determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINAZIONE N° 1001 DEL 09/07/2019

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:E. MIROGLIO SRL
     PROGETTO: IMPIANTO DI DEPURAZIONE ACQUE CON POTENZIALITA’
     SUPERIORE A 10.00 ABITANTI EQUIVALENTI
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI VALLI DEL PASUBIO

                            IL DIRIGENTE

     Vista la documentazione presentata con nota prot. n. 71822 del 2 novembre 2018, ed integrato in
     data 22 novembre 2018, da parte della ditta E. Miroglio srl con sede legale in via Carretta n.2 in
     comune di Piobesi d’Alba (CN) e operativa in via Corte n.48 in comune di Valli del Pasubio,
     relativa al progetto di un “ Impianto di depurazione acque con potenzialita’ superiore a 10.00
     abitanti equivalenti” richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai sensi
     dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006 ed in particolare dell’art.13 LR 4/2016.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti di
     infrastrutture, lettera v) impianti di depurazione delle acque con potenzialita' superiore a 10.000
     abitanti equivalenti (gestiti da imprese private, per conto proprio, annessi agli insediamenti
     produttivi per il trattamento dei reflui liquidi ivi prodotti) dell'allegato IV della parte seconda del
     D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i..
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 29-11-2018 , contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.
     Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni del




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     Comune di Valli del Pasubio prot.5320 del 28/01/2019 trasmesse al proponente per le
     considerazioni di pertinenza, con nota n.9311 del 15-02-2019, all’interno della comunicazione con
     la quale è stata inoltrata la richiesta di integrazione.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 04-07-2019, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     14/2019 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
     dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
     pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
     dell'intervento.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.2 del 10/01/2019 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2019-2021.
     Richiamato altresì il Decreto Presidenziale n. 11 del 31/01/2019 con cui è stato approvato il Piano
     Esecutivo di Gestione 2019/2021 e il Piano Performance 2019/2021;

                         DETERMINA

      1. che il progetto della ditta E. Miroglio srl con sede legale in via Carretta n.2 in comune di
        Piobesi d’Alba (CN) e operativa in via Corte n.48 in comune di Valli del Pasubio, relativa al
        progetto di un “ Impianto di depurazione acque con potenzialita’ superiore a 10.00 abitanti
        equivalenti” è escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al
        D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere 14/2019
        allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;

      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Valli del
        Pasubio, ad ARPAV, all’ULSS n.7 Pedemontana, Soprintendenza per le Province di Verona-
        Vicenza-Rovigo, Genio Civile di Vicenza, Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta
        viacqua spa, Viabilità srl;
      5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).




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        6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
         all'albo pretorio on line.

                            INFORMA


     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
     Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
     presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
     data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
     Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
     autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.

     Vicenza, 09/07/2019



                                    Sottoscritta dal Dirigente
                                     (MACCHIA ANGELO)
                                      con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 1001 DEL 09/07/2019


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:E.       MIROGLIO          SRL
     PROGETTO: IMPIANTO DI DEPURAZIONE ACQUE CON POTENZIALITA’
     SUPERIORE    A   10.00  ABITANTI     EQUIVALENTI
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI VALLI DEL PASUBIO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 10/07/2019.


     Vicenza, 10/07/2019




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                           E. Miroglio srl
                            PARERE N. 14/2019

     Oggetto: Impianto di depurazione acque con potenzialita’ superiore a 10.00 abitanti equivalenti (art. 13
     L.R. 4/2016).
     PROPONENTE:            E. Miroglio S.R.L.
     SEDE LEGALE:           Via Carretta n. 2 – Piobesi d’Alba (CN)
     SEDE INTERVENTO:         Via Corte n. 48 – Valli del Pasubio
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianti di depurazione delle acque
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                      infrastrutture- v) impianti di depurazione delle acque con potenzialita'
                      superiore a 10.000 abitanti equivalenti (gestiti da imprese private, per conto
                      proprio, annessi agli insediamenti produttivi per il trattamento dei reflui
                      liquidi ivi prodotti).
     COMUNE INTERESSATO:        \\\
     DATA DOMANDA:           02 e 22 novembre 2018
     DATA PUBBLICAZIONE:        29 novembre 2018
     DATA INTEGRAZIONI:        30 aprile e 21 giugno 2019

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - 1 Verifica di Assoggettabilità a VIA;
      - 2 Dichiarazione di non avvio della procedura di VINCA e relativa Relazione;
      - 3 Relazione di Valutazione di Impatto acustico;
      - 4 Verifica dell'impatto dello scarico delle acque reflue industriali nel Torrente Leogra;
      - TAV. 1 Inquadramento Generale;
      - TAV. 2 Planimetria generale;
      - TAV. 3 Piante capannone;
      - TAV. 4 Planimetria reti idriche;
      - TAV. 5 Schema canalizzazione acque reflue.

