determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 266 DEL 28/03/2018

                          Servizio VIA VINCA


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA: DANIELI METALLI SRL
     PROGETTO: MODIFICA SOSTANZIALE DELL’AUTORIZZAZIONE N.97/SUOLO
     RIFIUTI/2009 DEL 20-05-2009 (PROT. 40625) E SUCCESSIVE MODIFICHE
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE, VIA
     DELLA TECNICA N.20

                            IL DIRIGENTE
     Vista la documentazione presentata con nota prot. 83810 del 12/12/2017, da parte della ditta
     DANIELI METALLI SRL con sede legale e operativa in comune di Montecchio Maggiore, via
     della Tecnica n.20, relativa al progetto di “modifica sostanziale dell’autorizzazione n.97/Suolo
     Rifiuti/2009 del 20-05-2009 (prot. 40625) e successive modifiche” richiedendo, contestualmente,
     l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti di
     infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
     complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,
     della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della parte seconda
     del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i..
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 22-12-2017 , contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.
     Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni del




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     Comune di Montecchio Maggiore con nota prot. 2823 del 15-01-2018, trasmesse al proponente per
     le considerazioni di pertinenza, con nota prot. 7693 del 06-02-2018, all’interno della comunicazione
     con la quale è stata inoltrata la richiesta di integrazioni.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 21-03-2018, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     n.12/2018 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
     dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
     pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
     dell'intervento.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45.
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.25 del 17/07/2017 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2017-2019;
     Visto che con Decreto Presidenziale n. 65 del 01/08/2017 è stato approvato il Piano Esecutivo di
     Gestione 2017/19;

                         DETERMINA

      1. che il progetto della ditta DANIELI METALLI SRL con sede legale e operativa in comune
        di Montecchio Maggiore, via della Tecnica n.20, relativa al progetto di “modifica
        sostanziale dell’autorizzazione n.97/Suolo Rifiuti/2009 del 20-05-2009 (prot. 40625) e
        successive modifiche” è escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di
        cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere
        n.12/2018 allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e
        sostanziale;

      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Montecchio
        Maggiore, ad ARPAV, all’ULSS n.8 ;
      5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

      6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line.




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                            INFORMA


     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
     Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
     presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
     data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
     Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
     autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.

     Vicenza, 28/03/2018



                                    Sottoscritta dal Dirigente
                                     (MACCHIA ANGELO)
                                      con firma digitale




     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 266 DEL 28/03/2018


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:       DANIELI        METALLI      SRL
     PROGETTO: MODIFICA SOSTANZIALE DELL’AUTORIZZAZIONE N.97/SUOLO
     RIFIUTI/2009 DEL 20-05-2009 (PROT. 40625) E SUCCESSIVE MODIFICHE
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE, VIA
     DELLA TECNICA N.20




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 28/03/2018.


     Vicenza, 28/03/2018




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                    DANIELI METALLI S.R.L.
                            PARERE N. 12/2018

     Oggetto: modifica sostanziale dell’autorizzazione n. 97/Suolo Rifiuti/2009 del 20.05.2009 (prot. n. 40625) e
     successive modifiche.
     PROPONENTE:            Danieli Metalli srl
     SEDE LEGALE:           Via della Tecnica n.20 – Montecchio Maggiore
     SEDE INTERVENTO:         Via della Tecnica n. 20 – Montecchio Maggiore
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianto di stoccaggio e recupero rifiuti metallici speciali non pericolosi.
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggetttabilità.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                      infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                      pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                      operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                      decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:        \\\
     DATA DOMANDA:           12 dicembre 2017
     DATA PUBBLICAZIONE:        21 dicembre 2017
     DATA INTEGRAZIONI:        14 e 16 marzo 2018

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - Relazione Tecnica Progetto;
      - Allegato 1: Tav. 01: “Inquadramento generale e prospetti”;
      - Allegato 2: Tav. 02: Stato di Fatto;
      - Allegato 3: Tav. 03: layout Stato di Progetto;
      - Allegato 4: Documentazione fotografica attestante lo stato dei luoghi;
      - Allegato 5: Certificati conformità 333/2011 e 715/2013;
      - Studio Impatto Ambientale Preliminare;
      - Relazione previsionale impatto acustico;
      - Estratti cartografici del PTRC;
      - Estratti cartografici del PTCP;
      - Estratti cartografici del PAT-PI;
      - Piano di Sicurezza;
      - Relazione Esclusione VINCA;
      - Dichiarazione tecnico professionista di non avvio VINCA;
      - Piano di Gestione Operativa;
      - Piano di Ripristino.

                               PREMESSE
     La ditta in questione gestisce un impianto di recupero rifiuti non pericolosi presso lo stabilimento ubicato al
     civico n. 20 di via della Tecnica a Montecchio Maggiore, attualmente autorizzata dalla Provincia di Vicenza
     con Provvedimento del 2009, come modificato dal Provvedimento del 2012.
     Al fine di implementare il proprio servizio alle aziende clienti e migliorare la gestione dei rifiuti all’interno
     delle aree funzionali dell’impianto, la ditta in questione richiede alcune modifiche sostanziali, attraverso
     l’inserimento di ulteriori tipologie di rifiuti in ingresso e di ulteriori tipologie di recupero R4; le modifiche
     comporteranno, altresì, la riorganizzazione delle aree funzionali dell’impianto, rilocalizzando alcune di esse
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     e definendo con precisione le aree adibite a trattamento dei rifiuti (ad oggi ricomprese all’interno delle stesse
     aree di Messa in Riserva);
     La modifica proposta non apporta alcuna variazione alle quantità massime di rifiuti conferibili e stoccabili, ai
     processi di trattamento dei rifiuti, ai macchinari utilizzati per la movimentazione ed il trattamento dei rifiuti
     ed alla struttura edilizia dell’impianto.
     Da un punto di vista strutturale l’impianto si estende su una superficie complessiva pari a circa 1.335 mq, in -
     teramente coperta in quanto articolata in un fabbricato avente superficie di 656 mq circa (fabbricato B), una
     porzione di tettoia avente superficie di 268 mq circa (fabbricato A) ed un’area adibita a deposito attrezzature
     e viabilità interna: 411 mq circa (parte tettoiata non adibita a stoccaggio rifiuti e fabbricato C).
     Il complesso industriale nel quale sorge l’impianto della ditta in questione vede la presenza anche di un’altra
     attività di recupero rifiuti, vale a dire la D.G.R.M. Metalli Srl che svolge attività analoga e che confina con la
     ditta in questione a Sud-Ovest: le due attività produttive hanno in comune la tettoia di cui sopra ed utilizza-
     no in modo promiscuo anche il sistema di pesatura “a ponte” posto in adiacenza all’ingresso.

