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                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINAZIONE N° 1171 DEL 02/08/2019

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA: FONDERIE PAVINATO SPA
     PROGETTO:  FUSIONE E PRESSOFUSIONE DI METALLI NON FERROSI
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI THIENE

                            IL DIRIGENTE
     Vista la documentazione presentata con nota in data 20 marzo 2019 prot. n. 16132, da parte della
     ditta Fonderie Pavinato spa con sede legale e operativa in in comune di Thiene in via
     dell’Informatica n.4/6/8, relativa al progetto di un “ Fusione e pressofusione di metalli non ferrosi.”
     richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs.
     152/2006.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 3.
     Lavorazione dei metalli e dei prodotti minerali e) impianti di fusione e lega di metalli non ferrosi,
     compresi i prodotti di recupero (affinazione, formatura in fonderia) con una capacità di fusione
     superiore a 10 tonnellate per il piombo e il cadmio o a 50 tonnellate per tutti gli altri metalli al
     giorno dell'allegato IV della parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i..
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 28-03-2019 , contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.
     Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni
     dello Sportello Unico Associato prot. 26008 del 09/05/2019 , trasmesse al proponente per le
     considerazioni di pertinenza, con nota prot. 27297 del 16/05/2019, all’interno della comunicazione
     con la quale è stata inoltrata la richiesta di integrazione.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 01-08-2019, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere



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     n.19/2019 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni/raccomandazioni al fine di mitigare gli impatti
     ambientali e monitorare nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
     dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
     pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
     dell'intervento.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.2 del 10/01/2019 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2019-2021.
     Richiamato altresì il Decreto Presidenziale n. 11 del 31/01/2019 con cui è stato approvato il Piano
     Esecutivo di Gestione 2019/2021 e il Piano Performance 2019/2021;

                          DETERMINA

      1. che il progetto della ditta Fonderie Pavinato spa con sede legale e operativa in in comune di
        Thiene in via dell’Informatica n.4/6/8, relativa al progetto di un “ Fusione e pressofusione
        di metalli non ferrosi.” è escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di
        cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere
        n.19/2019 allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e
        sostanziale;

      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Thiene, ad
        ARPAV, all’Ulss n.7 Pedemontana, a Viacqua spa
      5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

      6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line.

                             INFORMA
      Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
      Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
      del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
      dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.



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        Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
        autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.



     Vicenza, 02/08/2019



                                     Sottoscritta dal Dirigente
                                     (BAZZAN CATERINA)
                                       con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 1171 DEL 02/08/2019


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:     FONDERIE     PAVINATO        SPA
     PROGETTO:  FUSIONE E PRESSOFUSIONE DI METALLI NON FERROSI
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI THIENE




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 02/08/2019.


     Vicenza, 02/08/2019




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                     Fonderie Pavinato S.p.A.
                            PARERE N. 19/2019

     Oggetto: Fusione e pressofusione di metalli non ferrosi.
     PROPONENTE:            Fonderie Pavinato S.p.A.
     SEDE LEGALE:           Via dell’Informatica n. 4/6/8 – Thiene
     SEDE INTERVENTO:         Via dell’Informatica n. 4/6/8 – Thiene
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Fonderia metalli non ferrosi
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. -3.
                      Lavorazione dei metalli e dei prodotti minerali e) impianti di fusione e lega
                      di metalli non ferrosi, compresi i prodotti di recupero (affinazione,
                      formatura in fonderia) con una capacità di fusione superiore a 10 tonnellate
                      per il piombo e il cadmio o a 50 tonnellate per tutti gli altri metalli al giorno.
     COMUNE INTERESSATO:        \\\
     DATA DOMANDA:           20 marzo 2019
     DATA PUBBLICAZIONE:        28 marzo 2019
     DATA INTEGRAZIONI:        23 luglio 2019

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
       -  01   Studio Preliminare Ambientale
       -  02   Tavola 1. Inquadramento generale
       -  03   Tavola 2. Lay-out impianto: planimetria
       -  04   Tavola 3. Rete di approviggionamento idrico: planimetria
       -  05   Tavola 4. Reti delle acque di processo, fognarie e dei punti di scarico: planimetria
       -  06   Tavola 5. Rete raccolta acque meteoriche: planimetria
       -  07   Tavola 6. Planimetria dei punti di rilascio e trattamento delle emissioni in atmosfera
       -  08   Tavola 7. Aree di stoccaggio di materie e rifiuti: planimetria
       -  09   Dichiarazione di non assoggettabilità a VINCA e relazione allegata

                                 PREMESSE
     La ditta svolge attività di fusione e trasformazione di metalli non ferrosi (alluminio e zama) con una capacità
     di fusione superiore alle 50 t/giorno.
     La Ditta è in possesso di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).
     A seguito della crescente domanda di mercato, la Ditta intende apportare delle modifiche all’impianto
     esistente in termini di aumento della capacità produttiva.
     Dal 1947 la ditta svolge l’attività di trasformazione di materia prima (leghe di alluminio e zama) in prodotti
     semilavorati o finiti pronti per il motaggio o l’utilizzo da parte dei vari clienti. I clienti forniscono quindi in
     prestito d’uso gratuito gli stampi alle per la produzione degli articoli richiesti.
     Attualmente l’attività è svolta su due turni per un totale di 15 ore di produzione dal lunedì al venerdì per
     215 giorni/anno. Sono infatti previsti due periodi di chiusura all’anno (agosto e dicembre) durante i quali si
     procede anche alla fermata dei forni fusori e alla loro manutenzione
     Sulla base delle attrezzature presenti e della capacità produttiva oraria, l’attuale capacità produttiva totale
     della Ditta è di 3631 Kg/ora e 54467 Kg/giorno.
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     La principale modifica che si intende apportare all’attuale ciclo produttivo è l’aumento della capacità pro-
     duttiva, unitamente all’introduzione di una nuova pressa a camera fredda; a questo si aggiunge l’organizza -
     zione del lavoro, che passerebbe su tre turni di lavoro (24 h/giorno) anziché sulle attuali 15 h/giorno e co-
     munque per 365 giorni/anno.

                              UBICAZIONE
     L’impianto della Ditta ha la propria sede nella zona industriale di Molina di Malo, situata tra Thiene, Malo e
     Villaverla, non lontano dal casello autostradale di Thiene Schio dell’autostrada A31.
     La superficie topografica dell’area appare uniforme e non sono presenti rilievi e/o avvallamenti.
     La quota assoluta del piano campagna è pari a circa 112 m s.l.m.
     Dal punto di vista urbanistico l’area ove la ditta svolge la propria attività è classificata dal Piano degli Inter -
     venti del Comune di Thiene come zona D2.1 “Tessuto per attività produttive di completamento”; si tratta di
     aree di completamento destinate ad attività produttive industriali, artigianali e commerciali.
     Lungo il confine ovest, est e nord dell’impianto sono presenti altri lotti destinati ad attività produttive. In
     particolare lungo il confine ovest è presente un’abitazione ed un capannone attualmente affittato ed utilizza-
     to dalla ditta
     Lo stabilimento è completamente recintato ed occupa una superficie complessiva pari a circa 8.501 mq, di cui
     588 mq in affitto:
     - 4.733 mq di superficie coperta, occupati dal capannone industriale che ospita le attività produttive
     - 3.768 mq di superficie scoperta pavimentata in cemento o asfalto, utilizzata per la movimentazione dei
     mezzi all’interno della proprietà e a parcheggio di cui 1.020 in affitto.




