determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 72 DEL 02/02/2018

                          Servizio VIA VINCA

     OGGETTO: DITTA: CONCERIA TOLIO SPA
     ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     PROGETTO: RICHIESTA DI AUA PER RINNOVO AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO
     (ART.13 LR 4/2016)
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI CHIAMPO

                            IL DIRIGENTE

     Vista la documentazione presentata con nota prot. 78522 del 17 novembre 2017, da parte della ditta
     Conceria Tolio spa con sede legale e operativa in in comune di Chiampo, via Arzignano n.146,
     relativa al progetto di un “Richiesta di A.U.A. per rinnovo autorizzazione allo scarico.”
     richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs.
     152/2006 ed in particolare dell’art.13 LR 4/2016.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 5. Industria
     dei tessili, del cuoio, del legno della carta. d) impianti per la concia del cuoio e del pellame qualora
     la capacità superi le 3 tonnellate di prodotto finito al giorno.
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, con riferimento alla tipologia degli interventi, come
     inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 30-11-2018 , contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.
     Tenuto conto che non sono pervenute osservazioni, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 31-01-2018, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     03/2018 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.




copia informatica per consultazione
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
     urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
     rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
     l'autorizzazione dell'intervento.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti;
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45.
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.25 del 17/07/2017 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2017-2019.
     Visto che con Decreto Presidenziale n. 65 del 01/08/2017 è stato approvato il Piano Esecutivo di
     Gestione 2017/19.

                         DETERMINA

      1. che il progetto della ditta Conceria Tolio spa con sede legale e operativa in in comune di
        Chiampo, via Arzignano n.146, relativa al progetto di un “Richiesta di A.U.A. per rinnovo
        autorizzazione allo scarico. è escluso dalla procedura di valutazione di impatto
        ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate
        nel parere 03/2018 allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e
        sostanziale;
      2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);
      3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;
      4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
      5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line;
      6. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Chiampo, ad
        ARPAV, all’ULSS n.8, ad Acque del Chiampo spa.


                             INFORMA
      Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
      Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
      del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
      dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.




copia informatica per consultazione
        Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
        autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.

     Vicenza, 02/02/2018



                                     Sottoscritta dal Dirigente
                                      (MACCHIA ANGELO)
                                       con firma digitale




     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 72 DEL 02/02/2018


     OGGETTO:    DITTA:    CONCERIA    TOLIO    SPA
     ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     PROGETTO: RICHIESTA DI AUA PER RINNOVO AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO
     (ART.13         LR         4/2016)
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI CHIAMPO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 02/02/2018.


     Vicenza, 02/02/2018




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
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                 Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                      CONCERIA TOLIO spa
                            PARERE N. 03/2018

     Oggetto: Richiesta di A.U.A. per rinnovo autorizzazione allo scarico (art. 13 L.R. 4/2016).
     PROPONENTE:            Conceria Tolio spa
     SEDE LEGALE:           Via Arzignano n.146 – Chiampo
     SEDE INTERVENTO:         Via Arzignano n.146 – Chiampo
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianto per la concia del cuoio e del pellame
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:        ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 5. Industria
                      dei tessili, del cuoio, del legno della carta. d) impianti per la concia del cuoio
                      e del pellame qualora la capacità superi le 3 tonnellate di prodotto finito al
                      giorno.
     COMUNE INTERESSATO:        \\\
     DATA DOMANDA:           17 novembre 2017
     DATA PUBBLICAZIONE:        30 novembre 2017
     DATA INTEGRAZIONI:        13 dicembre 2017