                              UBICAZIONE
     Il lotto di intervento si sviluppa nell’area industriale - artigianale collocata nel margine occidentale del terri-
     torio comunale, località Paulona e l’edificio ad uso civile abitazione maggiormente prossimo all’area di inter -
     vento sorge in direzione Sud-Est a circa 350 m lineari.
     Il centro urbano più prossimo all’area di intervento è il centro abitato di Montecchio Maggiore posto a Nord
     a circa 1.500 m lineari di distanza.
     Il lotto di proprietà della ditta in questione confina a Sud-Ovest con un impianto di recupero rifiuti di titola -
     rità della Ditta D.G.R.M. Metalli Srl, a Nord e Ovest confina con altre attività produttive e ad ad Est con la
     strada di accesso.
     Dal punto di vista urbanistico lo strumento di programmazione del Comune di Montecchio Maggiore
     (P.R.G.) classifica l’area di intervento come Z.T.O. D1/6 “Area per insediamenti produttivi di nuova espan -
     sione o di completamento”.
     La viabilità di accesso all’impianto di recupero rifiuti della ditta in questione presenta doppia carreggiata
     con ampiezza di 7 m circa per ciascun senso di marcia; Via della Tecnica è direttamente collegata con la SP
     246 “Recoaro” che collega Montecchio Maggiore con le Valli del Pasubio. In direzione Sud è presente la SR
     11 “Padana Superiore” e l’autostrada A4 con il casello di Montecchio.




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                              Ortofoto del sito

                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Montecchio Maggiore;
     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Montecchio Maggiore;
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque;
     • Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera;
     • Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
     • Piano di Assetto Idrogeologico;
     • Rete Natura 2000.
     I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro generale sufficientemente descritto.
     Si ritiene comunque utile approfondire i seguenti aspetti:
     - Dalla Tav. 3 “Carta delle fragilità” emerge che l’area è idonea a condizione A – area della piana alluvionale.
     Lo S.P.A. dovrebbe rapportare l’impianto con le caratteristica dell’area che hanno portato il PAT ad
     inpiduarla come area idonea a condizione.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




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                  QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     L’impianto si estende su una superficie complessiva pari a circa 1.335 mq, interamente coperta in quanto
     articolata in un fabbricato avente superficie di 656 mq circa (fabbricato B), una porzione di tettoia avente
     superficie di 268 mq circa (fabbricato A) ed un’area adibita a deposito attrezzature e viabilità interna: 411 mq
     circa (parte tettoiata non adibita a stoccaggio rifiuti e fabbricato C).




                            Planimetria stato di fatto

     La ditta Danieli Metalli Srl è autorizzata allo svolgimento delle seguenti attività di recupero rifiuti:
      messa in Riserva (R13), per singolo CER o per tipologia, preliminare alle operazioni di selezione/cernita
       (R12) ed effettivo recupero (R4) effettuate all’interno dell’impianto, con produzione di MPS (ora
       materiale che cessa la qualifica di rifiuto);
      messa in Riserva (R13) senza alcuna operazione di miscelazione;
      messa in Riserva (R13) con successiva selezione/cernita ed eventuale riduzione volumetrica (R12).
     La Provincia di Vicenza con Decreto n. 139/Suolo Rifiuti/2012 del 9 novembre 2012 (prot. n. 84833) ha
     autorizzato le seguenti potenzialità impiantistiche (art. 13):
     - quantitativo massimo in stoccaggio di rifiuti: 362 ton, di cui 10 riferite ai rifiuti prodotti;
     - capacità massima giornaliera di trattamento di rifiuti (operazioni di R4/R12): 31 ton/giorno;
     - capacità massima annua di trattamento di rifiuti (operazioni di R4/R12): 7.500 ton/anno.
     La tabella seguente riporta le tipologie di rifiuti conferibili all’impianto:
      CER              Descrizione                        Note
     12.01.01  limatura e trucioli di metalli ferrosi
     12.01.02  polveri e particolato di metalli ferrosi
           limatura, scaglie e polveri di metalli non
     12.01.03
           ferrosi
           polveri e particolato di metalli non
     12.01.04
           ferrosi
                                       Limitatamente a sfridi metallici di ferro o ac-
     12.01.99  rifiuti non specificati altrimenti
                                       ciaio definiti come “lamierino”
                                                       Pag. 4 di 19


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      CER              Descrizione                          Note
                                         Cavi rimossi da apparecchiature elettriche
     16.01.22  componenti non specificati altrimenti           Motori elettrici derivanti da smantellamento e
                                         manutenzione veicoli
                                         Limitatamente a rottami di motori elettrici e
           apparecchiature fuori uso, perse da
                                         parti di motori elettrici, con esclusione di ap-
     16.02.14  quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16
                                         parecchi rientranti nell’ambito di applicazio-
           02 13
                                         ne del D.Lgs n. 49/2014
           componenti rimossi da apparecchiature fuori        Riferito a motori elettrici e parti di motori
     16.02.16
           uso, persi da quelli di cui alla voce 16 02 15      elettrici
     17.04.01  rame, bronzo, ottone
     17.04.02  alluminio
     17.04.03  piombo
                                         Rifiuti ferrosi da attività di costruzione
     17.04.05  ferro e acciaio
                                         Riferito a macchinario obsoleti/dismessi
     17.04.06  stagno
                                         Riferito a motori elettrici e parti di motori
     17.04.07  metalli misti
                                         elettrici
     17.04.11  cavi, persi da quelli di cui alla voce 17 04 10

