determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINAZIONE N° 1581 DEL 20/12/2018

                          Servizio VIA VINCA



     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA: B.F. SRL
     PROGETTO: CAMPAGNA DI RECUPERO DI RIFIUTI DA DEMOLIZIONE MEDIANTE
     IMPIANTO MOBILE AUTORIZZATO
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI GRISIGNANO DI ZOCCO




                            IL DIRIGENTE


      Vista la documentazione presentata con nota prot. 68548 del 18 ottobre 2018, ed integrato in
     data 30 ottobre 2018 prot. n. 71423 , da parte della ditta B.F. SRL con sede legale in via Castelletto
     Cervo n.7 in comune di Cossato (BI) relativa al progetto “campagna di recupero di rifiuti da
     demolizione mediante impianto mobile autorizzato” nel sito di via Tretti Marotti n.8 in comune di
     Grisignano di Zocco e richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai
     sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006 ;
       Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti
     di infrastrutture, lettera z.b) “Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con
     capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da
     R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.” dell'allegato IV della
     parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.e i.;
       Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
       Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 02-11-2018 , contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza;
      Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di




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     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo;
      Tenuto conto che non sono pervenute, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006,
     osservazioni;
      Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 05-12-2018, ha
     disposto l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel
     parere 30/2018 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
       Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale;
       Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
     urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
     rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
     l'autorizzazione dell'intervento;
      Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti;
      Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
      Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45;
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
        Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;

         Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.11 del 29/03/2018 con la quale è
     stato approvato il Bilancio di Previsione 2018-2020;

        Visto che con Decreto del Presidente n. 41 del 27/04/2018 è stato approvato il Piano
     Esecutivo di Gestione 2018/2020 ed il Piano Performance anni 2018/2019;


                          DETERMINA


      1. che il progetto della ditta B.F. SRL con sede legale in via Castelletto Cervo n.7 in comune di
        Cossato (BI) relativa al progetto “campagna di recupero di rifiuti da demolizione mediante
        impianto mobile autorizzato” nel sito di via Tretti Marotti n.8 in comune di Grisignano di
        Zocco è escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n.
        152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere 30/2018 allegato
        alla presente determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;

      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Grisignano di
        Zocco, ad ARPAV, all’ULSS n.8 e ad RFI ;




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        5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
         diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
         sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

        6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
         all'albo pretorio on line.


                              INFORMA


        Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
        Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
        del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
        dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
        Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
        autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.


     Vicenza, 20/12/2018



                                      Sottoscritta dal Dirigente
                                       (MACCHIA ANGELO)
                                        con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 1581 DEL 20/12/2018


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:         B.F.          SRL
     PROGETTO: CAMPAGNA DI RECUPERO DI RIFIUTI DA DEMOLIZIONE MEDIANTE
     IMPIANTO       MOBILE       AUTORIZZATO
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI GRISIGNANO DI ZOCCO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 20/12/2018.


     Vicenza, 20/12/2018




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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                             B. F. S.R.L.
                            PARERE N. 30/2018

     Oggetto: Recupero rifiuti da demolizione mediante impianto mobile autorizzato.
     PROPONENTE:            B.F. srl
     SEDE LEGALE:           Via Castelletto Cervo n. 7 – Cossato (BI)
     SEDE INTERVENTO:         Via Tretti Marotti n. 8 – Grisignano di Zocco
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianti mobili di recupero di rifiuti non pericolosi
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità alla V.I.A.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                      infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                      pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                      operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                      decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
     COMUNE INTERESSATO:        \\\
     DATA DOMANDA:           18 e 30 ottobre 2018
     DATA PUBBLICAZIONE:        02 novembre 2018
     DATA INTEGRAZIONI:        \\\

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - Progetto Preliminare Relazione Tecnico Descrittiva;
       -  Progetto Preliminare Relazione Tecnico Descrittiva – allegato;
       -  Studio Preliminare di Impatto Ambientale;
       -  documentazione Previsionale di Impatto Acustico;
       -  Relazione Tecnica allegata a dichiarazione di non necessità di Valutazione di Incidenza Ambientale;
       -  dichiarazione di non necessità di Valutazione di Incidenza;
       -  dichiarazione conformita’urbanistica.