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - Studio preliminare ambientale;
      - Allegato A1a autorizzazione emissioni;
      - Allegato A1b autorizzazione emissioni;
      - Allegato A2 autorizzazione allo scarico;
      - Allegato A3 Planimetria scarichi;
      - Allegato A4 Planimetria punti di emissione piano terra;
      - Allegato A4b Planimetria punti di emissione piano primo;
      - Allegato A5 Planimetria stoccaggio rifiuti;
      - Allegato A6a Planimetria stoccaggio materie prime piano terra;
      - Allegato A6b Planimetria stoccaggio materie prime piano primo;
      - Allegato A7 Planimetria viabilità interna;
      - Allegato A8 Valutazione impatto acustico;
      - Allegato A9 Vinca;
      - Allegato A10 adeguamento PTA;
      - Allegato A11 Decreto cencessione preferenziale per derivazione d'acqua pratica 414/CH/P;
      - Allegato A11 relazione tecnica per rinnovo concessione preferenziale per derivazione d'acqua
       pratica 414/CH/P.

                          PREMESSE ED UBICAZIONE
     L’azienda Conceria Tolio S.p.a., è gestore dell’attività di lavorazione delle pelli a ciclo completo ed è insedia-
     ta lungo la Strada Provinciale SP 43 in comune di Chiampo (VI).
     L’azienda, a seguito della richiesta di A.U.A. presentata per il rinnovo del titolo abilitativo di autorizzazione
     allo scarico (pratica Suap n.00164110249-28102016-0930 - SUAP 572), ha predisposto uno studio di verifica di
     VIA (Valutazione di Impatto Ambientale).
     L’attività produttiva si svolge su due capannoni sviluppati entrambi su due piani, di superfice coperta ri -
     spettivamente di circa m.q.6140 e di m.q. 4030.
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     Nel piano terra del primo stabile, di superfice pari a 6140 m.q., sono svolte le lavorazioni di calcinazione,
     concia , tintura ed alcune operazioni meccaniche quali la rasatura delle pelli; nello stesso sono dedicate spe -
     cifiche aree dedicate allo stoccaggio di pelle grezza e wet blu. Il primo piano dello stabile di superfice pari a
     3298 m.q. è adibito alle lavorazioni di rifinizione.
     Al piano terra del secondo capannone, di superficie pari a m.q. 4030 vengono svolte le lavorazione di rifini-
     zione, mentre al piano primo di superfice pari a m.q.1709 è adibito allo stoccaggio della pelle finita, alla mi-
     sura e spedizione.
     Il sito è inserito in un’area industriale nella quale sono presenti altre attività conciarie e ricade in zona D1
     produttiva di completamento Art.29-30 del P.R.G. e confina con la Roggia Arzignano.




                              Ortofoto del sito



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                         ESAME ISTRUTTORIO

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
     In riferimento alla procedura inpiduata dall'art. 13 della L.R. 4/2016, la DGR 1979/2016 definisce i
     contenuti della relazione da allegarsi all'istanza , così come inpiduati nella DGR 1020/2016, indicando la
     necessita di prevedere anche una descrizione degli impatti sulle matrici ambientali interessate connessi
     all'esistenza dell'opera, all'utilizzazione delle risorse naturali, all'emissione di inquinanti, alla creazione di
     sostanze nocive e allo smaltimento dei rifiuti, finalizzata all'inpiduazione delle eventuali misure di
     mitigazione necessarie.
     L’inpiduazione delle matrici ambientali interessate potrebbe essere utilmente integrata attraverso l’analisi
     dei rapporti tra i vari manufatti presenti nell’area con il “Vincolo Paesaggistico-corsi d’acqua ai sensi dell’art.
     142 del D.Lgs 42/2004” e delle “Fasce di rispetto Regio decreto 25 luglio 1904, n. 523 (Roggia di Arzignano o
     Fiume Vecchio (nord) – Roggia Arzignano (sud)”, nonché con le “aree carsiche (art. 14 NTA PTCP)” e con la
     fascia di ricarica degli acquiferi (art. 12 NTA PTRC approvato).
     Si ritiene o che le mitigazioni ambientali già proposte dall’azienda siano sufficienti ed adeguatamente
     inpiduate.