     Le modifiche richieste dalla ditta Danieli Metalli Srl sono le seguenti:
     a) inserimento dei rifiuti identificati CER 191202 “Metalli ferrosi” e 191203 “Metalli non ferrosi” da
     sottoporre ad attività di R13, R12 e R4;
     b) ampliamento della merceologia dei rifiuti identificati dai CER 160214 “apparecchiature fuori uso, perse
     da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13” e 160216 “componenti rimossi da apparecchiature fuori uso,
     persi da quelli di cui alla voce 16 02 15” ad oggi limitati ai motori elettrici, da sottoporre a R13 (Messa in
     Riserva), (R12 selezione, cernita e disassemblaggio) e R4 (Riciclo/Recupero di metalli);
     c) inserimento dei rifiuti identificati dai CER 150101 “imballaggi in carta e cartone”, 150102 “imballaggi in
     plastica”, 150103 “imballaggi in legno”, 150106 “imballaggi in materiali misti”, da sottoporre a mera attività
     di Messa in Riserva (R13 con eventuale accorpamento), per avviarli successivamente a processi di recupero
     da R1 a R12;
     d) ampliamento della merceologica del rifiuto CER 170407 “Metalli misti”, ad oggi riferita ai soli “motori
     elettrici e parti di motori elettrici”;
     e) inserimento dell’attività di R4 “Riciclo/Recupero di metalli ferrosi”, sul rifiuto CER 120101 ad oggi
     autorizzato esclusivamente a R13 Messa in Riserva, finalizzata a produrre materiale che cessa la qualifica di
     rifiuto conforme a quanto previsto dall’Allegato 1 punto 1 del Regolamento UE n. 333/2011;
     f) riorganizzazione delle aree funzionali dell’impianto, rilocalizzando alcune di esse e definendo con
     precisione le aree adibite a trattamento dei rifiuti (ad oggi ricomprese all’interno delle stesse aree di Messa in
     Riserva);
     g) come già precedentemente autorizzato dalla Provincia di Vicenza con nota prot. 28886/AMB del
     22.04.2010 ma non successivamente recepito dall’Autorizzazione n. 139/Suolo Rifiuti/2012 del 09.11.2012 (rif.
     Art. 12), si richiede, mantenendo invariata la quantità massima stoccabile di rifiuti (362 ton), che la quantità
     massima in stoccaggio dei rifiuti prodotti sia di 130 ton e non di 10 ton;




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                            Planimetria di progetto

     La modifica proposta non apporta alcuna variazione ai seguenti aspetti dell’impianto:
     - quantità massime di rifiuti conferibili e trattabili all’impianto su base annua e giornaliera;
     - quantità massime stoccabili complessive di rifiuti;
     - processi di trattamento dei rifiuti (selezione, cernita, disassemblaggio);
     - personale impiegato;
     - macchinari utilizzati per la movimentazione ed il trattamento dei rifiuti;
     - controlli qualitativi dei rifiuti in ingresso;
     - struttura edilizia dell’impianto.
     DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
     I processi di trattamento dei rifiuti proposti dalla ditta DANIELI METALLI Srl, rimangono i medesimi già
     autorizzati dalla Provincia di Vicenza.
     L’attività di gestione rifiuti svolta dalla ditta DANIELI METALLI Srl può pertanto essere riassunta in 5 diffe -
     renti linee si trattamento, vale a dire:
     ‒ attività di esclusiva R13 Messa in Riserva;
     ‒ attività di trattamento (R12/R4) dei rifiuti costituiti da metalli ferrosi;
     ‒ attività di trattamento (R12/R4) dei rifiuti costituiti da metalli non ferrosi;
     ‒ attività di trattamento (R12/R4) dei rifiuti costituiti da RAEE;
     ‒ attività di trattamento (R12/R4) dei rifiuti costituiti da cavi dismessi.
     Nel seguito vengono dettagliate le modalità di svolgimento di tale linee di processo.
     ATTIVITÀ DI ESCLUSIVA R13 MESSA IN RISERVA
     Per tutte le tipologie di rifiuti in ingresso all’impianto la ditta Danieli Metalli Srl, svolge attività di Messa in
     Riserva con eventuale accorpamento (stoccaggio all’interno di un unico cumulo/contenitore di partite di ri -
     fiuti aventi medesimo CER, medesime caratteristiche merceologiche ma provenienti da produttori differen-
     ti). Presso lo stabilimento i rifiuti non vengono sottoposti ad alcuna operazione di trattamento e successiva-
     mente sono avviati ad impianti di recupero regolarmente autorizzati, per essere sottoposti alle operazioni di
     recupero identificate dalle causali R12 e/o R4.




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     ATTIVITÀ DI TRATTAMENTO (R12/R4) DEI RIFIUTI COSTITUITI DA METALLI FERROSI
     Le attività di trattamento dei rifiuti costituiti da metalli ferrosi (compreso l’acciaio) consistono in operazioni
     di selezione e cernita finalizzate a qualificare il materiale in lavorazione, separando le differenti merceologie
     dello stesso ed eliminando le impurità eventualmente presenti nel rifiuto in ingresso. Le operazioni vengono
     svolte manualmente (carichi inferiori ai 25 kg) o mediante l’ausilio di un mezzo munito di benna a polipo. Il
     rifiuto viene prelevato dalle aree adibite alla Messa in Riserva (Rif. Aree “A”, “B” e “C” Tav. 03) e posiziona-
     to nell’area n. “3” (Tav. 03) ove viene sottoposto a selezione e cernita.