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                              Ortofoto del sito

                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Thiene;
     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Thiene;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
     • Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (P.T.R.A.);
     • Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
     • Rete Natura 2000.
     Il Quadro Programmatico evidenzia un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
     territoriale che interessano l’area, ma si ritengono necessari i seguenti approfondimenti.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




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                 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
    DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
    Nello stabilimento si svolge attività di trasformazione di leghe di Alluminio e Zama (lega metallica ad
    elevato contenuto di Zinco con presenza di Rame ed Alluminio) in prodotti semilavorati/finiti pronti per
    montaggio/utilizzo da parte dei Clienti. La Proponente dichiara che:
     attualmente lo stabilimento:
       ha una superficie complessiva pari a circa 8.501 mq di cui: - 4.733 mq superficie capannone per le
       attività produttive - 3.768 mq superficie scoperta per movimentazione mezzi;
       dispone di area parcheggio in affitto pari a 1.020 mq;
       produce a seguito di attività svolta su due turni lavorativi di 15 ore/giorno (dal Lunedì al Venerdi);
     l’aumento della capacità produttiva sarà esclusivamente dovuto a:
       posizionamento di nuova attrezzatura per pressofusione - pressa a camera fredda all’interno del
       capannone nell’area dove sono posizionate le altre presse (come unica modifica strutturale rispetto
       all’attuale layout d’impianto);
       riorganizzazione operativa dell’attività d’impianto a tre turni di lavoro di 24 ore/giorno
                            STATO DI FATTO
     In sintesi il processo produttivo prevede: - Fusione dei metalli – Colata della lega fusa in una “forma
     metallica” (Stampi predisposti in relazione alle specifiche richieste del Cliente) – Raffreddamento con
     ottenimento del “getto finale” che viene avviato ad operazioni di finitura attualmente eseguite in altro
     stabilimento di proprieta’ ubicato a Thiene (VI).
     La produzione si sviluppa secondo le seguenti fasi operative: Fasi di supporto al processo “F0 , F1, F5A, F5B,
     F5C, F5D, F6A” - Fasi di processo “F2, F3, F4, F5, F6, F7”.
                        SCHEMA DEL CICLO PRODUTTIVO

                          F0. Accettazione materie prime


                          F1. Preparazione delle cariche


                            F2. Fusione del metallo


                            F3. Trattamento metallo



                                                        F5C. Recupero
       F5A. Attrezzaggio            F4. Mantenimento matallo                  distaccante
         stampo                  allo stato liquido
      F5B. Riscaldamento             F5. Preparazione Stampo                  Trattamento acque:
                            raffeddamento stampo                       F5D
                                                          Recupero acque da
                                                         soluzione esausta di
                                                         prodotto distaccante
                            F6. Colata (Stampaggio)                     F6A.
                                                         Recupero acque dal
                                                         sistema oleodinamico

                        F7. Estrazione getto e avvio a finitura

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     DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
     Il processo di lavorazione è definito dai seguenti elementi significativi:
            Fasi operative                           Descrizione
                             Le materie prime in forma di lingotti/pani vengono scaricate dagli autocarri
    0  Accettazione materie prime
                             mediante carrello elevatore e trasferite al magazzino.
                             Le materie prime vengono caricate nei forni fusori:
    1  Preparazione delle cariche           Leghe in Alluminio in forni a tino o crogiolo;
                              Zama solo in forni a crogiolo.
                             Leghe di Alluminio – temperatura fusione compresa tra 680–700 °C.
    2  Fusione metallo
                             Zama – temperatura di fusione compresa tra 380–400 °C.
      Trattamento metallo              Pulizia da scorie ed impurità con produzione di rifiuto riciclabile “scorie di
    3
      degassaggio/scorificazione          Alluminio e Zama”rivenduto ad impianti di raffineria.
    4  Mantenimento metallo allo stato liquido    Forni d’attesa a bordo macchina per mantenimento temperatura post fusione.
           Preparazione Stampo
                             Operazione con prodotto distaccante per realizzare film protettivo sulla super-
      con applicazione distaccante e raffredda-
                             ficie dello stampo al fine di consentire un adeguato distacco del getto.
             mento stampo
                              Gli stampi per ottenere i persificati prodotti commissionati vengono
      A  Attrezzaggio stampo
                             montati sulle presse di tipo “a camera calda” e “a camera fredda”.
                             Gli stampi montati su pressa a camera fredda devono essere preriscaldati a
      B  Riscaldamento stampo
                             temperature tra 180-220 °C.
                             I residui di distaccante spruzzato sullo stampo e l’olio di lubrificazione che
    5                         può cadere dal dispositivo “ginocchiera” (meccanismo atto ad effettuare il
                             movimento di apertura e chiusura della pressa), vengono raccolti in vasche
      C  Recupero distaccante
                             posizionate sotto le presse e convogliati ad impianto di disoleazione:
                              le morchie oleose vengono raccolte in cisterne collegate all’evaporatore;
                              il distaccante viene raccolto in apposita cisterna per essere riutilizzato.
                             La soluzione acquosa del distaccante viene raccolta e convogliata ad impianto
         Recupero acqua da soluzione esau-    di evaporazione dal quale si ottiene: acqua di recupero riutilizzata per produr-
      D
         sta di prodotto distaccante       re nuova soluzione distaccante - residuo liquido avviato a smaltimento come
                             rifiuto.
                             Le Leghe di Alluminio/Zama fuse vengono versate nello stampo mediante ci-
                             lindro di iniezione con azione di apertura/chiusura della pressa effettuata me-
            Colata (Stampaggio)        diante “dispositivo ginocchiera”. Ginocchiera e pistone di iniezione vengono
                             azionati mediante sistema a “fluido oleodinamico in pressione”. Il prodotto
                             viene estratto dallo stampo mediante robot asportatore.
    6                         Ogni pressa è dotata di scambiatore di calore per trattare il fluido oleodinami-
                             co (che viene riscaldato per effetto della sua azione) collegato ad impianto di
         Recupero acque dal sistema oleodi-    raffreddamento/recupero costituito da due sezioni:
      A
         namico                  settore 1 – parte fredda: sezione di rimando acque alle presse;
                             settore 2 – parte calda: sezione di collettamento a n.2 torri evaporative per ri -
                             circolo acque al settore 1.
                             Estrazione prodotto/deposizione in contenitore in ferro per raffreddamento
                             mediante dispositivo robotizzato. Finitura: eliminazione bave/attacchi di cola-
    7  Estrazione getto e avvio a finitura
                             ta, vibro-burattatura a secco, sabbiatura/granigliatura, lavorazioni meccani-
                             che, effettuata presso altro stabilimento di proprietà.