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     Le fasi del ciclo completo della concia svolte nell’intero complesso produttivo sono le seguenti:
     - magazzino e trattamento pelle grezza: dissalatura mediante tamburo rotativo battisale;
     - riviera: dissallaggio, rinverdimento e calcinaio (in bottali in legno), scarnatura (mediante macchina
     scarnatrice), con prodotto finale costituito da pelli in trippa;
     - concia delle pelli, con operazioni di decalcinazione, macerazione, pickel e concia delle pelli, effettuate in
     bottali in legno, con prodotto finale costituito da pelli in wet blue;
     - pressatura delle pelli conciate (macchina spaccatrice per pelli bagnate);
     - rasatura delle pelli;
     - tintura delle pelli, con operazioni di neutralizzazione, riconcia, tintura ed ingrasso delle pelli, in bottali, con
     prodotto finale costituito da pelli tinte bagnate pelli in crust;
     - asciugatura delle pelli mediante tunnel TAIC;
     - smerigliatura delle pelli mediante macchina smegliatrice e spazzolatrice;
     - rifinizione delle pelli, con utilizzo di spruzzi a giostra rotativa e macchine a rulli.
     La pelle grezza può essere di tipo “salata fresca” o “fresca” (quest’ultima proviene direttamente dai macelli
     italiani o europei e deve essere lavorata il giorno stesso per evitare fenomeni di putrefazione della stessa); il
     vantaggio di usare quest’ultimo tipo di pelle, sta nel fatto che si riduce la quantità d’acqua da utilizzare nelle
     fasi di calcinaio, nonché sono ridotte le quantità di cloruri presenti all’effluente finale.
     Le pelli grezze salate hanno invece provenienza dai vari stati del mondo, principalmente sono di origine
     europea e sono stoccate nell’apposito magazzino del grezzo (vedi planimetrie allegate) per essere lavorate in
     giorni successivi.
     La pelle grezze lavorata di limita attualmente ai sottoprodotti di origine animale non idoneo al consumo
     umano ai sensi del Reg. EU. n.1069/2009. Di seguito sono descritte le lavorazioni eseguite dall’azienda, anche
     con l’ausilio di schemi a blocchi, in questi ultimi sono evidenziati in giallo gli impianti che contribuiscono
     alle emissioni in atmosfera.
     Le materie prime che sono lavorate dalla Conceria Tolio S.p.a. arrivano tramite mezzi pesanti e sono
     immagazzinate in appositi magazzini per le pelli classificate ai sensi del R.E. 1069/2009 come non destinate a
     consumo umano, controllati periodicamente dall’ente competente (Ufficio veterinario dell’ULSS).



