determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




                DETERMINAZIONE N° 88 DEL 07/02/2018

                          Servizio VIA VINCA


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA: CONCERIA JUNIOR SPA
     PROGETTO: RICHIESTA DI AUA PER RINNOVO AUTORIZZAZIONI SETTORIALI
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI ARZIGNANO

                            IL DIRIGENTE

     Vista la documentazione presentata con nota prot. 84957 del 15 dicembre 2017, da parte della ditta
     Conceria Junior spa con sede legale e operativa in in comune di Arzignano, via Seconda Strada
     n.26, relativa al progetto di un “Richiesta di A.U.A. per rinnovo autorizzazioni settoriali.”
     richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19 del D.Lgs.
     152/2006 ed in particolare dell’art.13 LR 4/2016.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata al punto 5. Industria
     dei tessili, del cuoio, del legno della carta. d) impianti per la concia del cuoio e del pellame qualora
     la capacità superi le 3 tonnellate di prodotto finito al giorno.
     Tenuto conto che la verifica per tali progetti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, con riferimento alla tipologia degli interventi, come
     inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che, ai sensi dell’art. 19 c.2 del D.Lgs 152/2006, è stata effettuata tempestiva
     pubblicazione sul sito provinciale dello studio preliminare ambientale e che ne è stata data
     informativa al pubblico sul sito web della Provincia in data 22-12-2017 , contestualmente alla
     comunicazione di avvio procedimento alle amministrazioni e agli enti interessati per le opportune
     valutazioni di competenza.
     Considerato che il citato art. 19 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni del comma 9 del
     presente articolo.
     Tenuto conto che non sono pervenute osservazioni, ai sensi dell'art.19 c.4 del D.Lgs. n. 152/2006.
     Dato atto che il Comitato tecnico provinciale VIA, nella seduta del giorno 31-01-2018, ha disposto
     l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel parere
     02/2018 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.




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     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità
     urbanistica/edilizia dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il
     rilascio di eventuali pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per
     l'autorizzazione dell'intervento.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico provinciale VIA conservata agli atti.
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 90 ID PROC 45.
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
     Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
     Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.25 del 17/07/2017 con la quale è stato
     approvato il Bilancio di Previsione 2017-2019.
     Visto che con Decreto Presidenziale n. 65 del 01/08/2017 è stato approvato il Piano Esecutivo di
     Gestione 2017/19.

                         DETERMINA

      1. che il progetto della ditta Conceria Junior spa con sede legale e operativa in in comune di
        Arzignano, via Seconda Strada n.26, relativa al progetto di “Richiesta di A.U.A. per rinnovo
        autorizzazioni settoriali.”è escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale
        di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere
        02/2018 allegato alla presente determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale;
      2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);
      3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;
      4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;
      5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line;
      6. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta e consulente, al comune di Arzignano, ad
        ARPAV, all’ULSS n.8, ad Acque del Chiampo spa ;
      7. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012);




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        8. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
         all'albo pretorio on line.

                            INFORMA CHE
         Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
         Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della
         comunicazione del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello
         Stato entro 120 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.

         Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
         autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.



     Vicenza, 07/02/2018



                                      Sottoscritta dal Dirigente
                                       (MACCHIA ANGELO)
                                        con firma digitale




     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 88 DEL 07/02/2018


     OGGETTO: ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 19 D.LGS. 152/2006 E S.M.E I. -
     DITTA:     CONCERIA       JUNIOR       SPA
     PROGETTO: RICHIESTA DI AUA PER RINNOVO AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO
     (ART.13         LR         4/2016)
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI ARZIGNANO




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 07/02/2018.