                          PREMESSE ED UBICAZIONE
     La Ditta E. Miroglio srl, svolge un’attività di tintura fibre tessili sia in cotone che in altre fibre e, secondo
     quanto previsto dal punto j.6) delle prescrizioni del Provvedimento Provinciale n.218/2017 allegato all’AUA
     rilasciata dal Comune di Valli del Pasubio in data 1/06/2017 la Ditta E. Miroglio deve: presentare la doman -
     da di verifica di VIA per il depuratore, prevista ai sensi dell’art.13 della LR n.4 del 18 febbraio 2016. Aven-
     do l’impianto di depurazione una potenzialità superiore a 10.000 abitanti equivalenti.
     I reflui derivanti dall’attività di tintura delle fibre in cotone vengono inviati alla fognatura gestita da Alto Vi-
     centino Servizi S.p.A. (oggi Viacqua spa).
     Le acque reflue derivanti dall’attività di tintura delle fibre vengono gestite secondo due perse modalità:
     - le acque di preparazione dei colori e le acque delle prove di tintura, i reflui derivanti dall’attività di tintu-
     ra delle fibre perse dal cotone, le acque di centrifugazione, le acque di lavaggio tubazioni vasche di
     tintura, recapitano nel Torrente Leogra previo trattamento in depuratore biologico aziendale;
     - i reflui derivanti dall’attività di tintura delle fibre in cotone, recapitano nella fognatura di Vi-Acqua.
     La potenzialità massima del depuratore è pari a 25.000 abitanti equivalenti..
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     L’insediamento produttivo della Ditta E. Miroglio è stato realizzato qualche decina d’anni fa ed è situato su
     uno slargo del fondovalle in località Corte.
     L’area è classificata nel P.I. comunale come zona a Tessuto Urbanistico di tipo 6, mentre l’area ove sorge il
     depuratore è classificata come zona agricola.
     Nella Carta dei Vincoli del PAT, l’area in esame ricade all’interno delle aree sottoposte a vincolo paesaggisti-
     co per la presenza di corsi d’acqua, di cui all’art. 4 delle Norme di Attuazione del PAT.
     La superficie topografica dell’area è di fondovalle ed è situata a quote assolute del piano campagna di circa
     395 m s.l.m.
     Sul fondovalle si snoda la SP46, da Schio a Valli, fino al Pian delle Fugazze e poi in territorio trentino fino a
     Rovereto; da Valli si dirama la SP46 per Recoaro.




                              Ortofoto del sito




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                         ESAME ISTRUTTORIO

