PARERE

             PROVINCIA DI VICENZA
                   AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                    SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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        AUTODEMOLIZIONI CEOLATO GIULIO
                        PARERE N. 01/2019

Oggetto: Rinnovo autorizzazione all’esercizio dell’attività (art. 13 L.R. 4/2016).
PROPONENTE:            AUTODEMOLIZIONI CEOLATO GIULIO
SEDE LEGALE:           Via Spiazzo n.48 – Val Liona
SEDE INTERVENTO:         Via Spiazzo n.48 – Val Liona
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianto di autodemolizione
PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità alla V.I.A.
MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                 infrastrutture - z.a) Impianti di recupero di rifiuti pericolosi, mediante
                 operazioni di cui    all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta
                 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO:        \\\
DATA DOMANDA:           26 luglio 2018
DATA PUBBLICAZIONE:        10 agosto 2018
DATA INTEGRAZIONI:        20 dicembre 2018

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
 - Relazione screening VIA;
  -  Documentazione fotografica screening VIA;
  -  Inquadramento cartografico;
  -  Lay-out e smaltimento acque.

                      PREMESSE ED UBICAZIONE
L’impianto è esistente e necessita della procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A. esclusivamente per il
rinnovo dell’autorizzazione dell’esercizio, come previsto dall’art. 13 della L.R. N. 4/16.
Il rinnovo dell’autorizzazione dell’impianto di autodemolizione non prevede alcuna modifica dell’asset im -
piantistico, né delle modalità con cui viene svolta l’attività di autodemolizione, che proseguirà con le mede -
sime procedure e cautele adottate finora.
Nell’impianto vengono svolte operazioni di messa in sicurezza e smontaggio di autoveicoli fuori uso, per il
recupero di pezzi di ricambio direttamente commercializzabili e per la selezione di tipologie di rifiuti econo-
micamente valorizzabili (come i metalli).
L’impianto di autodemolizione ha una capacità massima (potenziale) di trattamento di 200 autoveicoli/anno,
che vengono conferiti direttamente dai proprietari ovvero trasportati con carri-attrezzi e/o mezzi furgonati.
Le operazioni di messa in sicurezza e smontaggio (demolizione) degli autoveicoli avvengono in un’area tet-
toiata impermeabilizzata con massetto in c.a. ed idraulicamente compartimentata; eventuali spanti e colaticci
vengono raccolti in una vasca e gestiti come rifiuto mediante conferimento a Terzi autorizzati. Tutti gli stoc-
caggi di rifiuti liquidi sono presidiati da bacini di contenimento.
Il piazzale esterno della ditta, sul quale insistono i depositi degli autoveicoli e di alcune tipologie di rifiuti e
l’area di pressatura delle carcasse, è pavimentato e sagomato con pendenze idonee a garantire lo sgrondo
delle acque meteoriche (insistenti sulle aree impermeabilizzate) verso canalette confluenti in un impianto di
trattamento (decantazione-disoleazione) in continuo con recapito finale nel fossato di corrivazione a lato
strada.

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L’impianto si colloca a circa 0,4 km a Est della perimetrazione del sito della rete Natura 2000 più vicino, che
risulta essere il SIC IT 3220037 “Colli Berici”.
L'impianto è ubicato nel Comune di Val Liona (ex Grancona), Via Spiazzo, 48 ed è posto a circa 3 km dal cen-
tro civico di Grancona e a circa 1 km dal centro civico di San Germano dei Berici. L'accesso all'impianto av -
viene dalla Strada Prov.le num 12 “Bocca d'ascesa” diramazione per San Germano dei Berici, toponomastica-
mente inpiduata come Via Spiazzo.




