determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 356 DEL 26/04/2018

                          Servizio VIA VINCA


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:AUTODEMOLIZIONE DE BIASI SRL
     PROGETTO: RINNOVO AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO IMPIANTO DI
     DEMOLIZIONE VEICOLI A MOTORE (ART.13 LR 4/2016)
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI VICENZA

                            IL DIRIGENTE

     Vista la documentazione presentata con nota prot. 13759 del 28/02/2018 , da parte della ditta
     Autodemolizione De Biasi srl con sede legale e operativa in in comune di Vicenza, strada
     Marosticana n. 166, relativa al progetto di un “rinnovo autorizzazione all’esercizio impianto di
     autodemolizione veicoli a motore (art.13 LR 4/2016)” richiedendo, contestualmente, l’attivazione
     della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs. 152/2006 ed in particolare dell’art.13 LR
     4/2016;
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 7. progetti di
     infrastrutture, lettera z.a) “Impianti di recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui
     all’allegato C, lettere da R2 a R9” della parte quarta del D.Lgs. 152/2006;
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016 (Allegato A), con riferimento alla tipologia degli
     interventi, come inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006;
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 09-03-2018 , contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza;
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo;
     Tenuto conto che sono state consegnate nel corso del comitato tecnico provinciale di VIA, ai sensi
     dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006, le osservazioni del comune di Vicenza (prot. 25598 del 18-




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     04-2018) consegnate al proponente per le considerazioni di pertinenza e parzialmente recepite nel
     parere n.13/2018 allegato alla presente ntenute nel parere 13/2018 allegato al presente
     provvedimento;
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 18-04-2018, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     13/2018 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale;
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale;
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
     dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
     pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
     dell'intervento;
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti;
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45;
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”;
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.11 del 29/03/2018 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2018-2020;
     Visto che con Decreto Presidenziale n. 65 del 01/08/2017 è stato approvato il Piano Esecutivo di
     Gestione 2017/19;

                         DETERMINA

      1. che il progetto della ditta Autodemolizione De Biasi srl con sede legale e operativa in in
        comune di Vicenza, strada Marosticana n. 166, relativa al progetto di un “rinnovo
        autorizzazione all’esercizio impianto di autodemolizione veicoli a motore (art.13 LR
        4/2016)” è escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs.
        n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere 13/2018 allegato
        alla presente determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;

      2. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      3. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      4. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Vicenza, ad
        ARPAV, all’ULSS n.8, al Genio Civile di Vicenza, al Consorzio di Bonifica Alta Pianura
        Veneta e alla Società Viacqua spa.
      5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).

      6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line.



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                              INFORMA


        Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
        Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
        del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
        dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
        Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
        autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.

     Vicenza, 26/04/2018



                                      Sottoscritta dal Dirigente
                                       (MACCHIA ANGELO)
                                        con firma digitale



     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                 Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 356 DEL 26/04/2018


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:AUTODEMOLIZIONE     DE     BIASI      SRL
     PROGETTO: RINNOVO AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO IMPIANTO DI
     DEMOLIZIONE  VEICOLI  A  MOTORE   (ART.13   LR   4/2016)
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI VICENZA




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 30/04/2018.


     Vicenza, 30/04/2018




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                 PROVINCIA DI VICENZA
                       AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
                        SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
                            Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




             AUTODEMOLIZIONE DE BIASI S.R.L.
                            PARERE N. 13/2018

     Oggetto: Rinnovo autorizzazione all'esercizio impianto di demolizione veicoli a motore (art. 13 L.R.
     4/2016).
     PROPONENTE:           Autodemolizioni De Biasi srl
     SEDE LEGALE:           Via Marosticana n.166 – Vicenza
     SEDE INTERVENTO:         Via Marosticana n.166 – Vicenza
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Impianto di autodemolizione
     PROCEDIMENTO:          Verifica di assoggettabilità art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. P7.
                     Progetti di infrastrutture: z.a) Impianti di recupero di rifiuti pericolosi,
                     mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte
                     quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 .
     COMUNE INTERESSATO:       \\\
     DATA DOMANDA:          28 febbraio 2018
     DATA PUBBLICAZIONE:       09 marzo 2018
     DATA INTEGRAZIONI:        05 aprile 2018

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - A) RELAZIONE:
       Descrizione dell'attività e dell'impianto esistenti
       Valutazione degli impatti
       ALLEGATI:
       Allegato 1: Autorizzazione all’esercizio N. Reg. 119/SuoloRifiuti/2010 del 10/06/2010.
       Allegato 2: Certificazione ISO 14001.
       Allegato 3: Relazione tecnica del 20/12/06 sulla caratterizzazione dei terreni di sedime del sito.
       Allegato 4: Piano d'uso e manutenzione pavimentazione esterna.
       Allegato 5: Rapporto di prova N. 36677-109319 del 03/11/2017 delle acque meteoriche scaricate.
       Allegato 6: Attestazione di rinnovo periodico della conformità antincendio.
      - B) Verifica dell'impatto acustico esterno
      - C) Tavole grafiche:
      - C1) Inquadramento territoriale
       Estratto di C.T.R. Scala 1:10˙000
       Estratti cartografici del P.A.T. Scala 1:10˙000
       Estratti cartografici del P.I.   Scala 1:5˙000
       Estratto di mappa catastale    Scala 1:2˙000
       Ortofoto satellitare        --
      - C2) Lay-out dell'impianto con rete scarichi – Lay-out Scala 1:200
      - C3) Documentazione fotografica
      - D) Progetto di modifica dell'impianto di depurazione delle acque meteoriche
      - E) Attestazione di Non Necessità della V.Inc.A..