     Vicenza, 07/02/2018




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                       (BERTACCHE CRISTINA)
                                          con firma digitale




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                         SETTORE AMBIENTE - SERVIZIO VIA
                             Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
                  Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




                     CONCERIA JUNIOR spa
                             PARERE N. 02/2018

     Oggetto: Richiesta di A.U.A. per rinnovo autorizzazioni settoriali (art. 13 L.R. 4/2016).
     PROPONENTE:            Conceria Junior spa
     SEDE LEGALE:            Via Seconda Strada, 26 – Arzignano
     SEDE INTERVENTO:          Via Seconda Strada, 26 – Arzignano
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:        Impianto per la concia del cuoio e del pellame
     PROCEDIMENTO:           Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:         ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 5. Industria
                      dei tessili, del cuoio, del legno della carta. d) impianti per la concia del cuoio
                      e del pellame qualora la capacità superi le 3 tonnellate di prodotto finito al
                      giorno.
     COMUNE INTERESSATO:        \\\
     DATA DOMANDA:           15 dicembre 2017
     DATA PUBBLICAZIONE:        22 dicembre 2017
     DATA INTEGRAZIONI:         25 gennaio 2018

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - Studio preliminare ambientale
      - Allegato A1a autorizzazione emissioni
      - Allegato A2 autorizzazione allo scarico
      - Allegato A3 Planimetria scarichi
      - Allegato A4 Planimetria punti di emissione
      - Allegato A5 Planimetria stoccaggio rifiuti
      - Allegato A6a Planimetria stoccaggio materie prime
      - Allegato A7 Planimetria Viabilità interna
      - Allegato A8 Valutazione impatto acustico
      - Allegato 9a piano adeguamento delle acque delle meteoriche al PTA
      - Allegato A9b planimetria PTA
      - Allegato A10 Decreto S.O.A. .

                           PREMESSE ED UBICAZIONE
     Lo studio preliminare ambientale è stato presentato a seguito di richiesta di integrazioni pervenute dalla
     Provincia di Vicenza in merito alla richiesta di A.U.A. per rinnovo del titolo abilitativo di autorizzazione allo
     scarico, che prevede di condurre uno studio di verifica di VIA relativo all’attività esistente di concia e rifini -
     zione delle pelli finalizzato ad analizzare gli impatti ambientali, derivanti dall’attività di lavorazione delle
     pelli a ciclo completo eseguito nell’insediamento produttivo.
     L’azienda è gestore dell’attività di lavorazione delle pelli a ciclo completo.
     L’attività produttiva si svolge un capannone, di superfice coperta complessiva di circa m.q.4520.
     L’opificio è internamente piso in tre aree principali, la prima adibita a magazzino della pelle grezza di m.q.
     600 circa, la seconda dedicata alle lavorazione di riviera, concia e tintura delle pelli di superfice pari a m.q.
     1200 la terza costituita dal reparto rifinizione di m.q. pari a 1800, e da altri più piccoli locali dedicati al depo -
     sito delle pelli finite o allo stoccaggio di chimici di rifinizione ed un locale ove è installata la centrale termi -
     ca.
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     I piazzali e le superfici esterne pavimentate adibite ad aree di sosta e transito presentano una superficie pari
     a m.q. 4680 mentre le aree verdi sono pari a m.q. 2200.
     L’azienda è insediata lungo Via Seconda Strada n. 26 in zona industriale del Comune di Arzignano (VI).
     Il sito è inserito in pieno zona industriale nella quale sono presenti altre attività conciarie.




                              Ortofoto del sito



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                         ESAME ISTRUTTORIO

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
     In riferimento alla procedura inpiduata dall'art. 13 della L.R. 4/2016, la DGR 1979/2016 definisce i
     contenuti della relazione da allegarsi all'istanza , così come inpiduati nella DGR 1020/2016, indicando la
     necessita di prevedere anche una descrizione degli impatti sulle matrici ambientali interessate connessi
     all'esistenza dell'opera, all'utilizzazione delle risorse naturali, all'emissione di inquinanti, alla creazione di
     sostanze nocive e allo smaltimento dei rifiuti, finalizzata all'inpiduazione delle eventuali misure di
     mitigazione necessarie.
     L’inpiduazione delle matrici ambientali interessate potrebbe essere utilmente integrata attraverso l’analisi
     del PAT che evidenzia le sottoelencate sensibilità territoriali che avrebbero bisogno di essere messe in
     relazione all'impianto in questione al fine di inpiduare correttamente le eventuali misure di mitigazione
     necessarie:
     - EL. 1 - CARTA DEI VINCOLI E DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE - quasi a confine con l’area
     pertinenziale è presente il limite della fascia di rispetto relativa alle aree a rischio di incidente rilevante.
     - approfondire il rapporto tra l’attività in questione con le “aree carsiche (art. 14 NTA PTCP)” e con la fascia
     di ricarica degli acquiferi (art. 12 NTA PTRC approvato).
     Si ritiene o che le mitigazioni ambientali già proposte dall’azienda siano sufficienti ed adeguatamente
     inpiduate.