                         Ortofoto del sito


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                     ESAME ISTRUTTORIO

QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
In riferimento alla procedura inpiduata dall'art. 13 della L.R. 4/2016, la DGR 1979/2016 definisce i
contenuti della relazione da allegarsi all'istanza , così come inpiduati nella DGR 1020/2016, indicando la
necessita di prevedere anche una descrizione degli impatti sulle matrici ambientali interessate connessi
all'esistenza dell'opera, all'utilizzazione delle risorse naturali, all'emissione di inquinanti, alla creazione di
sostanze nocive e allo smaltimento dei rifiuti, finalizzata all'inpiduazione delle eventuali misure di
mitigazione necessarie.
L’inpiduazione delle matrici ambientali interessate potrebbe essere utilmente integrata, considerato che
l’unico aspetto esaminato riguarda la rete Natura 2000, attraverso l’analisi della strumentazione
Programmatoria/Pianificatoria che in prima istanza, visto il contesto, potrebbe essere rappresentata dal il
Piano di Tutela delle Acque, dal Piano di Assetto del Territorio approvato e dal Piano degli Interventi
approvato. Si consideri, inoltre, che il Comune di Val Liona ha comunicato che dal PI risulta l’area
interessata dall’attività è sita in zona agricola.
Si ritiene opportuno, a riguardo, richiedere che si verifichino le suddette criticità, al fine di inpiduare
eventuali priorità nell’identificazione della proposta delle misure di mitigazione.
Le integrazioni fornite non hanno preso in considerazione il Piano di Tutela delle Acque; le considerazioni
per tale aspetto verranno formulate all’interno del Quadro Ambientale – Paragrafo Acque.

QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
Le attività svolte nell’impianto di autodemolizione sono: ricezione e dismissione dell’autoveicolo, bonifica,
recupero, stoccaggio, compattazione, commercializzazione delle parti riutilizzabili e avvio a
recupero/smaltimento dei materiali derivanti dallo smontaggio.
Il sistema di raccolta
I veicoli giungono alla sede operativa da privati cittadini o da concessionari e possono essere consegnati
secondo due modalità principali: consegna diretta e ritiro presso il detentore; molto raramente accade che i
veicoli ritirati presso il detentore siano già stati privati delle targhe e, in tal caso, gli stessi viaggiano
accompagnati da apposito formulario di identificazione.
Il veicolo viene quindi depositato nell'area dedicata ai mezzi in attesa di trattamento, e viene avviato alle
operazioni di messa in sicurezza solo dopo aver provveduto alla cancellazione dal PRA; viene quindi
rilasciato il certificato di presa in carico e rottamazione ed entro tre giorni dalla consegna del veicolo,
vengono restituiti il certificato di proprietà, la carta di circolazione e le targhe relativi al veicolo fuori uso, ai
fini di avviare la procedura di cancellazione dal PRA.
Nella situazione attuale, che rispecchia quella autorizzata, l’impianto di autodemolizione ha una potenzialità
massima di conferimento pari a 1 autoveicoli/giorno e 200 autoveicoli/anno.
La capacità di messa in riserva di autoveicoli (C.E.R. 16 01 04*) in ingresso (settore conferimento)
corrisponde a n. 12 autoveicoli (approssimativamente 12˙000 kg). Il settore conferimento è inpiduato in
un’area pavimentata scoperta nei pressi dell’ingresso all’impianto.
La capacità di stoccaggio dei veicoli messi in sicurezza e trattati (C.E.R. 16 01 06) ascende a n. 70 unità
(approssimativamente 50˙000 kg), con disposizione su un massimo di 3 livelli sull’area pavimentata
scoperta.
Considerando la messa in riserva di rifiuti in ingresso e tutti i depositi di rifiuti prodotti dall’attività di
autodemolizione, la capacità massima di stoccaggio dell’impianto ascende complessivamente a 93˙000 kg di
rifiuti, di cui 10˙000 Kg di rifiuti pericolosi.
Di seguito si riporta il prospetto riassuntivo dei quantitativi massimi di rifiuti stoccabili presso l’impianto di
autodemolizione.
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L’area operativa pavimentata scoperta è destinata alla movimentazione, al conferimento, al deposito di
veicoli “messi in sicurezza / trattati”, deposito rifiuti e comprende anche una piazzola “rottamazione” (in
prossimità dell’accesso all’impianto da Via Piemonte) in cui si effettua la pressatura (mediante apposita
pressa compattatrice) delle carcasse bonificate e lo stoccaggio dei “pacchi” (carcasse pressate).
All’impianto vengono conferiti rifiuti costituiti da veicoli fuori uso da bonificare (C.E.R. 16 01 04*) che
vengono messi in riserva su un unico livello nel “settore conferimento”, che occupa una superficie di circa
120 mq dell’area operativa scoperta pavimentata in c.a., così come inpiduato nel lay-out argomento
dellaTavola R-02.
I veicoli fuori uso da bonificare vengono messi in sicurezza all’interno dell'area coperta e appositamente area
attrezzata (area di “trattamento” nel lay-out argomento dellaTavola R-02.), su apposito grigliato portante con
sottostante vasca di raccolta a tenuta di eventuali colaticci. I colaticci raccolti nella vasca grigliata vengono
convogliati in un disoleatore statico.
La messa in sicurezza degli autoveicoli fuori uso consiste sostanzialmente nella rimozione delle componenti
pericolose, in particolare della batteria e delle sostanze liquide, queste ultime estratte mediante specifiche
attrezzature di spillaggio. I rifiuti liquidi prodotti dalle operazioni di messa in sicurezza, stoccati
separatamente in appositi contenitori, sono i seguenti:
- liquidi antigelo (C.E.R. 16 01 14*) e colaticci disoleati stoccati in apposito serbatoio da 200 lt;
- oli esausti (C.E.R. 13 02 05*), raccolti in una cisterna in acciaio della capacità di 700 lt ;
- liquidi freni (C.E.R. 16 01 13*), raccolti in apposito contenitore metallico da 20 lt ;
- liquidi tergivetro (C.E.R. 16 10 02), raccolti in apposito contenitore metallico da circa 20 lt ;
- benzine (C.E.R. 13 07 03*), stoccate in un serbatoio omologato in acciaio da 200 lt.
Tutti i contenitori sono ubicati entro bacino di contenimento all'interno del settore di “trattamento” in area
coperta.
I filtri dell’olio (C.E.R. 16 01 07*) rimossi e preventivamente scolati vengono stoccati in un contenitore
metallico della capacità massima: 400 kg posizionato all'interno del settore di “trattamento” in area coperta,
mentre le batterie al piombo (C.E.R. 16 06 01*) vengono stoccate in n. 2 cargopallets omologati a tenuta,
dislocati posizionato all'interno del settore di “trattamento” in area coperta, per una capacità massima
complessiva di stoccaggio pari a 2˙000 kg.
Gli autoveicoli messi in sicurezza vengono sottoposti ad operazioni di smontaggio (“trattamento”), al fine di
ricavare pezzi di ricambio commercializzabili e rifiuti economicamente valorizzabili, posizionato all'interno
del settore di “trattamento” (così indicato nella Tavola R-02), su apposito grigliato portante con sottostante
vasca di raccolta a tenuta di eventuali colaticci. I colaticci raccolti nella vasca grigliata vengono agevolmente
aspirati da un pozzetto di fondo mediante i gruppi a vuoto carrellati (“gruppi di spillaggio”) utilizzati per le
operazioni di messa in sicurezza dei veicoli.
Nei pressi del settore di “demolizione/smontaggio” trovasi un punto di deposito di materiali oleoassorbenti
da utilizzare in caso di spandimenti accidentali.
Preliminarmente allo smontaggio, si provvede all’inertizzazione degli airbag a bordo dei veicoli mediante
apposita attrezzatura omologata portatile. L’operazione viene svolta all’aperto, nell'area che viene utilizzata
anche per le operazioni di estrazione dei carburanti gassosi (metano - GPL) e di bonifica delle bombole con
l’ausilio di un’apparecchiatura carrellata omologata (“Easy-Gas”).