     ATTIVITÀ DI TRATTAMENTO (R12/R4) DEI RIFIUTI COSTITUITI DA METALLI NON FERROSI
     Le attività di trattamento dei rifiuti costituiti da metalli non ferrosi (compresi anche i metalli misti) consisto -
     no in operazioni di selezione e cernita finalizzate a qualificare il materiale in lavorazione, separando le diffe -
     renti merceologie dello stesso ed eliminando le impurità eventualmente presenti nel rifiuto in ingresso. Le
     operazioni vengono svolte manualmente (carichi inferiori ai 25 kg) o mediante l’ausilio di un mezzo munito
     di benna a polipo. Il rifiuto viene prelevato dall’area adibita alla Messa in Riserva (Rif. Aree “G” Tav. 03) e
     posizionato nell’area n. “2” (Tav. 03) ove viene sottoposto a selezione e cernita.




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     ATTIVITÀ DI TRATTAMENTO (R12/R4) DEI RIFIUTI COSTITUITI DA MOTORI
     Attualmente la ditta Danieli Metalli Srl svolge attività di trattamento dei rifiuti costituiti da motori elettrici,
     consistente nella separazione delle differenti componenti metalliche presenti negli stessi e avviarle a idonei
     cicli di riutilizzo/reimpiego (EoW prodotto da R4) o recupero (CER 191203 prodotto da R12). Nella situazio-
     ne di progetto l’attività viene mantenuta analoga a quella attualmente autorizzata, con rilocalizzazione
     dell’area di trattamento.




     ATTIVITÀ DI TRATTAMENTO (R12/R4) DEI RIFIUTI COSTITUITI DA RAEE
     Tra le modifiche proposte dalla ditta Danieli Metalli Srl vi è l’inserimento dell’attività di ricezione e tratta-
     mento dei rifiuti costituiti da RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), riconducibili ai
     codici CER 160214 “apparecchiature fuori uso, perse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13” e
     160216 “componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, persi da quelli di cui alla voce 16 02 15”. I rifiuti
     in ingresso vengono stoccati nelle aree “D” ed “E” di Tav. 03, per essere successivamente prelevati e sottopo-
     sti a trattamento all’interno dell’area “1”. Le operazioni di trattamento consistono nel disassemblaggio delle
     perse componenti costituenti i beni dismessi e viene realizzata manualmente dagli operatori incaricati dal -
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     la ditta Danieli Metalli Srl mediante l’ausilio di strumentazioni ad uso manuale (cacciaviti, martelli, trapani
     etc) secondo la seguente sequenza operativa:
     -  il rifiuto viene posizionato su apposito piano di lavoro alto circa 1,0 m per consentire all’operatore di
       agire limitando il piegamento della schiena;
     -  smontaggio e separazione delle parti mobili: componenti plastiche, vetro, componenti metalliche, cavi
       elettrici, schede elettriche, componenti di legno, trasformatori, componente di cemento presente nelle la-
       vatrici e quant'altro presente all'interno della carcassa.
     -  le componenti vengono temporaneamente accumulati all’interno di contenitori da 2,00 mc posti in pros-
       simità dell’area “1” e successivamente avviati a deposito nelle apposite aree gestionali.




     ATTIVITÀ DI TRATTAMENTO (R12/R4) DEI RIFIUTI COSTITUITI DA CAVI DISMESSI
     L’attività di trattamento dei rifiuti costituiti da cavi dismessi consiste nella separazione della guaina in PVC
     esterna dal metallo conduttore interno, finalizzata ad avviare a recupero/riutilizzo i materiali prodotti. Il
     trattamento viene realizzato mediante un macchinario ad attivazione meccanica che incide la guaina del cavo
     nel verso della lunghezza, senza operare alcuna riduzione volumetrica dello stesso.




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     L’intera attività di gestione dei rifiuti è realizzata esclusivamente su superficie coperta, per cui non soggetta
     all’azione di dilavamento delle acque meteoriche. Inoltre si evidenzia quanto segue:
     ‒ le tipologie di rifiuti oggetto di nuovo inserimento (CER 191202, 191203 e 160214) presentano stato fisico
       solido non pulverulento e la loro gestione non dà luogo alla formazione di reflui;
     ‒ le operazioni di trattamento sono definite “a secco” in quanto non prevedono l’utilizzo di acque reflue di
       processo.
     Anche nella situazione di progetto, come in quella già autorizzata dalla Provincia di Vicenza, non vi sono
     scarichi idrici interessanti l’attività svolta dalla ditta Danieli Metalli Srl.
     Nell’ipotesi di progetto proposta, nulla viene modificato rispetto alla situazione attualmente autorizzata dal-
     la Provincia di Vicenza in quanto:
     -  i rifiuti oggetto di richiesta di inserimento presentano stato fisico solido non pulverulento;
     -  i processi di trattamento dei rifiuti di basano su operazioni di selezione e cernita (compreso lo sguaina -
       mento dei cavi) che non portano alla formazione di emissioni diffuse di natura pulverulenta;
     -  la fase di rottura dei motori elettrici viene realizzata mediante presse meccaniche a compressione aventi
       bassa potenza e dunque non portano alla formazione di polveri.
     Si ritiene necessario richiedere specifiche integrazioni, in merito all’attività di recupero RAEE, rispetto alle
     nuove tipologie in ingresso, con riferimento alla definizione di eventuali caratteristiche in ingresso (es. lava-
     trici, frigoriferi etc.), modalità di recupero (è previsto solo l’operazione R4 e le altre sono definite come im-
     purità) e stoccaggio dei rifiuti prodotti (ad oggi estremamente limitato).
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto. Si ritiene di consentire l’integrazione delle tipolo -
     gie di rifiuti riconducibili al CER 160204 unicamente a quanto caratterizzato da alta componente metallica,
     quali lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.
                                111
                  QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     L’impianto si estende su una superficie complessiva pari a circa 1.335 mq, interamente coperta in quanto
     articolata in un fabbricato avente superficie di 656 mq circa (fabbricato B), una porzione di tettoia avente
     superficie di 268 mq circa (fabbricato A) sotto la quale avvengono attività di deposito. La modifica
     progettuale proposta non apporta alcuna variazione ai seguenti aspetti dell’impianto:
     - quantità massime di rifiuti conferibili e trattabili all’impianto su base annua e giornaliera;
     - quantità massime stoccabili complessive di rifiuti;
     - processi di trattamento dei rifiuti (selezione, cernita, disassemblaggio);
     - macchinari utilizzati per la movimentazione ed il trattamento dei rifiuti;
     - struttura edilizia dell’impianto.
     Nell’ipotesi di progetto proposta, nulla viene modificato rispetto alla situazione attualmente autorizzata dal-
     la Provincia di Vicenza in quanto:
     -  i rifiuti oggetto di richiesta di inserimento presentano stato fisico solido non pulverulento;
     -  i processi di trattamento dei rifiuti di basano su operazioni di selezione e cernita (compreso lo sguaina -
       mento dei cavi) che non portano alla formazione di emissioni diffuse di natura pulverulenta;
     -  la fase di rottura dei motori elettrici viene realizzata mediante presse meccaniche a compressione aventi
       bassa potenza e dunque non portano alla formazione di polveri.