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     CONFRONTO TRA STATO DI FATTO E DI PROGETTO
                                Stato di fatto                   Stato di progetto
      Capacità produttiva totale         3631 Kg/ora per 54467 Kg/giorno.          3944 Kg/ora per 94646 Kg/giorno.
                             due turni di 15 ore/giorno             tre turni di 24 ore/giorno
       Turni di produzione
                               per 215 giorni/anno                 per 365 giorni/anno.

     UTILIZZO RISORSE NATURALI , PRODUZIONE DI RIFIUTI, EMISSIONI IN ATMOSFERA E SCARICHI DI ACQUE
     REFLUE
     Si pone in evidenzia quanto segue:
     Risorse idriche: l’impianto attinge acqua dal pubblico acquedotto con prelievo dai seguenti due punti:
                    Punti Prelievo               Utilizzo
                                     industriale di processo
                       AP1
                                   industriale di raffreddamento
                       AP2              igienico-sanitario

     Combustibile utilizzato: gas metano, specialmente nelle fasi iniziali della lavorazione (Fasi 2, 4 e 5). Durante
     la fase di applicazione del distaccante, con utilizzo di lampade riscaldanti, al posto del gas metano viene
     utilizzato GPL.
     Rifiuti prodotti: nel corso del processo di produzione per la maggior parte vengono prodotti i seguenti
     materiali di scarto: liquidi derivanti dalla depurazione delle acque (ca. 44%), colaticci (7%), scorie e bave di
     Alluminio (rispettivamente 20% e 10%), scorie di Zama (6%). La proponente dichiara che:
      Le differenti tipologie di rifiuti sono stoccate in appositi contenitori collocati sia all’interno che all’esterno
       (su superficie pavimentata) dell’impianto e successivamente avviati a recupero o smaltimento conto terzi;
      Considerato l’aumento di rifiuti a seguito dell’aumento di capacità di produzione di progetto, la capacità
       totale e le modalità di stoccaggio dei rifiuti rimarranno comunque invariate;
      I cassoni ammalorati verranno sostituiti con nuovi cassoni a tenuta dotati di copertura.
     Emissioni in atmosfera: Nell’insediamento industriale sono presenti i seguenti n. 14 camini:
                 Punti di emissione               Fasi di processo
                     2             F4 Mantenimento metallo allo stato liquido
                     3A                 F5 Preparazione Stampo
                     3B             F4 Mantenimento metallo allo stato liquido
                     4A                 F5 Preparazione Stampo
                     4B             F4 Mantenimento matallo allo stato liquido
                     5                 F5 Preparazione Stampo
                     6                   F2 Fusione metallo
                     8             F4 Mantenimento matallo allo stato liquido
                     10                 F5 Preparazione Stampo
                     11             F4 Mantenimento matallo allo stato liquido
                     12                   F2 Fusione metallo
                     13             F4 Mantenimento matallo allo stato liquido
                     14                 F5 Preparazione Stampo
                     15                   F2 Fusione metallo

     Scarichi di acque reflue: Nell’insediamento industriale sono presenti:
        n. 02 punti di scarico in Pubblica Fognatura:
                                       SF1                        SF2
                            Acque di risulta da        Acque domestiche da ser-    Acque domestiche
         Provenienza
                          Torri evaporative/addolcitore          vizi           da servizi
      Impianto di trattamento              Presente             Non presente         Non presente

          n. 02 pozzi perdenti per scarico acque meteoriche.


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         Considerato il progetto per l’adeguamento al Piano di Tutela Acque che verrà realizzato nell’anno in
         corso, si prevede:
         Acque di prima pioggia - n. 6 vasche di accumulo a tenuta, con , capacità complessiva pari a 210 mc,
         per raccolta e riutilizzo acque nel ciclo produttivo.
         Acque di seconda pioggia - n. 2 vasche a tenuta con disoleatore e dissabbiatore per scarico in pozzo
         perdente
     Il quadro progettuale risulta sufficientemente esaustivo nelle sue definizioni generali. Le specifiche
     integrazioni verranno richieste all’interno del Quadro ambientale.