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Dalle operazioni di smontaggio si ricavano pezzi di ricambio usati commercializzabili (paraurti, avantreni,
retrotreni, cerchi, pneumatici e parti meccaniche) stoccati a magazzino ed esitano ulteriori rifiuti:
- catalizzatori esausti (C.E.R. 16 08 01), stoccati in un contenitore della capacità massima di 100 kg dislocato
all'esterno contenitore coperto;
- pastiglie freni non contenenti amianto (C.E.R. 16 01 12), stoccate in un fusto metallico della capacità
massima: 400 kg posto all'interno del settore di “trattamento” in area coperta eventuali e se rinvenute
pastiglie freni contenenti amianto (C.E.R. 16 01 11*), stoccate in un fusto metallico a bagno d’acqua della
capacità massima: 50 kg posto all'interno del settore di “trattamento” in area coperta;
- eventuali (se rinvenuti) componenti pericolosi contenenti PCB (C.E.R. 16 01 09*) e contenenti mercurio
(C.E.R. 16 01 08*), stoccati in contenitori dislocati all'interno del settore di “trattamento” in area coperta;
- vetri e parabrezza (C.E.R. 16 01 20), stoccati in un container all’esterno su area pavimentata rifiuti di
plastica (C.E.R. 16 01 19), accatastati sul piazzale esterno pavimentato;
- rottami ferrosi (C.E.R. 16 01 17), stoccati in due container scarrabili con copertura sul piazzale esterno
pavimentato, in prossimità dell’angolo nordovest dell’impianto ;
- pezzi contaminati da oli (C.E.R. 16 01 22), stoccati in un container a tenuta con copertura dislocato sul
piazzale esterno pavimentato retrostante l'edificio;
- rottami non ferrosi, prevalentemente di alluminio (C.E.R. 17 04 02), stoccati in contenitore dislocato
nell’area pavimentata esterna;
- pneumatici fuori uso (C.E.R. 16 01 03), stoccati in un container scarrabile con copertura dislocato sul
piazzale esterno pavimentato in prossimità del lato ovest dell’impianto;
- serbatoi GPL bonificati (C.E.R. 16 01 16), stoccati in un contenitore dislocato sul piazzale esterno
pavimentato;
- assorbenti, filtri, stracci e indumenti protettivi contaminati da oli (C.E.R. 15 02 02*), raccolti in un
contenitore dislocati all'interno del settore di “trattamento” in area coperta;
- legno, esitato dalle operazioni di smontaggio/demolizione dei furgoni (C.E.R. 19 12 07), accatastato in area
pavimentata esterna.




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Si ritiene necessario chiarire/definire i seguenti aspetti:
- specificare quale sia la potenzialità di stoccaggio (n. di pacchi) dei CER 160106 soggetti a pressatura;
- precisare la presenza o meno e le eventuali modalità operativa della pressa per l’adeguamento volumetrico
dei veicoli messi in sicurezza;
- correggere il CER identificativo dell’alluminio (170402), riportandolo nel capitolo corretto di riferimento
(160118);
- presentare una procedura operativa per la gestione delle pavimentazioni in modo tale da garantire nel tem-
po l’integrità delle stesse ed impedire possibili contaminazioni del terreno sottostante;
- rispetto al layout si evidenzia come la tavola tra gli allegati "12-CEOLATO GIULIO-TAV S-02-INQUA -
DRAMENTO CARTOGRAFICO-ELAB. 4.pdf" rappresenta una situazione non corrispondente all'attuale (di-
sposizione dei rifiuti, dei mezzi da bonificare, ecc. area pavimentata in cemento che nel layout è più ampia
come si può vedere dal confronto con una foto aerea disponibile per esempio da google maps).
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto, ad eccezione della procedura operativa per la ge -
stione delle pavimentazioni; la presentazione di tale procedura andrà pertanto prescritta in via preliminare
al rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio.

QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
Aria
L’attività di autodemolizione consta di operazioni manuali che non producono emissioni convogliate in at -
mosfera e comunque anche eventuali emissioni diffuse derivanti dalle attività di messa in sicurezza e di de-
molizione/smontaggio degli autoveicoli, effettuate a portoni aperti all’interno dell'edificio, sono da conside-
rarsi poco significative.
L’operazione di esaurimento/bonifica delle bombole di gas combustibile (metano, GPL) viene eseguita
all’aperto con l’ausilio di apparecchiatura omologata “Easy-Gas”, che determina un’esigua emissione di gas
di combustione che non può comportare alcun effetto significativo nei confronti dell’atmosfera.
Acque
L’area dove avviene la bonifica degli autoveicoli è dotata di una vasca a tenuta dove vengono raccolti gli
eventuali liquidi che dovessero cadere a terra durante le operazioni di smontaggio e messa in sicurezza degli
autoveicoli. I liquidi così raccolti vengono inviati a impianti specializzati per il trattamento.
Gli unici scarichi idrici prodotti dall’attività sono quelli dei servizi igienici dell'attività sono scarichi reflui
assimilati ai domestici e convogliati in vasca a tenuta, e delle acque meteoriche di dilavamento del piazzale
esterno.
A seguito del sopralluogo risulta necessario illustrare quanto segue:
a) la rete di raccolta spiegando il motivo delle vasche attualmente presenti;
b) il funzionamento dell'impianto di trattamento valutando la necessità o meno di un sedimentatore;
c) l'evidenza di coerenza con i dettami dell'art 39 delle NTA, comma 1;
d) analisi del corpo ricettore rispetto ai limiti da rispettare (scarico su suolo);
e) l'evidenza analitica di raggiungimento degli obiettivi di progetto (e di norma).
Impianto di trattamento acque meteoriche (Vedere tavola R-02 )
Tutta l’area operativa scoperta dell’impianto, pavimentata con un massetto di calcestruzzo dello spessore 18
cm armato con rete elettrosaldata, calettato ai muri di recinzione e alle cordonate di contenimento
perimetrali), è sagomata con doppia pendenza contrapposta a dorso idonee a favorire lo sgrondo delle acque
meteoriche di dilavamento verso le canalette perimetrali doppia con giacitura est-ovest afferenti ad un
manufatto composito ed interrato con funzioni di decantazione-disoleazione (delle acque meteoriche).
Al manufatto di trattamento vengono anche prudenzialmente convogliate le acque meteoriche insistenti
sull’area (impermeabilizzata) di parcheggio captate dalla canaletta posata in corrispondenza dell’accesso.
L'impianto di trattamento sarà integrato di una vasca di sedimentazione ed accumulo (a sostituzione di
quella esistente) che, in assenza di ulteriori riferimenti normativi, viene dimensionato in base alla L.R.
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Lombardia del 27.05.1985 n. 62 – art. 19 e 20, la quale prevede la raccolta dei primi 15 minuti di pioggia
intensa che cadono sulla superficie dell'impianto, per un'altezza complessiva di 5 mm: poiché il territorio in
esame è caratterizzato da una piovosità media di 26,9 mm/h (con tempo di ritorno di 2 anni), la vasca di
accumulo a servizio del piazzale esterno è stata dimensionata cautelativamente sulla base di un'altezza di
pioggia pari a 7 mm e per un volume minimo di stoccaggio = 7 mm * 2050 mq = 13,79 mc.
L'integrazione richiesta per l'impianto deve quindi risponderà pertanto ad una vasca di sedimentazione e
accumulo del volume di circa 15 mc, munita di galleggiante in grado di rivelare il riempimento della vasca,
collegato ad una valvola di chiusura (per by-passare la acque accedenti i primi 15 minuti di pioggia).