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
     In riferimento alla procedura inpiduata dall'art. 13 della L.R. 4/2016, la DGR 1979/2016 definisce i
     contenuti della relazione da allegarsi all'istanza , così come inpiduati nella DGR 1020/2016, indicando la
     necessita di prevedere anche una descrizione degli impatti sulle matrici ambientali interessate connessi
     all'esistenza dell'opera, all'utilizzazione delle risorse naturali, all'emissione di inquinanti, alla creazione di
     sostanze nocive e allo smaltimento dei rifiuti, finalizzata all'inpiduazione delle eventuali misure di
     mitigazione necessarie.
     L’inpiduazione delle matrici ambientali interessate potrebbe essere utilmente integrata attraverso l’analisi
     della strumentazione Programmatoria/Pianificatoria che in prima istanza, visto il contesto, trova
     denominatore comune negli aspetti naturalistici e paesaggistici di seguito descritti.
     Piano Territoriale Regionale di Coordinamento
     Approfondire il rapporto tra l’impianto in questione con quanto indicato PTRC vigente nella Tav. 2
     relativamente alle “aree di tutela paesaggistica” e nella Tav. 3 relativamente agli “ambiti di alta integrità”.
     Analizzare il rapporto tra impianto e gli “obiettivi e indirizzi di qualità’ paesaggistica” riguardanti l’ambito
     n. 11, relativamente al PTRC in corso di approvazione, approfondendo quanto preso in considerazione con
     l’elaborato “Ambiti di Paesaggi, atlante ricognitivo” della variante al PTRC adottato (D.G.R. n. 427/2013).
     Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Vicenza
     Approfondire il rapporto tra l’impianto in questione con il fatto che nella Tavola 2.4 viene indicata la
     presenza, nelle immediate vicinanze, di una “Forra” ed analizzare le sensibilità territoriali che emergono
     dall’esame della Tav. 3.1 in rapporto con l’intervento.
     Piano di Assetto del Territorio (PAT)
     Nell’analisi della Tav. 1 - “Carta dei vincoli”, della Tav. 2 – “Carta delle invarianti” e della Tav. 4 – “Carta
     delle trasformabilità” vengono inpiduate le sensibilità territoriali, con i relativi articoli delle norme di
     piano, ma non si rapportano analiticamente le norme succitate con l’impianto in questione.
     Non viene analizzata la Tav. 2 - “Carta delle fragilità”. In detta tavola l’area interessata dall’impianto è
     inpiduata come “area idonea a condizione”. Occorre che siano indicate le motivazioni che hanno portato a
     inpiduare detta area come idonea a condizione rapportandole con l’impianto
     Si ritiene opportuno, a riguardo, richiedere che si verifichino le suddette criticità, al fine di inpiduare
     eventuali priorità nell’identificazione della proposta delle misure di mitigazione.
     La ditta, nella dichiarazione di conformità urbanistica, afferma che “ … le opere o attività in essere sono
     conformi agli strumenti urbanistici comunali, ad eccezione di parte dell’impianto di depurazione che ricade
     in zona agricola … “ ed occorre quindi indicare:
     - gli atti di assenso che hanno permesso l’edificazione dell’opera in questione (impianto di depurazione)
     considerato che, in tutto o in parte, la stessa opera risulta all’interno di Idrografia/Fasce di rispetto di 10 m -
     art. 96 lett. f) r.d. 25 luglio 1904 n. 523;
     - la/le autorizzazione/i paesaggistica/he che ha/hanno permesso la realizzazione e/o le modifiche di detto
     impianto (dovrà essere esplicitato anche se detto impianto sia stato realizzato e/o modificato prima del 1985).

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     La ditta E. Miroglio srl svolge attività di tintura fibre tessili in lana e perse dalla lana.
     I reflui derivanti dall’attività di tintura delle fibre in cotone e viscosa vengono inviati alla fognatura gestita
     da Alto Vicentino Servizi S.p.A. (oggi Viacqua spa).
     I reflui derivanti dalle altre attività di tintura, le acque di centrifugazione, le acque di lavaggio tubazioni
     vasche di tintura, le acque di preparazione dei colori e le acque delle prove di tintura, recapitano nel
     Torrente Leogra previo trattamento in depuratore biologico aziendale.
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     La capacità teorica delle macchine di tintura è pari a 14.760 Kg/giorno; tuttavia, a seguito del trasferimento
     di N. 3 essiccatoi e la conversione di altri 2 a rocche da 1 Kg, che ha generato in azienda una strozzatura
     produttiva nel reparto essiccatura, la reale capacità di trattamento della tintoria è pari ad un valore massimo
     di 8.000 Kg/giorno.
     Lo schema di flusso dell’attività produttiva è esemplificato dalla figura che segue.




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     Mediamente il quantitativo annuo oggetto di lavorazione è pari a 1.200.000 kg di filati costituiti da cotone,
     lana, acrilico e viscosa.
     Il quantitativo di coloranti mediamente impiegato in tintoria in un anno è pari a circa:
     - coloranti liquidi Litri 30.000;
     - coloranti solidi Kg 12.000.
     I rifiuti prodotti dalla Ditta E. Miroglio srl sono annualmente registrati e comunicati agli organi competenti
     attraverso il MUD. I quantitativi di rifiuti prodotti nel 2017 e comunicati con il MUD 2018 sono riportati
     nella seguente Tabella