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     Le fasi del ciclo completo della concia svolte nell’intero complesso produttivo sono le seguenti:
     - magazzino e trattamento pelle grezza: dissalatura mediante tamburo rotativo battisale;
     - riviera: dissalaggio, rinverdimento e calcinaio (in bottali in legno), scarnatura (mediante macchina
     scarnatrice), con prodotto finale costituito da pelli in trippa;
     - concia delle pelli, con operazioni di decalcinazione, macerazione, pickel e concia delle pelli, effettuate in
     bottali in legno, con prodotto finale costituito da pelli in wet blue;
     - pressatura delle pelli conciate (macchina spaccatrice per pelli bagnate);
     - rasatura delle pelli;
     - tintura delle pelli, con operazioni di neutralizzazione, riconcia, tintura ed ingrasso delle pelli, in bottali, con
     prodotto finale costituito da pelli tinte bagnate pelli in crust;
     - asciugatura delle pelli mediante tunnel TAIC;
     - smerigliatura delle pelli mediante macchina smegliatrice e spazzolatrice;
     - essicatoio a soffitto;
     - rifinizione delle pelli, con utilizzo di spruzzi a giostra rotativa e macchine a rulli:
     - operazioni meccaniche di lucidatura, palissonatura, presso-stiro pelli finite, misurazione.
     La pelle grezza può essere di tipo “salata fresca” o “fresca” (quest’ultima proviene direttamente dai macelli
     italiani o europei e deve essere lavorata il giorno stesso per evitare fenomeni di putrefazione della stessa); il
     vantaggio di usare quest’ultimo tipo di pelle, sta nel fatto che si riduce la quantità d’acqua da utilizzare nelle
     fasi di calcinaio, nonché sono ridotte le quantità di cloruri presenti all’effluente finale.
     Le pelli grezze salate hanno invece provenienza dai vari stati del mondo, principalmente sono di origine
     europea e sono stoccate nell’apposito magazzino del grezzo (vedi planimetrie allegate) per essere lavorate in
     giorni successivi.
     La pelle grezze lavorata è sia di tipo “idoneo al consumo umano” ai sensi del Reg. Eu. 852/2004 e 853/2004
     che non idonea al consumo umano ai sensi del Reg. C.E. n.1069/2009, tuttavia non essendo autorizzata come
     impianto idoneo ai sensi del Reg. Eu. 852/2004 e 853/2004 la pelle idonea, al momento dello scarico in
     azienda viene declassata a sottoprodotto di origine animale ai sensi del Reg. C.E. n.1069/2009. Di seguito
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     sono descritte le lavorazioni eseguite dall’azienda, anche con l’ausilio di schemi a blocchi, in questi ultimi
     sono evidenziati in giallo gli impianti che contribuiscono alle emissioni in atmosfera.