Sarà infine mantenuto il monitoraggio delle acque di scarico, attraverso il prelievo nnuale di un campione e
l'analisi di almeno i seguenti parametri: pH, COD, SST, idrocarburi totali e oli minerali.
Il recapito finale è un fossato di uso consortile.
Si chiede di integrare la documentazione prodotta con analisi aggiornate delle acque di dilavamento
meteorico, al fine di valutarne la congruità con il recapito finale.
Le integrazioni fornite sono del tutto insufficienti; in particolare:
- alla richiesta di fornire evidenza di coerenza della rete di captazione e trattamento delle meteoriche con
l'art. 39 delle NTA c.1 si risponde che il pozzo artesiano è protetto, ma nulla viene detto su“Acque
meteoriche di dilavamento, acque di prima pioggia e acque di lavaggio”;
- il campionamento e le analisi delle acque meteoriche evidenziano tracce di idrocarburo (0.22 mg/l) senza
alcuna valutazione di congruità dei risultati analitici rispetto alle caratteristiche del corpo ricettore e, inoltre,
non risulta corretto l'utilizzo di recipienti in materiale plastico per la ricerca di tracce di idrocarburi.
Le integrazioni richieste non sono state adeguatamente riscontrate e, pertanto, ne andrà prescritta la
presentazione in via preliminare al rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio.
La valutazione dovrà inoltre supportare tecnicamente la progettazione di dettaglio necessaria a definire le
opere migliorative proposte, relative alla cementificazione della residua area di 200 mq e relativo
convogliamento delle acque di dilavamento nelle acque di prima pioggia, nonché alla posa in opera di vasca
di sedimentazione e relativo impianto di sollevamento per il trattamento delle acque di dilavamento.
Suolo e sottosuolo
L’area scoperta dell’impianto di autodemolizione, adibita allo stoccaggio degli autoveicoli fuori uso messi in
sicurezza e trattati, è pavimentata con massetto di calcestruzzo armato e sagomata con pendenze a confluire
in un sistema di canalette di captazione e convogliamento delle acque meteoriche di dilavamento ad
apposito impianto di trattamento; le acque trattate vengono infine scaricate nel fossato consortile; medesimo
trattamento viene riservato alle acque pluviali provenienti dal dilavamento delle coperture sicuramente
incontaminate stante l’assenza di camini.
Rumore
L’emissione di rumore, ascrivibile all’esercizio dell’impianto di autodemolizione è determinata unicamente
dalle operazioni di movimentazione degli autoveicoli con carrelli elevatori e dalle saltuarie operazioni di
pressatura delle carcasse bonificate effettuate con una pressa compattatrice oleodinamica da ditta esterna.
L’attività di bonifica degli autoveicoli fuori uso non prevede l’uso di apparecchiature rumorose, se non in
modo saltuario e occasionale (per l’utilizzo di utensili manuali elettropneumatici).
La ditta è situata in un’area periferica rispetto alle zone urbanizzate e ricade in Zona a destinazione
produttiva e l’unico recettore potenzialmente interessato dalle emissioni acustiche dell’impianto di
autodemolizione si inpidua in fabbricati ad uso abitativo posti sia sul lato est che sul lato ovest, ad una
distanza di circa 70/80 mt. L’attività viene svolta in periodo diurno, nell’intervallo temporale compreso tra le
7.00 e le 18.00 dei giorni feriali.
Per valutare gli effettivi impatti acustici determinati dalle perse attività, impianti/macchinari e traffico
indotto dell’azienda, così come richiesto dalla normativa di settore (ai sensi dell’art. 8 della Legge Quadro
n.447 del 26.10.1995 e successive norme attuative nonchè DDG ARPAV n. 3 del 29/01/2008) si chiede di