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                 PROVINCIA DI VICENZA
                        AREA SERVIZI AL CITTADINO E AL TERRITORIO
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                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                          PREMESSE ED UBICAZIONE
     La ditta Autodemolizione De Biasi s.r.l. è titolare di un impianto di autodemolizione sito in Comune di Vi-
     cenza, in Via Marosticana, n. 166 (loc. Polegge), autorizzato all’esercizio con provvedimento della Provincia
     di Vicenza N. Reg. 119/SuoloRifiuti/2010 del 10/06/2010 che andrà a scadere il 30/09/2018.
     L’impianto di autodemolizione insiste su un’area di circa un ettaro recintata.
     L’infrastruttura edilizia, data da un capannone con annessi uffici e servizi, ha una superficie coperta di circa
     1˙350 mq; nel capannone si trovano:
     • l’area di messa in sicurezza” dei veicoli conferiti;
     • l’area di “smontaggio/demolizione” dei veicoli messi in sicurezza;
     • il magazzino ricambi.
     Nell’area di pertinenza della ditta, in prossimità dell’ingresso, è presente anche un piccolo fabbricato utiliz-
     zato per attività di “gommista” (deposito, vendita e montaggio pneumatici e officina).
     L’area scoperta di pertinenza dell’impianto di autodemolizione ha una superficie complessiva di circa 8˙700
     mq tutta pavimentata con massetto di calcestruzzo armato a meno delle fasce verdi perimetrali.
     Un piccolo fossato lambisce la ditta sul lato sud e scorre con direttrice da ovest a est fino a confluire nella
     Roggia Astichello, a oltre circa 400 m di distanza. In questo fossato vengono recapitate le eventuali acque
     meteoriche di “2 a pioggia” trattate (scolanti dal piazzale) in concomitanza di significativi eventi piovosi.
     Le acque di dilavamento del piazzale scoperto vengono integralmente raccolte, trattate e prioritariamente re-
     capitate nella pubblica fognatura gestita da Viacqua S.p.A. mentre lo scarico nel fossato può eventualmente
     riguardare la quantità eccedente la capacità di accumulo delle acque trattate in occasione di prolungati e/o
     intensi eventi meteorici.
     L’impianto è stato autorizzato per attività di demolizione di autoveicoli fuori uso (C.E.R. 16 01 04*) e attività
     di messa in riserva di rifiuti speciali non pericolosi provenienti da autofficine e carrozzerie (C.E.R. 16 01 03,
     16 01 12, 16 01 16, 16 01 17, 16 01 18, 16 01 19, 16 01 20, 16 01 22, 16 08 01).
     La ditta ha tuttavia deciso di rinunciare all’attività di messa in riserva dei rifiuti provenienti da autofficine e
     carrozzerie, destinando le relative aree di stoccaggio a deposito di ricambi usati commercializzabili.
     L’impianto ha una potenzialità di trattamento di 2˙400 autoveicoli/anno che, considerando 200 giorni/anno
     di attività, corrisponde ad una potenzialità media di trattamento di 12 autoveicoli/giorno, ma comunque
     strutturato per poter ricevere fino a 30 autoveicoli/giorno e trattare fino ad un massimo di 15
     autoveicoli/giorno.
     Con l’occasione del rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio, la ditta intende inoltre apportare alcune margi-
     nali modifiche al lay-out dell’impianto, relativamente alla dislocazione e alla capacità di alcune aree di depo-
     sito.
     Il quantitativo massimo di rifiuti in stoccaggio, in ingresso all’attività di autodemolizione, è pari a 95 t di ri-
     fiuti pericolosi identificati con C.E.R. 16 01 04* (n. 95 autoveicoli da trattare).
     L’impianto ha una capacità di stoccaggio massima di veicoli messi in sicurezza pari a 575 autoveicoli, che
     corrispondono a 575˙000 kg di rifiuti non pericolosi identificati con C.E.R. 16 01 06, a cui devono essere som-
     mati ulteriori 50˙000 kg di rifiuti C.E.R. 16 01 06 costituiti da carcasse di autoveicoli bonificati pressate.
     Considerando tutte le aree di deposito dei rifiuti in ingresso e dei rifiuti prodotti dall’attività di autodemoli -
     zione, la capacità massima di stoccaggio dell’impianto ascende complessivamente a 811˙340 kg di rifiuti, di
     cui 119˙790 kg di rifiuti pericolosi..
     La ditta si colloca in un’area di tessuto urbano consolidato.
     Con riferimento al vigente P.I. di Vicenza (approvato con Delibera di Consiglio Comunalen. 10 del
     07/02/2013), l’area ricade parte parte in Z.T.O. B6 “zona residenziale e mista esistente e di completamento” e
     parte in Z.T.O. E “zona rurale periurbana interclusa”.


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                              Ortofoto del sito

                        ESAME ISTRUTTORIO

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
     Con riferimento allo strumento urbanistico del Comune di Vicenza, la ditta si colloca – è inpiduata come
     “Attività da trasferire per incompatibilità o opere incongrue – art. 59 ” e nelle vicinanze e di una “strada di
     progetto - artt. 48, 49 ” e di “Barriere antropiche - Art. 40 ” (Elaborato 4 – Carta delle trasformabilità);
     l’articolo 59 sopracitato prevede che “Sino ad avvenuto trasferimento sono ammessi solo gli interventi di
     manutenzione ordinaria. … Nel caso il PI preveda il permanere di strutture edilizie compatibili con la zona
     agricola, le stesse potranno essere riutilizzate con funzioni compatibili con il contesto insediativo in cui
     ricadono.”.
     La ditta si colloca in un’area di tessuto urbano consolidato, catastalmente censita in Comune di Vicenza, al
     foglio n. 69, mappali nn. 258, 261, 728 e 756 (porzione). Con riferimento al vigente P.I. di Vicenza (approvato

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     con Delibera di Consiglio Comunale n. 10 del 07/02/2013), l’area ricade parte parte in Z.T.O. B6 “zona
     residenziale e mista esistente e di completamento” e parte in Z.T.O. E “zona rurale periurbana interclusa”.

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     L’impianto di autodemolizione insiste su un’area di circa un ettaro opportunamente recintata.
     L’infrastruttura edilizia, data da un capannone con annessi uffici e servizi, ha una superficie coperta di circa
     1˙350 mq; nel capannone si trovano:
     • l’area di messa in sicurezza” dei veicoli conferiti;
     • l’area di “smontaggio/demolizione” dei veicoli messi in sicurezza;
     • il magazzino ricambi.
     Nell’area di pertinenza della ditta, in prossimità dell’ingresso, è presente anche un piccolo fabbricato
     utilizzato per attività di “gommista” (deposito, vendita e montaggio pneumatici e officina).
     L’area scoperta di pertinenza dell’impianto di autodemolizione ha una superficie complessiva di circa 8˙700
     mq tutta pavimentata con massetto di calcestruzzo armato a meno delle fasce verdi perimetrali.
     Un piccolo fossato lambisce la ditta sul lato sud e scorre con direttrice da ovest a est fino a confluire nella
     Roggia Astichello, a oltre circa 400 m di distanza. In questo fossato vengono recapitate le eventuali acque
     meteoriche di “2a pioggia” trattate (scolanti dal piazzale) in concomitanza di significativi eventi piovosi. Le
     acque di dilavamento del piazzale scoperto vengono integralmente raccolte, trattate e prioritariamente
     recapitate nella pubblica fognatura gestita da Viacqua S.p.A. mentre lo scarico nel fossato può eventualmente
     riguardare la quantità eccedente la capacità di accumulo delle acque trattate in occasione di prolungati e/o
     intensi eventi meteorici.