     Si chiede di riverificare la coerenza con i codici CER inpiduati nell’elenco sopra riportato, in particolare
     modo per ciò che riguarda 070312, 200121 e 200301.
     Si rileva, inoltre, come risultino parzialmente insufficienti taluni riscontri rispetto al provvedimento della
     Provincia di Vicenza finalizzato al rilascio AUA del 15/05/2017 prot. 218/2017, in particolare:
     - rispetto al richiesto studio specifico di verifica dell’impatto dello scarico delle acque reflue industriali nel
     Torrente Leogra, nei periodi di portata minima del corso d’acqua, manca la valutazione circa la
     possibilità/opportunità di aumentare la quota destinata alla fognatura, tenendo conto dei benefici ambientali
     conseguibili rispetto ai maggiori oneri economici e/o motivi tecnici ostativi. Nell’ambito di tale valutazione
     dovranno essere considerati i costi gestionali complessivi legati al funzionamento dell’impianto di
     depurazione (ivi compresi i costi di smaltimento dei fanghi prodotti). Appare inoltre opportuno
     l’acquisizione di dati aggiornati relativi alle quantità annue scaricate in fognatura e in corpo idrico
     superficiale (torrente Leogra). Ciò anche al fine di inpiduare eventuali importanti mitigazioni, come
     potrebbe essere quella di sfruttare completamente la potenzialità ricettiva della rete fognaria (200
     mc/giorno);
     - rivisitazione della situazione delle acque meteoriche rispetto alle previsioni del PTA, aspetto non
     ricompreso nel provvedimento, che non include quindi l’autorizzazione allo scarico delle acque meteoriche,
     con presentazione di un progetto di gestione delle acque meteoriche, comprensivo di una proposta di
     tempistica di attuazione.
     - non risultano presenti le analisi della concentrazione di PFAS nelle acque scaricate in corpo idrico
     superficiale.


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     QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     Aria
     L’attività non genera emissioni in atmosfera derivanti direttamente dal ciclo produttivo; sono tuttavia pre-
     senti degli sfiati o ricambi d’aria e 3 camini relativi alle caldaie.
     Gli sfiati/ricambi d’aria presenti sono 4 e sono così inpiduati:
     - S1 – ricambio aria locale pesate;
     - S2 – scarico aria calda laboratorio prove;
     - S3 – scarico cappa afflusso laminare laboratorio;
     - S4 – scarico esalazioni da deposito prodotti chimici.
     Le 3 caldaie sono:
     - Caldaia MINGAZZINI, alimentata a metano, con potenzialità di 6710 kW (camino E1);
     - Caldaia SEVESO, alimentata a metano, con potenzialità di 5703 kW (camino E2) utilizzata esclusivamente a
     supporto della Mingazzini qualora quest’ultima sia soggetta a guasti o manutenzioni straordinarie;
     - Caldaia RIELLO, alimentata a metano, con potenzialità di 75 kW utilizzata per il riscaldamento degli uffici.
     Dei 3 camini relativi alle caldaie, solamente uno, quello denominato E1, è soggetto a controllo periodico, pre-
     visto dall’AUA 218/2017 nell’autorizzare le emissioni del camino n.E1, con limiti che risultano rispettati.
     Acque
     Le fonti di approvvigionamento idrico della Ditta sono le seguenti:
     • per uso produttivo, dal torrente Leogra e da una sorgente;
     • per uso igienico sanitario, dall’acquedotto.
     La Ditta è titolare, dal 22/10/2009, di una concessione idraulica per la derivazione di acqua dal torrente
     Leogra (concessione precedentemente intestata alla Ditta Raumer spa).
     La concessione, di cui al Decreto n.2 del 18/03/1991, prevede che la quantità d’acqua da derivare dal T.
     Leogra e dalla attigua sorgente, mediante condotta di adduzione e stazione di pompaggio sita sul mappale n.
     32, Fog. 1, sez. A, sia stabilita nella misura media di 12 litri*secondo. L’acqua prelevata dovrà essere
     utilizzata esclusivamente ad uso industriale. La durata della concessione e di 30 anni.
     Le opere di presa, utilizzazione e restituzione dell’acqua devono essere mantenute nello stato attuale in
     conformità al progetto presentato in data 4/06/1984.
     La portata è regolata da un apposito misuratore-contatore di portata.
     Le acque reflue derivanti dall’attività di tintura delle fibre vengono gestite secondo due perse modalità,
     come evidenziato dallo schema che segue.


