determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINAZIONE N° 1409 DEL 26/11/2018

                          Servizio VIA VINCA


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA: CONCERIA LABA SRL
     PROGETTO: RICHIESTA DI A.U.A. PER RINNOVO AUTORIZZAZIONE ALLO
     SCARICO (ART. 13 L.R. 4/2016).
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MONTORSO VICENTINO

                            IL DIRIGENTE

       Vista la documentazione presentata con nota prot. 61574 del 20-09-2018, da parte della ditta
     Conceria Laba S.R.L con sede legale in via Roggia di Mezzo n.51 in comune di Montorso vicentino
     relativa al progetto di “ Richiesta di A.U.A. per rinnovo autorizzazione allo scarico ” presso il sito
     di via Roggia di Mezzo n.3 in comune di Montorso vicentino e richiedendo, contestualmente,
     l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006 ed in particolare
     dell’art.13 LR 4/2016.;
       Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 5.
     Industria dei tessili, del cuoio, del legno della carta. d) impianti per la concia del cuoio e del
     pellame qualora la capacità superi le 3 tonnellate di prodotto finito al giorno dell'allegato IV della
     parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.;
       Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
       Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 09-10-2018 , contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza;
      Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo;
      Tenuto conto che sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, non sono




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     pervenute osservazioni;
      Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 07-11-2018, ha
     disposto l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel
     parere 23/2018 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
      Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale;
       Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
     urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
     rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
     l'autorizzazione dell'intervento;
       Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti;
      Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
      Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45;
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
        Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;

         Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.11 del 29/03/2018 con la quale è
     stato approvato il Bilancio di Previsione 2018-2020;

        Visto che con Decreto del Presidente n. 41 del 27/04/2018 è stato approvato il Piano
     Esecutivo di Gestione 2018/2020 ed il Piano Performance anni 2018/2019;


                          DETERMINA

      1. che il progetto della ditta Conceria Laba S.R.L con sede legale IN VIA Roggia di Mezzo
        n.51 in comune di Montorso vicentino relativa al progetto di “ Richiesta di A.U.A. per
        rinnovo autorizzazione allo scarico ” presso il sito di via Roggia di Mezzo n.3 in comune di
        Montorso vicentino è escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di
        cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere
        23/2018 allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;

      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e allo studio di consulenza, al comune di
        Montorso Vicentino, all’ULss 8 Berica, ad Arpav, ad Acque del Chiampo spa ai soggetti
        interessati nella nota di avvio procedimento;
      5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).




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        6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
         all'albo pretorio on line.

                            INFORMA


     Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
     Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del
     presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
     data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
     Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
     autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.




     Vicenza, 26/11/2018



                                    Sottoscritta dal Dirigente
                                     (MACCHIA ANGELO)
                                      con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 1409 DEL 26/11/2018


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:     CONCERIA      LABA        SRL
     PROGETTO: RICHIESTA DI A.U.A. PER RINNOVO AUTORIZZAZIONE ALLO
     SCARICO     (ART.    13    L.R.      4/2016).
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI MONTORSO VICENTINO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 27/11/2018.


     Vicenza, 27/11/2018




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                        (BERTACCHE CRISTINA)
                                           con firma digitale




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                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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                          Conceria Laba srl
                            PARERE N. 23/2018

     Oggetto: Richiesta di A.U.A. per rinnovo autorizzazione allo scarico (art. 13 L.R. 4/2016).
     PROPONENTE:            Conceria Laba srl
     SEDE LEGALE:           Via Roggia di Mezzo n. 51 – Montorso Vicentino
     SEDE INTERVENTO:         Via Roggia di Mezzo n. 3 – Montorso Vicentino
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianto per la concia del cuoio e del pellame
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. -5. Industria
                      dei tessili, del cuoio, del legno della carta. d) impianti per la concia del cuoio
                      e del pellame qualora la capacità superi le 3 tonnellate di prodotto finito al
                      giorno..
     COMUNE INTERESSATO:        \\\
     DATA DOMANDA:           20 settembre 2018
     DATA PUBBLICAZIONE:        09 ottobre 2018
     DATA INTEGRAZIONI:        02 novembre 2018

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - Studio preliminare ambientale;
      - Allegato Al  autorizzazione alle emissioni;
      - Allegato A2  autorizzazione allo scarico;
      - Allegato A3  planimetria scarichi;
      - Allegato A4  planimetria punti di emisione;
      - Allegato A5  planimetria rifiuti e materie prime;
      - Allegato A6  planimetria viabilità interna;
      - Allegato A7  valutazione impatto acustico;
      - Allegato A8  Piano tutela delle acque;
      - Allegato A9  decreto registrazione S.O.A.;
      - Allegato A10 Estratto pubblicazione BUR-pozzo;
      - Allegato A11 permesso agibilità;
      - Allegato A12 planimetria catastale;
      - Allegato A13 estratto CTR;
      - Allegato A 14 certificato Prevenzione Incendi.