     L’impianto di Autodemolizione De Biasi s.r.l. ha una potenzialità di trattamento di 2˙400 autoveicoli/anno
     che, considerando 200 giorni/anno di attività, corrisponde ad una potenzialità media di trattamento di 12
     autoveicoli/giorno. L’impianto risulta comunque strutturato per poter ricevere fino a 30 autoveicoli/giorno e
     trattare fino ad un massimo di 15 autoveicoli/giorno in modo da sopperire ad eventuali periodi di picco nei
     conferimenti, che coincidono con i mesi di scadenza del bollo auto.
     Con l’occasione del rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio, la ditta intende inoltre apportare alcune
     marginali modifiche al lay-out dell’impianto, relativamente alla dislocazione e alla capacità di alcune aree di
     deposito.
     Il quantitativo massimo di rifiuti in stoccaggio, in ingresso all’attività di autodemolizione, è pari a 95 t di
     rifiuti pericolosi identificati con C.E.R. 16 01 04* (n. 95 autoveicoli da trattare). L’impianto ha una capacità di
     stoccaggio massima di veicoli messi in sicurezza pari a 575 autoveicoli, che corrispondono a 575˙000 kg di
     rifiuti non pericolosi identificati con C.E.R. 16 01 06, a cui devono essere sommati ulteriori 50˙000 kg di
     rifiuti C.E.R. 16 01 06 costituiti da carcasse di autoveicoli bonificati pressate.
     Considerando tutte le aree di deposito dei rifiuti in ingresso e dei rifiuti prodotti dall’attività di
     autodemolizione, la capacità massima di stoccaggio dell’impianto ascende complessivamente a 811˙340 kg di
     rifiuti, di cui 119˙790 kg di rifiuti pericolosi.



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     Nel settore di “messa in sicurezza” e “demolizione/smontaggio” veicoli (circa 420 mq) si trovano le
     attrezzature di spillaggio dei liquidi dai veicoli (c.d. “isola di bonifica”), n. 2 ponti di sollevamento, la
     normale attrezzatura (utensili manuali) da autofficina e le attrezzature omologate per il recupero dei gas dai
     climatizzatori. Le operazioni di “messa in sicurezza/demolizione/smontaggio” vengono effettuate sopra
     grigliati metallici portanti con sottostanti vasche di raccolta di eventuali colaticci/percolati che vengono a
     loro volta corrivati in un apposito manufatto di disoleazione. I reflui disoleati vengono sollevati, mediante
     elettropompa, ad una cisterna metallica da 2˙000 lt dotata di bacino di contenimento di pari volume e di
     copertura, accessoriata con indicatore di livello. Gli oli raccolti nel manufatto disoleatore vengono sollevati,
     mediante una pompa ad ingranaggi, ad una cisterna metallica da 3˙000 lt dotata di bacino di contenimento di
     pari volume, di copertura e di indicatore di livello.
     In corrispondenza del lato aperto del capannone è stata posata una canaletta grigliata per presidiare
     ulteriormente la zona di smontaggio veicoli. Gli eventuali spanti/colaticci vengono captati e corrivati in un
     pozzetto da cui vengono rilanciati, mediante una elettropompa centrifuga sommergibile, alla vasca grigliata
     e quindi al manufatto di disoleazione di cui sopra.
     In magazzino è presente un deposito dei materiali assorbenti/neutralizzanti, quali segatura di legno, cuscini
     oleoassorbenti, cuscini per l’assorbimento di liquidi, calce, da utilizzare in caso di spandimenti/sversamenti
     accidentali. I liquidi aspirati con i gruppi a vuoto vengono convogliati, attraverso appositi serbatoi polmone
     e con tubazioni fisse, ai serbatoi dislocati a ridosso della parete esterna (lato nord) del capannone, adibiti allo
     stoccaggio (differenziato) di:
     • liquido freni, in apposito serbatoio a doppia camera da 290 lt cilindrico verticale dotato di indicatore di
     livello;
     • olio idraulico (servosterzo), in apposito serbatoio a doppia camera da 500 lt cilindrico verticale dotato di
     indicatore di livello;
     • liquidi tergivetro, in apposito serbatoio a doppia camera da 1˙200 lt cilindrico verticale dotato di indicatore
     di livello;
     • olio motore, in apposito serbatoio metallico cilindrico orizzontale di capacità pari a 3˙000 lt (con indicatore
     di livello) dotato di bacino di contenimento e copertura;
     • liquidi antigelo, in apposito serbatoio metallico cilindrico orizzontale di capacità pari a 5˙000 lt (con
     indicatore di livello) dotato di bacino di contenimento e copertura;
     • benzine, in serbatoio omologato a doppia camera, di capacità pari a 500 lt, con gruppo pompa/distributore;
     • gasolio, in contenitore omologato, di capacità pari a 500 lt, con gruppo pompa/distributore, bacino di
     contenimento e copertura.
     I serbatoi di stoccaggio dell’olio motore, dei liquidi antigelo, dei colaticci, del gasolio e della benzina sono
     dotati di allarmi luminosi di massimo livello remotati a quadro e di dispositivi di blocco automatico del
     caricamento, mediante apposite valvole asservite ai controlli di massimo livello. Il parco serbatoi è presidiato
     da un impianto automatico di estinzione a pioggia di tipo sprinkler.
     Nell’area di “messa in sicurezza / demolizione / smontaggio” veicoli viene anche effettuata la scolatura e il
     deposito dei filtri dell’olio rimossi, che vengono stoccati in n. 5 fusti ermetici di capacità complessiva pari a
     1˙000 kg.
     I catalizzatori vengono stoccati in una vasca metallica con una capacità massima di stoccaggio pari a 750 kg.
     Lo stoccaggio degli accumulatori al piombo avviene in n. 2 cargopallets omologati a tenuta aventi una
     capacità massima complessiva di stoccaggio pari a 4˙500 kg.
     All’interno del settore di “messa in sicurezza” e “smontaggio/demolizione” si trova anche lo stoccaggio dei
     seguenti rifiuti:
     • pastiglie freni non contenenti amianto, entro fusti metallici per una capacità complessiva di stoccaggio pari
     a 300 kg;
     • pastiglie freni contenenti amianto, eventualmente rinvenute, in un fusto a bagno d’acqua con capacità
     massima di stoccaggio pari a 100 kg;
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     • componenti pericolosi (contenenti PCB o mercurio), eventualmente rinvenuti, in due contenitori con
     capacità di stoccaggio di 50 kg cad.;
     • metalli non ferrosi costituiti da rottami di rame ed ottone per una capacità di stoccaggio di 100 kg;
     • stracci e materiali assorbenti utilizzati, in fusti metallici per una capacità complessiva di stoccaggio pari a
     100 kg.
     In un’area tettoiata prospiciente il lato est del capannone si effettua l’operazione di riduzione volumetrica
     della plastica mediante apposita pressa. La pressatura degli pneumatici viene invece effettuata in area
     esterna mediante l’impiego di un dispositivo carrellato. Gli pneumatici in buono stato di conservazione
     riutilizzabili vengono stoccati in un’area tettoiata per essere successivamente commercializzati come ricambi
     usati.
     La messa in sicurezza delle bombole delle autovetture alimentate a GPL avviene, in una postazione esterna
     dedicata, mediante l’ausilio di idonea attrezzatura carrellata con annessa torcia aero-propanica per la
     combustione del residuo gassoso. Nella medesima postazione viene pure effettuata l’inertizzazione degli
     airbag a bordo del veicolo mediante apposita attrezzatura portabile omologata.
     Nel piazzale pavimentato (con massetto di calcestruzzo armato) dell’impianto di autodemolizione sono
     ricavati:
     • il settore “conferimento” dei veicoli fuori uso “da trattare”, avente una superficie pari a circa 1˙100 mq e
     una capacità massima di messa in riserva pari a n. 93 autoveicoli fuori uso disposti su un unico livello;
     • il settore di deposito (indifferenziato) dei veicoli “messi in sicurezza” e “trattati” (carcasse bonificate)
     avente una superficie complessiva pari a circa 4˙800 mq e una capacità di deposito pari a n. 570 autoveicoli
     messi in sicurezza/trattati disposti su tre livelli;
     • il settore “rottamazione”, avente una superficie pari a circa 150 mq, in cui si effettua la pressatura delle
     carcasse bonificate e lo stoccaggio dei “pacchi” di carcasse pressate per una capacità massima di 50˙000 kg.
     Per la pressatura delle carcasse bonificate viene utilizzato un compattatore oleodinamico; trattasi di una
     pressa compattatrice “Lancini” marchiata CE azionata da motore diesel installato a bordo macchina che
     viene alimentata (e scaricata) con caricatore a polipo.
     In prossimità del settore “rottamazione” sono dislocati:
     • un container con copertura per lo stoccaggio dei pezzi contaminati da olii, per una capacità massima (di
     stoccaggio) pari a 20˙000 kg;
     • un container per lo stoccaggio di rottami ferrosi, per una capacità massima (di stoccaggio) pari a 9˙500 kg;
     • un’area di deposito dei serbatoi di gas liquido (bonificati) avente una capacità massima complessiva (di
     stoccaggio) pari a 1˙500 kg;
     • un container per lo stoccaggio dei rifiuti di vetro avente una capacità massima complessiva (di stoccaggio)
     pari a 10˙000 kg;
     • un container per lo stoccaggio di rottami non ferrosi (alluminio) avente una capacità massima complessiva
     (di stoccaggio) pari a 2˙400 kg.
     Tutti gli stoccaggi sono contrassegnati con idonea cartellonistica identificativa dei rifiuti stoccati.
     In prossimità del cancello lato nord del piazzale è dislocato un tank gasolio da 3˙000 lt, dotato di copertura,
     bacino di contenimento e gruppo pompa/distributore per il rifornimento dei mezzi della ditta.
     Nell’area pavimentata scoperta a nord dell’impianto di autodemolizione (mapp.n. 756 porz.) sono dislocati
     persi container contenenti ricambi destinati alla rivendita nonché ulteriori rifiuti esitati dall’attività di
     autodemolizione:
     • componenti di plastica, pressati e imballati, stoccati all’interno di un container per una capacità massima di
     stoccaggio pari a 10˙000 kg;
     • pneumatici non riutilizzabili, pressati e imballati, stoccati all’interno di n. 2 container con copertura per
     una capacità massima di stoccaggio pari a 12˙000 kg.
     Una porzione di quest’area era stata allestita e destinata all’attività di messa in riserva (R13) di rifiuti non
     pericolosi provenienti da autofficine e autocarrozzerie.
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     Autodemolizioni De Biasi s.r.l. ha rinunciato alla suddetta attività di messa in riserva per utilizzare l’area in
     parola per il deposito, in container, di ricambi usati commercializzabili.
     Di seguito si riporta il prospetto riassuntivo dei quantitativi di rifiuti stoccabili presso l’impianto.