                          PREMESSE ED UBICAZIONE
     L’intervento in progetto consiste nella demolizione di 3 fabbricati industriali esistenti (fig.1) e della pavimen -
     tazione presso l’area di proprietà I.P.A. Spa. in liquidazione, con sede in Grisignano di Zocco, via Tretti Ma -
     rotti n. 8, nella riduzione granulometrica del materiale prodotto dall’attività di produzione e nel successivo
     reimpiego in sito.
     La tipologia dell’intervento non richiede la strutturazione del cantiere, ovvero la realizzazione di una con-
     nessione alla rete elettrica, né sistemi di smaltimento delle acque.
     L’intervento prevede l’utilizzo di un impianto mobile semovente per la frantumazione e recupero di rifiuti
     inerti non pericolosi (R5) per una capacità superiore a 10 t/giorno, debitamente autorizzato dalla Provincia di
     Biella.
     Nella stessa area sarà realizzato un edificio artigianale/industriale.
     Il materiale in uscita dall’impianto mobile (dopo dunque essere stato frantumato, selezionato volumetrica -
     mente e pulito dalle frazioni estranee) sarà utilizzato all’interno del sito per realizzare sottofondi per le opere
     di urbanizzazione, per viabilità e parcheggi.



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     Il sito in oggetto in cui verrà effettuata la campagna mobile, localizzato in Via Tretti Marotti 8 nel Comune di
     Grisignano di Zocco (VI), è ubicato in un’area industriale a contatto con altre aree industriali lungo i lati est
     nord e sud, ed agricolo lungo il lato ovest.
     Il lotto su cui sorgono gli immobili presenta una superficie di circa mq. 9300, e gli edifici esistenti hanno una
     superficie coperta pari a circa mq. 3.700,00.
     (In altra parte della relazione) Il lotto su cui sorgono gli immobili presenta. una superficie di mq.
     11.961,00, e gli edifici esistenti hanno una superficie coperta pari a mq. 4.118,00.
     Le strutture presenti sono abbandonate. L’ambiente esterno non presenta segni di degrado avanzato; il sito si
     presenta agevolmente accessibile ai mezzi, le pavimentazioni non sono particolarmente deteriorate e la vege-
     tazione non ha ancora intaccato gli edifici, solo localmente le pavimentazioni.
     Gli edifici oggetto di demolizione sono stati realizzati quello più a sud alla fine degli 80, quelli a nord nei
     primi anni 90.
     L’edificio più a Sud era adibito a magazzino di un impresa edile, quello a Nord è stato originariamente uti-
     lizzato da una stireria e lavanderia industriale (ARC.PI srl) ed aveva già inizialmente il depuratore delle ac-
     que di processo con scarico autorizzato nella Roggia Cinosa.
     Il capannone è stato adibito dal 2000 alla lavorazione e commercio delle pelli da parte della ditta GBR spa
     poi IPA srl. Nel 2005 la ditta è stata ritenuta industria insalubre, con autorizzazione allo scarico delle reflue
     in fognatura (temporanea) e nella Roggia Cinosa.
     I centri abitati più prossimi all’area oggetto di studio sono quelli di Grisignano di Zocco stesso, posto a
     circa 500 m in direzione Sud e Camisano Vicentino posto circa 3 Km a nord.




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                              Ortofoto del sito

                QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

     STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
     Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
     • Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
     • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
     • Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Grisignano di Zocco;
     • Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Gisignano di Zocco;
     • Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera
     • Piano Regionale di Tutela delle Acque;
     • Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali (P.R.G.R.S.) ;
     • Piano di Assetto Idrogeologico;
     • Rete Natura 2000.
     I riferimenti programmatici sopra indicati rappresentano un quadro generale sufficientemente descritto, per
     il quale non si ritengono necessari approfondimenti.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.