                          PREMESSE ED UBICAZIONE
     La ditta esercita l’attività produttiva di calcinaio e concia delle pelli nel sito produttivo di Via Roggia di So -
     pra 3, Montorso Vicentino (VI), ed ha presentato richiesta di A.U.A. per il rinnovo del titolo settoriale di au-
     torizzazione alle scarico”.
     La ditta intende nel prossimo futuro trasferire l’attività di calcinaio e concia esercitata nel sito produttivo di
     Via Roggia di Sopra 3, Montorso Vicentino (VI) nella sua sede principale di via Roggia di Mezzo 51 e consi -
     derati i tempi sia autorizzativi di natura urbanistica che realizzativi che si prevedono in alcuni anni si rende
     necessario mantenere attiva la filiale di via Roggia di Sopra 3 e quindi procedere con la presentazione della
     Domanda di Verifica di Assoggettabilità ai fini del rilascio dell’A.U.A, al fine di permettere il proseguimento


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     dell’attività nel sito di vi Roggia di Sopra 3, fino all’ottenimento di tutte le autorizzazioni ed il termine dei la-
     vori necessari per il trasferimento dell’attività di concia delle pelli nella nuova sede.
     L’attività produttiva si svolge su un lotto di superfice complessiva pari a m.q. 7.140 ove sono presenti due
     capannoni attigui di superfice complessiva di circa 2.584 mq.
     Le fasi del ciclo della concia svolte nell’intero complesso produttivo sono le seguenti: dissalatura mediante
     tamburo rotativo battisale, dissallaggio, rinverdimento e calcinaio e scarnatura, decalcinazione, macerazione,
     pickel e concia delle pelli. Il prodotto finale della fase di riviera è costituito da pelli in wet blue
     La ditta esercita l’attività nel sito produttivo di Via Roggia di Sopra 3, Montorso Vicentino (VI).
     La ditta è insediata in Zona Agricola E2b.




                               Ortofoto del sito

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                         ESAME ISTRUTTORIO

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
     In riferimento alla procedura inpiduata dall'art. 13 della L.R. 4/2016, la DGR 1979/2016 definisce i
     contenuti della relazione da allegarsi all'istanza , così come inpiduati nella DGR 1020/2016, indicando la
     necessita di prevedere anche una descrizione degli impatti sulle matrici ambientali interessate connessi
     all'esistenza dell'opera, all'utilizzazione delle risorse naturali, all'emissione di inquinanti, alla creazione di
     sostanze nocive e allo smaltimento dei rifiuti, finalizzata all'inpiduazione delle eventuali misure di
     mitigazione necessarie.
     L’inpiduazione delle matrici ambientali interessate potrebbe essere utilmente integrata attraverso l’analisi
     della strumentazione Programmatoria/Pianificatoria che in prima istanza, visto il contesto, potrebbe essere
     rappresentata dal PI del comune di Montorso Vicentino, che evidenzia le sotto indicate tematiche in
     relazione all’area interessata dall’impianto:
     - è completamente all’interno dalla zona E2b;
     - è completamente all’interno dell’area soggetta a Vincolo ambientale-paesaggistico (L. 431/85)
     - è inpiduata come attività produttiva fuori zona da bloccare (bollino nero);
     - è all’interno della fascia di rispetto pozzi idropotabili (200m);
     - è in massima parte all’interno della fascia di rispetto stradale;
     - è da verificare se una piccola parte del piazzale esterno è situata all’interno dell’area “Corso d’acqua con
     arginatura”;
     - è nelle vicinanze dei sistemi dei percorsi ciclopedonali.
     Si ritiene opportuno, tuttavia, in considerazione del programmato trasferimento dell’attività, indirizzare gli
     interventi di mitigazione sugli aspetti ambientali puntuali.