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     Impianto di trattamento acque meteoriche
     L’attività non dà luogo a scarichi di acque reflue industriali. Gli unici scarichi idrici prodotti dall’attività
     sono quelli dei servizi igienici (reflui assimilati a domestici) e delle acque meteoriche di dilavamento del
     piazzale (scoperto). Eventuali colaticci provenienti dal capannone magazzino e dal settore di “messa in
     sicurezza / demolizione / smontaggio” vengono gestiti come rifiuti liquidi e conferiti a Terzi autorizzati.
     Tutta l’area scoperta di pertinenza dell’impianto di autodemolizione (destinata a: movimentazione,
     conferimento, deposito di veicoli messi in sicurezza/trattati) è impermeabilizzata con pavimentazione
     resistente (in calcestruzzo armato) sagomata con pendenze idonee a favorire lo sgrondo delle acque
     meteoriche (di dilavamento) verso canalette grigliate perimetrali di raccolta esternamente calettate ai muri di
     recinzione o a cordoli di contenimento in c.a.p.. Le acque di dilavamento, raccolte dalle canalette grigliate,
     vengono convogliate (a gravità) ad un manufatto interrato (ubicato nel punto più depresso dell’area in
     prossimità del limite sudorientale) comprendente:
     • n. 2 comparti in c.a. di decantazione/disoleazione a gravità di volume utile complessivo pari a 68 mc;
     • un comparto di accumulo (delle acque decantate/disoleate) di volume utile pari a 50 mc.
     Da quest’ultimo comparto, le acque decantate/disoleate vengono rilanciate ad un impianto di filtrazione che
     rappresenta lo stadio finale del trattamento depurativo.
     Le acque di dilavamento decantate/disoleate, raccolte nella vasca di accumulo, vengono sollevate
     all’impianto di filtrazione con una pompa sommergibile installata ad una quota (di prelievo) sopraelevata di
     20 cm sulla quota di fondo vasca tale da assicurare un congruo volume “morto” per l’accumulo di eventuali
     fanghi che vengono periodicamente espurgati con autobotte (assieme a quelli dei comparti di
     decantazione/disoleazione) e smaltiti, come rifiuti, in impianti autorizzati.
     Il trattamento finale si realizza nelle fasi di filtrazione a pressione attraverso una massa di quarzite a
     granulometria selezionata, con successivo adsorbimento su carbone attivo granulare di tipo minerale ad alto
     potere adsorbente contenuto in una colonna a pressione.
     Periodicamente (con periodicità programmata ovvero al superamento di un predeterminato valore di
     pressione rilevato da appositi manometri di controllo) viene effettuato il controlavaggio dei filtri con
     restituzione dei reflui (di controlavaggio) nella vasca di chiarificazione/disoleazione iniziale.
     L’impianto di filtrazione/adsorbimento è stato dimensionato per trattare in continuo una portata di 6,5 mc/h.
     Le acque filtrate (depurate) vengono raccolte in due vasche (interrate) di accumulo aventi un volume utile
     complessivo pari a 50 mc, corrispondente al volume della 1a pioggia, il cui svuotamento avviene a mezzo
     pompa attraverso apposito contatore (del volume di acque scaricate); l’acqua (di 1ª pioggia) così trattata
     viene recapitata in fognatura comunale con un ritardo prestabilito (40 h) rispetto alla cessazione dell’evento
     meteorico, impostato su un apposito temporizzatore programmabile collegato ad un sensore di pioggia. Al
     raggiungimento del livello massimo nelle vasche di accumulo un regolatore chiude automaticamente la
     valvola pneumatica (normalmente aperta) di adduzione dell’acqua filtrata e sempre automaticamente, apre
     la valvola pneumatica (normalmente chiusa) di scarico (della eventuale 2ª pioggia, prudenzialmente
     comunque depurata) in corso d’acqua superficiale (attraverso il pozzetto di ispezione identificato come P.I.2
     nella Tavola C2 di lay-out). Il raggiungimento del livello massimo (cui corrisponde lo scarico automatico
     della eventuale 2ª pioggia in corso d’acqua superficiale) viene segnalato a quadro dall’accensione di apposita
     spia. Per lo svuotamento delle vasche di accumulo delle acque di 1ª pioggia depurate, viene utilizzata una
     pompa sommergibile avente le seguenti caratteristiche prestazionali:
     • portata: 1,8 lt/s
     • prevalenza: 6 m c.a.
     • potenza motore: 0,75 kW
     Il collettore di scarico (interrato e in pressione), in HDPE DN 50 mm – PN6, afferisce ad un pozzetto di
     ispezione terminale (P.I.1) per il campionamento e la caratterizzazione qualitativa delle acque scaricate che
     vengono infine convogliate, a gravità, nel pozzetto di allacciamento al collettore fognario di Via Marosticana.