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     Le fasi di trattamento dei rifiuti metallici e dei RAEE consistono in operazioni di selezione, cernita realizzate
     manualmente o mediante l’ausilio di macchinari a tecnologia standardizzata (mezzi semoventi con benna a
     polipo o muletti etc…) che non prevedono alcuna riduzione volumetrica del materiale. Le fasi di trattamento
     dei rifiuti costituiti da motori elettrici prevede l’utilizzo di presse meccaniche a bassa potenza e velocità
     controllata e pertanto non comporta la formazione di polveri.
     Nemmeno l’utilizzo del macchinario pelacavi potrà portare alla produzione di emissioni polverose in quanto
     non è prevista la triturazione della guaina polimerica esterna, bensì la sola incisione della stessa finalizzata a
     consentire l’estrazione del conduttore metallico interno.
     Pur non essendo riportati elementi di caratterizzazione dei aria ed atmosfera, dall’analisi sopra riportata
     emerge che i presidi strutturali e gestionali presenti nell’impianto di recupero rifiuti proposto dalla ditta
     DANIELI METALLI Srl consentono di ritenere nulli o trascurabili i potenziali impatti indotti alla matrice at-
     mosfera.
                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     L’attività di recupero rifiuti svolta dalla ditta DANIELI METALLI Srl, sia nella configurazione “Stato di
     Fatto” che il quella “Stato di Progetto”, non richiede l’utilizzo di acque di processo e altre sostanze chimiche
     di lavaggio finalizzate allo svolgimento dell’attività di recupero rifiuti. Tutte le operazioni di trattamento
     sono definite “a secco”. Da un punto di vista organizzativo e gestionale tutte le attività di recupero rifiuti
     non pericolosi svolte dalla ditta proponente nella situazione “Stato di Fatto” e nella situazione “Stato di
     Progetto” vengono effettuate in ambiente coperto e pavimentato, in parte all’interno di un capannone
     industriale e in parte sotto la tettoia esterna. In aree pertanto non soggette al dilavamento da parte degli
     agenti atmosferici. Nella situazione già autorizzata dalla Provincia di Vicenza (Stato di Fatto) non vi sono
     scarichi interessanti l’attività di recupero rifiuti. L’unico scarico generato è da ricondurre esclusivamente alle
     acque reflue assimilate alle domestiche prodotte dai locali adibiti a servizi igienici e spogliatoi le quali
     vengono raccolte e avviate nella rete di pubblica fognatura.
     Come evidenziato negli elaborati cartografici Tav. 02 “Stato di fatto” e Tav. 03 “Stato di Progetto”, l’intera
     attività di gestione dei rifiuti è realizzata esclusivamente su superficie coperta, per cui non soggetta
     all’azione di dilavamento delle acque meteoriche. Inoltre si evidenzia quanto segue:
       1. Le tipologie di rifiuti oggetto di nuovo inserimento (CER 191202, 191203 e 160214) presentano stato
         fisico solido non pulverulento e la loro gestione non da luogo alla formazione di reflui;
       2. Le operazioni di trattamento sono definite “a secco” in quanto non prevedono l’utilizzo di acque
         reflue di processo
     Per quanto concerne le acque di falda, a giudizio del tecnico scrivente è possibile stabilire che l’impianto di
     recupero rifiuti della ditta DANIELI METALLI Srl non potrà incidere negativamente sulla qualità delle
     acque sotterranee in quanto la superficie funzionale dell’impianto di recupero rifiuti (sia nello stato di fatto
     che in quello di progetto) è interamente pavimentata ed impermeabilizzata in modo da impedire qualsiasi
     possibile percolazione di reflui potenzialmente caratterizzati dalla presenza di inquinanti. Lo stato di
     efficienza della pavimentazione viene garantito dalla ditta proponente mediante controlli quotidiani dello
     stato di usura della stessa.
     Qualora durante l’esercizio dell’impianto dovessero verificarsi comunque delle accidentali fuoriuscite di
     effluenti dai mezzi in transito all’interno del fabbricato, la Ditta DANIELI METALLI Srl interverrà nel modo
     seguente:
     a) Immediato arresto del mezzo da cui è originata la fuoriuscita;
     b) Posa in opera di un contenitore a tenuta al di sotto del foro di uscita;
     c) Posa in opera di panne assorbenti atte a delimitare l’area di spandimento;
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     d) Utilizzo di materiale inerte (sabbia o segatura) per assorbire il refluo e pulire il piazzale;
     e) Rimozione del mezzo tramite l’intervento di ditte specializzate;
     f) Ripristino finale dello stato dei luoghi ed avvio a recupero/smaltimento dei rifiuti generati;
     Per quanto detto è dunque possibile affermare che i presidi strutturali e gestionali presenti nell’impianto di
     recupero rifiuti proposto dalla ditta DANIELI METALLI Srl consentono di escludere la possibilità di conta -
     minazione dei corpi idrici sotterranei e superficiali.
     In considerazione di quanto riscontrato in fase di sopralluogo, circa l’imbrattamento da olii delle superfici e
     parziali stoccaggi in area esterna, si chiede un approfondimento tecnico-gestionale in merito, al fine di evita-
     re una possibile contaminazione delle acque meteoriche di dilavamento.
     Nelle integrazioni fornite, si precisa che i rifiuti in entrata contengono olii e che per questo la Ditta fa atten -
     zione al momento dell'acquisizione. Lo stesso documento riporta che, per pendenza naturale, tali olii fluisco -
     no verso la zona scoperta.
     Quindi si ritiene che la contaminazione da oli, pur se contenuta dalle scelte al momento dell'acquisizione del
     rifiuto, costituisca un fattore costante di contaminazione, anche se, probabilmente lieve. Per questo, è neces -
     sario che la ditta si doti non solo del necessario per raccogliere spanti di eccezionale importanza (come ha
     già dichiarato) ma che si doti di apparecchio per la periodica pulizia del pavimento da effettuare con modali-
     tà disciplinate da idonea procedura gestionale, che pure disciplini le modalità di registrazione delle opera-
     zioni effettuate.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     L’insediamento della ditta è interamente pavimentato in cls ed impermeabilizzato.
     L’attività di gestione rifiuti (stoccaggio, trattamento) viene realizzata esclusivamente in ambiente coperto.
     Di conseguenza, la presenza di pavimentazione in c.a. di tipo impermeabile lungo tutta l’area di impianto
     impedisce il contatto diretto tra gli stessi ed il suolo e il sottosuolo sottostanti. Inoltre la ditta esegue un con -
     trollo periodico dello stato di usura della pavimentazione e nel caso in cui se ne verifichi la necessità provve -
     de all’immediato ripristino delle condizioni di sicurezza. Infine si ricorda che i rifiuti in ingresso all’impian-
     to non portano alla produzione di effluenti liquidi.
     In considerazione di quanto riscontrato in fase di sopralluogo, circa l’imbrattamento da olii delle superfici e
     lo stato non ottimale delle pavimentazioni, in termini di integrità ed usura, si chiede un approfondimento
     tecnico-gestionale in merito, al fine di evitare una possibile contaminazione del sottosuolo.
     In particolare, dovrebbero essere inseriti controlli di idoneità che la ditta esegue alla ricezione dei rifiuti, pre-
     vedendo criteri di accettabilità legati alla presenza di olii ed emulsioni, nonché proporre delle periodiche
     operazioni di lavaggio da grassi e polveri metalliche delle superfici esterne, al fine di prevenire il rilascio
     verso acque superficiali. I presupposti di assenza di trattamenti delle acque meteoriche valgono solo in as-
     senza di qualunque tipo di operazione eseguita all'esterno.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     Secondo il Piano di Classificazione Acustica del comune di Montecchio Maggiore il sito è ubicato in un’area
     di classe V “di tipo prevalentemente industriale” nella quale sono ricompresi anche i ricettori identificati.
                                                             Pag. 12 di 19