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     L’attività produttiva si svolge su un lotto di superfice complessiva pari a m.q. 7.140 ove sono presenti due
     capannoni attigui di superfice complessiva di circa 2.584 mq.
     L’opificio ove è svolta l’attività di calcinaio e concia delle pelli comprendente gli spogliatori, il locale caldaia
     e gli uffici copre una superfice complessiva di circa a 1570 m.q.
     In tale fabbricato si colloca il reparto calcinaio e concia di m.q. 1412 nel quale sono installati quattro bottali
     per il calcinaio delle pelli, quattro bottali per la concia delle pelli, l’impianto di abbattimento dell’idrogeno
     solforato, una scarnatrice ed una macchina battisale, un’area delimitata da muri adibita allo stoccaggio delle
     pelli grezze di superfice pari a 102 m.q., il locale caldaia ove è installata la centrale termica alimentata a
     metano di potenzialità pari a MW 1,395, gli uffici di m.q. 53,56 e gli spogliatoi di m.q. 42,5.
     Il fabbricato ove è presente il reparto pressatura e locali destinati a magazzino presenta una superfice
     complessiva di circa m.q. 1014.
     Il reparto pressatura che comprende un area per lo stoccaggio del wet blue da pressare /spedire presenta una
     superfice di m.q. 550.i.
     In pratica l’impianto dispone di:
     Le fasi del ciclo completo della concia svolte nell’intero complesso produttivo sono le seguenti:
     - Magazzino e trattamento pelle grezza: dissalatura mediante tamburo rotativo battisale;
     - Riviera: dissallaggio, rinverdimento e calcinaio (in bottali in legno);
     - Scarnatura.
     Il prodotto finale della fase di riviera è costituito da pelli in trippa
     -Concia delle pelli: decalcinazione, macerazione, pickel e concia delle pelli (in bottali in legno).
     Il prodotto finale della fase di riviera è costituito da pelli in wet blue;
     -Pressatura delle pelli conciate.
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     La pelle grezza può essere di tipo “salata fresca” o “fresca” (quest’ultima proviene direttamente dai macelli
     italiani o europei e deve essere lavorata il giorno stesso per evitare fenomeni di putrefazione della stessa); il
     vantaggio di usare quest’ultimo tipo di pelle, sta nel fatto che si riduce la quantità d’acqua da utilizzare nelle
     fasi di calcinaio, nonché sono ridotte le quantità di cloruri presenti all’effluente finale.
     Le pelli grezze salate hanno invece provenienza dai vari stati del mondo, principalmente sono di origine
     europea e sono stoccate nell’apposito magazzino del grezzo (vedi planimetria di cui l’allegato A5) per essere
     lavorate in giorni successivi.
     La pelle grezze lavorata è sia di tipo “idoneo al consumo umano” ai sensi del Reg. Eu. 852/2004 e 853/2004
     che non idonea al consumo umano ai sensi del Reg. C.E. n.1069/2009, tuttavia non essendo autorizzata come
     impianto idoneo ai sensi del Reg. Eu. 852/2004 e 853/2004 la pelle idonea, al momento dello scarico in
     azienda viene declassata a sottoprodotto di origine animale ai sensi del Reg. C.E. n.1069/2009.
     Ricevimento merci
     Le materie prime che sono lavorate dalla Conceria Laba S.r.l. arrivano tramite mezzi pesanti e sono
     immagazzinate in un apposito magazzino si superfice pari a m.q.102 per le pelli classificate di cat.3 non
     destinate al consumo umano ai sensi del R.E. 1069/2009, controllati periodicamente dall’ente competente
     (Ufficio veterinario dell’ULSS).
     Dissalatura
     Quest’operazione si effettua per separare dalle pelli grezze salate il sale di conservazione in eccesso presente
     sulla superficie, che generalmente si aggira intorno al 3-5% in peso.
     Quest’operazione è eseguita utilizzando una macchina rotativa che permette di sbattere le pelli, separando
     così il sale in eccesso, ed eventuale sterco di cui le pelli possono essere impregnate. Il materiale che si stacca
     durante la sbattitura delle pelli, è vagliato, separando da un lato il sale e dall’altro il pelo e sterco; entrambi i
     materiali sono recuperati e spediti ad apposite ditte per le operazioni di recupero.
     Macchinari utilizzati: n.1 battisale a tamburo rotativo.
     Dissallaggio, Rinverdimento e Calcinaio
     Le pelli dissalate sono poste nei bottali di calcinaio ove sono eseguite in sequenza le operazioni di
     dissalaggio, rinverdimento e calcinaio.
     Il dissalaggio, ha lo scopo di sciacquare la pelle, eliminando il sale ancora depositato in superficie, ed
     eliminare la sporcizia, il sangue e parte del grasso naturale presente.
     Successivamente il rinverdimento del grezzo ha lo scopo di reidratare le fibre delle pelli, restituendo alle
     stesse l’acqua sottratta nel processo di conservazione, di dissolvere il sale impregnato nella pelle stessa,
     permettendo inoltre di allontanare dal tessuto sottocutaneo gran parte delle proteine globulari e delle
     albumine, solubilizzandole, predisponendo quindi la pelle per la futura fase di calcinaio.
     L’operazione di calcinaio permette l’eliminazione dell’epidermide, del pelo e dello strato adiposo
     sottocutaneo; favorisce inoltre l’apertura e il rilassamento dell’intreccio fibroso del derma al fine di renderlo
     più reattivo nei confronti della fissazione del conciante.
     L’operazione si effettua tramite un’azione combinata si calce idrata e solfuro di sodio a pH superiori di 12.
     Tutte le acque di queste lavorazioni sono inviate ai trattamenti meccanici di grigliatura grossolana e fine,
     quindi previo accumulo in apposite vasche scaricate all’impianto di depurazione centralizzato gestito da
     Acque del Chiampo SPA.
     Macchinari utilizzati calcinaio: n. 4 bottali in legno totali
     Scarnatura
     In questa fase, le pelli calcinate (trippa) sono trattate meccanicamente al fine di separare i residui di carne e il
     grasso dal tessuto sottocutaneo della pelle. La prima operazione di scarnatura ha lo scopo di livellare il lato
     carne, asportando tutte le impurità presenti e parte dello strato sottocutaneo, ottenendo così come
     sottoprodotto il carniccio.