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     Dissalatura
     Quest’operazione si effettua per separare dalle pelli grezze salate il sale di conservazione in eccesso presente
     sulla superficie, che generalmente si aggira intorno al 3-5% in peso.
     Quest’operazione è eseguita utilizzando una macchina rotativa che permette di sbattere le pelli, separando
     così il sale in eccesso, ed eventuale sterco di cui le pelli possono essere impregnate. Il materiale che si stacca
     durante la sbattitura delle pelli, è vagliato, separando da un lato il sale e dall’altro il pelo e sterco; entrambi i
     materiali sono recuperati e spediti ad apposite ditte per le operazioni di recupero.
     Dissallaggio, Rinverdimento e Calcinaio
     Le pelli dissalate sono poste nelle bottali di calcinaio ove sono eseguite in sequenza le operazioni di
     dissalaggio, rinverdimento e calcinaio.
     Il dissalaggio, ha lo scopo di sciacquare la pelle, eliminando il sale ancora depositato in superficie, ed
     eliminare la sporcizia, il sangue e parte del grasso naturale presente.
     Successivamente il rinverdimento del grezzo ha lo scopo di reidratare le fibre delle pelli, restituendo alle
     stesse l’acqua sottratta nel processo di conservazione, di dissolvere il sale impregnato nella pelle stessa,
     permettendo inoltre di allentare dal tessuto sottocutaneo gran parte delle proteine globulari e delle
     albumine, solubilizzandole, predisponendo quindi la pelle per la futura fase di calcinaio.
     L’operazione di calcinaio permette l’eliminazione dell’epidermide, del pelo e dello strato adiposo
     sottocutaneo; favorisce inoltre l’apertura e il rilassamento dell’intreccio fibroso del derma al fine di renderlo
     più reattivo nei confronti della fissazione del conciante.
     L’operazione si effettua tramite un’azione combinata si calce idrata e solfuro di sodio a pH superiori di 12.
     Macchinari utilizzati calcinaio: n. 6 bottali in legno.
     Scarnatura:
     In questa fase, le pelli calcinate (trippa) sono trattate meccanicamente al fine di separare i residui di carne e il
     grasso dal tessuto sottocutaneo della pelle. La prima operazione di scarnatura ha lo scopo di livellare il lato
     carne, asportando tutte le impurità presenti e parte dello strato sottocutaneo, ottenendo così come
     sottoprodotto il carniccio.
     Macchinari utilizzati nella concia:   n. 1 macchina scarnatrice.
     Decalcinazione, macerazione, pickel e concia
     In queste fasi le pelli sono trasferite nei bottali di concia: dopo alcuni lavaggi, che hanno lo scopo di
     sciacquare le pelli, si effettua la decalcinazione, che ha la funzione di eliminare la calce presente sulla pelle
     sia in forma solida (depositatosi sulla pelle) che quella legata chimicamente ai gruppi carbossilici del
     collagene sulla pelle, favorendo quindi l’apertura delle fibre del collagene stesso. A questo scopo è utilizzato
     del Solfato di ammonio e una miscela di acidi bicarbossilici; il pH è portato quindi dai valori di 12,5 del
     calcinaio a valori di 7,5-8,5.
     La macerazione che segue la decalcinazione, e che è sempre effettuata nello stesso bagno, si effettua
     mediante enzimi ed ha lo scopo di liberare la pelle da tutti i residui di follicoli, epidermide e cheratine,
     preparando un fiore liscio, pulito ed elastico, completando quindi il rilassamento delle fibre.
     Il pickel che segue la macerazione ha lo scopo di portare la pelle ai valori di pH ottimali per il processo di
     concia, portando il pH da circa 8 delle fasi di decalcinazione-macerazione, a un valore di pH della pelle pari
     a 3. Le pelli provenienti dalla fase di macerazione, sono quindi sciacquate con acqua fredda, e scolate. Il
     trattamento si effettua con l’azione combinata di acido solforico, acido formico e con una soluzione tampone
     di cloruro di sodio. È in questa fase che si ha lo sviluppo dell’idrogeno solforato (emissione E1).
     La concia al cromo ha lo scopo di favorire la penetrazione e fissazione del materiale conciante per ottenere
     così la stabilizzazione del tessuto dermico, la sua imputrescibilità, e un aumento delle caratteristiche fisiche e
     meccaniche dello stesso.
     Macchinari utilizzati nella concia: n. 4 bottali in legno