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integrare con un’adeguata Documentazione di Impatto Acustico, tenendo conto che tra le possibili fonti
significative risulta essere presente anche la pressa per l’adeguamento volumetrico.
Le integrazioni richieste non sono state fornite con la seguente motivazione “Non si ritiene necessaria
l'analisi di impatto acustico in quanto le apparecchiature utilizzate non sono da considerarsi rumorose”; la
presentazione della Documentazione di Impatto Acustico andrà pertanto prescritta in via preliminare al
rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio.
Paesaggio
La ditta è collocata in zona in cui dal punto di vista paesaggistico non si riscontrano elementi di particolare
pregio, soprattutto in considerazione della destinazione produttiva dell’area, che seppur contestualmente
isolata e posta tra l'altro in vicinanza di altre zone produttive. Ad ogni buon conto, l’impianto è perimetrato
su tutti i lati da una fitta siepe arborea e arbustiva che funge da efficace barriera di mitigazione
ambientale/visiva nei confronti di tutte le vie di transito da cui l'impianto nel suo complesso è visibile.
A parte una contenuta interferenza visuale “a corto raggio”, peraltro soltanto da nord, determinata dalla pre-
senza di cataste di autoveicoli sul piazzale, comunque in nessun caso sovrapposti in numero maggiore di tre.
Viabilità
L’impianto di Autodemolizioni si trova nella zona inizialmente di confine tra gli originari comuni di
Grancona e di San Germano dei Berici. L’accesso alla ditta avviene attraverso il portone principale su Via
Spiazzo, in vicinanza dell'incrocio tra la S.P. 12 “Bocca d'Ascesa” e il ramo di derivazione (che è sempre S.P.
12) che porta al centro di San Germano dei Berici.
L’impianto ha una potenzialità massima di conferimento pari a 1-2 veicoli/giorno, per un totale di 200
veicoli/anno, che vengono conferiti direttamente dai proprietari o mediante carro-attrezzi e furgonati. Il
traffico indotto determinato dal conferimento degli autoveicoli all’impianto è pertanto riconducibile in
misura principale alla componente di traffico “leggero” (vettori < 35 q.li). Per le operazioni di
allontanamento dei rifiuti prodotti, costituiti principalmente da carcasse di veicoli pressate, vengono
impiegati mezzi pesanti con una frequenza molto saltuaria e comunque con un unico trasporto giornaliero,
quando effettuato.
L’impianto di autodemolizione in questione esiste da persi decenni e il suo volume di traffico indotto
risulta già ricompreso all’interno del flusso veicolare attualmente insistente sulla viabilità locale, non
essendo previsto alcun incremento di potenzialità dell’impianto.
Il contributo del traffico indotto dalla ditta, assunto prudenzialmente pari ad un massimo di 2 conferimenti
di veicoli leggeri e un trasporto pesante al giorno, risulta oggettivamente irrilevante.
In ragione dell’esiguità del traffico veicolare indotto, limitato ad una decina di accessi al giorno, compresi i
Clienti, non si sono mai evidenziati inconvenienti di sorta.
Risorse naturali, Flora, Fauna
Per quanto riguarda gli aspetti naturalistici, considerato che l’impianto si localizza nell’ambito di un contesto
moderatamente antropizzato e a destinazione produttiva, nell’area non sono presenti biotipi pregiati o di
particolare interesse naturalistico e non sono nemmeno presenti specie protette da leggi nazionali, regionali
e/o da convenzioni internazionali, com’è del tutto logico attendersi date le caratteristiche dell’area stessa.
In particolare, si rileva che nelle vicinanze vi è il Sito di Importanza Comunitaria denominato S.I.C. It
3220037 Colli Berici, ma si evidenzia che dalla sua perimetrazione è esclusa l'area su cui insiste l'impianto di
autodemolizione. Il sito in parola si trova peraltro a monte idrografico e sopravento rispetto all’impianto,
escludendo pertanto che l’attività della ditta possa comportare effetti significativi di sorta sul sito stesso,
come risulta dalla “Attestazione della non necessità di effettuare la V.Inc.A.”, argomento dell’elaborato D.
Salute dei Lavoratori e delle persone
Date le caratteristiche dei rifiuti gestiti, le modalità di trattamento ed i presidi ambientali in essere si può
ragionevolmente escludere qualsivoglia effetto negativo sulla salute pubblica legato alla presenza di
sostanze tossiche; per quanto concerne le radiazioni (ionizzanti e non), è esclusa la presenza di materiali
radioattivi ai sensi del D.Lgs. 17/03/95, N. 230 e la natura dei rifiuti gestiti è tale da escludere la presenza di
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             PROVINCIA DI VICENZA
                    AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                     SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
                        Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
             Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