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     Dissalatura
     Quest’operazione si effettua per separare dalle pelli grezze salate il sale di conservazione in eccesso presente
     sulla superficie, che generalmente si aggira intorno al 3-5% in peso.
     Quest’operazione è eseguita utilizzando una macchina rotativa che permette di sbattere le pelli, separando
     così il sale in eccesso, ed eventuale sterco di cui le pelli possono essere impregnate. Il materiale che si stacca
     durante la sbattitura delle pelli, è vagliato, separando da un lato il sale e dall’altro il pelo e sterco; entrambi i
     materiali sono recuperati e spediti ad apposite ditte per le operazioni di recupero.
     Dissallaggio, Rinverdimento e Calcinaio
     Le pelli dissalate sono poste nelle bottali di calcinaio ove sono eseguite in sequenza le operazioni di
     dissalaggio, rinverdimento e calcinaio.
     Il dissalaggio, ha lo scopo di sciacquare la pelle, eliminando il sale ancora depositato in superficie, ed
     eliminare la sporcizia, il sangue e parte del grasso naturale presente.
     Successivamente il rinverdimento del grezzo ha lo scopo di reidratare le fibre delle pelli, restituendo alle
     stesse l’acqua sottratta nel processo di conservazione, di dissolvere il sale impregnato nella pelle stessa,
     permettendo inoltre di allentare dal tessuto sottocutaneo gran parte delle proteine globulari e delle
     albumine, solubilizzandole, predisponendo quindi la pelle per la futura fase di calcinaio.
     L’operazione di calcinaio permette l’eliminazione dell’epidermide, del pelo e dello strato adiposo
     sottocutaneo; favorisce inoltre l’apertura e il rilassamento dell’intreccio fibroso del derma al fine di renderlo
     più reattivo nei confronti della fissazione del conciante.
     L’operazione si effettua tramite un’azione combinata si calce idrata e solfuro di sodio a pH superiori di 12.
     Macchinari utilizzati calcinaio: n. 3 bottali in legno.
     Scarnatura e spaccatura in trippa
     In questa fase, le pelli calcinate (trippa) sono trattate meccanicamente al fine di separare i residui di carne e il
     grasso dal tessuto sottocutaneo della pelle. La prima operazione di scarnatura ha lo scopo di livellare il lato
     carne, asportando tutte le impurità presenti e parte dello strato sottocutaneo, ottenendo così come
     sottoprodotto il carniccio. La seconda operazione, detta di spaccatura in trippa ha la funzione di sezionare
     longitudinalmente le pelli onde ottenere il “ fiore” dello spessore desiderato, che proseguirà nella
     lavorazione, e le “ croste in trippa” che saranno cedute ad altre ditte autorizzate.
     Macchinari utilizzati nella concia: n. 1 macchina scarnatrice e n.1 macchina spaccatrice.
     Decalcinazione, macerazione, pickel e concia
     In queste fasi le pelli sono trasferite nei bottali di concia: dopo alcuni lavaggi, che hanno lo scopo di
     sciacquare le pelli, si effettua la decalcinazione, che ha la funzione di eliminare la calce presente sulla pelle
     sia in forma solida (depositatosi sulla pelle) che quella legata chimicamente ai gruppi carbossilici del
     collagene sulla pelle, favorendo quindi l’apertura delle fibre del collagene stesso. A questo scopo è utilizzato
     del Solfato di ammonio e una miscela di acidi bicarbossilici; il pH è portato quindi dai valori di 12,5 del
     calcinaio a valori di 7,5-8,5.
     La macerazione che segue la decalcinazione, e che è sempre effettuata nello stesso bagno, si effettua
     mediante enzimi ed ha lo scopo di liberare la pelle da tutti i residui di follicoli, epidermide e cheratine,
     preparando un fiore liscio, pulito ed elastico, completando quindi il rilassamento delle fibre.
     Il pickel che segue la macerazione ha lo scopo di portare la pelle ai valori di pH ottimali per il processo di
     concia, portando il pH da circa 8 delle fasi di decalcinazione-macerazione, a un valore di pH della pelle pari
     a 3. Le pelli provenienti dalla fase di macerazione, sono quindi sciacquate con acqua fredda, e scolate. Il
     trattamento si effettua con l’azione combinata di acido solforico, acido formico e con una soluzione tampone
     di cloruro di sodio. È in questa fase che si ha lo sviluppo dell’idrogeno solforato (camino n.1).
     La concia al cromo ha lo scopo di favorire la penetrazione e fissazione del materiale conciante per ottenere
     così la stabilizzazione del tessuto dermico, la sua imputrescibilità, e un aumento delle caratteristiche fisiche e
     meccaniche dello stesso.
     Macchinari utilizzati nella concia: n. 3 bottali in legno
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     Pressatura wet-blue
     Quest’operazione serve a espellere l’acqua residua di concia presente all’interno della pelle conciata,
     portandola ad una umidità di circa il 55-60%.
     Macchinari utilizzati: n. 1 pressa per wet-blue
     Rasatura
     Le pelli selezionate sono inviate al processo di rasatura; in quest’operazione la pelle precedentemente
     spaccata in wet-blue subisce un’operazione di rasatura meccanica che è eseguita tramite macchine rotative in
     cui sono presenti delle lame che rasano la superficie della pelle. La rasatura ha lo scopo di portare la pelle
     allo spessore previsto per l’esecuzione dei vari articoli.
     Il complesso degli impianti per le operazioni di rasatura delle pelli è costituito da quattro macchine rasatrici.
     Tutti i suddetti impianti sono dotati di sistema di aspirazione delle polveri con convogliamento delle
     emissioni a un impianto di abbattimento delle polveri costituito da un ciclone separatore delle polveri le cui
     emissioni sono convogliate ed espulse tramite il punto di emissione n.1.
     Macchinari utilizzati: n. 1 rasatrice
     Tintura delle pelli
     Quest’operazione lavora la pelle conciata in appositi bottali al fine di conferire alla stessa il colore di base, la
     flessibilità e la mano desiderati, la stessa comporta in sequenza le fasi di riconcia (al fine di conferire
     uniforme pienezza e capacità di conservare la consistenza), tintura (conferisce alla pelle la colorazione
     richiesta dall’articolo) e ingrasso della pelle (lubrifica le fibre dermiche onde evitarne l’incollaggio e
     conferire morbidezza e pienezza dell’articolo finito)
     Macchinari utilizzati: n. 3 bottali per tintura in legno, n.1 bottalino per campionature e piccole produzioni
     Smerigliatura
     Le pelli, prima di essere sottoposte alla rifinitura a spruzzo, od a rullo, vengono sottoposte ad un
     trattamento meccanico per omogenizzare ed uniformare la superficie della pelle, viene utilizzata una singola
     macchina smerigliatrice.
     Il sistema di aspirazione è dotato di un impianto di abbattimento delle polveri costituito da un filtro a
     maniche, le cui emissioni sono convogliate ed espulse tramite il punto di emissione n.3
     Asciugatura
     Anche in questo caso si tratta di un sistema di condizionamento delle pelli prima della rifinizione, al fine di
     raggiungere l’ottimale grado di umidità delle stesse.
     L’impianto è costituito da un essiccatoio a soffitto, le cui emissioni sono convogliate ed espulse tramite il
     punto di emissione n.5
     Rifinizione
     La fase di rifinizione rappresenta la sequenza delle operazioni meccaniche e di verniciatura eseguite sulla
     superficie delle pelli semilavorate (crust) in base alle esigenze del cliente cui è destinata la pelle finita.
     La rifinizione rappresenta una modificazione meccanica e delle proprietà reologiche (elasticità, morbidezza,
     effetti visivi ecc.) della pelle come un ancoraggio al derma di un film polimerico a effetto estetico coprente.
     Le fasi della rifinizione presenti presso lo stabilimento della Conceria Tolio S.p.a. sono rappresentante da
     lavorazioni di verniciatura eseguite da spruzzi rotativi e da operazioni di spalmatura eseguite da macchine a
     rullo e da operazioni meccaniche di palissonatura, pressatura, stampa, follonatura e misurazione; di seguite
     la specifica di ciascuna operazione
     Macchinari utilizzati: n. 3 Cabine di spruzzatura e relativi tunnels di essiccazione, n.3 macchine a rulli con
     relativi tunnel di essiccazione, n.2 cabine di spruzzatura manuale per campionature.
     Energia termica
     Questa fase ausiliaria ha lo scopo di fornire il calore necessario per la produzione di acqua calda per le
     lavorazioni nei bottali di calcinaio, concia.
     La centrale termica è costituita da n.1 caldaia alimentata a metano con potenza termica di 1,34 MW, con
     emissioni convogliate al camino C2.
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     QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     Aria
     L’attività è dotata di vari punti di emissione convogliati; le emissioni significative sono prodotte dai bottali
     di concia durante le fasi di decalcinazione, macerazione e pickel , dalle cabine di spruzzatura e relativi tun -
     nels di essicazione, dalla fase di rasatura e dalle centrali termiche; tutti i camini sono a sezione circolare e in-
     stallati sul tetto
     In merito alla valutazione del criterio con cui è stata inpiduata la quota dei camini in modo da garantire la
     dispersione degli inquinanti, l’azienda ha adottato il criterio del parere n.09/2010 del 16.12.2010 della Com -
     missione Tecnica Provinciale per L’ambiente della Provincia di Vicenza.
     Sono installati i seguenti impianti di abbattimento delle emissioni:
     - n.1 Abbattitore dell’acido solfidrico a servizio dei bottali di bottali di concia. L’impianto è costituito da un
     abbattitore umido, un liquido di abbattimento costituto da una soluzione di idrossido di sodio. le emissioni
     afferiscono al camino n.1 dimensionato per una contemporaneità di aspirazione di n. 3 bottali di concia;
     - n.3 abbattitori scrubber ad umido, per l’abbattimento delle polveri a servizio delle cabine di spruzzatura;
     - n.1 abbattitori a maniche + ciclone separatore per l’abbattimento delle polveri, a servizio dell impianto di
     rasatura;
     - n.1 abbattitore a Umido + ciclone separatore per l’abbattimento delle polveri, a servizio dell’impianto di
     smerigliatura delle pelli;
     - n.1 abbattitore a tessuto filtrante a servizio del bottale di follonaggio.
     L’azienda effettua con periodicità programmata una serie di analisi dei punti di emissione di cui è previsto il
     monitoraggio come prescritto dall’autorizzazione alle emissioni n.Reg.306/ARIA del 20.10.2005.
     Acque
     La Gestione delle Acque si pide in: approvvigionamento idrico, valutazione dei consumi delle acque,
     gestione acque di scarico e gestione acque meteoriche.
     L’approvvigionamento idrico per le lavorazioni è fornita dall’allacciamento all’acquedotto uso industriale
     gestito da Acque del Chiampo Spa mentre l’acqua utilizzata igienici ed fornita dall’acquedotto civile del
     medesimo ente gestore del servizio idrico integrato; entrambi gli allacciamenti sono muniti di contatori
     sigillati.
     La Gestione Acque di scarico
     Tutte le acque di processo e le acque nere civili (servizi igienici, spogliatoi) prodotte all’interno del sito
     produttivo) sono raccolte e convogliate allo scarico finale avente codice scarico n. 73 assegnato dall’all’ente
     gestore Acque del Chiampo S.p.A.
     L’azienda è autorizzata ad uno scarico massimo giornaliero pari 234 m3 in categoria B1. Le acque reflue
     prodotte dalle fasi riviera, concia e tintura tramite un sistema di calette/tubazioni e previo passaggio in
     sgrigliatore confluiscono su una vasca di accumulo e omogeneizzazione di capacità pari a 110 m.c. con
     giuntamente con le acque di rifinizione.
     Dalla vasca di accumulo e omogeneizzazione tutti i reflui , previo trattamento di filtrazione fine su filtro
     sgrigliatore e filtrazione fine su filtro rotativo sono inviati alla fognatura industriale gestita da Acque del
     Chiampo S.p.A.
     Il volume di scarico è monitorato in continuo mediante un sistema di telecontrollo gestito dall’ente gestore
     mentre la qualità dei reflui scaricati è monitorata mediante un campionatore automatico installato presso
     una nicchia sigillata gestita direttamente dall’ente gestore del servizio idrico integrato posta nei confini
     aziendali ed in prossimità dell’allaccio delle rete fognaria industriale .
     La Gestione Acque meteoriche
     In data 2012 la ditta ha presentato il Piano di adeguamento ai sensi dell’art. 39 delle norme tecniche di
     attuazione del Piano di Tutela della Acque (PTA), al quale si rimanda (allegati A9a e A9b). Si riportano le
     conclusioni:

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     Per ottemperare alle disposizione del P.T.A la ditta provvederà all’installazione di un vasca per la raccolta
     dell’Acqua di prima pioggia di capacità di 50 m.c. da installarsi all’interno del perimetro aziendale,
     intercettanti le tubazioni di scarico dei pluviali, a servizio di una superfice scolante comprensiva delle
     coperture) pari a 9.200 m.c.
     Le Acque di prima pioggia verranno al termine dell’evento piovoso convogliate tramite pompa all’interno
     della vasca di accumulo aziendale dei reflui di processo.
     Suolo e sottosuolo
     L’attività si svolge su area pavimentata, in buona parte coperta, e le acque di scarico e di dilavamento
     meteorico sono convogliate alle reti consortili esterne.
     Come ulteriori aspetti di garanzia gestionale, l’azienda ha previsto che per garantire l’integrità ed Al fine di
     garantire l’integrità ed un idoneo stato di conservazione e tenuta della vasca di omogeneizzazione ed
     accumulo interrata presente nel sito produttivo, l’azienda propone, con frequenza annuale di svuotare e
     ripulire la vasca e di far eseguire da personale specializzato la verifica buon stato interno delle stesse; nel
     caso in cui venga evidenziato un degrado delle stesse, si procede programmando la resinatura delle parti
     usurate o totale della vasca, al fine di materne lo strato superficiale di calcestruzzo al riparo da eventuali
     attacchi corrosivi.
     L’azienda propone si eseguire il primo intervento di resinatura della vasca, indipendentemente ad eventuali
     esiti positivi delle verifiche, nell’estate del 2018, ed eseguire una resinatura totale della vasca almeno ogni
     dieci anni.
     Rumore
     All’interno dello stabilimento oggetto del presente studio esistono sorgenti rumorose. La rumorosità interna
     viene controllata a norma di legge ai fini della tutela della salute dei lavoratori. Per la tutela ambientale nel
     2015 è stata effettuata una valutazione di impatto acustico, riportata nell’Allegato A8, cui si rimanda ove si
     evidenzia il rispetto dei limiti previsti dalla zonizzazione acustica del Comune di Arzignano nell’area ove
     ricade l’azienda .
     L’area ove sorge l’azienda, secondo la zonizzazione acustica del Comune di Arzignano è posta in classe VI.
     Paesaggio
     Per quanto riguarda l’impatto sul paesaggio, si ritiene lo stesso nullo, in quanto, trattandosi di un impianto
     esistente, non oggetto di modifiche.
     Viabilità
     La Conceria Junior S.p.a., si trova insediata nella zona industriale sita lungo via Seconda Strada, che la
     collega alla Strada di via del Lavoro connessa alla strada SP31 che collega il sito all’autostrada A4 Milano A4
     Milano-Venezia tramite i caselli di Alte di Montecchio Maggiore e Montebello Vicentino.
     Ad oggi, si stimano 1 mezzo pesante per l’arrivo delle pelli grezze la settimana, due per l’arrivo della pelle in
     wet-blu, 10 giorno autocarri per il conferimento delle pelli ai terzisti, 5 autocarri giorno per l’arrivo dei
     prodotti chimici, 2 mezzi pesanti per il ritiro del carniccio a settimana, e tre mezzi pesanti settimanali per il
     ritiro dei rifiuti.
     Risorse naturali, Flora, Fauna
     Trattandosi di un impianto esistente, non oggetto di modifiche, sito in un’area produttiva già fortemente
     caratterizzata dalla presenza di impatto antropico, in quanto è collocato all’interno di una zona industriale
     con presenza di numerosi stabilimenti, tra i quali un impianto di produzione aggregati; inoltre, l’area si
     trova ad una distanza dai siti della Rete Natura 2000, tale da escludere possibili interferenze.
     Salute dei Lavoratori e delle persone
     ll rischio tecnologico-industriale è associato al verificarsi di eventi che possono essere di origine
     intenzionale, a seguito di azione terroristica o di sabotaggio, e di origine accidentale, come conseguenza di
     errore umano, incendio o di deterioramento dei materiali.