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     Macchinari utilizzati nella scarnatura:   n. 1 macchina scarnatrice
     Decalcinazione, macerazione, pickel e concia
     In queste fasi le pelli sono trasferite nei bottali di concia: dopo alcuni lavaggi, che hanno lo scopo di
     sciacquare le pelli, si effettua la decalcinazione, che ha la funzione di eliminare la calce presente sulla pelle
     sia in forma solida (depositatosi sulla pelle) che quella legata chimicamente ai gruppi carbossilici del
     collagene sulla pelle, favorendo quindi l’apertura delle fibre del collagene stesso. A questo scopo è utilizzato
     del Solfato di ammonio e una miscela di acidi bicarbossilici; il pH è portato quindi dai valori di 12,5 del
     calcinaio a valori di 7,5-8,5.
     La macerazione che segue la decalcinazione, e che è sempre effettuata nello stesso bagno, si effettua
     mediante enzimi ed ha lo scopo di liberare la pelle da tutti i residui di follicoli, epidermide e cheratine,
     preparando un fiore liscio, pulito ed elastico, completando quindi il rilassamento delle fibre.
     Il pickel che segue la macerazione ha lo scopo di portare la pelle ai valori di pH ottimali per il processo di
     concia, portando il pH da circa 8 delle fasi di decalcinazione-macerazione, a un valore di pH della pelle pari
     a 3. Le pelli provenienti dalla fase di macerazione, sono quindi sciacquate con acqua fredda, e scolate. Il
     trattamento si effettua con l’azione combinata di acido solforico, acido formico e con una soluzione tampone
     di cloruro di sodio. È in questa fase che si ha lo sviluppo dell’idrogeno solforato (emissione camino n°1).
     La concia al cromo ha lo scopo di favorire la penetrazione e fissazione del materiale conciante per ottenere
     così la stabilizzazione del tessuto dermico, la sua imputrescibilità, e un aumento delle caratteristiche fisiche e
     meccaniche dello stesso.
     Tutte le acque di queste lavorazioni sono inviate tramite delle canalette a una prima grigliatura grossolana e
     quindi previo accumulo in una vasca scaricate all’impianto di depurazione centralizzato di Acque del
     Chiampo.
     Macchinari utilizzati nella concia:   n. 4 bottali in legno
     I bottali di concia durante le fasi di decalcinazione, macerazione e pickel sono sottoposti ad aspirazione e
     abbattimento per l’eliminazione dell’idrogeno solforato (camino n°1) per una contemporaneità massima di
     aspirazione pari a 2 bottali. L’impianto di abbattimento e costituito da uno scrubber che utilizza una
     soluzione di idrossido di sodio come soluzione di abbattimento.
     Pressatura wet-blue
     Quest’operazione serve ad espellere l’acqua residua di concia presente all’interno della pelle conciata,
     portandola ad una umidità di circa il 55-60%.
     Macchinari utilizzati:     n. 1 pressa per wet-blue
     Energia termica
     Ha lo scopo di fornire il vapore utilizzato per la produzione di acqua calda per le lavorazioni nei bottali di
     calcinaio, concia.
     La centrale termica è costituita da una caldaia alimentata a metano con potenza termica al focolare di 1,395
     MW. L’emissione è contrassegnata come camino C1.
     Consumo di materie prime e produzione aziendale
     Le materie prime in ingresso nel sito produttivo di via Roggia di Sopra n. 3 della Conceria Laba S.r.l.. sono
     costituite dalla pelle grezza sia salata che fresca, e dai prodotti chimici utilizzati nelle vaie fasi produttive di
     calcinaio e concia. Nel periodo 2015/2017 sono stati lavorati i seguenti quantitativi di pelle grezza dissalata o
     fresca:
     - 2015 Kg 3.568.530
     - 2016 Kg 3.720.800
     - 2017 Kg 3.701.126.
     Nello stesso periodo la produzione di pelli wet blue è stata la seguente:
     - 2015 Kg 2.333.270
     - 2016 Kg 2.432.831
     - 2017 Kg 2.419.967.
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     I rifiuti prodotti dall’azienda sono costituiti principalmente dagli imballaggi, dai fanghi provenienti dati
     pretrattamenti delle acque reflue, e dal sale di battitura delle pelli.
     I rifiuti sono stoccati in apposite aree ed all’interno di cassoni e/o vasche (vedi planimetria allegata).
     I sottoprodotti della pelle ai sensi del regolamento CE 1069/2009 e ss.mm.ii. sono costituti dal carniccio il cui
     stoccaggio avviene in apposita vasca fuori terra coperta.

     QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     Aria
     L’attività è dotata di due punti di emissione convogliati; le emissioni significative sono prodotte dai bottali
     di concia durante le fasi di decalcinazione, macerazione e pickel , dalle centrale termica alimentata a metano.
     Tutti i camini sono a sezione circolare e installati sul tetto
     In merito alla valutazione del criterio con cui è stata inpiduata la quota dei camini in modo da garantire la
     dispersione degli inquinanti, l’azienda ha adottato il criterio del parere n.09/2010 del 16.12.2010 della Com -
     missione Tecnica Provinciale per L’ambiente della Provincia di Vicenza.
     In particolare si evidenzia che il camino di cui il punti di emissione n.1 (abbattitore idrogeno solforato) è po-
     sto lungo parete sopra tetto ad un’altezza di 6 m e ad una distanza dall’abitazione più vicina di circa 90 m,
     mentre il camino della centrale termica (C1) è posto ad un’altezza di 7 m e ad una distanza dall’abitazione
     più vicina di circa m 100.
     Riulta presente n.1 Abbattitore dell’acido solfidrico a servizio dei bottali di bottali di concia. L’impianto è co -
     stituito da un abbattitore umido, un liquido di abbattimento costituto da una soluzione di idrossido di sodio,
     le emissioni afferiscono al camino n.1 dimensionato ed autorizzato per una contemporaneità di aspirazione
     di n. 2 bottali di concia.
     Acque
     Tutte le acque di processo e le acque nere civili (servizi igienici, spogliatoi) prodotte all’interno del sito
     produttivo) sono raccolte e convogliate allo scarico finale avente codice scarico n. 115 assegnato dall’ente
     gestore Acque del Chiampo S.p.A.
     L’azienda è autorizzata ad uno scarico massimo giornaliero pari 266 m3 in categoria B. Le acque reflue
     prodotte dalle fasi riviera e concia tramite un sistema di calette/tubazioni e previo passaggio in sgrigliatore
     confluiscono nella vasca di raccolta V2 di capacità pari a 15 mc e quindi nella vasca di accumulo e
     omogeneizzazione V3 di capacità pari a 110 m.c.
     Dalla vasca di accumulo e omogeneizzazione i reflui mediante pompa e previo trattamento di filtrazione
     fine su filtro rotativo “conoscreen” sono inviati alla vasca di rilancio V4 di capacità pari a 55 mc e quindi
     mediante pompa immessi tramite lo scarico n. 115 nella rete fognaria industriale gestita da Acque del
     Chiampo S.p.A.
     In caso di innalzamento eccessivo del livello dei reflui nella canaletta principale gli stessi mediante una
     tubazione di troppo pieno presene nella canaletta, sono inviati ad un pozzetto ove è presente una pompa che
     gli rilancia in quattro silos fuori terra di capacità cadauno di 30 mc.
     Sono inoltre presenti un silos di accumulo di capacità di 15 mc posizionato adiacentemente alla vasca V2 e
     due ulteriori silos posizionati in prossimità della vasca di accumulo V3 due ulteriori silos di accumulo in
     vetroresina di capacità cadauno di 25 m.c. che vengono utilizzati nel caso di riduzioni dei volumi di scarico
     emanati dall’ente gestore al fine di permettere di terminare in sicurezza le lavorazioni precedentemente
     iniziate.
     Il volume di scarico è monitorato in continuo mediante un sistema di telecontrollo gestito dall’ente gestore
     mentre la qualità dei reflui scaricati è monitorata mediante un campionatore automatico installato presso
     una nicchia sigillata gestita direttamente dall’ente gestore del servizio idrico integrato posta nei confini
     aziendali ed in prossimità dell’allaccio delle rete fognaria industriale presente in via Roggia di Sopra,
     Montorso Vicentino (VI).
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     Acque meteoriche
     In data 01.12.2011 la ditta ha presentato Ad acque del Chiampo Spa comunicazione in merito al Piano di
     adeguamento ai sensi dell’art. 39 delle norme tecniche di attuazione del Piano di Tutela della Acque (PTA),
     al quale si rimanda (allegato A8), nella quale l’azienda considerato che:
     -l’area esterna è in parte pavimentata ed in parte costituita da ghiaia;
     - la porzione pavimentata con finitura in calcestruzzo è attualmente destinata alle operazioni di
     carico/scarico del pellame ed altra materia prima, che le caditoie di raccolta della stessa sono tutte
     convogliate alla rete degli scarichi industriali, che la zona è ben delimitata in modo che tutta l’acqua recepita
     in tale piazzale venga convogliata alla rete fognaria industriale.
     - la porzione in corrispondenza dell’accesso carraio (vicino alla nicchia di scarico finale nella rete fognaria
     industriale) non è pavimenttata ed in particolare è costituita da un sottofondo in ghiaia, e che tale area è
     destinata al puro passaggio dei mezzi.
     non sono previsti ulteriori interventi di adeguamento a quanto previsto dall’art.39 delle norme tecniche di
     attuazione del PTA della regione Veneto
     Suolo e sottosuolo
     L’attività viene svolta interamente al coperto e su superficie pavimentata ed i rifiuti risultano stoccati in
     modo adeguato, sia quelli solidi che quelli a consistenza fangosa.
     Rumore
     All’interno dello stabilimento oggetto del presente studio esistono sorgenti rumorose. La rumorosità interna
     viene controllata a norma di legge solo ai fini della tutela della salute dei lavoratori. Per la tutela ambientale
     nel 2010 è stata effettuata una valutazione di impatto acustico, riportata nell’Allegato A7, cui si rimanda ove
     si evidenzia il rispetto dei limiti previsti dalla zonizzazione acustica del Comune di Montorso Vicentino
     nell’area ove ricade l’azienda si evidenzia che dalla data in cui è stata eseguita la valutazione non sono
     intervenute modifiche impiantistiche rilevanti (da quanto dichiarato dall’azienda solo una sostituzione della
     caldaia).
     Di seguito alle valutazioni effettuate dal Tecnico Competente e riportate nella Documentazioni di Impatto
     Acustico, non si riscontrano potenziali o manifeste criticità a causa delle attività dell’azienda.
     Si ritiene comunque opportuno prescrivere un monitoraggio ai fini dell’aggiornamento della
     documentazione di impatto acustico - con gli impianti e le attività funzionanti a pieno regime presso i
     ricettori verificati in fase di analisi - per evidenziare la bontà delle stime ed eventualmente per inpiduare
     modalità operative o interventi strutturali finalizzati alla limitazione delle criticità. La documentazione
     dovrà essere redatta secondo le indicazioni tecniche di seguito riportate:
     Pur riscontrando il rispetto dei limiti di norma la documentazione specifica utile per le valutazioni del caso
     deve essere recente; la norma in campo ambientale considera desueti dati e informazioni tecniche risalenti a
     più di tre anni. E’ opportuno che i monitoraggi atti alla caratterizzazione dei livelli sonori residuali e
     ambientali siano contestuali alla richiesta autorizzativa e relativi alle indicazioni tecniche delle specifiche
     norme di settore. Si ricorda che le verifiche fonometriche devono essere condotte per un tempo di misura
     adeguato alla effettiva caratterizzazione delle emissioni delle specifiche sorgenti di rumore presenti sul sito
     in analisi; a riguardo sono stati riscontrati tempi di misura troppo brevi per la corretta definizione dei livelli
     sonori sovracitati.
     Manca la verifica del traffico indotto dall’attività sulle strade afferenti l’area in esame. Si chiedono, delle
     indicazione riferibili sui percorsi di collegamento alle strade principali usati dai mezzi di trasporto del
     materiale in ingresso e in uscita dal lotto, sul numero dei mezzi di trasporto dell’attività e sulle emissioni di
     traffico indotto prodotte dall’attività allo scopo di valutare l’effettiva incidenza dei livelli incrementali
     prodotti dai mezzi – soprattutto pesanti – dell’attività. Tali livelli, anche come sommatoria degli effetti del
     traffico esterno all’attività saranno confrontati con i limiti delle infrastrutture stradali percorse dai mezzi di
     trasporto di cui sopra.