                                VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

                    QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     Le emissioni in atmosfera significative (fusione e pressofusione del ciclo) sono caratterizzate dai seguenti
     parametri chimici inpiduati nell’autorizzazione in essere: Polveri, Cloro e suoi composti, Fluoro e suoi
     composti, Ossidi di Azoto, Nebbie Oleose e COV. Nello stabilimento risultano presenti i seguenti punti di
     emissione:
    Punti di emis-  Portata (autorizzata)    Emissioni     Fasi di
                                                Dispositivi Tecnici di provenienza
      sione       Nmc/ora        significative   processo
                                            Bruciatori a metano installati nei forni di attesa delle
       2         3.000           SI        F4
                                                  prese e forni fusori a crogiolo
       3A         12.600          SI        F5            Presse a camera fredda (n.3)
                                            Bruciatori a metano installati nei forni di attesa delle
       3B          //           NO        F4
                                                        prese
       4A         10.800          SI        F5            Presse a camera fredda (n.6)
                                            Bruciatori a metano installati nei forni di attesa delle
       4B          //           NO        F4
                                                        prese
       5         8.750          SI        F5            Presse a camera fredda (n.4)
       6      Tiraggio naturale       NO        F2            Forno fusorio Striko 1250
                                            Bruciatori a metano installati nei forni di attesa delle
       8          //           NO        F4
                                                        prese
                                                  Presse a camera fredda (n.3)
       10         7.350           SI        F5
                                                  Presse a camera calda (n.2)
                                            Bruciatori a metano installati nei forni di attesa delle
       11          //           NO        F4
                                                        prese
       12      Tiraggio naturale       NO        F2            Forno fusorio Striko 2000
                                            Bruciatori a metano installati nei forni di attesa delle
       13         5.800*          NO        F4
                                                        prese
       14        16.750*          SI        F5            Presse a camera fredda (n.3)
       15         8.800*          NO        F2            Forno fusorio Striko 3000
     Nota: * portata calcolata espressa in mc/h
     Allo stato attuale i maggiori apporti di inquinanti deriveranno dai camini cui sono convogliate le nebbie
     oleose prodotte durante lo stampaggio dalle presse, ossia dai camini n. 3A, 4A, 5, 10 e 14. Le emissioni con-
     vogliate a tali camini vengono attualmente trattate da filtri a coalescenza.
     A seguito dello sviluppo del progetto proposto, che comporterà l’installazione di una nuova pressa e
     l’aumento della capacità produttiva (24 h/g su 365 g/anno anziché 15 h/g su 215 g/anno), viene stimato un
     aumento pari al 35% delle emissioni in atmosfera dai camini 3A e 3B (in termini di valori di concentrazione
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     dei parametri chimici significativi già inpiduati nell’autorizzazione in corso di validità). L’incremento delle
     ore di lavoro giornaliere e del numero dei giorni lavorativi porterà ad un incremento dei flussi di massa
     (Kg/anno) per i parametri chimici sopra riportati per i camini n. 2, 6, 15, 3A, 4A, 5, 10, 14. In particolare, per
     quanto riguarda i forni fusori, le emissioni annue in atmosfera aumenteranno significativamente solo in cor -
     rispondenza del camino n. 2, cui sono collegati i forni fusori a crogiolo, mentre per i camini n. 6 e n. 15 i
     quantitativi di emissioni non aumenteranno in modo significativo dato che già allo stato attuale sono utiliz-
     zati quasi tutti i giorni dell’anno.
     Oltre alle emissioni convogliate a camino, possono generarsi emissioni diffuse durante le fasi produttive
     “F3- Trattamento metallo” e “F6-colata/stampaggio”. In merito la Proponente ha condotto nel marzo 2016
     un’indagine chimico-analitica in ambiente di lavoro mediante campionamenti da postazione fissa e campio-
     namenti di tipo personale. Dalle analis effettuate è risultato che tutti i valori di concentrazione dei parametri
     rilevati (Polveri respirabili, Polveri inalabili, metalli, nebbie oleose e IPA) rientrano nei limiti di riferimento
     (ACGIH 2014 e D.Lgs. n. 81/08 allegato XXXVIII aggiornato dal DM 6 agosto 2012)
     Quanto sopra considerato, tenuto conto del rispetto dei limiti di emissione di Legge sia per i valori di
     concentrazione misurati sia per i valori di concentrazione stimati per lo stato di progetto, si ritiene
     ragionevole che in relazione al progetto presentato non emergano impatti aggiuntivi significativi sulla
     presente componente.
     I Rapporti di Prova presentati nell'Allegato 2 (i cui dati più caratteristici sono riepilogati in alcune tabelle del
     capitolo 2.5.1) descrivono lo studio di emissione 2018 tratteggiando una situazione che può essere
     qualitativamente descritta nei seguenti termini:
     - sovente la portata emessa differisce da quella autorizzata più del 20%; nel caso del camino 2 la portata
     misurata è risultata doppia di quella autorizzata;
     - i valori misurati di alcuni parametri (COV) pur rispettando il limite di concentrazione (come media di tre
     misure della durata di 30') si collocano vicino ad esso (vedi camini 3A - interessato al nuovo macchinario,
     4A, 5A).
     Il progetto prevede un aumento di produzione (praticamente un raddoppio: da 54 a 94 ton/giorno) portando
     la produzione dai due turni odierni ai tre giornalieri le quantità prodotte possono aumentare solo di un
     terzo senza portare a variazioni di concentrazioni di inquinanti alle emissioni; poichè l'aumento di
     produzione progettato costituisce il 75% dell'attuale produzione il richiedente dovrebbe approfondire il
     quadro emissioni relativamente ai seguenti argomenti:
     - strategie tecniche e/o gestionali utilizzate per non aumentare le concentrazioni degli inquinanti alle
     emissioni;
     - possibilità di mitigazioni.
     Il richiedente dovrebbe corredare la tabella 12 con altre colonne: [presenza di abbattitori installati,
     contaminanti oggetto di autorizzazione e limiti, valori misurati 2018], valutare le concentrazioni misurate in
     funzione della presenza di sistemi di abbattimento e verificare la possibilità di mitigare gli impatti collegati
     all'aumento di produzione (viene richiesto quindi un approfondimento di quanto riportato a pagina 131: "Le
     emissioni convogliate a tali camini vengono attualmente trattate da filtri a coalescenza: si dovrà pertanto
     prevedere una maggiore frequenza di pulizia ed eventuale sostituzione dei filtri a seguito dell’incremento
     dell’attività produttiva.").
     Infine, rispetto al capitolo in cui vengono ripresi i risultati di uno studio modellistico realizzato nel 2012
     relativamente a PM10 e NOX, si richiedono i seguenti approfondimenti :
     - quali sono le considerazioni per le quali stime previsionali che hanno inpiduato: "Le ricadute al suolo
     degli inquinanti emessi non hanno superato il 24% del valore limite;
     - per le PM10 e il 26% del valore limite per il biossido di azoto come media oraria e il 37% del limite come
     media annuale. Pertanto le emissioni di PM10 e di ossidi di azoto sono risultate molto inferiori agli standard
     di riferimento." sono state valutate accettabili omettendo valutazioni riguardanti l'additività dell'apporto
     rispetto al quadro esistente;
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     - a pag 138 viene ripreso:" Non prevedendo modifiche significative alle concentrazioni di inquinanti
     atmosferici in uscita dall'impianto a seguito del progetto proposto, valgono le stesse considerazioni fatte pe
     la situazione attuale, ossi si prevede che le ricadute di polveri ed ossidi di azoto rispetteranno i valori limite
     degli Standard di Qualità Ambientale": si richiede di approfondire se il modello previsionale utilizzato
     risulta influenzato solo dalle concentrazioni emesse e non dai flussi di massa.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; si ritiene comunque di prescrivere di effettuare
     uno studio del tempo massimo di lavoro dei filtri a coalescenza nelle condizioni attuali in modo da stimare i
     tempi di utilizzazione dei filtri a coalescenza in prima istanza dopo modifica di produzione, ripetendo la
     verifica dopo variazione produttiva allo scopo di conferma delle ore di lavoro stimate preventivamente.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     Il Comune di Thiene rientra all’interno del bacino del Leogra-Bacchiglione, sistema idrografico complesso
     che trae origine sia da torrenti montani sia da rogge di risorgiva che hanno origine a nord di Vicenza. La
     pianura di Thiene è interessata da torrenti e rogge che attraversano il territorio in direzione nord-sud, corsi
     d’acqua che hanno condizionato l’insediamento e le attività umane fin dall’antichità. Nelle immediate
     vicinanze dell’area in esame, data anche la profonda urbanizzazione, non scorrono corsi d’acqua; più
     distante passano il T. Rostone Ovest, la Roggia Thiene del Santo e, più a est la Roggia Verlata. Dal punto di
     vista idrogeologico i depositi alluvionali dell’antico conoide dell'Astico alloggiano un unico acquifero
     indifferenziato, molto ricco e perciò sfruttato anche a scopo idropotabile. La falda è quindi di natura freatica,
     essendo libera di oscillare con la sua superficie superiore, secondo il regime di alimentazione. Un importante
     asse drenante, posto ad est dei confini comunali, influenza l’andamento locale che ha direzione WNW-NNW
     rispetto a quello regionale che ha orientamento da NNW verso SSE. Per effetto dei processi di ricarica e
     drenaggio, la superficie freatica è soggetta a continue variazioni durante l’anno che possono raggiungere
     anche alcuni metri da una stagione all’altra; essa si colloca mediamente a circa 40 m di profondità dal piano
     campagna. La proponente dichiara che l’impianto presenta le seguenti tipologie di scarico di acque reflue:
     scarico in Pubblica Fognatura:
                                    SF1                         SF2
                         Acque di risulta da        Acque domestiche da      Acque domestiche
        Provenienza
                       Torri evaporative/addolcitore        servizi           da servizi
      Impianto di trattamento           Presente            Non presente         Non presente
      Portata media (mc/anno)                   2365                       512
       Rapporti in volume             95%                 5%             100%
       Modalità di scarico                  Discontinuo                   Discontinuo