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                 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
     L’intervento prevede l’utilizzo di un impianto mobile semovente per la frantumazione e recupero di rifiuti
     inerti non pericolosi (R5) per una capacità superiore a 10 t/giorno, debitamente autorizzato dalla Provincia di
     Biella con DETERMINAZIONE N° 3579 DEL 29/12/2010 (Allegato 1).
     L’impianto mobile è stato autorizzato dal Settore Ambiente e Agricoltura per trattare e quindi recuperare i
     seguenti codici CER: 010408, 010410, 010413, 101201, 1011203 101206, 101208, 101311, 161102, 170101, 170102,
     170103, 170107, 170504, 170802, 170904.
     Per la campagna oggetto del presente studio saranno recuperati i seguenti rifiuti:
     - 170904 - Rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione, persi da quelli di cui allevoci 170901,
     170902 e 170903.
     L’operazione di recupero con impianto mobile è così definita: ”trattasi di recupero R5-riciclo/recupero di
     altre sostanze inorganiche (rifiuti speciali non pericolosi da svolgersi con impianto mobile) ai sensi
     dell’allegato C al Decreto Lgs. 3/4/2006 n° 152(Testo Unico Ambientale) e successive modifiche e
     integrazioni”.
     L’impianto mobile, modello Modello CGR 106 matricola 10761 della casa produttrice REV di Pennabilli (RN)
     anno di costruzione 2003, ha una potenzialità media pari a 190 t/h; considerando un quantitativo di materiale
     di 6.300 ton (pari a 4.200 m3) si ottiene un tempo di utilizzo complessivo di circa 33 ore operative.
     Stimando una durata della specifica attività di macinazione di 5 ore al giorno risultano circa 7 giorni con
     utilizzo di frantoio. Considerando che durante l’intera campagna possono verificarsi ore/giornate di fermo
     impianto e considerando i tempi necessari alla effettuazione di analisi, alla necessità di movimentazione del
     materiale ecc si ipotizza una durata di 16 giorni.
     La potenzialità operativa dell’impianto è comunque condizionata da tre fattori che ne determinano la
     capacità:
      caratteristiche del rifiuto in ingresso;
      dimensione del rifiuto in ingresso;
      dimensione della pezzatura del materiale in uscita.
     L’impianto sarà posizionato su superficie pavimentata, verso il confine est, perpendicolarmente alla linea di
     confine; in questo modo il materiale sarà caricato da ovest e il cumulo di materiale
     frantumato andrà dunque a crearsi ad est, costituendo una schermatura verso il ricettore più vicino.
     L’impianto sarà spostato, con l’avanzare del cantiere, in 2 posizioni al fine di ridurre la movimentazione del
     materiale e velocizzare le operazioni di carico sulle tramoggia del frantoio. In questo modo l’impatto che si
     verrà a creare non si limiterà ad un’unica area per tutta la durata del cantiere; l’impatto per singolo ricettore
     sarà così ridotto.
     La movimentazione del materiale dal luogo di produzione al frantoio verrà effettuata con l’escavatore che
     poi carica in tramoggia; in alternativa (per i punti più distanti) verranno utilizzati un secondo escavatore e
     un autocarro.
     Al fine di garantire che la schermatura del rumore sia efficace, durante la frantumazione verrà lasciato a
     confine un cumulo di materiale di almeno 3 metri di altezza per circa 25 m di lunghezza; la base del cumulo
     sarà di circa 5 m.
     Il materiale lavorato, in attesa di analisi chimica di eco compatibilità, sarà sempre poggiato su
     pavimentazione esistente. Una volta ottenuta la qualifica di MPS il materiale sarà spostato in altre aree di
     cantiere, lasciando spazio all’accumulo di altro materiale lavorato.
     Il progetto riguarda la riduzione volumetrica del materiale proveniente dalla demolizione degli edifici
     produttivi. A seguito verrà nella stessa area realizzato un edificio artigianale/industriale.



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     Il materiale in uscita dall’impianto mobile (dopo dunque essere stato frantumato, selezionato
     volumetricamente e pulito dalle frazioni estranee) sarà utilizzato all’interno del sito (conformemente alla
     circolare n. 5205/2005) per realizzare sottofondi per le opere di urbanizzazione, per viabilità e parcheggi
     Si prevede che l’attività di recupero generi circa 4200 mc di MPS, interamente utilizzati in sito e che la
     campagna mobile abbia una durata di 16 giorni lavorativi, salvo eventi straordinari non prevedibili.
     DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
     L’impianto mobile di frantumazione (REV GCR 106 – matr. 10761, anno di costruzione 2003), dotato di
     frantoio a mascelle e vaglio vibrante sgrossatore, è dotato di autorizzazione all’esercizio con determinazione
     n.3579 del 29/12/2010.