                                       I reflui provenienti dall’attività di tintura delle
                                       fibre in cotone, recapitano direttamente in
                                       fognatura.I reflui derivanti dall’attività di
                                       tintura delle fibre perse dal cotone, le acque
                                       di centrifugazione, le acque di lavaggio delle
                                       tubazioni vasche di tintura, le acque di
                                       preparazione dei colori e le acque delle prove
                                       di tintura, recapitano nel Torrente Leogra,
                                       previo trattamento in depuratore biologico
                                       aziendale.
                                       Anche una minima parte delle acque
                                       meteoriche, quelle provenienti da alcune zone
                                       specifiche, di dimensione ridotta, identificate
                                       nelle planimetrie allegate con i numeri 3 (area

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                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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     carico/scarico e deposito materie prime ausiliarie, di superficie pari a 345 mq), 6 (area stoccaggio acido
     cloridrico, di superficie pari a 18 mq), 7 (area container fanghi filtro-pressati, di superficie pari a 62 mq) e 8
     (serbatoi stoccaggio soda caustica, di superficie pari a 27 mq), vengono fatte pervenire al depuratore delle
     acque reflue e trattate con le stesse. Si tratta infatti delle acque provenienti da zone destinate al deposito di
     materie prime, reagenti e rifiuti, normalmente non soggette a contaminazione, che in determinate situazioni
     potrebbero comportare il dilavamento di sostanze pregiudizievoli per l’ambiente.
     Il depuratore è costituito dalle seguenti sezioni:
     • trattamento primario di grigliatura;
     • omogenizzazione, in due vasche di raccolta, di cui la seconda funge anche da correttore del pH;
     • ossidazione a fanghi attivi. Nel periodo estivo il refluo viene fatto transitare attraverso torri evaporative
     per abbassare la temperatura dell’acqua che qualora troppo elevata potrebbe inibire l’attività dei batteri;
     • sedimentazione dei fanghi di ossidazione;
     • vasca finale di raccolta, dove viene eseguito il controllo del pH, della conducibilità, della temperatura e
     della torbidità.
     La potenzialità massima del depuratore è pari a 25.000 abitanti equivalenti.
     Il funzionamento del processo di depurazione può essere, in sintesi, così descritto: - le acque reflue
     provenienti dal reparto tintoria vengono fatte confluire in una prima vasca dove avviene un processo di
     sgrigliatura per eliminare i residui solidi costituiti principalmente da rimanenze di filati;
     - le acque così trattate vengono convogliate nelle 2 vasche di omogeneizzazione, una di capacità pari a 500
     mc, l’altra di capacità pari a 800 mc; in queste vasche, qualora necessario, viene effettuata una prima fase di
     decolorazione;
     - dalle vasche di omogeneizzazione le acque reflue vengono avviate alla vasca di ossidazione dove avviene la
     depurazione biologica; in questa vasca, di capacità pari a 3600 mc, il refluo rimane stoccato per 2/3 giorni;
     - a conclusione del processo di ossidazione, le acque reflue vengono inviate al ripartitore dove avviene una
     prima pisione del fango dall'acqua depurata; quest’ultima viene quindi inviata ai due decantatori, uno di
     capacità pari a 250 mc e l'altro di capacità pari a 450 mc, e infine scaricata sul torrente Leogra.
     Analisi delle acque reflue
     I controlli delle acque di scarico in uscita dal depuratore vengono svolte con cadenza trimestrale; le ultime
     analisi, effettuate in luglio 2018 (che si allegano) hanno evidenziato il rispetto dei limiti imposti dal D.Lgs
     152 parte III sezione II tab.3 All.5 per le acque superficiali.
     Acque meteoriche
     Attualmente le acque meteoriche dell’insediamento della ditta E. Miroglio srl vengono gestite secondo due
     perse modalità:
     - le acque meteoriche provenienti dai piazzali, dai parcheggi e dai tetti, vengono raccolte e scaricate nel T.
     Leogra in 5 punti distinti;
     - le acque meteoriche provenienti da alcune zone specifiche, di dimensione ridotta, identificate nelle
     planimetrie allegate con i numeri 3 (area carico/scarico e deposito materie prime ausiliarie), 6 (area
     stoccaggio acido cloridrico), 7 (area container fanghi filtro-pressati) e 8 (serbatoi stoccaggio soda caustica)
     vengono fatte pervenire al depuratore delle acque reflue e trattate con le stesse; tale gestione separata delle
     acque meteoriche provenienti da aree che rappresentano, complessivamente, una minima parte del totale
     delle aree soggette a dilavamento, ancorchè normalmente non soggette a contaminazione, rappresenta una
     garanzia in caso di accadimenti non preventivabili.
     Si tratta infatti delle acque provenienti da zone destinate al deposito di materie prime, reagenti e rifiuti che
     in determinate situazioni potrebbero comportare il dilavamento di sostanze pregiudizievoli per l’ambiente.
     Analisi delle acque meteoriche
     Il controllo della qualità delle acque meteoriche delle pavimentazioni collegate con il depuratore biologico è
     stata rilevata in data 19/05/2016. I risultati ottenuti (cfr. Rapporto di Prova n° 16-3308-001 che si allega)