     La Proponente è autorizzata dall’Ente gestore della pubblica fognatura, Alto Vicentino Servizi, a scaricare
     fino a 10 mc/g di acque reflue industriali e a seguito della realizzazione del progetto proposto prevede il
     seguente aumento della Portata media degli scarichi: SF1=6933 mc/anno - SF2=1391 mc/anno
     Scarico in pozzi perdenti:
     Per quanto riguarda gli scarichi delle acque meteoriche provenienti dai tetti e dai piazzali è stato
     recentemente presentato il progetto per l’adeguamento al Piano di Tutela Acque che verrà realizzato
     nell’anno in corso. Il progetto prevede l’adeguamento della rete di raccolta delle acque meteoriche di
     dilavamento dei piazzali e delle coperture dell’impianto, attraverso l’inserimento di vasche accumulo, la
     realizzazione di un impianto di trattamento “disoleatore/dissabbiatore statico a coalescenza” ed il
     rifacimento della pavimentazione dei piazzali esterni.


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     -  Acque di prima pioggia: n. 6 vasche di accumulo a tenuta, per una capacità complessiva pari a 210 mc,
       per raccolta e riutilizzo acque nel ciclo produttivo.
     - Acque di seconda pioggia: sistema di raccolta costituito da n. 2 vasche a tenuta con disoleatore e
       dissabbiatore di portata 80 l/sec ciascuna con: sudpisione interna in vano di sedimentazione,
       separazione filtrazione a coalescenza, corredata di batteria di filtri flottanti ADS idrorepellenti, dotato di
       filtro a coalescenza, per ulteriore separazione degli olii presenti nell’acqua in uscita. Le vasche saranno
       collegate a n. 2 pozzi perdenti inseriti in uno strato drenante in ghiaia sui lati e sul fondo.
     Considerato le modifiche impiantistiche di progetto per la gestione delle acque reflue che prevede anche il
     riutilizzo nell’impianto delle acque meteoriche (con risparmio della risorsa idrica da acquedotto) e che dalla
     documentazione analitica presentata si riscontra l’ampio rispetto dei valori limiti di scarico attualmente
     autorizzati, si ritiene ragionevole che in relazione al progetto presentato non emergano impatti aggiuntivi
     significativi sulla presente componente.
     Si ritiene tuttavia necessario approfondire la tematica, con particolare riferimento all’eliminazione dello
     scarico in pozzo perdente, prevedendo una gestione più spinta sul recupero delle acque meteoriche destinate
     al reimpiego interno; in relazione a quanto descritto in merito nello S.P.A. si chiede di dettagliare
     ulteriormente tale previsione integrandola con:
     - un bilancio idrico tra l'attesa raccolta d'acqua meteorica ricavabile dai dati di precipitazione, le capacità di
     raccolta, le discrasie tra tempi di accumulo e di impiego;
     - una descrizione delle modalità con le quali il progetto di raccolta delle acque meteoriche si integra con il
     progetto di gestione delle acque meteoriche (prima e seconda pioggia, scarichi e loro recapiti);
     - un raffronto con i dettami che l'art.39 delle NTA del PTA inpidua per le aziende svolgenti attività
     comprese nell'allegato F, considerato che le sei vasche di complessivi 210 mc (vedi pagina 43) svolgono
     funzione di riserva d'acqua e non di vasca di prima pioggia (che prevede lo svuotamento nelle ore successive
     alla conclusione dell'evento meteorico);
     - un approfondimento di come l'utilizzo delle acque meteoriche nei processi produttivi costituisce un doppio
     valore in termini di risparmio idrico e di non immissione di acque nei pozzi perdenti (la cui idoneità per tale
     destino deve essere dimostrata soprattutto per quanto riguarda la presenza di idrocarburi visto la tipologia
     di emissioni (distaccanti) e mantenuta monitorata).
     Per quanto riguarda le acque industriali, invece, lo SPA prevede, a seguito del progettato aumento di
     produzione, un aumento dei volumi di acque reflue (Tabella 20), si chiede di evidenziare se l'aumento della
     produzione di progetto induce un aumento anche delle concentrazioni di contaminanti allo scarico.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; si ritiene comunque di prescrivere, considerando
     che lo scarico fognario dovrà essere attivato dopo 24 ore (nel caso in cui la produzione non prelevi il previsto
     quantitativo in modo da lasciare comunque un volume libero minimo nelle vasche di 31.8 mc) e che questo
     garantisce che in eventi successivi ai pozzi perdenti arrivi comunque acqua di seconda pioggia, la
     realizzazione di un pozzetto di campionamento e di una relazione tecnica della Ditta che evidenzi e
     sostenga, con analisi, l’assenza di idrocarburi; le analisi dovranno l’uso di metodiche analitiche basate su
     tecnica GC, riportando nei rapporti di prova, separatamente, gli idrocarburi leggeri e pesanti. Il progetto
     definitivo oggetto dell’istruttoria AIA dovrà inoltre chiarire in via univoca che lo scarico nei pozzi perdenti
     avverrà solo in caso di eventi eccezionali e prolungati e che non riguarderà l'acqua contenuta nelle vasche
     (troppo pieno), bensì l'acqua che è in arrivo dalla captazione di tetti e piazzali dopo disoleazione e
     sedimentazione; il controllo periodico dovrà avvenire con cadenza annuale successivamente ad un evento
     meteorico significativo.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