     L’impianto è costituito dai seguenti elementi principali:
     1. Alimentatore a nastro con tramoggia di carico materiale
     2. Vaglio vibrante per la separazione dei materiali fini
     3. Frantoio a mascelle con possibilità di regolazione dell’apertura
     4. Pannello di controllo e radiocomando per fermo alimentatore
     5. Motore diesel e carro cingolato
     6. Impianto di abbattimento polveri costituito da pompa con ugelli nebulizzatori
     7. Separatore magnetico e tappeto di uscita per scarico materiale dal frantoio
     L’attrezzatura ausiliaria in dotazione all’impianto è costituita da:
     1. Nastro laterale per separazione sottovaglio
     2. Cisterna mobile da cantiere per alimentazione del sistema di abbattimento polveri
     3. Contenitore per la raccolta del materiale ferroso separato
     4. Attrezzatura antincendio e pronto soccorso
     La resa del frantoio mobile REV GCR 106 in termini di curva granulometrica e di produzione oraria, viene
     influenzata principalmente dai seguenti parametri di funzionamento e variando opportunamente questi
     parametri si può ottenere la messa a punto in funzione della curva granulometrica e della produzione
     desiderata. La quantità oraria del materiale trattato è direttamente collegata, a parità di potenza applicata,
     alle regolazioni in uscita. La macchina normalmente lavora con la bocca di alimentazione riempita per tre
     quarti circa, assorbendo il 90% della potenza massima del motore e garantendo una produzione minima di
     circa 80 tonnellate ora, massima di 300 tonnellate ora, e media di 190 ton/ora.
     Il ciclo produttivo effettivo del frantoio mobile inizia dall’alimentatore vibrante, nella cui tramoggia si deve
     caricare il materiale da frantumare per mezzo di una pala o di un escavatore. L’alimentatore scarica
     gradualmente il materiale sul vaglio vibrante che esegue una prima selezione.
     Il materiale fine che passa al di sotto del piano vagliante, può essere convogliato o sul nastro laterale o su
     quello principale con il materiale frantumato proveniente dal frantoio.


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     Il frantoio deve essere alimentato in maniera regolare ed uniforme, con materiale preferibilmente pulito non
     collante e/o argilloso, avendo cura che nessun pezzo non frantumabile entri nella camera di frantumazione.
     Il frantoio è comunque predisposto per intervenire automaticamente nel caso in cui venga introdotto un
     pezzo di materiale non frantumabile nella camera di frantumazione.
     Tale intervento consiste nell’allargamento automatico dell’apertura di scarico e nell’arresto del motore del
     frantoio. Una volta fermato il frantoio, l’operatore dovrà controllare visivamente se il pezzo non
     frantumabile è già uscito o se ancora si trova all’interno della camera di frantumazione ed in questo caso
     dovrà provvedere allo sgombero. È importante che il materiale in alimentazione abbia una dimensione
     minima superiore alla regolazione in uscita delle mascelle.
     Il frantoio viene alimentato con il materiale di pezzatura maggiore che avanza sopra al piano a barrotti del
     vaglio vibrante. Il frantoio è la parte più importante della macchina nella quale il materiale viene frantumato
     schiacciandolo fra una mascella fissa liscia ed una mobile a denti. Il materiale non può uscire finché non ha
     raggiunto la dimensione di regolazione della bocca di uscita.

     Il materiale frantumato, trasportato dal
     nastro principale passa sotto al nastro
     deferrizzatore che separa l’eventuale ferro
     presente. Il materiale uscente dal nastro
     principale può andare direttamente a
     cumulo oppure alimentare il gruppo di
     vagliatura a valle dell’impianto. Nel caso
     in cui venga utilizzato il vaglio mobile
     risulta possibile sudpidere il materiale
     frantumato     in   tre    tipologie
     granulometriche       distinte.Durante
     l’esecuzione delle operazioni viene
     utilizzato il sistema di bagnatura dosando
     acqua al fine di limitare la formazione di
     polveri e nel contempo evitare la
     formazione di reflui liquidi. Tale dosaggio
     dipende    quindi   dalle   condizioni
     meteorologiche e dalle caratteristiche dei
     materiali trattati.
     Prima di iniziare le operazioni di
     macinazione e di immettere il materiale grezzo nel frantoio, saranno rimossi gli oggetti metallici asportabili
     (tondini sporgenti, ecc.).
     FUNZIONAMENTO IMPIANTO MOBILE
     Il materiale da trattare va caricato nella tramoggia di carico, dove ad opera dell’alimentatore vibrante, si
     sposta in direzione del frantoio. Passando attraverso il vaglio vibrante, il materiale subisce una prima
     selezione: quello di pezzatura sufficientemente piccola cade attraverso il vaglio sul nastro trasportatore
     principale, quello di pezzatura maggiore viene portato alla bocca di carico del frantoio.
     All’interno del frantoio il materiale viene frantumato nella pezzatura desiderata. La frantumazione avviene
     per l’azione meccanica di compressione esercitata dalle mascelle, che hanno una distanza regolabile per
     consentire la produzione di varie pezzature di aggregato riciclato. Una volta frantumato il materiale viene
     scaricato sul nastro principale, passa quindi sotto il separatore magnetico che asporta gli eventuali detriti
     metallici presenti. Terminato l’intero processo il materiale frantumato viene scaricato dal nastro
     trasportatore principale.