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     La verifica dei livelli di traffico indotto deve essere effettuata previa classificazione delle infrastrutture
     stradali afferenti all’area di progetto così come indicato da specifica norma – DPR 142/2004 ; si indichi quindi
     le tipologie di strada secondo tabella 2 del decreto specifico e i rispettivi limiti per il periodo diurno e
     notturno che saranno confrontati con le effettive emissioni di rumore dovute al traffico indotto di cui sopra.
     Qualora al Comune dovessero nel frattempo e successivamente, pervenire lamentele o segnalazioni di
     disturbo ovvero se il Comune, per precauzione lo ritenesse comunque opportuno, sarà richiesto alla ditta
     titolare dell’attività di produrre adeguate verifiche fonometriche. I risultati delle verifiche dovranno essere
     consegnati alla l’Amministrazione Comunale in breve tempo rispetto alla suddetta richiesta.
     Paesaggio
     Considerata la tipologia del progetto e la procedura in corso, non sono state prodotte relazione e/o informa-
     zioni sul presente aspetto ambientale.
     Viabilità
     La Conceria Laba S.r.l., si trova insediata in via Roggio di Sopra, che la collega per il tramite di Via Roggia di
     Mezzo alla strada Provinciale SP 31 all’autostrada A4 Milano-Venezia tramite i caselli di Alte di Montecchio
     Maggiore e Montebello Vicentino o transitando per via Gorizia ed in Via Quinta Strada nel comune di
     Arzignano la collega alla via Del Lavoro di Arzignano in piena zona industriale del comune di Arzignano.
     Ad oggi, si stimano 1 mezzo pesante per l’arrivo delle pelli grezze, uno mezzo al giorno per l’arrivo dei
     prodotti chimici, un mezzo al giorno per la spedizione delle pelli prodotte ( pelli in wet blue), 3 mezzi
     settimana per il ritiro del sottoprodotto carniccio, un mezzo alla settimana per il ritiro dei rifiuti prodotti.
     Si puoi quindi considerare che l’impatto sul sistema viabilistico nella zona dovuto dall’attività dell’azienda si
     configuri in circa 8 mezzi pesanti giornalieri, mentre il traffico indotto dalle maestranze aziendali si può
     stimare in 44 veicoli giorno che si immettono nella rete viabile.
     Risorse naturali, Flora, Fauna
     Non sono presenti siti della Rete Natura2000 entro il raggio di 5 km, distanza indicata da I.S.P.R.A. come
     discriminante di analisi in “Elementi per l'aggiornamento delle norme tecniche in materia di valutazione
     ambientale” (109/2014).
     Salute dei Lavoratori e delle persone
     ll rischio tecnologico-industriale è associato al verificarsi di eventi che possono essere di origine
     intenzionale, a seguito di azione terroristica o di sabotaggio, e di origine accidentale, come conseguenza di
     errore umano, incendio o di deterioramento dei materiali.
     Nel sito possono verificarsi le seguenti tipologie di incidenti che possono portare alle relative conseguenze
     di rischio ambientale: sversamento sostanze chimiche ed incendio
     Entrambi i rischi sono molto limitati, per quanto riguarda gli spandimenti essi possono avvenire solo
     all’interno e sono prontamente raccolti. Se avvengono all’esterno sono pure prontamente raccolti oppure
     collettati alla vasca di raccolta acqua industriali e meteoriche e inviati al trattamento depurativo.
     Il rischio incendio è limitato in quanto non vengono utilizzati prodotti o miscele infiammabili; la ditta
     dispone comunque di certificato di prevenzione incendi. (vedi allegato A14).
     La ditta è dotata di un Documento di Valutazione dei Rischi in cui sono valutati i rischi correlati alla
     presenza e alla gestione di sostanze chimiche.
     MISURE MITIGATIVE PROPOSTE
     Gli apprestamenti implementati dalla ditta fin dal suo insediamento si rilevano indubbiamente a tutt’oggi
     efficaci sotto il profilo ambientale e, data l’assenza di criticità e anche considerata la concreta modesta
     consistenza dell’impianto in questione, non risulterebbe necessaria l’implementazione di ulteriori interventi
     di mitigazione.
     In relazione alle possibili misure mitigative richieste dalla nuova procedura di verifica introdotta dall’art.13
     della L.R. n.04/2016, tuttavia, la ditta ha proposto specifiche iniziative/lavori:
     a) Captazione delle emissioni diffuse di idrogeno solforato