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     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     Dal punto di vista morfologico, la zona vasta in cui ricadono i terreni in esame è pianeggiante, appartenendo
     all’alta pianura vicentina; è situata a quote intorno ai 112 m s.l.m. e la pendenza è di circa l’1,5-2,5% verso SE.
     Non presenta elementi morfologici naturali di risalto, mentre sono diffusi quelli antropici. Il sottosuolo è
     costituito da un potente materasso alluvionale formato dalla sovrapposizione di numerose coltri alluvionali,
     deposte dal T. Astico quando, sboccando tra il M. Summano e le colline delle Bregonze, si dirigeva verso
     Thiene Dueville. Il materasso alluvionale, nella zona di Thiene, passa da depositi francamente ghiaioso
     sabbiosi ad alternanze di ghiaie e sabbie con limi e argille. Dalla documentazione presentata, in relazione
     allo sviluppo del progetto proposto, non si inpiduano significative escavazioni di suolo, costruzioni o
     impermeabilizzazioni che implichino ulteriori consumi di suolo rispetto all’impianto esistente già operativo
     con relative autorizzazioni. Sulla base di quanto sopra è ragionevole ritenere che le attività in progetto non
     producano impatti aggiuntivi significativi sulla presente componente ambientale.
     Si ritiene necessario procedere con una verifica sulle pavimentazioni esterne, con previsione di eventuali
     interventi di sistemazione delle superfici ammalorate, e di una procedura gestionale per il mantenimento nel
     tempo di un adeguato stato di integrità delle stesse.
     Inoltre, il DLgs 152/2006, all'art. 29-sexies c.6-bis, prevede che le attività incluse nelle AIA, si dotino di
     programma di specifici controlli per le acque sotterranee e, siccome lo SPA non affronta l'argomento, si
     chiede un progetto di monitoraggio della qualità delle acque sotterranee in grado di evidenziare l'assenza di
     contributi derivanti dall'attività aziendale articolato in:
     - studio idrogeologico circa la profondità e direzione di falda (isofreatiche) in grado di descrivere la possibile
     diffusione di contaminati e le possibili cinetiche diffusive;
     - la progettazione di un sistema di pozzi e/o piezometri (esistenti, se adeguati allo scopo e/o di nuova
     realizzazione) tali da permettere di verificare l'assenza di contaminazioni riconducibili all'attività aziendale;
     - un progetto analitico delle sostanze da ricomprendere nei monitoraggi che proponga le frequenze in
     funzione delle stimate cinetiche diffusive.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto; si ritiene comunque di prescrivere, conpidendo
     l’ubicazione proposta, una profondità di 70 metri, considerando che lo statico della zona è arrivato a 50-55
     dalla superficie; il piano analitico dovrà prevedere anche la determinazione dei PFAS.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     Dall’esame della classificazione acustica del territorio comunale l’area dello stabilimento ricade in classe VI
     (aree esclusivamente industriali), in cui i limiti acustici di immissione sono pari a 70 dBA diurni e 70 dBA
     notturni. La palazzina uffici ricade invece, come altri ricettori contermini in direzione sud e sud-ovest, in
     classe acustica V in cui i limiti acustici di immissione sono pari a 70 dBA diurni e 60 dBA notturni.
     La proponente ha presentato una valutazione previsionale di impatto acustico dalla quale risulta che:
      In relazione alla posizione dei recettori rispetto alle sorgenti acustiche dello stabilimento e alle strade è
      stato valutato l’interessamento dei recettori ritenuti più esposti: R1 - Confinante, R2 - a circa 60 m ed R3 -
      a circa 75 m.
      Le fonti di emissione acustica riconducibili all’insediamento sono le seguenti: attività di fusione e
      pressofusione - movimentazione dei mezzi di trasporto (autocarri e automezzi dipendenti) all’interno
      dello stabilimento.
        Le attività interne (svolte tra le ore 08.00 e 21.00) producono livelli di rumore, mediamente
         distribuiti nei reparti, di 86,9 dBA. Detti livelli di rumore si propagano all’esterno notevolmente
         attenuati dalle strutture perimetrali dello stabilimento (pannelli prefabbricati in calcestruzzo