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     Le misurazioni sono state effettuate il giorno 23.11.17 in due punti all’interno della proprietà, anzichè in
     prossimità dei ricettori. Il punto di misura 1 posizionato in corrispondenza del confine est aziendale e il pun -
     to di misura 2 collocato sul versante interno del limite di proprietà ovest in quanto non è stato possibile acce-
     dere alle aree poste oltre il confine. L’esito delle misurazioni mostra il rispetto dei limiti relativamente al
     punto 1, ma un superamento nel punto 2. Tuttavia non è stato possibile verificare l’effetto di abbattimento
     acustico garantito dalla barriera posta lungo il confine ovest in quanto non è stato possibile effettuare le mi-
     surazioni oltre la stessa.
     Il tecnico competente nella valutazione ha poi fatto alcune ipotesi per stimare l’attenuazione da parte della
     barriera tramite l’applicazione di principi matematici basati sul numero di Fresnel, al termine della quale in
     entrambi i punti di misura venivano rispettati i limiti.
     Nella situazione di progetto non sono identificabili delle nuove componenti sonore di progetto o la modifica
     di quelle esistenti. Non sono altresì ravvisabili variazioni in ordine al flusso di automezzi in accesso/deflusso
     dal sito o variazione degli orari di operatività aziendale. Di conseguenza l’impatto acustico relativo alla si-
     tuazione di progetto risulta analogo alla situazione acustica evidenziata nello “stato di fatto”.
     Manca la verifica del traffico indotto dall’attività sulle strade afferenti l’area in esame. Si chiedono quindi,
     delle indicazione riferibili sui percorsi di collegamento alle strade principali usati dai mezzi di trasporto del
     materiale in ingresso e in uscita dal lotto, sul numero dei mezzi di trasporto dell’attività e sulle emissioni di
     traffico indotto (leggero e pesante) prodotte dall’attività allo scopo di valutare l’effettiva incidenza dei livelli
     incrementali prodotti dai mezzi – soprattutto pesanti – dell’attività sia per il periodo diurno che notturno.
     Tali livelli, anche come sommatoria degli effetti del traffico esterno all’attività saranno confrontati con i limiti
     delle infrastrutture stradali percorse dai mezzi di trasporto di cui sopra, ai sensi DPR n. 142 del 30 marzo
     2004 “Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell’inquinamento acustico derivante da traffico vei-
     colare, a norma dell’articolo 11 della Legge 26 ottobre 1995 n. 447”.
     Si riscontra la presenza di ricettori in prossimità della azienda indagata, sul fronte sud-ovest e nord-est, non
     verificati nella valutazione dei limiti di immissione, emissione e differenziale. Si chiede dunque di chiarire
     con ulteriori approfondimenti del caso nei termini di seguito indicati, anche nei confronti dei ricettori consi-
     derati nella documentazione di Valutazione previsionale di Impatto Acustico.
     Inoltre si ricorda che la verifica delle emissioni prodotte dalle specifiche sorgenti aziendali: macchine, attrez-
     zature e attività manuali, deve essere condotta per un periodo di tempo sufficiente a caratterizzare piena-
     mente e con chiarezza il livello di emissione singolo specifico; quindi con tempi di misura adeguati e valuta -
     zioni su ogni singola sorgente aziendale, soprattutto se impattante come quelle generalmente usate per le at -
     tività di recupero rifiuti di materiali ferrosi. Così come sopra per i livelli residui caratteristici dell’area di ana-
     lisi; a riguardo si ritiene opportuno condurre l’analisi del dato (anche con scorpori delle emissioni stradali)
     con verifiche dei valori LeqA e L95 orari più bassi riscontrati dal monitoraggio, che saranno usati per la veri -
     fica del livello differenziale presso i suddetti ricettori.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Il presente aspetto non risulta trattato e/o esaminato.
     Tuttavia la modifica proposta non apporta alcuna variazione ai seguenti aspetti dell’impianto:
     - quantità massime di rifiuti conferibili e trattabili all’impianto su base annua e giornaliera;
     - quantità massime stoccabili complessive di rifiuti;
     - processi di trattamento dei rifiuti (selezione, cernita, disassemblaggio);
     - personale impiegato;
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     - macchinari utilizzati per la movimentazione ed il trattamento dei rifiuti;
     - controlli qualitativi dei rifiuti in ingresso;
     - struttura edilizia dell’impianto.
     La ditta Danieli Metalli è soggetta all’obbligo di effettuare il controllo radiometrico dei rottami e degli altri
     materiali metallici ai sensi dell’art.157 del D.Lgs n. 230/95 modificato Decreto Legislativo 100 del primo
     giugno 2011.
     Le modalità di esecuzione del controllo sono di seguito elencate:
     - la ditta deve dotarsi di strumentazione per la rilevazione della radioattività con sensibilità maggiore o
     uguale a 600 cps/microSv/ora (UNI 10897:2016);
     - per tutto il periodo di attività;
     - il controllo radiometrico deve essere eseguito sia sul carico in ingresso (DLgs 230/95) che in uscita
     (Regolamento CE 333/2011). Per quanto riguarda i semilavorati metallici di provenienza extra-UE, il
     controllo va eseguito solo in ingresso;
     - è necessario che sia conferito un incarico scritto ad un esperto qualificato di II o III grado dal parte della
     ditta L’esperto qualificato deve redarre una procedura che descriva la gestione e le modalità con cui
     vengono effettuati i controlli radiometrici in situazioni routinarie, nei casi in cui venga rilevata la presenza
     di una anomalia radiometrica (falso allarme) e nei casi in cui tale anomalia venga confermata;
     - sia attestata periodicamente l’avvenuta sorveglianza radiometrica da parte dell’esperto qualificato. La
     periodicità di tale attestazione deve essere dichiarata nella procedura.
     Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     L’impianto di recupero rifiuti non pericolosi di titolarità e gestito dalla ditta DANIELI METALLI Srl è ubica -
     to in via della Tecnica n. 20, nel Comune di Montecchio Maggiore (VI). Il Comune di Montecchio Maggiore è
     situato a 10 km in direzione Sud Ovest del Comune di Vicenza, collocato al margine occidentale della Pro -
     vincia. Il territorio comunale ha una struttura territoriale caratterizzata da un centro forte e dalla
     presenza di frazioni di dimensioni contenute. La morfologia del terreno comunale è prevalentemente pia-
     neggiante, anche se a nord-est si sviluppa una zona collinare, troneggiata dai due castelli della Bellaguardia
     e della Villa, comunemente detti "Castelli di Romeo e Giulietta".
     Il lotto di intervento si sviluppa nell’area industriale - artigianale collocata nel margine occidentale del terri-
     torio comunale, località Paulona, già fortemente influenzata dalla presenza di numerose attività produttive
     anche del medesimo genere. L’edifici ad uso civile abitazione maggiormente prossimi all’area di intervento
     sorgono in direzione Sud-Est a circa 350 m lineari come illustrato dall’immagine seguente.