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     Nel sito possono verificarsi le seguenti tipologie di incidenti che possono portare alle relative conseguenze
     di rischio ambientale:
     - sversamento sostanze chimiche;
     - incendio.
     Entrambi i rischi sono molto limitati, per quanto riguarda gli spandimenti essi possono avvenire solo
     all’interno e sono prontamente raccolti. Se avvengono all’esterno sono pure prontamente raccolti oppure
     collettati alla vasca di raccolta acqua industriali e meteoriche e inviati al trattamento depurativo.
     Il rischio incendio è limitato ai reparti rifinizione ove sono utilizzate miscele infiammabili; la ditta dispone
     comunque di certificato di prevenzione incendi.
     La ditta è dotata di un Documento di Valutazione dei Rischi in cui sono valutati i rischi correlati alla
     presenza e alla gestione di sostanze chimiche e infiammabili.
     Al fine di ridurre comunque il rischio che rotture accidentali provocate da urti con i carelli elevatori in
     transito dei contenitori dei prodotti chimici, l’azienda ha previsto, che tutti i prodotti chimici al momento del
     loro arrivo in azienda, vengano scaricati esclusivamente nell’area aziendale dedicata e costituita da piazzali
     cementati.
     In caso di sversamento accidentale, sia al fine di limitare l’afflusso di chimici nella rete fognaria industriale
     che di ripulire la pavimentazione, la procedura aziendale prevede l’utilizzo immediato di materiale
     assorbente da spargere nell’area oggetto di sversamento, provvedendo successivamente al recupero dello
     stesso al fine del l’idoneo smaltimento secondo la normativa vigente.