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     hanno evidenziato il rispetto dei limiti di cui alla tab.3 All.5 del DLgs 152/06 parte III sezione II, relativi alle
     acque superficiali.
     Acque domestiche
     Le acque utilizzate ad uso domestico provenienti dai servizi igienici vengono smaltite nella pubblica
     fognatura gestita da AVS, oggi Viacqua spa.
     In aggiunta alle integrazioni richieste nel quadro progettuale acquisire i seguenti approfondimenti.
     In merito all’incremento termico medio in estate ed alla formula utilizzata per il calcolo (il valore 6.2 l/sec è il
     volume medio scaricato nell'anno, il valore 129 l/sec è la portata minima del Leogra, 28,2 C° è la temperatura
     massima allo scarico d'estate, 8 la temperatura estiva dell'acqua del Leogra si chiede di chiarire i seguenti
     aspetti:
     - le fonti dei dati e le modalità di calcolo della portata minima nonchè delle temperature dell'acqua del fiume
     Leogra utilizzate nel calcolo;
     - la rilevanza della variabilità nel tempo dei volumi scaricati dall'impianto di trattamento al fiume Leogra
     dovendo essere garantito in ogni istante e per ogni sezione il rispetto dei limiti relativi alla variazione
     massima di temperatura dettagliati nelle note dalla Tabella 3 degli Allegati alla parte III del DLgs 152/2006
     (analogo ad Allegato B del PTA) e non solamente come media annua , come proposto nel calcolo;
     - le risultanze dell'algoritmo che lega l'incremento termico del corpo ricettore alle portate ed alle
     temperature quando fossero utilizzati i valori istantanei più sfavorevoli di nota riferibilità documentale e/o
     di misure sperimentali (maggiore portata istantanea allo scarico, minor portata del Leogra, maggior
     differenziale tra le temperature) .
     A seguito del suddetto approfondimento si richiede di riverificare il DMV.
     Suolo e sottosuolo
     L’area in esame si trova nel fondovalle dell’alta valle del torrente Leogra (Prealpi Vicentine).
     Dal punto di vista geolitologico, l’ampia zona è caratterizzata dall’affioramento del basamento cristallino
     sudalpino, relitto di una catena paleozoica, ricoperto in discordanza da una serie di rocce sedimentarie
     permo-triassiche.
     L’attività è svolta all’interno dello stabilimento e le aree esterne sono pavimentate; non sono quindi attesi
     possibili impatti sulla matrice suolo e sottosuolo.
     Rumore
     L’area ove è insediata la Tintoria E. Miroglio srl ricade in classe V, area prevalentemente industriale ed è
     circondata da una fascia di transizione tra la classe III e la classe V. L’impianto di depurazione della Ditta
     ricade invece in classe III ed è completamente sovrapposta dalla fascia di transizione tra la classe II e la classe
     V. L’attività della Ditta E. Miroglio srl è stata sottoposta a Valutazione di Impatto acustico in data 26 luglio
     2018; poiché l’attività si svolge sia in periodo diurno che in periodo notturno l’indagine è stata condotta su
     entrambi i periodi di riferimento.
     L’indagine ha evidenziato la seguente situazione ambientale:
     1. Rumore prodotto dai passaggi veicolari di Via Corte (SP46)
     Una prima importante fonte di rumore che influisce in modo determinante la rumorosità ambientale è il
     flusso veicolare di Via Corte, frequentata da veicoli leggeri e pesanti in modo importante nel periodo di
     riferimento diurno; nel periodo notturno il flusso veicolare è presente da veicoli leggeri, sebbene in modo
     meno marcato.
     2. Impianti tecnologici esterni della Società in esame
     Una seconda sorgente specifica di zona risulta essere il complesso impiantistico del depuratore della Società
     in esame composto da gruppi compressori, torri evaporative e restanti sistemi motorizzati; tali impianti
     producono una tipologia di rumore tipica di un impianto a funzionamento continuo, precisamente continuo
     nel tempo e costante di intensità sonora. Sul fronte strada, invece, la centrale termica risulta essere la fonte
     rappresentativa di rumore dell'Azienda.
     3. Impianti tecnologici esterni delle Ditte limitrofe
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     Il rumore restante è influenzato, in modo intermittente, dal gruppo esterno per le celle frigo dell'unità
     commerciale identificata come R2 e da ulteriori impianti non identificabili fisicamente di una Società inserita
     ad ovest (Norda SpA).
     Le conclusioni cui giunge la Valutazione di Impatto acustico sono le seguenti:
     - vi è il rispetto del valore assoluto di immissione durante il periodo diurno e notturno presso i ricettori
     sensibili R1, R2, R3 e R4;
     - vi è il rispetto del valore di emissione durante il periodo diurno e notturno presso i ricettori sensibili R1,
     R2, R3 e R4;
     - infine, per quanto concerne il rispetto del valore differenziale di immissione, tale criterio risulta non
     applicabile come disposto dalla Legge 11 Dicembre 1996 art.3 comma 1, considerato che l'attività in esame
     ricade come impianto a ciclo produttivo continuo esistente.
     Paesaggio
     Il presente aspetto ambientale non risulta trattato, se non indirettamente nel Quadro Programmatico, e se
     chiede l’analisi e la valutazione allo scopo di produrre possibili proposte mitigative.
     Viabilità
     La mobilità di persone e merci, come in tutta la provincia di Vicenza, anche nel territorio di Valli del Pasubio
     è affidata principalmente al vettore stradale: nella zona circostante l’impianto, caratterizzata dalla presenza
     di insediamenti produttivi sparsi ed abitazioni, non si riscontrano problemi alla viabilità.
     Per quanto riguarda il sistema viario, la valle del Leogra è percorsa dalla SP46 “Pasubio” che collega Vicenza
     a Rovereto, passando per il Pian delle Fugazze.
     Il quantitativo di automezzi generato giornalmente dall’attività della Ditta E. Miroglio srl è mediamente pari
     a 10 automezzi pesanti. Al traffico di mezzi pesanti generato dall’attività produttiva si deve aggiungere
     quello dei mezzi leggeri generato dai dipendenti dell’azienda, stimabile in circa 60 automezzi..
     Risorse naturali, Flora, Fauna
     L'ambiente naturale circostante l’insediamento produttivo, come si può osservare dalla foto aerea, pur in un
     contesto naturale dato dai versanti vallivi, appare comunque urbanizzato e sede di attività produttive sparse.
     Il sistema insediativo risulta concentrato nel fondovalle, mentre sono numerose le frazioni isolate e le
     contrade sui pendii. Sul fondovalle si snoda la SP46, da Schio a Valli, fino al Pian delle Fugazze e poi in
     territorio trentino fino a Rovereto; da Valli si dirama la SP46 per Recoaro.
     Dal punto di vista naturalistico l’ambito si presenta relativamente integro, con una vegetazione che va
     dall’orizzonte sub-mediterraneo (frammenti) all’orizzonte alpino ed altoalpino.
     Nonostante la pressione antropica, la fauna è abbastanza varia, particolarmente ricca di fauna inferiore anche
     con specie endemiche.
     L’insediamento produttivo è stato realizzato qualche decina d’anni fa ed è situato su uno slargo del
     fondovalle
     Il sito della “Rete Natura 2000” più vicino all'area oggetto di studio è il SIC IT 3210040 “Monti Lessini –
     Pasubio – Piccole Dolomiti Vicentine” che dista come minimo circa 3,5 km dallo stabilimento in esame.
     Le conclusioni della Relazione allegata alla Dichiarazione di non Assoggettabilità a VINCA riportano che
     non si ritiene che l’impianto della ditta E. MIROGLIO Srl, distante oltre 3,5 km dal più vicino Sito Rete
     Natura 2000, possa comportare perdita di superficie del SIC, frammentazione o perturbazione dello stesso,
     modifica alla qualità delle risorse ambientali del SIC e nemmeno generare impatti da traffico nel SIC.
     Salute dei Lavoratori e delle persone
     Il Documento di Valutazione dei Rischi (datato 1/06/2018) per l'identificazione dei pericoli si è basato sulla
     lista di controllo tratta da “Dossier Ambiente” n. 82/2008 dell'Associazione Ambiente e Lavoro, sul
     documento d’intesa tra Associazione Industriali e Spisal della Provincia di Vicenza e sui titoli ed allegati del
     D.Lgs. 81/08. Il documento valuta i vari tipi di rischio connessi con le specifiche lavorazioni che vengono
     effettuate nello stabilimento e definisce uno specifico Piano di Miglioramento riportato negli allegati.