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     Il centro abitato di Montecchio Maggiore posto a Nord a circa 1.500 m lineari di distanza.
     Il lotto di proprietà della ditta DANIELI METALLI srl confina:
       1. ad Sud-Ovest con un impianto di recupero rifiuti di titolarità della Ditta D.G.R.M. Metalli Srl;
       2. a Nord e Ovest confina con altre attività produttive
       3. ad Est con la strada di accesso.
     Dal punto di vista urbanistico lo strumento di programmazione del Comune di Montecchio Maggiore
     (P.R.G.) classifica l’area di intervento come Z.T.O. D1/6 “Area per insediamenti produttivi di nuova espan -
     sione o di completamento”.
     In conseguenza del fatto che non vengono eseguiti interventi di ampliamento o modifica delle strutture edili,
     si può affermare che non vi sia alcuna interferenza paesaggistica del progetto.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     L’impianto di recupero rifiuti non pericolosi di titolarità e gestito dalla ditta Danieli Metalli Srl è ubicato in
     via della Tecnica n. 20, nel Comune di Montecchio Maggiore (VI).
     La viabilità di accesso all’impianto di recupero rifiuti si presenta idonea all’insediamento dell’impianto,
     presentando doppia carreggiata con ampiezza di 7 m circa per ciascun senso di marcia. Via della Tecnica è
     direttamente collegata con la SP 246 “Recoaro” che collega Montecchio Maggiore con Valli del Pasubio. In
     direzione Sud è presente la SR 11 “Padana Superiore” e l’autostrada A4 con il casello di Montecchio come
     illustrato nell’immagine seguente.