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     QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     Aria
     L’attività di autodemolizione consta di operazioni manuali che non producono emissioni in atmosfera, quan-
     tomeno di tipo convogliato, e comunque anche eventuali emissioni diffuse derivanti dalle attività di messa
     in sicurezza e di demolizione/smontaggio degli autoveicoli, effettuate all’interno del capannone (con un
     fronte completamente aperto), sono da considerarsi irrilevanti per la qualità dell’aria.
     L’operazione di esaurimento/bonifica delle bombole di gas combustibile (metano, GPL) viene eseguita
     all’aperto con l’ausilio di idonea attrezzatura carrellata con annessa torcia aero-propanica. Quest’operazione
     determina un’emissione di un’esigua portata di gas di combustione che non può comportare alcun effetto si-
     gnificativo nei confronti dell’atmosfera.
     In conclusione, considerate la tipologia di rifiuti trattati (metallici, pesanti e complessivamente compatti /
     non polverulenti) e le operazioni di recupero effettuate, che non prevedono l’utilizzo di apparecchiature
     come trituratori/macinatori, la formazione di emissioni (anche diffuse) rappresenta, pure nell’area interna
     all’impianto, una circostanza eccezionale con una incidenza comunque sicuramente trascurabile rispetto a
     quella dovuta all’intenso traffico veicolare circolante sulla Strada Marosticana.
     Acque
     L’attività non produce alcuno scarico industriale e le acque meteoriche di dilavamento del piazzale vengono
     raccolte e trattate per essere poi recapitate prioritariamente in pubblica fognatura, nel rispetto dei limiti
     tabellari. L’unico scarico in corso d’acqua superficiale è quello occasionale di acque meteoriche di
     dilavamento trattate, in occasione di intensi o prolungati eventi piovosi, tali da comportare il superamento
     del pure consistente volume complessivo di accumulo del sistema di raccolta e quindi soltanto per la
     eventuale frazione di seconda pioggia. A prescindere dal necessario ed assicurato rispetto dei limiti tabellari
     applicabili per gli scarichi in acque superficiali, il volume della eventuale frazione ivi recapitata non è
     comunque di entità tale da produrre rilevanti variazioni della qualità del corpo idrico recettore. L’esistenza
     di uno scarico, ancorché residuale e opportunamente trattato, in acqua superficiale determina tuttavia un
     impatto, seppure lieve, sulla componente ambientale considerata.
     Si richiede un monitoraggio iniziale del pH della seconda pioggia, possibilmente come istantanei all'inizio e
     alla fine dell'attivazione della seconda pioggia e si riportano nel parere le prescrizioni previste dal gestore
     del SII, Viacqua spa.
     Suolo e sottosuolo
     L’attività della ditta comprende esclusivamente operazioni “a secco”, che non richiedono cioè l’impiego
     della risorsa idrica. Le operazioni di messa in sicurezza e trattamento degli autoveicoli sono effettuate sopra
     grigliati metallici con sottostante vasca di raccolta a tenuta di eventuali colaticci che vengono rilanciati ad
     apposito impianto di separazione degli oli. I colaticci dell’area operativa vengono infatti raccolti in apposite
     cisterne metalliche con bacino di contenimento e gestiti come rifiuti conferiti a Terzi autorizzati. Tutti i rifiuti
     liquidi prodotti dalla ditta (oli, liquidi tergivetro, liquidi antigelo, ecc...) sono stoccati in cisterne presidiate
     da bacini di contenimento ovvero in serbatoi a doppia camera.
     Tutta l’area scoperta di pertinenza dell’impianto di autodemolizione è stata impermeabilizzata con
     pavimentazione resistente (massetto di calcestruzzo armato) sagomata con pendenze a confluire verso
     canalette grigliate perimetrali di raccolta e sgrondo delle acque meteoriche di dilavamento, che vengono
     trattate nell’impianto sopra descritto, integralmente raccolte e trattate nell’impianto di depurazione, per
     essere infine scaricate in pubblica fognatura; soltanto in caso di precipitazioni significative, tali da superare
     la capacità di accumulo delle vasche di raccolta dell’acqua depurata, il volume d’acqua eccedente
     (prudenzialmente comunque trattato) viene recapitato nel fossato afferente alla Roggia Astichello che
     lambisce l’impianto sul lato sud.
     Si rappresenta altresì come il sedime dell’impianto di autodemolizione non sia stato interessato da
     contaminazioni pregresse (in tempi antecedenti la realizzazione della pavimentazione esterna in calcestruzzo