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     Durante l’intero processo di trattamento, l’inerte viene bagnato con acqua, in modo da impedire la
     dispersione di polveri nell’aria. Il posizionamento dei idroeiettori avviene sulla tramoggia, sul nastro
     trasportatore principale e allo scarico.
     I rifiuti che si intendono sottoporre a procedura di recupero sono pertanto i materiali inerti provenienti dalla
     demolizione selettiva dell’area in esame. La quantità prevista di rifiuto da recuperare viene stimata in circa
     4200 mc.
     I rifiuti oggetto di trattamento avranno il seguente codice: 170904 Rifiuti misti dell’attività di costruzione e
     demolizione, persi da quelli di cui alle voci 170901, 170902 e 170903.
     I rifiuti provenienti dalla demolizione selettiva prima del loro effettivo avvio all’operazione di recupero
     nell’impianto mobile verranno campionati ed analizzati; il campionamento dovrà essere effettuato su una
     massa di rifiuti sufficientemente significativa ai fini della rappresentatività dei rifiuti che saranno prodotti,
     l’analisi sarà ripetuta ogni 3000 mc di rifiuto prodotto, quindi stimando circa 4200 mc si prevede di eseguire
     n°2 analisi.
     Le analisi verranno effettuate da un laboratorio accreditato secondo la UNI EN ISO 17025 e prima di
     procedere all’utilizzo del materiale uscente dall’impianto mobile la ditta provvederà alla caratterizzazione
     chimico-fisica al fine di verificarne l’accettabilità secondo la Circ. 5205/2005. I cumuli del materiale da
     trattare e la zona destinata allo stoccaggio del materiale trattato saranno segnalati da adeguata cartellonistica.
     Infatti il materiale frantumato in uscita dall’impianto mobile verrà depositato temporaneamente in area
     pavimentata adiacente al frantoio in attesa di espletare le verifiche chimiche-fisiche da eseguire ai sensi della
     Circolare del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio del 15/07/2005 n. UL/2005/5205.
     Per quanto riguarda le caratteristiche ambientali, il materiale deve rispondere ai requisiti previsti dal D.M. 5
     febbraio 1998. In particolare e previsto il test di cessione in acqua a 24 ore, eseguito secondo quanto stabilito
     dal D.M. n. 186 del 5 aprile 2006 di modifica del DM 5 febbraio 1998. La metodica di riferimento è quella
     prevista dall’appendice A alla norma UNI 10802, secondo la metodica prevista dalla norma UNI EN 12457-2
     (prove di eluizione per rifiuti granulari e monolitici di forma regolare e irregolare): i limiti dei test di
     cessione sono quelli della Tabella 1mdell’allegato del citato DM 5 febbraio 1998.
     Mentre per quanto riguarda le caratteristiche prestazionali, dato che l’intenzione della ditta è di utilizzare il
     materiale in uscita dall’impianto mobile per la realizzazione del corpo dei rilevati, il riciclato deve avere
     caratteristiche prestazionali compatibili con l’Allegato C1 della Circolare 5205 del 2005.
     Stante la variabilità dei prodotti derivanti dalle attività di recupero dei rifiuti da costruzione e demolizione,
     per garantire un costante e ottimale standard di qualità, sarà necessario eseguire la caratterizzazione dei
     materiali per lotti di 3000 mc. quindi stimando circa 4200 mc si prevede di eseguire n°2 analisi.
     L’attività di recupero tramite impianto mobile garantisce, quindi, l’ottenimento di Materie Prime Secondarie
     (EoW) con le caratteristiche espresse nell’allegato 1 – suballegato 1 del D.M. 05.02.1998 e ss.mm.; esse sono
     costituite da aggregato riciclato conforme alle caratteristiche tecniche degli aggregati riciclati descritti nella
     Circolare Ministeriale (Ministero dell’Ambiente) n.5205 del 15.07.2005.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.
                               111
                  QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
     CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
     I materiali di cui ai punti 1 e 4 sono i materiali che andranno ad alimentare il frantoio e che pertanto soggetti
     a riduzione volumetrica andranno a formare anche una piccola parte con granulometria fine che costituirà la