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         alleggerito). A portoni chiusi, si stima un isolamento acustico (dall’interno verso l’esterno) di ca. 25
         dBA ad un metro dallo stabilimento, a portoni aperti l’abbattimento è stimato pari ad almeno 8 dBA.
        L’implementazione di una nuova pressa nell’ambito del reparto pressofusione, dove sono già
         presenti 23 macchine aventi le stesse caratteristiche, non determina modifiche sensibili ai livelli di
         rumore mediamente distribuiti nei reparti o comunque con valori calcolati inferiori a 0,2 dB.
        All’esterno sono presenti più impianti ubicati principalmente lungo le pareti est e nord dello
         stabilimento costituiti da gruppi aspirofiltranti, gruppi di scambio termico e gruppi di compressione
         dell’aria. Altri punti di emissione di aspirazione o impianti sono convogliati o installati sulla
         copertura con livelli di rumorosità che risultano attenuati a livello del suolo in prossimità
         dell’insediamento per effetto della schermatura delle strutture edilizie.
        In merito ai mezzi di trasporto, l’accesso avviene dai cancelli in Via dell’Informatica. Le aree di
         carico e scarico sono sul piazzale esterno lato sud con portoni prevalentemente aperti e traffico
         medio di circa 10 veicoli pesanti/giorno. Le attività di carico/scarico risultano concentrate negli orari
         compresi tra le 08.00 e le 17.00. Sempre a sud dello stabilimento sono previste aree di parcheggio per
         gli automezzi di dipendenti e/o clienti; il traffico indotto dai dipendenti in entrata ed uscita dalle
         aree di parcheggio risulta compatibile con la destinazione dell’area e comunque concentrato nelle
         ore di punta.
         I livelli di rumore sono stati misurati lungo il perimetro dell’area di insediamento. I livelli di rumore
         ambientale sono stati riferiti a specifici tempi di riferimento TR diurno e TR notturno, così da poter
         essere confrontati con i limiti assoluti di zona. Per il calcolo dei livelli di immissione è stata
         cautelativamente considerata una persistenza delle sorgenti acustiche di 16 ore su TR diurno e 8 ore
         su TR notturno (ciclo continuo).
      Dai valori riportati nella documentazione presentata, a confine dell’insediamento risultano rispettati i
       limiti di immissione di rumore previsti dal DPCM 14/11/97 Allegato A Tabella C di 70 dBA diurni e 70
       dBA notturni per le aree di classe VI. Per tutti i recettori sensibili considerati (R1-R3) sono rispettati i
       limiti di immissione di rumore previsti di 70 dBA diurni e 60 dBA notturni per le aree di classe V. In
       merito ai livelli differenziali di rumore, è stato riscontrato il rispetto di 5 dB diurni e 3 dB notturni per i
       recettori ritenuti sensibili (R1-R3).
     Sulla base del risultato della Valutazione Previsionale di Impatto Acustico, secondo il proponente, si può
     ritenere ragionevolmente non significativo l’impatto sulla presente componente rispetto allo stato attuale
     dell’area.
     Rispetto a quanto sopra riportato, anche alla luce delle indagini fonometriche effettuate nel 2008 e nel 2014
     in cui è stato riscontrato il superamento del limite differenziale del rumore, si chiede di integrare quanto
     segue, considerando che l'ampliamento dell'attività con conseguente aumento della quantità dei materiali da
     trattare e l'inserimento di un nuovo impianto di pressofusione richiede un’esaustiva documentazione di
     Valutazione Previsionale di Impatto acustico:
     a) Analisi recenti e riferibili – correlate di adeguate storie temporali dei monitoraggi effettuati presso i
     ricettori e nell’area di studio afferente il lotto aziendale, con valutazione dei dati e scorpori anche tramite
     analisi dei livelli percentili oltre alle schede tecniche e certificazioni degli impianti, macchinari, attività -
     relative alle emissioni di rumore dello stato di fatto e di progetto circa le sorgenti di emissione sonora
     dell’attività, atte alla caratterizzazione dei livelli di emissione, immissione e differenziali presso i ricettori
     indagati.
     Si ritiene opportuno indicare fin d’ora di verificare con rilievo fonometrico, i livelli di rumore residuo
     scorporati dalle emissione stradali e non, presso i ricettori prossimi all’area indagata, nonché i valori LeqA e
     L95 orari più bassi riscontrati dal monitoraggio, che saranno usati per la verifica del livello differenziale
     presso i suddetti ricettori.
     Si ponga inoltre, particolare attenzione alla verifica del criterio differenziale in funzione delle indicazioni
     suddette; si indica fin d’ora che dichiarazioni circa la verifica del criterio differenziale (da effettuare per
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     indicazione normativa in ambiente interno) relative ai livelli presunti, calcolati per il confronto con il limite
     verificato a finestre chiuse non è accettato, bensì solo a finestre aperte che nel caso di effettiva impossibilità
     di accesso ai vani del fabbricato, può essere assimilato al calcolo in facciata più esposta alle emissioni sonore.
     b) Valutazione del traffico indotto, con indicazioni riferibili sui percorsi di collegamento alle strade
     principali usati dai mezzi di trasporto del materiale in ingresso e in uscita dal lotto, sul numero dei mezzi
     dell’attività e sulle emissioni di traffico indotto prodotte dall’attività sulle strade afferenti l’area in esame,
     allo scopo di valutare l’effettiva incidenza dei livelli incrementali prodotti dai mezzi – soprattutto pesanti –
     dell’attività, in funzione dell’effettiva classificazione secondo DPR n. 142/2004 delle infrastrutture stradali
     percorse dai mezzi aziendali.
     Le integrazioni fornite hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto, si prevedono pertanto specifiche
     prescrizioni per il monitoraggio.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Dalla documentazione presentata emerge che in relazione alle Radiazioni Ionizzanti e Non Ionizzanti non
     sono previste attività che producano questo tipo di radiazioni e la zona non è a rischio Radon. In merito
     all’impatto acustico si rimanda al capitolo specifico.
     Dalla documentazione dello Studio di Impatto Ambientale, in relazione allo stato di progetto, non emergono
     aspetti critici inerenti potenziali impatti da agenti fisici rispetto allo status quo.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     La proponente riporta che dall’esame dell’Atlante ricognitivo del PTRC, il Comune di Thiene ricade in parte
     nell’ambito paesaggistico n. 23 “Alta Pianura Vicentina”. L’ambito interessa il sistema insediativo
     pedecollinare di Schio e Thiene fino a comprendere, verso sud, la città di Vicenza; è attraversato in direzione
     nord-sud dall’asse autostradale della A31-Valdastico che collega Piovene Rocchette all’autostrada A4. In
     direzione nord-est e delimitato dalla linea di demarcazione geomorfologica tra i rilievi prealpini dei costi e
     l’alta pianura recente, a nord-ovest dalla linea di demarcazione geomorfologica tra i piccoli massicci molto
     pendenti e i rilievi prealpini uniformemente inclinati, ad est dal corso del fiume Brenta, a sud dai rilievi dei
     Colli Berici ed a ovest dal confine tra i rilievi collinari e la pianura. Gli elementi con particolare interesse
     storico-culturale sono rappresentati dalle “Ville Venete” anche se il sistema paesaggistico ad esse afferente è
     stato notevolmente compromesso dallo sviluppo insediativo e infrastrutturale. Di rilievo è lo stato di buona
     conservazione di alcune contrade rurali. Dall’esame dei Piani di governo del territorio, non sono emersi
     elementi di tutela dal punto di vista storico, archeologico e culturale nelle vicinanze dell’insediamento.
     Il progetto proposto non prevede la realizzazione di alcuna nuova struttura o impianto significativo e dalla
     documentazione dello Studio di Impatto Ambientale non si inpidua alcun nuovo impatto significativo
     sulla componente ambientale “paesaggio”.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.