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     armato risalente al 2007), come si evince dai risultati di una indagine e caratterizzazione analitica dei terreni
     effettuata nel 2006 su richiesta della Provincia di Vicenza.
     Al fine di mantenere adeguate condizioni di sicurezza rispetto all’impermeabilizzazione, la pavimentazione
     in calcestruzzo armato viene periodicamente controllata e all’occorrenza ripristinata conformemente al Piano
     d’uso e manutenzione.
     Rumore
     L’area di pertinenza dell’impianto di autodemolizione confina a ovest con Via Marosticana, a nord con una
     strada privata attraverso la quale si accede ad un gruppo di abitazioni restrostanti l’impianto, a est con aree
     agricole e a sud con aree agricole frammiste ad abitazioni. Ad est si collocano i recettori più prossimi
     all’impianto e maggiormente interessati dalle emissioni acustiche dell’attività di autodemolizione.
     L’emissione di rumore, ascrivibile all’esercizio dell’impianto di autodemolizione, è determinata
     principalmente dalle operazioni di movimentazione degli autoveicoli con carrelli elevatori e dalla pressatura
     delle carcasse bonificate con la pressa compattatrice oleodinamica. L’attività di bonifica degli autoveicoli
     fuori uso non prevede l’uso di apparecchiature rumorose, se non in modo saltuario e occasionale (per
     l’utilizzo di utensili manuali elettropneumatici).
     L’attività viene svolta in periodo diurno, nell’intervallo temporale compreso tra le 8.00 e le 18.30.
     Al fine di verificare l’impatto acustico è stata condotta una indagine fonometrica in ambiente esterno i cui
     risultati, riportati nel rapporto tecnico argomento dell’elaborato B, attestano il rispetto dei limiti assoluti
     diurni di emissione e di immissione acustica stabiliti dal Piano di Zonizzazione Acustica comunale, così
     come risulta rispettato il limite differenziale diurno di 5 dB previsto dal D.P.C.M. 14/11/1997 in
     corrispondenza dei recettori più vicini.
     In seguito alla valutazione dei tracciati fonometrici si riscontrano potenziali criticità in merito alla verifica
     del criterio differenziale nonchè dei livelli di emissione ed immissione. I monitoraggi condotti dal tecnico
     competente risultano di breve durata e non adeguati alla effettiva caratterizzazione dei livelli residuali e
     ambientali; manca la valutazione dei livelli statistici L95 a garanzia della correttezza della stima dei livelli
     suddetti, carichi di eventi potenzialmente anomali, con risultati caratterizzati da una forte fluttuazione,
     nonchè sovrastime per i livelli residuali e sottostime per i livelli ambientali di emissione ed immissione.
     Si indica quindi per i futuri monitoraggi atti alla verifica delle emissioni di rumore delle singole attività ed
     impianti dell’azienda, di approfondire l’analisi con la verifica dei livelli statistici L95 e con scorpori adeguati
     alla caratterizzazione dei livelli sonori delle sorgenti suddette. Inoltre i monitoraggi per la caratterizzazione
     dei livelli residuali dovranno essere di durata almeno oraria e condotti in ambiente interno ai ricettori
     indagati (così come chiede la norma di settore) per la corretta definizione del limite del criterio differenziale.
     Paesaggio
     L’impianto di autodemolizione, esistente da persi decenni, è inserito all’interno di un tessuto fortemente
     urbanizzato, a margine di una Strada Provinciale (la S.P. 248 Marosticana). L’area dell’impianto è perimetra-
     ta da una fitta barriera arborea ben sviluppata in altezza di mitigazione ambientale/paesaggistica, risultando
     in sostanza completamente mascherata dall’esterno e non può pertanto comportare alcun impatto sul pae-
     saggio circostante, che comunque presenta caratteri di urbanizzazione diffusa e consolidata.
     Viabilità
     L’accesso alla ditta avviene direttamente dalla Strada Marosticana che rappresenta l’unica via di
     comunicazione dell’area e viene percorsa dalla totalità dei mezzi afferenti all’impianto.
     Il traffico veicolare determinato dall’attività di autodemolizione è limitato alla fascia feriale diurna (dal
     lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 18.30) è rapportato alla consistenza massima dei conferimenti
     all’impianto, che può raggiungere 2˙400 autoveicoli/anno; a questo valore (massimo potenziale) corrisponde
     una media giornaliera di 12 veicoli/giorno che vengono conferiti direttamente dai proprietari o mediante
     carroattrezzi e furgonati. Il traffico indotto determinato dal conferimento degli autoveicoli all’impianto è
     pertanto riconducibile in misura principale alla componente di traffico “leggero” (vettori < 35 q.li), seppur
     occasionalmente possano essere impiegate per i conferimenti anche delle bisarche.
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     Per le operazioni di allontanamento dei rifiuti prodotti, che sono costituiti principalmente da carcasse di
     veicoli pressate, vengono impiegati mezzi pesanti con una frequenza corrispondente a circa un trasporto
     giornaliero (quando effettuato). In linea generale per le attività di autodemolizione si riscontra un
     incremento stagionale dei conferimenti in corrispondenza delle scadenze del bollo auto. In questi periodi si
     ritiene di poter considerare (conservativamente) un traffico veicolare massimo corrispondente al
     conferimento di circa 30 veicoli/giorno, pari quindi ad un massimo di 60 passaggi di mezzi al giorno
     (ingresso/uscita).
     L’impianto è esistente da persi decenni e il suo volume di traffico indotto risulta già ricompreso all’interno
     del flusso veicolare attualmente insistente sulla viabilità locale, non essendo previsto alcun incremento di
     potenzialità dell’impianto.
     Il contributo del traffico indotto dalla ditta, assunto conservativamente pari ad un massimo di 60
     passaggi/giorno di veicoli leggeri, non può che avere un impatto trascurabile sulla viabilità locale. In ogni
     caso si evidenzia come la Strada Marosticana sia interessata dal progetto della futura bretella di
     collegamento della Tangenziale Nord Est prevista dal P.I. del Comune di Vicenza, la cui realizzazione non
     potrà che comportare un miglioramento delle condizioni viabilistiche locali.
     Risorse naturali, Flora, Fauna
     Per quanto riguarda gli aspetti naturalistici, si evidenzia che l’impianto di autodemolizione è esistente da
     svariati decenni e che nell’area non sono presenti biotipi pregiati o di particolare interesse naturalistico e non
     sono nemmeno presenti specie protette da leggi nazionali, regionali e/o da convenzioni internazionali, com’è
     del tutto logico attendersi trattandosi di un’area significativamente antropizzata. In particolare, il sito della
     Rete Natura 2000 più prossimo coincide con l’alveo del fiume Bacchiglione, appartenente al S.I.C. IT3220040
     “Bosco di Dueville e risorgive limitrofe”, che scorre a circa un chilometro e mezzo a ovest dell’impianto,
     mentre a maggior distanza, in direzione sud, si trovano il S.I.C. - Z.P.S. IT3220005 “Ex Cave di Casale” (a
     circa 6,5 km dall’impianto) e il S.I.C. IT3220037 “Colli Berici” (a circa 10 km dall’impianto). In
     considerazione della distanza dell’impianto dai Siti della Rete Natura 2000 suddetti, oltre che del tipo di
     attività svolta e delle cautele e misure di mitigazione adottate, si ritiene che l’esercizio dell’impianto di
     Autodemolizione De Biasi s.r.l. non possa comportare effetti significativi di sorta sui siti in parola, come
     risulta dalla “Attestazione della non necessità di effettuare la V.Inc.A.”, argomento dell’elaborato E, né alcun
     impatto addizionale sulle componenti vegetazione - flora e fauna.
     Salute dei Lavoratori e delle persone
     Per quanto riguarda la salute pubblica, i possibili impatti di qualsivoglia impianto di gestione rifiuti sono
     riconducibili in generale alla presenza di: sostanze tossiche, agenti patogeni, radiazioni (ionizzanti e non),
     emissioni di gas, polveri, odori, rumore.
     Date le caratteristiche dei rifiuti gestiti, le modalità di trattamento ed i presidi ambientali in essere si può
     ragionevolmente escludere qualsivoglia effetto negativo sulla salute pubblica legato alla presenza di
     sostanze tossiche; per quanto concerne le radiazioni (ionizzanti e non), è esclusa la presenza di materiali
     radioattivi ai sensi del D. Lgs. 17/03/95, N. 230 e la natura dei rifiuti gestiti è tale da escludere la presenza di
     agenti patogeni.
     Per quanto già argomentato, l’impianto non può dar luogo ad emissioni aeriformi significative tali da
     comportare impatti di sorta nei confronti dell’ambiente circostante, men che meno per la salute degli abitanti
     della zona.
     In merito al rumore, si ribadisce come i livelli acustici misurati risultino compatibili con i limiti assoluti
     stabiliti dalla zonizzazione acustica comunale. Inoltre i livelli differenziali di rumore presso i recettori più
     vicini risultano inferiori al limite diurno di 5 dB.
     L’impianto è stato al tempo valutato anche sotto il profilo della sicurezza, con particolare riferimento al
     rischio incendio. La specifica problematica è stata affrontata realizzando un impianto antincendio fisso con
     idranti in numero e in posizioni tali da presidiare integralmente l’area di impianto. La conformità