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     parte polverulenta; tale frazione da dati tecnici, ma, soprattutto in funzione della tipologia dei materiali co -
     stituenti i muri dei fabbricati (blocchi in cls), non produrrà più del 10% di materiale in forma polverulenta. Si
     avrà quindi 90% di materiale grossolano e 10 % di materiale fino.
     La ditta in ogni caso per tutte le operazioni, renderà disponibili degli idroeiettori che in caso di evidente pol -
     verosità bagneranno leggermente il materiale in uscita dal frantoio per abbattere qualsiasi sviluppo di polve-
     rosità; tale accorgimento verrà attuato anche in caso di eventi eolici particolarmente rilevanti da produrre
     sollevamento di polveri. In questo caso sarà l’operatore che potrà intervenire manualmente attivando gli
     idroeiettori.
     La natura del materiale che come sopra riportato non è tale da generare quantitativi rilevanti di materiale
     polverulento non avrà necessità di ingenti quantitativi di acqua perché sarà sufficiente una semplice bagna-
     tura superficiale che non andrà mai a formare percolati. Le considerazioni sopra riportate portano alla con -
     clusione che non sarà possibile la presenza di emissioni convogliabili in atmosfera, ad eccezione dello scarico
     di combustione dell’impianto di frantumazione, dotato di motore diesel con sistemi di abbattimento come
     previsto dalla normativa vigente per le macchine a combustione interna.

                            VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
     Non sono previste interferenze sostanziali con la rete idrografica superficiale, infatti il progetto non
     comporta immissione o uso di risorse idriche superficiali. Non sono previsti immissione o emungimento di
     risorse idriche superficiali. L’impatto è da ritenersi non significativo.
     L’approvvigionamento idrico dell’attività sarà fornito dall’acquedotto consortile.
     Non si dovrà attivare nessuno scarico in quanto i rifiuti ed i materiali in attesa di penire MPS saranno
     coperti con teli, quindi non sarà generata alcun dilavamento di sostanza potenzialmente pericolose.
     L’impianto è stato progettato in modo tale che i rifiuti prima della lavorazione o a seguito di lavorazione ma
     in attesa di analisi chimica siano posti su superfici impermeabilizzate e coperte da teli. Non ci sarà quindi
     dilavamento di sostanze pericolose e possibile infiltrazione delle stesse né emungimento di risorsa idrica dal
     sottosuolo.
     La contaminazione del suolo potrà essere causata dunque solo da eventi accidentali legati al transito di
     veicoli nell’impianto.
     Nell’eventualità si verificassero situazioni a rischio come sversamenti accidentali dovuti a guasti di
     macchinari o incidenti tra automezzi, gli operatori sono istruiti per intervenire prontamente con le dovute
     procedure di emergenza Tali procedure di intervento comportano l’utilizzo di materiale assorbente ed
     eventualmente rimozione di substrato contaminato da smaltire come rifiuto pericoloso in accordo alla
     normativa vigente. Le misure di precauzione adottate dalla ditta si ritengono opportune al fine di evitare
     fenomeni di inquinamento del suolo. Il progetto in esame non determina un cambiamento in termini di
     impatto su tale componente ambientale.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
     All’interno della componente “suolo e sottosuolo” sono stati analizzati gli impatti intesi come stabilità e
     contaminazione del suolo.