agenti patogeni. Per quanto già argomentato, l’impianto non può dar luogo ad emissioni aeriformi
significative tali da comportare impatti di sorta nei confronti dell’ambiente circostante, men che meno nei
confronti della salute degli abitanti della zona. In merito al rumore, si ribadisce come i livelli acustici
misurati risultino compatibili con i limiti assoluti e anche con i limiti differenziali rispetto a possibili
recettori abitativi. L’impianto è stato al tempo valutato anche sotto il profilo della sicurezza, con particolare
riferimento al rischio incendio, rispetto al quale, pur non essendo assoggettato a Certificato di Prevenzione
Incendi, sono state adottate adeguate misure di prevenzione.

MISURE MITIGATIVE PROPOSTE
Gli apprestamenti implementati dalla ditta fin dal suo insediamento si rilevano indubbiamente a tutt’oggi
efficaci sotto il profilo ambientale e, data l’assenza di criticità e anche considerata la concreta modesta
consistenza dell’impianto in questione, non risulterebbe necessaria l’implementazione di ulteriori interventi
di mitigazione.
In relazione alle possibili misure mitigative richieste dalla nuova procedura di verifica introdotta dall’art.13
della L.R. n.04/2016, tuttavia, la ditta non ha proposto specifiche iniziative/lavori. Su tale aspetto vanno
richieste specifiche integrazioni.
Le integrazioni fornite hanno evidenziato i seguenti interventi:
• cementificazione della residua area di 200 mq e relativo convogliamento delle acque di dilavamento nelle
acque di prima pioggia;
• posa in opera di vasca di sedimentazione e relativo impianto di sollevamento per il trattamento delle
acque di dilavamento.

              VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                          CONCLUSIONI
La presente procedura riguarda un’attività esistente in fase di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio,
secondo quanto introdotto dall’art.13 della L.R. n.04/2016.
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati parzialmente adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire
e pertanto oggetto di specifiche prescrizioni cui adempiere in fase preliminare al rinnovo
dell’autorizzazione.
Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
dell’impianto ovvero la possibilità di interventi mitigativi particolari rispetto alla realtà esistente consolidata.
Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                      Tutto ciò premesso si esprime
                        PARERE FAVOREVOLE
            al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1. L’azienda è comunque impegnata ad acquisire dalla Provincia di Vicenza il rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio
dell’attività di autodemolizione, comprensiva dell’autorizzazione allo scarico.


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2. Entro 90 giorni dalla notifica del provvedimento di verifica di assoggettabiltà alla V.I.A. dovrà essere presentato il
progetto definitivo della modifica migliorativa dell’impianto di trattamento delle acque, comprensivo di crono-
programma, che dovrà essere oggetto di collaudo funzionale, con presentazione del certificato alla Provincia; il progetto
dovrà tenere conto dei risultati analitici di cui al successivo punto 3).
3. Entro 90 giorni dalla notifica del provvedimento di verifica di assoggettabiltà alla V.I.A. e preliminarmente al
rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio dovranno essere presentate:
- la procedura operativa per la gestione delle pavimentazioni;
- una relazione tecnica per evidenziare la coerenza della rete di captazione e trattamento delle meteoriche con l'art. 39
delle NTA c.1 in tema di acque meteoriche di dilavamento, acque di prima pioggia e acque di lavaggio;
- nuove analisi delle acque meteoriche, a seguito di un corretto campionamento, con valutazione di congruità dei
risultati analitici rispetto alle caratteristiche del corpo ricettore;
- la Documentazione di Impatto Acustico già oggetto della precedente richiesta di integrazioni.
4. Al fine di promuovere l’ottimizzazione e massimizzazione delle operazioni di riciclaggio si dovrà provvedere alla
rimozione dei seguenti componenti: catalizzatori, componenti in vetro, componenti metallici (contenenti rame,
alluminio, magnesio), pneumatici, grandi componenti in plastica (qualora tali materiali non vengano separati nel
processo di frantumazione), centraline elettroniche, cablaggi e autoradio / lettori musicali – video; nel caso gli
autoveicoli vengano sottoposti a pressatura si dovranno altresì rimuovere: motore, cambio, trasmissione, dispositivi
idroguida e radiatore.
5. In tema di lotta alle zanzare si prescrive di:
a) conservare gli pneumatici in aree rigorosamente coperte o, in alternativa, disporli a piramide, dopo averli svuotati da
eventuale acqua, ricoprendoli con telo impermeabile fisso e teso, assicurandosi che non formi pieghe o cavità dove
possa raccogliersi acqua piovana;
b) eliminare o stoccare in luoghi chiusi gli pneumatici fuori uso e non più utilizzabili, dopo averli svuotati da ogni
contenuto di acqua;
c) procedere ad una periodica disinfestazione larvicida, da effettuare tra aprile e ottobre, delle aree interessate da dette
attività;
d) avere cura nell'evitare la formazione di tutti ristagni d'acqua occasionali, comprese le pieghe di eventuali teloni di
copertura, e provvedere alla loro eliminazione nel caso essi comunque abbiano a formarsi.
Di quanto realizzato rispetto al punto 2 dovrà essere dato anche idoneo riscontro fotografico.


Vicenza, 07 febbraio 2019


   F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
Dott.ssa Silvia Chierchia                                   Andrea Baldisseri




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