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     MISURE MITIGATIVE PROPOSTE
     Gli apprestamenti implementati dalla ditta fin dal suo insediamento si rilevano indubbiamente a tutt’oggi
     efficaci sotto il profilo ambientale e, data l’assenza di criticità e anche considerata la concreta modesta
     consistenza dell’impianto in questione, non risulterebbe necessaria l’implementazione di ulteriori interventi
     di mitigazione.
     In relazione alle possibili misure mitigative richieste dalla nuova procedura di verifica introdotta dall’art.13
     della L.R. n.04/2016, tuttavia, la ditta ha proposto le seguenti specifiche iniziative/lavori:
     Le misure che la Ditta intende mettere in atto per la migliore mitigazione possibile degli impatti sono
     rappresentate da:
     1) Sostituzione dell’impianto di illuminazione esterna dell’area del depuratore con nuovo impianto a led di
     caratteristiche come da scheda tecnica allegata;
     2) Acquisto di una motoscopa meccanica, tipo Alfa della RCM, per la pulizia delle pavimentazioni esterne di
     caratteristiche come da scheda tecnica allegata;
     3) Sostituzione dei cassoni per la raccolta rifiuti con cassoni dotati di coperchio;
     4) Miglioramento del mascheramento arboreo/arbustivo già presente verso il torrente Leogra per limitare
     ulteriormente l’impatto visivo dell’impianto di depurazione, da realizzare attraverso la messa a dimora di
     alcuni alberi;
     5) Rifacimento della pavimentazione della zona a parcheggio ubicata a sx dell’area identificata con il n.6
     nelle planimetrie allegate.
     Si ritiene che quanto descritto non sia da considerarsi sufficiente, considerato che manca qualsiasi
     valutazione preliminare sull’impatto paesaggistico, cosa indirettamente affrontata solo nella proposta 4 e
     peraltro solo in via preliminare.
     Su tale aspetto vanno richieste specifiche integrazioni.
                 In relazione alle integrazioni fornite si rileva quanto segue
     Quadro Programmatico
     Le integrazioni risultano soddisfacenti
     Quadro Progettuale
     Coerenza codici CER: le integrazioni risultano soddisfacenti
     Riscontro AUA: le integrazioni risultano soddisfacenti
     Quadro Ambientale
     Caratterizzazione ambiente idrico – incremento termico: le integrazioni risultano soddisfacenti
     Caratterizzazione ambiente idrico – riverifica DMV: le integrazioni risultano soddisfacenti
     Caratterizzazione paesaggio: le integrazioni risultano soddisfacenti.
     Proposte mitigative
     Manca una sintetica relazione tecnica esplicativa, con planimetria, che preveda l’impiego di specie arboree
     ed arbustive di origine e sviluppo locale, poste a dimora in modo naturaliforme, con indicazioni del costo
     dell’intervento: realizzazione e manutenzione. Se ne prescrive la presentazione.