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     Pressatura wet-blue
     Quest’operazione serve a espellere l’acqua residua di concia presente all’interno della pelle conciata,
     portandola ad una umidità di circa il 55-60%.
     Macchinari utilizzati: n. 1 pressa per wet-blue
     Rasatura
     Le pelli selezionate sono inviate al processo di rasatura; in quest’operazione la pelle precedentemente
     spaccata in wet-blue subisce un’operazione di rasatura meccanica che è eseguita tramite macchine rotative in
     cui sono presenti delle lame che rasano la superficie della pelle. La rasatura ha lo scopo di portare la pelle
     allo spessore previsto per l’esecuzione dei vari articoli.
     Il complesso degli impianti per le operazioni di rasatura delle pelli è costituito da quattro macchine rasatrici.
     Tutti i suddetti impianti sono dotati di sistema di aspirazione delle polveri con convogliamento delle
     emissioni a un impianto di abbattimento delle polveri costituito da un ciclone separatore delle polveri le cui
     emissioni sono convogliate ed espulse tramite il punto di emissione E1.
     Macchinari utilizzati: n. 3 rasatrici
     Tintura delle pelli
     Quest’operazione lavora la pelle conciata in appositi bottali al fine di conferire alla stessa il colore di base, la
     flessibilità e la mano desiderati, la stessa comporta in sequenza le fasi di riconcia (al fine di conferire
     uniforme pienezza e capacità di conservare la consistenza), tintura (conferisce alla pelle la colorazione
     richiesta dall’articolo) e ingrasso della pelle (lubrifica le fibre dermiche onde evitarne l’incollaggio e
     conferire morbidezza e pienezza dell’articolo finito)
     Macchinari utilizzati: -n. 4 bottali per tintura in legno, n.3 bottali in metallo, n.9 bottalini per campionature
     e piccole produzioni
     Rifinizione
     La fase di rifinizione rappresenta la sequenza delle operazioni meccaniche e di verniciatura eseguite sulla
     superficie delle pelli semilavorate (crust) in base alle esigenze del cliente cui è destinata la pelle finita.
     La rifinizione rappresenta una modificazione meccanica e delle proprietà reologiche (elasticità, morbidezza,
     effetti visivi ecc.) della pelle come un ancoraggio al derma di un film polimerico a effetto estetico coprente.
     Le fasi della rifinizione presenti presso lo stabilimento della Conceria Tolio S.p.a. sono rappresentante da
     lavorazioni di verniciatura eseguite da spruzzi rotativi e da operazioni di spalmatura eseguite da macchine a
     rullo e da operazioni meccaniche di palissonatura, pressatura, stampa, follonatura e misurazione; di seguite
     la specifica di ciascuna operazione
     Macchinari utilizzati: n. 13 Cabine di spruzzatura e ralativi tunnels di essicazione, n.1 macchina a rulli con
     relativo tunnel di essicazione, n.2 cabine di spruzzatura manuale per campionature.
     Energia termica
     Questa fase ausiliaria ha lo scopo di fornire il calore necessario per la produzione di acqua calda per le
     lavorazioni nei bottali di calcinaio, concia.
     La centrale termica è costituita da n.2 caldaie alimentata a metano con potenza termica di 1,4 MW, cadauna,
     da n.1 caldaia alimentata a metano con potenza termica al focolare di 1,075 MW e da n.1 gruppo elettrogeno
     a cogenerazione alimentata a potenza termica nominale pari a 0,200 MW.

     QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     Aria
     In merito alla quota dei camini in modo da garantire la dispersione degli inquinanti, l’azienda ha adottato il
     criterio del parere n.09/2010 del 16.12.2010 della Commissione Tecnica Provinciale per L’ambiente della Pro -
     vincia di Vicenza.