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     Rispetto alla situazione attualmente autorizzata dalla Provincia di Vicenza non si prevede un aumento del
     traffico veicolare indotto in quanto non vengono apportate modifiche alla potenzialità impiantistica in
     termini di rifiuti conferibili su base annua. Attualmente il traffico veicolare si aggira attorno ai 6
     automezzi/giorno tra ingresso ed uscita.
     Poiché tale intervento non comporta alcun traffico indotto dalla struttura, si ritiene che la ditta abbia
     analizzato in modo esauriente il sistema viabilistico.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     L’impianto di recupero rifiuti oggetto di valutazione si inserisce in un’area già fortemente caratterizzata
     dalla presenza di impatto antropico, in quanto è collocato all’interno di un’area industriale con presenza di
     numerosi stabilimenti, tra i quali un attività di galvanizzazione dei metalli e un impianto di recupero di
     rifiuti, che sorgono in adiacenza allo stabilimento della ditta proponente. E’ esterna ai siti Rete Natura 2000.




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     Inoltre, nel contesto sommariamente descritto, per
     · le limitate dimensioni dell’impianto;
     · per la presenza dei presidi ambientali più volte descritti,
     si ritiene che le influenze dell’impianto sull’ecosistema saranno praticamente nulle e sicuramente
     trascurabili, mentre un corretto trattamento dei rifiuti si configura come un intervento di tutela ambientale,
     sociale ed economica.
     Il livello di approfondimento delle indagini faunistica e floristica è stato regolato in modo tale da reperire
     informazioni relative esclusivamente agli organismi viventi più comuni nell’area e per i quali siano state
     segnalate emergenze di estinzione. Infatti per quanto concerne la flora e la fauna l’indagine è stata diretta
     alla inpiduazione di emergenze floristiche e faunistiche (reperibili in letteratura) nel territorio circostante
     l’area di intervento. Sia l’analisi faunistica che quella flogistica sono state condotte solamente attraverso
     ricerche bibliografiche. Dalla valutazione complessiva dell’habitat della zona adiacente l’area di intervento,
     dai risultati emersi dalla ricerca bibliografica (nessuna emergenza flogistica rilevata nell’immediato intorno
     dell’impianto), dalla valutazione dell’attività svolta dall’impianto e della sua ridotta potenzialità (espressa in
     termini quantitativi di materiali lavorati e movimentati), è possibile asserire che l’attività di recupero
     potenzialmente non crea danno all’ecosistema, alla flora ed alla fauna circostanti.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     L’intervento proposto non comporterà rischi stimabili per la salute pubblica, né per gli addetti, né tanto
     meno per la popolazione che vive e lavora nei dintorni dell’impianto di trattamento.
     In ogni caso, i rischi sanitari dovuti alle attività progettate non saranno significativamente superiori rispetto
     a quelli derivanti dalle normali attività di un insediamento artigianale/industriale di ridotte dimensioni.
     Inoltre, essendo sottoposto ad una rigida procedura di approvazione, collaudo, autorizzazione all’esercizio e
     successivo controllo sulla gestione da parte degli organi competenti, l’impianto dovrà puntualmente rispet-
     tare le normative in materia ambientale, di sicurezza e di tutela dalla salute pubblica, in funzione delle quali
     è stato progettato e sarà realizzato.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                              CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
     tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
     finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.

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     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio post-operam finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di rispetto dei limiti
     concernenti l’inquinamento acustico.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                          Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
               al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
     dell’attività, in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti, provvedendo ad
     implementare nel progetto definitivo le prescrizioni di cui ai punti 2, 3, 4 e 5.
     2) L’integrazione delle tipologie di rifiuti riconducibili al CER 160204 sarà riferita unicamente a quanto
     caratterizzato da alta componente metallica, quali lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie.
     3) Predisporre una procedura operativa e dotarsi di specifiche apparecchiature al fine di raccogliere spanti di
     eccezionale importanza ed effettuare la periodica pulizia delle pavimentazioni, disciplinando le modalità di
     registrazione delle operazioni effettuate.
     4) Analogamente a quanto previsto al punto precedente, predisporre una procedura finalizzata al
     mantenimento nel tempo di un adeguato stato di integrità delle pavimentazioni; entro il prossimo mese di
     maggio dovranno essere realizzati i primi interventi di ripristino.
     5) In sede di collaudo dell’impianto dovrà essere effettuata una mirata ed accurata indagine acustica di
     verifica del rispetto del criterio differenziale e del limite di emissione, da ripetersi poi con frequenza
     triennale, e mirata ai ricettori presenti in prossimità dell’impianto:
     - le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei punti
     di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunicate
     con congruo preavviso ad Arpav;
     - nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una
     specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo,
     saranno stati comunicati i risultati delle analisi;
     - si prescrive, altresì, di mantenere di tenere le porte, i portoni e le finestre del capannone sede dell’attività
     sempre ben chiusi;
     - l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
     Previsionale di Impatto Acustico.




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     6) L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale ad -
     detto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
     sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione
     della presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio .


     Vicenza, 21 marzo 2018

       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
      Dott.ssa Ingrid Bianchi                                  Andrea Baldisseri




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