                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                              CONCLUSIONI
     La presente procedura riguarda un’attività esistente in fase di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio,
     secondo quanto introdotto dall’art.13 della L.R. n.04/2016.
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.

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     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
     riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire e conformi a
     quanto previsto dalla DGRV 1020/2016.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
     dell’impianto ovvero la possibilità di interventi mitigativi particolari rispetto alla realtà esistente consolidata.
     Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                         Tutto ciò premesso il Comitato esprime
                            PARERE FAVOREVOLE
                al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1. Entro 30 giorni dovrà essere presentata una sintetica relazione tecnica esplicativa, con planimetria, che
      preveda l’impiego di specie arboree ed arbustive di origine e sviluppo locale, poste a dimora in modo
      naturaliforme, con indicazioni del costo dell’intervento: realizzazione e manutenzione.
     2. Entro il 31 dicembre 2019 dovrà essere dato conto, con specifica documentazione tecnica di collaudo,
      degli interventi mitigativi adottati, ivi compresi quelli di cui al punto 1, così come da progetto
      presentato e successivamente integrato. Di quanto realizzato dovrà essere dato anche idoneo riscontro
      fotografico.
     3.   L’istanza non ha per oggetto il rinnovo della concessione di derivazione e la ditta, pertanto, è impegnata ad
        ottenere, alla scadenza, il rinnovo dell'autorizzazione alla concessione stessa.

     Vicenza, 04 luglio 2019


        F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
       Dott.ssa Silvia Chierchia                                 Andrea Baldisseri




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