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     Gli impianti di abbattimento installati sono i seguenti impianti di abbattimento delle emissioni:
     n.1 Abbattitore dell’acido solfidrico a servizio dei bottali di bottali di concia. L’impianto è costituito da un
     abbattitore umido, un liquido di abbattimento costituto da una soluzione di idrossido di sodio. le emissioni
     afferiscono al camino E38 dimensionato per una contemporaneità di aspirazione di n. 3 bottali di concia.
     n.13 abbattitori scrubber ad umido, per l’abbattimento delle polveri a servizio delle cabine di spruzzatura;
     n.2 abbattitori a ciclone separatore per l’abbattimento delle polveri, a servizio dei tre impianti di rasatura
     n.1 abbattitore a maniche + ciclone separatore per l’abbattimento delle polveri, a servizio dei tre impianti di
     rasatura.
     L’azienda effettua con periodicità programmata una serie di analisi dei punti di emissione di cui è previsto il
     monitoraggio come prescritto dall’autorizzazione alle emissioni n.Reg.248/ARIA del 6/09/2011 e dal successi-
     vo provvedimento N.Reg. 549/ARIA del 10/10/2012.
     Tale monitoraggio riguarda anche il contributo dell’azienda alle emissioni in atmosfera di solventi, con ri-
     spetto delle condizioni di consumo totale in atmosfera e relativo fattore di emissione.
     Acque
     La Gestione delle Acque si pide in: approvvigionamento idrico, valutazione dei consumi delle acque,
     gestione acque di scarico e gestione acque meteoriche.
     L’approvvigionamento idrico per le lavorazioni è fornito da emungimento da pozzo (rif. Pratica genio civile
     277/CH), mentre l’acqua ad uso civile è fornita dall’ente gestore del servizio idrico integrato attraverso un
     allacciamento all’acquedotto civile, entrambi gli allacciamenti sono muniti di contatori sigillati dall’ente
     gestore.
     L’acqua proveniente dall’approvvigionamento idrico autonomo da pozzo va ad alimentare una cisterna di
     capacità pari a 68 mc.. i dati relativi ai pozzi artesiano sono approfonditi nell’allegato A12 (relazione tecnica
     presentata in sede di rinnovo della concessione idraulica).
     La Gestione Acque di scarico
     La rete delle acque reflue industriali presente nel sito produttivo raccoglie e convoglia allo scarico finale
     avente codice scarico n.140 assegnato dall’all’ente gestore Acque del Chiampo S.p.A.) tutte le acque di
     processo e le acqua nere civili (servizi igienici, spogliatoi prodotte all’interno del sito produttivo) per un
     quantitativo massimo attualmente autorizzato di 397 m3 giorno.
     Le acque reflue prodotte dalle fasi riviera, concia e tintura tramite un sistema di calette/tubazioni e previo
     passaggio in sgrigliatore confluiscono su una vasca di accumulo e omogeneizzazione di capacità pari a 900
     m.c. con giuntamente con le acque di rifinizione.
     Dalla vasca di accumulo e omogeneizzazione tutti i reflui , previo trattamento di filtrazione fine su filtro
     rotativo sono pompati in due decantatori in vetroresina per successivamente confluire nelle vasche di
     accumulo che rilanciano sulla vasca finale fuoriterra al fine di essere fine inviate alla fognatura industriale
     gestita da Acque del Chiampo S.p.A.
     Il volume di scarico è monitorato in continuo mediante un sistema di telecontrollo gestito dall’ente gestore
     mentre la qualità dei reflui scaricati è monitorata mediante un campionatore automatico installato presso
     una nicchia sigillata gestita direttamente dall’ente gestore del servizio idrico integrato posta nei confini
     aziendali ed in prossimità dell’allaccio delle rete fognaria industriale presente in via Arzignano, Chiampo.
     La Gestione Acque meteoriche
     In data 7 dicembre 2012 la ditta ha presentato il Piano di adeguamento ai sensi dell’art. 39 delle norme
     tecniche di attuazione del Piano di Tutela della Acque (PTA), al quale si rimanda (allegato A10). Si riportano
     le conclusioni:
     Per ottemperare alle disposizione del P.T.A la ditta provvederà all’installazione di tre vasche di prima
     pioggia da installarsi all’interno del perimetro aziendale in prossimità della Roggia Arzignano intercettanti
     le tubazioni di scarico dei pluviali, di capacità cadauna pari a mc11, (a servizio di una superfice paria a
     2192,06 m.q.), mc 53 (a servizio di una superfice paria a 2192,06 m.q. 10464.80 e m.c. 19 (a servizio di una
     superfice paria a 3736,62 m.q.).
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     Le Acque di prima pioggia verranno al termine dell’evento piovoso convogliate tramite pompa all’interno
     della rete delle acque di processo aziendali al fine di essere inviate allo scarico delle acque reflue finale
     gestito da Acque del Chiampo Spa.
     L’azienda, inoltre, ha previsto che tutti i cassoni adibiti a deposito rifiuti presenti in aree non collegate con
     acque di processo vengano coperte, così come è previsto lo stoccaggio in bacini di contenimento di rifiuti e
     materie prime che possono dare luogoa dilavamento non occasionale.
     Suolo e sottosuolo
     L’attività si svolge su area pavimentata, in buona parte coperta, e le acque di scarico e di dilavamento
     meteorico sono convogliate alle reti consortili esterne.
     Come ulteriori aspetti di garanzia gestionale, l’azienda ha previsto che per garantire l’integrità ed un idoneo
     stato di conservazione e tenuta delle vasche di omogeneizzazione ed accumulo interrate e coperte presenti
     nel sito produttivo, con frequenza biennale avverrà lo svuotamento e la pulizia della vasche e di far eseguire
     da personale specializzato la verifica buon stato interno delle stesse; nel caso in cui venga evidenziato un
     degrado delle stesse, si procede programmando la resinatura delle parti usurate o totale della vasca, al fine
     di materne lo strato superficiale di calcestruzzo al riparo da eventuali attacchi corrosivi.
     L’azienda propone inoltre che indipendentemente ad eventuali esiti positivi delle verifiche , venga eseguita
     una resinatura totale della vasca almeno ogni dieci anni, con prima verifica nell’estate del 2018.
     Viene inoltre prevista una verifica periodica sullo stato di conservazione ed integrità delle pavimentazioni,
     con un primo rifacimento sempre nell’estate del 2018.
     Rumore
     All’interno dello stabilimento oggetto del presente studio esistono sorgenti rumorose. La rumorosità interna
     viene controllata a norma di legge ai fini della tutela della salute dei lavoratori. Per la tutela ambientale nel
     2017 è stata effettuata una valutazione di impatto acustico, riportata nell’Allegato A8, cui si rimanda ove si
     evidenzia il rispetto dei limiti previsti dalla zonizzazione acustica del Comune di Chiampo nell’area ove
     ricade l’azienda .
     L’area ove sorge l’azienda, secondo la zonizzazione acustica del Comune di Chiampo è posta in classe V.
     Paesaggio
     Per quanto riguarda l’impatto sul paesaggio, si ritiene lo stesso nullo, in quanto, trattandosi di un impianto
     esistente, non oggetto di modifiche.
     Viabilità
     La Conceria Tolio S.p.a., si trova insediata nella zona artigianale industriale sita lungo la strada provinciale
     SP43 di Chiampo (VI) , la stessa strada provinciale e collegata alla strada SP31 che collega il sito
     all’autostrada A4 Milano A4 Milano-Venezia tramite i caselli di Alte di Montecchio Maggiore e Montebello
     Vicentino.
     Ad oggi, si stimano 1 mezzo pesante per l’arrivo delle pelli grezze la settimana, uno per l’arrivo della pelle
     in wet-blu, 10 giorno autocarri per il conferimento delle pelli ai terzisti, 4 autocarri giorno per l’arrivo dei
     prodotti chimici, 2 mezzi pesanti per il ritiro del carniccio a settimana, e tre mezzi pesanti settimanali per il
     ritiro dei rifiuti.
     Risorse naturali, Flora, Fauna
     Trattandosi di un impianto esistente, non oggetto di modifiche, sito in un’area produttiva già fortemente
     caratterizzata dalla presenza di impatto antropico, in quanto è collocato all’interno di una zona industriale
     con presenza di numerosi stabilimenti, tra i quali un impianto di produzione aggregati; inoltre, l’area si
     trova ad una distanza dai siti della Rete Natura 2000, tale da escludere possibili interferenze.
     Salute dei Lavoratori e delle persone
     ll rischio tecnologico-industriale è associato al verificarsi di eventi che possono essere di origine
     intenzionale, a seguito di azione terroristica o di sabotaggio, e di origine accidentale, come conseguenza di
     errore umano, incendio o di deterioramento dei materiali.