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     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     La documentazione presentata evidenzia che la rete stradale principale attorno all’insediamento risulta
     sufficientemente sviluppata per garantire flussi di traffico sostenuti, anche in orari critici come il mattino o la
     sera. La rete stradale in prossimità dell’impianto è composta dall’A31 (Autostrada della Valdastico), con il
     suo casello di svincolo Thiene e da strade provinciali tra cui la SP349 Costo che collega Vicenza a Thiene e
     poi prosegue fino ad Asiago, la SP46 del Pasubio che collega Vicenza al Trentino, la SP48 della Molina che
     collega Malo a Thiene. Sulla base dello studio presentato la Proponente riporta che, rispetto ai livelli di
     Traffico veicolare Diurno Medio feriale attualizzati al 2019, i flussi generati dall’Insediamento (già esistente)
     risultano non significativi. Inoltre va considerato che la prevista realizzazione della variante alla strada
     statale 46 in direzione N-S e la Pedemontana in direzione E-W comporteranno uno spostamento dei
     baricentri di traffico su poli più esterni al territorio Thienese comportando una significativa riduzione dei
     flussi di traffico per le arterie di interesse.
     Quanto sopra considerato, è ragionevole ritenere che la condizione di produzione di progetto prevista non
     vada ad alterare in modo significativo gli elementi viari già utilizzati attualmente dai mezzi in ingresso e
     uscita dall’insediamento.
     Lo studio preliminare ambientale non riporta rilievi e dati di traffico aggiornati sulla percorrenza giornaliera
     media né della strada di accesso alla azienda, né della viabilità principale, ma rimanda alle simulazioni
     eseguite in ordine alla stesura del P.T.C.P. e precedentemente del progetto SIRSE (anno 2006). Allo stesso
     modo non sono presenti valutazioni sulla movimentazione giornaliera del numero di mezzi in ingresso e
     uscita dall’impianto, da mettere in relazione in particolare con il flusso veicolare della viabilità circostante.
     Si ravvisa la necessità di prevedere le seguenti integrazioni:
     a) definire il numero medio di veicoli in ingresso e uscita dal lotto in esame nella situazione di fatto e nello
     scenario di progetto (giornaliero e ora di punta);
     b) procedere alla definizione del traffico giornaliero medio interessante la viabilità di accesso (Via
     dell’Informatica) su cui vi è l’affaccio del passo carrabile dell’attività, nonché su Via dell’Economia, via della
     Statistica, Via della Fisica.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     L'area in esame si inserisce all'interno di una zona industriale situata a breve distanza da un casello
     autostradale; l’ambiente naturale circostante è perciò fortemente compromesso dall’intervento umano e non
     solo per le opere strutturali ed infrastrutturali realizzate, ma anche per le trasformazioni delle aree agricole
     impoverite della loro originaria naturalità e persità dall’affermarsi di una meccanizzazione ed
     industrializzazione delle colture. Lungo i corsi d’acqua è diffusa la robinia (robinia pseudoacacia) favorita
     dagli interventi antropici, cui si associano le specie tipiche della zona quali i Salici gli Ontani e i Pioppi.
     Nelle aree pianeggianti dedicate all'agricoltura prevale il seminativo specializzato e dal punto di vista
     faunistico, l’urbanizzazione estensiva e l’estrema semplificazione degli ambienti coltivati hanno
     drasticamente ridotto le potenzialità delle aree di pianura ed hanno condizionato la possibilità di
     raggiungere densità elevate delle specie stanziali tipiche. I siti della “Rete Natura 2000” più vicini all'area
     oggetto di studio sono:
      SIC-ZPS IT3210040 “Monti Lessini che dista circa 9,1 km;
      SIC IT3220008 “Buso della Rana” che dista circa 9,2 km;
      SIC IT3220039 “Biotopo Le Poscole”, che dista circa 9,4 km;
      SIC-ZPS IT3220013 “Bosco di Dueville”, che dista circa 5,7 km.
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     La proponente dichiara che considerati:
     la distanza dai quattro siti - il contesto di zona industriale - la presenza dell’autostrada e di altre attività
     produttive - la preesistenza del capannone e la tipologia delle attività che vi saranno svolte;
     le modifiche che si intendono apportare non potranno interferire con i Siti Natura 2000 in quanto:
     non comporteranno perdita di superficie del SIC - non comporteranno frammentazione o perturbazione
     dello stesso - non modificheranno la qualità delle risorse ambientali del SIC - non genereranno impatti da
     traffico nel SIC.
     Dalla documentazione presentata, pertanto, non risultano criticità significative in relazione allo sviluppo del
     progetto e non si ritiene ipotizzabile ne prevedibile alcuna variazione degli impatti sulla componente in
     esame.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     Per quanto riguarda la Salute Pubblica i possibili impatti sono riconducibili in generale alla presenza di
     rumore, sostanze tossiche, radiazioni (ionizzanti e non) e agenti patogeni. I rischi di incidenti connessi
     all’attività di fonderia possono essere così inpiduati: Incendio - Malore/infortunio -
     Fuoriuscita/spandimento di sostanze chimiche - Fuga di gas - Scoppio/esplosione - Black out elettrico -
     Scossa sismica – Fulmine - Allagamento. In merito al rumore si rimanda allo specifico paragrafo mentre per
     quanto sopra riportato la proponente dichiara che:
      In applicazione a quanto previsto dal D.M. 10/03/1998, i rischi di incidenti sopra elencati sono stati
       considerati e conseguentemente gestiti nel “Piano di Emergenza e procedure per l’evacuazione del
       personale”;
      Il progetto proposto non andrà a costituire una nuova fonte di rischio per la salute umana, trattandosi di
       un potenziamento dell’installazione esistente attraverso l’aumento della capacità produttiva con
       installazione di una nuova attrezzatura per il ciclo produttivo analoga a quelle già operative;
      nel corso dell’anno 2010 l’Azienda ha implementato il Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul
       Lavoro (SGSL) in conformità alle Linee Guida UNI INAIL.
     Considerato che rispetto a quanto già autorizzato il progetto non comporta sostanziali modifiche in termini
     di presenza di sostanze tossiche, radiazioni ed agenti patogeni, si ritiene ragionevole escludere l’instaurarsi
     di condizioni tali da costituire rischi aggiuntivi significativi sulla Salute Pubblica e sui lavoratori rispetto
     all’attuale già autorizzato.
     Non risultano segnalazioni in merito da parte dell’Ulss competente per territorio.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.



                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                              CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.

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     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto .
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di contenimento degli impatti
     sull’ambiente idrico e di inquinamento acustico.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici
                           Tutto ciò premesso, si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
            Alla esclusione dalla procedura V.I.A., subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.

     1) L’azienda è impegnata ad acquisire in via preventiva la necessaria modifica dell’Autorizzazione Integrata
     Ambientale; la documentazione progettuale dovrà prevedere anche quanto prescritto nei successivi punti
     2),3), 4).
     2) Presentazione di uno studio sul tempo massimo di lavoro dei filtri a coalescenza nelle condizioni attuali
     in modo da stimare i tempi di utilizzazione dei filtri a coalescenza in prima istanza dopo modifica di
     produzione, ripetendo la verifica dopo variazione produttiva allo scopo di conferma delle ore di lavoro
     stimate preventivamente.
     3) La realizzazione di un pozzetto di campionamento a servizio dei pozzi perdenti e di una relazione tecnica
     che evidenzi e sostenga, con analisi, l’assenza di idrocarburi; le analisi dovranno l’uso di metodiche
     analitiche basate su tecnica GC, riportando nei rapporti di prova, separatamente, gli idrocarburi leggeri e
     pesanti. Il progetto definitivo oggetto dell’istruttoria AIA dovrà inoltre chiarire in via univoca che lo
     scarico nei pozzi perdenti avverrà solo in caso di eventi eccezionali e prolungati e che non riguarderà
     l'acqua contenuta nelle vasche (troppo pieno), bensì l'acqua che è in arrivo dalla captazione di tetti e
     piazzali dopo disoleazione e sedimentazione; il controllo periodico dovrà avvenire con cadenza annuale
     successivamente ad un evento meteorico significativo.
     4) Per i pozzi spia di monitoraggio dovrà essere prevista una profondità di 70 metri ed il piano analitico
     dovrà prevedere anche la determinazione dei PFAS.
     5) In relazione alla frequenza triennale di controllo dell’impatto acustico prevista dal PMC, si raccomanda
     che il monitoraggio venga effettuato con gli impianti, macchinari e mezzi funzionanti a pieno regime,
     comprendendo verifiche fonometriche anche rivolte all’analisi del traffico indotto dai mezzi aziendali
     (soprattutto pesanti) sulle strade afferenti l’attività indagata e/o presso i ricettori esposti alle emissioni
     acustiche prodotte dall’attività stessa nel suo complessivo operare, al fine di un’eventuale inpiduazione di
     ulteriori modalità operative o interventi strutturali finalizzati alla limitazione delle criticità laddove si
     potessero riscontrare livelli di emissione acustica superiori ai limiti di legge.
     Si ponga inoltre, particolare attenzione alla verifica del criterio differenziale in funzione delle indicazioni
     suddette; e si indica fin d’ora che dichiarazioni circa la verifica del criterio differenziale (da effettuare per

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     indicazione normativa in ambiente interno) relative ai livelli presunti, calcolati per il confronto con il limite
     verificato a finestre chiuse non è accettato, bensì solo a finestre aperte che nel caso di effettiva impossibilità
     di accesso ai vani del fabbricato, può essere assimilato al calcolo in facciata più esposta alle emissioni
     sonore..

     Vicenza, 01 agosto 2019


       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Andrea Baldisseri




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