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     antincendio dell’impianto è stata recentemente riconfermata presso il Comando Provinciale dei VV.F. di
     Vicenza, come da attestazione di rinnovo periodico del 26/02/2018, riportata in allegato 6.

     MISURE MITIGATIVE PROPOSTE
     Gli apprestamenti implementati dalla ditta fin dal suo insediamento si rilevano indubbiamente a tutt’oggi
     efficaci sotto il profilo ambientale e, data l’assenza di criticità e anche considerata la concreta modesta
     consistenza dell’impianto in questione, non risulterebbe necessaria l’implementazione di ulteriori interventi
     di mitigazione.
     In relazione alle possibili misure mitigative richieste dalla nuova procedura di verifica introdotta dall’art.13
     della L.R. n.04/2016, tuttavia, la ditta ha proposto quanto segue:
     - le acque superficiali sono l’unica componente ambientale sulla quale l’attività della ditta esercita un
     impatto relativamente ad una frazione di acque meteoriche di dilavamento (2a pioggia) che, dopo
     trattamento, vengono recapitate nel fossato che lambisce il perimetro dell’area di impianto (lato sud).
     Quale ulteriore intervento di “mitigazione”, ai fini del rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio e secondo
     quanto indicato dalla D.G.R.V. N. 1020 del 29/06/2016, si propone l’implementazione nella filiera depurativa
     in essere, di una sezione di dosaggio di soda caustica, controllato da pH-metro regolatore, in modo da
     garantire condizioni idonee all’insolubilizzazione di eventuali ioni Ferro che possono quindi essere separati
     (in forma di idrossidi) con la filtrazione su letto di quarzite (esistente).

                             OSSERVAZIONI
     Il Comune di Vincenza ha presentato, in sede di Comitato, un documento contenente proprie osservazioni in
     merito alla presente procedura; tale documento, che viene acquisito agli atti con prot.n.25598 del 18.04.2018,
     riporta la richiesta di prescrizioni, nelle more del trasferimento dell’attività, considerato che la stessa, con
     riferimento all’art.26 delle NTO del vigente PI del Comune di Vicenza, risulta essere azienda da trasferire.
     Osservazione n.1: con riferimento allo scarico delle acque di seconda pioggia trattate, la ditta dovrà
     provvedere alla pulizia e manutenzione ordinaria del corso d’acqua in cui lo stesso avviene, come da
     Regolamento Comunale di Polizia Idraulica, approvato con deliberazione consigliare n.13/35437 del
     14.03.2017.
     Osservazione n.2: con riferimento all’aspetto viabilistico, stante l’affaccio dell’impianto su Strada
     Marosticana, la ditta dovrà procedere con l’arretramento del cancello di ingresso di almeno 5 m dal limite di
     proprietà, da dimensionarsi comunque in base delle dimensioni dei mezzi in entrata. Il progetto di
     arretramento dovrà essere concordato con il Settore Mobilità e Trasporti del Comune.
                              VALUTAZIONE
     Osservazione n.1: si ritiene di accogliere l’osservazione formulata, riportandola integralmente del
     dispositivo delle prescrizioni.
     Osservazione n.2: si ritiene di non accogliere l’osservazione formulata, considerato che non vi è alcuna
     evidenza, né dagli esiti dell’istruttoria del Comitato e nemmeno nel parere del Comune stesso, di impatti
     negativi e significativi sull’ambiente dell’attività per quanto riguarda l’aspetto viabilistico; si rimanda
     pertanto a specifiche ed autonome iniziative del Comune sull’attuazione di tale osservazione.