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     Nel sito possono verificarsi le seguenti tipologie di incidenti che possono portare alle relative conseguenze
     di rischio ambientale: sversamento sostanze chimiche ed incendio.
     Entrambi i rischi sono molto limitati, per quanto riguarda gli spandimenti essi possono avvenire solo
     all’interno e sono prontamente raccolti. Se avvengono all’esterno sono pure prontamente raccolti oppure
     collettati alla vasca di raccolta acqua industriali e meteoriche e inviati al trattamento depurativo.
     Il rischio incendio è limitato ai reparti rifinizione ove sono utilizzate miscele infiammabili; la ditta dispone
     comunque di certificato di prevenzione incendi.
     La ditta è dotata di un Documento di Valutazione dei Rischi in cui sono valutati i rischi correlati alla
     presenza e alla gestione di sostanze chimiche e infiammabili.
     Gli impatti odorigeni derivanti dall’attività produttiva dell’azienda sposso essere inpiduati nei seguenti
     punti potenzialmente critici costituiti da: reflui dalle fasi di riviera e concia delle pelli scaricati nella rete
     fognaria aziendale, dall’accumulo dei reflui nelle vasche di omogeneizzazione, dallo stoccaggio del
     sottoprodotto di origine animale “carniccio” potenzialmente putrescibile;.