     MISURE MITIGATIVE PROPOSTE
     Gli apprestamenti implementati dalla ditta fin dal suo insediamento si rilevano indubbiamente a tutt’oggi
     efficaci sotto il profilo ambientale e, data l’assenza di criticità e anche considerata la concreta modesta
     consistenza dell’impianto in questione, non risulterebbe necessaria l’implementazione di ulteriori interventi
     di mitigazione.
     In relazione alle possibili misure mitigative richieste dalla nuova procedura di verifica introdotta dall’art.13
     della L.R. n.04/2016, tuttavia, la ditta ha proposto una dettagliata ipotesi progettuale.
     Al fine di garantire l’integrità ed un idoneo stato di conservazione e tenuta della vasca di omogeneizzazione
     ed accumulo interrata presente nel sito produttivo, l’azienda propone, con frequenza annuale di svuotare e
     ripulire la vasca e di far eseguire da personale specializzato la verifica buon stato interno delle stesse; nel
     caso in cui venga evidenziato un degrado delle stesse, si procede programmando la resinatura delle parti
     usurate o totale della vasca, al fine di materne lo strato superficiale di calcestruzzo al riparo da eventuali
     attacchi corrosivi. L’azienda propone si eseguire il primo intervento di resinatura della vasca,
     indipendentemente ad eventuali esiti positivi delle verifiche, nell’estate del 2018, ed eseguire una resinatura
     totale della vasca almeno ogni dieci anni.
     Le proposte mitigative sono state successivamente integrate, prevedendo la sigillatura delle bocche di
     ispezione aperte della vasca di accumulo coperta, di un piano di manutenzione delle pavimentazioni (con
     primi interventi ad agosto 2018), una procedura per la verifica dei prodotti contenenti PFAS ed, infine, la
     copertura del deposito temporaneo degli imballaggi in legno.