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     1. Installazione di un impianto di aspirazione ed abbattimento dell’inquinante idrogeno solforato da porre a
     servizio delle vasche di accumulo V3 e V4 finalizzato alla captazione delle emissioni diffuse di idrogeno
     solforato che si generano in caso di miscelazione della acque acide delle fasi della concia delle pelli con le
     acque basiche di calcinazione.
     b) Verifica usura e conservazione vasche interate e silos di accumulo
     Considerato che la vasca è stata resinata nel 2014, al fine di garantire l’integrità ed un idoneo stato di
     conservazione e tenuta della vasca di omogeneizzazione ed accumulo interrata presente nel sito produttivo,
     l’azienda propone, di proseguire con frequenza annuale di svuotare e ripulire la vasca e verificare il buon
     stato interno delle stesse; nel caso in cui venga evidenziato un degrado delle stesse, si procede
     programmando la resinatura delle parti usurate o totale della vasca, al fine di materne lo strato superficiale
     di calcestruzzo al riparo da eventuali attacchi corrosivi ed indipendentemente dall’esito delle verifiche,
     l’azienda si impegna ad eseguire la resinatura della vasca con frequenza decennale dall’ultima resinatura.
     c) Piano manutenzioni pavimentazioni aziendali
     L’azienda intende integrare le azioni mirate al contenimento degli impatti ambientali, proponendo di
     verificare con cadenza annuale lo stato di conservazione ed impermeabilizzazione delle pavimentazioni,
     programmando entro 6 mesi il rifacimento delle pavimentazioni che presentano un evidente stato di usura
     (presenza di fessurazioni e crepe), e programmando entro l’anno successivo il rifacimento delle
     pavimentazioni che cominciano ad evidenziale una usura del manto superficiale tale tuttavia da non
     compromettere l’impermeabilità della pavimentazione; a tal proposito si prevede un primo rifacimento della
     pavimentazione esterna dell’area dei pretrattamenti entro la fine di agosto del 2019.
     e quanto descritto può essere riconducibile ad aspetti gestionali o di ulteriore prevenzione; su tale aspetto
     vanno richieste specifiche integrazioni.
     c) Sistema di raccolte acque reflue reparto wet blue
     Viene prevista una griglia di raccolta delle acque reflue prodotte durante la fase di pressatura, al fine di
     evitarne il ristagno nella pavimentazione sottostante.



                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     La presente procedura riguarda un’attività esistente in fase di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio,
     secondo quanto introdotto dall’art.13 della L.R. n.04/2016.
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
     riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire e conformi a
     quanto previsto dalla DGRV 1020/2016.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
     dell’impianto ovvero la possibilità di interventi mitigativi particolari rispetto alla realtà esistente consolidata.
     Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                           Tutto ciò premesso si esprime
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                            PARERE FAVOREVOLE
                al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1. L’azienda è comunque impegnata ad acquisire il rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività.
     2. La realizzazione delle opere mitigative proposte dovrà avvenire entro 120 giorni dalla notifica del
      presente parere, dandone idoneo riscontro fotografico.
     3. In caso di mancato trasferimento dell’attività entro 3 anni dalla data del presente parere:
        - il Comitato si riserva di richiedere ulteriori misure di mitigazione per altre componenti ambientali;
        - dovrà essere svolto un monitoraggio dell’impatto acustico secondo le indicazioni descritte in premessa .

     Vicenza, 07 novembre 2018

       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Andrea Baldisseri




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