     MISURE MITIGATIVE PROPOSTE
     Gli apprestamenti implementati dalla ditta fin dal suo insediamento si rilevano indubbiamente a tutt’oggi
     efficaci sotto il profilo ambientale e, data l’assenza di criticità e anche considerata la concreta modesta
     consistenza dell’impianto in questione, non risulterebbe necessaria l’implementazione di ulteriori interventi
     di mitigazione.
     In relazione alle possibili misure mitigative richieste dalla nuova procedura di verifica introdotta dall’art.13
     della L.R. n.04/2016, tuttavia, la ditta ha proposto una dettagliata ipotesi progettuale, costituita
     dall’installazione di un impianto di aspirazione ed abbattimento dell’inquinante idrogeno solforato da porre
     a servizio della vasca di accumulo ed omogeneizzazione finalizzato alla captazione delle emissioni diffuse di
     idrogeno solforato che si generano durante lo scarico della acque acide delle fasi della concia delle pelli.

                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     La presente procedura riguarda un’attività esistente in fase di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio,
     secondo quanto introdotto dall’art.13 della L.R. n.04/2016.
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
     riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire e conformi a
     quanto previsto dalla DGRV 1020/2016.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
     dell’impianto ovvero la possibilità di interventi mitigativi particolari rispetto alla realtà esistente consolidata.
     Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                           Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE

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                al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1. L’azienda è comunque impegnata ad acquisire il rinnovo dell’autorizzazione unica ambientale (A.U.A.).
     2. Entro il 30 settembre 2018 dovrà essere dato conto, con specifica documentazione tecnica di collaudo,
       degli interventi mitigativi adottati, in tema di trattamento delle emissioni della vasca di
       omogenizzazione, rifacimento delle pavimentazioni e resinatura vasche, così come da progetto
       presentato e successivamente integrato.
     3. L’azienda è inoltre impegnata ad effettuare un monitoraggio periodico dell’impatto acustico, nell’ambito
       dell’esercizio dell’attività.
     4. Preliminarmente al rilascio dell’AUA dovrà essere data evidenza dell’accoglimento del Genio Civile
       della richiesta di rinnovo dell'autorizzazione al consumo di acqua sotterranea scaduta in maggio 2017.
     Di quanto realizzato rispetto al punto 2 dovrà essere dato anche idoneo riscontro fotografico .

     Vicenza, 31 gennaio 2018

        F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
       Dott.ssa Silvia Chierchia                                 Andrea Baldisseri




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