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                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     La presente procedura riguarda un’attività esistente in fase di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio,
     secondo quanto introdotto dall’art.13 della L.R. n.04/2016.
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
     riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire e conformi a
     quanto previsto dalla DGRV 1020/2016.
     Le osservazioni formulate dal Comune di Vicenza sono state valutate e gli esiti riportati in premessa.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
     dell’impianto ovvero la possibilità di interventi mitigativi particolari rispetto alla realtà esistente consolidata.
     Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                           Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
               al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1. L’azienda è comunque impegnata ad acquisire dalla Provincia di Vicenza il rinnovo dell’autorizzazione
      all’esercizio dell’attività di autodemolizione, comprensiva dell’autorizzazione allo scarico.
     2. Entro 90 giorni dalla notifica del provvedimento di verifica di assoggettabiltà alla V.I.A. dovrà essere
      realizzata la modifica migliorativa dell’impianto di trattamento delle acque, con presentazione del
      certificato di collaudo funzionale alla Provincia.
     3. Nel rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio dovranno essere previsti:
       - un monitoraggio periodico dell’impatto acustico, secondo le indicazioni citate in premessa;
       - il rispetto delle seguenti prescrizioni allo scarico:
       a) la concentrazione dei parametri allo scarico deve rientrare nei limiti previsti dalla Tabella 1, Allegato
       B, colonna “scarico in fognatura” del Piano di Tutela delle Acque approvato con Deliberazione del
       Consiglio Regionale n. 107 del 05.11.2009. I limiti indicati non possono in alcun caso essere conseguiti
       mediante diluizione con acque impiegate esclusivamente allo scopo;
       b) lo scarico delle acque reflue di dilavamento (prima pioggia) deve avvenire in fognatura attraverso
       idoneo pozzetto di ispezione e campionamento, che dovrà essere mantenuto costantemente pulito ed
       accessibile;
       c) si dovrà provvedere all’attenta e costante conduzione dell’impianto di trattamento e della
       strumentazione annessa (contatori, contaore, sensori, allarmi, ecc.), segnalando tempestivamente a
       Viacqua SpA eventuali anomalie o disfunzioni che si dovessero verificare;

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       d) il volume delle acque reflue di dilavamento, accumulato nelle vasche di prima pioggia, potrà essere
       scaricato solo dopo che saranno passate 40 ore dall’ultimo evento piovoso;
       e) la portata massima di scarico dei reflui in fognatura non dovrà superare i di 2 litri/secondo;
       f) qualora durante lo scarico delle acque di dilavamento in fognatura (prima pioggia) abbia inizio un
       nuovo evento piovoso, lo scarico dovrà essere sospeso. Per la sua ripresa si rimanda al punto 4);
       g) la ditta dovrà registrare su supporto cartaceo/informatico le operazioni di manutenzione
       programmata e straordinaria che vengono eseguite all’impianto di depurazione, nonché eventuali
       rotture o disfunzioni delle apparecchiature al suo servizio. Dovrà altresì essere annotata la data del
       pieno ripristino delle stesse;
       h) in caso di manutenzione, sostituzione, malfunzionamento o impossibilità di lettura del misuratore di
       portata allo scarico e del misuratore al prelievo sul pozzo, la ditta dovrà contattare gli uffici di Viacqua
       S.p.A., almeno 2 giorni lavorativi prima di intervenire per la sostituzione e/o ripristino della
       strumentazione;
       i) dovrà essere effettuata con cadenza almeno annuale un’analisi chimica accreditata, dello scarico delle
       acque reflue di dilavamento (prima pioggia), per i seguenti parametri: pH, conducibilità elettrica,
       potenziale redox, COD, SST, ferro, nichel, rame, zinco, piombo, alluminio, grassi e olii animali e
       vegetali, idrocarburi totali. Entro quindici giorni dalla data della refertazione l’analisi chimica dovrà
       essere trasmessa agli uffici di Viacqua S.p.A.;
       l) prevedere un monitoraggio iniziale del pH della seconda pioggia, possibilmente come istantanei
       all'inizio e alla fine dell'attivazione della seconda pioggia.
     4.  Con riferimento allo scarico delle acque di seconda pioggia trattate, la ditta dovrà provvedere alla
       pulizia e manutenzione ordinaria del corso d’acqua in cui lo stesso avviene, come da Regolamento
       Comunale di Polizia Idraulica, approvato con deliberazione consigliare n.13/35437 del 14.03.2017.
     5.  Al fine di promuovere l’ottimizzazione e massimizzazione delle operazioni di riciclaggio si dovrà
       provvedere alla rimozione dei seguenti componenti: catalizzatori, componenti in vetro, componenti
       metallici (contenenti rame, alluminio, magnesio), pneumatici, grandi componenti in plastica (qualora
       tali materiali non vengano separati nel processo di frantumazione), centraline elettroniche, cablaggi e
       autoradio / lettori musicali – video; nel caso gli autoveicoli vengano sottoposti a pressatura si dovranno
       altresì rimuovere: motore, cambio, trasmissione, dispositivi idroguida e radiatore, come da parere della
       CTPA.
     6.  L’azienda dovrà sempre attuare la procedura di gestione atta a garantire nel tempo l’integrità delle
       pavimentazioni, fissando criteri valutativi che, partendo dall’analisi della situazione attuale,
       consentano di prevenire e/o intervenire nelle fasi di deterioramento delle superfici.
     7.  L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
       addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
       sicurezza/rischio segnalati (chimico e rumore); di tale definizione dovrà essere dato riscontro in
       occasione della presentazione del certificato di collaudo di cui al punto 2).
     8.  In tema di lotta alle zanzare si prescrive di:
       a) conservare gli pneumatici in aree rigorosamente coperte o, in alternativa, disporli a piramide, dopo
       averli svuotati da eventuale acqua, ricoprendoli con telo impermeabile fisso e teso, assicurandosi che
       non formi pieghe o cavità dove possa raccogliersi acqua piovana;

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       b) eliminare o stoccare in luoghi chiusi gli pneumatici fuori uso e non più utilizzabili, dopo averli
       svuotati da ogni contenuto di acqua;
       c) procedere ad una periodica disinfestazione larvicida, da effettuare tra aprile e ottobre, delle aree
       interessate da dette attività;
       d) avere cura nell'evitare la formazione di tutti ristagni d'acqua occasionali, comprese le pieghe di
       eventuali teloni di copertura, e provvedere alla loro eliminazione nel caso essi comunque abbiano a
       formarsi.
       Di quanto realizzato rispetto al punto 2 dovrà essere dato anche idoneo riscontro fotografico .

     Vicenza, 18 aprile 2018

      F.to Il Segretario                                     F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                  Andrea Baldisseri




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