle disposizioni del D.Lgs. n.105 del 26 giugno 2015 (Severo III). Si conclude che le soglie non sono superate
     per nessuna tipologia di pericolosità e che pertanto lo stabilimento non è soggetto agli obblighi previsti dagli
     Art. 13 e 14 del D.Lgs 105/2015.



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                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


                   VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto .
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di contenimento degli impatti
     sull’ambiente idrico e di inquinamento acustico.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici

                           Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
            Alla esclusione dalla procedura V.I.A., subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.

     1) L’azienda è impegnata ad acquisire in via preventiva la necessaria Autorizzazione Integrata Ambientale.
     2) I due ispessitori dovranno essere inequivocabilmente identificati e distinti e si dovranno registrare:
         - le operazioni di trasferimento dei fanghi da decantatore e ispessitori (giorno/ora; n° identificativo
         ispessitore di destinazione; quantità in m3);
         - le operazioni di estrazione dei fanghi da ispessitori a autobotte (giorno/ora; n° identificativo
         ispessitore di provenienza; quantità in m3).
     3) L'utilizzo d'acqua dal pozzo aziendale dovrà essere coerente con il disciplinare contenente obblighi e
     condizioni vincolanti la concessione rilasciata dal Genio Civile; il punto 4.1.2.1 del PMC fornirà evidenza
     del rispetto dei massimi volumi erogabili mensilmente da pozzo.
     4) Per i pozzi spia di monitoraggio di cui al punto 4.1.9 del PMC dovrà essere fornita relazione
     idrogeologica circa l'efficacia di captazione di eventuali contributi dell'attività aziendale.
     5) Per le acque meteoriche di dilavamento lato sud II pioggia - dovranno essere effettuate analisi sui
     parametri caratteristici (v. parametri di cui alla autorizzazione Acque del Chiampo) al fine di dare evidenza,
     come previsto dal c.1 art. 39 del PTA che i fenomeni di contaminazione sono esauriti con la prima pioggia
     (riferimento scarico superficiale). Stante le modifiche introdotte nei sistemi di captazione e abbattimento
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     dell'aria dovranno essere eseguite determinazioni analitiche sulle acque meteoriche al fine di evidenziarne
     l'idoneità allo scarico in superficiale.
     6) Il PMC dovrà essere integrato come segue:
     - il punto 4.1.1.3 riporterà mensilmente la superficie trattata in mq. con registrazione;
     - tra gli indicatori del punto 4.3 è da inserire "Il consumo specifico di acqua di pozzo/mq" con calcolo e
     registrazione mensile a partire dai dati dei punti 4.1.1.3 e 4.1.9.
     7) Ad opere completate dovrà essere elaborata una nuova valutazione di impatto acustico, con misure
     strumentali sul campo per tutti i parametri oggetto di indagine, secondo quanto indicano i decreti attuativi
     del caso.

     Vicenza, 19 dicembre 2018

       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                 Andrea Baldisseri




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