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     I rifiuti saranno stoccati e lavorati su aree pavimentate ed i cumuli saranno coperti dal dilavamento
     attraverso teli, per cui l’impatto della lavorazione sul suolo può ritenersi pressoché nullo.
     La contaminazione del suolo potrà essere causata dunque solo da eventi accidentali legati al transito di
     veicoli nell’impianto.
     Nell’eventualità si verificassero situazioni a rischio come sversamenti accidentali dovuti a guasti di
     macchinari o incidenti tra automezzi, gli operatori sono istruiti per intervenire prontamente con le dovute
     procedure di emergenza. Tali procedure di intervento comportano l’utilizzo di materiale assorbente ed
     eventualmente rimozione di substrato contaminato da smaltire come rifiuto pericoloso in accordo alla
     normativa vigente.
     Le misure di precauzione adottate dalla ditta si ritengono opportune al fine di evitare fenomeni di
     inquinamento del suolo. Il progetto in esame non determina un cambiamento in termini di impatto su tale
     componente ambientale. L’impatto è da ritenersi non significativo.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
     L’impatto acustico è studiato a ricettore ipotizzando un tempo di utilizzo delle perse attrezzature.
     Tutte le attività verranno svolte in periodo diurno all’interno del seguente orario di lavoro: 7.30-12.00 e
     13.00-17.30.
     L’area è classificata come classe VI da Piano di Classificazione Acustica.
     L’impatto acustico è stato studiato in facciata di 7 ricettori (R1-R7), tutti di tipo produttivo
     I livelli ricavati in via previsionale a ricettore hanno rilevato il superamento dei limiti di emissione riferiti al
     periodo diurno dal Piano di Classificazione Acustica. Verrà dunque presentata al Comune la domanda di
     autorizzazione in deroga; non sono invece applicabili i limiti differenziali.
     Si ritiene che il grado di approfondimento del documento di Valutazione Previsionale di Impatto Acustico
     sia sufficiente viste le finalità emerse; l’argomento e’ stato trattato relativamente agli impatti acustici
     determinati dalle attività e dagli impianti dell’azienda per il periodo diurno, così come richiesto dalla
     normativa di settore (ai sensi dell’art. 8 della Legge Quadro n.447 del 26.10.1995 e successive norme attuative
     nonchè DDG ARPAV n. 3 del 29/01/2008).
     Si indica, così come scritto nella documentazione di impatto acustico dal tecnico competente redattore, di
     presentare richiesta di deroga ai limiti di norma all’Amministrazione comunale, indicando: i) gli orari delle
     lavorazioni, ii) gli impianti, le attrezzature e le attività previste, iii) i livelli di emissione sonora valutati ai
     ricettori.
     Qualora al Comune dovessero pervenire lamentele o segnalazioni di disturbo ovvero se il Comune, per pre-
     cauzione, lo ritenesse comunque opportuno, sarà richiesto alla ditta titolare dell’attività di produrre adegua-
     te verifiche fonometriche. I risultati delle verifiche dovranno essere consegnati alla l’Amministrazione Co -
     munale entro breve tempo dalla suddetta richiesta.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
     Il presente aspetto non risulta considerato.



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                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
     L'area è inserita all’interno di un contesto industriale, con la presenza di alcuni appezzamenti residuali dedi -
     ti all’attività agricola.
     Premesso che l’alterazione dei dinamismi spontanei che caratterizzano il paesaggio nell’opera oggetto di stu-
     dio è limitata nel tempo e che l’impianto ricade all’interno di un contesto paesaggistico a bassa vulnerabilità,
     si escludono pertanto alterazioni significative e permanenti dei dinamismi spontanei di caratterizzazione del
     paesaggio sia dal punto di vista visivo, sia con riferimento agli aspetti storico-monumentali.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
     L’attività di recupero mediante riduzione volumetrica dei rifiuti da costruzione e demolizione prevede il riu-
     tilizzo di tutto il materiale recuperato sul posto per la costruzione di sottofondo. I materiali da asportare sa -
     ranno i rifiuti rinvenuti in loco prima della campagna di recupero, cui vige comunque l’obbligo di allontana-
     mento, a prescindere dalla campagna di recupero I rifiuti prodotti dall’attività di recupero posso essere sti-
     mati in una percentuale del 0,5 % rispetto al volume di MPS ottenuta, per cui si stima un volume di 21 mc
     L’impatto sulla viabilità è molto minore rispetto all’ipotesi di allontanare il materiale della demolizione
     come rifiuto e riportare della materia prima o MPS in cantiere per i riempimenti.
     Infatti per smaltire i 4200 m3 demoliti servirebbero circa 140 viaggi (4 assi) e per portare in cantiere il mate-
     riale per i riempimenti (4200 m3) i viaggi sarebbero circa 140, per un totale di 280 viaggi.
     La campagna mobile permette un diminuzione dell’impatto sulla viabilità di circa 280 viaggi (4 assi) e 525
     viaggi (3 assi).

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.

     CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
     L'ambito territoriale oggetto del presente studio non è caratterizzato dalla presenza di specie floristiche e
     vegetazionali di particolare valore e interesse, infatti, l'area è inserita all’interno di un contesto industriale,
     con la presenza di alcuni appezzamenti residuali dediti all’attività agricola.
     L’area oggetto d’intervento (Fig.8) si colloca a circa 7950 m dal confine del SIC IT3220037 “Colli Berici”, a
     8120 m dal SIC IT3220040 denominato “Bosco di Dueville e risorgive limitrofe” e a 9150 m dal SIC IT3260018
     denominato “Grave e zone umide della Brenta”.
     L’intervento di progetto non determina sottrazione o frammentazione di habitat faunistici e non interessa
     direttamente elementi della rete ecologica locale, provinciale e regionale.
     Non si prefigurano pertanto impatti potenziali nei confronti di aree di particolare sensibilità ambientale.

                              VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.
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     CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
     I rifiuti trattati ed i prodotti ottenuti non sono combustibili e non possono produrre esplosioni.
     L’attività dell’impianto prevede l’impiego di macchine operatrici e macchinari che funzionano a gasolio. Le
     macchine e le attrezzature utilizzate sono sottoposte a revisione e manutenzione periodica come previsto
     dalla normativa. L’attività svolta non rientra fra le categorie oggetto di visita e controllo ai fini del rilascio
     del "Certificato di Prevenzione Incendi" C.P.I. ai sensi del D.M. 16 febbraio 1982.Il personale sarà dotato di
     Dispositivi di Protezione Inpiduale a norma.
     Lo scarico accidentale di rifiuti può essere associato a comportamenti errati del personale o al
     malfunzionamento delle macchine operatrici. La quantità di materiale accidentalmente sversato sarà minimo
     e, di conseguenza, l’incidente può essere facilmente controllato. I rifiuti presi in carico dall’impianto sono
     solidi e non producono reflui.
     I rifiuti conferiti non sono pericolosi e non determinano, al contatto con gli agenti atmosferici, fenomeni di
     macerazione e, quindi, emissioni di gas o vapori. Le uniche fonti di emissioni di gas sono i motori a scoppio
     delle macchine operatrici le quali sono soggette a specifica normativa che prevede la revisione ed il controllo
     periodico dei gas prodotti. Non è prevista, quindi, l’emissione improvvisa di gas, vapori, fumi o polveri che
     possono causare pericolo per gli addetti o per le popolazioni locali.
     L’esercizio dell’impianto comporta l’applicazione della normativa sulla sicurezza e tutela della salute dei
     lavoratori, che prende in considerazione sia la tipologia dell’attività svolta sia le caratteristiche tecniche delle
     macchine utilizzate. Le macchine e le attrezzature utilizzate sono dotate di marchio CE e sono conformi alle
     direttive comunitarie.
     Gli addetti, nello svolgere l’attività, utilizzeranno le Dotazioni di Protezione Inpiduali in funzione delle
     relative mansioni.

                               VALUTAZIONE
     Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
     dall’intervento.


                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
     riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
     Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
     Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
     attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
     monitoraggio finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di contenimento degli impatti in
     tema di inquinamento acustico, emissioni di polveri e gestione delle acque meteoriche di dilavamento.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici


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                           Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
            Alla esclusione dalla procedura V.I.A., subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.

     1) L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
     dell’attività; in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti; preliminarmente all’avvio
     dei lavori la ditta dovrà relazionarsi con l'Amministrazione Comunale per eventuali autorizzazioni in
     deroga ai limiti di rumore.
     2) I sistemi di gestione delle emissioni di polveri in atmosfera dovranno essere costantemente gestiti in
     modo tale da garantire nel tempo l’efficienza prevista in progetto; al fine di limitare l'emissione di polveri
     sarà necessario prevedere azioni di umidificazione delle strade di cantiere nelle giornate secche e/o ventose.
     3) La gestione della campagna di recupero dovrà essere conforme a quanto previsto dalla DGRV 1773/2012.
     4) Si dovrà provvedere costantemente alla prevista azione di ricopertura dei cumuli di rifiuti che dovranno
     essere effettuata con idonei teli di contenimento.
     5) Nel caso di ritrovamenti occasionali di rifiuti o serbatoi interrati contenenti idrocarburi (o altre sostanze
     chimiche) e nel caso di trasformatori elettrici se esistenti e si mettano in atto tutti i presidi ambientali atti a
     scongiurare ogni possibile contaminazione del suolo e dell’immediato sottosuolo, dandone tempestiva
     comunicazione ad ARPAV ed al Comune.
     6) L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
     addetto alla selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di sicurezza/rischio
     segnalati; di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della presentazione del certificato di
     collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio

     Vicenza, 05 dicembre 2018

       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Andrea Baldisseri




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