                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                              CONCLUSIONI
     La presente procedura riguarda un’attività esistente in fase di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio,
     secondo quanto introdotto dall’art.13 della L.R. n.04/2016.



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     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
     riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire e conformi a
     quanto previsto dalla DGRV 1020/2016.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
     dell’impianto ovvero la possibilità di interventi mitigativi particolari rispetto alla realtà esistente consolidata.
     Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                            Tutto ciò premesso si esprime
                            PARERE FAVOREVOLE
                al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1. L’azienda è comunque impegnata ad acquisire il rinnovo dell’autorizzazione unica ambientale (A.U.A.).
     2. Entro il 30 settembre 2018 dovrà essere dato conto, con specifica documentazione tecnica di collaudo,
       degli interventi mitigativi adottati, a riguardo della vasca di accumulo, rifacimento delle
       pavimentazioni e resinatura vasche e deposito imballaggi in legno, così come da progetto presentato e
       successivamente integrato.
     3. In sede di verifica dell'integrità delle pavimentazioni, l'azienda dovrà effettuare una verifica
       dell'attitudine della zona posizionata sotto i silos di carniccio, di conferire le acque meteoriche verso le
       acque di processo, ovvero dovranno essere attuati gli interventi necessari al fine di escludere la
       possibilità di contributi delle acque meteoriche interessanti la suddetta zona verso la raccolta generale
       delle meteoriche di piazzale.
     4. L’azienda è inoltre impegnata ad effettuare un monitoraggio periodico dell’impatto acustico, nell’ambito
       dell’esercizio dell’attività.
     Di quanto realizzato rispetto al punto 2 dovrà essere dato anche idoneo riscontro fotografico .

     Vicenza, 31 gennaio 2018

        F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
       Dott.ssa Silvia Chierchia                                 Andrea Baldisseri




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